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Vengono chiamate grandezze scalari le grandezze per le quali è sufficiente fornire un valore numerico (con
l’unità di misura). Per esempio: il tempo, la massa di un corpo, il volume, l’area, la temperatura.
Vengono chiamate grandezze vettoriali le grandezze per le quali è necessario fornire, oltre al valore
numerico rispetto a un’unità di misura, anche una direzione e un verso. Per esempio: lo spostamento, la
velocità, l’accelerazione, la forza. Una grandezza vettoriale si rappresenta graficamente con un segmento
orientato (freccia) detto vettore.
Verso: è indicato
dalla punta della
freccia
Modulo: lunghezza
del segmento
orientato
La lunghezza del segmento rappresenta il valore numerico, detto modulo, del vettore. La retta su cui giace il
segmento indica la direzione del vettore e la freccia il verso. L’estremo con la freccia è chiamato punta,
l’altro estremo coda. Un vettore si indica con il simbolo sormontato da una freccia (spostamento s , velocità
v , forza F ). Il modulo si scrive con il simbolo fra due barrette verticali ( s , v , F ) o senza la freccia (s,v,
F).
Se è importante il punto di applicazione della coda il vettore viene chiamato vettore applicato, se non ha
importanza viene chiamato vettore libero.
Un vettore libero può essere spostato parallelamente a sé stesso. Poiché le rette parallele hanno la stessa
direzione, sono equivalenti i vettori che giacciono su rette parallele e hanno lo stesso verso e lo stesso
modulo. Invece un vettore applicato può essere solamente trascinato lungo la retta sulla quale giace ma non
può essere spostato parallelamente a sé stesso.
Vettore applicato
Vettore libero
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Somma di vettori. Consideriamo dapprima alcuni casi particolari.
• Vettori con la stessa direzione: il modulo del vettore risultante è semplicemente la somma o la
differenza dei loro moduli, a seconda che abbiano versi uguali oppure opposti, la direzione è la
stessa dei due vettori e il verso è dato dal verso del vettore di modulo maggiore
• Vettori con direzione e verso qualsiasi: in questo caso il vettore risultante si può costruire con due
procedimenti grafici: la regola del parallelogramma o il metodo punta – coda.
Regola del parallelogramma: i vettori da sommare si disegnano con le code in comune. Si traccia il
parallelogramma che ha per lati i due vettori, la diagonale che congiunge le code in comune al
vertice opposto è il vettore somma o vettore risultante.
Regola punta – coda: si disegnano i due vettori consecutivamente con la coda del secondo
coincidente con la punta del primo vettore. Il vettore somma o vettore risultante, in questo caso è il
vettore che parte dalla coda del primo vettore e termina nella punta del secondo vettore.
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Per sommare più di due vettori è più pratico il metodo punta – coda.
𝑐⃗
𝑏⃗⃗
𝑎⃗ 𝐚⃗⃗ + ⃗𝐛 + 𝐜⃗
Prodotto di uno scalare per un vettore. Vale la seguente regola: ”il prodotto di uno scalare n per un vettore
a è un vettore che ha come modulo il prodotto n a (il prodotto dello scalare per il modulo del vettore),
come direzione la stessa di a e come verso il verso di a se n è positivo, verso opposto a quello di a se n è
negativo”.
𝑎⃗ 4𝑎⃗ −3𝑎⃗
−𝑎⃗
Differenza di vettori. Per costruire la differenza a b fra due vettori, si costruisce la somma fra a e
l’opposto di b , infatti: a b a b .
𝑎⃗
𝑏⃗⃗
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Scomposizione di un vettore lungo due direzioni assegnate. Dato un vettore v e assegnate due direzioni r
ed s, il vettore v si può pensare come somma di due vettori componenti vs e vr .
vx vy
2
v
2
w u v ha componenti
w u x v x , u y v y 2 3;1 2 1;3 e il suo modulo è
w 1 3 10
2 2
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Analogamente (vedi figura sotto) il vettore z v u v x u x , v y u y 3 2;2 1 5;1 e il suo
I vettori e le funzioni goniometriche. Fino a questo momento, dato un sistema di riferimento cartesiano,
sappiamo rappresentare in esso i vettori assegnate le loro componenti cartesiane e possiamo eseguire
algebricamente le operazioni di somma o differenza, ricavando anche il modulo del vettore risultante che
dapprima con la regola del parallelogramma (o del punta – coda) si ricavava solo graficamente.
Adesso vedremo invece come sarà possibile ricavare le componenti cartesiane di un vettore conoscendo il
suo modulo e l’angolo che forma con la direzione positiva dell’asse x.
Per fare questo è necessario introdurre le funzioni goniometriche coseno e seno di un angolo α, indicate
rispettivamente con cos e sin . Vediamo cosa rappresentano.
Consideriamo in un sistema di riferimento cartesiano una circonferenza avente il centro coincidente con
l’origine degli assi e raggio pari a 1: una circonferenza di questo tipo viene chiamata circonferenza
goniometrica. Disegniamo un vettore v avente coda nell’origine e punta che interseca la circonferenza in un
punto P.
La funzione coseno di un angolo α, rappresenta l’ascissa (cioè la coordinata x) del punto P , mentre la
funzione seno di un angolo α rappresenta l’ordinata (cioè la coordinata y) del punto P, assumendo il punto P
come punto d’intersezione tra la circonferenza goniometrica e un qualunque raggio vettore avente coda
nell’origine degli assi cartesiani e formante un angolo α con la direzione positiva dell’asse delle x.
Ciò significa anche che considerato il triangolo rettangolo OHP, OH cos , HP sin e OP 1
perché l’ipotenusa coincide con il raggio della circonferenza fissato pari ad uno (vedi figura).
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Questo risultato può essere generalizzato su un triangolo rettangolo
senα
1 qualsiasi simile al triangolo OHP (ricorda che due triangoli si dicono
simili se hanno gli angoli congruenti e i lati in proporzione) e ottenere
cosα delle fondamentali relazioni tra lati e angoli di un triangolo rettangolo
Tutto ciò può essere riportato ai vettori. Infatti assegnato un sistema di riferimento Oxy, dato un vettore v di
modulo noto v, che forma un angolo α con la direzione positiva dell’asse x, possiamo facilmente ricavare
che:
vx v cos e v y v sin
𝑣𝑦 = 𝑣 ∙ 𝑠𝑖𝑛𝛼
𝑣⃗
α
𝑣𝑥 = 𝑣 ∙ 𝑐𝑜𝑠𝛼
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Conoscendo le componenti cartesiane è possibile calcolare il modulo del vettore risultante sapendo i moduli
dei vettori e l’angolo tra essi formato. Vediamo il seguente:
rx ry 19,7 6, 4 20,7
2
r
2 2 2
Calcolo del vettore differenza. Il vettore differenza altro non è che il vettore somma del vettore a con
l’opposto di b . Il vettore b ha le componenti opposte a quelle del vettore b . Si procede quindi in maniera
analoga al caso della somma.
a x 12 ay 0
bx b cos 7,7 by b sin 6,4
Le componenti del vettore differenza sono:
d x a x bx 12 7,7 4,3 e d y a y by 0 6, 4 6, 4
Il modulo del vettore differenza è:
Esercizi
• Calcola il modulo del vettore somma e del vettore differenza di due vettori, di moduli
rispettivamente pari a 2 m e a 4 m, e che formano tra loro un angolo di 30°.
• Calcola il modulo del vettore somma e del vettore differenza di due vettori, di moduli
rispettivamente pari a 6 m e a 10 m, e che formano tra loro un angolo di 45°.
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Applicazioni al calcolo del vettore spostamento.
Esercizio 1. Una donna cammina da Sud a Nord per 10 m, da Ovest a Est per 5 m, poi devia di 60° a Sud e
cammina per 15 m. Rispetto al punto di partenza di quanto si è spostata? Si calcoli lo spazio totale percorso
confrontandolo con lo spostamento risultante.
𝑠⃗3
Il vettore risultante avrà componenti pari alla somma delle componenti di ciascun vettore:
srisx s1x s2 x s3x 0 5 7,5 m 12,5m srisy s1 y s2 y s3 y 10 0 13,05 m 3,05m
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Esercizio 2. Un camion percorre un rettilineo lungo 40 km, poi volta a destra lungo una direzione che forma
un angolo di 30° con il rettilineo e percorre 20 km, poi volta ancora a destra lungo una direzione che forma
un angolo di 45° con la precedente e percorre altri 30 km. Al termine di questo percorso a quale distanza dal
punto di partenza si trova il camion?
𝑠1
⃗⃗⃗⃗
30°
𝑠2
⃗⃗⃗⃗ 𝑠1
⃗⃗⃗⃗
𝑠𝑟𝑖𝑠
⃗⃗⃗⃗⃗⃗⃗ 𝑠3 45°
⃗⃗⃗⃗ 30°
𝑠2
⃗⃗⃗⃗
𝑠3 45°
⃗⃗⃗⃗
Vediamo come calcolare il modulo del vettore risultante. Calcoliamo le componenti dei tre vettori nel piano
cartesiano. Osserviamo che il terzo vettore forma con l’asse x un angolo di 75° (30° + 45°).
Il vettore risultante avrà componenti pari alla somma delle componenti di ciascun vettore:
srisx s1x s2 x s3x 40 17,4 7,8 km 65,2km
srisy s1 y s2 y s3 y 0 10 29,1 km 39,1km
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Esercizi.
2. Per spostarsi controvento il windsurf si muove a zig-zag, in modo da formare sempre un angolo di
45° con la direzione del vento. Percorre un primo tratto di 100 m verso destra, poi un secondo di 200
m verso sinistra, infine uno di 100 m di nuovo verso destra. Qual è stato lo spostamento
complessivo? [circa 283 m]
3. Un treno percorre 70 km da ovest ad est, poi procede per 30 km in direzione sud – est (inclinazione
di 45° rispetto alla direzione precedente) ed infine per 50 km da est ad ovest. Qual è lo spostamento
complessivo? Quanto spazio ha effettivamente percorso? [circa 46 km, 150 km]
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