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RADIO E TELEVISIONE

- Tv e radio nascono come attività di monopolio pubblico, esclusivamente nelle mani dello stato,
è stato il produttore di questi media
- La concessione a trasmettere a livello nazionale viene data alla RAI, che guadagna col canone
e le pubblicità
- Nel 76 la corte permette ai privati di avere servizi radio televisivi via etere a livello locale,
nascono cosi le tv e radio locali —> sorgono emittenti private
- Nell’81 la corte legittima il monopolio pubblico sulla radiodi usione nazionale
- Nell’89 direttiva europea (legge Berlusconi):
• Libera circolazione delle trasmissioni
• Promozione produzioni opere indipendenti e europee
• Tutela industria cinematogra ca
• Divieto pubblicità clandestina e subliminale o che o ende la dignità umana
• Limite massimo di pubblicità (18% in un giorno e 20% in un’ora)
• Riconoscibilità delle sponsorizzazioni
- Nel 90 legge Mammì, regola il sistema misto:
• Principi —> pluralismo, correttezza e imparzialità
• Regolamentazione regime concessorio in base alla piani cazione delle frequenze disponibili
• Normativa antitrust —> ogni soggetto non può avere più di 3 concessioni (divieto di posizione
dominante)
• Limiti pubblicitari —> nessuno può avere più del 30% della pubblicità
• Creazione di un’autorità garante per la radiotelevisione
- Nel 97 legge Maccanico:
• crea l’AGICOM, autorità garante delle comunicazioni, composto da presidente, commissione
per le infrastrutture e le reti, commissione per i servizi e i prodotti, consiglio; funzioni:
consultive e di proposte, regolazione e controllo (vigila norma antitrust, approva piani di
ripartizione delle frequenze)
• Crea il ROC, registro degli operatori di comunicazione, che garantisce la trasparenza e
l’applicazione delle norme; i soggetti tenuti ad iscriversi sono: operatori di rete, fornitori di
servizi e fornitori di contenuti
- Nel 2002 sentenze corte costituzionale:
• Propaganda politica, è giusto il sistema del par condicio, tutte le forze concorrenti hanno
diritto alle stesse condizioni di accesso ai media durante la campagna elettorale
• È legittimo per la rai chiedere di pagare un canone poiché garantisce il servizio pubblico
• Entro il 31 dicembre 2003 una rete privata deve passare su satellite (non succederà)
- Nel 2004 legge Gasparri:
• Si identi cano i soggetti che lavorano sul mercato radiotelevisivo: operatori di rete, fornitori di
contenuti e fornitori di servizi
• SIC, sistema integrato delle comunicazioni, tutti i soggetti operatori di media che operano in
digitale
• Nessuno può trasmettere il 20% del totale dei programmi tv
• Abbassa il limite di pubblicità che si può avere al 20%
• Riconfermato il servizio pubblico
• Creazione TU, testo unico, principale riferimento normativo in materia radiotelevisiva
- Nel 2005 TUSMAR, testo unico dei servizi media audiovisivi e radiofonici, riprende le direttive
europee degli anni precedenti:
• SMA, servizi media audiovisivi, non si parla più di programmi (lineari e non lineari)
• I fornitori di contenuti devono ottenere autorizzazioni da parte dell’AGICOM e dal ministero per
lo sviluppo economico
• Garanzia del pluralismo
• Di usione di programmi in chiaro
• Piano nazionale di ripartizione delle frequenze fatto su criteri obbiettivi
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TELECOMUNICAZIONI
- Nasce in monopolio pubblico perché ha bisogno di infrastrutture
- 2 fenomeni importanti per la sua evoluzione —> digitalizzazione e privatizzazione ( ne
monopolio pubblico)
- Servizio universale (UE), chiunque può entrare in questo mercato pero ci sono delle condizioni:
copertura della rete telefonica in tutto il territorio nazionale, prezzo abbordabile per i servizi di
base e una serie di servizi aggiuntivi
- Operatori Over the top OTT o rono un’ampia gamma di applicazioni, servizi e contenuti
attraverso internet, inclusi i servizi di comunicazione
- Nel 2003 codice delle comunicazioni elettroniche:
• Nasce il BEREC, agenzia dell’ue che fornisce assistenza all’organismo dei regolamenti europei
delle comunicazioni elettroniche, formato da tutte le autorità di controllo delle varie nazioni
• Deve garantire la concorrenza e gli utenti
• Deve controllare che ci sia trasparenza e non discriminazioni
• Prima individuazione dei diritti degli utenti
- 2 modelli di concorrenza
1. Service and access based competition —> concorrenza basata sui servizi al dettaglio
2. Facility based competition —> concorrenza basata sulle infrastrutture

INTERNET
- Digital divide: nuova forma di disuguaglianza data dall’esclusione dell’utilizzo di internet
• Divario strutturale —> tra chi ha accesso alla connessione e chi no
• Divario sociale —> disparità nell’acquisizione di competenze per accedere alla rete
- Regolamentazione dentro la rete:
• Secondo Teubner —> la convivenza in rete genererà da sola le sue regole
• Soluzione giurisprudenziale —> sono i giudici a dover decidere da caso a caso
• Soluzione di Lessing —> vita in rete regolata da 4 fattori: legge, autoregolazione, mercato,
architettura
- Net neutrality: principio secondo il quale tutti coloro che sono in rete devono poterci stare alle
stesse condizioni (aziende di telecomunicazioni contro, OTT a favore)
- Big data —> tantissimi dati, provenienti da tantissime fonti ed elaborati ad alta velocità,
alterano il nostro modo di concepire la nostra ricerca online
- Nel 2015 dichiarazione dei diritti di internet
- Google 15 anni fa cambiò algoritmo —> la risposta a ciò che cerchiamo viene personalizzata in
base all’idea che la rete si è fatta di noi, provoca 2 fenomeni:
• Eco center —> tendiamo a cercare opinioni simili alle nostre escludendo quelle diverse
• Filter babble —> certe informazioni non ci arriveranno mai
- Block chain: algoritmi passivi che registrano le transazioni online
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SPETTACOLO
- La corte dice che l’arte non è mai oscena, nel linguaggio artistico non esiste nessun limite se
non quello del buon costume
- Interventi diretti di sostegno allo spettacolo —> gli interventi dello stato nel campo dell’arte
devono rispettare il principio di neutralità attiva. Con interventi diretti si intende la formazione di
enti e istituzioni a sostegno di un particolare settore. Nell’ambito dello spettacolo gli enti più
importanti sono stati creati durante il regime fascista: ETI, INDA, LUCE, Cinecittà, accademia
delle arti drammatiche, centro sperimentale per la cinematogra a. Fino agli anni 80 erano enti
pubblici, ma a partire dagli anni 90, con il periodo della privatizzazione, vengono trasformati in
fondazioni (patrimonio con una nalità) o gruppi di società. La privatizzazione è solo formale,
poiché assumono il modello delle società presenti sul mercato ma rimangono sostanzialmente
in mano allo stato (la maggioranza delle azioni ce le ha lo stato) come Cinecittà holding spa,
che in quanto tale detiene la maggioranza azionaria di altre società (LUCE)
- Enti lirici —> per il teatro si distingue tra teatro in prosa (ETI e INDA) e il teatro musicale (enti
lirici). Essi nascono come compagnie private in grado di produrre da zero uno spettacolo intero.
Durante il fascismo però vengono convertite in enti pubblici, ma solo no agli anni 90, momento
della privatizzazione formale, le quali verranno convertite in fondazioni (patrimonio con una
nalità). Hanno la funzione di coordinare e promuovere l’attività artistica della città che li ospita
e sono composte da: presidente (sindaco della città), CDA (9 membri col compito di approvare
il bilancio, de nire il programma artistico della fondazione e gestire l’indirizzo economico e
nanziario della fondazione), sovrintendente (gestisce la direzione artistica) e il collegio dei
revisori (controlla l’amministrazione e i soldi dell’amministrazione)
- Art 9 e 33 —> entrambi si occupano dell’arte ma ne disciplinano aspetti diversi; l’art 9 sostiene
che lo stato deve promuovere l’arte e il proprio patrimonio artistico, proteggendo il vecchio e
favorendo lo sviluppo del nuovo, e in questo caso si parla di stato interventista, un’eccezione,
tuttavia, si ha nel caso dell’espressione artistica che abbia come ne quello di sopra are altre
forme artistiche o che sia contraria a valori costituzionali, possono nascere ma non vengono
sostenute con il denaro pubblico; l’art 33 invece, sostiene che l’arte è libera e libero è il suo
insegnamento, e in questo caso si parla di stato garantista, ha quindi il compito di garantire che
l’arte mantenga la sua originaria libertà e non venga in uenzata. Alcuni sostengono che il 33 sia
una conseguenza del 21, ma che a di erenza di quest’ultimo, esso non risenta del limite
dell’osceno, poiché secondo la corte costituzionale l’arte non è mai oscena;
- FUS 1985 —> il fondo unico spettacolo è un tipo di intervento indiretto dello stato che consiste
in un fondo di risorse economiche utilizzate per le varie attività nei settori dello spettacolo e
della loro promozione. La ripartizione delle quote del FUS avviene tramite decreti del ministero
dei beni e delle attività culturali. Il cinema è oggigiorno fuori dal FUS e la sua gestione
nanziaria è a data alla BNL (banca nazionale del lavoro)
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