Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
1
4.2 Emozioni, stati d’animo, affetti e sentimenti. La fenomenologia delle emozioni oltre lo “psicologismo”.
Il testo di Husserl esplora la complessità della persona attraverso la stratificazione di corpo,
anima e spirito. Si critica lo psicologismo, evidenziando che le emozioni possono entrare in
relazione con dimensioni più profonde attraverso un percorso formativo.
Il testo conclude sottolineando che l'obiettivo formativo dovrebbe essere l'educazione delle
emozioni per il bene della persona, andando oltre un semplice insegnamento delle stesse.
Martha C. Nussbaum aggiunge che le emozioni sono giudizi di valore importanti per il nostro
benessere. L'autore sottolinea l'importanza dell'educazione emotiva, indicando che essa
dovrebbe guidare ciascuno nell'esplorare la propria configurazione personale,
approfondendo la comprensione non solo a livello corporeo, ma anche internamente ed
emotivamente.
Infine, si afferma che le emozioni dovrebbero essere educate come modi per comprendere il
reale, valorizzando la loro capacità di rivelare aspetti significativi di noi stessi e della
struttura di valore della realtà. L'incontro con un educatore emotivamente competente è
indicato come un modo per superare il narcisismo e per sviluppare un sé più autentico
attraverso una migliore comprensione della realtà.
2
CAPITOLO 5 : LA PROPOSTA DI UN METODO EDUCATIVO. IL
DIALOGO ESISTENZIALE CENTRATO SULL’EMPATIA
Il metodo educativo, viene chiamato “dialogo esistenziale centrato sull’empatia”. La
struttura di questo metodo è identificata nel “codice empatico”, mentre il suo scopo è far
sperimentare sé stessi nel momento in cui si vive un’esperienza legata a una fonte di
significato. L’autore sottolinea che l’empatia diventa una virtù quando è un atto spirituale,
oltre a essere un semplice stato psichico.
Nel dialogo educativo, questi tre fattori si combinano come tensioni tra polarità opposte:
dominanza e sottomissione per il controllo, distacco e fusione per l'aspetto emotivo, e
autenticità come variabile individuale. La dinamica del sistema dialogale è orientata verso
l'acquisizione della virtù educativa, rendendo il dialogo una struttura determinata dal suo
fine specifico.
5.1.2 Il CODICE EMPATICO, fondato sull'empatia autentica, si caratterizza per due regole
chiave. La prima riguarda il fattore di controllo (C), dove la dialettica tra dominanza e
sottomissione si trasforma in un atteggiamento di autonomia, minimizzando il controllo
senza eliminarlo completamente. La seconda regola concerne il fattore emotivo (E),
superando la dicotomia tra distacco e fusione e adottando un atteggiamento di cura
benevolente, che definirei come "amorevolezza educativa".
5.1.3 La classificazione degli stili educativi può trovare criteri distintivi nei tipi empatico e
autorevole. Questi stili consentono di riconoscere e superare sia l'autoritarismo,
caratterizzato dal massimo controllo e, talvolta, volontà di sottomissione, sia il
permissivismo, con un controllo minimo o assente, manifestando un'indifferenza educativa
3
che può sfociare in ostilità. Questa classificazione riflette le diverse intenzionalità
dell'educando come risposta ai comportamenti educativi variamente determinati.
5.2.2 Nel metodo empatico, l'educatore si impegna totalmente come testimone dell'ideale di
vita buona, cercando di rendere l'ideale oggettivamente buono in sé e, allo stesso tempo,
termine desiderabile per l'educando. L'educatore deve fornire una prova pratica e teoretica
dell'ideale, dimostrando con la testimonianza della propria vita la bontà dell'ideale e
argomentando le sue ragioni.
La trascendenza dello spirito rispetto alla figura esistenziale e storica dell'educatore può
diventare una sorgente di senso. Dall'altro lato, l'educando deve costantemente confrontare
l'ideale consegnato con la realtà quotidiana, riflettendo sulla sua adesione all'ideale e
sull'interpretazione adeguata del proprio desiderio e del contesto storico.
4
ne percepisce la forma originaria e progetta una nuova figura, interiorizzandola nel proprio
vissuto. La competenza storica, vista come una consegna con testamento, richiede un lavoro
di interiorizzazione che fa dell'educando il "giusto erede".
5.3.2 Il dialogo educativo proposto qui, centrato sull'empatia, si distingue da altri approcci
empatici, come quelli presenti nelle pratiche psicoterapeutiche. Mentre la psicoterapia mira
a offrire alla persona ciò che può aiutarla a ritrovare in sé le energie necessarie per vivere
un'esistenza sana ed equilibrata, la relazione educativa si propone come una cura per la
crescita educativa della persona. Entrambi i percorsi condividono la ricerca di forza interiore,
ma l'educazione è orientata verso una realizzazione di sé che va oltre il benessere, mirando
all'eúnoia, ossia la disposizione mentale al bene.
Inoltre, uno studio dello sviluppo psichico evidenzia che la maturità psichica non è frutto di
un'evoluzione spontanea, ma richiede un lavoro educativo sistematico per acquisire
competenze cognitive, affettive e relazionali. La sfera dell'educazione è legata agli ambiti
dei fini e dei valori, coinvolgendo la consapevolezza, la libertà e le motivazioni personali.
5
Il dialogo educativo proposto è essenzialmente esistenziale, portando a un costante
interrogarsi sul senso del reale. Questo dialogo coinvolgente, sia intellettualmente che
affettivamente, non solo favorisce la consapevolezza del modo di affrontare la realtà, ma
agisce anche come un'azione pedagogica. La sua forza coinvolgente può trasformare chi vi
partecipa, diventando un'esperienza trasformante di sé e portando alla conquista della virtù
dell'educazione, un evento significativo nella prospettiva della pedagogia fondamentale.