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 Una teoria scientifica è: L’insieme dei principi e leggi fisiche e/o il modello che spiega un fenomeno naturale

 Una grandezza fisica è: Una proprietà misurabile di un’entità fisica


 Le grandezze fondamentali del Sistema Internazionale sono: Lunghezza, massa, tempo, intensità di corrente elettrica,
temperatura termodinamica, quantità di sostanza, intensità luminosa
 La distanza Terra-Sole è superiore al diametro terrestre di un numero di ordini di grandezza pari a: Quattro
 Lo strumento di misura è un apparato che permette il confronto tra: Una grandezza fisica e l’unità di misura di riferimento
 Il range di misura di uno strumento è: L’intervallo tra il minimo e il massimo valore della grandezza fisica che lo strumento
può apprezzare
 In uno strumento di misura: Accuratezza e precisione sono due caratteristiche indipendenti
 L’errore assoluto massimo di una misura è: La semidifferenza tra il massimo e il minimo valore delle n misure distinte della
stessa grandezza
 L'operazione di contare quante mattonelle quadrate di 0.04 m2 di area e sue frazioni ricoprono il pavimento di una stanza
rettangolare: E’ una misura diretta dell’area della stanza
 La radice quadrata di 25000000 è uguale a: .
 Un punto P nel piano è individuato dalle coordinate polari r e j, oppure da quelle cartesiane x e y. Il passaggio dalle
coordinate polari a quelle cartesiane è regolato dalle seguenti formule:
 In un sistema di riferimento cartesiano tridimensionale destrogiro, gli assi x, y e z si dispongono rispettivamente come:
L’indice, il medio e il pollice della mano destra
 Dire quale delle seguenti identità vettoriali è quella giusta: A+b=-(-b-a)
 Il prodotto scalare di due vettori a e b è: Una grandezza scalare pari ad ab cos dove a è l’angolo compreso fra i due
vettori
 Il risultato della seguente operazione vettoriale (u·v)·w è: L’operazione è priva di senso
 Il risultato della seguente operazione vettoriale (i·i)+(j·j)+(k·k)+(i·j)+(i·k)+(j·k), dove i, j e k sono i versori degli assi x, y e z di
un sistema di riferimento cartesiano trirettangolo destrogiro, è uguale a: 3
 Il risultato della seguente operazione vettoriale (jxi)x3j-5(ixk)+2k, dove i, j e k sono i versori degli assi x, y e z di un sistema di
riferimento cartesiano trirettangolo destrogiro, rappresenta: Un punto di coordinate x=3, y=5, z=2
 Il risultato della seguente operazione vettoriale jx(jxk)+(jxj)xk-(ixj), dove i, j e k sono i versori degli assi x, y e z di un sistema
di riferimento cartesiano trirettangolo sinistrogiro, rappresenta: L’origine del sistema di riferimento cartesiano
 Assegnato un sistema di riferimento cartesiano trirettangolo destrogiro in cui i, j e k sono i versori degli assi x, y e z,
rispettivamente, il momento rispetto all’origine del vettore 2i, applicato nel punto di coordinate x=0, y=-0.5 e z=0, è: Il
versore k dell’asse z
 Siano u un vettore applicato in un punto P, M il momento di u rispetto a un punto O, M’ il momento di u rispetto a un
secondo punto O’, ed o il vettore della distanza OO’ con verso da O’ ad O. La formula che lega i due momenti è M’=M+oxu.
La formula si riduce a M’=M se: Il vettore o forma un angolo di 180° col vettore u.
 Una sostanza decade nel tempo secondo la seguente legge esponenziale N(t)=Noe-λt, dove N(t) è la quantità di sostanza in
funzione del tempo t, No è la quantità di sostanza iniziale nota, e λ è la costante di decadimento. L’equazione inversa, che
permette di determinare il tempo trascorso in funzione della quantità di sostanza residua, è data: Dalla formula

 La funzione tanα per α=π/2 possiede una discontinuità di: Seconda specie
 La derivata di una funzione f(x) calcolata per il valore x della variabile misura: La tangente trigonometrica dell’angolo che la
tangente geometrica alla curva f(x) nel punto x forma con l’asse delle ascisse.
 La derivata di [f(x)]n è uguale:
 La derivata prima della funzione f(x)=3x𕓼x è: Uguale a 12x
 Se la derivata prima di una funzione continua f(x) è una costante diversa da zero in tutto il dominio di definizione della
funzione vuol dire che: La funzione è l’equazione di una retta
 Sia data la grandezza V=abc, dove a è un infinitesimo del primo ordine, b è un infinitesimo del secondo ordine e c è un
infinitesimo del terzo ordine. Consegue che V è un infinitesimo: Del sesto ordine
 Condizione necessaria e sufficiente affinché df sia il differenziale esatto di una funzione f(x,y) è che: Sussista l’uguaglianza

 Un minimo locale di una funzione continua f(x) in x=a è caratterizzato da: Derivata prima nulla e derivata seconda positiva in
x=a
 Un flesso si dice ascendente quando: La funzione passa da sotto a sopra la retta individuata dalla derivata nel punto di
flesso.
 L’integrale indefinito di una funzione f(x) è dato: Da una funzione primitiva definita a meno di una costante additiva
arbitraria
 Se F(x) è una funzione primitiva di f(x), l’integrale definito di f(x) tra il limite inferiore x1 e quello superiore x2 , con x1 >x2 è
dato da: F(x1)-F(x2)
 L’integrale della funzione 2f(x) è uguale : A 2 moltiplicato l’integrale di f(x)
 L’integrale della somma di due funzioni f(x) e g(x) è uguale: All’integrale di f(x) più l’integrale di g(x)
 L’integrale definito di una funzione f(x) calcolato tra x=a e x=b (con a: Compresa tra la curva f(x) e l’asse delle ascisse, e
lateralmente limitata dalle perpendicolari all’asse delle x per x=a da un lato e per x=b dall’altro lato
 Il rapporto incrementale Δr/Δt, dove r è il vettore che definisce la posizione di un punto P che si muove su un tracciato
curvilineo e t è il tempo, rappresenta ancora un vettore, con la direzione e verso: Di Δr
 Se nel prodotto scalare u∙v i due vettori si scambiano di posto, la derivata prima rispetto alla comune variabile
indipendente: Resta immutata
 La derivata prima rispetto a t del prodotto a(t)u(t) tra la grandezza scalare a(t) e quella vettoriale u(t), entrambe funzioni di
t, è data: Da a(t)[du(t)/dt]+ u(t)[da(t)/dt]
 L’equazione differenziale (dx/dt)=A con A costante ammette come soluzione generale: La funzione x(t)=At+B dove B è una
costante
 L’equazione differenziale (d2x/dt2)=0 ammette come soluzione generale: La funzione x(t)=A+Bt , dove A e B sono due
costanti.
 Si vuole studiare il moto degli elettroni all'interno dell'atomo: Si applicano i principi della meccanica quantistica
 L'asse centrale di una ruota di un'automobile in moto su un rettilineo piatto, rispetto a un osservatore fermo a terra
descrive: Una retta orizzontale
 Nella definizione del vettore velocità v=vt, t rappresenta: Il versore della tangente alla traiettoria nella posizione del punto
in moto
 Nel moto rettilineo uniforme la velocità: E' costante in modulo, direzione e verso
 Un'automobile viaggia su un rettilineo alla velocità costante di 72 km/h. In un secondo percorre: 20 metri
 Il modulo dell'accelerazione centripeta è: Direttamente proporzionale alla curvatura della traiettoria
 Nel moto rettilineo uniformemente accelerato, la velocità: E' costante in direzione e verso, ma il modulo varia nel tempo
 Un sasso viene lasciato cadere da una rupe. Dopo un tempo t dall'inizio del moto la sua velocità è 15 m/s. All'istante 3t la
velocità è: 45 m/s
 Nel moto rettilineo, l'accelerazione media è zero quando: La velocità iniziale e quella finale hanno valore assoluto e segno
uguali
 Un aereo parte da fermo, accelera uniformemente in direzione nord e raggiunge la velocità di decollo di 60 m/s in 4 s. Lo
spazio che l'aereo ha percorso al momento del decollo è: Pari a 240 m.
 Un certo oggetto si sta muovendo a velocità costante. Le seguenti affermazioni potrebbero risultare tutte vere, tranne
quella che dice che : Una sola forza agisce sull’oggetto
 Tra i seguenti accadimenti, quello che rappresenta una violazione della prima legge del moto di Newton è: Un pupazzetto di
plastica pende da un filo agganciato allo specchio retrovisore di un’automobile. Alla partenza dell’auto (in avanti), il
ciondolo si sposta verso il parabrezza anteriore.
 Nel moto circolare la velocità angolare è definita come: La derivata prima dell’angolo di rotazione rispetto al tempo
 Un certo oggetto si sta muovendo con accelerazione costante. Le seguenti affermazioni tutte potrebbero risultare vere,
tranne quella che afferma che: Non ci sono forze che agiscono sull’oggetto
 La quantità di moto è definita come un vettore pari: Al prodotto della massa per il vettore velocità
 Due pattinatori sul ghiaccio, Marco e Andrea, impugnano i capi opposti di una corda. Ognuno tira il compagno verso di sé. Il
modulo dell’accelerazione di Alessio è 1,25 volte il modulo dell’accelerazione di Mattia. Il rapporto tra la massa di Alessio e
quella di Mattia: Vale 0.8
 La massa e il peso di un oggetto sono: Grandezze direttamente proporzionali
 Una forza costante orizzontale di 10 N trascina per 10 s un blocco di massa 100 kg, posto su una superficie orizzontale liscia
senza attrito. La velocità raggiunta dal blocco alla fine dei 10 s, sapendo che all’inizio il blocco era in quiete: Vale 1 m/s
 Un ragazzo di massa 35 kg è fermo su una bilancia sulla spiaggia di Rimini. La sua forza peso è: Di 343 N
 Un’utilitaria della massa di 1000 kg è stata bloccata da una nevicata improvvisa. Per estrarla dalla neve, viene trainata con
un cavo che esercita una forza di 6000 N diretta verso nord. A loro volta, neve e fango applicano sulla vettura una forza di
modulo 5000 N diretta a sud. Durante il traino l’accelerazione dell’auto è pari: A 1 m/s2 verso nord.
 La velocità di un corpo che si muove di moto armonico é : Una funzione periodica del tempo
 L'accelerazione di un corpo che si muove di moto armonico è: Variabile
 La lunghezza di un pendolo semplice quadruplica, pertanto il suo periodo diventa: Il doppio
 Il periodo di un pendolo su Giove (gGiove=26,0 m/s2) è: Minore di quello sulla Terra
 Il periodo può essere definito come: L’intervallo di tempo necessario a compiere un giro
 Sia dato un moto armonico con periodo T = 2 s, in assenza di attrito e resistenze passive. A un dato istante, l’accelerazione
del punto mobile ha il suo massimo valore negativo: il tempo che deve passare prima che la velocità assuma il suo massimo
valore positivo è: Tre quarti di periodo, quindi 1,5 s
 Nel moto armonico di un punto materiale sono proporzionali: Accelerazione e spostamento
 Un corpo si muove di moto armonico con ampiezza pari a 17 cm. Sapendo che in un minuto compie 240 oscillazioni,
l’accelerazione del corpo agli estremi di oscillazione è.: Circa 107 m/s2
 Un moto armonico lungo l'asse delle x ha un periodo T=0.628 s e uno spostamento massimo a=40 cm. All'istante t=0 si trova
nel punto x=0 e dopo 0.157 s si trova nel punto x=40 cm. La legge oraria del moto nel SI è data: Dalla seguente formula:
x=0.4cos(10t-p/2)
 Un punto si muove di moto armonico su un segmento rettilineo lungo 2m. All’istante zero si trova nel centro del segmento
stesso. Quando il punto si trova all’estremo destro del segmento, la sua accelerazione risulta uguale a 9 m/s² . Il periodo è:
Di circa 2.1 s.
 L'energia cinetica di un corpo in caduta libera in assenza di attrito: Aumenta al ridursi della quota
 Due persone di identica massa superano un dislivello di 3 m, A, salendo su di una pertica verticale, l'altro, B, impiegando una
scala inclinata. Il lavoro maggiore contro le forze del campo gravitazionale è stato compiuto da : Nessuno dei due perché il
lavoro compiuto è uguale
 Un corpo pesante di massa m si muove (senza attriti) nel campo di forze conservativo della gravità (g = cost) con energia
cinetica T, energia potenziale V ed energia totale E. Indicare l'equazione errata: E = T – V
 Una possibile unità di misura del lavoro è: Caloria
 La potenza istantanea è definita come: La derivata del lavoro L fatta rispetto al tempo t
 Una forza costante F, agendo per un tempo t su un corpo di massa m, ne fa aumentare la velocità di un fattore 10 rispetto a
quella iniziale. Si può senz'altro affermare che: La quantità di moto del corpo è aumentata di 10 volte
 L'energia di deformazione è definita come: Il lavoro richiesto per un allungamento finito x di un corpo elastico
 Un modellino di aereo di massa 3,00 kg vola con una velocità che ha una componente di 3 m/s verso est e una di 4 m/s
verso nord. L’energia cinetica del modellino: Vale 37.5 J
 L'altezza dal suolo alla quale la velocità di un grave in caduta libera senza attriti, inizialmente a riposo a 16 m, uguaglia la
metà di quella finale, è: Pari a 12 m
 Un corpo, di massa Ma = 50 kg, sale con velocità costante lungo un piano inclinato raggiungendo l'altezza di 10 m in 5 s,
mentre un secondo corpo, di massa Mb = 100 kg, raggiunge la stessa altezza in 10 s. Si verifica che: L'energia fornita ad Ma è
minore di quella fornita ad Mb, mentre le potenze sono uguali.
 Considerando che la massa della Terra è di 5.98· 1024 kg e quella della luna di 7.35· 1022 kg, e che la distanza Terra-Luna è
di 385000 km, si deduce che la distanza del baricentro del sistema Terra-Luna dal centro della Terra è pari: A circa 4670 km
 La densità di un corpo si misura nel SI in: Kg·m-3
 Le seguenti affermazioni per le quantità di moto sono tutte false tranne una. Individuare quella giusta: Si sommano con la
regola del parallelogrammo
 Se su un sistema materiale in moto non agiscono forze esterne, consegue che: La quantità di moto del baricentro del
sistema è costante
 L'integrale delle forze esterne applicate al baricentro di un sistema materiale esteso all'intervallo temporale da t1 a t2
esprime: L'impulso risultante delle forze esterne per l'intervallo considerato, applicato al centro di massa del sistema
 Chiamate con m1 la massa di un cannone e con m2 quella di un proiettile, e con v1 e v2 le rispettive velocità finali dopo lo
sparo, si verifica che la velocità v1 di rinculo del cannone è pari: A v1=-(m2/m1)v2
 Il momento della quantità di moto del centro di massa di un corpo rigido rispetto a un punto fisso esterno al corpo in
movimento è: Direttamente proporzionale alla velocità areale del centro di massa
 In un moto di traslazione di un corpo rigido: Le velocità di tutti i punti sono in ogni istante vettori uguali
 Nella rotazione di un corpo rigido intorno a un asse: Tutti i punti del sistema descrivono dei cerchi con i centri distribuiti
lungo l'asse di rotazione
 Un corpo rigido di massa m si muove lungo una direzione radiale, uscente dall'origine O di un sistema di riferimento, con
velocità vc riferita al baricentro. Il modulo del suo momento angolare rispetto all'origine O è: Nullo.
 Si considerino 4 sfere omogenee:— la sfera A ha raggio r e massa m; — la sfera B ha raggio 2r e massa m; — la sfera C ha
raggio r e massa 2m; — la sfera D ha raggio r e massa 3m. Il momento d'inerzia più elevato, rispetto ad un asse per il centro
di massa, è posseduto dalla sfera: B
 Quattro corpi ruotano intorno ad un asse passante per il loro centro di massa ed hanno lo stesso momento angolare. Il
maggior lavoro per essere arrestato è richiesto: dal corpo di maggiore velocità angolare
 Nel SI l'unità di misura del momento delle forze in unità fondamentali è: Il kg·m2/s2
 Conoscendo il momento d'inerzia di un corpo rispetto a un asse passante per il baricentro, il teorema di Huygens-Steiner
permette di calcolare il momento di inerzia del corpo: Rispetto a un asse parallelo a quello passante per il centro di massa
 Il periodo delle oscillazioni di un pendolo fisico è equivalente a quello di un pendolo semplice che abbia una lunghezza pari:
Al momento d'inerzia I del pendolo fisico rispetto all'asse di rotazione diviso il prodotto della sua massa m per la distanza h
del suo baricentro dall'asse di rotazione: I/(mh)
 Fra tutte le seguenti operazioni, una soltanto fa raddoppiare il periodo di oscillazione di un pendolo fisico che compie
piccole oscillazioni attorno alla sua posizione di equilibrio: quadruplicare il momento d'inerzia del pendolo rispetto all'asse
di rotazione
 Una sferetta di massa 2 kg e raggio 5 cm ruota orizzontalmente attorno a un asse verticale distante 1 m dal centro della
sferetta, con velocità angolare costante di 2 rad/s. Il lavoro da compiere per portare la velocità angolare a 4 rad/s è pari: A
12 joule
 Un corpo rigido di massa 10 kg è in rotazione attorno a un asse baricentrico con velocità angolare costante di 2 rad/s. Il
momento delle forze applicate è pari: A 0 N·m
 Un corpo rigido ruota attorno a un asse con una velocità angolare che cresce costantemente di 2 rad/s ogni secondo. Il suo
momento d'inerzia rispetto all'asse di rotazione è pari 108 gr·cm2.Consegue che il momento delle forze applicate è pari: A
20 N·m
 Un sistema costituito da quattro sferette identiche, ciascuna di massa 1 kg, poste rigidamente ai vertici di un supporto
quadrato di lato (2)1/2 m e di massa trascurabile, genera un momento d'inerzia, rispetto a un asse nomale al supporto
passante per uno dei suoi vertici, pari: A 8 kg·m2.
 Lungo un'autostrada rettilinea viaggiano due automobili A e B nello stesso verso con riferimento al casello di entrata,
entrambe con velocità costante, A di 84 km/h e B di 120 km/h. Un passeggero nell'auto B nel sistema di riferimento solidale
con l'auto A, vede la propria auto viaggiare alla velocità: Di 10 m/s
 Due osservatori in moto relativo traslatorio uniforme, in relazione ai rispettivi sistemi di riferimento, misurano di un punto P
nello spazio: Posizione e velocità differenti, ma accelerazioni uguali
 In due sistemi di riferimento in moto relativo traslatorio uniforme, la relatività galileiana esige che il tempo è una variabile:
Assolutamente indipendente
 In un sistema di riferimento x',y',z' in moto relativo traslatorio uniforme con velocità V rispetto a un altro sistema di
riferimento x,y,z, nella direzione e verso positivo dell'asse y, di un punto P: L'ascissa x' è uguale all'ascissa x
 Un vento soffia in verso opposto allo spostamento di un aereo che ha una velocità di 800 km/h rispetto al suolo. Se il vento
ha una velocità di 80 km/h rispetto al suolo, i motori imprimono all'aereo una velocità: 880 km/h
 Se un primo sistema è inerziale e il moto di un secondo sistema è accelerato rispetto al primo, quest’ultimo: Non è un
sistema inerziale e la legge di Newton non è più valida
 In un sistema solidale con la Terra, l'accelerazione di Coriolis cui è soggetto un punto P sulla superficie terrestre: Si annulla
se il punto è a riposo rispetto alla Terra
 Un motoscafo risale la corrente di un fiume con una velocità di 36 km/h rispetto alla riva. La corrente si muove con una
velocità costante di 3 m/s.Rispetto alla corrente del fiume la velocità del motoscafo è: Di 13 m/s
 In un sistema di riferimento O' in moto roto-traslatorio rispetto a un altro sistema di riferimento O, la velocità di
trascinamento di un punto P solidale col sistema O' si annulla: Se la velocità di traslazione V di O' rispetto ad O e la velocità
di rotazione w di O' sono entrambe nulle
 In un sistema di riferimento inerziale: Le forze apparenti non esistono.
 Una cassa cubica avente massa di 10 kg è poggiata su un piano inclinato scabro con pendenza di 30°. Affinché rimanga in
equilibrio è necessario che: La forza d'attrito statico sia uguale ed opposta alla componente della forza peso lungo il piano
 Un corpo è in equilibrio su un piano inclinato scabro. Se aumento la massa del corpo: Aumenta la forza peso e la forza
d'attrito statico
 Se un corpo su un piano inclinato scabro comincia a scivolare, vuol dire che: La componente della forza peso lungo il piano è
maggiore della forza d'attrito statico
 Un corpo è in moto su un piano inclinato scabro. La forza d'attrito dinamico ha: Direzione uguale e verso opposto al moto
 Una piastra del peso di 20 N è appoggiata su un tavolo orizzontale. Una forza orizzontale di 6 N agisce sul mattone, Sapendo
che il coefficiente di attrito statico vale 0.5, la forza di attrito: Vale 6 N
 In generale il coefficiente di attrito volvente è direttamente proporzionale: Al coefficiente di attrito statico e inversamente
proporzionale al raggio della ruota
 Dal punto di vista fenomenologico l'azione dell'attrito volvente è la conseguenza dell'instaurarsi di una coppia di forze:
Sempre antagonista al rotolamento
 Il coefficiente di attrito volvente è pari al: Braccio della coppia di forze che si oppone al rotolamento
 Il numero di Reynolds per un corpo sferico di raggio 3 m in moto all'interno di un fluido di densità 1000 kg/m3 è: è:
Direttamente proporzionale alla velocità della sfera e inversamente proporzionale alla viscosità del fluido
 Un bauletto di massa 4 Kg è appoggiato su una panchina. Sapendo che il coefficiente di attrito statico vale 0.4, l'intensità
della forza necessaria a mettere in movimento la valigetta sulla scrivania: Vale circa 16 N.
 L'energia cinetica si conserva: In ogni urto elastico
 Su di un tavolo da biliardo una pallina di massa m si muove con velocità costante v (trascuriamo l'attrito) in una direzione
ortogonale a una delle sponde. Incontra la sponda rimbalzando indietro con la stessa velocità v. L'impulso fornito dalla
sponda vale: 2 mv
 In una manovra ferroviaria un vagone viene lanciato verso un altro, con il quale si aggancia; dopo l'urto ambedue i vagoni
procedono uniti, con moto uniforme. Confrontando gli stati del sistema prima e dopo l'urto, dire quale delle seguenti
affermazioni è corretta: L'energia cinetica diminuisce e la quantità di moto non varia
 Due automobili di massa rispettivamente 3000 kg e 2000 kg si tamponano in autostrada. In particolare la prima auto che sta
viaggiando a 108 km/h urta la seconda che si muove alla velocità di 72 km/h. Dopo l'urto la prima automobile viaggia a 20
m/s, mentre la seconda automobile: Viaggia a 35 m/s
 In un moto unidimensionale, due corpi A e B, che si muovono l'uno contro l'altro, si urtano. L'impulso che il corpo A
trasferisce al corpo B, che ha una massa doppia rispetto a quella del corpo A: È in valore assoluto uguale all'impulso che il
corpo B trasferisce al corpo A
 In un urto elastico bidimensionale prodotto da un corpo A lanciato verso un corpo B fermo, l'energia cinetica trasferita al
corpo B: È direttamente proporzionale al quadrato del coseno dall'angolo di deviazione del corpo B rispetto all'asse del
corpo A
 In un urto elastico bidimensionale prodotto da un corpo A lanciato verso un corpo B fermo, avente la stessa massa del corpo
A, l'energia cinetica del corpo A dopo l'urto: Pressappoco la stessa dell'energia posseduta dalla palla da tennis prima
dell'urto
 In un urto elastico fra due particelle, la velocità finale di ciascuna particella nel sistema di riferimento del centro di massa è
in modulo: La stessa di quella iniziale posseduta da ciascuna particella prima dell'urto
 Un carrello di massa 2 kg urta centralmente alla velocità di 10 m/s un secondo carrello fermo, proseguendo dopo l'urto alla
velocità di 5 m/s. L'urto è totalmente anelastico, pertanto la massa del secondo carrello è: A 2 kg.
 Il modulo di un vettore somma di più vettori è uguale: Alla radice quadrata di a2+b2+c2, dove a è la somma algebrica delle
componenti scalari dei vettori lungo l'asse x, b è la somma algebrica delle componenti scalari dei vettori lungo l'asse y, e c è
la somma algebrica delle componenti scalari dei vettori lungo l'asse z
 Conoscendo la velocità v' di un corpo rispetto a un riferimento O', a sua volta in moto rettilineo uniforme con velocità V
rispetto a un riferimento O, la velocità v del corpo rispetto ad O è pari: Alla somma vettoriale v=v'+V
 Nel moto rettilineo l'accelerazione media si ottiene: Calcolando il rapporto (v2-v1)/(t2-t1), dove v1 e v2 sono le velocità in
due istanti differenti t1 e t2, con t2>t1
 L'equazione x =(4+k)t + 5, dove x è una lunghezza misurata in metri, t un tempo misurato in secondi e k una costante
positiva descrive: Un moto uniforme con velocità costante v = (4+k) ms-1
 Individuare in quale dei seguenti moti l'accelerazione centripeta è nulla: Nel moto rettilineo uniformemente accelerato
 Un'automobile di massa 1500 kg, per avere la stessa quantità di moto di un camion di 4500 kg di massa, che viaggia alla
velocità costante di 72 km/h, deve muoversi con una velocità costante pari: A 216 km/h
 La forza di attrito è NON conservativa, perché: Il lavoro fatto dalla forza di attrito dipende dal percorso
 Un corpo soggetto solo alla propria forza peso inizia a strisciare con attrito lungo un piano inclinato: Quando la componente
della forza peso parallela al piano inclinato è in modulo maggiore del prodotto del coefficiente di attrito statico per il
modulo della componente della forza peso perpendicolare al piano inclinato
 Il momento della forza peso di una sfera omogenea di massa m e raggio R, rispetto a un asse passante per il centro della
sfera è: Nullo
 Nello studio della dinamica di un corpo rigido in rotazione attorno a un asse, rispetto al quale il momento della risultante
delle forze applicate al corpo è M e il momento d'inerzia del corpo è I, la relazione fondamentale è data: Da M=I , dove a è
l'accelerazione angolare del corpo in rotazione.
 L'eccentricità dell'orbita ellittica descritta da un pianeta è definita come: Il rapporto tra la distanza focale e la lunghezza
dell'asse maggiore dell'ellisse
 L'equazione dell'ellisse (x2/a2)+(y2/b2)=1 diventa quella di un cerchio quando: Risulta a=b
 La seconda legge di Keplero deriva dal fatto che il momento angolare di un pianeta è: Costante
 La velocità di un pianeta lungo la sua orbita è: Massima al perielio e minima all'afelio
 La terza legge di Keplero afferma che il periodo di rivoluzione di un pianeta attorno al Sole: E' direttamente proporzionale
alla radice quadrata del cubo della distanza media del pianeta dal Sole
 La costante di proporzionalità nella formula della terza legge di Keplero: Ha dimensione [t]2/[L]3
 L'intensità della forza di attrazione gravitazionale fra due masse m e M: Si dimezza se si dimezza una qualsiasi delle due
masse
 La costante di gravitazione universale nel SI si esprime: In m3/kg·s2
 Date due masse di 1 kg ciascuna, poste alla distanza mutua di 10 m, il modulo della forza di attrazione gravitazionale che si
esercita fra le due masse è dell'ordine: Di 10^-12 N
 Per avere un'accelerazione gravitazionale dell'ordine di 0.1 m/s2 in un punto distante 10 km dal centro di un massa sferica
omogenea di raggio 1 km, la sua densità di massa deve essere dell'ordine: Di 10^8 kg/m^3.
 Il lavoro svolto nel muovere l’unità di massa esploratrice di un campo gravitazionale da un punto a un altro allo stesso
potenziale: E' sempre nullo
 Nel caso di una massa puntiforme, le superfici equipotenziali del campo gravitazionale da essa prodotto sono: Superfici
sferiche concentriche con centro in corrispondenza della massa puntiforme
 La rappresentazione di un campo gravitazionale mediante le sue linee di forza: Fornisce la direzione e il verso della forza
gravitazionale in ogni punto, e permette anche di valutare l’intensità della forza
 La legge di Gauss afferma che il flusso delle linee di forza di un campo gravitazionale attraverso una qualsiasi superficie
chiusa che non contiene al suo interno la massa sorgente del campo: E' sempre nullo
 La divergenza è un operatore vettoriale che applicato a un vettore: Fornisce una quantità scalare
 Il gradiente è un operatore vettoriale direzionale che applicato al potenziale gravitazionale fornisce, a meno del segno: Il
vettore dell'accelerazione gravitazionale lungo la direzione scelta
 L'operatore divergenza applicato al vettore distanza così definito r=2xi+2yj-2zk fornisce: Il valore 2
 L'accelerazione centrifuga in un punto P sulla superficie della terra è un vettore: Diretto lungo la perpendicolare tracciata
dal punto P all'asse di rotazione della Terra e col verso uscente
 La gravità è definita come la somma vettoriale: Dell'accelerazione gravitazionale e dell'accelerazione centrifuga
 L'accelerazione centrifuga gode della proprietà di essere: Decrescente in modulo procedendo lungo un meridiano
dall'equatore verso i poli geografici della Terra.
 I fluidi sono caratterizzati dalla proprietà di: Non avere una propria forma definita
 La coesione molecolare nei liquidi: E' intermedia fra quella dei solidi e quella dei gas
 La sublimazione è il passaggio dallo stato: Solido a quello gassoso
 La compressibilità isoterma dei fluidi si può esprimere con una legge: Del tipo dV=cVdp, dove p è la pressione, V il volume e
c il coefficiente di compressibilità isoterma
 A 0°C di temperatura e 1 atm di pressione, la densità dei gas rispetto a quella dei liquidi è: Di 3 ordini di grandezza inferiore
 Su un diagramma bilogaritmico con il logaritmo del volume V lungo le ascisse e il logaritmo della pressione p lungo le
ordinate, la legge di Boyle è rappresentata graficamente: Da una retta
 Il coefficiente di compressibilità isoterma nel SI si esprime: In m·s2/kg
 Nel bilancio delle forze agenti su un elemento infinitesimo di fluido all'equilibrio: Le forze di volume sono trascurabili
rispetto a quelle di superficie perché infinitesimi di ordine superiore
 La legge di Boyle per i gas afferma che: Il prodotto pressione·volume è costante
 Il brinamento è il passaggio dallo stato: Gassoso a quello solido.
 La superficie libera di un liquido in equilibrio: Si dispone ortogonalmente alla risultante delle forze in ogni suo punto
 La pressione idrostatica alla base di un tubo verticale: E' indipendente dalla sezione della colonna liquida
 Le altezze di due liquidi diversi, contenuti in due recipienti aperti superiormente e intercomunicanti: Sono inversamente
proporzionali alle rispettive densità
 Un recipiente cilindrico alto 30 cm è riempito di liquido. La pressione sul fondo del recipiente dipende: Dalla densità del
liquido
 In un liquido in quiete la legge di Stevino esprime: Una proporzionalità diretta tra differenza di pressione e profondità
 Un recipiente aperto contiene un liquido (densità d, pressione ambiente Pa, accelerazione di gravità g). La differenza di
pressione tra due punti situati a profondità che differiscano di 1 m è: E' data da: dg
 Il lavoro delle forze di pressione esercitate su un elemento di massa di un fluido è dato: Da dL=pdV dove dL è il lavoro
elementare, p è la pressione e dV è l'elemento di volume del fluido
 La pressione maggiore è esercitata da una colonna d'acqua avente: Altezza 2 m; sezione 1 cm2
 L'altezza di una colonna d'acqua (r = 1 g/cm3), per esercitare la stessa pressione di una colonna di 1 m di mercurio (r = 13,59
g/cm3), deve essere pari: A 1359 cm
 Un recipiente cilindrico è riempito di liquido di densità data. La pressione sul fondo del recipiente dipende: Dall'altezza del
cilindro.
 Due corpi solidi omogenei di uguale densità ma volume diverso sono immersi nell'acqua: Il corpo con volume maggiore
riceve una maggior spinta di Archimede
 Un recipiente contenente acqua si trova sul piatto di una bilancia, che indica un peso Po. Se si mette nell'acqua una sferetta
di ferro, sostenendola dall'esterno con una cordicella in modo che la sferetta sia completamente immersa e che non tocchi
il fondo del recipiente, la bilancia indica: Un aumento di peso pari al peso del liquido spostato dalla sferetta
 In merito alle spinte di Archimede esercitate su un pezzo di sughero e su un pezzo di ferro di uguale volume,
completamente immersi in acqua, si può dire che: Sono tra loro uguali
 Se immergiamo in acqua (densità = 1 g/cm3) due sfere S1 ed S2 di che hanno rispettivamente densità di 0,8 g/cm3 e 1,6
g/cm3: La sfera S1 galleggia, la sfera S2 affonda
 La pressione idrostatica alla base di un tubo verticale: E' indipendente dalla sezione della colonna liquida
 Secondo il principio di Archimede un corpo immerso in un fluido riceve una spinta: Dal basso verso l'alto uguale al peso del
fluido spostato
 Un bambino sta facendo galleggiare una barca di plastica nella vasca da bagno. La barca è carica di soldatini di piombo. Ad
un certo istante il carico viene gettato in acqua. Dire che cosa NON succede: Il livello dell'acqua nella vasca è aumentato
 Il principio di Archimede stabilisce che ogni corpo immerso in un fluido qualsiasi riceve una spinta dal basso verso l'alto pari
al peso del fluido spostato. Pertanto sulla superficie lunare la spinta di Archimede è: La spinta di Archimede è presente sulla
superficie lunare ma assume, a parità di condizioni valori più bassi di quelli che assume sulla superficie terrestre
 La pressione di un'atmosfera isoterma sulla Terra: Decade esponenzialmente al crescere dell'altezza sul livello medio marino
 La spinta di Archimede su un corpo omogeneo totalmente immerso in un fluido dipende: Dalla densità del fluido.
 La superficie libera di un liquido in equilibrio: Si dispone ortogonalmente alla risultante delle forze in ogni suo punto
 In due tubi capillari verticali di raggio diverso comunicanti, il livello di un liquido che bagni la parete è più alto: Nel capillare
di raggio minore
 La superficie libera di un liquido posto in una centrifuga cilindrica, che ruota alla velocità angolare costante w intorno al
proprio asse centrale, assume la forma: Di un paraboloide con la concavità rivolta verso l'alto e il vertice sull'asse di
rotazione
 Su corpuscolo in sospensione su un liquido in centrifugazione, di dimensioni trascurabili rispetto alla distanza dall'asse di
rotazione, agisce una forza radiale data: Dalla risultante della spinta di Archimede e della forza centrifuga
 Fra due elementi di fluido che scorrono l'uno rispetto all'altro s'instaura una forza tangenziale: Direttamente proporzionale
all'estensione della superficie di contatto
 Il coefficiente di attrito interno di un fluido nel SI si misura: In kg m-1 s-1
 Nella misura della tensione superficiale di un liquido, la forza necessaria ad estrarre un filo dallo strato limite del liquido è:
Data dalla somma della tensione esercitata dal liquido su tutta la lunghezza del filo e della forza peso del filo
 L'altezza h di una colonna liquida in un capillare è: Direttamente proporzionale al coefficiente di tensione superficiale del
liquido
 Dati due liquidi A e B, aventi differente densità, con quella di A maggiore di quella di B, ma pari coefficiente di tensione
superficiale, inseriti in tubi capillari con identica sezione circolare: I dati non sono sufficienti a stabilire il confronto fra le
relative altezze capillari
 Affinché un liquido si innalzi all'interno di un tubo capillare è necessario che: La forza di adesione del liquido alla parete del
tubo superi la forza di coesione fra le molecole del fluido.
 Un fluido ha un moto stazionario quando: La velocità in ogni punto è costante nel tempo
 Nel moto di un liquido in un condotto, la portata è definita come: Il rapporto fra la quantità di liquido che passa attraverso
una sezione del condotto e l'intervallo di tempo in cui tale passaggio avviene
 Nella dinamica dei fluidi perfetti: La viscosità è supposta nulla
 Il gradiente di pressione in un condotto è definito come: Il rapporto tra la differenza di pressione agli estremi del condotto e
la sua lunghezza
 Un liquido ideale scorre con moto stazionario in un condotto cilindrico, (quindi a sezione costante) a pareti rigide di 45 gradi
sull'orizzontale; la velocità: E' costante
 Un liquido scorre in un tubo a sezione variabile con flusso costante. Se il diametro del tubo si riduce alla metà, la velocità del
liquido: Aumenta ad un valore quadruplo di quello iniziale
 La portata volumica in un condotto nel SI si misura: In m3/s
 Il tubo di Venturi viene utilizzato per ricavare da misure di pressione: La velocità delle correnti fluide
 Il teorema di Bernoulli afferma che su tutte le sezioni di un filetto di corrente in regime stazionario: La somma della
pressione, dell’energia cinetica e dell’energia potenziale dell'unità di volume è costante
 In regime stazionario le linee di corrente di un fluido all'interno di un condotto cilindrico sono definite: Come le traiettorie
degli elementi fluidi.
 Il teorema di Torricelli asserisce che: La velocità di deflusso di un liquido attraverso un foro in un recipiente dipende dal
dislivello tra il foro ed il pelo libero del liquido
 La velocità di deflusso di un liquido attraverso un foro posto alla base della parete cilindrica di un recipiente di altezza h
pieno fino all'orlo dipende: Dall'accelerazione di gravità
 La velocità di deflusso di un liquido attraverso un foro in un recipiente cilindrico varia: Secondo la radice quadrata
dell'altezza della superficie limite del liquido dal foro
 L'energia cinetica di deflusso di un liquido attraverso un foro in un recipiente cilindrico: E' uguale alla differenza di energia
potenziale sul dislivello tra il foro e la superficie limite del liquido
 La pressione d'arresto di un flusso stazionario in un condotto è definita: Come la differenza tra la pressione nel punto dove il
fluido viene fermato e la pressione nei punti di velocità normale
 Un moderno tubo di Pitot con manometro differenziale è un dispositivo che, inserito in un condotto sede di una corrente
fluida stazionaria, serve a misurare: La pressione di arresto
 In un vortice prodotto in un recipiente conico con asse verticale e foro centrale di deflusso, la velocità lineare degli elementi
fluidi varia: In ragione inversa della distanza dall’asse
 Nel regime laminare in un condotto cilindrico di lunghezza L e raggio R della sua sezione circolare, la portata è: Direttamente
proporzionale alla quarta potenza del raggio R
 In un condotto cilindrico a sezione costante, la velocità critica di un dato fluido, al di sopra della quale il moto da laminare
passa a vorticoso: Cresce al diminuire del raggio della sezione del condotto
 Il numero di Reynolds: E’ direttamente proporzionale alla densità del fluido.
 A pressione costante, l'aumento di volume d'una massa gassosa qualsiasi all'aumentare della temperatura: E' direttamente
proporzionale al volume iniziale della massa gassosa
 A pressioni non troppo alte e a temperature non troppo basse, la legge di Boyle per i gas asserisce che: A temperatura
costante, il prodotto pressione per volume è costante
 La seconda legge di Gay-Lussac per i gas asserisce che: A volume costante, la pressione del gas aumenta linearmente
all'aumentare della temperatura
 Per un gas perfetto: Un aumento della temperatura a volume costante comporta un proporzionale aumento della pressione
 La temperatura assoluta è definita: Come la somma della temperatura Celsius più l'inverso del coefficiente di dilatazione
volumica dei gas
 Lo zero assoluto della temperatura: Corrisponde a -273.15°C
 Per un gas perfetto: Il coefficiente termico di tensione è uguale al coefficiente di dilatazione volumico
 Un termometro a gas è preferibile a un termometro a liquido perché: Il gas è caratterizzato da un coefficiente di dilatazione
volumica molto più elevato di quello dei liquidi
 In un termometro a gas: La temperatura assoluta di una sostanza dipende direttamente dalla pressione raggiunta dal gas
nel bulbo
 Nell'espressione della prima legge di Gay-Lussac: Il coefficiente di dilatazione volumica è lo stesso per tutti i gas, qualunque
sia la pressione, o l’intervallo di temperatura considerato.
 Nei solidi isotropi, i coefficienti di dilatazione volumica k, superficiale s e lineare l sono legati tra loro: Dalla seguente
relazione: k=(3/2) =3
 Nella dilatazione lineare dei solidi, l'aumento della lunghezza del corpo è: Direttamente proporzionale alla lunghezza iniziale
e alla variazione di temperatura
 Il coefficiente di dilatazione volumica si misura: In K-1
 Nella dilatazione superficiale dei solidi, l'aumento della superficie del corpo è: Direttamente proporzionale alla superficie
iniziale e all'incremento di temperatura
 Indicare quale delle quattro affermazioni è quella corretta: La quantità di calore acquisita da un corpo in seguito a una
variazione positiva di temperatura è direttamente proporzionale alla massa del corpo
 Il calore specifico di una sostanza nel SI si misura: In Cal kg-1 °C-1
 La capacità termica di un corpo è definita come: Il prodotto del calore specifico per la massa
 Il calorimetro è un dispositivo che serva a misurare: Il calore specifico di un corpo
 Si definisce calore latente di fusione di un corpo: La quantità di calore richiesta dall’unità di massa di una sostanza per
passare isotermicamente e a pressione costante da solida a liquida
 Si definisce calore latente di evaporazione di un corpo: La quantità di calore richiesta dall’unità di massa di una sostanza per
passare isotermicamente dallo stato liquido a quello di vapore saturo.
 Il calore si propaga per conduzione quando: Si trasmette da un corpo ad un altro, posti a diversa temperatura e a contatto
fra loro, senza movimento macroscopico di materia
 In un corpo in cui la distribuzione delle temperature non è uniforme, il gradiente della temperatura: E' un vettore che in
ogni punto del corpo è perpendicolare alla superficie isotermica passante per quel punto
 Il postulato di Fourier ammette che la quantità di calore infinitesima che passa attraverso un elemento dS di superficie
isotermica in un intervallo infinitesimo dt, sia direttamente proporzionale: All’area dS, all'intervallo di tempo dt e al
gradiente di temperatura lungo la normale all'elementino dS
 La conducibilità termica delle sostanze aeriformi: Cresce con la temperatura, ed è molto debolmente influenzata dal tipo di
sostanza
 Nella conduzione del calore attraverso una lastra indefinita omogenea a facce piane e parallele, il regime risulta stazionario:
Se le due facce sono portate e mantenute a temperature differenti, costanti nel tempo
 La conducibilità termica dei materiali si misura nel SI: In W m-1K-1
 Nei metalli puri la conducibilità termica: Cresce al diminuire della temperatura
 Nella conduzione del calore attraverso una lastra indefinita omogenea a facce piane e parallele, il regime risulta variabile: Se
la temperatura delle pareti, costante su tutta l’estensione di esse, varia nel tempo
 Nel problema della conduzione del calore unidimensionale in regime variabile, l'equazione differenziale da risolvere è:
Un'equazione del secondo ordine per la funzione temperatura rispetto alle variabili indipendenti x e t, dove x rappresenta la
dimensione spaziale e t il tempo
 Nel problema della conduzione del calore, il postulato di Fourier è valido: Sia in regime stazionario che in regime variabile.
 La legge di Stefan-Boltzmann stabilisce che il potere emissivo di un corpo nero: Cresce secondo la quarta potenza della
temperatura
 Il potere emissivo di un corpo si misura: In W·m-2
 La legge di Newton sugli scambi di calore fra un corpo solido ed un fluido: Dipende linearmente dalla differenza fra la
temperatura del corpo solido e quella del fluido a contatto
 Per equivalente meccanico della caloria s'intende: Il rapporto fra il lavoro consumato contro forze non conservative ed il
calore sviluppato
 L'equivalente meccanico della caloria: Si esprime in J/Cal
 L'equivalente meccanico della caloria: E' una grandezza indipendente dal processo di trasformazione seguito
 Il lavoro compiuto da una pressione costante esterna su di un fluido: E' direttamente proporzionale alla variazione di
volume
 Il lavoro di compressione o di espansione, a parità di pressione, assume valori: Decisamente più alti nei gas che nei liquidi
 La compressione di una massa gassosa: Non può in alcun modo avvenire senza lavoro, né è possibile evitare la produzione
dell’equivalente quantità di calore
 Le superficie nere: Assorbono tutte le radiazioni che cadono su di esse e hanno il massimo potere emissivo, a parità di
temperatura.
 La costante di Avogadro NA indica: Il numero di particelle (atomi, molecole o ioni) contenute in n moli di sostanza,
rapportato a n
 La legge di Avogadro sancisce che: Volumi eguali di gas diversi, nelle stesse condizioni di temperatura e di pressione,
contengono lo stesso numero di molecole
 Sapendo che la massa molare dell'acqua (H2O) è M=18.016䞆-3 kg·mol-1 , la massa in kg di 2 moli di acqua è pari: A 36.032
䞆-3 kg
 L'equazione di stato dei gas perfetti nella forma universale è data: Da pV=LT dove p è la pressione, V il volume, T la
temperatura e L il lavoro compiuto da n moli di un gas perfetto nell’espansione che accompagna il riscaldamento di 1°C
sotto pressione costante
 La costante R dei gas perfetti si esprime in unità fondamentali del SI: In kg·m2·s-2·mol-1·K-1
 Sapendo che la costante universale dei gas perfetti vale 8.314 joule·mol-1·K-1, il volume occupato da due moli di un gas
perfetto alla temperatura di 0°C e alla pressione di 101324,71 Pa è pari: A circa 0.0448 m3
 La differenza tra calore specifico a pressione costante e calore specifico a volume costante per un gas perfetto è sempre:
Maggiore di zero
 Il rapporto fra il calore specifico molare a pressione costante e il calore specifico molare a volume costante nel SI è: Espresso
da un numero puro
 Il rapporto tra la costante universale dei gas perfetti e l'equivalente meccanico della caloria è una proprietà dei gas perfetti
equivalente: Alla differenza tra il calore specifico molare a pressione costante e il calore specifico molare a volume costante
 Sapendo che la costante di Avogadro vale 6.022� mol-1 il numero di molecole di H2O presenti in 10 mol di vapor d'acqua è
pari: A 6.022䞆24.
 Nel modello cinetico dei gas perfetti, proposto da Bernoulli, il volume effettivo della somma delle molecole di gas all'interno
di un contenitore: E' nettamente inferiore al volume del contenitore
 In una massa di gas in quiete e in equilibrio termico, la somma delle energie cinetiche delle molecole: Resta costante nel
tempo
 Se una massa di gas è in quiete dal punto di vista macroscopico: Vuol dire che tutte le molecole che lo compongono sono in
movimento continuo e completamente disordinato, cosicché in ogni istante, lungo ogni direzione, ce ne sono in media uno
stesso numero che si muovono nei due sensi
 In una massa di gas in quiete e in equilibrio termico, la somma delle energie cinetiche delle molecole: E' sempre la stessa
 La teoria cinetica dei gas perfetti: Non dipende dal contenitore
 La caratteristica dominante del modello cinetico dei gas perfetti: E' l'assoluto disordine del moto delle molecole
 L'energia cinetica media di un gas: Si annulla quando la temperatura è pari a 0 K
 La costante universale di Boltzmann si esprime nel SI: In joule/K
 La velocità media molecolare di un gas in quiete è: Dello stesso ordine di grandezza della velocità del suono in aria
 L'energia cinetica media molecolare di un gas: Varia in dipendenza della temperatura.
 La legge di Dalton afferma che: La pressione esercitata da un miscuglio di più gas diversi, fra i quali non si eserciti alcuna
azione chimica, è la somma delle pressioni che ogni singolo componente eserciterebbe se occupasse da solo il volume
totale, alla stessa temperatura
 La legge di Dalton è valida: A pressioni abbastanza basse, alle quali si può ritenere che le azioni mutue fra molecole siano
trascurabili
 Il moto browniano: E' il moto continuo e disordinato di particelle sospese in un gas, che si trova in condizioni di quiete in
senso macroscopico
 L'energia cinetica media per ogni componente indipendente (grado di libertà) del moto delle molecole dei gas,
macroscopicamente in quiete: A parità di temperatura è sempre la stessa per tutti i gas
 Il teorema generale di equipartizione dell’energia asserisce che: Nel moto disordinato delle molecole di un gas, l'energia
cinetica media globale del moto si equipartisce fra ogni componente indipendente (grado di libertà) del moto
 Nel modello statistico dei gas, la velocità media: E' la media ponderata delle velocità delle molecole del gas, dove il peso di
ogni singola velocità è dato dal numero di molecole che la posseggono
 Nel modello statistico dei gas, la velocità quadratica media: E' sempre maggiore della velocità media e della velocità più
probabile
 Per covolume di un gas reale si intende: La frazione di volume indisponibile per il moto delle molecole
 Il concetto di gas perfetto descrive correttamente il comportamento dei gas reali: Per pressioni e densità sufficientemente
basse e temperature sufficientemente alte
 Per pressione interna di un gas reale si intende: L’aumento di pressione prodotto nel gas dall’azione delle forze
intermolecolari.
 Le trasformazioni irreversibili: Non sono rappresentabili in un diagramma di stato
 Lo stato termodinamico di una mole di gas perfetto è completamente individuato: Quando siano assegnati due qualsiasi fra
i tre parametri di stato p,V,T
 Il piano di Clapeyron: E' un sistema di coordinate cartesiane bidimensionale, dove si riporta la pressione p in ordinata, in
funzione del volume V in ascissa
 Tra il coefficiente di dilatazione cubica α, il coefficiente termico di tensione β e il coefficiente di compressibilità isotermica c
intercorre una relazione: Data da α=βcpo, dove po è la pressione iniziale
 Per volume specifico di un gas s'intende: Il volume per unità di massa contenuta
 L’equazione di stato dei gas perfetti: Consente di isolare ognuno dei parametri di stato in funzione degli altri
 Per un gas perfetto, Il rapporto pV/nT, dove p è la pressione, V il volume, T la temperatura e n il numero di moli:
Rappresenta la costante universale dei gas perfetti
 Lo stato di un sistema termodinamico non in equilibrio: Non si può più rappresentare con i soli parametri macroscopici di
stato
 Una trasformazione è reversibile: Quando si svolge quasi-staticamente e non è accompagnata da effetti dissipativi
 In un processo reversibile, il passaggio di un sistema termodinamico da uno stato caratterizzato dalla temperatura T1 a uno
stato infinitamente vicino caratterizzato dalla temperatura T2>T1: Comporta sempre una contemporanea variazione
infinitesima della pressione e/o del volume.
 Sapendo che il calore specifico dell'acqua è 1 kcal/kg°C e la densità è 1000 kg/m3, si deduce che l'aumento di temperatura
di 50 litri di acqua che si trovano a 50°C e ai quali vengono fornite 200 kcal di calore è: Pari a 4°C
 Se un corpo A cede una certa quantità di calore a un corpo B, cha ha lo stesso calore specifico di A: Il rapporto delle
variazioni di temperatura dei due corpi è uguale al reciproco del rapporto delle rispettive masse, cambiato di segno
 La caloria è definita come: L'unità di misura dell'energia scambiata
 Ogni volta che un sistema descrive un processo ciclico senza attriti, tale che alla fine si ritrovi esattamente nelle condizioni di
partenza, subendo complessivamente il lavoro L e cedendo il calore Q: Il rapporto fra le due grandezze L e Q è sempre
costante
 Si definisce energia interna di un sistema: La differenza fra l’energia totale del sistema e le varie energie specifiche
macroscopiche che determinano lavoro
 In un sistema in equilibrio dal punto di vista macroscopico, l’energia interna: Si identifica con l'energia totale U del sistema
 Se un sistema termodinamico compie una trasformazione infinitesima, in cui vengono scambiate quantità infinitesime di
calore Q e di lavoro L , il primo principio della termodinamica si scrive: Nella forma dU=dQ-dL, dove U è l'energia totale del
sistema
 Quando si pone una massa m d’acqua a temperatura T1 a contatto con un corpo a temperatura T2 >T1 , essa riceve calore:
Dato precisamente dalla quantità Q=mc(T2-T1)
 Due quantità di gas perfetti uguali si trovano nello stesso stato. Uno si espande a pressione costante, l’altro si espande a
temperatura costante. Alla fine, quello dei due che ha l’energia interna maggiore è: Il gas che si espande a pressione
costante
 Un gas effettua una trasformazione che gli fa aumentare l’energia interna di 1000 J. Possiamo affermare che: La
temperatura del gas è aumentata.
 Un gas a pressione costante aumenta il suo volume di 10 cm3. Dire di quanto aumenta la temperatura: Non ci sono
elementi sufficienti per rispondere
 L'energia interna di un gas perfetto monoatomico è direttamente proporzionale: Alla temperatura assoluta e al numero di
molecole
 Un gas effettua una trasformazione che gli fa aumentare l'energia interna di 1000 J. Possiamo affermare che: La
temperatura del gas è aumentata
 Due quantità di gas perfetti uguali si trovano nello stesso stato. Uno si espande a pressione costante, l'altro si espande a
temperatura costante. Alla fine, quello dei due che ha l'energia interna maggiore è: Il primo
 Un gas in una trasformazione aumenta l'energia interna di 400 J. Indicare quale scambio di energia è quello giusto in tale
trasformazione: Q = 200 J; L = – 200 J
 Un gas perfetto si espande isotermicamente dallo stato A allo stato B. Indicare quale affermazione è sbagliata: Il gas cede
calore all'ambiente
 In un'espansione isoterma: Il lavoro fornito dal gas è pari al calore ricevuto
 Le curve isoterme nel piano di Clapeyron sono: Iperboli equilatere
 Una compressione operata su un gas perfetto si dice adiabatica: Quando l'aumento dell'energia interna del gas è pari al
lavoro subito
 L'equazione di Poisson delle trasformazioni adiabatiche è data: Da pVγ=cost, dove γ=cp/cV.
 Se una macchina termica ha il rendimento del 30%, significa che: Assorbe 1000 J di calore e produce 300 J di lavoro utile
 Il secondo principio della termodinamica afferma: L'impossibilità di un passaggio di calore da un corpo freddo ad uno caldo
senza che intervenga qualche altro processo che richieda una spesa di lavoro, o qualche modificazione del sistema
 Il ciclo di Carnot è costituito da: Due isoterme e due adiabatiche alternate
 Una macchina termica preleva 500 cal/s da un serbatoio a 27 °C e cede 400 cal/s a un serbatoio a temperatura più bassa. Il
suo rendimento è: Pari al 20%
 Dall’enunciato di Kelvin del secondo principio della termodinamica si deduce che: E' impossibile che una macchina termica
si limiti a trasformare il calore in lavoro senza che vi siano altri effetti concomitanti
 In un ciclo di Carnot: I lavori forniti e consumati nei due tratti adiabatici si annullano
 Dall’enunciato di Clausius del secondo principio della termodinamica si deduce che: Il calore non passa spontaneamente da
un corpo freddo a uno caldo
 Una macchina termica assorbe una energia E per compiere un lavoro L. Dire quale delle seguenti relazioni è corretta: La
relazione E > L
 Dire quale delle seguenti affermazioni sulle trasformazioni di energia è corretta: Il lavoro può essere convertito, senza
limitazioni, integralmente in calore
 Il rendimento di una macchina termica è definito come: Rapporto tra il lavoro utile e il calore assorbito.
 Il ciclo di Carnot reversibile cui si fa riferimento nel teorema di Carnot è costituito da: Due archi di curve isoterme
intervallati da due archi di curve adiabatiche
 Il teorema di Carnot afferma che: Il rendimento di un ciclo di Carnot eseguito da un gas perfetto, a parità di temperature di
lavoro, non può essere inferiore a quello di un ciclo di Carnot eseguito da una sostanza qualsiasi
 Indicando con ηirr il rendimento di un ciclo irreversibile di Carnot e con hC il rendimento di un ciclo reversibile di Carnot,
entrambi eseguiti alle stesse temperature di lavoro, dire quale relazione fra i due rendimenti è quella giusta: Quarta
relazione: ηir <ηc
 Il rendimento di un ciclo termodinamico reversibile di Carnot è definito: Dal rapporto fra il lavoro fornito e la quantità di
calore sottratta dal serbatoio a temperatura più elevata
 Il rendimento di un ciclo reversibile di Carnot: Non dipende dalla sostanza che lo esegue, a parità di temperature di lavoro
 Il passaggio di una certa quantità di calore da un corpo più freddo a uno più caldo: Non è vietato dal primo principio della
termodinamica
 Durante la compressione adiabatica in un ciclo reversibile di Carnot, l'energia interna del gas: Aumenta
 Il rendimento di un qualunque processo ciclico naturale nel quale venga attinto del calore a temperature non superiori a T1
e ne venga restituito a temperature non inferiori a T2 è: Certamente inferiore a (T1-T2 )⁄T1
 Un ciclo termodinamico generico: Se reversibile, può sempre essere rappresentato come la somma di infiniti cicli di Carnot
infinitesimi
 L’integrale di dQ/T calcolato lungo una linea chiusa qualunque tracciata nel piano rappresentativo degli stati d’equilibrio
d’un sistema termodinamico è: Sempre nullo.
 L'entropia nel SI si misura: In J/K
 Lungo le adiabatiche l'entropia: Si mantiene costante
 Nella seguente espressione ΔS = ΔQ/T ,ΔQ rappresenta: Il calore scambiato dal sistema nella trasformazione reversibile
 Nel piano di Clapeyron una curva isoentropica rappresenta un processo termodinamico: Che avviene senza scambio di
calore con l'esterno
 L'entropia di un sistema omogeneo è: Direttamente proporzionale alla sua massa
 Nella relazione a doppio segno (dQ/T)≤dS: Il segno = si applica alle trasformazioni ideali, reversibili, il segno
 Il motivo per il quale si è più interessati alla variazione dell’entropia che ai suoi valori in assoluto è dovuto al fatto che: E'
una funzione di stato
 L’entropia in un processo di evaporazione: Aumenta
 Dire quale di queste affermazioni è quella falsa: L'entropia dell'universo è costante
 Un sistema isolato passa spontaneamente da uno stato S1 ad uno stato S2 attraverso un processo reale, cioè irreversibile. In
merito all'entropia, si può affermare che: L'entropia aumenta.
 Una delle seguenti affermazioni relative alle trasformazioni spontanee è falsa. Individuare quella falsa: In un processo
spontaneo c’è tendenza verso l'ordine
 Il secondo principio della termodinamica afferma che: Qualunque sistema isolato tende spontaneamente ad aumentare il
suo grado di disordine
 Il calore specifico dei solidi: Per T che tende a zero è un infinitesimo di ordine superiore rispetto a T
 Nella formula S=k·lnP il fattore k rappresenta: La costante di Boltzmann pari a 1.381䞆-23 J·k-1
 L'aumento progressivo e spontaneo di entropia che si riscontra in tutti i sistemi materiali isolati: E' la manifestazione diretta
della tendenza di essi a passare via via da stati meno probabili ai più probabili
 In base al terzo principio della termodinamica, allo zero assoluto di temperatura, la probabilità di un determinato stato di un
sistema: Vale 1
 In termodinamica per entropia si intende: Uno stato di disordine
 L’entropia di qualsiasi sistema a temperatura ordinaria è: Maggiore di zero
 La formula S=k·lnP serve a calcolare: L’entropia a livello molecolare
 Il terzo principio della termodinamica attesta: L'impossibilità di raggiungere lo zero assoluto di temperatura.
 Per deformazione di un corpo si intende: La risultante delle deformazioni di volume e di forma
 Si definisce tensione in un punto P di un mezzo continuo: La risultante delle forze interne per unità di area agenti su P
 Si dice plastico quel corpo che, deformato per azione di forze esterne: Resta con una deformazione permanente al cessare
delle forze
 Il tensore degli sforzi si definisce simmetrico: Se nella matrice associata gli elementi simmetrici rispetto alla diagonale
principale sono uguali
 Perché un corpo sia in equilibrio statico è necessario che: La risultante delle tensioni sia nulla, cioè che, in un elemento
prismatico di volume, le tre componenti agenti su una faccia siano eguali e di verso contrario a quelle agenti sulla faccia
opposta
 La legge di Hooke: Esprime una legge di proporzionalità lineare tra deformazione e forza applicata
 Il coefficiente di Poisson nel SI si esprime: E' un numero puro
 Il modulo di Young nel SI si esprime: In N/m2
 Nei liquidi, la costante di Lamé µ è: Sempre nulla
 Per definire le caratteristiche elastiche di un corpo isotropo e omogeneo: Sono sufficienti due qualsiasi delle cinque costanti
elastiche E, σ, λ, μ e k.
 Nelle onde longitudinali: La vibrazione dei punti materiali avviene nella direzione di propagazione delle onde
 La velocità delle onde longitudinali è pari: Alla radice quadrata di (λ+2µ)/ρ dove λ e µ sono le costanti di Lamé e ρ è la
densità del materiale
 In un mezzo omogeneo e isotropo, la velocità dell'onda longitudinale: E' costante
 Nelle onde trasversali: La vibrazione dei punti materiali avviene in una direzione perpendicolare a quella di propagazione
delle onde
 La velocità delle onde trasversali è pari: Alla radice quadrata di µ/ρ dove µ è una costante di Lamé e ρ è la densità del
materiale
 La velocità delle onde trasversali è : Sempre inferiore alla velocità delle onde longitudinali
 Le onde di Love e di Rayleigh: Non sono onde di volume
 Il principio di Huygens serve a: Costruire il fronte d'onda immediatamente successivo a un fronte d'onda assegnato
 In un mezzo omogeneo e isotropo la superficie del fronte d'onda: Può essere una qualsiasi superficie regolare
 Il rapporto vS/vP nei liquidi: E' pari a zero.
 La riflessione di un'onda elastica è regolata dal principio di Fermat, che sostiene che: Il tragitto totale effettivo dell'onda che
parte dalla sorgente e giunge all'osservatore dopo riflessione è quello che viene percorso col tempo minimo
 Escludendo l'onda riflessa per conversione di modo, l'angolo di riflessione r di un raggio, che incide su una superficie piana
di discontinuità con un angolo i rispetto alla normale al piano nel punto di incidenza: E' pari a i
 Un raggio incide su una discontinuità con angolo di incidenza pari a 0°: L'angolo di riflessione è pari a 0°, sia per il raggio
riflesso omologo che per il raggio del modo convertito
 In riferimento alla sola onda longitudinale, l'angolo di incidenza critico ic in una rifrazione da un mezzo a velocità v1 a un
mezzo a velocità v2< v1, è dato: Non c'è incidenza critica quando v1>v2
 La legge di Snell-Cartesio per la rifrazione unimodale è data dalla relazione: (sini/sinr)=v1/v2
 L'angolo di rifrazione a seguito di un'incidenza con angolo critico è pari: A 90°
 Le onde coniche si formano a seguito di: Una rifrazione con angolo critico da un mezzo a velocità v1 a un mezzo a velocità
v2>v1
 Si chiamano onde coniche perché: Il fronte d'onda ad esse associato corrisponde alla superficie laterale di un cono avente
per asse la normale al piano di discontinuità passante per la sorgente della perturbazione elastica
 Lo sganciamento del fronte d'onda rifratto dal fronte d'onda diretto avviene: Non appena l'angolo d'incidenza del fronte
d'onda diretto supera il valore dell'angolo critico
 Un'onda trasversale, che viaggia con velocità vS1, incide con un angolo d'incidenza i su una superficie di discontinuità. Essa
genera un'onda trasversale riflessa con angolo di riflessione r, e per conversione di modo anche un'onda longitudinale
riflessa con angolo di riflessione rP, che viaggia con velocità vP1. Dire delle relazioni che seguono qual è quella corretta:
(sini/vS1)=(sinr/vs1)=(sin rP/vP1).
 Nella prospezione sismica si usano le onde P perché: Sono le più veloci
 Il metodo sismico a riflessione si basa: Sul fenomeno della riflessione delle onde elastiche su interfacce tra mezzi
caratterizzati da diversa velocità delle onde
 La dromocrona (t,x) della riflessione è rappresentata: Dall'equazione di un'iperbole avente per asintoti le dromocrone degli
arrivi diretti
 Nella prospezione sismica a riflessione su un doppio strato, il tempo intercetto rappresenta: Il tempo totale di andata e
ritorno impiegato dal raggio sismico che incide sulla discontinuità con angolo d'incidenza nullo
 Nella prospezione sismica a riflessione su un doppio strato gli arrivi dell'impulso diretto: Precedono sempre gli arrivi
dell'impulso riflesso
 Affinché la prospezione sismica a rifrazione abbia senso, è necessario che la velocità al di sotto del rifrattore sia: Maggiore
della velocità del mezzo sovrastante
 Nella prospezione sismica su un doppio strato, le dromocrone degli arrivi diretti: S'incrociano soltanto in un punto con le
dromocrone degli arrivi dell'onda conica
 Nella prospezione sismica a rifrazione l'angolo critico ic: E' definito dalla relazione sin ic=(v1/v2)
 Nella prospezione sismica a rifrazione: La velocità del mezzo al di sotto del rifrattore è data dalla pendenza della
dromocrona degli impulsi rifratti
 Nella prospezione sismica su un rifrattore piano inclinato, per profili coniugati s'intende: Una coppia di profili effettuati
lungo la stessa linea ma con inversione dei punti di scoppio rispetto al geofono più distante.
 Quando un corpo metallico, portato da supporti isolanti, viene caricato, la carica fornita si muove fino a raggiungere una
distribuzione di equilibrio, che ha, tra le altre, la seguente proprietà: Tutta la carica fornita al conduttore metallico si porta
sulla sua superficie
 I materiali isolanti hanno la proprietà: Di conservare e mantenere bloccate pressoché indefinitamente cariche localizzate
 Una carica +q e una carica -q sono bloccate a distanza 2a l'una dall'altra. Se E=kq/a2 è il campo prodotto dalla carica positiva
nel punto medio tra le due cariche, e E=-kq/a2 è il campo prodotto dalla carica negativa sempre nel punto medio, il campo
totale nel punto medio è pari: A Etot=2kq/a2
 Quando un corpo metallico, portato da supporti isolanti, viene caricato, la carica fornita si muove fino a raggiungere una
distribuzione di equilibrio, che ha, tra le altre, la seguente proprietà: Ogni punto all’interno del metallo è allo stesso
potenziale della superficie, in modo che non esiste campo elettrico in alcun punto interno
 L'energia potenziale di una carica elettrica immersa in un campo elettrostatico è pari: A qV, dove q è la carica e V è il
potenziale
 La forza elettrica cui è soggetta una carica elettrica immersa in un campo elettrostatico è in modulo pari: A qE, dove q è la
carica ed E è il campo elettrico
 L'accelerazione cui è sottoposta una carica elettrica immersa in un campo elettrostatico: E' pari a qE/m, dove q è la carica,
m la sua massa, ed E è il campo elettrico
 Il campo elettrostatico nel baricentro di un triangolo equilatero, ai cui tre vertici è posizionata un'identica carica elettrica
negativa, è pari: A zero
 Sia dato un sottile anello di raggio R, lungo cui è distribuita con uniformità una carica q con densità lineare λ=q/2πR. Si
chiede quanto vale il campo elettrostatico a distanze dal centro dell'anello, sufficientemente elevate da rendere del tutto
trascurabile il raggio dell'anello a confronto: E' con buona approssimazione equivalente al campo prodotto da tutta la carica
distribuita sull'anello, pensata concentrata nel suo centro
 La costante dielettrica πε0 nel SI si esprime: In farad/metro.
 L'unità di misura del vettore spostamento elettrico D nel SI è: Il coulomb/metro quadro
 Se una superficie gaussiana racchiude un certo numero di cariche, Q1, Q2,..., Qi,..., Qp, il flusso totale del vettore
spostamento elettrico: E' pari a Q=ΣQi
 Il vettore spostamento elettrico D nel vuoto: E' uguale in direzione e verso al vettore campo elettrico E
 La legge di Gauss asserisce che: Il flusso totale del vettore induzione elettrica attraverso una qualsiasi superficie chiusa è
uguale alla carica racchiusa
 Per calcolare l’intensità del campo prodotto da una piastra metallica indefinita, uniformemente caricata: Si considera che le
linee del campo sono in tutti i punti rette normali alla piastra
 L’intensità del campo prodotto da una piastra metallica indefinita, uniformemente caricata: Si mantiene costante
dappertutto
 L’intensità del campo prodotto da un conduttore rettilineo uniformemente caricato: Varia in modo inversamente
proporzionale alla distanza dal conduttore
 In un lungo conduttore rettilineo caricato uniformemente: Le linee di campo sono tutte normali all’asse del conduttore
 All’interno di una distribuzione superficiale sferica uniforme il campo elettrostatico è: Nullo in tutti i punti interni
 Lungo la superficie di una sfera piena uniformemente caricata: La derivata del campo elettrico rispetto alla coordinata
radiale è discontinua.
 Sia assegnato un conduttore rettilineo di sezione 1 mm2 e di lunghezza 1 m, uniformemente caricato con una carica positiva
totale di 10-7 coulomb. La densità lineare di carica è pari: A 10-7 C/m
 L'intensità del campo elettrico è dimensionalmente: Una forza per unità di carica elettrica
 Se il potenziale elettrico si esprime in Volt (V), il campo elettrico a sua volta si esprime: In newton/ampère·s
 Per trasferire una carica positiva di 1 coulomb da un punto A a un punto B all'interno di un campo elettrostatico, viene
compiuto dalla forza del campo un lavoro di 2 joule. Dire quanto vale la differenza di potenziale VA-VB: La differenza di
potenziale è pari a 2 volt
 Assegnata una carica positiva puntiforme, il gradiente del potenziale elettrico generato dalla carica è diretto: Radialmente
verso la carica
 Una carica di + 8 Coulomb si muove da un punto a potenziale di 6 V ad un punto a potenziale di 2 V. Il lavoro fatto dalla
forza del campo è pari: A +32 J
 Il momento di un dipolo elettrico è uguale: Al prodotto della distanza tra le cariche per il modulo delle cariche
 Il potenziale di un dipolo è: Direttamente proporzionale al momento dipolare
 Su un piano perpendicolare all'asse di un dipolo, le tracce delle superficie equipotenziali sono: Circonferenze concentriche
con il centro che corrisponde al punto d'intersezione del piano con l'asse del dipolo
 Il potenziale di un dipolo: Si annulla all'infinito e in tutti i punti del piano perpendicolare all'asse del dipolo e passante per il
centro del dipolo.
 Il cambiamento introdotto in un campo elettrostatico dalla presenza di un conduttore è tale che: La superficie del
conduttore è una superficie equipotenziale
 Se un conduttore isolato scarico è posto nel campo elettrostatico di una carica puntiforme +q, il principio di conservazione
della carica richiede che: La carica totale indotta sul conduttore rimanga uguale a zero, cosicché le cariche superficiali
indotte positive e negative debbono essere uguali in valore assoluto
 Nel caso di una lastra conduttrice indefinita posta nel campo elettricodi una carica puntiforme +q: La forza con cui si
attraggono la superficie conduttrice e la carica puntiforme è uguale alla forza con cui la carica +q attirerebbe la sua
immagine speculare -q
 La densità superficiale di carica indotta su una lastra conduttrice indefinita posta nel campo elettricodi una carica
puntiforme +q: Varia in ragione inversa del cubo della distanza del punto sulla lastra dalla carica +q
 Nel caso di una lastra conduttrice indefinita posta nel campo elettricodi una carica puntiforme +q: Le linee di flusso del
campo elettrico risultante incontrano la superficie della lastra ovunque ad angolo retto
 La carica totale indotta su una lastra conduttrice indefinita posta nel campo elettricodi una carica puntiforme +q: E' uguale a
-q
 Le linee del campo elettrico totale sulla superficie di una sfera metallica, inizialmente scarica, immersa in un campo
elettrostatico uniforme: Sono in ogni punto perpendicolari alla superficie considerata
 Il potenziale addizionale prodotto da una sfera metallica, inizialmente scarica, immersa in un campo elettrico uniforme: Nei
punti esterni alla sfera è equivalente al potenziale di un dipolo posto nel centro della sfera con l'asse del dipolo parallelo alla
direzione del campo elettrico uniforme esterno
 Il potenziale associato a un campo elettrico uniforme diretto secondo l'asse x nel verso delle x crescenti: Decresce
linearmente al crescere di x
 La densità di carica indotta in un punto P della superficie di una sfera metallica, inizialmente scarica, immersa in un campo
elettrostatico uniforme: Dipende dal coseno dell'angolo che il raggio passante P forma con la direzione del campo elettrico
uniforme.
 La relazione fra la capacità C di un condensatore, la carica Q presente sulle armature e la d.d.p. V tra queste, è: C = Q/V
 La capacità di un condensatore elettrico si può misurare in: Picofarad
 La capacità di un condensatore ad armature piane e parallele è inversamente proporzionale: Alla distanza delle armature
 Un condensatore a piastre piane e parallele in aria, carico e isolato, presenta una differenza di potenziale di 10 kV tra le sue
armature; se viene posto tra le armature un materiale isolante (es. ceramica) con una costante dielettrica ε= 10εo, la
differenza di potenziale tra le armature: Diminuisce di 10 volte e la carica rimane identica
 Tra le armature di un condensatore sferico carico isolato le linee di forza del campo elettrico sono: Radiali
 La capacità di un condensatore è: Indipendente dalla carica
 Due condensatori, rispettivamente di capacità C1 e C2, collegati in parallelo, equivalgono ad un unico condensatore di
capacità C tale che: C = C1 + C2
 Trovare la capacità equivalente di tre condensatori uguali, ciascuno di capacità 24 䞆-12 F, collegati in serie: C=8 pF
 Indicando con Cp la capacità equivalente di 10 condensatori identici, ciascuno di capacità nota C, collegati tra loro in
parallelo, e indicando con Cs la capacità equivalente quando gli stessi condensatori sono collegati tra loro in serie, calcolare
il rapporto Cp/Cs: Cp/Cs=100
 L'energia immagazzinata da un condensatore dipende: Sia dalla carica che dalla d.d.p.
 L'intensità di corrente elettrica in un filo conduttore: Dipende dalla differenza di potenziale agli estremi del filo
 Un elettrone possiede una carica di 1,6 䞆-19 Coulomb. Se una corrente di 1,6 ampere attraversa un conduttore per 1
secondo, questo è attraversato da un numero di elettroni il cui logaritmo decimale è: Pari a 19
 La stazionarietà del vettore densità di corrente J nel caso di correnti continue garantisce che la densità di carica in ogni
punto: Resta costante
 L'equazione di continuità nel caso di corrente stazionaria, afferma che: Il flusso del vettore densità di corrente J attraverso
una superficie chiusa è sempre nullo
 La forza elettromotrice di un generatore si misura in: Volt
 Dire quale processo avviene in una pila: L'energia chimica è trasformata in energia elettrica
 La forza elettromotrice è: La differenza di potenziale ai capi di una pila in assenza di corrente
 La corrente in un conduttore metallico è dovuta: Al moto degli elettroni
 Il passaggio della corrente elettrica attraverso una soluzione acquosa è legato al moto di: Ioni positivi nel verso della
corrente e ioni negativi nel verso opposto
 Il filamento di una lampadina è percorso da un'intensità di corrente di 1A. Il numero di elettroni al secondo che attraversano
la sezione del conduttore: Tra 10^18 e 10^19 elettroni/secondo.
 Ai capi di una resistenza di 50 ohm si applica una differenza di potenziale di 100 V; l'intensità della corrente prodotta è: Pari
a2A
 La legge di Ohm è valida: Quando la corrente è direttamente proporzionale alla tensione
 Un Ohm è uguale a: Volt/ampere
 Un punto A è collegato ad un punto B tramite tre resistenze eguali R in parallelo. La resistenza equivalente è: Pari a R/3
 Due resistori di 5 ohm e 20 ohm rispettivamente vengono posti in parallelo; la resistenza equivalente: Vale 4 ohm
 Alcune lampadine sono collegate in serie. Dire cosa succede quando il filamento di una di esse si interrompe: Le lampadine
si spengono tutte
 Tra due morsetti A e B di un circuito elettrico sono collegate IN PARALLELO tre resistenze: due da 200 ohm e una da 100
ohm. La resistenza equivalente tra A e B è: Minore di ciascuna delle resistenze
 Il valore della resistenza da aggiungere in parallelo alla resistenza di carico R di un circuito elettrico per ridurne il valore a
1/3 è: Pari a R/2
 Due resistenze sono collegate in parallelo se: Ai loro capi c'è la stessa differenza di potenziale
 Alcuni conduttori sono collegati in parallelo. La corrente che attraversa ciascuno di essi è: Inversamente proporzionale alla
rispettiva resistenza.
 La potenza dissipata da una resistenza R ai cui capi vi è una d.d.p. V ed è attraversata da un'intensità di corrente I è indicata
dalla relazione: V2/R
 Una resistenza percorsa da una corrente I = 2A dissipa una potenza P. Ad un determinato istante P dimezza. Ciò perché la
corrente I ha assunto il valore: Pari a circa 1.41 A
 In un circuito elettrico vi sono una pila da 10 Volt e due resistenze in serie R1 e R2. Se la potenza totale è 50 watt e R2 =
3·R1, dire quanto vale R1 in ohm: Vale 0.5 Ohm
 Una corrente elettrica I passa, per un tempo t, in un conduttore ai cui estremi esiste una differenza di potenziale V.
L'energia dissipata è: Vit
 Una batteria ideale fornisce una differenza di potenziale di 6 V. Se tra i terminali viene collegata una resistenza di 24 ohm, la
potenza dissipata per effetto Joule sarà: Pari a 1.5 W
 In un circuito elettrico un nodo rappresenta il punto in cui: Convergono almeno tre rami
 Il secondo principio di Kirchhoff afferma che: La somma algebrica delle cadute di potenziale lungo ogni maglia chiusa di una
rete è uguale a zero
 Una resistenza di 2 ohm è attraversata da una corrente e la potenza sviluppata è di 18 W. Dire quanto vale la differenza di
potenziale ai capi della resistenza: Vale 6 V
 Ai morsetti di due resistenze R1 e R2 sono applicate rispettivamente le differenze di potenziale elettrico V1 e V2. Si sa che
R1 vale due volte R2 e inoltre V1 vale un mezzo di V2. Dire qual è la relazione che c'è tra le potenze P1 e P2 dissipate
rispettivamente da R1 e R2 per effetto Joule: P1 = (1/8) P2
 Una lampadina da 100 W e un ferro da stiro da 1 kW possono consumare la stessa energia: Sì, se funzionano per tempi
inversamente proporzionali alla loro potenza.
 La resistività elettrica ρ: E' un parametro costitutivo della materia, che moltiplicato per il vettore densità di corrente J in un
punto fornisce il vettore campo elettrico E nello stesso punto
 La caduta di potenziale ai capi di un conduttore di rame di sezione 1 mm2 e lunghezza 1 km, percorso da una corrente
continua di 1 A, sapendo che la resistività del rame è 1.75 10-8 Ωm, è pari: A 17.5 V
 Per un metallo caratterizzato da un coefficiente di temperatura >0, la sua conducibilità elettrica: Decresce all'aumentare
della temperatura
 In regime di corrente stazionaria, il flusso di J attraverso una superficie chiusa tracciata all'interno del campo: E' sempre
nullo
 Dire quale delle seguenti definizioni dell'equazione differenziale di Laplace in coordinate cartesiane applicata al potenziale
elettrico è quella giusta: E' la somma delle derivate seconde parziali del potenziale rispetto alle coordinate x, y e z, posta
uguale a zero
 In unità derivate del SI la resistività si misura in: Ω∙m
 In un semispazio omogeneo e isotropo, il potenziale generato da una sorgente di corrente stazionaria puntiforme: E'
direttamente proporzionale all'intensità della corrente emanata dalla sorgente
 In un semispazio omogeneo e isotropo, la densità di corrente prodotta da una sorgente di corrente stazionaria puntiforme:
Diminuisce al crescere della distanza dalla sorgente
 Nel metodo geoelettrico la resistività apparente, definita per il dispositivo elettrodico polo-polo, è: Direttamente
proporzionale al rapporto V(r)/I, dove V è il potenziale in un punto posto a distanza r dalla sorgente positiva che inietta
corrente d'intensità I
 L’obiettivo del metodo geoelettrico è quello di: Determinare la geometria delle strutture locali del sottosuolo dalla
distribuzione delle resistività.
 La conduzione elettrica nei metalli è basata sul moto: Degli elettroni liberi che risiedono nei gusci più esterni dell'atomo
 Nel modello cinetico della conduzione elettrica nei metalli, la conduttività elettrica: E' direttamente proporzionale al libero
cammino medio delle cariche mobili
 Nel modello cinetico della conduzione elettrica nei metalli, la conduttività elettrica: E' inversamente proporzionale alla
velocità media della distribuzione casuale delle cariche mobili
 L'effetto Seebeck consiste: Nell'insorgere di una corrente elettrica spontanea in un circuito chiuso contenente due
conduttori metallici le cui giunzioni sono mantenute a differenti temperature
 L'effetto Peltier consiste: Nel manifestarsi di una differente temperatura alle giunzioni fra due conduttori metallici diversi
costituenti un circuito percorso da corrente elettrica
 A parità di altre condizioni, Il conduttore metallico A possiede un numero n di cariche mobili per unità di volume 100 volte
superiore a quello del conduttore B. Consegue che: La conduttività elettrica del conduttore A è 100 volte superiore a quella
del conduttore B
 Nei conduttori metallici, la densità di corrente è: Direttamente proporzionale alla velocità di spostamento delle cariche
mobili
 La forza cui è sottoposta una carica mobile q di massa m all'interno di un conduttore metallico immerso in un campo
elettrico E è data: Dal prodotto qE
 Nell'effetto termoelettrico Thomson, la forza elettromotrice elementare dE' che si manifesta ai capi di un tratto infinitesimo
di conduttore metallico, a un cui estremo la temperatura è T e all'estremo opposto è T+dT: E' direttamente proporzionale
all'incremento di temperatura dT
 Nei conduttori metallici la legge di Ohm J=σE: E' sempre valida.
 Un dielettrico ideale è caratterizzato dall'avere: Una resistività elettrica infinita
 La polarizzazione di un dielettrico consiste nella: Formazione di microscopici dipoli elettrici allineati lungo la direzione del
campo elettrico inducente
 Il fenomeno della polarizzazione di un dielettrico si manifesta: Attraverso l'allineamento di dipoli indotti o già presenti nelle
molecole polari, secondo la direzione del campo elettrico esterno inducente
 Il vettore polarizzazione elettrica viene introdotto per: Quantificare lo stato di polarizzazione di un dielettrico
 La densità superficiale di carica indotta in un punto generico della superficie di un dielettrico polarizzato risulta uguale: Alla
componente normale del vettore polarizzazione in quel punto
 Le cariche superficiali e volumetriche indotte in un dielettrico: Generano un campo elettrico che tende ad opporsi al campo
induttore
 La densità volumetrica di carica indotta all'interno di un dielettrico è: Nulla solo se all'interno del dielettrico il vettore di
polarizzazione è uniforme
 Le sorgenti del campo di induzione elettrica D sono: Le cariche reali distribuite nello spazio o situate sui conduttori
 Le sorgenti del campo elettrico E sono: Tutte le cariche, ossia quello reali e quelle di polarizzazione
 Le sorgenti del vettore polarizzazione P sono: Soltanto le cariche di polarizzazione indotte.
 La costante dielettrica relativa di un dielettrico è definita come: Il rapporto tra la capacità di un condensatore in presenza di
un dielettrico fra le armature e la capacità dello stesso condensatore senza il dielettrico interposto
 La costante dielettrica assoluta ε di un dielettrico è legata alla costante dielettrica ε 0 del vuoto: Dalla relazione ε=ε 0(1+χ)
dove χè la suscettività elettrica del dielettrico
 In un dielettrico il vettore polarizzazione elettrica P e il vettore campo elettrico E: Hanno sempre la stessa direzione
 A parità di carica, l’intensità del campo elettrico in un condensatore con un dielettrico fra le armature rispetto al valore
corrispondente al vuoto: E' ridotta di un fattore k, dove k è la costante dielettrica relativa del dielettrico
 La costante dielettrica relativa di un dielettrico: E' un numero puro sempre maggiore di 1
 Ogni atomo possiede una carica positiva +Ze ed una negativa uguale ed opposta -Ze corrispondente ai suoi elettroni. Queste
cariche possono subire uno spostamento relativo l’una rispetto all’altra a causa di un campo esterno e si comportano come
se: Fossero trattenute insieme da forze di tipo elastico
 Si definisce polarizzabilità a di un atomo: Il rapporto tra il momento di dipolo indotto in ogni atomo e l’intensità del campo
elettrico inducente
 Nel passaggio attraverso una superficie di separazione, priva di cariche reali, fra due dielettrici: Il vettore induzione elettrica
mantiene continua la sua componente normale
 Nel passaggio attraverso una superficie di separazione tra due dielettrici: Le componenti tangenziali del campo elettrico
sono continue
 Dalla legge di rifrazione delle linee di flusso del campo elettrico sul confine di separazione fra due dielettrici, le cui costanti
dielettriche relative siano rispettivamente k1 e k2, si evince che: Le linee di flusso del campo si avvicinano maggiormente
alla normale alla superficie di separazione nel mezzo in cui la costante dielettrica relativa è più piccola.
 Sul fenomeno del magnetismo si può dire che: Un singolo magnete è portatore sempre di una coppia di poli di segno
opposto
 Se si taglia a metà una calamita: Compaiono sempre due poli di segno opposto nella zona del taglio
 Nell'esperimento della limatura di ferro posta in vicinanza di un magnete si nota che: Ciascun granello viene magnetizzato
dal campo magnetico del magnete
 Per generare un campo magnetico: Si può usare un filo percorso da corrente
 Una calamita esercita forze su una carica elettrica: Se la carica è in movimento
 Una particella carica ferma in un campo magnetico uniforme e stazionario, e libera di muoversi: Non si muove
 Una carica elettrica in moto rettilineo ed uniforme, che entra in un campo magnetico diretto parallelamente alla direzione
della velocità della carica, descrive una traiettoria: Rettilinea in continuità con quella precedente all'ingresso nel campo
magnetico
 Le linee di flusso dell'induzione magnetica sono: Sempre linee chiuse
 Il flusso dell'induzione magnetica attraverso una superficie chiusa: E' sempre nullo
 Il campo di induzione magnetica: E' sempre un campo solenoidale.
 In un campo magnetico costante una particella carica in moto, in generale: Segue una traiettoria a forma di elica cilindrica
 Il campo magnetico uniforme B, che agisce su una carica elettrica (q) in moto con velocità costante (v) perpendicolare alla
direzione del campo: Produce un moto circolare uniforme
 Lo spettrografo di massa è uno strumento che serve a ricavare direttamente: Il rapporto q/m tra carica e massa di uno ione
 Se una particella con carica q, in moto rettilineo uniforme con velocità v, entra in una regione ove sono presenti un campo
elettrico E e un campo magnetico B, entrambi stazionari e paralleli a v, la forza cui viene a essere soggetta la particella è: La
sola forza elettrica F=qE
 Una spira quadrata, di momento proprio m diverso da zero, libera di ruotare attorno a un qualsiasi asse contenuto nel suo
piano passante per il centro della spira, è posta in presenza di un campo d'induzione magnetica B uniforme, diretto lungo la
normale al piano della spira. Consegue che: La spira è in equilibrio e pertanto resta ferma
 L'unità di misura del momento proprio di una spira percorsa da corrente continua è nel SI: Ampère· m2
 Il modulo del momento proprio di una spira di area A percorsa da una corrente continua i è: Direttamente proporzionale
all'area A
 Il galvanometro a bobina mobile è uno strumento che generalmente viene utilizzato per: Misurare la corrente continua
 Due aghi magnetici A e B aventi lo stesso momento magnetico proprio, ma momenti d'inerzia diversi pari a IA e IB=4IA,
rispettivamente, in equilibrio col campo magnetico terrestre nello stesso punto, se leggermente ruotati dalla posizione di
equilibrio, compiono oscillazioni con periodi TA e TB tali che: Risulta TB=2TA
 In generale un ago magnetico non subisce alcuna azione: Dalla presenza di cariche elettriche fisse.
 Due conduttori rettilinei paralleli percorsi da corrente continua nello stesso verso: Si attraggono
 Due fili conduttori rettilinei, paralleli ed accostati, se percorsi da corrente elettrica: Si attraggono se il verso di percorrenza è
uguale
 La forza che si esercita tra due fili conduttori rettilinei e paralleli percorsi da correnti uguali ed equiverse è: Ortogonale ai fili
e attrattiva
 Il modulo del campo di induzione magnetica generato da un filo rettilineo indefinito ha una dipendenza dalla distanza "D"
dal filo: Proporzionale a D-1
 Per generare un campo magnetico: Si può usare un filo percorso da corrente
 Se in un piano una circonferenza rappresenta una linea di campo del vettore induzione magnetica, il campo magnetico può
essere creato da: Un filo rettilineo di lunghezza infinita, percorso da corrente continua di intensità costante, perpendicolare
al piano e passante per il centro della circonferenza
 Il modulo del campo magnetico prodotto al centro di una spira circolare di raggio r, percorsa da corrente di intensità i: E'
direttamente proporzionale alla corrente i e inversamente proporzionale al raggio r della spira
 Il momento magnetico m di una spira circolare di raggio r percorsa da una corrente di intensità i è un vettore applicato al
centro della spira, con modulo: Pari a πr2i
 Il modulo del campo magnetico prodotto da un solenoide in un punto del suo asse centrale: E' inversamente proporzionale
alla lunghezza del solenoide e direttamente proporzionale al numero di spire
 Se l'intensità della corrente circolante in un solenoide viene raddoppiata: Il modulo del campo magnetico in un qualsiasi
punto dell'asse centrale del solenoide si raddoppia.
 La legge della circuitazione di Ampère nel caso di correnti continue afferma che la forza magnetomotrice lungo una curva
chiusa: E' uguale alla corrente totale che attraversa qualunque superficie che abbia la curva stessa come contorno
 Nel caso di un solenoide indefinito percorso da corrente continua, la legge della circuitazione di Ampère permette di
affermare che: Il campo magnetico all'interno del solenoide è uniforme
 Nel caso di un conduttore rettilineo indefinito percorso da una corrente continua, la legge della circuitazione di Ampère
permette di affermare che: Il modulo del campo magnetico all'esterno del conduttore è costante lungo ogni circonferenza
normale all'asse del conduttore con centro sul medesimo asse
 In una spira immersa in un campo magnetico si crea una corrente indotta se: Il campo magnetico varia nel tempo
 Si definisce flusso di induzione magnetica B concatenato con un circuito: Quella porzione del flusso di B che passa attraverso
una qualunque superficie che abbia il circuito come contorno
 Se in una spira 1 la corrente viene tenuta a un valore costante, nella spira 2 si induce una fem se: Essa viene deformata in
modo tale da mutarne l'area
 Se il flusso magnetico concatenato con una spira cresce, cioè dΦ/dt è positivo, la corrente indotta nella spira ha verso tale
che il suo campo magnetico: Tende a diminuire il flusso e quindi a opporsi alla variazione che l’ha generata
 In una regione di spazio, ove si abbia un campo magnetico variabile nel tempo, si stabilisce un campo elettrico: La cui
circuitazione lungo una qualsiasi linea chiusa è diversa da zero
 Il campo magnetico uniforme B, che occupa una regione di spazio entro cui una carica elettrica (q) è in moto con velocità (v)
parallela alla direzione del campo: Non produce alcun effetto sulla carica in moto
 Una spira di filo conduttore immersa in un campo magnetico è percorsa da corrente quando: Il flusso del campo magnetico
attraverso la spira varia.
 Il coefficiente di autoinduzione di un solenoide indefinito: E' direttamente proporzionale all'area costante delle spire che lo
compongono
 Si dimostra che la forza contro-elettromotrice di autoinduzione in una spira percorsa da una corrente variabile secondo la
legge i=iosinωt: E' direttamente proporzionale alla pulsazione ω
 Il coefficiente di autoinduzione è definito come la costante di proporzionalità che: Moltiplicata per la corrente i circolante in
un circuito fornisce il flusso dell'induzione magnetica concatenato col circuito
 Assegnate due spire A e B magneticamente accoppiate, di cui la A ha area doppia di quella di B: Il coefficiente di mutua
induzione M è unico perché dipende solo dalle dimensioni, posizione relativa e forma del sistema dei due circuiti accoppiati.
 In un sistema di due circuiti magneticamente accoppiati la fem di induzione totale in ciascuno dei due circuiti: E' pari alla
fem di autoinduzione più la fem di mutua induzione
 In un sistema di due circuiti 1 e 2 magneticamente accoppiati, la relazione più generale fra i coefficienti di autoinduzione L1
e L2 e il coefficiente di mutua induzione M: E' data da M=k(L1L2)1/2 dove k è sempre ≤ 1
 In un circuito serie formato da una bobina di induttanza L, da una resistenza R e da una batteria, l'energia magnetica Um
complessivamente immagazzinata all'istante in cui la corrente ha raggiunto il valore di regime I: E' data da Um=LI2/2
 In un circuito serie formato da una bobina di induttanza L, da una resistenza R e da una batteria, quando si chiude
l'interruttore S, inizia il fenomeno transitorio durante il quale: Partendo da zero, la corrente i cresce nel tempo fino a un
valore di regime e, contemporaneamente, cresce pure il campo magnetico da essa prodotto
 In un solenoide l'induttanza dipende: Dall'area della sezione trasversale del solenoide, dalla lunghezza del solenoide e dal
quadrato del numero di spire per unità di lunghezza
 In un circuito serie formato da una bobina di induttanza L, da una resistenza R e da una batteria, dopo la chiusura
dell'interruttore S, la potenza erogata dalla batteria: Viene in parte dissipata per effetto Joule sulla resistenza, e in parte
utilizzata per far crescere l'energia immagazzinata nel campo magnetico all'interno del solenoide.
 In un circuito costituito da una fem variabile nel tempo sinusoidalmente, applicata a una semplice resistenza: La corrente
oscilla perfettamente in fase con la ddp (tensione) ai capi della resistenza
 In un circuito costituito da una fem variabile nel tempo sinusoidalmente, applicata a una sola bobina, avente resistenza
trascurabile: La corrente oscilla sfasata di 90° in ritardo rispetto alla ddp (tensione) ai capi della bobina
 In un circuito costituito da una fem variabile nel tempo sinusoidalmente, applicata a un singolo condensatore: La corrente
oscilla sfasata di 90° in anticipo rispetto alla ddp (tensione) ai capi del condensatore
 Funzioni sinusoidali della stessa frequenza si possono rappresentare mediante vettori: Le cui lunghezze rappresentano le
ampiezze delle funzioni sinusoidali, mentre gli angoli tra i vettori corrispondono alle differenze di fase tra le corrispondenti
funzioni sinusoidali.
 In un circuito al quale è applicata una fem sinusoidale di ampiezza Eo che genera una corrente di ampiezza I, l'impedenza Z è
definita: Dal rapporto Z=Eo/I
 In un circuito serie R,L,C alimentato da una fem sinusoidale: Il fenomeno della risonanza si manifesta solo quando la
reattanza capacitiva uguaglia la reattanza induttiva
 La resistenza, la reattanza capacitiva e la reattanza induttiva nel SI si misurano: Tutte in ohm
 In un circuito serie R,L,C alimentato da una fem sinusoidale, lo sfasamento δ fra tensione applicata e corrente: E' dato da
δ=arctan[(XL-XC)/R], dove R è la resistenza e XL ed XC sono le reattanze induttiva e capacitiva, rispettivamente
 In un circuito serie R,L,C alimentato da una fem sinusoidale, il valor medio della potenza assorbita dall'intero circuito in un
periodo: E' tutto dissipato dalla resistenza per effetto Joule
 In un circuito serie R,L,C alimentato da una fem sinusoidale, il fattore di potenza è massimo: Quando il circuito va in
risonanza.
 In un circuito al quale è applicata una fem sinusoidale di ampiezza Eo che genera una corrente di ampiezza I, l'ammettenza Y
è definita: Dal rapporto Y=I/Eo
 In un circuito R,L,C parallelo alimentato da una fem sinusoidale: Il fenomeno dell'antirisonanza si manifesta quando la
reattanza capacitiva uguaglia la reattanza induttiva
 In un circuito R,L,C parallelo alimentato da una fem sinusoidale, nella condizione di antirisonanza: L'ammettenza e la
corrente erogata dal generatore sono minime
 In un circuito LC, in totale assenza di generatori di fem e di resistenze di qualsiasi natura, ammettendo che il condensatore
sia totalmente carico, a interruttore chiuso: Si osserva una libera oscillazione sinusoidale della corrente con uno scambio
continuo di energia tra il campo elettrico del condensatore e il campo magnetico del solenoide
 In un circuito LC, privo di generatori di fem e di resistenze di qualsiasi natura, con il condensatore carico, a interruttore
chiuso, l’energia totale istantanea del circuito: E' sempre pari a quella inizialmente immagazzinata nel condensatore
 La pulsazione dell'oscillazione libera che si instaura in un circuito LC: E' pari a 1/(LC)1/2
 In un circuito serie LR, alimentato da una fem costante, la costante di tempo dei transitori che s'instaurano alla chiusura e
all'apertura del circuito: E' data dal rapporto L/R
 In un circuito serie LR, alimentato da una fem costante E, il transitorio che s'instaura alla chiusura del circuito: Ha come
valore asintotico per la corrente il rapporto E/R, che rappresenta la corrente stazionaria a regime
 In un circuito serie RC, alimentato da una fem costante, la costante di tempo dei transitori che s'instaurano alla chiusura e
all'apertura dell'interruttore: E' data dal prodotto RC
 Il trasformatore è una macchina elettrica che: Trasferisce energia elettrica da un circuito elettrico a un altro tramite dei
conduttori accoppiati induttivamente.
 La generalizzazione dell'equazione di continuità a situazioni di correnti e campi non stazionari consiste nell'affermare che: Il
flusso del vettore densità di corrente J attraverso una qualsiasi superficie chiusa è uguale alla variazione temporale della
carica contenuta nel volume racchiuso dalla superficie chiusa scelta
 Il processo di scarica di un condensatore carico su una resistenza: E' un caso tipico di circolazione di corrente transitoria che
avviene a circuito aperto
 Lo spazio interno fra le armature di un condensatore inserito in un circuito: Costituisce sempre una situazione di circuito
aperto
 Una corrente di spostamento s'instaura: Tutte le volte che esiste un campo elettrico variabile
 Le correnti di spostamento: Generano un corrispondente campo magnetico, che non ha natura differente da quello
generato dalle normali correnti di conduzione e/o convezione
 La densità della corrente di spostamento è pari: Alla derivata parziale del vettore induzione elettrica rispetto al tempo
 La prima equazione di Maxwell asserisce che il rotazionale del campo elettrico E è uguale: Alla derivata parziale
dell'induzione magnetica B rispetto al tempo, cambiata di segno
 La seconda equazione di Maxwell asserisce che il rotazionale del campo magnetico H è uguale: Alla somma vettoriale della
densità di corrente di conduzione e/o convezione J e della densità della corrente di spostamento JD
 La terza equazione di Maxwell asserisce che La divergenza dell'induzione magnetica B è: Sempre nulla
 La quarta equazione di Maxwell asserisce che La divergenza dell'induzione elettrica D è: Uguale alla densità volumetrica
della carica elettrica.
 La velocità della luce c nel vuoto è data: Dall'espressione c=(εoμo)-1/2 dove εo è la costante dielettrica del vuoto e μo è la
permeabilità magnetica del vuoto
 Un campo em variabile nel vuoto ha i vettori E ed H: Sempre ortogonali fra loro e contenuti in un piano normale alla
direzione spaziale lungo la quale variano
 La velocità della luce c nel vuoto è pari: A 3 · 10^8 m/s
 La lunghezza d'onda em λ nel vuoto è definita: Dal prodotto λ=cT dove c è la velocità di fase dell'onda e T il periodo
dell'oscillazione
 I raggi X occupano una porzione dello spettro em: Spostato a frequenze nettamente più alte di quelle della porzione di
spettro occupato dal visibile
 Si dice che un'onda piana è polarizzata linearmente: Quando il campo elettrico e il campo magnetico si mantengono
costantemente paralleli a una direzione
 L'onda piana con i campi E ed H in fase incontra nel propagarsi nel vuoto una resistenza: Pari a circa 377 Ω
 Si chiama vettore di Poynting S associato a un'onda em: Il vettore così definito S=E´H
 Il valor medio del modulo del vettore di Poynting S nell'arco di un periodo di un'onda em piana: Vale EoHo/2 dove Eo e Ho
sono i valori di picco dell'onda sinusoidale di E e H, rispettivamente
 L'unità di misura del vettore di Poynting S: E' il watt/m2.
 Il comportamento delle sorgenti di onde em è definito incoerente: Quando il campo em da esse prodotto risulta essere la
sovrapposizione di un numero grande di treni di onde elementari con distribuzione del tutto casuale da non poter avere un
minimo di controllo sulle fasi, la polarizzazione e le lunghezze d’onda
 Una propagazione elettromagnetica si dice che avviene per onde piane: Quando le superficie di fase costante sono dei piani
 Le lunghezze d'onda della luce visibile sono comprese: Tra 10^-7 e 10^-6 m
 Per ottenere onde em sono necessarie: Cariche accelerate, ovvero correnti variabili nel tempo
 Dato un circuito chiuso L-C, supposto trascurabile il modesto campo magnetico prodotto dalle correnti di spostamento fra le
armature del condensatore: Non è mai possibile fargli generare onde em, data la netta separazione spaziale tra campo
elettrico e campo magnetico
 Se in un circuito L-C, il condensatore iniziale viene sostituito con un altro di capacità 4 volte superiore, a parità di altre
condizioni, la frequenza dell'oscillazione libera: Si dimezza
 In un cavo coassiale, alimentato da una fem alternata, l'onda di corrente e di tensione che si genera, si propaga lungo il cavo
a una velocità: Pari a quella della luce nel vuoto, se il cavo è costituito da materiali aventi costante dielettrica e permeabilità
magnetica praticamente uguali a quelle del vuoto
 Un cavo coassiale è costituito da: Un singolo conduttore filiforme posto al centro del cavo e da un dielettrico che separa il
conduttore centrale da uno schermo esterno costituito da fili metallici intrecciati (maglia) o da una lamina metallica avvolta
a spirale (treccia), garantendo costantemente l'isolamento tra i due conduttori
 L'onda di tensione e l'onda di corrente generate in un cavo coassiale alimentato a un'estremità da una fem alternata:
Restano confinate lungo e all'interno del cavo coassiale, e non hanno il presupposto per propagarsi liberamente nello spazio
esterno
 Un'onda em che si propaga nel vuoto con frequenza 3䞆10 Hz è: Una microonda.
 Per effetto pelle applicato a una linea di trasmissione s'intende: Una riduzione della profondità di penetrazione della
corrente all'interno del conduttore di una linea di trasmissione, che è direttamente proporzionale alla conducibilità del
mezzo e alla frequenza della tensione d'ingresso alla linea
 Date due lunghe fasce conduttrici piano-parallele, abbastanza larghe da poter trascurare gli effetti di bordo, alimentate a
un'estremità da un generatore di corrente alternata, le linee del campo elettrico E che si genera: Sono tutte disposte tra le
fasce in direzione normale alle fasce
 Date due lunghe fasce conduttrici piano-parallele, abbastanza larghe da poter trascurare gli effetti di bordo, alimentate a
un'estremità da un generatore di corrente alternata, le linee del campo magnetico H che si genera: Sono tutte disposte tra
le fasce, in direzione parallela alle fasce e normali all'asse longitudinale delle fasce
 Le intensità di E e di H nel vuoto sono legate: Dalla relazione (μo)1/2H=(εo)1/2E
 La radiazione elettromagnetica può essere prodotta da particelle cariche che sono: In moto accelerato
 Le radiazioni elettromagnetiche si propagano per interscambio di energia tra: Campi magnetici ed elettrici
 Indicato con Θ l'angolo che il vettore posizione di un generico punto P rispetto al centro di un dipolo oscillante forma con
l'asse del dipolo, l'ampiezza di picco dei vettori E ed H delle onde em irradiate dal dipolo: E' massima sul piano equatoriale
del dipolo (Θ=±π/2) e decresce come 1/r dal centro del dipolo
 Nella radiazione per onde sferiche che si origina da un dipolo oscillante, il vettore di Poynting si dispone: Con verso uscente
lungo le direttrici radiali che si dipartono dal centro del dipolo
 La potenza totale media irradiata da un dipolo oscillante: E' direttamente proporzionale al quadrato dell’ampiezza del
momento di dipolo e alla quarta potenza della frequenza
 Un elemento di corrente ids, dove ds è un tratto infinitesimo di conduttore filiforme orientato lungo cui scorre la corrente
d'intensità i, è equivalente: Al prodotto qv, dove v è la velocità con cui la carica q percorre il tratto ds.
 Due barrette magnetiche A e B, sospese per mezzo di un filo collegato al loro centro, sono poste nello stesso punto in
presenza del campo magnetico terrestre. Hanno lo stesso momento d'inerzia, ma diverso modulo del momento magnetico,
rispettivamente mA e mB=4mA. Spostate dalla posizione di equilibrio, iniziano a oscillare con le frequenze rispettive fA e fB:
Tali che fB=2 fA
 Le proprietà magnetiche dei corpi materiali sono determinate: Dalla configurazione e dal moto degli elettroni nell'atomo
 Una singola carica magnetica: Non può mai essere isolata
 Due barrette magnetiche A e B, sospese per mezzo di un filo collegato al loro centro, sono poste nello stesso punto in
presenza del campo magnetico terrestre. Hanno lo stesso momento magnetico, ma diverso momento d'inerzia,
rispettivamente IA e IB=4IA. Spostate dalla posizione di equilibrio, iniziano a oscillare con le frequenze rispettive fA e fB: Tali
che fB=0.5 fA
 Sia data un solenoide di induttanza Lo nel vuoto. Se si inserisce in esso un materiale che funge da nucleo e si osserva che la
nuova induttanza L risulta minore di Lo: Vuol dire che il nucleo è costituito da materiale diamagnetico
 Il comportamento diamagnetico è presente: In tutti i materiali
 L'effetto paramagnetico: Consiste in un orientamento dei momenti magnetici atomici lungo la direzione del campo
magnetico esterno
 Il vettore intensità di magnetizzazione rappresenta: Il momento magnetico indotto per unità di volume di un corpo
magnetizzato
 Nei materiali isotropi il vettore intensità di magnetizzazione risulta: Diretto come il campo magnetico esterno inducente
 Utilizzando il modello delle microcorrenti amperiane, al vettore di magnetizzazione M si può far corrispondere una corrente
superficiale di densità J(s)' che è legata a M: Dalla relazione J(s)'=M×n dove n è il versore della normale alla superficie sulla
quale scorrono le correnti.
 Il campo magnetico H, in presenza di un materiale magnetico, è determinato: Dalle correnti reali di conduzione e di
spostamento
 Individuare quale delle formule date, che legano i vettori magnetizzazione M, induzione magnetica B e campo magnetico H,
è quella corretta: La relazione M=(B/M=μ0)-H
 La forza magnetomotrice agente lungo un percorso chiuso risulta uguale: Alla corrente reale (corrente di conduzione più
corrente di spostamento) concatenata con tale percorso
 Si definisce suscettività magnetica cm: Il rapporto M/H
 Nei materiali paramagnetici: La suscettività magnetica è positiva
 Nei materiali diamagnetici le correnti amperiane: Indeboliscono le correnti esterne
 La durezza magnetica dei materiali ferromagnetici: E' direttamente proporzionale all'area del ciclo d'isteresi cui i materiali
sono sottoposti
 Si definisce campo coercitivo: Il campo magnetico necessario per annullare la magnetizzazione residua di un materiale
ferromagnetico sottoposto a un ciclo d'isteresi
 Un materiale ferromagnetico duro si distingue da uno dolce: Perché in un ciclo di isteresi completo dissipa un'energia
nettamente maggiore rispetto a un materiale ferromagnetico dolce
 I materiali ferromagnetici sono caratterizzati: Da una intensità di magnetizzazione M molto grande e dal fatto che M non è
proporzionale al campo magnetico H.
 Il vettore B è solenoidale: Perché il flusso di B uscente da una superficie chiusa risulta sempre nullo
 Attraverso il confine di separazione fra due mezzi qualunque, il vettore induzione magnetica B: Mantiene continua la
componente normale
 Attraverso il confine di separazione fra due mezzi qualunque, il vettore campo magnetico H: Mantiene continua la
componente tangenziale a condizione che sia J(s)=0, essendo J(s) la densità di corrente reale superficiale
 La circuitazione del campo magnetico H lungo una linea chiusa: E' uguale alla corrente reale concatenata con il percorso
considerato
 La regola di Ampère fornisce il valore corretto del campo magnetico: Se il campo magnetico prodotto dalle correnti reali
risulta sensibilmente diverso da zero in un solo mezzo omogeneo, costituito da materiale isotropo, ovvero nello spazio
vuoto
 La regola di Ampère stabilisce che il campo magnetico infinitesimo dH prodotto da un elemento di corrente ids in un punto
P che dista r dall'elemento di corrente è: Inversamente proporzionale al quadrato della distanza di P da ids
 Una lava vulcanica, ricca in magnetite, fuoriesce a una temperatura superiore al punto di Curie della magnetite. Trascorso
un certo tempo, la colata lavica esposta in atmosfera si raffredda e la temperatura scende al di sotto del punto di Curie della
magnetite. Dire quale dei seguenti processi è quello reale: Durante la colata lavica, la magnetite in essa contenuta fuoriesce
totalmente smagnetizzata. Quando poi la temperatura scende al di sotto del punto di Curie della magnetite, la stessa si
magnetizza in presenza del campo magnetico terrestre
 La prima legge di Curie afferma: La suscettività magnetica dei materiali è inversamente proporzionale alla temperatura T in
gradi kelvin
 La prima legge di Curie: E' verificata per molte sostanze paramagnetiche
 Il punto di Curie è quella temperatura: Al di sopra della quale un materiale ferromagnetico perde alcune delle sue proprietà
magnetiche, come la corrispondenza non univoca tra campo esterno e magnetizzazione, e si comporta similmente a uno
paramagnetico.
 In un circuito magnetico, la riluttanza è definita come: Il rapporto tra la forza magnetomotrice di un solenoide percorso da
corrente e il flusso magnetico da essa generato lungo il circuito magnetico
 La riluttanza di un circuito magnetico di sezione A e lunghezza l, costituito da un materiale ferromagnetico con permeabilità
magnetica m è pari: Al rapporto l/µ A
 L’unità di misura della riluttanza nel SI è: L’henry -1
 La riluttanza di un traferro vuoto di sezione A e lunghezza d, che interrompe un circuito magnetico costituito da un
materiale con permeabilità m, è pari: Al rapporto d/µoA
 La fmm corrispondente al tratto di circuito magnetico in aria (traferro): Dipende dal rapporto l/d, dove l è la lunghezza
media del circuito costituito dal materiale ferromagnetico e d è lo spessore del traferro
 La legge di Kirchhoff per i flussi magnetici asserisce che: La somma algebrica dei flussi dei rami afferenti ad un nodo è nulla
 La legge di Kirchhoff per le tensioni magnetiche asserisce che: La somma algebrica delle tensioni magnetiche dei rami di una
maglia è uguale alla forza magnetomotrice concatenata con la maglia stessa
 Nel caso stazionario, la forza magnetomotrice lungo un circuito magnetico chiuso di riluttanza assegnata è: Pari all'intensità
delle sole correnti stazionarie di conduzione concatenate con il circuito
 Nel caso stazionario, il flusso di induzione magnetica attraverso una qualsiasi superficie chiusa all'interno del materiale
ferromagnetico di un circuito di riluttanza assegnata, è: Sempre nullo
 Sulle discontinuità ferro-traferro di un circuito magnetico: La componente normale del vettore induzione magnetica e la
componente tangenziale del campo magnetico sono continue.
 Il momento magnetico del dipolo che caratterizza il campo magnetico terrestre è attualmente: Orientato verso il polo
geografico Sud
 L‘asse del dipolo geomagnetico è attualmente: Inclinato di 11°.5 rispetto all‘asse di rotazione terrestre
 Per l’Italia l‘intensità della componente orizzontale del cmt varia: Tra 21.000 a 26.000 nanotesla
 Per inclinazione del cmt in un punto sulla superficie terrestre s'intende: L’angolo che il vettore del cmt forma con il piano
orizzontale tangente alla superficie terrestre nel punto considerato
 Sono state riconosciute variazioni del cmt cicliche di 11 anni correlate: All’attività ciclica solare
 Le variazioni diurne del cmt sono: Sono variazioni regolari che avvengono nell’arco di un giorno e dipendono dalla latitudine
e dall’ora
 Le variazioni secolari del cmt: Si osservano ovunque sul globo terrestre con un andamento ciclico della durata media di 500-
600 anni
 L'ipotesi più plausibile circa l'origine del cmt e che esso è dovuto: A un meccanismo tipico di una dinamo autoeccitata
 Circa l'origine del cmt si segnala che: Esso è dovuto per per circa il 5% agli effetti di corpuscoli elettrizzati provenienti dal
Sole e in parte minore a fenomeni di elettricità atmosferica
 Nel meccanismo di dinamo autoeccitata: Il disco rotante è costituito da materiale conduttore.
 La Terra al suo interno: E' costituita da 5 strati concentrici con proprietà fisiche e chimiche differenziate
 Nell'interno della Terra, la duttilità è una caratteristica fisica: Che contraddistingue il mantello solido superiore su larghe
scale temporali
 Nel nucleo metallico della terra, dove le temperature sono superiori a 3000 K: I materiali costituenti, trovandosi a una
temperatura ben al di sopra del punto di Curie perdono le loro proprietà ferromagnetiche e quindi non possono essere
considerati come la sorgente permanente di un campo magnetico.
 Nel moto di rotazione della Terra attorno al proprio asse geografico: Il nucleo interno ruota più velocemente del resto del
pianeta
 Il funzionamento della dinamo autoeccitante è descritto: Da un sistema di due equazioni accoppiate, di cui una descrive le
variazioni nel tempo della corrente nella spira, e l'altra le variazioni nel tempo della velocità angolare del disco
 Nella dinamo autoeccitante la spira: E' elettricamente a contatto con l'asse fisso di rotazione del disco a un capo e col bordo
esterno del disco all'altro capo
 Nella dinamo autoeccitante la condizione di stazionarietà: Si raggiunge quando la velocità angolare di rotazione del disco è
pari a (2πR/Γ)I2, dove R è la resistenza della spira, Γ è il momento della coppia di forze esterne che mette in rotazione il
disco, e I è la corrente circolante nella spira
 Nella dinamo autoeccitante la rigenerazione del campo magnetico avviene: A spese del lavoro meccanico compiuto per
mantenere in rotazione il disco
 Per simulare un'inversione di polarità col modello della dinamo autoeccitata: E' necessaria una dinamo composita con due
dischi rotanti accoppiati e relative spire incrociate
 Nel sistema composito di dinamo accoppiate, le simulazioni numeriche hanno mostrato che: L’andamento del campo
magnetico indotto consiste in oscillazioni, di ampiezza crescente nel tempo, intorno a uno stato stazionario, che può essere
anche di direzione opposta alla precedente.
 L'assenza di monopoli magnetici implica: Che la divergenza di B è sempre nulla
 Se il vettore B soddisfa all'equazione differenziale della diffusione vuol dire che: Il campo B è soggetto nel tempo a un
decadimento esponenziale
 La viscosità magnetica hm di un conduttore è definita: Come ηm=(μσ)-1, dove μ è la permeabilità magnetica e σ la
conduttività elettrica
 Dalla formula T=S/ηm, che, in assenza di moto di particelle cariche nel nucleo, fornisce una stima del tempo caratteristico di
decadimento T del campo magnetico sulla superficie del nucleo esterno S, sapendo che S è dell'ordine di 10-12 m2, e che la
conduttività elettrica e la permeabilità magnetica del nucleo esterno, sono dell'ordine di 106 S/m e di 10-6 H/m,
rispettivamente, si deduce: Che T è dell'ordine di 30000 anni
 L'equazione differenziale alla base del teorema del flusso congelato di Alfven: E' data da: (∂B/∂t)=∇x(vxB), dove B è
l'induzione magnetica, v la velocità del fluido e t il tempo
 Il teorema del flusso congelato di Alfven sancisce che: Le linee di B vengono bloccate (congelate) in un fluido conduttore
perfetto in movimento e trascinate solidalmente con esso lungo il tragitto
 Data l’elevata conducibilità del nucleo, è dominante in questa zona l’effetto di congelamento delle linee di un iniziale cmt di
tipo dipolare (detto poloidale), le quali saranno trascinate solidalmente col fluido e deformate fino a: Generare un campo
congelato di tipo toroidale molto concentrato nel e in vicinanza del nucleo interno
 Il processo di autorigenerazione del campo poloidale si manifesta grazie: Ai moti convettivi nel nucleo fluido, provocati dal
gradiente termico radiale, che per la forza di Coriolis si presentano come moti di forma elicoidale con asse parallelo all’asse
di rotazione terrestre
 L’effetto diffusivo del campo magnetico poloidale con graduale smorzamento esponenziale è dominante: Dal mantello in su
verso la superficie terrestre
 Dalle simulazioni della geodinamo, si osserva che l'inversione del cmt: Consiste in una graduale rotazione di 180° del campo
dipolare attorno a un asse giacente sul piano equatoriale, della durata complessiva di un migliaio d'anni.
 Le pulsazioni del cmt nel range di frequenza 10-4-1 Hz sono prodotte: Dall'impatto del vento solare con la magnetosfera
terrestre
 Per componente tellurica del campo magnetotellurico si intende: Il campo elettrico variabile associato alle correnti
elettriche che si instaurano all'interno della Terra a seguito delle variazioni temporali del cmt
 La ionosfera terrestre consiste in: Uno strato fortemente ionizzato situato nell'alta atmosfera, che ha un'azione
regolarizzatici delle perturbazioni del cmt di origine solare
 La profondità di penetrazione di un'onda piana em nel sottosuolo terrestre, a parità di conducibilità del materiale
attraversato: Diminuisce al crescere della frequenza dell'onda
 La profondità di penetrazione di un'onda piana em nel sottosuolo terrestre, a parità di frequenza dell'onda: Cresce al
crescere della resistività del mezzo attraversato
 Il metodo magnetotellurico ha come obiettivo quello: Di delineare le caratteristiche fisiche e geometriche delle strutture
terrestri nel sottosuolo sulla base del comportamento della resistività elettrica
 In magnetotellurica, il processo di diffusione di un'onda em di frequenza assegnata è regolato: Dala sola conduttività
elettrica dei mezzi attraversati
 In un modello di terra a strati piano-paralleli, assunto un sistema di riferimento cartesiano col piano x,y coincidente con la
superficie del suolo e l'asse z verticale verso il basso, tale che il campo elettrico sia diretto lungo l'asse x e quello magnetico
lungo l'asse y, si definisce impedenza dell'onda em sulla superficie del suolo (z=0): Il rapporto Zo(ω)= [Ex(ω,0)/Hyω,0)]
 Su una superficie di discontinuità fra due strati piano-paralleli, caratterizzati da una diversa resistività: I campi elettrico e
magnetico tangenziali sono entrambi continui
 In un modello di terra a due strati piano-paralleli, la resistività apparente magnetotellurica è: Una grandezza complessa,
funzione della frequenza delle onde em e avente come parametro il rapporto tra le resistività reali dei due strati.

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