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P, P L A C I D O de MEESTER

PUBBLICAZIONI \O BKNKDKTTINO

PROFEISSORE DI L I T 1 : R G I A BIZANTINA

NEL PONTIFICIO COLLKfilO liKECO Tti ROMA


DRL

Rev.mo P. D. PLACIDO de MEESTBR 0. S. B.

C A T E C H I S M O LITURGICO
i^jiwv 'Ittìàvvou Toù Xpu00axójJLOi*.

La Divina Liturgia del nostro Padre S. Gio-


D E L RITO RIZANTINO
vanni Crisostomo.
SECONDA EDIZIONE RIVEDUTA
Testo Greco con traduzione italiana.
Introduzione e Note L. 10,00

Testo Greco della Divina Liturgia di S. Gio-


vanni Crisostomo con appendice ad uso dei
Sacerdoti di rito Bizantino. . . . L , 5,00

Questi Opuscoli si vendono Presso V Autore :

COLLEGIO GRECO
Ì49 Via dei Babuino
P O M P E I
SCUOLA TIP. PONTIFICIA P E R I FIGLI DEI CARCBRATI
R o m a (108)
FONDATA DA BARTOLO LONGO
1939-XVII
P. P L A C I D O de MEESTER
IliROiEONAtO BliNhUKTTINO
PEOFKSSOBE DI l.lTURtilA BIZANTINA
NEL PONTIFICIO COLLK<ilO U K H C O DI ROMA

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! C A T E C H I S M O LITURGICO
D E L RITO RIZANTINO
SECONDA EDIZIONE RIVEDUTA

P O M P E I
SCUOLA TIP. PONTIFICIA PER I KIGL! DEI CARCERATI
FONDATA DA BARTOLO LONGO
1939-xvii
Dalla Prima Edizione

A Sua Eccellenza Ill.ma e Rev.ìna

MoNS. D , GIOVANNI M E L E

Vescovo Italo-Albanese di Rito Greco

di LUNGRO
Nulla osta che si stampi.
Lungro, 18 Aprile 1939.
Eccellenza,
t GIOVANNI MKLE

V. Eccellenza Rev.ma, che segna la gloriosa


Piana dà Greci, 20 Marzo 1939. e p o c a i n i z i a l e della serie dei Ve.^covi di codesta
nuova Eparchia Italo - Albanese di Rito Greco.
f GIUSEPPE PKRNICIARO
Ausiliare per CKparihia di Piana dei Greci sono certo che accolga ed accetti di buon grado
la dedica di questo piccolo Catechismo liturgico
con il più sincero augurio di lunga vita, acciò
Imprimatur. la Sua pastorale l)enedizione z'alga a renderlo
proficuo fra gli albanesi di codeste Colonie per
Pompei, 13 Giugno 1939.
Potersi col Suo solerte zelo riaccendere il fervore
t VlNCKNZO C K L U dell'avita fede dei loro Afegalomartiri.
Vescovo di Tafiio
Prostrato Le bacio il S. .-Incito, ed imploro la
Sua benedizione,

.Ieri, 26 Ottobre, X anniversario della se-


zione di Suore Italo - Albanesi, J92J.

Di V. Ecc.za Rev.ma

Dev.mo scri'o
FRANCKSCO MARIA GRKCO, Arciprete
Ind. Fondatore dell'IstiUtlo
IL V E S C O V O DI L U N G R O
Lettere di approvazione della Seconda Edizione

Monsignor Reverendissimo. I L V E S C O V O DI L U N G R O

Veramente ci commuove e ci edifica il grande


amore di I^i verso H rito greco. Il quale
amore si è particolarniente manifestato sia con Lungro, i H aprile
la sezione di Suore Italo - .libanesi presso codesto
venerabUe Istituto e con f apertura di già quattro
case in alcuni paesi della nostra Diocesi, nei Itl.mo c Rev.mo lì. Placido de Meester,
quali le Suore si stanno prodigando con umiltà e
spirilo di sacrificio a vantaggio dei bimbi e delle Sono lieto che il vostra bel « C a t e c h i s m o L i t u r -
giovanette del popolo, sia con il presente « Cate- gico d e l R i t o B i z a n t i n o » sta per avere hi sua
chismo L i t u r g i c o del R i t o B i z a n t i n o » , del quale li-
seconda edi zione , ed auguro che anche questa
briccino ammiriamo la forma dialogica, l'ordine e
vfjiga t>en presto esaurita e se 7ie faccia una
l'esposizione chiara e concisa della copiosa materia.
terza. Pregevole lifìriccino, che promuove lo spi-
A Lei che et>be questa idea felicissima e al
Chiarissimo e Rez'.mo Autore D. Placido de rito di devozione di chi lo legge nel tempo stesso
Meester, che gentilmente aderì alle Sue preghiere, che co?i l>revità e chiarezza gli fa comprendere
l'espressione del nostri vivi rallegramenti e della ed ammirare le bellezze di detto rito. Lihriccino
nostra pjofonda gratitudine.
utilissimo non solo ai miei diocesani — e lo j'ac-
Con l'augurio che questo bel •« C a t e c h i s m o
comando caldamente al Clero, alle Suore, agi'In-
L i t u r g i c o » merci: la premura dei Rev.mi Signori
Parroci aldìia nella nostra Diocesi rapida e larga segnanti di religione nelle scuole. a tutti i fe-
diffusione, impartiamo di cuore a Lei, alle Sue deli - - ma altresì a quanti s'interessano del rito
buone Suore e a quanti lo leggeranno la doman- greco e in particolare a' Professori ed alunni
data pastorale benedizione.
de' Seminari diocesani 0 regionali di rito latino.
Della S. V. Rev.ìna
Quanta matei ia in poche pagine ! La trat-
Dev.mo in ( tui.slo
tazione a domande e risposte adattissima per il
t GIOVANNI M K L K , Vescoiro di Lungro
popolo.
Lungro, 2/ Gennaio ii}2S.
A'el rÌ7inovat~ji le piti vive congratulazioni vi
All'Ili.mo e Rcv.?no .Signore saluto e l'i ossequio.
Mons. FRANCESCO MARIA G R E C O
Il yescovo di I.iingio
Fondatore dell'Istitnlo
delle l^iccolc Operaie dei Sacri Cuori in Acri t G I O V A N N I M E L E
EPARCHIA
DI P I A N A DEI GRECI

N. 17/39 di prot.

20 matzo 1939.

Rev.mo Padre,

Ilo appreso con grande soddisfazione che la


S. i ' . Rc7\tna prepara la seconda edizione del PREFAZIONE
« C a t e c h i s m o L i t u r g i c o del R i t o B i z a n t i n o » . ^ r/V*
perchè il libretto, piccolo di viole, ma denso DELLA PRIMA EDIZIONE
di contenuto, è quanto mai adatto a dare sia ai
fedeli nelle eparchìe di rito bizantino, rece?ite-
mente istituite in Italia, sia agli amatori del
medesimo rito, 7iumerosissimi ormai in tutta la
penisola, quelle cognizioni necessarie per lo svi-
luppo della loro pietà e della loro cultura. Nei tratti misericordiosi della Prov-
Mi auguro quindi che esso avrà grande dif- i'ideu:;a divina inesplicabili sono i g-iu-
fusione. Apporterà così un valido contributo a di-^ii, investiiiabili le vie ; laonde dav-
quella conoscenza dell'Oriente e del rito bizan-
vero si potrebbe esclamare con l'Apostolo
tino in particolare^ a cui vuole airivare presso
gli occidentali l'Associazione Cattolica Italiana (Hom. 11: yj) « O profondila delle ric-
per r Oriente Cristiano, come al mezzo precipuo clw[ie, della sapienza e della scienza di
per raggiungere il grande ideale dell'unione.
Dio: quanto inconiprensibili sono i suoi
Esternandovi la tuia profonda stima. godo
rico7ifermarmÌ di Vostra Sig. Rev.ma
giudi-;ii ed impeì'scrutabili le sue vie ».
In Acri nel secolo XI ') fioriva il rito
rifv.mo in (V. C.

•f" G i u s K V P K PKRNICIARO
Aiisiliiiif pcy l'F.p. di Piana dei Greci
*) Raffaele C a p a l b o — Memorie slot icIie di Acri (Casa
e Direttole delfAsi. Cali. II. per VOr. Cr.
editrice « L a fiaccola D , D i R u b b a S. M a r i a C a p u a V e -
Rev.mo e Ch.mo Signore tere 1 9 2 4 » ! C a p . V I I « C h i e s e e Parroccliie > (paj;. 35).
P. PI.ACIDO de MEESTER 11 dotto eil erudito autore in base d i documenti lia c o m -
Prof, di S. Liturgia nel Pont. Collegio Greco pilato sìETalte m e m o r i e .
SOMA
— vrit —

bizantino con la lingua greca e nel non avrebbero potuto attecchire Suore di
i26g Ruffino, Vescovo di Bisignano, vi altri luoghi lontani.—Il rito greco in Acri
ordinava cinque preti greci, ^e;- cui il Ro- dovette durare più tempo; nò si limitava
dotà, fra le Chiese di questo Rito, detto alle sole Chiese, perchè nel suo vasto ter-
allora Rito Greco, notava insieme alle ritorio eranvi due, e forse tre, Monasteri
altre « Ecclesia Sancii Nicolai ante Castil- basiliani, cioè quello diS. Adriano, fondato
lum » ch'è pì'oprio la nostra Chiesa Ar- da S. Nilo verso il <JS5, <'^'^ Monastero
cipretale, dov'è sorlo FIstituto delle Piccole di S. Angelo, nella contrada omonima, il
Operaie dei Sacri Cuori ^) per sopperire quale per tradizione si racconta essere
con membri indigeni, assuefatti agli usi, stato distrutto dai Saraceni, che poi fu-
costumi e disagi della vita calabrese, ai rono scacciati da Ruggero Normanno, il
bisogni del luogo e della regione, in cui quale a preghiera di un certo N i l o , o N i -
fonc dì Simmari fondò S. Maria del Patire,
-) I l rito bizantino è il complosso d i cerimonie e d i — ( T W V TTaTÉptriv), il cui titolo di Archiman-
orazioni che ebbero origine, almeno in massimo svi- drita venne conferito aWattuale Inescavo
l u p p o , a B i s a n z i o , ossia a C o s t a n t i n o p o l i , Questo rito
di Lungro^). — Il R i t o Greco in Calabria
è esercitato o r a in varie lingue, m a , nei primi secoli
delta sua formazione, nella sola l i n g u a greca. Donde cominciò a declinare al tempo dei Nor-
il nome d i rito greco p i ù accreditato nella l i n g u a yo- manni, i quali gli furono avversi, ma ni
polare. V e d a n s i le risposte alle d o m a n d e / e 5 di questo
Aci'i il grecismo si manteuìie anche sotto
Catechismo liturgico.
3) L ' I s t i t u t o delle Piccole O p e r a i e dei S S . C u o r i , sorto
quei sovrani, tanto che gli atti notarili
dal d o l o r e , ebbe p r i n c i p i o dalla S c u o l a Catechistica si stipulavano in greco come l'attesta un
d e l t ' A r c i p r e t u r a d i A c r i - l'antica Cliiesa di Rito Greco
« Ecclesia S. Nicolai ante Caslilliim ». — V e n n e fondato
da u n a S i g n o r i n a , a l u n n a d e l Catechismo — Raffaella
De V i n c e n t i , ora Suor M a r i a T e r e s a dei S S . C u o r i , al - P. Fiore da C.ropani ^ Calaòria Sarra libro II
presente M a d r e S u p e r i o r a Generale, sotto la direzione pag. 371. D a u n giovane poi.-ta defunto, fralt-llo d e l l ' i n -
dell'Arciprete D . Francesco M a r i a G r e c o . A n c o r a è C o n -
degno fondatore di questo Istituto, circa la fondazione
gregazione Diocesana d i v o l i semplici, eretta con bolla
d i S. M a r i a d e l Patire si compose u n canto in nona
Vescovile ~ 17 F e b b r a i o 1902.
r i m a d a l titolo « Storia di N i l o » ,
— Xt —
istriimeuio del j /ÌS'L> •). — / ; / seguilo gli lomartire titolare. — Penetrate le Piccole
Albanesi del medesimo rilo greco per non Operaie dei SS. Cuori in un ambiente
piegarsi alla scimitarra ottomana abban- nuovo per S u o r e , malgrado la propria
donarono la patria e cercarono asilo nel debolezza, con l'esempio, con istruire i
regno di Napoli, ed essi fondarono in bambini nel Catechismo e con insinuarsi
Puglia e nella Calabria, specialmente C o - nell'animo delle giovanette, si coopera-
sentina, numerose colonie. — Così fra il rono alquanto nella restaurazione di ogni
1 ^lif ed il I ] ,sorsero''') nel territorio di cosa in Cesii Cristo. — Difatti l'apertura
Acri successivamente icasaddiS. (ìiorgio, di una pia casa di Piccole Operaie dei
Vaccari^yO, S. Cosmo, Macchia, S. De- SS. Cuori in S. Demetrio Corone, circa
metrio. Da tale narrativa storica si ar- ti Rito Greco, fu come un debole, ma
guisce chiaro il tratto misericordioso della provvidenziale isfrumento preventivo per
Provvidenza divina, se un po ' si consideri la rcstaiira/ione religiosa rituale dei paesi
che nelTanno t i) l'j per un semplice invito albanesi, restaurazione che doveva com-
del bravo e zelante Protopapas di S. De- piersi con la erigenda Eparchia di Lungro,
metrio Corone P. Francesco Bajf'a, cui non e proprio a guisa dei piccoli manovali,
era slato facile ai'ere delle Suore di altre che nelle costruzioni, o restauri di edijìzii,
regioni, i///f5/o nostro meschino Istituto aprì quantunque i piti negletti, non sono del
una Pia Casa filiale in quel paese, e, tutto inutili nell'appresfare agli operai il
senza prevedersi, si disposero le circostanze materiale opportuno. Intanto se la predetta
in modo da doj'ersi aprire assolutamente ììparchia, proposta in pienariis (>omitiis
nel giorno •26 Ottobre ~') festa del Mega- diei dccimae nonae mensis N o v e m b r i s anni
millesimi nongentesimi decimi scptimijtfo-
'••) R. C a p a l b o — O p . c. p a g . 38, C a p . V I I .
'•') O p . c. C a p . X X I H . — L a venula degli A l b a n e s i
in Calabria ed i rasali di A r r i (pag. 1 2 3 Ì . L n n g r o , 1'. G i o v a n n i M e l e , che d o v e v a essere il p r i m o
") In i p u l l a festa pto|)rio a l i ' a r r i v o delle PifcoleO|)eraie V e s c o v o della erigenda K p a r c h i a . d i cui le Suore s.a-
dei SS, C'uori in S. Demetrio C o r o n e , 26 O t t o b r e 1917, rebbero state come \ Manovali dell'edifizio mo-
fece i l Panegirico d i S. D e m e t r i o i l Protopapas d i rale d a restaurarsi.
— xn — — XllI —

vera erigersi due anni dopo igi<), ^) ad Parrocchia un tempo del medesimo rito
tollenda incomoda, atquc mala, qiiac jam- per concorrere a guisa dei piccoli ma-
dudum irrepscrant in dioeccsibus calabris, novaVi delle fabbriche alla restaurazione
ubi mixti cum latinìs dcgcbant fìdelcsgracci deircditvAÌo spirituale nelle Colonie Alba-
r i t u s , proptcr bonam rcctamquc admini- nesi, di cui in parte vani Casali avevano
strationem ac rcformationcm corum fidelium prima comune territorio con Acri, ora
SI richiedeva ad cos restaurandos che iulto limitrofo. A tale scopo per potersi appren-
fosse stalo omogeneo. Il primo l'escavo dere dalle Suore sopraccennale la bella
della medesima nuova Epa rchia venne simbolica Liturgia Bizantina, cioè ren~
scelto anche dallo stesso luogo. — Laonde
C a n . S66 ^ i e C a n . 905. — A tale scopo circa ii C a n o n e
Iddio, cuius natura bonitas est in mcnsura,
542 la C o m m i s s i o n e Pontificia per l ' i n t e r p r e l a z i o n e au-
numero, pendere ac misericordia, di- tentica dei C a n o n i d e l C o d i c e del diritto C a n o n i c o h a
sponens omnia, et infirma mundi eligens «iato la rispettiva risposta fi» d a l 10 Novembre 1925.
ut confundat fortia, fece sorgere un ramo Il Bollettino « S t u d i o n » delle Chiese di R i l o B i z a n -
tino N . 1 Voi. IH (1926) piig, 10, nel C o m m e n t o ac-
di Suore Italo- Albanesi di rilo Bizan-
c e n n a p r o p r i o si'XiìUa se::ione i n c]Uesto Istituto, i l q u a l e
tino da questo infimo Istituto, sorto in una è l ' u n i c o i n Italia che a b b i a per scopo precipuo l'assi-
stenza spirituale nei paesi d i R i t o G r e c o . — L e Suore
usano il medesimo s t e m m a con la scritta In l i n g u a l i -
CoiisliUiliii A p o s t o l i c a — Ryertiì Noi'ae tììoi-nsis
Graeci liliis « Lungi-eiisis » tiiuiL-iipalni- — \s turgica: ' E X D É T t O T| '^OLGCAZÌOL aOÙ — l'cnga il regno

Februarii 1919. /»o — Ts'JaaaOe y,x\ — Gusla/e e l'edele.

'•') I-a sezione di S u o r e iLalo• Albanesi di K i t o lìizan- R o d o t à — Ecclesia Sancii Nicolai ante Caslilliim
tino venne istituita, onde tutto Ibsse omogeneo, e con (Pagano, Monografia d i B ì s i g n a n o , Na]X)li 1S57, p a g , 39
Suore indigene del medesimo dialetto, assuefatteagli (noia). O l i r e alla Pia C a s a di S. D e m e t r i o C o r o n e , aperta
usi e costumi albanesi, si potesse meglio raggiungere lo nel 26 O t t o b r e 1917, per invito d e l l ' K c c . m o Vescovo
scopo, anzi pare sia proprii) seguilo il (ine, per cui fu M o n s . M e l e venne aperta in A j i r i l e 1923 una Pia Casa
eretta la nuova Diocesi, con togliersi i paesi d a l l a g i u - in Lungro sotto il titolo « M a r i a S S . del Buon C o n -
risdizione dei V e s c o v i Ialini. — L e giovani A l b a n e s i nel siglio » — In S e t t e m b r e 1926 se ne apri un'altra in
farsi Suore, mantengono il loro rito e le Suore di R i t o Firmo, nel 29 D i c e m b r e 1927 se ne a p r ì u n a quarta
L a t i n o se per bisogno d i personale sono destinate nelle P i a C a s a in S. B a s i l e , e si hanno tuttavia nuove ri-
Pie Case delle C o l o n i e , sì adattano a! R i t o G r e c o . cliieste per a p r i r s i altre Pie Case.
— XV —

derla popolare, come desidera la Chiesa, e languido^ sì ravvivi e con la pioggia


supplicammo il Rev.mo P. D. Placido de dello Spirito Santo sì accresca
Meester del benemerito Ordine di S. Be-
nedetto, che fece e tuttavia fa molto per Acri — Istituto delle Piccole Operaie
il mistico rito orientale, e con quella vasta dei Sacri Cuori — Ciì^a Madre — 26 Ot-
erudizione, tutta sua propria, e pt^ofonda tobre, Festa del Megalomarlire S. De-
dottrina, in iiie^zo alle sue gravi e sva- metrio, t (j'jj.
riate incombente si benignò compilarci
1" Decennio it)i-j-26 Ottobre ig^-j.
questo Gaiechismo liturgico, ji?(?r il cui studio
e profitto sì chiede umilmente la grafia FRANCESCO MARIA GRIÌCO
ai titolari de! nostro piccolo Istituto « Gesii Doli, in .S", Teologia

e Maria D spesso venerati nei loro Sacri Arcip. Cameriere d'onore di '.S'. Salitila
Infimo fondatore
Cuori nel nostro rito latino. Del resto dell' Istituto delle Piccole Operaie dei SS. Cuori''-'
anche nel rito Bizantino, benché non esìsta
S. (Giovanni nella Messa del S. Cuore d i Ciesù del rito
un culto speciale, è rammentato il Sacra- latino),
tissimo Cuore di Gesù, non disgiunto da E d o p o aver presa il Sacerdote n n a seconda oblata,
Maria Santissima ^^). Vogliano dessi be- nel porre u n a particella a destra d e l S. Pane verso Ìl

nedire questo piccolo granello dì senape, mezzo, esso dice: I l a p é a x Y j ^\a È"/. òcS'-WV
ed il popolo di rito greco nelle Colonie,
acciò il seme della fede, purtroppo sopito Treno LxiX Ite vTj,
A Ila Ina destra si sta la Regina in manto d'oro con
ogni varietà dì ricami (verso i i " del Salmo 44, che
nell'attraente simbolismo d e l rito bizantino addimostra
" ) N e l l a preparazione della Messa (tlpoaXQJJLtOTj) in pratica che ìl F i g l i o (Gesiii sia sempre unito alla
qnaiido si trafìgge con la lancia il S. Pane, nel destro Iato S u a madre M a r i a S a n t i s s i m a .
12) K o n t a k i o u per l a festa d i S. A t a n a s i o (2 Maggio).
si dice: Elc; Twv axpaxLWTwv ?^ÓYX^J trjv jrAeupàv
* O r a l'Istituto è stato approvato d a l l a S. Sede e p u ò
aÙTO'j ev'J^e '/.al eòBew^ e^fpJjEV al[t.a -/.al uowp. estendersi in altre E p a r c h ì e ed i n A l b a n i a . — L a M a d r e
Uno dei soldati gli trafisse con una lancia il costalo, S u p e r i o r a G e n e r a l e , S u o r a D i v i n o A m o r e , resiede ad
e shbito ne uscì sangue ed acqua. (Dall'Evangelo di Acri (Potenza).
P R O L O G O

DEL RITO BIZANTINO


D t T T O RITO CKECO

I. D . C h e cosa è Ìl rito?
R. Il rito è ìl complesso delle cerimonie,
orazioni e letture di tutte le parti che co-
stituiscono i l culto esterno della S. Chiesa.
•i. D . Q u a n t i sono i r i t i ?
R. Sono parecchi, però possono dividersi
in due famiglie principali: i riti occidentali
di cui il principale è i l rito r o m a n o , ed i
riti o r i e n t a l i , di cui i l più esteso è i l rito
bizantino, detto comunemente rito greco,
3. D . Queste ditferenze nel culto esterno
non creano o p p o s i z i o n i , 0 divisioni nella
Chiesa?
R. N o , queste differenze nel rito esterno
non creano veruna divisione nella Chiesa,
perchè riguardano forme accidentali della
religione, non già il dogma, od altre isti- tra i l rito romano ed il rito bizantino con-
tuzioni essenziali di essa. I diversi riti anzi cernono:
attestano i ' unità dei membri della Chiesa i " L a Chiesa, gli A b i t i e Vasi sacri, ed
nella varietà del culto esterno. alcune forme esterne di culto.
4. D. Che cos'è il rito bizanlino ossia 2" L a liturgia Eucaristica, ovvero la Messa.
greco y
3" L'amministrazione, e la recezione dei
R. Il rito bizantino è quella forma degli Sacramenti.
alti esterni della nostra santa religione,
4° Il calendario, comprendendovi le feste
ch'ebbe origine, e che attecchì principalmente e i digiuni.
a Bizanzio, o Costantinopoli. — L o sogliono
5" Alcune benedizioni ed offici ecclesia-
chiamare anche rito greco, perchè la lingua stici.
primitiva di detto rito, ed una volta mas-
simamente sparsa, è la lingua greca.
3. D . Dove ed in che lingua è ora pra-
ticato il rito bizantino?
R. Il rito bizantino è praticato in A s i a
Minore, in Grecia, in A l b a n i a , e nelle co-
lonie greche ed albanesi d'Italia in lingua
greca; in Russia, in Serbia, in Bulgaria in
lingua slava; in Georgia (Caucaso) in lingua
georgiana; in Palestina, in Siria, in E g i t t o
parte in lingua greca, parte in lingua araba
ed in Rumenia in lingua rumena.
0. D. In che cosa si notano le principali
differenze tra il rito romano ed it rito b i -
zantino?
R. L e principali differenze che si notano
PARTE I

La Chiesa = Abiti e Vasi sacri


Forme esterne del culto

§ I — Della forma della Chiesa greca.

7. D . Q u a l ' c la forma della <>hiesa greca?


R. L a (jhiesa greca è formata da tre parti
principali: Santuario, Navata e Nartèce. Il
Santuario detto liturgicamente l'ima, è la
parte più veneranda di tutto l'edilìcio, perchè
è il luogo ove si compie il S. Sacrificio, ed
è diviso dalla navata per mezzo dì una can-
cellata detta Iconostasio. L a navata forma
il luogo destinato al coro ed ai fedeli. Il
Nartèce rappresenterebbe i l portico interno
di alcune basiliche latine. In esso, od in
mancanza di esso, in fondo alla chiesa, tro-
vasi il fonte battesimale.
<S. D. (^he cos'è l'Iconostasio?
R. L'Iconostasio è un'alta balaustra che
separa il Santuario dalla Navata e che viene
C O S I chiamata perche è decorata da varie
immagini (Icòni), principalmente del S i -
gnore, della Vergine, di S. Giovanni Rat-
— 6 — — 7 -
rista, degli A p o s t o l i e dei SS. P a t r o n i della sudario del corpo di Gesù C r i s t o , di una
Chiesa. Esso ha tre p o r t e , delle quali la coperta di seta, o stoffa preziosa, di colore
centrale, ch'è anche la più grande, si chiama chiaro per i tempi c o m u n i , e di color rosso
porta Regia, o Speciosa. oscuro per i giorni di penitenza.
(). D . Com'è formato l'altare greco? 12. D . Che cosa si scorge ancora sull'al-
R. L'altare greco è di forma quadrata, tare greco?
spesso sorretto da quattro o cinque colonne, R. O l t r e il tabernacolo, vi si scorge una
simbolo dei quattro Evangelisti e del Cristo croce con l ' i m m a g i n e del Crocifìsso, non
fondatore della (Chiesa. Esso è sormontato in rilievo, ma dipinta; due, o tre candelieri
da un baldacchino sostenuto da quattro a fianco di essa; sulla parte anteriore dell'al-
colonne, nel centro del quale alle volte tare i l libro dei Vangeli e l'ìleton, pezza di
pende unacolomba in atteggiamento di volo, tela quadrata, corrispondente al corporale
in cui vengono conservate le Sacre Specie. l a t i n o , nella quale è deposta la spugna.
A l t r i m e n t i , queste sono contenute in un ta- Quando l'altare non e consacrato, l'ìleton
bernacolo che per lo più ha forma di chiesa. poggia ^\x\Yantijnension, stolfa nella quale è
10. D . E permesso ai fedeli entrare nel rappresentato il seppellimento del Signore,
Santuario? e in cui sono cucite reliquie di martiri.
R. N o n è permesso ai fedeli entrare nel
Santuario, essendo strettamente riservato al § II — Degli Abiti e dei Vasi sacri.
V e s c o v o , ai Sacerdoti, ai Diaconi ed a
qualche ministro inferiore. M a all'infuori 13. D. Come si possono distinguere gli
delle funzioni sacre, nemmeno i ministri abiti sacri greci?
maggiori vi entrano per la porta centrale R. G l i abiti sacri greci si possono distin-
dciriconostasio. guere secondo le persone, che ne vengono
11. D. Come viene ornato l'altare "reco? rivestite.
n
14. D. C h i porta lo Sticarion?
R. L'ahare greco e rivestito di una grande
R. L o Sticarion viene portato da tutti i
tovaglia di tela bianca che rappresenta i l
- 8 —

ministri e dignitari della gerarchia sacra. 17. D . Q u a l i sono gli abiti del Vescovo?
H a sempre la forma di un camice; ma per R. Il Vescovo porta tutti i paramenti
il diacono esso è più ricco e prezioso. K dei Sacerdoti, ma nelle funzioni solenni i n -
spesso fatto di seta e può essere di vaiÌÌ vece del Felonion, veste il Saccos che hu
colori. la forma della dalmatica latina ed è l'antico
15. D. Come si distingue il diacono dal abito degl'Imperatori bizantini. Inoltre sopra
suddiacono e dagli altri inservienti minori? il Saccos, o sopra il t'eionion, pone T O m o -
R. II diacono si distingue da una specie forion, che è una grande fascia di seta bianca
di stolone detto Orarion ch'egli porta sopra ricamata in oro con croci ed altri ornamenti
lo Sticarion e pendente dalle spalle. Il sud- e che corrisponde al Pallio degli Arcivescovi
diacono (ipodiacono) porta una cintura, latini. E g l i mette anche la croce ed uno o
mentre gli altri ministri inferiori hanno il due medaglioni, o cncolpii. L a mitra del
solo S t i c a r i o n , o alle volte portano come Vescovo è di forma tonda come ia corona
una stola strettissima incrociata dietro le degl'Imperatori bizantini. Il Bastone Pasto-
spalle e riportata davanti. rale termina con due serpenti che volgono
16. D. Quali sono gii abiti del Sacer- la testa l'uno verso l'altro e che significano
dote? la prudenza del Vescovo nel governo della
R. Il Sacerdote oltre allo S t i c a r i o n , i n - sua Eparchia.
dossa anche VEpitrachelion, ossia una stola 18. D . Nel rito greco vi è distinzione di
lunga fin sotto le ginocchia; due Sopram- colore per gli abiti sacri?
maniche; una C i n t a di stolfa, ed i l Felonion, R. Nel rito greco non vi è vera e propria
o P i a n e t a , che ha la forma di un Piviale determinazione di colori: ma per le Messe
latino cucito anche avanti. I Sacerdoti che di penitenza e per i servizii funebri, si usa
hanno qualche dignità speciale portano an- il color rosso cupo. P e r tutti gli altri giorni
cora Vepigonalio, ornamento in forma di oltre il bianco si usa qualsiasi colore di
rombo sospeso ad un nastro all'altezza del tinta chiara.
ginocchio. Il) D . Quali sono i vasi sacri?
— IO — — II —

R. I vasi sacri sono: i l calice, la patena, vino, e per intingere con alcune gocce del
o disco in forma di p i a t t o , l'asterisco, la Preziosissimo Sangue il Pane Kucaristico
lancia ed il cucchiaino. conservato per la L i t u r g i a dei Presantificati
20. D. C o m ' è formato e che cosa rap- e per la comunione degli Infermi.
presenta l'asterisco? 2-^. D . Q u a n t i veli si usano nel rito
R. [.'asterisco è formato da due lamine greco ?
di metallo, piegate a semicerchio incrociate R. Sono tre, uno per il calice, l'altro per
l'una sull'altra, e fissate nel punto di unione il disco ed un terzo detto aer ^ che serve
da un dado a forma dì stella. L'asterisco a coprire il calice ed il disco, e che si agita
simboleggia la stella miracolosa apparsa ai durante la recita del simbolo della fede.
Re M a g i , e serve a preservare !e particelle
del S. Pane dal contatto del velo speciale, § III — Di alcune forme esterne del culto.
che deve coprirlo.
21. D . Com'è formata e che cosa rap- 24. D . Come si fa il segno della Croce?
presenta la lancia? R. S i fa il segno della croce unendo il
R. L a lancia è un coltello liturgico a pollice, l'indice ed il medio della mano
doppio taglio, in forma di lancia, col ma- destra, che si porta alla fronte, dicendo le
nico terminato da una piccola croce. Rap- parole: IVel nome del Padre, al petto, d i -
presenta la lancia con la quale il soldato cendo : e del Figlio, alla spalla destra,
romano trafisse il costato di (iesù Crocifisso, dicendo: e del Santo, e alla spalla sinistra,
e serve a tagliare il pane da consacrare nel dicendo Spirilo. Così sia.
S. Sacrifizio. 23. D. Perche si uniscono tre dita della
22. D . A che cosa serve il cucchiaino? mano destra?
R. I! cucchiaino, ha pure il manico ter- R. Si uniscono tre dita della mano destra
minato da una piccola croce. 11 Sacerdote in simbolo della Santissima Trinità.
se ne serve per distribuire la S. Comunione 2(i. D. Perchè i fedeli del rito bizantino
ai fedeli sotto le due specie del pane e del passano la mano dalla spalla destra alla
12 —
Spalla sinistra al contrario di quanto fanno tanto i l corpo. Spesse volte i fedeli sì ac-
i fedeli del rito latino? contentano di piegare il corpo e di toccare
R. Si ritiene generalmente che antica- la terra con la mano.
mente i fedeli, sì orientali che occidentali 30. D . O l t r e a significare l'adorazione,
osservassero la medesima usanza, quella quando si fanno le metanici-*
cioè eh'e rimasta presso i fedeli del rito R. L e metanie si fanno sopra tutto in
bizantino. Quella dilTercnza però e senza segno di penitenza nella grande quaresima.
veruna importanza dogmatica. 31. D . Sicché i fedeli di rito bizantino
27. D. Quali sono Ì segni di adorazione non usano genuilessìonc?
nella Chiesa di rito bizantino? R. I fedeli di rito bizantino non usano
R. 11 segno della croce accompagnato sia la genuflessione, quale segno di adorazione,
dall'inclinazione del capo c della spalla, sia bensì In segno di penitenza, o di suppli-
dall'inclinazione del corpo. cazione. Così ad esempio rimangono genu-
28. D. Quando si usa l'inclinazione del flessi: durante il Vespro del giorno di Pen-
capo e della spalla con il segno della croce? tecoste, mentre il Sacerdote recita alcune
R. T u t t e le volte che sono invocate le orazioni allo S p i r i t o Santo, e, per ricevere
persone della SS. Trinità, e che nelle ora- l'assoluzione dopo la confessione sacramen-
zioni si usa una formula di lode e di sup- tale qualora ne sia l'usanza.
plica alla Maestà Divina o a qualche Santo.
2y. D . Come si chiama l'inclinazione del
corpo con il segno della croce e quale c
la sua doppia forma?
R. L'inclinazione del corpo con il segno
della croce sì chiama meianìa ed ha una
doppia forma: la metania maggiore, pro-
strando i l corpo e toccando la terra con il
capo, e la metania minore piegando sol-
PARTK II

La Liturgia Eucaristica ovvero la Messa

§ I — Delia forma della Liturgia Eucaristica.

32. D . Che cosa significa la liturgia Eu-


caristica y
R. L a liturgia è parola greca che signi-
fica servizio; eucaristica Ìndica l'oggetto di
questo servizio, eh' è la Santissima Kuca-
ristia. In questo senso largo corrisponde
alla parola Messa.
33. D . D i quante forme è la liturgia euca-
ristica nel rito bizantino?
R. S i distinguono due forme di liturgia
eucaristica. L a prima,/?t'r^//<3, costituisce
il vero e proprio sacrifizio della nuova al-
leanza con la consacrazione delle specie del
pane e del vino. L ' a l t r a forma, imperfetta,
consiste nella Liturgia dei Presantijìcati,
ossia in un servizio divino istituito con le
specie del pane e del vino consacrate in
antecedenza.
34. D . V i ha nel rito b iz a ntino, come
— U) —

nel rito r o m a n o , un formulario unico dì (1" Gennaio) ed in tutte le Domeniche della


orazioni per celebrare il vero e proprio sa- grande Q u a r e s i m a , eccettuata la Domenica
crifizio eucaristico? delle Palme.
R. N o , ma v i sono due formulari di ora- 37. D . Quando è prescritta la celebra-
zioni ugualmente venerabili per la loro zione della L i t u r g i a di S. Giovanni C r i -
antichità e pietà. L ' u n o attribuito a S. Ba- sostomo?
silio M a g n o , Arcivescovo di Cesarea in R. L a liturgia di S. G i o v a n n i Crisostomo
Cappadocia, l'altro è la liturgia che porta è prescritta in tutti i giorni dell'anno, ove
il nome di S. Giovanni Crisostomo, A r c i - non si celebri la liturgìa di S. Basilio, o la
vescovo di Costantinopoli. liturgìa dei Presantificati.
35. D . Che diiferenza passa tra la liturgia 38. D. Quando si celebra la liturgia dei
di S. Basilio Magno e la liturgìa di S. G i o - Prcsantificati ?
vanni Crisostomo? R. Per regola la liturgia dei Prcsantifi-
R. N o n vi ha nessuna dissomiglianza cati si celebra o r a , soltanto nel Mercoledì
essenziale, ma queste due liturgie diiTeri- e nel Venerdì della grande Q u a r e s i m a , il
scono per il testo più o meno lungo delle giovedì della quinta settimana e nei primi
orazioni, e per i t e m p i , nei quali è pre- tre giorni della settimana santa ed in tutte
scritto di usarle. le volte, in cui si v u o l e , durante la Q u a -
r e s i m a , dare maggiore solennità alla festa
36. D . Quando è prescrìtta la celebrazione
di qualche Santo.
della L i t u r g i a dì S. Basilio Magno?
R. L a liturgia di S. Basilio Magno è
prescritta nelle vigìlie di Natale (-25 d i - § II — Della Liturgia di S. Basilio
cembre) e della Teofania (6 gennaio), pur- e di S, Giovanni Crisostomo*
ché non siano dì domenica e dì lunedì, ed
allora è rimandata nel giorno stesso della 3<). D. Quali sono le principali partì delle
festività, nel giovedì e nel sabato della set- liturgie dì S. Basilio Magno e dì S. G i o v a n n i
timana santa, nella festa dì San Basiho Crisostomo?
— i8 —
— 19 —
R. L e principali parti delle liturgie di R. D o p o che si è vestito Ìl Sacerdote re-
S. Basilio Magno e di S. G i o v a n n i Criso- catosi all'altare della Protesi, si lava le mani,
stomo sono tre : poi taglia alcune particelle di pane che de-
1° L ' O b l a z i o n e , ossia l'ofTertorìo, chia- pone nel disco, ossia nella patena, versa ìl
mata in greco Protesi. vino ed un po' d'acqua nel calice, quindi
1° L a liturgia dei Catecumeni. ricopre tutto con v e l i , ed incensate le
3" L a liturgia dei Fedeli. S. Oblazioni, recita una orazione per chie-
dere la benedizione di Dìo sulla materia del
A, — L a Protesi. sacrifizio, e sopra quelli che l'hanno offerto.
43. D . In che consìste il pane del sa-
40. D . Dove ha luogo la Protesi? crifizio ?
R. L a Protesi ha luogo dentro i l ' San- R. Il pane de! sacrifizio eucarìstico, fatto
tuario chiamato ih B:^p,a Vima, e sopra un di purissima farina di grano, presso i Greci
altare eretto dalla parte sinistra di chi vi è fermentato, e non già azimo, come l'usano
entra. i L a t i n i . È dì frequente offerto dai fedeli,
41. D. Perchè la P r o t e s i , ossia l'oHer- e si chiama per questo motivo oblata.
torio, ha luogo nel principio della L i t u r g i a , 44. D. Che cosa simboleggia il pane
c non già nel mezzo come nella Chiesa fermentato?
latina? R. Il pane fermentato sìmboleggìa le
R. L a Protesi, ossia l'olTertorio, ha luogo due nature, la divina e l'umana, contenute
nel principio della L i t u r g i a , dacché i fedeli nella persona del F i g l i u o l o dì Dìo.
offrirono nel principio della Messa il pane 45. D. Perchè avete detto che ìl Sacer-
ed i l vino da consacrarsi. Nella Chiesa la- dote ne taglia varie particelle?
tina al contrario roffertorio ha conservato R. Perchè taglia in primo luogo una
i l suo antico posto. particella, di forma quadrata che significa
42. D. Quali sono le principali cerimonie l'Agnello d i v i n o , immolato per salvare
della Protesi? l'umanità; una seconda particella di forma
triangolare che rappresenta ia Madonna,
linai mente nove particelle che rappresen- B . — L i t u r g i a dei Catecumeni.
tano i nove ordini degli eletti. In fine il
Sacerdote distacca ancora tante particelle 48. D. Quando comincia la liturgia d^ri
quanti vivi e morti intende commemorare. (Catecumeni ?
46. D. Mostrate il profondo significato R. F i n i t a la cerimonia della P r o t e s i , e
del rito dell'oblazione testé descritto. aperta la tenda ch'è sospesa alla porta cen-
R. N e l rito teste descritto scorgiamo i trale dell'iconostasio , principia la liturgia
quattro fini di ogni Sacrifizio: — l ' A g n e l l o dei Catecumeni con l'incensamento del San-
rammenta i l sacrifizio compito da Gesù tuario e di tutta la Chiesa.
Cristo, che ha reso al Padre onori perfetti, 40. D . Q u a l i sono le principali cerimonie
e ci ha conciliato il suo perdono (sacrifìcio della liturgia dei Catecumeni?
di adorazione e propiziazione). Nelle par- R. L a liturgìa dei Catecumeni comprende
ticelle ofìerte in memoria della Madonna preghiere litaniche, il canto dei Salmi e la
e dei Santi, Iddio viene glorificato in essi recita di orazioni segrete, l'introito e i canti
(sacrijìjio di lode). L e particelle per i vivi che l'accompagnano; le letture delle S. Scrit-
e per i moi"ti ricordano tutti Ì benetìzii che ture e l ' O m e l i a , la preghiera litanica per
i fedeli aspettano dalla liturgia eucaristica i bisogni di tutta la Chiesa, le «.'razioni
(sacrifìcio d'impetra-{ioìie). sopra i Catecumeni.
47. D. Che cosa raffigura questa prima 50. D . Che cosa sono le orazioni lita-
parte ? niche?
R. L a prima parte della l i t u r g i a , ossia R. Sono formule brevi di varie petizioni,
la Protesi raffigura la nascita e la vita recitate dal diacono, ed in sua assenza, dal
nascosta di Gesù C r i s t o , che si è offerto Sacerdote, alle quali rispondono i cantori,
a D i o Padre p'^r i nostri peccati sin dal od i fedeli c o n : K y r i e eleison. Concedimi
primo istante del suo concepimento. S i g n o r e , o con altre formule di supplica-
zione.
- 23 —
5,1. D. Quale significato ha i l canto dei R. V i scorgiamo simbolicamente il princi-
Salmi? pio della vita pubblica del ^Messia, ond'è, che
K. Il canto dei Sahiii ricorda ai fedeli il Diacono (o in sua assenza il Sacerdote)
come nell'antico Testamento il Messia fn porta il libro dei Vangeli preceduto da lumi.
annunziato sotto varie immagini e figure. 55. D. Quali sono le lettinx che vengono
52. D . Che cos'è l'introito minore? appresso?
li. L'introito minore fa seguito al canto R. Sono alcuni passi dell'Epistole, e de-
dei Salmi. H chiamato intvoiio, perchè il gli A t t i degli A p o s t o l i e dei Santi V a n -
Sacerdote uscito dal Santuario con il Dia- geli. A l c u n i giorni dell'anno leggonsi pure
cono per una porta laterale, vi rientra ac- i libri dell'antico Testamento.
compagnato da canti appropriati. Questo
introito è detto minore per distinguerlo da C. — L a l i t u r g i a dei F e d e l i .
una cerimonia analoga, ma più solenne, che
ha luogo nella liturgia dei fedeli.
56. D. Quali sono le principaH parti della
53. D . S i può dire che l ' i n t r o i t o della liturgia dei Fedeli?
liturgia greca corrisponda a quello della l i - R. L e principali parti della liturgia dei
turgia romana? F"edeli sono le seguenti:
R. Sì, perchè l'introito testé descritto è 1" Orazione sopra ì fedeli.
il m o m e n t o , nel quale il Vescovo circon- 2" L'introito maggiore.
dato dal Clero entra nel Santuario per in- 3" Il bacio di pace, e la recita del sim-
tervenire in persona alla Sacra funzione. bolo di fede.
I! canto del Trìsaghion (ossia inno di lode 4" L ' A n a f o r a , o preghiera eucaristica.
a Dio tre volte Santo), che ora viene in 5" L'orazione domenicale con altra ora-
appresso, accompagnava una volta siffatto zione.
introito.
6" L'elevazione e la frazione dell'Agnello
54. D. Quale sìmbolo scorgete n e l l ' i n - con i riti concomitanti.
troito minore? 7" L a Comunione ed Ìl ringraziamento.
~ 24 - - 25 —
8" Il rinvio dei fedeli e la distribuzione tato .sopra i S. D o n i , rappresenta il terremoto
del pane benedetto. e le tenebre che accompagnarono la morte
57. D. Perchè vengono recitate orazioni del Salvatore, o anche lo Spirito Santo che
sopra i fedeli dopo quelle sopra i Catecu- presiedette alla creazione e alla redenzione
meni? dell'uomo. K levato poi per indicare che
R . È questa una pratica antichissima, dobbiamo anzi tutto credere a Dio prima
che si riferisce ai tempi, nei quali solo i di contemplarlo faccia a faccia.
battezzati in comunione con tutti i fedeli 61. D . Che cos'è l'Anàfora, o preghiera
erano ammessi al sacrifizio della Messa. eucaristica?
58. D . Che cos'è l'introito maggiore? R. L'Anàfora è parola greca che designa
R. L ' i n t r o i t o maggiore è una cerimonia la parte principale della L i t u r g i a , quella
che consiste a portare solennemente dal- cioè che contiene le preghiere che accom-
l'Altare della Protesi a l l ' A l t a r e Maggiore pagnano il Sacrifizio. vSi chiama anche pre-
il pane ed il vino che dovranno essere con- ghiera eucaristica, perchè comincia con una
.sacrati. orazione di ringraziamento a D i o per i suoi
59. D . Quale significato hanno le parole benefizi!. L'Anàfora poi corrisponde al ca~
recitate dal Sacerdote e dal Diacono, e none della Messa romana.
l'atteggiamento umile e devoto tenuto dal 62. D. Quando comincia e quando ter-
popolo durante l'introito maggiore? mina l'Anàfora?
R. K una scambievole raccomandazione R. L'Anàfora comincia con la benedi-
dei fedeli e dei Ministri alle preghiere re- zione del Sacerdote: « L a grazia del Signor
ciproche, e l'analogia di simile cerimonia nostro Gesù Cristo e la carità di Dio Padre
ritrovasi nell' Orate fratres della Messa e la partecipazione dello Spirito Santo sia
latina. con t u l l i voi » e finisce con quell'altra for-
òo. D . Perchè il Sacerdote agita e poi mula di benedizione: « E le misericordie
toglie il S. V e l o durante la recita del Credo? del grande Iddio e Salvator nostro Gesù
R. Secondo alcuni liturgisti il velo agi- Cristo siano con tutti voi ».
— 2(3 — — 27 _
r>3. D. Quali sono le parti dell'Anàfora recita pubblica è regola comune per tutti
gr^ca, le quali corrispondono più esatta- i momenti solenni dell'Anàfora. C o s ì , per
mente al canone della Messa Romana? esempio, il Sacerdote alza la voce prima
R. 1" Il dialogo tra il Sacerdote ed il del canto à^WAghios (Sanctus), nell'atto
popolo. (Leviamo in alto i c u o r i , ecc. di ofirire a D i o Padre la V i t t i m a dell'Altare,
Sujsiim corda), con l'orazione seguente ed nella memoria di Maria S a n t i s s i m a , nella
il canto dcW Affhios, che corrisponde al commemorazione del S o m m o Pontefice, ecc.
Prefa\io ed al Sanctus. G5. D. Perchè l'elevazione nella liturgia
2" L a narrazione d e l l ' u l t i m a cena con greca ha luogo prima della frazione, e non
le parole dell'Istituzione, che corrisponde già dopo la consacrazione, come nella Messa
al Qid pridie quaw pateretiir. latina?
Il ricordo della Passione e l'offerta R . Perchè l'elevazione nella liturgia greca,
del Sacrifizio.... tutto ciò si trova nell'ora- ha uno scopo diverso di quella della liturgia
zione Unde et memores. latina. Anziché presentare Ìl pane consa-
4° L'invocazione allo Spirito Santo che crato all'adorazione dei fedeli, nel rito b i -
corrisponde al » Supplices te rogamus ». zantino si vuole richiamare l'attenzione dei
5" L a intercessione, ossia la memoria fedeli sulla purezza necessaria a chi vuole
della Beatissima Vergine e dei Santi e Ìl comunicarsi; onde le parole: « Le cose sante
memento dei morti e dei v i v i . T a l i orazioni ai santi».
trovansi nel canone latino in par-te p r i m a , 66. D . Che cosa simboleggia l'acqua
ed in parte dopo la consacrazione. calda che il Sacerdote versa nel Calice dopo
64. D. Perchè il Sacerdote greco canta la frazione del pane?
le parole della consacrazione, mentre nella R. L'acqua calda, che i l Sacerdote versa
Messa latina sono recitate nella massima nel Calice dopo la frazione del pane, sim-
segretezza? boleggia i l fervore dello S p i n t o Santo che
R . Il Sacerdote canta le parole della con- viene comunicato ai fedeli con il C o r p o ed
sacrazione, perchè nel rito greco questa il Sangue di Gesù C r i s t o ,
— 28 — — 29 -
67. D. Che ciisa è il pane benedetto di- parti principali della liturgia dei Presanti-
stribuito alia line della liturgia? lìcati ?
R. Il pano benedetto distribuito alla line R. L e parti principali della liturgia dei
della liturgia, chiamato Anlidòro, è l'avanzo Prcsantificati sono le seguenti;
delle oblate, che vengono tagliate in pez- 1" L a lettura della S. Scrittura a cui fa
zettini dopo rOlTertorio. Questi frammenti seguito la benedizione colla candela accesa.
poi vengono benedetti dal Sacerdote dopo 2" L'incensamento dell'altare e le pro-
la consacrazione, alla commemorazione di strazioni.
Maria Santissima. 3" L e preghiere sopra i Catecimieni e
G8. D . I fedeli come debbono ricevere sopra i Fedeli.
l'Antidòro? 4° L ' i n t r o i t o con le specie consacrate.
R. t fedeli considerano l'Antidòro, come 3" L e due orazioni in mezzo alle quali
un Sacramentale, qual'è d i f a t t i , preserva- è intercalata l'orazione domenicale.
tivo contro ogni male sì spirituale che ò" L a elevazicjne e la comunione.
temporale, e che reca la benedizione di Dio 7" Il ringraziamento e la distribuzione
a chi lo prende con fede e devozione. L ' A n - del pane benedetto.
tidòro è una partecipazione al Sacrifizio 71. D . (]he cos'è l'incensamento attorno
dell'Altare, e a rigor di legge toccherebbe all'Altare?
soltanto a chi non si è comunicato. R. Come lo dicono le parole che l'ac-
compagnano, l'incensamento attorno a l l ' A l -
§ III — Della Liturgia dei Prcsantificati. tare è il sacrifizio vespertino delle nostre
lodi al Signore.
(MJ. D . Che posto tra Ì servizi divini 72. D . Che cosa significa la benedizione
occupa la liturgia dei Prcsantificati? con la candela accesa, che si dà tra le due
R. L a liturgia dei Presantilìcati si celebra letture dell'antico testamento?
sempre unitamente al vespro. R. L a candela accesa è figura di (iesù
70. D . Tranne Ìl Vespro, quali sono le Cristo, che, annunziato dall'antica legge,
— [\o —
venne in questo mondo per dissipare le PARTK III
tenebre dell'errore e del peccalo, ed appor-
L'amministrazione e la recezione
tare la luce del Vangelo.
73. D. Perchè si fanno prostrazioni in dei Sacramenti
questi, ed in altri momenti della liturgia?
R. L e prostrazioni si fanno in segno di
penitenza e di compunzione, sentimenti più
intensi durante la Quaresima. Dei Sacramenti.
74. D . Quando sono state consacrate le
S. Specie? 76. D . C o m e si chiamano i sette Sacra-
R. L a Domenica precedente. Il Sacerdote menti?
durante la liturgia consacra tanti Agnelli, R. I sette Sacramenti si chiamano: Bat-
quante liturgie dei Prcsantificati saranno tesimo, Cresima o C r i s m a , Eucaristia, Pe-
celebrate durante la settimana che segue. nitenza, Evcheleo, Sacerdozio e M a t r i m o n i o .
Nel momento della Comunione egli intinge
poi ciascun pezzo di pane consacrato con § I — Del Battesimo.
alcune goccie del preziosissimo Sangue di
N . S. Gesù Cristo per aver riunite tutte 77. D . Q u a l i sono le principali cerimonie
e due le S. Specie. che accompagnano l'amministrazione del
75. D. Perchè nella liturgia dei Presan- Battesimo?
tificati non si trova l'Anàfora? R . Nell'amministrazione del Battesimo
R. Perchè l'Anàfora è la preghiera che si distinguono due riti principali: i riti del
contiene la consacra^.ione, e tutti i r i t i , che Catecumenato, e quelli del Battesimo pro-
la precedono, o ne conseguono. priamente detto.
78. D . Che cosa s'intende per riti del
Catecumenato?
R. I riti del Catecumenato sono quelle
. _ 32 — - 33 "
cerimonie ciie una volta accompagnavano 3" Il battesimo che sì fa coll'immergere *)
la istruzione dei candidati al Battesimo, chia- per tre volte il fanciullo nell'acqua (riscal-
mati Catecumeni. dala se si piiole).
7(). D . QuaH sono questi riti del Cate- 4" Il rivestimento d'una bianca veste.
cumenato e quali verità c'insegnano? 3° Finalmente il Sacerdote ed il padrino,
R. I riti del Catecumenato sono i seguenti: tenendo in mano una candela accesa, con
i " L a triplice insufflazione in forma di il battezzato fanno per tre volte Ìl giro
croce fatta sul viso, ed il triplice segno di della piscina battesimale, e Io introducono
croce. L a insufflazione ha per iscopo di r i - nella Chiesa, dove si legge una Epistola
svegliare quella prima insufflazione che D i o ed un Vangelo ed i l Sacerdote recita qualche
fece suUa persona di A d a m o , ed i l triplice orazione.
segno di croce indica che Gesù Cristo deve
81. D . Perchè i l Sacerdote versa un po'
prendere possesso del candidato.
d'olio nell'acqua battesimale?
1° L a imposizione delle mani ed i tre R. Perchè l'olio è simbolo della divina
esorcismi che mirano a liberare l'anima misericordia, che guarisce le ferite del pec-
dalla podestà del demonio. cato originale.
3" Finalmente i l Catecumeno, o il padrino 82. D . Q u a l i parti del corpo unge i l
a nome suo^rinunzia al demonio e promette Sacerdote con l'olio?
di seguire unicamente Gesù Cristo. R. 11 Sacerdote unge i n forma di croce la
8o. D. Quali sono i riti del Battesimo fronte, i l petto, i l dorso, le orecchie, i piedi,
propriamente detto? le mani, e p o i , s'è l'usanza, tutto i l corpo.
R. I riti del Battesimo propriamente 83. D . Quali parole pronunzia il Sacer-
detto sono i seguenti : dote quando battezza?
!" L a benedizione della materia del sa-
cramento, cioè dell'acqua, quale materia 1) In qualche parte si contentano d'immergere il capo
con la sola parte superiore del corpo del fanciullo, op-
essenziale, e dell'olio per le unzioni.
p u r e d i versare sopra la sua testa per tre volte u n p o '
2" L a unzione del corpo. d i acqua.

4
- 3 4 -
R . I l Sacerdote quando battezza p r o - dal Sacerdote sulla fronte, sulla bocca e sul
nunzia le parole seguenti: E batie\yalo ti petto del neonato con la recita di una ora-
seri'o di Dio N. nel nome del Padre e del zione speciale.
Figlio e dello Spirito Santo. Così sia. 2" L ' a b l u z i o n e del neonato sette aiorni
84. D . Che cosa significa la veste bianca dopo il battesimo.
ed i l triplice giro della piscina? 3° L a tonsura del medesimo. In pratica
R. L a veste bianca simboleggia l'assoluta queste cerimonie sogliono compiersi adesso
purezza del battezzato, e si fa il triplice subito dopo l'amministrazione del battesimo.
giro i n segno di allegria spirituale per la 88. D. In che consiste la tonsura del neo-
sua nascita alla vita della grazia. nato, e che cosa significa questa cerimonia?
85. D . Quali sono le cerimonie comple- R. L a tonsura consiste nel tagliare alcuni
mentari del Battesimo? capelli in forma di croce, e significa che,
R. Sono quelle cerimonie che riguardano divenuto cristiano, il neo-battezzato si sot-
la madre del fanciullo, od il fanciullo stesso. tomette interamente al servi/^io di D i o .
86. D. Quali sono le cerimonie comple-
mentari del Battesimo che riguardano la § II — Del Crisma,
madre del fanciullo?
R. O g n i madre cristiana e devota deve 89. D. Che cosa bisogna notare riguardo
quaranta giorni dopo i l parto recarsi in a que.sto Sacramento?
Chiesa per offrire i l suo figliuolo al Signore, R. Secondo una tradizione antichissima
ed implorarne la benedizione. approvata dalla S. Sede, il Sacerdote suole
87. D . Q u a l i sono le cerimonie comple- amministrare, nelle Chiese di rito bizantino,
mentari che riguardano i l neonato? questo sacramento insieme al battesimo,
R, L e cerimonie complementari che r i - ma, fino a nuove dispozioni, nelle Eparchie
guardano i l neonato sono: greche d'Italia è conferito dal Vescovo.
i " O t t o giorni dopo la nascita la consi- 90. D. Q u a l i cerimonie accompagnano
gnazione, ossia il segno di croce tracciato l'amministrazione del C r i s m a ?
- 3<"> -
U . Il sacramento del C r i s m a comincia R . Questi varii elementi indicano l'ab-
con la recita di un'orazione. P o i si fa l'un- bondanza dello Spirito Santo, ed Ì suoi doni.
zione con il crisma in forma di croce sulla ()5. D . Q u a n d o , e da chi è benedetto i l
fronte, sugli occhi, sulle narici, sulla bocca, Crisma?
sulle orecchie, sul petto, sulle m a n i , sui R. Il Giovedì santo, e solo dal Vescovo
piedi, con la recita di queste parole: Sii^illo deli'Eparchia, o dal Patriarca.
del dono dello Spirito Sauto.
(ir. D . (>he cosa sì chiede al Signore § III — Dell' Eucaristia.
nell'orazione che precede le unzioni?
R. In tale orazione si chiede che il (!)re- ijC). D. (x)mc deve il fedele accostarsi
simando sia conservato nella grazia santi- alla S- Comunione?
ficante, ricevuta col battesimo, che sia R. P e r ricevere con devozione la S. Co-
confermato nella fede e che sia liberalo munione, il fedele si rechi prima a baciare
dalle insidie del diavolo. le Sacre (coni, e p o i , fatta la triplice incli-
((•2. D, Che cosa significano le parole: nazione profonda dinanzi all'Altare, prenda
Siiiillo del dono dello Spirito Santoy con le due mani il velo (o pannolino) del
R. Queste parole significano che lo S p i - calice e se lo metta sotto il mento, mentre
rito Santo è donato al neo-cresimato come il Sacerdote gli porge la S S . Eucaristia
sigillo della grazia conferita col battesimo. sotto le due specie del pane e del vino,
93. D . D i quale materia è composto il sia con il cucchiaino, sia con il S. Pane
« M i r o » o balsamo^ col quale si unge il intinto nel Preziosissimo Sangue. Ricevuta
cresimando? poi la S. C o m u n i o n e , cammini qualche passo
R. Il « M i r o » o balsamo, col quale si unge indietro, facendo altre tre inclinazioni pro-
il cresimando, è composto di olio, di vino fonde.
e dell'estratto di molte piante aromatiche. ((7- D. Quali parole pronunzia i l Sacer-
yq. D. Che cosa indicano questi varii dote mentre amministra la S S . Eucaristia?
elementi? R. Mentre i l Sacerdote amministra la
- 38 - — 39 —
SS. Eucaristia, pronunzia le parole seguenti: ho peccato, perdonatemi P o i diritto:
«// servo (o la serva) di Dio NN. riceve « Dio, sii propizio a me peccatore, ed
il venerando e liiiio sanlo Corpo e Sangue abbi pietà di me ».
del nostro Signore, Dio e Salvatore Gesìi 100. D . Che cosa deve fare Ìl penitente,
Cristo, per la remissione dei suoi peccati quando si e recato presso il Confessore?
e per la vita eterna. Così sia ». R. Quando il penitente si è recato presso
98. D. Quando nell'introito maggiore si il Confessore, deve mettersi in ginocchio
portano all'Altare il pane ed il vino, quale e con le mani alzate dire: Padre, (Crea-
significato hanno l'incenso, i lumi e gli atti tore del Cielo e della terra, tu conosci
di venerazione resi dai fedeli ? tutte le cose nascoste del mio cuore ».
R. Quando nell'introito maggiore si por- 101. D . Quali sono le parole d'incorag-
tano all'Altare il pane ed il vino, l'incenso» giamento, che gli risponde il Sacerdote?
i lumi e gli atti di venerazione dei fedeli R. 11 Sacerdote dice: Fratello mio., per
hanno per oggetto non già la materia del questo appunto sei venuto presso Dio e
sacrifizio, bensì il Signore simbolicamente presso di me. Mon vergognarti, impe-
rappresentato con le cerimonie della Pro- rocché, non ti confessi a me, ma a Dio,
tesi, e più ancora per chiedergli favori e nella cui presen\a ti travia.
grazie. Nella liturgia dei Presantificati poi si 102. D . Quale atteggiamento deve avere
riferiscono immediatamente alla persona di il penitente durante la Confessione?
Gesù Cristo presente sotto le sacre specie. R. iMentre si confessa il penitente sta
seduto, o rimane in ginocchio, secondo le
§ I V — Della Penitenza. usanze locali. Tiene i l capo i n c h i n a l o , e
gli occhi dimessi, rispondendo alle interro-
99. D. Quali orazioni prescrive il rituale gazioni del Confessore, o ascoltando i suoi
al penitente prima della Confessione? consigli.
R. Il rituale prescrive di recitare per tre 103. D . C o m e i l Sacerdote impartisce
volte profondamente inclinato: « Signore^ l'assoluzione ?
— 40 — — 41 —
R. Il penitente, se è uomo, e in ginoc- \o6. D. Dove l'infermo può ricevere
chioni o in piedi e tiene il capo chinato. Il l'Evcheleo?
Sacerdote in piedi, mette l'epitrachelio sul R. In casa, od in Chiesa.
suo capo, ed, imponendogli la mano, recita 107. D . Perchè avete aggiunto in Chiesa?
l'orazione dì a.ssoluzione. A l l a fine traccia i l R. Si aggiunge « o in Chiesa », parole
segno di croce sul suo capo e dice queste
che si trovano nel rituale bizantino, perchè
parole; « IVon abbi più pensiero sulle cose
indicano come l'ammalato non deve aspet-
accusale. Va in pace ».
tare gli ultimi momenti della malattia per
ricevere questo sacramento, ma appena si
§ V — DeirEvcheko. sente seriamente colpito.
108. D . D i quante parti è composto Ìl
104. D. Che cosa significa la parola E v - rito dell'Evcheleo ?
cheleo ? R. II rito dell'Evcheleo è composto di tre
R. L a parola Evcheleo significa preghiera parti. L a p r i m a parte è istituita per benedire
ed olio, perchè l'olio viene somministrato l'olio del sacramento. Nella seconda si fanno
agl'infermi insieme con le preghiere recitate le unzioni. Finalmente i l Sacerdote (o Ì
dai Sacerdoti, giusta le parole dell'Apostolo Sacerdoti) pone 1' Evangeliario sul capo
S. Giacomo « Se qualcuno di voi è infermo, dell'ammalato, mentre recita un'orazione.
chiami i Presbiteri della (Chiesa, acciò
109. D . Perchè si aggiunge un po' di
questi preghino per lui, ungendolo con
vino all'olio da doversi amministrare al-
l'olio nel nome del Signore ».
l'infermo ?
105. D. Q u a n t i Sacerdoti debbono am- R. A l l ' o l i o che si amministra all'infermo
ministrare questo Sacramento? si aggiunge un poco di vino in rimem-
R. Il numero dei Sacerdoti, previsto branza dcWolio e del vino somministrati
dal rituale bizantino, è di sette. Però dal buon Samaritano.
anche cinque, t r e , d u e , od uno solo pos- T i o . D. Quali parti del corpo unge il
sono amministrare l'Evcheleo. Sacerdote?
— 42 — — 43 —
R. Benché il rituale non determini le N. N. dalla malattia corporale e spiri-
parti del c o r p o , sulle quali si fanno le tuale per la gra-{ia del tuo Cristo... ecc.
unzioni, queste sogliono farsi sui principali 113. D . Perchè il Sacerdote in fine del-
organi del corpo, prima in forma di croce l'amministrazione dell' O l i o Santo mette
dalla fronte al mento (passando per le l'Evangelario sul capo dell'infermo?
narici e le labbra che l'infermo deve tener R. Il Sacerdote in fine dell'amministra-
chiuse) e da un orecchio all'altro (sopra le zione dell'Olio Santo mette VEvangelario
guancie e gli occhi socchiusi), poi sul petto^ sul capo dell'infermo per indicare che in
sulle due mani, e sui due piedi. nome di Gesù Cristo gli sono rimesse le
111. D . Perchè almeno queste parti ven- offese e le pene dovute ai peccati e ciò è
gono unte? pure dichiarato nell' ultima orazione dei
R. L e unzioni sulla fronte si fanno contro rito.
i cattivi pensieri, quelle sulla faccia a causa
dei peccati commessi con Ì sensi. L e unzioni § V I — Del Sacerdozio.
sul petto si fanno contro le cattive concu-
piscenze, e quelle sulle mani e sui piedi 114. D. Quale cerimonia è necessaria
contro le opere perverse. per entrare nel chiericato?
112. D. Q u a l i sono le parole sacramen- R . L a cerimonia della tonsura.
taU che pronuncia i l Sacerdote mentre unge 115. D. Quali sono i vari gradi che
l'ammalato? compongono ìl sacramento del Sacerdozio?
R. Mentre unge l'ammalato il Sacerdote R. I vari gradi che compongono i l sa-
pronunzia tra le altre queste parole assai cramento del Sacerdozio sono cinque: i
significative: Padre sanlo, medico delle gradi di lettore o psalie, d'ipodiacono, di
anime e dei corpi, tu che mandasti il tuo diacono, di Sacerdote, e di Vescovo.
Figlio unico, nostro Signore Gesù Cristo, lifì. D . Quali sono Ì gradi dell'istitu-
per guarire ogni malattia e per salvare zione ecclesiastica?
dalla morie, guarisci anche questo tuo servo R. I gradi dell'istituzione ecclesiastica
— 45 —
sono quelli dì lettore, o cantore, e d ' i p o - porre una corona sul capo di ambedue
diacono; sono chiamati anche gradi inferiori, gli sposi.
o minori, e vengono conferiti dal Vescovo 120. D. Dove si compie il rito dello
fuori del Santuario. sposalizio ?
117. D- Q u a l i sono i gradi d'istituzione R. Il rito dello sposalizio si compie in
divina? Chiesa davanti alle S. Porte.
R. I gradi d'istituzione divina sono il dia- 121. D . Q u a l ' è la parte essenziale di
conato, i l Sacerdozio, l'Episcopato, che sono questo rito?
conferiti dal Vescovo dentro Ìl Santuario, e R. L a parte essenziale di questo rito
sono chiamati gradi superiori, o maggiori. consiste nell'affermazione solenne di volersi
unire in matrimonio, che fanno Ì due fi-
danzati dietro formale interrogazione del
§ V I I — D e l Matrimonio.
Sacerdote; questa promessa reciproca è e-
spressa anche da altre cerimonie come dallo
118. D. D i quinte parti consta Ìl rito scambio degli anelli e dalla otTerta di una
istituito per amministrare il sacramento coppa comune alla quale bevono ambedue
del Matrimonio? gli sposi.
R. Il rito istituito per amministrare il 122. D. QLiale è i l senso delle orazioni
sacramento del matrimonio consta di due ed i l significato del giro del corteo nuziale
parti: lo sposalizio e la incoronazione, o nella Chiesa?
matrimonio, Ì quali una volta erano am- R. L e orazioni del Sacerdote ricordano
ministrati separatamente. agli sposi i loro obblighi e la natura del
! D . Perchè il rito sacramentale del matrimonio cristiano, la indissolubilità del
matrimonio chiamasi Incoronazione? vincolo contratto e la procreazione del
R. Il rito sacramentale del matrimonio figli per Iddio. Il corteo nuziale fa tre giri
chiamasi Incoronazione, perchè una delle nella Chiesa in segno di allegria spirituale.
cerimonie più caratteristiche consiste nel
I

PARTE IV

Il calendario e le feste

I DelFanno ecclesiastico.

123. D. Quando principia l'anno eccle-


siastico?
R. L'anno ecclesiastico principia il Set-
tembre, che segnava pure l'inizio dell'anno
civile a C o s t a n t i n o p o l i , e da questa data
appunto hanno inizio anche i libri eccle-
siastici.

Delle Feste.

[24. D. Come si possono distinguere le


feste dell'anno ecclesiastico?
R. L e feste dell'anno ecclesiastico si di-
stinguono in tre cicli principali:
1" Il ciclo dei misteri e delle feste che
riguardano la Redenzione del genere umano.
2" Il ciclo delle feste di Maria Santissima.
3'^ Il ciclo delle feste dei Santi.
- 4« - — 49 —
125. D. Quali feste p r / ; ( n / T i i / i comprende R . Perchè nella festa dell'Ipapantè, il
il ciclo delle feste della Redenzione? che vuol dire Incontro, il personaggio prin-
R. Sono le feste seguenti: cipale è Gesù C r i s t o , Messia promesso ed
1° Natale di N . S. (25 Dicembre). aspettato dai giusti dell'antico Testamento,
2" Teofania (Epifania, (i Gennaio). rappresentati dal vecchio Simeone.
Ipapantè (Purificazione, 2 Febbraio). 128. D . Quali sono i misteri principali
4'j Pasqua coi misteri che hanno accom- celebrati dalla C h i e s a , che hanno accom-
pagnato e seguito la morte di Gesù Cristo. pagnato e seguito la morte di Gesù Cristo?
5° Ascensione. R. L a Chiesa celebra con particolare
G° Pentecoste. solennità la risurrezione di L a z z a r o , i m -
7° Trasfigurazione ((» Agosto). magine di quella di Gesù C r i s t o , il sabato
8° Esaltazione della Croce (14 Settembre). precedente la Domenica delle P a l m e , quindi
126. D. QiVdVc l'oggetto della festa detta l'istituzione della SS. Eucaristia il giovedì
Teofania? santo; e la discesa nel L i m b o il venerdì santo.
R. L'oggetto della festa, detta Teofania, 129. D. Quali sono le principali feste
nella Chiesa greca e solamente i l Battesimo della Madonna?
di Gesù Cristo. In questa circostanza, com'è R. L e principali feste della Madonna
cosi eloquentemente rilevato nel tropario del sono le seguenti secondo l'ordine de! ca-
giorno, fu manifestata la Divinità una e trina, lendario ecclesiastico:
il Padre cioè, nella voce che venne dal cielo, i " L a Natività di Maria S S . m a (H Set-
il F i g l i o nella persona del Verbo incarnato. tembre).
Io Spirito Santo sotto forma di una colomba. 2" L'Ingresso nel tempio (21 Novembre).
Onde il nome di manifestazione di Dio, in •3" L a Concezione di S. A n n a (9 D i -
greco Teofania, data a questa festività. cembre).
127. D. Perchè la festa dell'Ipapantè è 4° L ' A n n u n c i a z i o n e (25 Marzo).
dalla Chiesa greca annoverata tra le feste 5" L a Commemorazione della Madre di
di Nostro Signore? Dio (26 Dicembre).
5
— 51 "
— so —
6"^ L a Dormizione di Maria Santissima 4" I M a r t i r i .
(15 Agosto). 5" G l i O s i i , ossia i personaggi venerandi
Oltre queste solennità, è da notare anche per la loro virtù e per la loro dottrina.
la festa dell'Inno Acatisto celebrata i l sa- 6" L e V e r g i n i .
bato prima della 5"^ Domenica di quare- 132. D . Q u a l i sono i giorni nei quali i
sima *). Santi sono celebrati collettivamente?
130. D . Perchè la Concezione di S. A n n a R . I giorni nei quali i Santi sono festeg-
è celebrata dalla Chiesa greca il giorno q giati collettivamente sono:
anziché i l giorno 8 Dicembre? Il sabato prima della Domenica del
R. L a Concezione di S. A n n a è celebrata Tirofago (Quinquagesima), nel quale sono
il giorno () anziché i l giorno 8 Dicembre, festeggiati tutti i Santi e le Sante, che i l l u -
perchè secondo una tradizione seguita nella strarono la Chiesa per la loro penitenza e
Chiesa greca il mistero della concezione per le loro lotte, o per i loro scritti in fa-
avvenne soltanto la sera del giorno 8. vore della verità.
13!. D. In quali categorie principali sono 2" L a Domenica dopo Pentecoste, nella
divisi i Santi celebrati tutti i giorni del- quale sono glorificati tutti i Santi e le Sante
l'anno ecclesiastico ? trionfanti nel Cielo.
R. I Santi che sono celebrati in tutti i 133. D . Accennate alcune altre memorie
giorni dell'anno ecclesiastico sono divisi in che s'incontrano nel calendario ecclesiastico.
sei categorie p r i n c i p a l i : R. i " L e memorie di alcuni avvenimenti
Gli Angeli. storici, o prodigiosi; tali sono le memorie
2" I Profeti. dei Concili E c u m e n i c i , della protezione dai
3° G l i A p o s t o l i , ai quali sono annessi i terremoti, o incendi; della Consacrazione di
70 Discepoli e gli IsapostoH, ossia quelli Chiese, ecc.
che hanno avuto una vita da A p o s t o l i . 2° L a Commemorazione dei fedeli defunti.
134. D . Quando sono commemorati i
1} V e d a s i parie V , § II, 14S D. fedeli defunti nella Chiesa greca?
— 52 —
- 53 -
R. Nella Chiesa greca i fedeh defunti 137. D . Che cosa sono i proeortii, 0
sono commemorati due volte: giorni pre-festivi?
i " Il sabato prima della Domenica di Car- R. I proeorlii, o giorni pre-festivi sono
nevale (nel rito latino detta Sessagesima). i g i o r n i , che precedono una festa, e nei
2" 11 sabato prima della Pentecoste. quali l'ufficiatura quotidiana rammenta ai
135. D. Oltre le feste assegnate a tutti fedeli la festa che ha da venire. Questa pre-
i giorni dell'anno ecclesiastico, con quali parazione dei cuori e delle menti alla celebra-
devozioni vengono ancora santificati Ì giorni zione dei grandi misteri della nostra santa
della settimana? religione può essere paragonata con i t r i d u i ,
R. Oltre le feste assegnate a tutti i giorni 0 le novene che sogliono farsi nella Chiesa
dell'anno, i giorni della settimana vengono latina, benché i giorni pre-festivi non siano
ancora santificati con queste devozioni: la sempre di uguale durata.
domenica e consacrata alla memoria della 138. D. (^he cosa sono i meteorti, o
Risurrezione di Gesù C r i s t o . — Il lunedi giorni post-festivi?
sono commemorati i S S . A n g e l i , ed i l mar-
R. I meteorti, o giorni post-festivi sono
tedi S. Giovanni Battista; i l mercoledì e i l
1 giorni successivi alla celebrazione di una
venerdì sono dedicati alla memoria della
festa maggiore, nei quali si continua a farne
SS. Croce e della Madre di D i o , i l giovedì
m e m o r i a , sì nell'offizio, che nella santa l i -
sono onorati gli apostoli ed anche S. Nicolò,
turgia. Questa istituzione è analoga a quella
ed i l sabato si fa la memoria dei M a r t i r i ,
degli ottavarì della Chiesa latina.
e specialmente poi quella di tutti i defunti.
139. D . Come si chiama e si caratterizza
136. D. Quali particolarità ancora deb- l'ultimo giorno dei meteorti?
bono notarsi nella celebrazione delle feste R. L ' u l t i m o giorno dei meteorti si chia-
maggiori ? ma apòdosi, ossia deposizione della festa.
R. L a celebrazione delle feste maggiori è In questo ultimo giorno si ripete general-
caratterizzata da proeortii, ossia dai giorni mente tutta l'ufficiatura della festa mede-
pre-festivi e dai meteorti, o post-festivi. sima.
— 55 -
— 54 -
140. D. Quali sono i periodi di peni- 3" // 2g Agosto, Decollazione di San
Giovanni Battista.
tenza nella Chiesa Greca?
R. I periodi di penitenza nella (chiesa 4" // Settembre, Esaltazione della
S. Croce.
Greca sono quattro:
5" // Sabato Santo.
1" Perìodo. Digiuno della Natività di
G. C. Comincia il 14 Novembre e fmisce E da notare però che il Sabato e la D o -
menica si osserva sempre la sola astinenza.
il 24 Dicembre (ind.).
142. D. Q u a l i sono i periodi nei quali non
2° Periodo. La grande e Santa Qua-
sono prescritti nè il digiuno nè l'astinenza?
resima. Comincia il lunedì dopo la Dome-
R. 1 periodi nei quali non sono prescritti
nica del Tirofago e finisce il Venerdì Santo
nè il digiuno nè l'astinenza sono i seguenti:
(ind.).
1" Dal 2y Dicembre al 4 Gennaio (ind.).
3° Periodo. Digiuno dei Santi Apostoli.
2" La settimana die precede la Grande
Comincia il lunedì dopo la Domenica di
Quaresima, cioè tra la Domenica del P u b -
T u t t i i Santi e finisce il 2S G i u g n o (ind.).
blicano e del Fariseo e la Domenica del
4° Periodo. Digiuno della Madre di
F i g l i o Prodigo.
Dio. C o m i n c i a il i ' ' A g o s t o e finisce il 14
3" La settimana dopo Pasqua.
dello stesso mese (ind.).
4" La settimana dopo Pentecoste.
141. D . Quali sono i giorni di digiuno
143. D . Quali norme dovranno seguire
o di astinenza nella Chiesa Greca?
i fedeli per l'osservanza delle Feste di pre-
R. I giorni di digiuno o di astinenza nella
cetto e del digiuno o dell'astinenza?
Chiesa Greca sono i seguenti:
R. I fedeli seguiranno fedelmente le
1° Il Mercoledì e il Venei'dì di tutto
norme che i loro Vescovi crederanno op-
Tanno,eccettuati quelli compresi nei quattro
portuno di prescrivere, viste le attuali cir-
brevi periodi di giorni senza astinenza e
costanze, sia riguardo alle Feste di precetto,
senza digiuno.
sia riguardo al digiuno e all'astinenza per
2" // 5 Gennaio, Vigilia della S. Teo- i vari periodi e giorni di penitenza.
fania.
PARTE V

Di alcune benedizioni, devozioni


ed offizì ecclesiastici

§ I — Di alcune benedizioni ed usanze liturgiche.

144. D . Q u a l i sono le principali bene-


dizioni in uso nella Chiesa di rito bizantino?
R. L e principali benedizioni in uso nella
Chiesa di rito bizantino sono le seguenti:
i " L a benedizione dell'acqua nella festa
della Teofania (6 Gennaio).
2° L a benedizione delle Palme nella Do-
menica, che precede la settimana santa.
3" L a benedizione delle uova e delle carni
nella Domenica di Pasqua.
4° L a benedizione dell* uva nel giorno
6 di A g o s t o .
5° L a benedizione dei colivi.
145. D. Che cosa sono i colivi?
R , C o n questo nome si chiama una fo-
caccia fatta di grano bollito e di confetti,
ai quali sono mischiate piante odorifere.
- 58 - — 59 —
14*3. D. Qual'è il significato della bene- R . P e r prepararsi alla Comunione i fe-
dizione dei COUPÌ? deli di rito bizantino usano recitare una
R. I colivi sono benedetti per venerare apposita uilìciatura, parte la sera della v i -
la memoria di qualche santo speciale, e dei gilia, parte la mattina del giorno della C o -
defunti. I confetti e le piante odorifere munione.
significano la fragranza delle loro virtù, 150. D. Q u a l i devozioni si usano per
mentre il grano bollito simboleggia il corpo onorare Maria Santissima?
umano, che, condannato a corrompersi in R. P e r onorare Maria Santissima, si usa
terra, deve risorgere ad una vita di gloria. recitare 1' Inno Acatisto durante la Q u a -
147. D . Q u a l ' u s o si fa dell'olio delle resima, parzialmente il venerdì delle prime
lampade ? quattro settimane, interamente poi la quinta
R. I fedeli sogliono ungersi con esso, e, settimana, e poi la Paraclèsi nei primi
nelle feste principali talvolta il Sacerdote quindici giorni del mese di A g o s t o .
stesso li unge, con l ' o l i o delle lampadine 151. D . Che c o s ' è , e che cosa significa
che ardono davanti le sacre leoni. l'Inno Acatisto?
148. D. Q u a l ' è il senso di questa un- R. L ' I n n o Acatisto riceve ÌI suo nome
zione? dal fatto che non si siede mentre viene
R. Questa unzione si fa in venerazione cantato. K composto di strofe varie per
del Santo in onore del quale arde una lodare M a r i a Santissima e ringraziarla della
lampada, ed anche per ottenere qualche protezione da lei esercitata sui suoi fedeli.
grazia speciale per la sua intercessione. 152. D. Che c o s ' è la Paraclèsi?
R . L a Paraclèsi, ossia supplica, è un'uf-
§ I l — Di alcune devozioni ed offizì ecclesiastici. ficiatura composta per implorare l ' a i u t o
della Madonna nei nostri vari bisogni.
149. D. Quale devozione è più in uso 153- I^- Q u a l i sono i principali ufficii
presso i fedeli di rito bizantino per prepa- della Chiesa ai quali ogni buon cristiano
rarsi alla Comunione? suole intervenire?
_ 6o — — Gì —
R. I principali uffici! della C h i e s a , ai parole del salmo durante i l quale si fa
quali ogni buon cristiano suole intervenire l'incensamento, ossia l'offerta a D i o di Iodi
sono: il Vespro, l ' A p o d i p n o e l ' O r t r o , ossia all'ora del crepuscolo, che s'innalzano al
rufficio dell'aurora. cielo come l'incenso.

154. D . D i quante parti consta i l V e s p r o 157. D. Perchè ponete il V e s p r o prima


solenne? dell'Apodipno e dell'ufficio dell'aurora?
R. Il Vespro solenne comprende le parti R. P o n i a m o il Vespro prima d e l l ' A p o -
seguenti: dipno e dell'ufficio d e l l ' a u r o r a , perchè i l
Vespro ha sempre luogo la vigilia di ogni
r II prologo ossia la recita di un salmo
festa, come il sabato sera in preparazione
e di una supplica simile a quella prima
della Domenica.
della liturgia eucaristica.
2° I quattro salmi vespertini, all'inizio 158. D . Qual'è il significato della parola
dei quali si fa il solenne incensamento. Apodipno?
3" L'Introito con il canto di un inno a R. A p o d i p n o è una parola greca che
Gesù C r i s t o : Luce eterna. significa dopo cena, perchè è la preghiera
liturgica che si recita dopo il pasto della
4° Litanie e canto di tropariì.
sera. Corrisponde alla compieta latina.
5" Il congedamento,
155. D. Che cos'è il Iropai'io? 159. D . D i quante parti consta l'ufficio
R. Il tropario è una composizione poe- dell'Apodipno?
tica a foggia di stanca di un poema. C o n - R. L'ufficio d e l l ' A p o d i p n o consta delle
tiene una lode, o una preghiera all'indirizzo parti seguenti:
del Santo, o del mistero del giorno. i " D i tre salmi.
156. D. Q u a l ' è il significalo dell'incen- 2° Della recita della grande Dossologia e
samento del Vespro ? del S i m b o l o della fede con alcune preghiere
frammischiate con un tropario in onore del
R. L'incensamento del Vespro indica
Santo del giorno-
quello che nell'antico Testamento chiamasi
sacrificio Vespertino, e ch'c rievocato dalle 3" D i due lunghe orazioni, l'una a Gesù
— Ò2 — - 63 -
Cristo e l ' a l t r a a Maria Santissima, dopo nica i fedeli si recano dal Sacerdote e baciano
ia benedizione impartita dal Sacerdote.
il libro dei Vangeli e la destra, o la croce
4" Del perdono dato e ricevuto recipro-
che tiene i l Sacerdote.
camente dai presenti, e di una preghiera
1G2. D . Che cosa s'intende per Canone?
con litania per i bisogni generali dei fedeli.
R . P e r Canone s" intende un lungo inno
iGo. D. D i quante parti è composto
ch'è diviso in otto parti corrispondenti ad
l'ortro solenne, ossia l'ufficio dell'aurora?
otto dei nove Cantici tratti dall'antico T e -
R . L ' o r t r o solenne, ossia l'ufficio del-
stamento.
l'aurora consta delle parti seguenti :
1G3. D . Che cosa è la grande Dossologia
jo Preghiera d'introduzione.
che si canta alla fine dell'ortro?
2° L ' E s a s a l m o ossia sei salmi da recitarsi
R . L a grande Dossologia, che si canta
con ogni compunzione e pietà.
alla fine dell'ortro, è il Gloria in Excelsis
3" Letture di S a l m i , od almeno di anti-
Dea con vari altri versetti, dei quali alcuni
fone (Catismi) che l i ricordano.
si ritrovano nel le Deiiin, eh' è altresì i l
4° l i salmo 50" con i l canto del Vangelo
corrispondente suo.
dall'altare.
5" Il canto del Canone della festa, o della
Domenica, che termina con il cantico Ma-
gnificat e l'incensamento.
6" L e L a u d i , ossia i salmi 148, 149 e 150
con canto di troparii.
7" La grande Dossologia.
8" Il congedamento.
i G i . D. Quale cerimonia speciale si os-
serva la Domenica dopo i l canto del V a n -
gelo?
R. Dopo il canto del Vangelo, la Dome-
CATECHISMO LITURGICO

DEL RITO BIZANTINO

I N D I C E

Lettere di approvazione . . . . Pag. Ili

Prefazione storica -VII

Prologo - Dei rilo bizantino, dello greco, . Pog- 1

PARTK I — L a Chiesa ~ Abili e Vasi sacri -

Forme eslernc del cullo . . , . • 5

§ I — Della forma della C h i e s a greca . • 5

§ 11 — Degli Abiti e dei V o s i sacri , . • 7

§ III — D i alcune forme eslerne del c u l l o . • 11

PARTE II — La Liturgia Eucaristica ovvero

la M e s s a , . . , • 15

§ I — Della formo della Liturgia Euca-

ristica . . . . . . * 15

§ II — Della Liturgia di 5. Basilio e di

S. Giovanni C r i s o s t o m o . . . . . 17

A. — La Protesi ' 1 8

B. — Liturgia dei Catecumeni . . . » 21

C . — L a liturgia dei Fedeli. . . . • 23

§ III — Della Liturgia dei Presanlificali . • 28


PARTK III. — L'amminislrozione e lo rece-
zione d e i S a c r o m e n t i . . . . Pàg. 31

D e i Sacramenti . . . . . . • 31

§ 1 — D e l Battesimo . . . . . » 31

§ l i — Del Crisma . . . . . . 55

§ III - DelfEutarisfia . . - . • 37

§ IV — Della Penilenza . . . . " 56

§ V — DcirEvchelco ' 4 0

§ VI — D e l Sacerdozio . . . . • 43

§ VII — Del Malrimonio . . . , • 44

PARTE I V — i l calendario e le feste . . » 47


F i n i t o (ti stampare il 17 Giugno 1939 - XVII

PARTE V — Dì alcune benedizioni, devozioni

ed o f f i z i e c c l e s i a s t i c i . . . - • 57
§ I — D i alcune benedizioni ed usanze li-

turgiche . . . . . . . . 57
§ l i — D i a l c u n e d e v o z i o n i ed ofTizì eccle-

siaslici . . . . . . . . 58

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