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Caratteristiche:
•Frequenza
•Ampiezza
•Velocità
•Accelerazione
•Intensità
I movimenti oscillatori possono essere:
•Liberi
•Forzati
Manifestazioni cliniche:
Secondo la frequenza della v. sarà interessato un apparato diverso; ogni parte del
corpo subisce una influenza diversa della v. avendo una sua frequenza di
“Risonanza”.
Risonanza
•Fenomeni sensoriali o psico-sensoriali (dolori addominali, dolore toracico, sconforto, turbe del carattere);
•Turbe respiratorie (aumento del volume corrente, aumento della ventilazione polmonare, aumento del consumo
di ossigeno);
•Ipo-infertilità maschile;
•Alterazioni renali;
> 30 Hz
Strumenti vibranti:
•A percussione
•A rotazione
•Tipo misto
Disturbi circolatori
Fenomeno di Raynaud: reversibile e monolaterale
Disturbi osteo-articolari
Rx
Velocimetria doppler
EMNG
Prevenzione
• Guanti imbottiti e/o materiale ammortizzante tra la mano del lavoratore e
l’impugnatura dello strumento vibrante;
• Se il tempo di contatto è lungo si ha tetanizzazione
dei muscoli respiratori ed ustione.
7) Tragitto della corrente elettrica
• Il più pericoloso è quello che interessa il cuore ed i centri
bulbari.
mano destra – mano sinistra
mano - piede
testa – piede
• La corrente elettrica percorre il corpo attraverso le vie a
minore resistenza come muscoli, nervi e vasi; tessuto
osseo e adiposo oppongono maggiore resistenza.
Patogenesi del danno elettrico
• Soglia di sensazione o percezione: intensità di corrente elettrica
al di sotto della quale il passaggio di questa è impercettibile
• Reobase: intensità minima di corrente capace di provocare la
stimolazione muscolare ( 2 mA)
• Soglia di tetanizzazione:
tetanizzazione intensità minima di corrente capace di
provocare la tetanizzazione muscolare
• Soglia di rilascio o liberazione dal contatto (let go current):
current)
massima intensità di corrente che ancora permette ad un
soggetto normale di lasciare la presa del conduttore (10 mA; M
17 mA, F 12 mA)
• Tetanic Ratio:
Ratio rapporto tra l’intensità della soglia tetanizzante e
quella minima efficace (reobase), va da 7 a 13.
• Corrente di asfissia:
asfissia entità di corrente che determina asfissia per
tetanizzazione dei muscoli respiratori (18-20 mA)
Meccanismi fisiopatologici della
corrente elettrica
effetto elettrochimico:
elettrochimico si realizza una migrazione di ioni nel tessuto attraversato
verso il polo di segno opposto, con conseguenti variazioni
del pH e del grado di polarizzazione delle membrane;
effetto termico (effetto Joule): quando una corrente di intensità I passa per un
tempo T in un circuito con resistenza R, viene
prodotto calore secondo la legge di Joule
effetto meccanico:
meccanico i flussi di liquidi possono alterare gravemente le strutture
endocellulari; sovvertimento strutturale degli organi interni
attraversati
effetto eccitatorio: stimolazione di tessuti specializzati,come muscoli e nervi; la
CE provoca fenomeni di eccitazione neuromuscolare che si
manifestano con scosse muscolari violente o tetano
generalizzato
effetto elettromagnetico (effetto Oersted): la CE crea un campo magnetico
attorno al conduttore che attraversa
ORGANI BERSAGLIO
• Apparato cardiovascolare
• Muscoli
• Sangue
• Apparato respiratorio
• Sistema nervoso centrale e periferico
• Organi di senso
• Cute
Apparato cardiovascolare
• Soglia di fibrillazione ventricolare:
- intensità della corrente
- aumenta con l’aumentare del peso (30 mA nella cavia; 250 mA nel
montone)
- diminuisce con l’aumentare della durata del contatto; se la durata
scende al di sotto di un valore critico, la FV insorge solo se l’impulso
elettrico cade in un tempuscolo della ripolarizzazione ventricolare
(periodo vulnerabile di Wiggers e Wegria) della durata di 30 msec.
Iscriventesi nella branca discendente dell’onda T.
- per la corrente continua è più elevata
- è influenzata dal tipo di contatto e quindi dal tragitto: mano-mano,
mano-piede risultano più pericolosi
- è influenzata dal sistema neurovegetativo: le situazioni
ipersimpaticotoniche
Apparato cardiovascolare
• Blocchi atrio-ventricolari
- intensa stimolazione vagale
- fenomeni di claudicatio A-V
- ad origine asfittica
• Lesioni miocardiche di tipo ischemico
- angiospastica (vasospasmo delle coronarie)
- trombogena
- effetto Joule diretto sul muscolo cardiaco
• Vasi
- vasospasmo sia per azione diretta sulla muscolatura liscia dei vasi,
sia per stimolazione del simpatico
- azione trombogena per alterazioni delle pareti vasali
- coagulazione intravasale massiva
Apparato cardiovascolare
• Alterazioni cardiache
- ipertensione arteriosa (contrazione spasmodica dei
vasi)
- turbe del ritmo di tipo ipercinetico (flutter e
fibrillazione atriale, fibrillazione ventricolare) ed
ipocinetico (BAV di vario grado)
- sindromi anginose
- infarto del miocardio
Morte elettrica
• Morte cardiaca
Arresto primitivo del cuore, determinato o
dalla paralisi dei centri circolatori bulbari
oppure dalla fibrillazione ventricolare.
Secondo altri AA. secondaria a
insufficienza coronarica acuta.
Morte elettrica
• Morte respiratoria
Subentra alla paralisi dei centri
respiratori bulbari o la tetanizzazione dei
muscoli respiratori
Alterazioni neuro-psichiche
• Patogenesi
- Ischemia o anossia anossica secondaria a
paralisi respiratoria e/o deficit circolatori
- Azione diretta sulle cellule nervose con
conseguente disorganizzazione dell’attività
elettrica dei neuroni
- Azione angiospastica a livello dei distretti
circolatori cerebrali
Alterazioni neuro-psichiche
• Disturbi motori (contratture, crampi,
rigidità muscolare, convulsioni, tremori,
tremori, paralisi)
• Disturbi della sensibilità (anestesia,
iperestesia)
• Disturbi su base psicogena o
neurovegetativa (“paura della corrente”)
Alterazioni neuro-psichiche
- Anche a distanza di tempo dall’evento
acuto, è possibile osservare semplice
obnubilamento del sensorio o paralisi
transitorie con disturbi della parola.
- E’ da segnalare che anche in assenza di
sintomatologia è possibile il reperto di
alterazioni elettroencefalografiche, a volte
di tipo epilettico.
Altre alterazioni
• Apparato uropoietico: alterazioni della funzionalità renale legate
alla natura della lesione (presenza di mioglobina, proteinuria
marcata con ematuria, batteriuria, presenza di muco-pus)
• Apparato visivo (unilaterali)
- quadri precoci: opacità corneale, emorragie ed edema della
retina, trombosi della vena centrale.
- quadri tardivi: sindrome di Behcet (uveonevrassite), alterazioni
della funzionalità pupillare, turbe dei muscoli extraoculari,
degenerazione del nervo ottico, cataratta
• Apparato uditivo: la sintomatologia è rappresentata da deficit
uditivo che è di tipo percettivo, da turbe dell’equilibrio e da
vertigini.
Principi di prevenzione
• Manutenzione periodica delle apparecchiature elettriche
• Non effettuare mai riparazioni se non in possesso delle
caratteristiche di professionalità previste dalla legislazione
vigente
• Non utilizzare componenti non conformi alle norme
• Non utilizzare componenti elettrici o macchine per scopi non
previsti dal costruttore
• Non utilizzare apparecchiature elettriche in condizioni di
rischio elettrico accresciuto (mni bagnate, piedi immersi in
acqua o in ambienti umidi
• Non lasciare apparecchiature elettriche (cavi, prolunghe,
trapani, ecc.) abbandonate sulle vie di transito.
Legislazione sulla prevenzione degli
infortuni di origine elettrica
• D.P.R. 27 Aprile 1955 n. 547 “Norme generali per la
prevenzione sugli infortuni sul lavoro”
• Legge 1 Marzo 1968 n. 186 “Disposizione concernenti
la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari,
installazioni ed impianti elettrici ed elettronici”
• Legge 5 Marzo 1990 n. 46 “Norme per la sicurezza degli
impianti”
RADIAZIONI IONIZZANTI
• Determinanti ionizzazione della materia
• Corpuscolate (alfa, beta, neutroni, protoni)
• Elettromagnetiche (raggi X e gamma)
• Esposizione professionale: applicazioni
radiodiagnostiche, controllo industriali,
sterilizzazione.
• Organi bersaglio: tessuti in attiva replicazione
(midollo osseo, cute, intestino tenue, gonadi) e
cristallino (cataratta)
RADIAZIONI IONIZZANTI
• Clinica:
- leucemie e tumori solidi
- Radiodermite
- Infertilità
- Cataratta
- Mutazioni geniche e cromosomiche
RADIAZIONI NON IONIZZANTI
Vaccinazione antiepatite:
Vaccino a DNA ricombinante
Vaccinazione gratuita per personale sanitario
Schema vaccinale:0-1-6 mesi
Epatite C
• Virus a RNA
• Meccanismo diretto di citotossicità
• Minore potere infettante
• Trasmissione parenterale ( trasfusione di
sangue ed emoderivati)
• Epatite acuta frequentemente
cronicizzantesi (50-60%): cirrosi epatica
e carcinoma epatico
Tubercolosi (TBC)
• Mycobacterium tubercolosis
• Infezione polmonare o extrapolmonare (reni, cute,
ossa)
• Primo contatto: complesso primario asintomatico
• Periodo silente
• Formazione di ascessi freddi ad andamento
torpido (polmoni, reni, ossa) colliquantesi in
condizioni di immunosoppressione
Rischio TBC per il personale
sanitario
• Pazienti con tubercolosi polmonare aperta
(ascesso aperto che scarica nell’albero
respiratorio): colpi di tosse, starnuti
• Reparti a rischio: pneumologia, malattie
infettive, laboratori
Prevenzione del rischio TBC
• Maschera facciale
• Test tubercolinico: Tine test o
intradermoreazione di Mantoux
• Se cutinegativi: obbligo di vaccinazione
(Legge 1088 del 14/12/1970)
Infezione da HIV
• Retrovirus a RNA
• Clinica: deperimento organico, linfoadenopatia,
infezione opportuniste, neuropatie
• Categorie a rischio: tossicodipendenti, omosessuali,
bisessuali, emofilici
• Non esiste né prevenzione specifica, né terapia
• Minore resistenza ed infettività rispetto all’HBV
• Numero limitato di infezioni a carico del personale
sanitario: inoculazione di sangue infetto,
contaminazione di membrane mucose o lesioni cutanee
Note di prevenzione
• Lavaggio delle mani (accurato, frequente,
prolungato)
• Uso di guanti
• Camici protettivi
• Maschere, occhiali e coprifaccia
protettivi
RISCHIO CHIMICO
• Farmaci antiblastici
• Anestetici
• Ossido di etilene
• Formaldeide e glutaraldeide
• Dermatiti da contatto
Ossido di etilene
personale medico ed infermieristico (addetti alla preparazione ed alla somministrazione dei farmaci);
personale addetto alla pulizia dei locali e degli strumenti adibiti alla preparazione e somministrazione dei farmaci (cappe, filtri, piani di lavoro, pavimenti, ecc…), dei servizi igienici e degli effetti letterecci dei pazienti ai
quali tali farmaci vengono somministrati (lenzuola, materassi, indumenti, ecc….);
Ciclofosfamide
Cancerogeno Azatioprina
Procarbazina
Adriamicina
Cisplatino
Teratogeno ed Numerosi
embriotossico
(sulla progenie del
personale addetto)
Genotossico Numerosi
(danni al corredo
cromosomico delle cellule)
Epatotossico Bleomicina
Vincristina
Ciclofosfamide
Protocollo di esami ematochimici
<1
Rischio casuale ed infrequente
3
Rischio probabile
>3
Rischio intenso e routinario
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
• Doppio paio di guanti in latex
• Maschere a conchiglia
• Cuffie
• Calzari
Definizione
si definiscono anestetici quei farmaci
che determinano abolizione dello
stato di coscienza e temporanea
inibizione della sensibilità dolorifica,
per il periodo di somministrazione.
Classificazione degli anestetici
per inalazione
1) Gassosi
N2O
Etilene
Acetilene
Ciclopropano
Sono sostanze che a pressione e a temperatura ambiente si
trovano allo stato gassoso
Classificazione degli anestetici
per inalazione
2) Volatili
Enflurano (o etrano) Isoflurano (o forano)
Alotano (o fluotano) Etere etilico
Cloroformio Tricloroetilene
Metossifluorano Cloruro di etilene
*sono alcuni composti alogenati che, a pressione e a
temperatura ambiente, si trovano allo stato liquido e
vengono poi vaporizzati in apparecchi termocompensati,
ove si miscelano al momento dell’impiego con una
corrente gassosa proveniente da un impianto centralizzato
Miscela di anestesia
- leucopenia periferica
ANESTETICI VOLATILI
Meccanismo patogenetici degli anestetici volatili
meccanismo immunoallergico
induzione enzimatica
ANESTETICI VOLATILI
formazione di fluoro ionico
- sintomi neuropsichici
- ipotiroidismo
ossidativo riduttivo
• derivato dell’isofluorano
• basso coefficiente di ripartizione
sangue/gas
• metabolismo ossidativo
• acido trifluoroacetico
SEVOFLUORANO
• alogenato fluorato metiliisopropilico
• trasparente, non infiammabile, non
irritante, stabile
• metabolismo (1-4%) ossidativo e
glucuronoconiugazione
• basso coefficiente di ripartizione
• rapida eliminazione (ac. Trifluoroacetico,
fluorinati)
ORGANI BERSAGLIO DEGLI
ALOGENATI
• Fegato
• Rene
Alterazioni elettrocardiografiche
(allungamento del tratto P-R, del tratto
Q-T)
INQUINAMENTO
AMBIENTALE
APPARECCHIATURE DI ANESTESIA
- sistema di vaporizzazione
CONCENTRAZIONE DEI GAS ANESTETICI
NEI REPARTI OPERATORI
1) Fattori strutturali
forma
cubatura
sistema di ventilazione
2) Modalità di erogazione
- qualità e quantità degli anestetici
- concentrazione degli anestetici nei gas
- tecnica di anestesia impiegata (entità dei flussi gassosi,
- percentuali di vaporizzazione, adozione di valvole
deviatrici)
- tipo di apparecchiatura di erogazione
- caratteristiche dell’apparato di smaltimento
- tipo e durata dell’intervento
FONTI DI INQUINAMENTO AMBIENTALE
Imperfetta adesione della maschera facciale
Diffusione dalla gomma delle
apparecchiature
Scarsa manutenzione dell’impianto di
condizionamento
Estubazione del paziente
Espirio del paziente
Perdite da tubi, raccordi, flussometri, valvole
PREVENZIONE
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
b) campionamenti in continuo
intraoperatoria
MONITORAGGIO AMBIENTALE
• Dermatite ipercheratosica:
- aumento di spessore dello strato corneo
- in sede palmare
Quadri clinici
• Dermatite eritemato-vescicolo-bollosa
- da irritanti forti
- eritema
- edema
- bolle
• Ulcere da contatto
- da irritanti primari forti
Dermatite da contatto allergica
• Insorge con meccanismo allergico di tipo
ritardato, mediato dall’immunità
cellulare, in seguito a contatto con agenti
chimici, chimico-fisici o biologici
• Fattori patogenetici:
- tipo e struttura chimica dell’agente sensibilizzante
- concentrazione della sostanza
- tempo di esposizione, sede, estensione del contatto
- fattori genetici
- condizioni della cute
Fattori causali
• Metalli: contenuti nei detersivi (nichel,
cromo)
• Lattice (guanti in gomma)
• Sostanze disinfettanti e detergenti
(sanificazione ambientale)
• Farmaci
Lavorazioni a rischio
Chirurgia Guanti in gomma, sulfamidici,
penicilline, antisettici, anestetici
locali, metalli
Ortopedia Stessi allergeni, metilmetacrilato
monomero
Anestesiologia Propanilide
ASTENOPIA OCCUPAZIONALE
ASPETTI VISIVI
• aloni colorati
• disagio / disturbo alla luce (fotofobia)
• effetto Mc Collough
• visione sfuocata
• visione sdoppiata
• lacrimazione • alterazioni
• prurito dell'ammiccamento
• bruciore • pesantezza dei bulbi
• secchezza
• rossore riferito
• sensazione di sabbia negli
occhi
• dolore periorbitario e/o
retrobulbare
Cui possono corrispondere sul piano obiettivo
•iperemia congiuntivale
•ipersecrezione oculare
•alterazioni del film lacrimale
FISIOPATOLOGIA Fisiopatologia oculo-visiva
• cefalea
• astenia
• nausea
• dispepsia
• vertigine
• tensione generale
SORVEGLIANZA SANITARIA
Ai sensi della legislazione vigente (D.Lgs. 81/2008 art. 172-179), per
“tutti i lavoratori che usano attrezzature munite di videoterminali in
modo sistematico e abituale, per 20 ore settimanali, dedotte le
interruzioni“.