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In fisica esistono delle grandezze che per essere descritte completamente devono essere
accompagnate da altre informazioni.
1) un numero ( non negativo) , detto modulo o intensità, che indica il suo valore;
2) Una direzione, che specifica l’orientamento;
3) Un verso (lungo una direzione ci sono due versi possibili).
Un’altra grandezza vettoriale è la forza. Una cosa, infatti, è sollevare un oggetto, un’altra è
e tirarlo o spingerlo lungo un pavimento; le forze fisiche necessarie per compiere questi
movimenti possono avere la stessa intensità, ovvero richiedono lo stesso sforzo ma si
differenziano tra di loro per direzione e verso.
Le grandezze vettoriali sono rappresentate in modo grafico da vettori, ovvero delle freccie
orientate e anche esse sono caratterizzate da alcuni punti:
Per fare un esempio di grandezza vettoriale di uso comune possiamo prendere come
riferimento un cartello stradale. Quest’ultimo indica in modo immediato la direzione e il
verso in cui noi dobbiamo muoverci, e spesso riporta anche il modulo della distanza che ci
separa dalla destinazione. In sostanza è una rappresentazione vettoriale delle grandezze che
descrivono il movimento.
Per indicare che una grandezza è vettoriale , aggiungiamo una freccina sul simbolo che la
rappresenta: per esempio la lettera “V” con la freccina sopra rappresenta una velocità.
Mentre per indicare il modulo di una grandezza vettoriale, invece, si scrive il simbolo senza
frecciano sopra oppure il simbolo del vettore tra due lineette verticali: V= |v| = 5m/s (indica
che il valore della velocità è di 5 metri al secondo)
Elaborato fisica di fine anno
ATTENZIONE: non tutte le grandezze fisiche necessitano di direzione, verso e modulo per
essere descritte. Per esempio l’istante di tempo, la lunghezza, la massa e la temperatura sono
grandezze descritte completamente dal loro valore numerico e non necessitano di altro.
Quando si legge sul termometro 35,3 °C, l’informazione che si legge è completa e non ha
bisogno di altre precisazioni.
Somma vettoriale
Giampietro della
DS
S
1) la stessa direzione di a
2) Verso uguale a quello di a se k è positivo, verso opposto se k è negativo
3) Modulo pari al modulo di a, moltiplicato per il valore assoluto di k
Con k= -1 si ottiene il vettore opposto di a che si indica con -a (con freccina sopra)
La differenza tra vettori si ottiene sommando il primo di essi con l’opposto del secondo,
esempio:
e=a-b=a+(-b)
La moltiplicazione di un vettore per uno scalare gode della proprietà distributiva sia rispetto
all’addizione che alla sottrazione:
k(a+b)= ka+kb; k(a-b)= ka-kb.
Sono dati da un vettore ar e due rette non parallele r e s che si intersecano sulla coda di a
É sempre possibile trovare due vettori ar e as (detti vettori componenti di a lungo r e s) che:
1) sono disposti uno lungo la linea retta r e l’altro sulla retta s
2) Danno come somma il vettore a:ar + as= a
Le componenti di un vettore
Componenti cartesiane di un
vettore
Le coordinate della punta di un
vettore a che ha la coda nell’origine
sono dette componenti cartesiane
di a
Molto spesso è conveniente considerare un vettore come la somma di due vettori tra loro
perpendicolari. Per farlo possibile scomporre il vettore lungo gli assi x e y di un sistema di
riferimento cartesiano.
Un vettore si dice scomposto lungo due assi, se si trovano due vettori, giacenti su tali assi,
che sommati fra di loro diano come risultato il vettore di partenza.
Elaborato fisica di fine anno
I versori
a= Ax X^+ Ay Y^ b= Bx X^+ By Y^
c=a+b= (ax X^+ ay Y^) + (bx X^+ by Y^) = ( ax+ bx) X^ + (ay+by) Y^.
Cx=Ax+Bx; Cy=Ay+By
Le regole che valgono per le operazioni sui vettori nel caso generale dello spazio in tre
dimensioni sono riassunte nella tabella. Le dimostrazioni sono analoghe a quella illustrata
qui sopra.
Elaborato fisica di fine anno
Il prodotto scalare
Si chiama prodotto scalare AxB di due vettori a e b il numero che si ottiene moltiplicando
il modulo del primo per la componente del secondo lungo il primo
Il prodotto vettoriale
Dati due vettori a e b, il loro prodotto vettoriale a X b ( si legge “a vettore b”) è un vettore
che ha:
Le forze
L’idea intuitiva di forza è legata allo sforzo muscolare. Infatti quando spingiamo,
solleviamo o tiriamo un oggetto, esercitiamo una forza. Tuttavia, ci sono forze che non
dipendono dai muscoli
1) La forza dei gas di scarico dei motori a reazione permette agli shuttle spaziali di volare
2) La forza esercitata dalle molle negli ammortizzatori contribuisce ad attutire gli urti e le
vibrazioni
3) Le forze esercitate dal vento e dell’acqua permettono di avere energie rinnovabili
In questi esempi abbiamo visto delle forze in cui sono coinvolti sempre due corpi: uno che
applica la forza e l’altro che la subisce. Un corpo da solo non può esercitare una forza: ad
esempio quando noi spingiamo qualcosa, esercitiamo Comunque una forza su un altro corpo
1) Forzedi contatto, come la forza che imprimiamo noi su un carrello per spingerlo
2) Forze a distanza, come la forza magnetica con cui la calamita attira uno spillo o la
gravità con cui la Terra attira i corpi verso il basso
- Applicata a un oggetto fermo può far aumentare la velocità, come accade a un pallone
quando gli si tira un calcio
- Applicata ad un oggetto in moto può far diminuire la sua velocità, come accade ad
un’auto quando sbatte
- Può far variare direzione al moto di un corpo, come accade alle palline da tennis quando
viene respinta da un giocatore
- Può far ruotare un corpo, come quando si fa girare il timone di una nave
- Può far cambiare forma ad un corpo, come una molla compressa
Nelle forze esaminate prima possiamo notare che esistono due tipi di forze: statiche e
dinamiche.
Statiche: sono quelle forze che una volta applicate provocano delle deformazioni
Dinamiche: sono quelle forze che quando applicate cambiano lo stato di un corpo di quiete
in moto, o viceversa.
Immagina di spostare un mobile da una parte all’altra della stanza. Oltre a dosare la forza di
spinta, bisogna determinare lungo quale direzione e in quale verso orientare la forza da
applicare.
Riconosciamo che le forze sono grandezze vettoriali: per descrivere una forza è necessario
indicare:
Per una forza, è importante anche il punto di applicazione. Consideriamo una penna
appoggiata sul tavolo:
- Se applichi una forza a un estremo della penna, essa tenderà si ad andare avanti, ma
tenderà anche a ruotare
- Con una forza identica, ma applicata al centro della penna, essa tenderà solo ad andare in
avanti e non ruoterà
Il dinamometro
Elaborato fisica di fine anno
Il dinamometro è uno strumento che consente di ottenere una misura statica dell’intensità
delle forze. Esso è composto da una molla racchiusa in un cilindro sul quale è disegnato una
scala graduata. Applicando una forza sul gancetto attaccato alla molla si produce un
allungamento.
Per misurare l’intensità di una forza dobbiamo scegliere un’unità di misura. Nel sistema
internazionale l’unità di misura della forza è chiamata Newton e viene indicata col simbolo
N.
Un Newton è l’intensità della forza-peso con cui la terra attrae un corpo di massa
uguale a 102g posto sulla superficie
Le forze di attrito
-La forza di attrito volvente agisce su un corpo che rotola su una superficie, per esempio una
ruota
La forza di attrito viscoso si ha quando un corpo si muove in un fluido
Quando due superfici sono a contatto, queste irregolarità aderiscono tra loro a formare delle
microsaldature fra le superfici. Nel muovere un oggetto sull’altro, l’effetto delle forze che si
esercitano tra le irregolarità si manifestano sotto due aspetti:
Se bisogna spostare un mobile sul pavimento spingendolo, notiamo che questo non si sposta
finche non esercitiamo una forza abbastanza intensa da vincere l’attrito statico radente.
Con un dinamometro possiamo misurare il valore F della forza di attrito. Fino al punto che
il mobile non si muove, l’attrito ha la stessa intensità di forza applicata ma nel verso
opposto. L’attrito statico quindi può assumere un’intensità che va da 0 N fino a un valore
massimo Fmax, pari all’intensità della forza applicata al distacco.
Supponiamo di spingere la cassa con una forza Crescente, fino a uguagliare in intensità la
forza massima di attrito statico. Se spingiamo appena un po piu forte, in modo che la cassa
cominci a muoversi ci accorgiamo di incontrare una resistenza minore.
Quando un corso scivola su un piano, su di esso agisce la forza di attrito radente dinamico
Fd che:
numero purché dipende dai materiali di cui sono fatti l’oggetto che si muove e la superficie
su cui esso scivola
Valori possibili di U
Elaborato fisica di fine anno
La forza elastica
Quando si tira una molla si ha la sensazione che essa ritorna indietro, quindi in posizione
iniziale, stessa cosa se proviamo a comprimerla. Questa è appunto la forza elastica, ovvero
che ha sempre la direzione e verso opposti alla forza che viene applicata.
Per misurare la forza elastica non servono obbligatoriamente strumenti pacifici, infatti
capiamo che piu allunghiamo o comprimiamo, piu l forza elastica sarà grande. Esiste una
relazione quantitativa tra la forza elastica e l’allungamento?
Per rispondere a questa domanda c’è bisogno di utilizzare uno strumento, ovvero il
dinamometro.
Quindi il valore che leggiamo sul dinamometro è uguale all’intensità della forza elastica.
Misuriamo il valore della forza per diversi valori dell’allungamento della molla.
- Dalla tabella osserviamo che quando l’allungamento raddoppia, anche il valore della
forza elastica raddoppia
- Dal grafico osserviamo che i valori sperimentali stanno su una retta, a parte qualche
incertezza di misura
Elaborato fisica di fine anno
F=(80 N/M) x
La legge di Hooke