Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
• Visita preoperatoria
• Anestesia generale
• Monitoraggio intraoperatorio
• Ipertermia maligna
• Gestione delle vie aeree
• Ventilazione
• Anestesia Locoregionale
• Terapia del dolore
Scopo dell’anestesia è di
annullare la sensibilità e/o la
coscienza durante una
procedura invasiva,
diagnostica o terapeutica
(intervento chirurgico).
VISITA PREOPERATORIA
VISITA PREOPERATORIA
Valutare i rischi derivati dalle condizioni del paziente e dal tipo di chirurgia.
Obiettivo
Gestione ottimale delle cure anestesiologiche e riduzione di mortalità e morbilità nel
perioperatorio.
VALUTAZIONE PREOPERATORIA
Anamnesi ed Esame Obiettivo
Consulenze?
Consenso informato
VISITA PREOPERATORIA - ANAMNESI
Particolare attenzione a:
• sistema cardiovascolare
• sistema respiratorio e vie aeree
VISITA PREOPERATORIA - ESAME OBIETTIVO
CLASSIFICAZIONE SECONDO
MALLAMPATI
CLASSIFICAZIONE SECONDO
MALLAMPATI
EL-GANZOURI
< 4 cm 1
Distanza Tiromentoniera > 6.5 cm 0
RISK INDEX
6 – 6.5 cm 1
< 6.5 cm 2
Score di Mallampati I
II
0
1
score
III - IV 2
> 90° 0
≥4
Movimento del collo
80 – 90 ° 1
< 80 ° 2
Abilità di prognazione Sì 0
Alto rischio di
No 1
Peso corporeo < 90 kg 0
90 – 110 kg
> 110 kg
1
2
via aerea
Pregressa intubazione
difficile
No
Dubbia
0
1
difficile
Certa 2
VISITA PREOPERATORIA
ESAMI PREOPERATORI
• ECG
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28121636/
VISITA PREOPERATORIA
FARMACI ANTIDIABETICI ORALI
ASA I Paziente in salute Paziente in salute, non fumatore, nessuno o minimo consumo di alcolici.
ASA II Paziente con malattia sistemica di entità lieve Malattie lievi SENZA limitazioni funzionali sostanziali, ad esempio: fumo di
sigaretta, moderato consumo di alcolici (social drinker), gravidanza, BMI 30-40
kg/m2, diabete mellito o ipertensione ben controllati, malattia polmonare di lieve
entità.
ASA III Paziente con malattia sistemica di entità severa Limitazione funzionale sostanziale con una o più malattie moderate/severe.
Esempi: DM o HTN mal controllati, BPCO, morbid obesity (BMI >40), dipendenza o
abuso di alcolici, epatite attiva, storia (insorgenza >3 mesi) di cardiopatia ischemica
o accidenti cerebrovascolari, pacemaker, riduzione moderata della FE, IRC
terminale compensata in dialisi, neonato pretermine.
ASA IV Paziente con malattia sistemica severa che è Esempi: infarto del miocardio o accidenti cerebrovascolari <3 mesi, ischemia
una minaccia costante per la vita miocardica costante o valvulopatia significativa, severa riduzione della FE, sepsi,
CID, ARDS, IRC terminale scompensata in dialisi.
ASA V Paziente moribondo che ci si aspetta non Esempi: rottura di aneurisma toracico o addominale, emorragia intracerebrale con
sopravviva senza operazione effetto massa, politrauma, ischemia intestinale in presenza di multipla disfunzione
d’organo.
(ASA VI) (Paziente dichiarato in morte cerebrale,
candidato all’espianto d’organi per la donazione.)
Capacità funzionale preoperatoria: i METs
Antagonisti D2:
• Metoclopramide è il più usato
• Droperidolo raramente usato
• Non efficaci per la profilassi,
usati per la terapia
• Sedazione, effetti extrapiramidali
Saturimetria
ECG e Frequenza cardiaca
Pressione arteriosa non invasiva o cruenta
Capnografia
Monitoraggio della FiO2 inspirata
Temperatura corporea (se durata intervento > 30 min)
Diuresi
• Monitoraggio avanzato
Anestesia Generale (5)
RISVEGLIO
• Sospensione dell’anestetico
• Decurarizzazione
• Somministrazione di eventuali altri antidoti
• Attesa del recupero completo della coscienza, della
funzione muscolare e dei riflessi di protezione delle vie
aeree
• Estubazione del paziente e continuo del monitoraggio
postoperatorio
Anestesia Generale (6)
FARMACI
Meccanismo di azione:
Iperpolarizzazione neuronale e modulazione della trasmissione
sinaptica con riduzione dell’attività cerebrale di fondo mediante:
La MAC dei vari gas ha proprietà additive e viene ridotta dalla contemporanea
somministrazione di protossido d’azoto (N2O), ipnotici, sedativi ed oppioidi.
ANESTETICI GENERALI INALATORI
Coefficienti di solubilità
Solubilità Solubilità
ANESTETICO MAC
SANGUE/GAS ENCEFALO/GAS
Alotano 2,3 2,0 0,74
Enflurano 1,81 1,4 1,68
Isoflurano 1,41 1,6 1,15
! Desflurano 0,42 1,3 6,0
Sevoflurano 0,69 1,7 2,05
Protossido d’azoto 0,47 1,1 104
Più usati:
• Midazolam (breve durata, idrofilico)
• Diazepam (lunga durata, lipofilico)
Flumazenil:
antagonista competitivo
OPPIOIDI
▪ Analgesia, sedazione
▪ Rigidità muscolare
Numero di dibucaina: test di laboratorio che esprime la capacità idrolitica delle pseudocolinesterasi del paziente.
BLOCCANTI NEUROMUSCOLARI
Intubazione a rapida sequenza (RSI)
Consiste nell’induzione dell’anestesia in tempi rapidi: necessaria in condizioni in cui la protezione delle
vie aeree deve essere stabilita in velocemente perché sussiste un aumentato rischio di ab ingestis
Principalmente in 3 condizioni:
a. Paziente gravida
b. Paziente non a digiuno
c. Chirurgia d’emergenza-urgenza
Il miorilassamento deve essere quindi garantito in tempi molto brevi. A tale scopo, può essere
utilizzato il rocuronio a dosaggio doppio (1,2 mg/kg) o la succinilcolina (1 mg/kg), che riescono a
garantire il miorilassamento entro 1 minuto dalla somministrazione
MONITORAGGIO
INTRAOPERATORIO
MONITORAGGIO INTRAOPERATORIO
B-C: Espirazione
C-D: Plateau espiratorio
D: end tidal CO2 (EtCO2)
D-E: Inspirazione
E-A: fase inspiratoria
MONITORAGGIO INTRAOPERATORIO
MONITORAGGIO EMODINAMICO INVASIVO
INDICAZIONI:
• In base alla chirurgia: chirurgia cardiaca, cerebrale,
spinale maggiore, toracica maggiore.
1. Trigger
2. Apertura incontrollata dei canali
rianodinici
3. Accumulo di calcio intracellulare
4. Contrazione generalizzata
5. Eccessivo consumo di O2 e
eccessiva produzione di CO2 e
calore da parte dei muscoli
6. Rabdomiolisi
7. Mioglobinuria → IRA → Iperkaliemia
→ Arresto cardiaco
GESTIONE DELLE VIE AEREE
GESTIONE DELLE VIE AEREE
1 2 3 4
GESTIONE DELLE VIE AEREE - IOT
VIDEOLARINGOSCOPIO E FIBROBRONCOSCOPIO
PRESIDI SOVRAGLOTTICI (SGA)
• Consentono di assicurare la ventilazione nel caso di vie aeree “difficili” o di difficoltà imprevista.
• Non sono efficaci in caso di ostruzione laringea e non offrono una completa garanzia di protezione
delle vie aeree.
PRESIDI SOVRAGLOTTICI (SGA)
MASCHERA LARINGEA
NIV SIMV
PSV EPAP
IPPV CPAP
PCV
PEEP
BiPAP
IPAP PS
VENTILAZIONE
INVASIVA NON INVASIVA
Tubo naso/oro-tracheale Maschera nasale, oronasale o
Maschera Laringea facciale
Cannula tracheostomica Scafandro
VENTILAZIONE
VOLUMETRICA PRESSUMETRICA
IMPOSTO IMPOSTO
Volume corrente Pressione vie aeree
(variabile indipendente) (variabile indipendente)
LEGGO LEGGO
Pressione vie aeree Volume vie aeree
(variabile dipendente) (variabile dipendente)
RISCHIO RISCHIO
Barotrauma, Ridotta tolleranza Volume corrente non costante
VENTILAZIONE
ASSISTITA CONTROLLATA
Il ventilatore ASSISTE la Il ventilatore FORNISCE la
ventilazione del paziente. ventilazione al paziente.
Il paziente decide inizio e fine degli Il ventilatore decide inizio e fine degli
atti respiratori atti respiratori
• Anestesia locale
• Anestesia plessica e tronculare (Blocchi nervosi)*
• Anestesia spinale, o subaracnoidea*
• Anestesia peridurale, o epidurale*
MECCANISMO DI AZIONE
Agiscono mediante inattivazione dei canali del Na+ bloccando la generazione e la
propagazione del potenziale d’azione lungo l’assone.
LUNGA
BREVE INTERMEDIA Bupivacaina
Procaina Lidocaina Levobupivacaina
Clorprocaina Prilocaina Ropivacaina
Le varie formulazioni di anestetici locali differiscono tra loro anche per potenza
(idrofobicità), tempo di onset (protonazione), concentrazione della formula farmaceutica,
legame farmaco-proteico e baricità (peso specifico rispetto al liquor cefalorachidiano:
influenza la migrazione dell’anestetico locale all’interno dello spazio subaracnoideo,
proprietà chiave per provocare blocchi selettivi, ad esempio unilaterali)
ANESTETICI LOCALI
Tre proprietà farmacocinetiche fondamentali
Gli anestetici locali si comportano da bloccanti dei canali del Na+, quindi esercitano la loro
tossicità in quei tessuti elettricamente eccitabili, dove vi è alta densità di canali del Na+:
TOSSICITÀ SISTEMICA DA ANESTETICI
LOCALI (LAST)
Reazione sistemica grave, dovuta ad un assorbimento sistemico di anestetico locale, a
causa di accidentale iniezione intravascolare o assorbimento tissutale.
Gli anestetici locali si comportano da bloccanti dei canali del Na+, quindi esercitano la loro
tossicità in quei tessuti elettricamente eccitabili, dove vi è alta densità di canali del Na+:
TOSSICITÀ SISTEMICA DA ANESTETICI
LOCALI (LAST)
QUADRO CLINICO
• Inizialmente, segni e sintomi da eccitazione del SNC (sapore metallico in bocca, turbe visive e uditive,
parestesie periorali e periferiche, agitazione, crisi epilettiche) e del sistema cardiovascolare (tachicardia,
ipertensione, aritmie ventricolari).
• Successivamente, segni e sintomi da depressione del SNC (letargia, confusione, coma, arresto respiratorio) e
del sistema cardiovascolare (bradicardia, ipotensione, blocchi di conduzione, asistolia).
Esiste grande variabilità nelle manifestazioni, potendosi avere unicamente segni e sintomi neurologici e non
cardiaci, o viceversa casi di tossicità cardiaca isolata.
L’insorgenza della LAST può essere immediata (<60 sec, per iniezione intravascolare) o ritardata (1-5 min, per
assorbimento tissutale). Sono stati descritti casi fino a 30-60 min dopo l’iniezione.
TOSSICITÀ SISTEMICA DA ANESTETICI
LOCALI (LAST)
TRATTAMENTO (1)
• Blocco interscalenico
• Blocco sovraclaveare
• Blocco infraclaveare
• Blocco ascellare
ANESTESIA PLESSICA
BLOCCHI ARTO INFERIORE
• Blocco n. femorale
• Blocco n. safeno
• Blocco n. sciatico
• Blocco n. otturatorio
• Bier Block (ALREV)
ANESTESIA PLESSICA
BLOCCHI PARETE ADDOMINALE
• TAP block
• Blocco ileo-inguinale
• Blocco ileo-ipogastrico
ANESTESIA SUBARACNOIDEA
DEFINIZIONE E INDICAZIONI
Precoci:
• Ipotensione e/ o bradicardia conseguenti a deafferentazione simpatica
• Nausea e vomito secondari a ipotensione
• Anestesia spinale totale da blocco simpatico completo: ipotensione severa, perdita di
coscienza, arresto respiratorio, aritmie, midriasi → IOT, utilizzare vasopressori (pericolo
di morte) e fornire ossigeno al 100%
ANESTESIA SUBARACNOIDEA
COMPLICANZE
Quincke -> punta tagliente (cutting bevel, maggiore incidenza di cefalea post-durale)
Sprotte/Whitacre -> punta atraumatica (pencil point, minore incidenza di cefalea post-durale)
ANESTESIA PERIDURALE
Inoculazione di un anestetico locale direttamente nello
spazio peridurale spinale al fine di bloccare la
conducibilità nervosa sensitiva (raramente è desiderato
quello motorio) all’eminenza dalle radici nervose a
qualsiasi livello.
INDICAZIONI
• Analgesia intra- e/o post-operatoria a livello toracico,
addominale e pelvico.
• Ampio utilizzo nell’analgesia del parto spontaneo e
per il taglio cesareo.
ANESTESIA PERIDURALE
Precoci:
TIVA (Total Intra-Venous Anesthesia): Anestesia generale che non prevede l’utilizzo di alogenati né
per induzione né per il mantenimento.
Induzione: Propofol (bolo) Mantenimento: Propofol + Remifentanil (TCI)
Componente esperienziale
Stato psichico vissuto dal paziente collegato alla
percezione del dolore.
Terapia del dolore
Trasduzione
Nocicezione
Conduzione
Complesso dei sistemi
Trasmissione
neurobiologici coinvolti nella
Percezione
percezione del dolore.
Modulazione
Terapia del dolore
TRASDUZIONE
Sistema mediante il quale uno stimolo determina dolore.
Farmaci adiuvanti
• Antiedemigeni (cortisonici)
• Antispastici
• Antiemetici
• Antidepressivi
• Antiepilettici
(gabapentin, pregabalin, carbamazepina)
• Neurolettici
Scala analgesica OMS – 1° livello
NON OPPIOIDI +/- ADIUVANTI
PARACETAMOLO
• Antidolorifico e antipiretico
• Non gastrolesivo
• Metabolismo epatico
• Sicuro in gravidanza
FANS
• Azione antinfiammatoria
• Gastrolesivi
• Eliminazione renale
Scala analgesica OMS – 2° livello
OPPIOIDI DEBOLI +/- NON OPPIOIDI E ADIUVANTI
CODEINA
• Naturale, derivato dall’oppio
• Proprietà tosse-sedative
• Effetto tetto
TRAMADOLO
• Sintetico
• Inibisce reuptake di
noradrenalina e serotonina
• Effetto tetto
TAPENTADOLO
Scala analgesica OMS – 3° livello
OPPIOIDI FORTI +/- NON OPPIOIDI E ADIUVANTI
MORFINA
FENTANYL
OSSICODONE
METADONE
BUPRENORFINA
HELPDESK DIDATTICO
www.accademiamedici.it