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REGOLE DI GRAMMATICA

 Variazioni di tono-˃ quando hai due terzi toni consecutivi, il primo dei due diventa secondo tono
es. nĭ hăo-˃ ní hăo

 Toni neutri-˃ non dai intonazione, è come se la sillaba con il tono neutro si appoggiasse alla sillaba
che la precede.

 VERBO SHÌ-˃ copula impiegata per connettere il soggetto ad un predicato nominale. Si usa shì solo
quando c’è un sostantivo, quando è presente un aggettivo non si può usare. Può essere negato solo
dall’avverbio bù.

 Frase interrogativa-˃ tre tipi:


1. aggiungere una particella modale interrogativa alla fine della frase affermativa (ma)
2. impiegare un pronome interrogativo in sostituzione dell’informazione mancante (shuí)
3. inserire una doppia forma del verbo principale, affermativa e negativa (shì bù shì)

 DETERMINANTE E DETERMINATO-˃ il determinante precede sempre il determinato: il


sintagma o la frase che determinano qualcosa si collocano sempre prima della parola a cui si
riferiscono. Tale relazione viene chiamata “determinante-determinato”. La presenza della particella
‘de’ può mancare, tranne nel caso di “Luómă rén” e “Luómă de rén”, qui prende due significati
diversi: nel primo caso traduciamo come “i romani”, nel secondo come “le persone di Roma”. Stesso
fenomeno si verifica con “Luómă dàxué” e “Luómă de dàxuè”, il primo caso indica una specifica
istituzione (l’università di Roma), mentre il secondo indica tutte le università che si trovano nella
città di Roma (le università di Roma).

 Avverbi-˃ a differenza dell’italiano, in cinese gli avverbi si collocano prima del predicato e dopo il
soggetto.
SOGGETTO˃ AVVERBIO˃ PREDICATO˃ COMPL.OGGETTO
Nel caso di ‘yě’, se si trova in una frase con altri avverbi, esso di regola li precede sempre. Quindi se
in una frase incontriamo sia ‘yě’ che ‘dōu”, il primo precede sempre in secondo.

 Congiunzione ‘hé’-˃ viene impiegata per unire elementi nominali a elementi semplici, non può però
mai unire frasi. Può essere usata per dire ‘Io e Anna’ oppure ‘mi piace ballare e cantare’.

 Predicato verbale-˃ si colloca sempre dopo il soggetto e prima del suo eventuale complemento
oggetto. I predicati possono essere verbali, oggettivali o nominali, possono essere transitivi o
intransitivi come in italiano. Ma non tutti i verbi che in italiano sono intransitivi lo sono anche in
cinese: i verbi di moto sono transitivi, oppure il verbo ‘wèn’ (chiedere) è sempre transitivo. “Wŏ wèn
nĭ” (letteralmente io chiedo tu).

 I numeri-˃ sono letti sempre uno alla volta e mai raggruppati come in italiano.

 La particella ‘de’-˃ aggiunta ai pronomi personali rende la rispettiva forma possessiva: ‘wŏ de’
(mio), ‘nĭ de’ (tuo), ‘tā de’ (suo) ecc…
 VERBI AD OGGETTO INTERNO-˃ ossia i verbi bisillabici, costituiti da due elementi di cui il
primo funge da predicato e il secondo da complemento oggetto “interno” alla parola stessa. Avendo
già un complemento oggetto non possono essere seguiti da un altro complemento. Es. ‘tiào//wŭ’
(ballare), ‘shàng//wăng’ (navigare in rete).

 ‘Yě’ e ‘hái’-˃ si traducono entrambi con ‘anche’ ma presentano tre differenze:


1. Se il soggetto è lo stesso si possono impiegare entrambi
2. Se i soggetti sono diversi, allora si deve usare ‘yě’
3. Quando significa ‘anche’ ‘hái’ non si usa nelle forme negative, in quel caso si usa ‘yě’

 Verbi in serie-˃ possono essere utilizzati più verbi ‘in serie’ per indicare una serie di azioni legate da
un rapporto finale: ‘wŏ qù măi cídiăn’ (Io vado a comprare un dizionario)
SOGGETTO-˃AVVERBIO-˃VERBO 1-˃COMPL.OGG. -˃VERBO 2-˃COMPL. OGG.2

 Determinanti di tempo-˃ ossia tutte le espressioni che nella frase cinese indicano il tempo nel quale
accade quanto descritto nell’enunciato. Tali espressioni indicano un tempo assoluto e si collocano
subito prima o subito dopo il soggetto, sempre prima del predicato e degli eventuali avverbi che lo
precedono.
1. TEMPO-˃ SOGGETTO-˃AVVERBIO-˃PREDICATO-˃COMPL.OGGETTO
2. SOGGETTO-˃ TEMPO-˃AVVERBIO-˃PREDICATO-˃COMPL.OGGETTO

 IL VERBO ‘YŎU’-˃ ha due significati corrispondenti all’esistenza e al possesso, quindi si traduce


con le forme ‘esserci’ e ‘avere. E’ l’unico verbo che non può essere mai negato con ‘bù’ ma con
l’avverbio ‘méi’.

 IL VERBO DI ESISTENZA ‘ZÀI’-˃assolve la funzione che spesso in italiano è svolta dal verbo
essere. Si tratta di un verbo transitivo ed è quindi seguito direttamente dal luogo. ‘wŏ zài Luómă’ (Io
sono a Roma).

 YŎU E ZÀI differenza-˃ quando il primo non indica possesso ma ‘esserci’ ha come soggetto il
luogo e come complemento oggetto la cosa che si possiede, mentre il secondo ha come oggetto il
luogo. In altre parole il soggetto di yŏu è ciò che contiene, mentre il soggetto di zài è ciò che è
contenuto.
1. Yŏu-˃ LUOGO----VERBO----COSA es. ‘zhèr yŏu shū’ (Qui ci sono libri)
2. Zài-˃ COSA-----VERBO----LUOGO es. ‘shū zài zhèr’ (I libri stanno qui)

 I verbi di moto-˃ in cinese spesso transitivi, il soggetto deve essere sempre un luogo. Quando si
vuole come complemento qualcosa che non è un luogo fisico devono essere usati i pronomi
‘zhèr’(qui) o ‘nàr’ (là) che indicano un luogo.
Es. ‘wŏ qù nàr’ (Vado lì), ‘nĭ lài zhèr’ (Vieni qui)

 Raddoppiamento dei verbi-˃ A differenza dell’italiano, in cinese se un verbo viene ripetuto più volte
vuol dire che l’azione è compiuta in modo parziale, limitato nel tempo o distrattamente.
Nel raddoppiamento dei verbi monosillabici, la seconda sillaba è pronunciata atona.
Es. Ita-˃ usare e usare------Cin-˃ yòngyong (usare un po’)
 I CLASSIFICATORI-˃ in cinese non esistono articoli ma ci sono i classificatori. Sono impiegati
sempre dopo i pronomi dimostrativi (‘zhè’ (questo), nà (quello)), i pronomi interrogativi che
indicano quantità e i numerali, per collegarli ai sostantivi a cui si riferiscono. Es. ‘běn’, ‘gè’, ‘xiē’
‘zhāng’, ‘zhi’, ‘zhŏng.

 VERBI MODALI AUSILIARI-˃


-xiăng: desiderio, intenzione soggettiva (io desidero guidare)
-yào: dovere oggettivo o intenzione soggettiva (io devo guidare, io voglio bere un caffè)
-nèng: capacità soggettiva o oggettiva (sono capace di guidare)
-huì: capacità raggiunta a seguito di un esercizio o apprendimento (io so guidare)
-kěyĭ: possibilità garantita da condizioni particolari (tu puoi guidare)

 Forma negativa di ‘yào’:


-‘bù yòng’ quando indica dovere oggettivo
-‘bù xiăng’ quando indica intenzione soggettiva
-‘bù yào’---imperativo ‘non dovere’

 Posizione delle congiunzioni (le uniche, insieme alle espressioni di tempo, che possono precedere il
verbo):
1. CONGIUNZ-˃SOGGETTO-˃AVVERBIO-˃PREDICATO-˃COMPL.OGG
2. CONGIUNZ-˃ESPR.DI TEMPO-˃SOGGETTO-˃AVVERBIO-˃PRED.-˃COMPL.OGG

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