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LA CLAUSOLA WIBON

La clausola W.I.B.O.N., dall’acronimo Wheter In Berth Or Not (che la nave sia ormeggiata o no) è una clausola
tipica dei contratti che regolano il trasporto marittimo di merci.

Facendo un passo indietro, è doveroso ricordare che i contratti che regolamentano il trasporto di merci a
bordo di navi sono disciplinati da norme internazionali si concretizzano in particolari formulari adottati dalle
parti contraenti che si identificano:

• nel vettore: ovvero il responsabile del mezzo attraverso il quale le merci vengono trasportate,
ovvero, trattandosi di disciplina marittima, le navi
• nel caricatore: ovvero il soggetto che materialmente procede alla caricazione/scaricazione della
merce sul vettore.

In che modo opera la clausola WIBON in seno a tali contratti?

Va detto che nel quadro generale dei contatti che regolano il trasporto di cose entrambi i soggetti sono
investiti di obblighi l’uno verso l’altro.

Il vettore ha l’obbligo di portare a termine il trasporto e di consegnare al soggetto individuato nella polizza di
carico o nella lettera di vettura marittima la merce

Tra gli obblighi in capo al caricatore, oltre a quello di adottare la diligenza e la cura nelle operazioni di
caricazione/scaricazione tese a salvaguardare il carico da stivare a bordo della nave, vi è anche quello di
tenersi pronto per l’esecuzione dei propri compiti.

Poiché la certezza del tempo nel mondo del trasporto via mare è assai imprecisa per via di fattori estrinseci
che possono influenzare una navigazione in sicurezza, il vettore è, se previsto dal contratto, tenuto a fornire
le informazioni sull’E.T.A. (Expeted Time Arrival = Tempo di Arrivo Stimato) al caricatore, consentendogli
quindi di prepararsi per le successive operazioni di caricazione/scaricazione. Il vettore è altresì tenuto a
notificare la prontezza della nave al carico (notice of readiness), mettendo così in condizione il caricatore di
adempiere ai suoi obblighi.

L’avviso di prontezza dà luogo al Free Time con inizio del termine di Stallia ovvero il tempo attribuito al
caricatore per completare l’attività di caricazione/scaricazione. La durata del periodo di Stallia è disciplinata
o dal contratto, o dagli usi o in mancanza di questi è fissata dal Comandante del Porto. Il periodo di Stallia è
computato in giorni lavorativi e quindi non tiene conto delle giornate festive o di quei giorni in cui le
operazioni sono impedite da cause non dipendenti dal caricatore.

Come detto le parti contraenti si affidano usualmente a dei formulari che possono o meno includere diverse
clausole. Nella prassi non è infrequente l’uso della Clausola WIBON, la quale prevede che il termine di Stallia
decorra da quando il vettore ha raggiunto i limiti amministrativi, sanitari e fiscali del porto
indipendentemente che la nave sia accostata alla banchina. Tale clausola pone in capo al caricatore il rischio
di un’incidenza economica legata al tempo di attesa per l’ormeggio. Ciò può avere una forte rilevanza in
funzione della congestione del traffico portuale nonché in relazione a particolari periodi dell’anno.

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