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PUBBLICAZIONI \O BKNKDKTTINO
PROFEISSORE DI L I T 1 : R G I A BIZANTINA
C A T E C H I S M O LITURGICO
i^jiwv 'Ittìàvvou Toù Xpu00axójJLOi*.
COLLEGIO GRECO
Ì49 Via dei Babuino
P O M P E I
SCUOLA TIP. PONTIFICIA P E R I FIGLI DEI CARCBRATI
R o m a (108)
FONDATA DA BARTOLO LONGO
1939-XVII
P. P L A C I D O de MEESTER
IliROiEONAtO BliNhUKTTINO
PEOFKSSOBE DI l.lTURtilA BIZANTINA
NEL PONTIFICIO COLLK<ilO U K H C O DI ROMA
j
i
! C A T E C H I S M O LITURGICO
D E L RITO RIZANTINO
SECONDA EDIZIONE RIVEDUTA
P O M P E I
SCUOLA TIP. PONTIFICIA PER I KIGL! DEI CARCERATI
FONDATA DA BARTOLO LONGO
1939-xvii
Dalla Prima Edizione
MoNS. D , GIOVANNI M E L E
di LUNGRO
Nulla osta che si stampi.
Lungro, 18 Aprile 1939.
Eccellenza,
t GIOVANNI MKLE
Di V. Ecc.za Rev.ma
Dev.mo scri'o
FRANCKSCO MARIA GRKCO, Arciprete
Ind. Fondatore dell'IstiUtlo
IL V E S C O V O DI L U N G R O
Lettere di approvazione della Seconda Edizione
Monsignor Reverendissimo. I L V E S C O V O DI L U N G R O
N. 17/39 di prot.
20 matzo 1939.
Rev.mo Padre,
•f" G i u s K V P K PKRNICIARO
Aiisiliiiif pcy l'F.p. di Piana dei Greci
*) Raffaele C a p a l b o — Memorie slot icIie di Acri (Casa
e Direttole delfAsi. Cali. II. per VOr. Cr.
editrice « L a fiaccola D , D i R u b b a S. M a r i a C a p u a V e -
Rev.mo e Ch.mo Signore tere 1 9 2 4 » ! C a p . V I I « C h i e s e e Parroccliie > (paj;. 35).
P. PI.ACIDO de MEESTER 11 dotto eil erudito autore in base d i documenti lia c o m -
Prof, di S. Liturgia nel Pont. Collegio Greco pilato sìETalte m e m o r i e .
SOMA
— vrit —
bizantino con la lingua greca e nel non avrebbero potuto attecchire Suore di
i26g Ruffino, Vescovo di Bisignano, vi altri luoghi lontani.—Il rito greco in Acri
ordinava cinque preti greci, ^e;- cui il Ro- dovette durare più tempo; nò si limitava
dotà, fra le Chiese di questo Rito, detto alle sole Chiese, perchè nel suo vasto ter-
allora Rito Greco, notava insieme alle ritorio eranvi due, e forse tre, Monasteri
altre « Ecclesia Sancii Nicolai ante Castil- basiliani, cioè quello diS. Adriano, fondato
lum » ch'è pì'oprio la nostra Chiesa Ar- da S. Nilo verso il <JS5, <'^'^ Monastero
cipretale, dov'è sorlo FIstituto delle Piccole di S. Angelo, nella contrada omonima, il
Operaie dei Sacri Cuori ^) per sopperire quale per tradizione si racconta essere
con membri indigeni, assuefatti agli usi, stato distrutto dai Saraceni, che poi fu-
costumi e disagi della vita calabrese, ai rono scacciati da Ruggero Normanno, il
bisogni del luogo e della regione, in cui quale a preghiera di un certo N i l o , o N i -
fonc dì Simmari fondò S. Maria del Patire,
-) I l rito bizantino è il complosso d i cerimonie e d i — ( T W V TTaTÉptriv), il cui titolo di Archiman-
orazioni che ebbero origine, almeno in massimo svi- drita venne conferito aWattuale Inescavo
l u p p o , a B i s a n z i o , ossia a C o s t a n t i n o p o l i , Questo rito
di Lungro^). — Il R i t o Greco in Calabria
è esercitato o r a in varie lingue, m a , nei primi secoli
delta sua formazione, nella sola l i n g u a greca. Donde cominciò a declinare al tempo dei Nor-
il nome d i rito greco p i ù accreditato nella l i n g u a yo- manni, i quali gli furono avversi, ma ni
polare. V e d a n s i le risposte alle d o m a n d e / e 5 di questo
Aci'i il grecismo si manteuìie anche sotto
Catechismo liturgico.
3) L ' I s t i t u t o delle Piccole O p e r a i e dei S S . C u o r i , sorto
quei sovrani, tanto che gli atti notarili
dal d o l o r e , ebbe p r i n c i p i o dalla S c u o l a Catechistica si stipulavano in greco come l'attesta un
d e l t ' A r c i p r e t u r a d i A c r i - l'antica Cliiesa di Rito Greco
« Ecclesia S. Nicolai ante Caslilliim ». — V e n n e fondato
da u n a S i g n o r i n a , a l u n n a d e l Catechismo — Raffaella
De V i n c e n t i , ora Suor M a r i a T e r e s a dei S S . C u o r i , al - P. Fiore da C.ropani ^ Calaòria Sarra libro II
presente M a d r e S u p e r i o r a Generale, sotto la direzione pag. 371. D a u n giovane poi.-ta defunto, fralt-llo d e l l ' i n -
dell'Arciprete D . Francesco M a r i a G r e c o . A n c o r a è C o n -
degno fondatore di questo Istituto, circa la fondazione
gregazione Diocesana d i v o l i semplici, eretta con bolla
d i S. M a r i a d e l Patire si compose u n canto in nona
Vescovile ~ 17 F e b b r a i o 1902.
r i m a d a l titolo « Storia di N i l o » ,
— Xt —
istriimeuio del j /ÌS'L> •). — / ; / seguilo gli lomartire titolare. — Penetrate le Piccole
Albanesi del medesimo rilo greco per non Operaie dei SS. Cuori in un ambiente
piegarsi alla scimitarra ottomana abban- nuovo per S u o r e , malgrado la propria
donarono la patria e cercarono asilo nel debolezza, con l'esempio, con istruire i
regno di Napoli, ed essi fondarono in bambini nel Catechismo e con insinuarsi
Puglia e nella Calabria, specialmente C o - nell'animo delle giovanette, si coopera-
sentina, numerose colonie. — Così fra il rono alquanto nella restaurazione di ogni
1 ^lif ed il I ] ,sorsero''') nel territorio di cosa in Cesii Cristo. — Difatti l'apertura
Acri successivamente icasaddiS. (ìiorgio, di una pia casa di Piccole Operaie dei
Vaccari^yO, S. Cosmo, Macchia, S. De- SS. Cuori in S. Demetrio Corone, circa
metrio. Da tale narrativa storica si ar- ti Rito Greco, fu come un debole, ma
guisce chiaro il tratto misericordioso della provvidenziale isfrumento preventivo per
Provvidenza divina, se un po ' si consideri la rcstaiira/ione religiosa rituale dei paesi
che nelTanno t i) l'j per un semplice invito albanesi, restaurazione che doveva com-
del bravo e zelante Protopapas di S. De- piersi con la erigenda Eparchia di Lungro,
metrio Corone P. Francesco Bajf'a, cui non e proprio a guisa dei piccoli manovali,
era slato facile ai'ere delle Suore di altre che nelle costruzioni, o restauri di edijìzii,
regioni, i///f5/o nostro meschino Istituto aprì quantunque i piti negletti, non sono del
una Pia Casa filiale in quel paese, e, tutto inutili nell'appresfare agli operai il
senza prevedersi, si disposero le circostanze materiale opportuno. Intanto se la predetta
in modo da doj'ersi aprire assolutamente ììparchia, proposta in pienariis (>omitiis
nel giorno •26 Ottobre ~') festa del Mega- diei dccimae nonae mensis N o v e m b r i s anni
millesimi nongentesimi decimi scptimijtfo-
'••) R. C a p a l b o — O p . c. p a g . 38, C a p . V I I .
'•') O p . c. C a p . X X I H . — L a venula degli A l b a n e s i
in Calabria ed i rasali di A r r i (pag. 1 2 3 Ì . L n n g r o , 1'. G i o v a n n i M e l e , che d o v e v a essere il p r i m o
") In i p u l l a festa pto|)rio a l i ' a r r i v o delle PifcoleO|)eraie V e s c o v o della erigenda K p a r c h i a . d i cui le Suore s.a-
dei SS, C'uori in S. Demetrio C o r o n e , 26 O t t o b r e 1917, rebbero state come \ Manovali dell'edifizio mo-
fece i l Panegirico d i S. D e m e t r i o i l Protopapas d i rale d a restaurarsi.
— xn — — XllI —
vera erigersi due anni dopo igi<), ^) ad Parrocchia un tempo del medesimo rito
tollenda incomoda, atquc mala, qiiac jam- per concorrere a guisa dei piccoli ma-
dudum irrepscrant in dioeccsibus calabris, novaVi delle fabbriche alla restaurazione
ubi mixti cum latinìs dcgcbant fìdelcsgracci deircditvAÌo spirituale nelle Colonie Alba-
r i t u s , proptcr bonam rcctamquc admini- nesi, di cui in parte vani Casali avevano
strationem ac rcformationcm corum fidelium prima comune territorio con Acri, ora
SI richiedeva ad cos restaurandos che iulto limitrofo. A tale scopo per potersi appren-
fosse stalo omogeneo. Il primo l'escavo dere dalle Suore sopraccennale la bella
della medesima nuova Epa rchia venne simbolica Liturgia Bizantina, cioè ren~
scelto anche dallo stesso luogo. — Laonde
C a n . S66 ^ i e C a n . 905. — A tale scopo circa ii C a n o n e
Iddio, cuius natura bonitas est in mcnsura,
542 la C o m m i s s i o n e Pontificia per l ' i n t e r p r e l a z i o n e au-
numero, pendere ac misericordia, di- tentica dei C a n o n i d e l C o d i c e del diritto C a n o n i c o h a
sponens omnia, et infirma mundi eligens «iato la rispettiva risposta fi» d a l 10 Novembre 1925.
ut confundat fortia, fece sorgere un ramo Il Bollettino « S t u d i o n » delle Chiese di R i l o B i z a n -
tino N . 1 Voi. IH (1926) piig, 10, nel C o m m e n t o ac-
di Suore Italo- Albanesi di rilo Bizan-
c e n n a p r o p r i o si'XiìUa se::ione i n c]Uesto Istituto, i l q u a l e
tino da questo infimo Istituto, sorto in una è l ' u n i c o i n Italia che a b b i a per scopo precipuo l'assi-
stenza spirituale nei paesi d i R i t o G r e c o . — L e Suore
usano il medesimo s t e m m a con la scritta In l i n g u a l i -
CoiisliUiliii A p o s t o l i c a — Ryertiì Noi'ae tììoi-nsis
Graeci liliis « Lungi-eiisis » tiiuiL-iipalni- — \s turgica: ' E X D É T t O T| '^OLGCAZÌOL aOÙ — l'cnga il regno
'•') I-a sezione di S u o r e iLalo• Albanesi di K i t o lìizan- R o d o t à — Ecclesia Sancii Nicolai ante Caslilliim
tino venne istituita, onde tutto Ibsse omogeneo, e con (Pagano, Monografia d i B ì s i g n a n o , Na]X)li 1S57, p a g , 39
Suore indigene del medesimo dialetto, assuefatteagli (noia). O l i r e alla Pia C a s a di S. D e m e t r i o C o r o n e , aperta
usi e costumi albanesi, si potesse meglio raggiungere lo nel 26 O t t o b r e 1917, per invito d e l l ' K c c . m o Vescovo
scopo, anzi pare sia proprii) seguilo il (ine, per cui fu M o n s . M e l e venne aperta in A j i r i l e 1923 una Pia Casa
eretta la nuova Diocesi, con togliersi i paesi d a l l a g i u - in Lungro sotto il titolo « M a r i a S S . del Buon C o n -
risdizione dei V e s c o v i Ialini. — L e giovani A l b a n e s i nel siglio » — In S e t t e m b r e 1926 se ne apri un'altra in
farsi Suore, mantengono il loro rito e le Suore di R i t o Firmo, nel 29 D i c e m b r e 1927 se ne a p r ì u n a quarta
L a t i n o se per bisogno d i personale sono destinate nelle P i a C a s a in S. B a s i l e , e si hanno tuttavia nuove ri-
Pie Case delle C o l o n i e , sì adattano a! R i t o G r e c o . cliieste per a p r i r s i altre Pie Case.
— XV —
e Maria D spesso venerati nei loro Sacri Arcip. Cameriere d'onore di '.S'. Salitila
Infimo fondatore
Cuori nel nostro rito latino. Del resto dell' Istituto delle Piccole Operaie dei SS. Cuori''-'
anche nel rito Bizantino, benché non esìsta
S. (Giovanni nella Messa del S. Cuore d i Ciesù del rito
un culto speciale, è rammentato il Sacra- latino),
tissimo Cuore di Gesù, non disgiunto da E d o p o aver presa il Sacerdote n n a seconda oblata,
Maria Santissima ^^). Vogliano dessi be- nel porre u n a particella a destra d e l S. Pane verso Ìl
nedire questo piccolo granello dì senape, mezzo, esso dice: I l a p é a x Y j ^\a È"/. òcS'-WV
ed il popolo di rito greco nelle Colonie,
acciò il seme della fede, purtroppo sopito Treno LxiX Ite vTj,
A Ila Ina destra si sta la Regina in manto d'oro con
ogni varietà dì ricami (verso i i " del Salmo 44, che
nell'attraente simbolismo d e l rito bizantino addimostra
" ) N e l l a preparazione della Messa (tlpoaXQJJLtOTj) in pratica che ìl F i g l i o (Gesiii sia sempre unito alla
qnaiido si trafìgge con la lancia il S. Pane, nel destro Iato S u a madre M a r i a S a n t i s s i m a .
12) K o n t a k i o u per l a festa d i S. A t a n a s i o (2 Maggio).
si dice: Elc; Twv axpaxLWTwv ?^ÓYX^J trjv jrAeupàv
* O r a l'Istituto è stato approvato d a l l a S. Sede e p u ò
aÙTO'j ev'J^e '/.al eòBew^ e^fpJjEV al[t.a -/.al uowp. estendersi in altre E p a r c h ì e ed i n A l b a n i a . — L a M a d r e
Uno dei soldati gli trafisse con una lancia il costalo, S u p e r i o r a G e n e r a l e , S u o r a D i v i n o A m o r e , resiede ad
e shbito ne uscì sangue ed acqua. (Dall'Evangelo di Acri (Potenza).
P R O L O G O
I. D . C h e cosa è Ìl rito?
R. Il rito è ìl complesso delle cerimonie,
orazioni e letture di tutte le parti che co-
stituiscono i l culto esterno della S. Chiesa.
•i. D . Q u a n t i sono i r i t i ?
R. Sono parecchi, però possono dividersi
in due famiglie principali: i riti occidentali
di cui il principale è i l rito r o m a n o , ed i
riti o r i e n t a l i , di cui i l più esteso è i l rito
bizantino, detto comunemente rito greco,
3. D . Queste ditferenze nel culto esterno
non creano o p p o s i z i o n i , 0 divisioni nella
Chiesa?
R. N o , queste differenze nel rito esterno
non creano veruna divisione nella Chiesa,
perchè riguardano forme accidentali della
religione, non già il dogma, od altre isti- tra i l rito romano ed il rito bizantino con-
tuzioni essenziali di essa. I diversi riti anzi cernono:
attestano i ' unità dei membri della Chiesa i " L a Chiesa, gli A b i t i e Vasi sacri, ed
nella varietà del culto esterno. alcune forme esterne di culto.
4. D. Che cos'è il rito bizanlino ossia 2" L a liturgia Eucaristica, ovvero la Messa.
greco y
3" L'amministrazione, e la recezione dei
R. Il rito bizantino è quella forma degli Sacramenti.
alti esterni della nostra santa religione,
4° Il calendario, comprendendovi le feste
ch'ebbe origine, e che attecchì principalmente e i digiuni.
a Bizanzio, o Costantinopoli. — L o sogliono
5" Alcune benedizioni ed offici ecclesia-
chiamare anche rito greco, perchè la lingua stici.
primitiva di detto rito, ed una volta mas-
simamente sparsa, è la lingua greca.
3. D . Dove ed in che lingua è ora pra-
ticato il rito bizantino?
R. Il rito bizantino è praticato in A s i a
Minore, in Grecia, in A l b a n i a , e nelle co-
lonie greche ed albanesi d'Italia in lingua
greca; in Russia, in Serbia, in Bulgaria in
lingua slava; in Georgia (Caucaso) in lingua
georgiana; in Palestina, in Siria, in E g i t t o
parte in lingua greca, parte in lingua araba
ed in Rumenia in lingua rumena.
0. D. In che cosa si notano le principali
differenze tra il rito romano ed it rito b i -
zantino?
R. L e principali differenze che si notano
PARTE I
ministri e dignitari della gerarchia sacra. 17. D . Q u a l i sono gli abiti del Vescovo?
H a sempre la forma di un camice; ma per R. Il Vescovo porta tutti i paramenti
il diacono esso è più ricco e prezioso. K dei Sacerdoti, ma nelle funzioni solenni i n -
spesso fatto di seta e può essere di vaiÌÌ vece del Felonion, veste il Saccos che hu
colori. la forma della dalmatica latina ed è l'antico
15. D. Come si distingue il diacono dal abito degl'Imperatori bizantini. Inoltre sopra
suddiacono e dagli altri inservienti minori? il Saccos, o sopra il t'eionion, pone T O m o -
R. II diacono si distingue da una specie forion, che è una grande fascia di seta bianca
di stolone detto Orarion ch'egli porta sopra ricamata in oro con croci ed altri ornamenti
lo Sticarion e pendente dalle spalle. Il sud- e che corrisponde al Pallio degli Arcivescovi
diacono (ipodiacono) porta una cintura, latini. E g l i mette anche la croce ed uno o
mentre gli altri ministri inferiori hanno il due medaglioni, o cncolpii. L a mitra del
solo S t i c a r i o n , o alle volte portano come Vescovo è di forma tonda come ia corona
una stola strettissima incrociata dietro le degl'Imperatori bizantini. Il Bastone Pasto-
spalle e riportata davanti. rale termina con due serpenti che volgono
16. D. Quali sono gii abiti del Sacer- la testa l'uno verso l'altro e che significano
dote? la prudenza del Vescovo nel governo della
R. Il Sacerdote oltre allo S t i c a r i o n , i n - sua Eparchia.
dossa anche VEpitrachelion, ossia una stola 18. D . Nel rito greco vi è distinzione di
lunga fin sotto le ginocchia; due Sopram- colore per gli abiti sacri?
maniche; una C i n t a di stolfa, ed i l Felonion, R. Nel rito greco non vi è vera e propria
o P i a n e t a , che ha la forma di un Piviale determinazione di colori: ma per le Messe
latino cucito anche avanti. I Sacerdoti che di penitenza e per i servizii funebri, si usa
hanno qualche dignità speciale portano an- il color rosso cupo. P e r tutti gli altri giorni
cora Vepigonalio, ornamento in forma di oltre il bianco si usa qualsiasi colore di
rombo sospeso ad un nastro all'altezza del tinta chiara.
ginocchio. Il) D . Quali sono i vasi sacri?
— IO — — II —
R. I vasi sacri sono: i l calice, la patena, vino, e per intingere con alcune gocce del
o disco in forma di p i a t t o , l'asterisco, la Preziosissimo Sangue il Pane Kucaristico
lancia ed il cucchiaino. conservato per la L i t u r g i a dei Presantificati
20. D. C o m ' è formato e che cosa rap- e per la comunione degli Infermi.
presenta l'asterisco? 2-^. D . Q u a n t i veli si usano nel rito
R. [.'asterisco è formato da due lamine greco ?
di metallo, piegate a semicerchio incrociate R. Sono tre, uno per il calice, l'altro per
l'una sull'altra, e fissate nel punto di unione il disco ed un terzo detto aer ^ che serve
da un dado a forma dì stella. L'asterisco a coprire il calice ed il disco, e che si agita
simboleggia la stella miracolosa apparsa ai durante la recita del simbolo della fede.
Re M a g i , e serve a preservare !e particelle
del S. Pane dal contatto del velo speciale, § III — Di alcune forme esterne del culto.
che deve coprirlo.
21. D . Com'è formata e che cosa rap- 24. D . Come si fa il segno della Croce?
presenta la lancia? R. S i fa il segno della croce unendo il
R. L a lancia è un coltello liturgico a pollice, l'indice ed il medio della mano
doppio taglio, in forma di lancia, col ma- destra, che si porta alla fronte, dicendo le
nico terminato da una piccola croce. Rap- parole: IVel nome del Padre, al petto, d i -
presenta la lancia con la quale il soldato cendo : e del Figlio, alla spalla destra,
romano trafisse il costato di (iesù Crocifisso, dicendo: e del Santo, e alla spalla sinistra,
e serve a tagliare il pane da consacrare nel dicendo Spirilo. Così sia.
S. Sacrifizio. 23. D. Perche si uniscono tre dita della
22. D . A che cosa serve il cucchiaino? mano destra?
R. I! cucchiaino, ha pure il manico ter- R. Si uniscono tre dita della mano destra
minato da una piccola croce. 11 Sacerdote in simbolo della Santissima Trinità.
se ne serve per distribuire la S. Comunione 2(i. D. Perchè i fedeli del rito bizantino
ai fedeli sotto le due specie del pane e del passano la mano dalla spalla destra alla
12 —
Spalla sinistra al contrario di quanto fanno tanto i l corpo. Spesse volte i fedeli sì ac-
i fedeli del rito latino? contentano di piegare il corpo e di toccare
R. Si ritiene generalmente che antica- la terra con la mano.
mente i fedeli, sì orientali che occidentali 30. D . O l t r e a significare l'adorazione,
osservassero la medesima usanza, quella quando si fanno le metanici-*
cioè eh'e rimasta presso i fedeli del rito R. L e metanie si fanno sopra tutto in
bizantino. Quella dilTercnza però e senza segno di penitenza nella grande quaresima.
veruna importanza dogmatica. 31. D . Sicché i fedeli di rito bizantino
27. D. Quali sono Ì segni di adorazione non usano genuilessìonc?
nella Chiesa di rito bizantino? R. I fedeli di rito bizantino non usano
R. 11 segno della croce accompagnato sia la genuflessione, quale segno di adorazione,
dall'inclinazione del capo c della spalla, sia bensì In segno di penitenza, o di suppli-
dall'inclinazione del corpo. cazione. Così ad esempio rimangono genu-
28. D. Quando si usa l'inclinazione del flessi: durante il Vespro del giorno di Pen-
capo e della spalla con il segno della croce? tecoste, mentre il Sacerdote recita alcune
R. T u t t e le volte che sono invocate le orazioni allo S p i r i t o Santo, e, per ricevere
persone della SS. Trinità, e che nelle ora- l'assoluzione dopo la confessione sacramen-
zioni si usa una formula di lode e di sup- tale qualora ne sia l'usanza.
plica alla Maestà Divina o a qualche Santo.
2y. D . Come si chiama l'inclinazione del
corpo con il segno della croce e quale c
la sua doppia forma?
R. L'inclinazione del corpo con il segno
della croce sì chiama meianìa ed ha una
doppia forma: la metania maggiore, pro-
strando i l corpo e toccando la terra con il
capo, e la metania minore piegando sol-
PARTK II
4
- 3 4 -
R . I l Sacerdote quando battezza p r o - dal Sacerdote sulla fronte, sulla bocca e sul
nunzia le parole seguenti: E batie\yalo ti petto del neonato con la recita di una ora-
seri'o di Dio N. nel nome del Padre e del zione speciale.
Figlio e dello Spirito Santo. Così sia. 2" L ' a b l u z i o n e del neonato sette aiorni
84. D . Che cosa significa la veste bianca dopo il battesimo.
ed i l triplice giro della piscina? 3° L a tonsura del medesimo. In pratica
R. L a veste bianca simboleggia l'assoluta queste cerimonie sogliono compiersi adesso
purezza del battezzato, e si fa il triplice subito dopo l'amministrazione del battesimo.
giro i n segno di allegria spirituale per la 88. D. In che consiste la tonsura del neo-
sua nascita alla vita della grazia. nato, e che cosa significa questa cerimonia?
85. D . Quali sono le cerimonie comple- R. L a tonsura consiste nel tagliare alcuni
mentari del Battesimo? capelli in forma di croce, e significa che,
R. Sono quelle cerimonie che riguardano divenuto cristiano, il neo-battezzato si sot-
la madre del fanciullo, od il fanciullo stesso. tomette interamente al servi/^io di D i o .
86. D. Quali sono le cerimonie comple-
mentari del Battesimo che riguardano la § II — Del Crisma,
madre del fanciullo?
R. O g n i madre cristiana e devota deve 89. D. Che cosa bisogna notare riguardo
quaranta giorni dopo i l parto recarsi in a que.sto Sacramento?
Chiesa per offrire i l suo figliuolo al Signore, R. Secondo una tradizione antichissima
ed implorarne la benedizione. approvata dalla S. Sede, il Sacerdote suole
87. D . Q u a l i sono le cerimonie comple- amministrare, nelle Chiese di rito bizantino,
mentari che riguardano i l neonato? questo sacramento insieme al battesimo,
R, L e cerimonie complementari che r i - ma, fino a nuove dispozioni, nelle Eparchie
guardano i l neonato sono: greche d'Italia è conferito dal Vescovo.
i " O t t o giorni dopo la nascita la consi- 90. D. Q u a l i cerimonie accompagnano
gnazione, ossia il segno di croce tracciato l'amministrazione del C r i s m a ?
- 3<"> -
U . Il sacramento del C r i s m a comincia R . Questi varii elementi indicano l'ab-
con la recita di un'orazione. P o i si fa l'un- bondanza dello Spirito Santo, ed Ì suoi doni.
zione con il crisma in forma di croce sulla ()5. D . Q u a n d o , e da chi è benedetto i l
fronte, sugli occhi, sulle narici, sulla bocca, Crisma?
sulle orecchie, sul petto, sulle m a n i , sui R. Il Giovedì santo, e solo dal Vescovo
piedi, con la recita di queste parole: Sii^illo deli'Eparchia, o dal Patriarca.
del dono dello Spirito Sauto.
(ir. D . (>he cosa sì chiede al Signore § III — Dell' Eucaristia.
nell'orazione che precede le unzioni?
R. In tale orazione si chiede che il (!)re- ijC). D. (x)mc deve il fedele accostarsi
simando sia conservato nella grazia santi- alla S- Comunione?
ficante, ricevuta col battesimo, che sia R. P e r ricevere con devozione la S. Co-
confermato nella fede e che sia liberalo munione, il fedele si rechi prima a baciare
dalle insidie del diavolo. le Sacre (coni, e p o i , fatta la triplice incli-
((•2. D, Che cosa significano le parole: nazione profonda dinanzi all'Altare, prenda
Siiiillo del dono dello Spirito Santoy con le due mani il velo (o pannolino) del
R. Queste parole significano che lo S p i - calice e se lo metta sotto il mento, mentre
rito Santo è donato al neo-cresimato come il Sacerdote gli porge la S S . Eucaristia
sigillo della grazia conferita col battesimo. sotto le due specie del pane e del vino,
93. D . D i quale materia è composto il sia con il cucchiaino, sia con il S. Pane
« M i r o » o balsamo^ col quale si unge il intinto nel Preziosissimo Sangue. Ricevuta
cresimando? poi la S. C o m u n i o n e , cammini qualche passo
R. Il « M i r o » o balsamo, col quale si unge indietro, facendo altre tre inclinazioni pro-
il cresimando, è composto di olio, di vino fonde.
e dell'estratto di molte piante aromatiche. ((7- D. Quali parole pronunzia i l Sacer-
yq. D. Che cosa indicano questi varii dote mentre amministra la S S . Eucaristia?
elementi? R. Mentre i l Sacerdote amministra la
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SS. Eucaristia, pronunzia le parole seguenti: ho peccato, perdonatemi P o i diritto:
«// servo (o la serva) di Dio NN. riceve « Dio, sii propizio a me peccatore, ed
il venerando e liiiio sanlo Corpo e Sangue abbi pietà di me ».
del nostro Signore, Dio e Salvatore Gesìi 100. D . Che cosa deve fare Ìl penitente,
Cristo, per la remissione dei suoi peccati quando si e recato presso il Confessore?
e per la vita eterna. Così sia ». R. Quando il penitente si è recato presso
98. D. Quando nell'introito maggiore si il Confessore, deve mettersi in ginocchio
portano all'Altare il pane ed il vino, quale e con le mani alzate dire: Padre, (Crea-
significato hanno l'incenso, i lumi e gli atti tore del Cielo e della terra, tu conosci
di venerazione resi dai fedeli ? tutte le cose nascoste del mio cuore ».
R. Quando nell'introito maggiore si por- 101. D . Quali sono le parole d'incorag-
tano all'Altare il pane ed il vino, l'incenso» giamento, che gli risponde il Sacerdote?
i lumi e gli atti di venerazione dei fedeli R. 11 Sacerdote dice: Fratello mio., per
hanno per oggetto non già la materia del questo appunto sei venuto presso Dio e
sacrifizio, bensì il Signore simbolicamente presso di me. Mon vergognarti, impe-
rappresentato con le cerimonie della Pro- rocché, non ti confessi a me, ma a Dio,
tesi, e più ancora per chiedergli favori e nella cui presen\a ti travia.
grazie. Nella liturgia dei Presantificati poi si 102. D . Quale atteggiamento deve avere
riferiscono immediatamente alla persona di il penitente durante la Confessione?
Gesù Cristo presente sotto le sacre specie. R. iMentre si confessa il penitente sta
seduto, o rimane in ginocchio, secondo le
§ I V — Della Penitenza. usanze locali. Tiene i l capo i n c h i n a l o , e
gli occhi dimessi, rispondendo alle interro-
99. D. Quali orazioni prescrive il rituale gazioni del Confessore, o ascoltando i suoi
al penitente prima della Confessione? consigli.
R. Il rituale prescrive di recitare per tre 103. D . C o m e i l Sacerdote impartisce
volte profondamente inclinato: « Signore^ l'assoluzione ?
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R. Il penitente, se è uomo, e in ginoc- \o6. D. Dove l'infermo può ricevere
chioni o in piedi e tiene il capo chinato. Il l'Evcheleo?
Sacerdote in piedi, mette l'epitrachelio sul R. In casa, od in Chiesa.
suo capo, ed, imponendogli la mano, recita 107. D . Perchè avete aggiunto in Chiesa?
l'orazione dì a.ssoluzione. A l l a fine traccia i l R. Si aggiunge « o in Chiesa », parole
segno di croce sul suo capo e dice queste
che si trovano nel rituale bizantino, perchè
parole; « IVon abbi più pensiero sulle cose
indicano come l'ammalato non deve aspet-
accusale. Va in pace ».
tare gli ultimi momenti della malattia per
ricevere questo sacramento, ma appena si
§ V — DeirEvcheko. sente seriamente colpito.
108. D . D i quante parti è composto Ìl
104. D. Che cosa significa la parola E v - rito dell'Evcheleo ?
cheleo ? R. II rito dell'Evcheleo è composto di tre
R. L a parola Evcheleo significa preghiera parti. L a p r i m a parte è istituita per benedire
ed olio, perchè l'olio viene somministrato l'olio del sacramento. Nella seconda si fanno
agl'infermi insieme con le preghiere recitate le unzioni. Finalmente i l Sacerdote (o Ì
dai Sacerdoti, giusta le parole dell'Apostolo Sacerdoti) pone 1' Evangeliario sul capo
S. Giacomo « Se qualcuno di voi è infermo, dell'ammalato, mentre recita un'orazione.
chiami i Presbiteri della (Chiesa, acciò
109. D . Perchè si aggiunge un po' di
questi preghino per lui, ungendolo con
vino all'olio da doversi amministrare al-
l'olio nel nome del Signore ».
l'infermo ?
105. D. Q u a n t i Sacerdoti debbono am- R. A l l ' o l i o che si amministra all'infermo
ministrare questo Sacramento? si aggiunge un poco di vino in rimem-
R. Il numero dei Sacerdoti, previsto branza dcWolio e del vino somministrati
dal rituale bizantino, è di sette. Però dal buon Samaritano.
anche cinque, t r e , d u e , od uno solo pos- T i o . D. Quali parti del corpo unge il
sono amministrare l'Evcheleo. Sacerdote?
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R. Benché il rituale non determini le N. N. dalla malattia corporale e spiri-
parti del c o r p o , sulle quali si fanno le tuale per la gra-{ia del tuo Cristo... ecc.
unzioni, queste sogliono farsi sui principali 113. D . Perchè il Sacerdote in fine del-
organi del corpo, prima in forma di croce l'amministrazione dell' O l i o Santo mette
dalla fronte al mento (passando per le l'Evangelario sul capo dell'infermo?
narici e le labbra che l'infermo deve tener R. Il Sacerdote in fine dell'amministra-
chiuse) e da un orecchio all'altro (sopra le zione dell'Olio Santo mette VEvangelario
guancie e gli occhi socchiusi), poi sul petto^ sul capo dell'infermo per indicare che in
sulle due mani, e sui due piedi. nome di Gesù Cristo gli sono rimesse le
111. D . Perchè almeno queste parti ven- offese e le pene dovute ai peccati e ciò è
gono unte? pure dichiarato nell' ultima orazione dei
R. L e unzioni sulla fronte si fanno contro rito.
i cattivi pensieri, quelle sulla faccia a causa
dei peccati commessi con Ì sensi. L e unzioni § V I — Del Sacerdozio.
sul petto si fanno contro le cattive concu-
piscenze, e quelle sulle mani e sui piedi 114. D. Quale cerimonia è necessaria
contro le opere perverse. per entrare nel chiericato?
112. D. Q u a l i sono le parole sacramen- R . L a cerimonia della tonsura.
taU che pronuncia i l Sacerdote mentre unge 115. D. Quali sono i vari gradi che
l'ammalato? compongono ìl sacramento del Sacerdozio?
R. Mentre unge l'ammalato il Sacerdote R. I vari gradi che compongono i l sa-
pronunzia tra le altre queste parole assai cramento del Sacerdozio sono cinque: i
significative: Padre sanlo, medico delle gradi di lettore o psalie, d'ipodiacono, di
anime e dei corpi, tu che mandasti il tuo diacono, di Sacerdote, e di Vescovo.
Figlio unico, nostro Signore Gesù Cristo, lifì. D . Quali sono Ì gradi dell'istitu-
per guarire ogni malattia e per salvare zione ecclesiastica?
dalla morie, guarisci anche questo tuo servo R. I gradi dell'istituzione ecclesiastica
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sono quelli dì lettore, o cantore, e d ' i p o - porre una corona sul capo di ambedue
diacono; sono chiamati anche gradi inferiori, gli sposi.
o minori, e vengono conferiti dal Vescovo 120. D. Dove si compie il rito dello
fuori del Santuario. sposalizio ?
117. D- Q u a l i sono i gradi d'istituzione R. Il rito dello sposalizio si compie in
divina? Chiesa davanti alle S. Porte.
R. I gradi d'istituzione divina sono il dia- 121. D . Q u a l ' è la parte essenziale di
conato, i l Sacerdozio, l'Episcopato, che sono questo rito?
conferiti dal Vescovo dentro Ìl Santuario, e R. L a parte essenziale di questo rito
sono chiamati gradi superiori, o maggiori. consiste nell'affermazione solenne di volersi
unire in matrimonio, che fanno Ì due fi-
danzati dietro formale interrogazione del
§ V I I — D e l Matrimonio.
Sacerdote; questa promessa reciproca è e-
spressa anche da altre cerimonie come dallo
118. D. D i quinte parti consta Ìl rito scambio degli anelli e dalla otTerta di una
istituito per amministrare il sacramento coppa comune alla quale bevono ambedue
del Matrimonio? gli sposi.
R. Il rito istituito per amministrare il 122. D. QLiale è i l senso delle orazioni
sacramento del matrimonio consta di due ed i l significato del giro del corteo nuziale
parti: lo sposalizio e la incoronazione, o nella Chiesa?
matrimonio, Ì quali una volta erano am- R. L e orazioni del Sacerdote ricordano
ministrati separatamente. agli sposi i loro obblighi e la natura del
! D . Perchè il rito sacramentale del matrimonio cristiano, la indissolubilità del
matrimonio chiamasi Incoronazione? vincolo contratto e la procreazione del
R. Il rito sacramentale del matrimonio figli per Iddio. Il corteo nuziale fa tre giri
chiamasi Incoronazione, perchè una delle nella Chiesa in segno di allegria spirituale.
cerimonie più caratteristiche consiste nel
I
PARTE IV
Il calendario e le feste
I DelFanno ecclesiastico.
Delle Feste.
I N D I C E
la M e s s a , . . , • 15
ristica . . . . . . * 15
S. Giovanni C r i s o s t o m o . . . . . 17
A. — La Protesi ' 1 8
D e i Sacramenti . . . . . . • 31
§ 1 — D e l Battesimo . . . . . » 31
§ l i — Del Crisma . . . . . . 55
§ III - DelfEutarisfia . . - . • 37
§ V — DcirEvchelco ' 4 0
§ VI — D e l Sacerdozio . . . . • 43
ed o f f i z i e c c l e s i a s t i c i . . . - • 57
§ I — D i alcune benedizioni ed usanze li-
turgiche . . . . . . . . 57
§ l i — D i a l c u n e d e v o z i o n i ed ofTizì eccle-
siaslici . . . . . . . . 58