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ALFA ROMEO
O 8C
Il suo designer
svela tutti i segreti
ti
e racconta la storia
ia
di come è nata
98 CV
810 KG
Ancora imbattibile
nel misto stretto
POSTE ITALIANE S.P.A. – SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE- AUT. N°MIPA/LO- NO/095/2023 PERIODICO ROC
DURA E PURA Leggera e senza fronzoli, la Peugeot 106 Rallye è consigliata a chi sa guidare davvero
LA STORIA DELLA PEUGEOT GIORGIO PANTANO PORSCHE CAYENNE VW PHAETON CLUB ALFA BLUE TEAM
Se la moto è la tua passione,
Motor Bike Expo è la tua casa.
Qualsiasi sia il tuo stile.
EDITORIALE
RESTOMOD:
TU COSA NE PENSI?
Ma davvero ti compreresti un’auto d’epoca a cui è stato estirpato
il “rumoroso” cuore pulsante per mettere al suo posto un
silenziosissimo pacco batterie con l’autonomia di una Gig Nikko?
DI ROBERTO CORONA @rmcorona
CI TROVI
C
i sono quelli fatti bene e quelli fatti male.
Questo è certo. E poi tra quelli fatti male ce ne sono
ANCHE
alcuni che proprio non vanno giù agli appassionati
manco a colpi di scovolone e Mister Muscolo. Ripeto
ONLINE!
spesso in redazione che “Senza passato il futuro
non esiste” ma li tormento anche ricordando loro
che “Il passato, senza futuro, esiste e resiste benissimo”.
Del passato dobbiamo sporcarci le mani e riempirci gli occhi,
dobbiamo conoscerlo e imparare da lui, per migliorare il nostro
presente e il futuro però, per cortesia, lasciamolo in pace e non
tentiamo ogni due per tre di cambiarlo tanto per fare rumore,
business (che spesso non funziona nemmeno)
e far parlare di sè!
“IL PASSATO,
Siamo tutti liberi di pensarla come meglio
crediamo, ma secondo té, come ci potrebbe mai
restare una persona davanti a un dipinto di
SENZA FUTURO,
Leonardo Da Vinci rielaborato inserendo filamenti
di micro led nella sua tela, rendendo retro
illuminata, ad esempio, la Gioconda? ABBONATI
Come reagirebbe il mondo se il bronzo del David SUL NOSTRO SITO
ESISTE E RESISTE
di Donatello venisse sostituito da fibre tecniche https://sprea.it/abbonamenti
tipo carbonio e kevlar? Lo so, ho un po’
estremizzato il concetto ma mettere le mani su
BENISSIMO”
certe opere, anche a quattro ruote, è un sacrilegio,
specialmente se l’intervento di restauro e
ammodernamento tecnologico vengono eseguiti
senza scrupoli e rispetto alcuno per il progetto
originale. Ma poi ci sono anche quelli che il
restomod, nella sua accezione più alta, lo utilizzano per dare
una nuova vita e una nuova chiave di lettura a un determinato
modello. Imprenditori appassionati che solo dopo aver
approfondito con serietà la storia di quell’auto e il contesto storico,
danno il via alla loro squadra per contaminare il modello originale
con idee avveniristiche che non solo lo rispettano, ma che in molti
casi riescono anche a migliorarlo e ad attualizzarlo. DIGITAL
A loro, a partire dal prossimo numero, abbiamo deciso readly, pressreader, zinio,
di dedicare una rubrica sulla nostra rivista, perché vogliamo amazon kindle, magzter, volo.com
dare spazio anche ai sognatori più “Audaci”.
Se avete voglia scriveteci,
Buona lettura parlateci della vostra passione
e della vostra auto, questa è la
nostra email:
redazione@youngtimereretro.it
@youngtimer_retro
@youngtimerretro
youngtimereretro.it 3
SOMMARIO
N° 5 / dicembre 2023/gennaio 2024
YOUNGTIMER & RETRO È IN EDICOLA IL 15 DI OGNI MESE DISPARI
26 TU VUÒ FÀ L’AMERICANA
Nata come pony car a misura d’Europa, la Ford Capri è
rimasta sulla breccia per quasi vent’anni, scopriamo insieme
questa coupè accessibile a tutti!
46 VIVE LE SPORT
La Peugeot nel ‘93 offriva ai giovani la 106, un’icona sportiva,
affidabile e raggiungibile. Vettura che ha svezzato una
generazione di rallysti. Guai a prenderla sottogamba!
62 L’INCOMPRESA
La VW Phaeton, l’ammiraglia del popolo, durante la sua
epoca non è stata capita a fondo ma, ai nostri giorni,
Vive le sport
potrebbe rivelarsi un’occasione interessante.
46
36
POSTA & SOCIAL 10 MODEL STORIES 12 MUSEO ABT 100 EVENTI 104
LO SPAZIO DEDICATO MERCEDES CLASSE C: ALFA BLUE TEAM: TUTTI GLI
AI VOSTRI MESSAGGI LA BABY BENZ CHE UN CLUB UNICO DI APPUNTAMENTI CHE
E ALLE FOTO DELLE AUTO HA FATTO LA STORIA COLLEZIONISTI CI SARANNO TRA
IN CUI CI AVETE TAGGATO DELLA STELLA ALFAZIOSI NOVEMBRE E GENNAIO
4 Youngtimer &
74
90
68 HERITAGE
La parabola del “piedone” di Conselve... Giorgio Pantano,
dal kart alla Formula 1!
90 LA CATTIVA STRADA
LE ICONE DEGLI ANNI 80/90/00 & Abbiamo strapazzato una Porsche Cayenne 3.2 V6 con
cambio manuale. Un tempo era dileggiata dai “SUV
Segui le pagine social ufficiali
di Youngtimer&Rètro Lovers”, ma ora è arrivato il momento della sua rivincita.
per non perderti nessuna curiosità
106 AUTOPEDIA
@youngtimerretro @youngtimer_retro Storia, modelli e aneddoti: ripercorriamo la parabola
di Peugeot, la casa del Leone francese.
youngtimereretro.it 5
6 Youngtimer &
PORTFOLIO
L’AUTO
MARCA: Ferrari
MODELLO: F40
MOTORE: 8 cilindri a V di 90°
posteriore longitudinale
da 2.936 cm³, 32 valvole,
biturbo, 478 CV e 577 Nm
IL FOTOGRAFO
Il mio percorso
è iniziato quando
i miei genitori mi hanno
regalato la mia prima reflex.
In principio scattavo foto
perlopiù naturalistiche, ma
nell’estate 2018 sono stato
folgorato dal passaggio del-
la Mille Miglia a Bergamo.
Da quel momento, ho preso
ispirazione dai fotografi
automotive professionisti,
partecipando a eventi e
ritraendo le mie supercars
preferite. Attualmente
utilizzo una Canon EOS
1300D, insieme ci abbino un
obiettivo da 50mm “F1.8”. A
volte, nel caso in cui lo spa-
zio per fotografare fosse ri-
dotto, utilizzo il kit 18-55mm
“F3.5-5.6”. Inoltre, uso un
filtro polarizzatore, un must
have per chi realizza scatti
automotive. In post produ-
zione edito su Photoshop,
sistemando alcuni parame-
tri, in questo modo riesco a
dare la mia color correction
senza stravolgere l’imma-
gine. Le due F40 sono state
ritratte durante un evento
organizzato dalla Scuderia
Ferrari Caprino Bergama-
sco: è stata un’occasione
unica, sopratutto perché
oramai è estremamente
difficile beccare per strada
una supercar così
iconica!
youngtimereretro.it 7
OPINIONE
LA BOLLA
PERENNE
Come funziona il “recente” mercato delle youngtimer?
Tante sono le incognite, poche le certezze:
entrare in gioco oggi significa - anche - saper azzardare.
DI TONY FASSINA
I “BISOGNA ESSER
l settore delle auto d’epoca e delle
youngtimer mi piace molto e, infatti, corro
ancora con la mia Lancia Stratos di
cinquant’anni fa; ma negli anni sono stato
CAPACI DI CAVALCARE
travolto dal lavoro di tutti i giorni, con le
auto “normali” e moderne, trattando
principalmente marchi d’alto livello come
L’ONDA”
McLaren e Bentley. Ci capita però spesso di
avere qualche auto storica o rétro… questo è un
mercato che mi appassiona e che, purtroppo,
non riesco a seguire per mancanza di tempo.
Non escludo però in futuro l’introduzione di un
reparto dedicato esclusivamente al segmento youngtimer! È ormai
da tempo che la bolla in questo frangente sale e scende: fino a uno/
due anni fa i prezzi erano saliti molto, poi le valutazioni sono
iniziate a calare e, da qualche mese, ho notato un nuovo aumento.
Tony Fassina è nato a
A causa di queste molteplici variazioni, il mercato delle
Valdobbiadene (TV) il 26 luglio
youngtimer può essere interessante (a oggi) solo per chi
1945. Imprenditore fondatore,
riesce a seguirlo ogni giorno. In fase di contrattazione,
coordina attualmente tutte le
notiamo come i modelli “alla portata” si vendono con maggiore
attività del Gruppo Fassina.
facilità se a prezzo “economico”; invece al contrario, con i modelli
Oltre che per i successi
più “blasonati”, risulta più facile vendere quelli al top (in
sportivi e per il suo spirito
relazione al rapporto conservazione/prezzo esposto, Ndr.)
imprenditoriale, è celebre per
rispetto a quelli “economici”. Per esempio: quando arrivano
essere operativo già dalle prime
nuovi modelli di McLaren, come la 765 da 400.000 euro, in pochi
ore del mattino. Le sue grandi
giorni li vendiamo tutti; mentre per quelli meno costosi facciamo
passioni sono l’auto e il volo.
più fatica!
È stato il primo pilota di
Anche le vetture youngtimer più alla portata si vendono
rally non facente capo a una
con semplicità, ma per avere dei margini operativi e fare
scuderia ufficiale a conseguire
degli utili bisogna spostarsi su auto più costose, con le
prestigiose vittorie in campo
quali, a mio parere, c’è più gusto sia nel ricavo sia nelle
nazionale e internazionale,
trattative di compravendita, perché tendono
alcune delle quali valevoli per
maggiormente a seguire questa bolla di mercato.
il Campionato del Mondo.
In questi ultimi anni, le Case automobilistiche stanno
spingendo molto sull’elettrico, io personalmente ho sempre usato
auto elettriche, a partire dalla prima Panda elettrica (la Elettra),
per poi passare alla Seicento e alla Miev della Mitsubishi.
Adesso invece uso una Kona. Però, nonostante questa spinta c’è
poca richiesta, perché il cliente prima ha bisogno di essere educato
e informato. Ovviamente nel mercato vi è anche una fetta, più
piccola, dedicata alle auto storiche… tuttavia bisogna essere capaci
nos
di cavalcare l’onda e seguirlo assiduamente! Ho conosciuto tante
realtà, sia grandi sia piccole, e alcune sono riuscitete ad andare
and
molto bene, mentre altre...
Diciamo che attualmente non è semplice rimanere al passo con co
questo andamento altalenante che ci impedisce edisce di fare scelte a
medio lungo termine… ma la Passione cii guida comunque sempre!
8 Youngtimer &
ACCESSORI PER IL TUO GARAGE/PER LA TUA AUTO
U
n detergente talmente potente da poter
essere utilizzato puro per la pulizia di
cerchi e motore e, allo stesso tempo,
estremamente delicato da poter
essere usato sulla pelle più delicata.
SuperClean è un detergente a base colloidale,
senza fosfati, assolutamente innovativo.
Il prodotto è concentrato e può essere diluito
fino a 50:1 a seconda dell’uso. Svolge anche
funzione temporanea di protezione dalla
corrosione.
ACCESSORI
S
tai cercando un booster compatto e
funzionale? BC K1500 AIR fa al caso tuo:
è l’avviatore d’emergenza più compatto
e leggero della gamma booster BC Battery
ed è compatibile con tutte le automobili, moto
e fu
furgoni fino a 2000cc (Benzina, Diesel e Ibride).
Gra alle dimensioni ed al peso ridotti al minimo,
Grazie
cos come alla pratica custodia in dotazione, il booster
così
K15 AIR è facilmente trasportabile ovunque tu
K1500
vog e può essere riposto comodamente in auto,
voglia
per essere sempre pronto all’utilizzo.
O
ttimizza l’aderenza della tua auto classica
sportiva, offrendo un elevato piacere
di guida. La tecnologia VCP (Variable
Contact Patch) aumenta la superficie
di battistrada a contatto con la strada in modo
da ottimizzare l’assetto in curva.
Progettati per fornire l’aderenza richiesta dai veicoli
sportivi grazie a una mescola che utilizza la tecnologia
ALM (Adhesion and Longevity Maximised),
sviluppata per le competizioni.
La dispersione dell’acqua è massimizzata
da un disegno del battistrada asimmetrico.
youngtimereretro.it 9
LA POSTA
10 Youngtimer &
LA VETRINA DELLA PASSIONE
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youngtimereretro.it 11
Completa nell’allestimento,
pulita nelle linee, dai tratti eleganti
e pronta a soddisfare chiunque con
motorizzazioni per tutti i... piedi!
MODEL STORIES
La Baby Benz:
la prima berlina
12 Youngtimer &
compatta
MERCEDES CLASSE C
youngtimereretro.it 13
MODEL STORIES
MERCEDES 190E
2.5 16 EVO II 1989 - 1990
MOTORE: 4 cilindri in linea,
16 valvole
TRAZIONE: posteriore
CILINDRATA: 2.463 cm3
POTENZA: 235 CV (173 kW)
@ 7.200 giri, 245 Nm
@ 5.000 – 6.000 giri
DIMENSIONI E PESO:
M
ercedes, nel 1982, lancia sul
mercato la sua prima berlina Lunghezza 4.543 mm,
Larghezza 1.720 mm,
“compatta”, conosciuta
asso
Altezza 1.342 mm, Passo
all’epoca come Mercedes 2.665 mm, Peso 1.340 40 Kg
190. Ebbe subito un particolare PRESTAZIONI: 0 – 100 00 km/h
successo, dovuto alla capacità di m/h
in 7,1 secondi; 250 km/h
portare su una vettura di classe media di velocità massima
l’eleganza e i contenuti esclusivi dei PESO/POTENZA: 5,7 Kg/CV
modelli di categorie superiori, come
l’ammiraglia Classe S W126 alla quale si ispirava. Riscontrò un enorme successo, anche per via
del fatto di essere una Mercedes più accessibile, che però non rinunciava a elementi di pregio.
Per questo, e per le sue dimensioni compatte, è diventata nota come la “Baby Benz”, anche se
nel frattempo sono arrivati modelli più piccoli di lei. Nel 1990 Mercedes produsse la Mercedes
190E 2,5 16 EVO II, che montava un motore 4 cilindri 2,5 “superquadro” portato a erogare 235
CV. Di questo modello furono prodotti, in serie limitata, solamente 502 esemplari.
MERCEDES CLASSE C
MERCEDES W202
CLASSE C 43 AMG
1997 - 2000
N
el 1993, dopo 10 anni MOTORE: 8 cilindri a V,
di produzione della 24 valvole
Mercedes 190, il mito TRAZIONE: posteriore
prende forma con la CILINDRATA: 4.266 cm3
nascita della prima Mercedes POTENZA: 306 CV (225 kW)
Classe C di sempre, la W202. @ 5.850 giri, 410 Nm
È di gran lunga il modello più @ 3.250 – 5.000 giri
DIMENSIONI E PESO:
po ta te de
importante dellaa ga a, pe
gamma, c é
perché
Lunghezza 4.516 m mm,
rivoluzionerà il segmento delle
Larghezza 1.723 mmm,
berline medie. Non era facile per Altezza 1.387 mm, Passo
la “nuova” Classe C, ripetere il 2.690 mm, Peso 1.51.570 Kg
successo della 190. PRESTAZIONI: 0 – 100 km/h
Pur mantenendo forme in 6,5 secondi; 250 km/h
classiche, la nuova berlina si è di velocità massim
massima
rivelata un modello azzeccato, con PESO/POTENZA: 5 5,1 Kg/CV
il tipico aplomb della Stella e una
gamma di motorizzazioni per MERCEDES W20
W202
tutti i gusti. Ancora oggi la W202 è ricordata dai clienti della Stella con tanto affetto.
La versione più performante è la variante sportiva C36 AMG, che con il suo 6 cilindri CLASSE C 55 AM
AMG
da 3,6 litri eroga 280 CV. Nel 1997 e nel 1998 vennero presentate due nuove versioni 1998 - 2000
della variante AMG, la C43 e la C55, più potenti e performanti. MOTORE: 8 cilindri a V,
24 valvole
TRAZIONE: poster
posteriore
CILINDRATA: 4.26
4.266 cm3
POTENZA: 347 CV (258 kW)
@ 5.500 giri, 510 N
Nm
@ 3.000 – 4.300 g giri
DIMENSIONI E PESO:
PE
Lunghezza 4.516 m mm,
Larghezza 1.723 m mm,
Altezza 1.387 mm, Passo
2.690 mm, Peso 1.570
1 Kg
PRESTAZIONI:
0 – 100 km/h in 5,5
5 secondi;
250 km/h di velocità
veloc
massima
PESO/POTENZA: 4 4,5 Kg/CV
youngtimereretro.it 15
MODEL STORIES
MERCEDE W203
MERCEDES
CLASSE C 55 AMG
2004 - 2007
MOTORE: 8 cilindri a V,
C
on l’arrivo del nuovo millennio, 24 valvole
Mercedes lancia la nuova W203, la TRAZIONE: posteriore
Classe C più celebre di sempre dal CILINDRATA: 5.439 cm3
punto di vista stilistico. I fari POTENZA: 367 CV (270 kW)
anteriori infatti sono quattro, a goccia, @ 5.750 giri, 510 Nm
integrati l’uno con l’altro. Un effetto visivo @ 4.000 giri
DIMENSIONI E PESO:
diventato tradizione in poco tempo. Con la
Lunghezza 4.611 mm,
seconda generazione Mercedes ha
Larghezza 1.744 mm,
introdotto, oltre alla sedan e la SW, la prima Altezza 1.412 mm, Passo
versione coupé, con un assetto ancora più 2.715 mm, Peso 1560 Kg
sportiveggiante. In generale questo modello PRESTAZIONI: 0 – 100 km/h
aumenta il comfort e la raffinatezza, in 5,2 secondi; 250 km/h
innovando anche la meccanica. La versione più performante è la C32 AMG, con un potente V6 di velocità massima
3,2 litri da 354 CV, superata in potenza e prestazioni, nel 2004, con l’arrivo della C55 AMG. PESO/POTENZA: 4,3 Kg/CV
La W203 fu la prima, e per ora l’unica, ad avere una versione AMG anche con l’alimentazione
a gasolio, presentata con l’aggiornamento avvenuto nel 2003. La seconda generazione MERCEDES W203
raggiunse numeri di produzione pari alla prima serie: dominando il mercato di quegli anni.
CLASSE C 30 CDI AMG
2003 - 2004
MOTORE: 5 cilindri in linea,
20 valvole
TRAZIONE: posteriore
CARBURANTE: Diesel
CILINDRATA: 2.950 cm3
POTENZA: 231 CV (170 kW)
@ 3800 giri, 540 Nm
@ 2000 giri
DIMENSIONI E PESO:
Lunghezza 4.541 mm,
Larghezza 1.728 mm,
Altezza 1.455 mm, Passo
2.715 mm, Peso 1.630 Kg
PRESTAZIONI: 0 – 100 km/h
in 7 secondi; 250 km/h
di velocità massima
PESO/POTENZA: 7,1 Kg/CV
MERCEDES CLASSE C
N
el 2007 arriva sul mercato la
terza generazione della
Classe C, la W204, che 2013 - 2015
MOTORE: 8 cilindri a V,
prevede il ritorno dei
36 valvole
classici fanali singoli, ma accentua TRAZIONE: posteriore
ancora di più le linee filanti e sinuose. CILINDRATA: 6.208 cm3
È probabilmente la Classe C dalle POTENZA: 507 CV (372 kW)
forme più dinamiche ed eleganti di @ 6.800 giri, 610 Nm
sempre. Questa è anche la generazione @ 5.200 giri
che introduce sul mercato la C63 DIMENSIONI E PESO:
AMG, dotata di un motore da 6,3 litri Lunghezza 4.711 mm,
che eroga 457 CV. Più che berlina, una Larghezza 1.795 mm,
Altezza 1.448 mm, Passo
vera e propria supercar, che induce il
2.765 mm, Peso 1.730 Kg
DTM a sceglierla come safety car ufficiale.
PRESTAZIONI: 0 – 100 km/h
La versione coupé della C63 AMG diventa il top di gamma. Il grande risultato della terza in 4,2 secondi; 280 km/h
serie è testimoniato ancora una volta dai numeri: la vettura, in sei anni, vende più di 2,3 di velocità massima
milioni di unità. PESO/POTENZA: 3,4 Kg/CV
Nel 2014 Mercedes lancia sul mercato la quarta generazione La quinta generazione della Classe C viene introdotta sul
della Classe C, la quale evidenzia l’anima sportiva, con due mercato nel 2021, rispetto alla generazione precedente ha
calandre disponibili (classica e sportiva); mentre nella un look ridefinito e un carattere high-tech, e condivide molti
zona anteriore l’ampio spoiler è affiancato da due enormi elementi di stile con la più piccola cinque porte ,Classe A ,
prese d’aria. I fari sono di forma trapezoidale, mentre le e con la più grande Classe E. I motori della nuova Mercedes
linee ancora più tese rispetto al solito migliorano di molto Classe C sono tutti turbo a quattro cilindri e tutti ibridi,
l’aerodinamica, con un Cx di 0,25 quasi al livello delle supercar o leggeri a 48 volt oppure plug-in.
moderne. Anche per questa generazione la C63 AMG è il top Proposta solo come berlina e SW, poiché le versioni coupé
di gamma, che vanta un V8 4 litri biturbo da 462 CV. e cabriolet faranno parte di una nuova gamma chiamata CLE.
youngtimereretro.it 17
COSA COMPRO CON
18 Youngtimer &
SPECIALE BERLINE
STRATOSFERICHE
LE AUTO
DI QUESTO NUMERO
OPEL
Vectra (B) V6
LANCIA
Thema Turbo 16v
ALFA ROMEO
156 GTA
SAAB
9-3 TS
VOLVO
850 T5-R
JAGUAR
S-Type V8
MERCEDES-BENZ
C AMG (W202)
MASERATI
Quattroporte (IV)
BMW
M3 (E36)
OPEL
Omega Lotus
LANCIA DEDRA
Turbo HF Integrale
AUDI
S4 (B5)
FORD
Sierra Cosworth 4x4
PEUGEOT
405 T16
youngtimereretro.it 19
COSA COMPRO CON... BERLINE STRATOSFERICHE
L
a Vectra è stata una berlina dal successo travolgente, Le V6 si ponevano al vertice di un’ampia gamma ed entrambe
simbolo della working class centro-europea. Per il suo le motorizzazioni da 2.5 e 2.6 cm³ offrono una potenza di 170
secondo atto i tecnici Opel decisero intelligentemente CV, distinguendosi per una generosa elasticità. È una vettura
di rinnovarla senza stravolgere il progetto originario: concepita per viaggiare “sul velluto” e oggi può essere
eliminarono gli spigoli della carrozzeria e ottimizzarono un’alternativa interessante per chi ha voglia di approcciarsi
l’aerodinamica. Al suo interno fece capolino un nuovo a una youngtimer senza doversi rovinare il portafogli...
abitacolo spazioso, confortevole e ben rifinito. purché si trovi il giusto esemplare!
S
e la 8.32 Ferrari è la massima
espressione della tecnologia italiana di
metà anni ‘80, rivolta a un pubblico
“maturo” capace di spendere cifre più
che importanti, la Lancia Thema Turbo 16 valvole
invece è quella che incarnava maggiormente lo
spirito dei giovani yuppies italiani di successo.
È una berlina dalla linea inconfondibile, comoda
e veloce, dotata di un turbo capace di farsi sentire
con il più classico calcio nella schiena.
Sulla terza serie i cavalli furono portati a ben
205 CV e i suoi interni furono allestiti in modo
raffinato ed esotico, ricalcando quelli della
“Ferrari”. Oggi è un’interessante alternativa
proprio alla 8 cilindri, dal costo decisamente più
alla portata e affidabile nell’utilizzo.
Meglio mettersi in garage un esemplare in
ordine (i numerosi optional potrebbero creare
più di un grattacapo). I ricambi? Croce e delizia...
20 Youngtimer &
LE ANTERIORI
È
lei la trazione anteriore dei primi anni 2000
più bella da guidare? Molto probabilmente sì,
purchè abbia il cambio manuale e magari...
un differenziale autobloccante aftermarket!
La 156 GTA è una super berlina, veloce e molto o
agile nel misto grazie al suo sterzo diretto;
in
inoltre il 3.2 V6 Busso è una sinfonia che vi
acco
accompagnerà in qualsiasi situazione: sempre pronto
e deciso, esprime un’elasticità disarmante. Esteticamente
si presenta eterna: in Alfa Romeo non stravolsero la sua
linea indovinata con inutili orpelli estremamente sportivi.
La qualità degli interni è discreta e altri suoi difetti sono
ben noti: occhio ai braccetti anteriori, diffidate delle
versioni Selespeed e fate attenzione agli esemplari che
presentano modifiche meccaniche non coscienziose.
I DUE CACCIA SVEDESI...
U
n’auto che genera in molti di noi un dolce ricordo
è senza dubbio la Saab 9-3. Le TS sono le versioni
più spinte di una vettura che aveva numerosi pregi
e pochi difetti. L’introvabile “Viggen”, versione
di punta allestita dalla TWR seguendo la più estrema
filosofia aeronautica della casa di Trollhättan, è un vero
e proprio missile terra-aria.
Più alla portata la 2.0 TS
da 205 CV, auto dalla guida
piacevole e coinvolgente,
che anno dopo anno sta
diventando un oggetto
dal rilevante valore
collezionistico.
N
el 1996 Volvo sorprende tutti con una versione
ancora più spinta ed elaborata della sua 850, e così
nasce la T5-R. Vengono messe in cantiere 2.500
vetture di colore giallo, equipaggiate con un 5
cilindri da 2,3 litri capace di sviluppare una considerevole
potenza di 240 CV e 330 Nm di coppia. Per la sua messa a
punto i tecnici svedesi si affidano alle mani esperte di Porsche.
Questo connubio vincente fu capace di tirar fuori una berlina
esaltante, molto vicina alla sua stretta parente che correva nel
campionato BTCC insieme alla scuderia TWR. Le vendite
furono così incoraggianti che a Göteborg vengono prodotte
altre 2.500 unità di colore nero e altrettante in verde scuro.
Tutte andate a ruba in pochissimo tempo! Il risultato?
Una Volvo estrema e sfacciata, oggi leggenda!
youngtimereretro.it 21
COSA COMPRO CON... BERLINE STRATOSFERICHE
S
e state cercando una vettura elegante,
caratterizzata da una una linea tipicamente british,
dal tocco rétro e allestita con un interno simile ai
salotti di Buckingham Palace, senza dubbio la
S-Type potrebbe essere quel giaguaro che fa al caso vostro.
È probabilmente una delle berline più sottovalutate degli
ultimi anni; la sua versione equipaggiata con il V8 di origine
Ford è una underdog da ben 298 CV, capace di raggiungere
i 395 CV nella sua versione R Super Charged.
La sua dinamica di guida risulta divertente e coinvolgente;
unico neo rispetto alla sua dichiarata sportività è però
il cambio automatico. Un manuale avrebbe fatto raggiungere
al progetto una godibilità su strada vicina alle tedesche
più blasonate.
A
vete presente quando l’appetito vien mangiando?
È stato un po’ il caso della classe C, modello
protagonista della prima collaborazione tra Casa
tedesca e il reparto corse AMG, che ha dato vita
alla prima C36 AMG da 280 CV. La berlina compatta
Mercedes si presenta decisamente più muscolosa e sportiva
rispetto la C 280 Sport da cui deriva... ma dato il successo
commerciale e il continuo sviluppo per stare al passo con le
competitor gli ingegneri di Affalterbach tirarono fuori dal
cilindro nel ‘97 la C43 da 306 CV e l’anno successivo
l’estrema C55 AMG da 347 CV. Oggi sono tutte delle super
berline appetibili per moltissimi appassionati di youngtimer
in cerca di prestazioni e qualità costruttiva. Già le C36 e la
C43 offrono un bel guidare, ma va tenuto conto dei loro costi
di gestione spesso superiori alla media. Rara e
impressionante è invece la C55. Una famiglia che fa venire
solo l’imbarazzo della scelta!
L
a quarta generazione delle Quattroporte è stata la
prima auto del Tridente a essere presentata sotto la
proprietà Fiat. È una berlina di rappresentanza
molto compatta, la sua carrozzeria appare signorile
ed elegante, il suo abitacolo invece è un tripudio di pellami
e materiali nobili in linea con lo stile Maserati. Nel 1996 è
entrato in listino il motore più prestazionale della gamma,
un 8 cilindri a V da 3.2 biturbo capace di sviluppare 335 CV
e di esprimere delle prestazioni assolutamente di rilievo:
270 km/h di velocità massima, coprendo lo 0-100 in 5,8
secondi. Pur non essendo una vettura sportiva, è una Gran
Turismo tipicamente Maserati: ottima sul dritto, sound
coinvolgente ed estremamente confortevole.
Una vettura da cercare senza gravi problemi meccanici,
perché delicata, richiede una manutenzione attenta.
Maggiormente ricercata nella sua versione “Evoluzione”,
decisamente più apprezzata e raffinata tecnicamente.
22 Youngtimer &
LE POSTERIORI
D
al 1993 la E36 rappresenta un mito per tutti i
collezionisti di youngtimer e la sua versione più
spinta firmata M è un vero e proprio punto di
riferimento in termini di prestazioni e sportività.
Infatti, la seconda generazione della M3 rappresenta un
modello di rottura, in quanto è la prima a essere spinta da un
motore 6 cilindri in linea in grado di offrire un’erogazione
fluida, unita all’assenza di vibrazioni.
È
possibile trasformare una paciosa berlina per e arrogante, molto sobria al suo interno, si differenzia
famiglie in un missile terra-aria? Certo che sì! rispetto alle Omega “civili” per i suoi sedili in Pelle Connolly
A maggior ragione se l’auto in questione, durante il e gli inserti in radica. Oggi è un’auto dall’aurea leggendaria
suo sviluppo, è passata sotto le cure vitaminizzanti e le sue quotazioni sono fuori portata per molti... oggetto
di Lotus! Scartata l’idea dei tecnici GM di utilizzare sotto raro da veri collezionisti!
al cofano il V8 della
Corvette C4, si optò per
tirar fuori il massimo
possibile dal 6 cilindri
già presente in listino,
incrementando la
cilindrata a 3.6 litri
e adottando due
turbocompressori Garret
T25 con intercooler,
raggiungendo una potenza
di 377 CV e 570 Nm
di coppia.
Le prestazioni sono da
urlo, 283 km/h di velocità
massima e 5,2 secondi per
raggiungere i 100 km/h da
fermo, ovvero la berlina
più veloce al mondo.
Esteticamente muscolosa
youngtimereretro.it 23
COSA COMPRO CON... BERLINE STRATOSFERICHE
B
en 177 CV e tanta tecnologia! La Dedra Turbo scricchiolio di troppo. A partire dal 1992 questa versione adottò
Integrale beneficia di una trazione 4x4 permanente la desinenza “HF” con l’emblema distintivo integrato nella
con un sistema a tre differenziali. L’anteriore è libero, griglia frontale, legando il modello ai successi nelle corse di casa
mentre il centrale delegato alla distribuzione della Lancia. La Dedra Integrale è una berlina media al momento
coppia ha una regolazione asimmetrica che la rende più “facile” poco considerata dai collezionisti e tuttavia amatissima
da domare: il 56% sull’asse anteriore e il 44% sul posteriore. dai privilegiati possessori.
Al retrotreno è presente un differenziale
autobloccante inseribile elettronicamente. Su
strada la Dedra Integrale si distingue rispetto la
versione con la sola trazione anteriore per la sua
dinamica sicura e stabile. I suoi interni spiccano
per i rivestimenti eleganti, mentre le plastiche di
alcuni esemplari presentano qualche
S
tate cercando una youngtimer
che potrebbe essere utilizzata
come una daily car? Audi S4!
I meriti derivano da una qualità
costruttiva di altissima fattura e da una
meccanica a dir poco eccezionale...
a patto che la vettura abbia ricevuto
durante la sua vita le giuste attenzioni
e non sia stata oggetto di elaborazioni
approssimative. La linea è elegante,
dal sobrio gusto teutonico.
Gli interni si dimostrano di ottima
qualità: plastiche e rivestimenti si
rivelano sorprendenti per la loro
durabilità. Il motore biturbo da 265 CV
si rivela prontissimo fin dai bassi regimi,
con una progressione immediata e
costante, quasi da turbodiesel.
In più, ha tanta trazione e coppia da
vendere! Tutto in questa vettura è stato
concepito per durare; si conferma una
godibile compagna di viaggio anche per
merito della trazione integrale Quattro
e del cambio manuale a 6 rapporti.
24 Youngtimer &
LE INTEGRALI
D
ecisamente misurata dentro e fuori, nasconde uno considerevole potenza di 220 CV. È equipaggiata con una
spirito indiavolato sotto al cofano! La Sierra trazione integrale permanente, riposta per il 66% al
Cosworth è un mito che ha scritto una pagina posteriore: significa tanta motricità ed enorme piacere di
di storia indelebile nelle corse e nei cuori di noi guida… per chi sa domarla! I meccanici la preferiscono per
appassionati. È una vettura dalla meccanica raffinata una manutenzione più “facile” rispetto alle competitor del
e il suo motore turbocompresso longitudinale sviluppa una tempo, merito di una architettura meccanica intelligente.
Al suo interno vi
accoglieranno dei magnifici
sedili firmati Recaro rivestiti
in Pelle Connolly, ma il resto...
anche gli strumenti di bordo
sono insufficienti. Il sapore
minimal fortunatamente non
riguarda le sue prestazioni,
la Sierra si dimostra una
fantastica sleeper car da tener
d’occhio. Per ciò che riguarda la
disponibilità di ricambi, si
possono dormire sonni
piuttosto tranquilli: si trova
(quasi) tutto tra OEM e
aftermarket. Le sue quotazioni
stanno velocemente schizzando
alle stelle, affrettatevi!
L
a 405 T16 è stata la versione top di gamma della la T16 può coprire lo 0-100 km/h in meno di 7 secondi
berlina a tre volumi francese. Rispetto alla 405 e raggiunge una velocità massima di 235 km/h.
comune cambia poco esteticamente, i tecnici La sua dinamica di guida è entusiasmante ed efficace, grazie
del Leone hanno volutamente scelto di non dare a una trazione integrale permanente con giunto viscoso
troppo nell’occhio, senza snaturare l’eccellente lavoro Torsen con ripartizione al 53% sull’avantreno e al 47%
di Pininfarina. Il motore è il brillantissimo 16 valvole al retrotreno.
sovralimentato con un generoso turbocompressore Nel complesso è una vettura molto interessante, ma anche
Garret che vanta una potenza di 196 CV (220 CV tanto rara! Solo 1.046 esemplari costruiti in appena due anni
azionando l’overboost) ed è capace di prestazioni notevoli: di produzione... buona ricerca a voi!
youngtimereretro.it 25
26 Youngtimer &
Tu vuò fà
l’americana
Nata come pony car a misura d’Europa, la Ford Capri
è rimasta sulla breccia per quasi vent’anni. È stata
prodotta in tre versioni, regalando all’automobilista
medio il sogno di una coupé accessibile
DI MANUELE CECCONI FOTO MAX SERRA
“Sexy European” è il claim
utilizzato negli USA,
dove la Capri porta
il marchio Mercury!
S
iamo all’inizio del 1969. Possiamo dire, senza questo successo. Come? Ad esempio declinandone la ricetta,
volerla buttare in politica, che il sogno americano in modo da renderla appetibile per il Vecchio Continente e
ha vissuto momenti migliori. Il vento della compatibile i gusti, la cultura automobilistica e le risorse
contestazione soffia forte, tanto da rischiare di della clientela d’Oltreatlantico.
lacerare la Star-Spangled Banner: mentre gli USA e Proporzioni analoghe, stile accattivante, ma
il modello socio-economico che essi rappresentano vengono dimensioni e motorizzazioni meno impegnative: la
messi in discussione da una buona fetta dell’opinione nuova Capri presentata nel gennaio ’69 è esattamente
pubblica mondiale, Washington deve vedersela anche con la questo, una “coupé europea” a quattro posti che punta
“bega” del Vietnam, un pantano dal quale – lo si inizia a a brillare (anche) della luce rif lessa dalla cugina
capire – sarà difficile uscire a testa alta. Dopo i fatti di Praga, americana. Sì, perché l’elegante fastback svelata al Salone
a dire il vero, anche il Sol dell’Avvenire inizia a scaldare un di Bruxelles è la seconda figlia del recente matrimonio tra le
po’ meno, ma è una magra consolazione. In questo periodo filiali britannica e tedesca del brand statunitense. E proprio
non facile per gli States (all’Allunaggio manca ancora come la primogenita, la Escort, punta a sedurre un pubblico
qualche mese…) c’è tuttavia un settore nel quale il fascino molto ampio, pescando a strascico anche nella “media
“yankee” non vacilla nemmeno di un millimetro: quello delle borghesia automobilistica”, tanto per piegare a nostro uso e
automobili, meglio se sportive. Meglio se Ford. consumo un termine molto in voga in quegli anni a dir poco…
Non solo la GT40 sta mietendo successi a raffica a Le vivaci. Sfiziosa ma abbordabile, modaiola ma senza la puzza
Mans, ma si sono cominciate a scrivere le prime pagine di sotto il naso, la Capri vuole essere “pop” nel senso migliore
un’altra leggenda, quella della Mustang. A qualche anno dal del termine: vuole essere “L’auto che ti sei sempre
suo lancio la pony car dell’Ovale Blu è già in corsa verso il promesso”, come recita lo slogan promosso da Ford.
mito, e a Dearborn si inizia a pensare che sarebbe furbo Dietro a quelle linee americaneggianti c’è la matita di
sfruttarne la scia, raccogliendo anche in Europa i frutti di Philip T. Clark, già padre dei primi prototipi della Mustang,
28 Youngtimer &
SU STRADA
P O P , N EL S E N S O
arriverà anche a più di 30 combinazioni possibili tra
propulsori ed allestimenti.
M IGLIOR E...
Bisogna però attendere il 1971 per la RS 2600, la
declinazione più sportiva della Mk1. Dotata di un V6 da
150 CV e iniezione Kugelfischer, questa Capri sotto
steroidi traccia un filo rosso con le competizioni, lasciando
in seguito il testimone all’ancor più estrema RS 3100.
Proprio in quell’anno il tedesco Dieter Glemser ci vince il 500 esemplari, tutti destinati al mercato locale.
Campionato Europeo Turismo, un risultato bissato dal Sono anche i risultati in pista a trainare le vendite della
connazionale Jochen Mass nel 1972. La sudafricana Basil Capri, che nell’estate ‘73 festeggia il traguardo del
Green Motors decide di cacciarci dentro addirittura un otto milionesimo esemplare. All’orizzonte si staglia tuttavia lo
cilindri Windsor da 5.000 cc: la Perana V8 viene prodotta in spettro della crisi petrolifera, uno tsunami che si abbatte
youngtimereretro.it 29
Per chi cerca sound e brillantezza sono d’obbligo i V6 più grossi, ma il due litri Pinto con il doppio corpo Weber dice la sua in quanto a elasticità.
Di certo la potenza non mancava alle Gruppo 5 allestite da Zakspeed: della Capri non rimaneva quasi nulla, in compenso arrivavano a 600 CV.
SU STRADA
youngtimereretro.it 31
1
3
1 A caratterizzare il look della Mk3 sono i
quattro fanali anteriori tondi parzialmente
coperti dal lungo cofano, la griglia
nera “Aeroflow” a listelli orizzontali e
un’aerodinamica vistosa, esibita, quasi
rallystica. 2 Curiosità: avrebbe dovuto
chiamarsi Colt, ma Mitsubishi – che aveva
utilizzato questo nome fin dai primi anni
Sessanta – si oppose. Ford rispolverò
dunque il nome Capri, già impiegato per
identificare le versioni coupé della Consul:
ispirato all’isola italiana, portava con sé un
alone modaiolo e godereccio. Esattamente
ciò che serviva. 3 Sulla GT4 i sei strumenti
circolari presentano un malizioso contorno
rosso, che dona al cockpit un delizioso
piglio racing.
34 Youngtimer &
SU STRADA
MODA
Giorgio Armani allarga il proprio
pubblico abbracciando i giovani
fondando Emporio Armani.
ATTUALITÀ
Apre il primo fast food
di Burghy in Piazza San Babila
a Milano.
youngtimereretro.it 35
Tra gli anni ‘70 e ‘80,
crisi petrolifera e
vessazioni del fisco
piegarono anche la
ferrea volontà di un
uomo tutto d’un pezzo
come il Drake. Dopo la
Dino 208 GT4, un’altra
Ferrari con motore V8
da appena due litri di
cilindrata vide la luce.
DI PIERPAOLO BUCCI FOTO MAX SERRA
36 Youngtimer &
youngtimereretro.it 37
38 Youngtimer &
SU STRADA
S E N Z A T EM P O
B Y P IN IN F AR IN A
M
olte volte avete letto l’espressione “senza tempo”
sulla nostra e su altre testate automobilistiche?
Il lessico del giornalismo motoristico non è
troppo dissimile da quello sportivo. Per ribadire
i concetti si ricorre a formule note, ripetizioni e
metafore inflazionate: il rischio di inciampare nei clichè
incombe, inesorabilmente. Nel caso della Ferrari 208 non si
corre questo pericolo. Mai espressione è stata più adeguata nel
sintetizzare il giudizio su un’auto: la 208, così come la sua
“matrice” 308, sono modelli senza tempo, nell’accezione più
completa del termine. Nel 1975, per arginare gli effetti della
crisi petrolifera il governo italiano impose un regime fiscale
rigido nei confronti delle auto di cilindrata superiore ai due litri.
Anche una Casa automobilistica di prestigio come la Ferrari
corse ai ripari, equipaggiando nel 1975 la Dino 208 GT4 con un
motore V8 da appena 1991 centimetri cubi, ricavandolo
dall’unità da tre litri che equipaggiava la 308 GT4. Ma se la
precedente Dino 246 era stata apprezzata universalmente per la
sua linea firmata da Aldo Brovarone per Pininfarina, la GT4
aveva fatto discutere per il suo profilo piuttosto sgraziato,
condizionato dalla formula dei sedili 2+2. I lusinghieri dati di
vendita delle due versioni della GT4 non lo furono abbastanza
per contenere la delusione di Enzo Ferrari: restò la prima e
unica Ferrari disegnata da Marcello Gandini per il cavallino
nell’atelier di Bertone.
Il Drake nel frattempo non era rimasto a guardare:
mentre le annose discussioni sulle linee delle GT4
andavano avanti, lui aveva già commissionato a
Pininfarina una nuova auto sportiva che ne sfruttasse
appieno la base meccanica. Nel 1975, quindi in pieno regime
produttivo delle Dino, che sarebbe andato avanti fino al 1980, fu
FERRARI 208 GTB presentata la 308 GTB al Salone di Parigi. La carrozzeria in fibra
1982 di vetro era prodotta negli stabilimenti Scaglietti, che
Quotazione: € 65.000 / 90.000 vantavano un enorme know-how sui materiali compositi.
(Quotazioni in base alle condizioni del veicolo)
Questa soluzione fu adottata solo per due anni: nel 1977 i
Motore: Centrale, trasversale, 8 cilindri pannelli della carrozzeria divennero in alluminio e acciaio.
a V 90º, 1.991 cc
Potenza: 220 CV a 7.000 giri
Il design dell’auto, con una moderna linea a cuneo
Coppia: 240,3 Nm a 4.800 giri chiaramente ispirata a quella della 512 BB era opera di Leonardo
Trasmissione: manuale a 5 marce, RWD Fioravanti per Pininfarina, a cui si dovevano anche le linee
0-100 km/h: 6,6 secondi immortali della 365 Daytona. Probabilmente l’ingegnere
Vel. Max.: 242 Km/h
Peso: 1.232 Kg aerodinamico milanese non era ancora consapevole, ma più che
Rapp. Peso/potenza: 5,6 Kg/CV disegnare una carrozzeria, aveva creato un’icona
automobilistica. La 308, e di riflesso la 208 di cui parliamo
youngtimereretro.it 39
Lo stato di conservazione della 208 di Alessandro è incredibile, lo testimoniano anche gli equipaggiamenti intonsi,
che vanno ad arricchire il già meticoloso lavoro di detailing che lui stesso ama eseguire.
SU STRADA
youngtimereretro.it 41
“Unica licenza poetica,
reversibile, è il cavallino
sulla griglia anteriore”
42 Youngtimer &
SU STRADA
youngtimereretro.it 43
SU STRADA
g
guida super sdraiata, molto simile
aalle sport prototipo dell’epoca è
uuna cosa che si è persa, anche sulle
sstesse Ferrari. Stesso discorso
1982 COME ERAVAMO vvale per la griglia del cambio a
ggabbia metallica: se l’olio non è in
SLANG “Very arrapation!” temperatura meglio non perdere
tempo a cercare di inserire la
seconda e passare direttamente
dalla prima alla terza.
Le prestazioni sono quasi
analoghe alla coeva 308 aspirata
iniezione ma è meno
2 08, OV V E R O 2 LI TR I
soddisfacente da guidare perché
le mancano l’elasticità e la
E 8 CILIN DR I
prontezza del 3.0. Il turbo
SANREMO KKK è un turbo degli anni
Vince “Storie di tutti i giorni”
di Riccardo Fogli. ‘80 che non conosce le buone
maniere: o è ON o è OFF con
un esasperante lag di un paio di secondi. Può anche
divertire ed essere appagante ma anche essere un po’ snervante
nella guida tranquilla, la parte migliore secondo me è quando la
si parcheggia, si scende e ci si volta a guardarla. Per me è
semplicemente una delle macchine più belle di sempre. Nel caso
della mia da menzionare l’assoluta originalità e stato di
conservazione, come testimoniano gli adesivi di fabbrica
compreso il raro bollino blu sul cerchio anteriore sinistro che
TV significa: equilibratura fatta e pronta per la consegna.
Prima puntata di “Bim Bum Bam”
in onda su Italia 1, contenitore per Unica licenza che mi sono concesso, peraltro facilmente
bambini condotto da Paolo Bonolis, reversibile, il cavallino sulla griglia anteriore, in origine non
Sandro Fedele e Marina Morra.
previsto, ma da intendersi più come un porre rimedio a una
dimenticanza piuttosto che una personalizzazione. Per il resto è
come uscita dalla fabbrica nel luglio 1982 a due mesi dalla morte
di Gilles Villeneuve, che ebbe appena il tempo di provarla, ma
disse parole dure nei suoi confronti: per lui era poco potente e
non capiva la scelta di mettere il turbo sul due litri invece che
sul 3.000. Non credo che a lui interessassero le logiche del fisco
italiano. Sempre sul mio esemplare, degne di particolare
menzione sono l’autografo di Dario Benuzzi sulla porta
CIBO
guidatore, fatta firmare in uno dei nostri incontri, e le dediche
La Ferrero lancia il celebre autografe sul libretto service di
cioccolatino Rocher. Nicola Materazzi, Mauro Forghieri
“La posizione e Mauro Schedoni». La passione
senza confini di Alessandro si
44 Youngtimer &
2
youngtimereretro.it 45
Vive l e sp o r t
46 Youngtimer &
Erede della 205 Rallye,
la 106 ne raccoglie lo scettro nel ‘93
permettendo ai giovani degli anni ‘90
di avere un’icona sportiva, affidabile
e raggiungibile. Dopo l’epoca delle
“bare con le ruote” una vettura più
sincera, che ha svezzato generazioni
di rallysti… ma guai a prenderla
sottogamba!
DI CLAUDIO RASPANTI FOTO MAX SERRA
youngtimereretro.it 47
SU STRADA
“SIETE PRONTI
PER UN VIAGGIO
ONIRICO?”
C
hiudete gli occhi. È un pomeriggio di metà anni ‘90 dall’adozione dell’iniezione elettronica sul propulsore
e siete appena usciti dal tabaccaio. Avete comprato da 1,3 litri della serie TU.
chewing- gum, sigarette e vi sono avanzate 10.000 Nel 1996 arriva il primo restyling, volto a mantenerla al
lire per la benzina. Arrivate al vostro piccolo passo con la concorrenza che nel mentre si è fatta più
bolide, amato più da voi che dalla fidanzata. Già, aggressiva, specialmente in casa (Saxo vi dice nulla?).
perché non ha l’aria condizionata, cosa abbastanza comune, La Rallye mantiene intatto il suo spirito selvaggio e adotta
ma soprattutto risparmia anche sul numero di bocchette di un motore da 1,6 litri monoalbero a 8 valvole, che apporta
aerazione. Niente autoradio, perciò addio musicassetta degli poca differenza a livello di cavalleria ma cambia radicalmente
883. Sbloccate solo lo sportello lato guida dato che la chiusura il comportamento stradale. Crescono così i passaruota per
centralizzata non c’è. Salite e accendete il motore dopo aver adottare gomme con un canale più grande, arrivano
aperto il finestrino, ovviamente a manovella. Il motore ronfa minigonne e spoiler. L’allestimento rimane spartano ma
al minimo e si accompagna a una sinfonia di profumi e siccome la clientela si evolve e richiede accessori diversi, nasce
sensazioni: profumo di vettura nuova misto Vaniglia del una versione spinta da un motore 1,6 litri, stavolta a 16
deodorante e odore di benzina. Innestate la prima, diretti al valvole. Ecco quindi la GTI, più confortevole e meno “rustica”.
bar dove avete appuntamento con gli amici. Mentre L’allestimento viene arricchito da accessori quali
snocciolate le marce in sequenza sulla statale sapete che sarete condizionatore, servosterzo e vetri elettrici.
molto invidiati, considerato che non siete al volante di un’auto Dal 1998 la 106 viene riposizionata sul mercato, dopo il
qualsiasi. La vostra vettura è una Peugeot 106 Rallye, non lancio della 206, e la gamma viene gradualmente
certo alla portata di ogni portafoglio. State per svegliarvi tutti razionalizzata. In tale ottica nel 1999 la Rallye e la GTI
sudati! vengono “fuse” nella 1,6 Rallye 16v. Questa unisce il motore e
Vi abbiamo presentato il sogno tipico di un adolescente l’allestimento più borghese della GTI con l’estetica della
dell’ultimo decennio del secolo scorso. Rallye, eccezion fatta per i cerchi in metallo dipinti in bianco,
La 106 Rallye nasce nel 1993, due anni dopo il lancio sostituiti dai cerchi in lega da 14 pollici.
del modello standard, e ha come missione far divertire Abbiamo selezionato per voi tre versioni della 106 Rallye,
chi non si accontenta della Xsi. La meccanica viene seguendo passo passo l’evoluzione della specie!
trapiantata dalla 205 Rallye, ingentilita solamente
48 Youngtimer &
Peugeot 106 1.6 Rallye 16V
PREZZO DA 12.000 A 14.000 EURO
La Peugeot 106 Rallye 1.6 16v debutta nel 1999 e rimane
in produzione sino al pensionamento del modello.
Le quotazioni sono le più alte raggiunte dalla serie.
CI PIACE
Mutuando dalla GTI tutto l’allestimento risulta la più
“educata” e godibile delle tre. Il motore è adatto tanto alle
tirate quanto alla guida in scioltezza. ABS e aria condizio-
nata sono degli accessori che fanno sempre piacere.
NON CI PIACE
Non è pura come le Rallye precedenti pur mantenendone
grinta e spirito. Occhio in curva, perchè il posteriore si
alleggerisce parecchio: fa parte del gioco!
P
arlando di Francia è innegabile che vi sia un
collegamento con l’amore e il romanticismo, no?
Beh allora alla Peugeot devono aver creato dei
filtri d’amore notevoli, perché siamo di fronte
a un colpo di fulmine che non potrebbe derivare
nemmeno da qualche storiella delle televendite degli anni ‘90.
Questo amore si origina molto tempo fa, sui banchi di scuola.
Tra i ragazzi girano tante riviste di auto e i pareri si dividono
sulle doti dinamiche di una vettura piuttosto che un’altra.
Ovviamente non avendo ancora l’età per prendere la patente
le storie sono tutte di seconda o terza mano e il passo verso
le leggende metropolitane è molto breve. È in mezzo a questo
crogiuolo di inseguimenti memorabili e di “cuggini”
fantomatici che inizia la nostra love story. Scopriamo così le
prime due vetture della nostra comparativa e il loro
p
proprietario, Simone Boccaletti di Milano. Simone ci
ra
racconta volentieri come ha avuto origine questa vera e
p
propria folgorazione: «Da ragazzo non desideravo altro
c la 106, al contrario dei miei coetanei che
che
a
appendevano in camera i poster della Lamborghini
D
Diablo o della Ferrari di turno». Con una premessa simile
n potevano che succedere cose folli e così è stato.
non
«Appena presa la patente ho imparato i rudimenti sulla
vecchia Opel Astra Sw di mio padre, ma il sogno era
O
sempre la 106». E dal sogno alla realtà molto spesso lo
O: NEL SEGN
GIALLO, BLU E ROSS spazio è breve. Infatti accade che un giorno, il nostro
DA CORS A
DELLA TR ADI ZIONE Simone, si trovi a passare davanti alla vetrina della
concessionaria Peugeot ufficiale del capoluogo
l b
lombardo. Lei è lì, in pronta consegna, che lo fissa
intensamente dall’atelier del rivenditore. Grigia, 1.6 Rallye
16v, allestita di tutto punto con ABS, aria condizionata e
servosterzo. Gli interni sono neri, molto eleganti e con i
sedili profilati al punto giusto. L’estetica è quella della GTI
uscita di produzione, con l’aggiunta delle tre strisce giallo/
rosso/blu che contraddistinguono l’allestimento. Simone
entra in concessionaria deciso a regalarsi un sogno, il suo
sogno. Finché morte non vi separi, così direbbe un
celebrante per il rito del matrimonio e in tale occasione si
celebra questa festività laica. Simone se ne torna così a casa
con la sua piccoletta, probabilmente la penultima 106 Rallye
16V venduta dalla concessionaria milanese dato che è il 2003
e la carriera commerciale del modello è agli sgoccioli. Da
allora la piccola francesina rimane sempre con il suo primo e
unico proprietario che nel frattempo le affianca altre daily
car, custodendola con cura e facendola sfogare ogni tanto.
«Mi sono dilettato col tempo a trasformarla in un’arma
L’estetica trapiantata dalla GTI
la rende, insieme al grigio della
carrozzeria, la più sobria delle tre.
Si
Simone Boccaletti,
B l tti annii
40, vive a Milano e nella
vita di tutti i giorni si
occupa di investimenti e
trading. Appena può si rin-
tana nel box dove custodi-
sce i suoi gioielli. Proprie-
tario della 1.6 Rallye 16v e
della 1.3 Rallye le affianca
con altre auto nella vita di
tutti i giorni, ma appena
può le fa sgranchire in pi-
sta o ai raduni. Per le 106
ha creato un box apposito
con le pareti che riprendo-
no i colori delle tre bande
simbolo di Peugeot Sport
e qui raduna modellini
e accessori del marchio
transalpino. È socio del
106Rallye.it Club Italia e
con i ragazzi del club si è
dilettato nel rigenerare la
1.3 Rallye della prova.
youngtimereretro.it 51
SU STRADA
da pista, ormai molti la conoscono in giro e sanno che ho curva ci fa capire che non stiamo guidando una macchina
dato filo da torcere a vetture molto più prestigiose e alla portata di tutti, con il posteriore che si dimostra
prestazionali». Difatti la 106 ha ricevuto nel tempo piccoli veramente ballerino. Il ponte rigido non aiuta e nemmeno il
ritocchi come un assetto Bilstein specifico, tarato da uno peso distribuito con una predilezione per l’asse anteriore, ma
specialista. A questo si aggiungono un grande classico come quantomeno la vettura è gestibile semplicemente rilasciando
aspirazione e scarico modificati, accoppiati con un impianto il gas. Sono sensazioni che oggi sembrano venire da
frenante trapiantato direttamente dalla “sorellona” 206 e altri tempi dato che l’elettronica filtra tutto e la guida
dotato di tubi in treccia di derivazione aeronautica. La 1.6 ne risulta più sicura, ma molto meno sincera e diretta.
16v si presenta ad oggi in formissima, non disdegnando ogni In pratica la 106 fa quello che le si dice, è un dialogo tra la
tanto qualche uscita per raduni o scampagnate domenicali. meccanica e il guidatore e se si compie un errore è solamente
La pista rimane però la sua vocazione e ce ne rendiamo conto colpa nostra, non ci sono centraline varie a salvarci da una
subito. Le modifiche al motore fanno il loro effetto, l’acustica figuraccia. Il motore sfoggia tutti i suoi 118cv e lo fa in
è notevole. Iniziamo a girare e percepiamo subito l’alone di maniera decisa ma “civile”, facendosi guidare anche in
rispetto che suscita una vetturetta simile. L’ingresso in scioltezza se lo si desidera. La coppia è quella più alta tra le
CI PIACE
La parentela con le vetture che hanno popolato il Gruppo A
ed N per decenni è strettissima. È una vera sportiva vec-
chia maniera, va domata e questo la rende impareggiabile.
NON CI PIACE
Ha bisogno spazio libero, se imprigionata nel traffico o
nella vita di una daily car dimostra i limiti di un progetto
“da corsa”. Brusca e scorbutica, d’estate le bocchette in
meno si fanno sentire. Occhio ai freni nell’uso intenso, il
posteriore ha solo i tamburi.
G
ià, perché la passione che muove Simone non si è
esaurita con la sua prima 106. Avendo lo spazio
per ospitare un’altra piccola leoncina perché
limitarsi ad averne una sola? Simone deve averlo
pensato ma qui si tratta di una vera opera pia.
Difatti la 1.3 Rallye della prova, classe ‘94, risulta essere nata
con un karma veramente pesante. Ci racconta: «Questa
vettura ha una storia molto travagliata. Dopo averla vista in
vendita per molto tempo sui portali dedicati mi sono deciso a
evitarle una brutta fine. La 106 aveva veramente bisogno di
tante coccole per tornare ai fasti degli anni ‘90 dopo una vita
vissuta male». La piccola francesina tutta nera era stata
trattata male nel corso dei decenni ed era, come ci suggerisce
Simone, esaurita a livello di meccanica.
Nel pedigree vantava, si fa per dire, anche un furto e vari
incidenti che nel tempo avevano scalfito l’aura di mito che la
circondava. Le strade da percorrere erano due a questo
punto: o la pressa o la rinascita. E poteva un appassionato
come Simone optare per la pressa? Non solo ha deciso di
salvarla ma ha imbastito, con l’aiuto dei suoi amici del
106Rallye.it Club Italia, un programma veramente
ambizioso. Questo prevedeva la rigenerazione
completa della vettura, partendo dalla
carrozzeria per finire alla meccanica.
I ragazzi si sono così divertiti a ricreare
un modello tale e quale a uno uscito dalle linee
di produzione a metà anni ‘90… e i risultati sono
sorprendenti!
«È stata smontata completamente, raddrizzata,
VE DR ETE
NEL MI STO STR ET TO
messa in dima e riverniciata completamente.
Se osservate i particolari quali fanali o altro non SOLO I FA RI PO STE RIORI
troverete una discrepanza tra l’anno di produzione
e ciò che veniva usato in origine in quel periodo. La
meccanica poi è stata rivista completamente, grazie anche a
un’altra 106 ex Gruppo N che ha fatto da donatrice di
organi». Ad oggi solo l’assetto ha ricevuto un ritocchino,
divenendo un po’ più sportivo dell’originale. Effettivamente
sembra davvero appena uscita dalla catena di montaggio e da
fuori notiamo subito l’equilibrio tra grinta e sobrietà. Questo
rasenta la perfezione grazie alla cromia nera con cerchi
bianchi, elegante ma cattiva al punto giusto. Salendo a bordo
ci avvolge subito il fascino di un auto da corsa. Ci guardiamo
intorno e oggettivamente c’è veramente poco da vedere visto
che è spartana come poche. Mancano addirittura le bocchette
dell’aria al centro del cruscotto, rimosse in fabbrica per
54 Youngtimer &
Nera con i cerchi bianchi e la
striscia rossa che corre lungo
tutta la carrozzeria: what else?
youngtimereretro.it 55
migliorare ulteriormente il responso della bilancia.
Non a caso si tratta di una vetturetta che nel corso della sua
carriera ha spesso fatto da base per le trasformazioni Gruppo
N e Gruppo A. Sulla piccola 106 allestita da gara hanno
debuttato campioni indiscussi quali Andreucci e la francesina
arrabbiata ha monopolizzato intere categorie per almeno due
decenni. Il volante a tre razze riporta i colori di Peugeot
Sport ed è veramente bello da vedere, mentre il rosso
della moquette viene ripreso in parte anche sulla selleria.
I sedili poi sono sagomati al punto giusto ma lasciano
un senso di incompiuto.
È proprio da questo particolare che capiamo che la vettura
nasce per le corse, infatti la seduta alta stona non poco col
contesto, lasciando intendere che con sedili da gara e volante
a calice sarebbe tutta un’altra storia. Accendiamo il motore e
partiamo. Siamo di fronte all’esatto opposto rispetto alla 16v
che abbiamo provato. Questo motore, per quanto rivisto con
l’iniezione elettronica, arriva direttamente dagli anni ‘80 e
dalla 205 Rallye. Nel traffico la macchina ci fa capire di non
essere a proprio agio, strappando e diventando un po’
SU STRADA
PEUGEOT 106
1.3 RALLYE
Quotazione: € 11.000 / 13.000
(Quotazioni in base alle condizioni del veicolo)
Motore: 4 cilindri in linea, 1.294 cc
Potenza: 98 CV a 7.200 giri
Coppia: 108 Nm a 5.400 giri
Trasmissione: manuale a 5 velocità FWD
0-100 km/h: 9,3 secondi
Vel. Max.: 190 km/h
Peso: 810 kg
Rapp. Peso/potenza: 8,26 Kg/CV
scorbutica. Il caldo estivo e l’assenza di aria condizionata non rossa del contagiri, accoppiato a un cambio che ha le marce
aiutano neppure chi guida, così come il colore della corte, apposta per tirarne fuori il meglio. Siamo di fronte alla
carrozzeria. Che ci volete fare, la 106 1.3 Rallye nasceva versione più pura della 106 Rallye, quello che era il concetto
solamente in tre colori pastello: bianco, nero e rosso. La originale arrivato direttamente dalle sportive del decennio
coppia è in alto e per tirare fuori la grinta il precedente. Non è una vettura facile ma chi ama le scelte
propulsore ha bisogno di essere portato al limite. E senza compromessi trova decisamente pane per i suoi denti.
qui nascono i problemi, perché aumentando il ritmo il È totalmente diversa da qualsiasi cosa venga prodotto oggi,
posteriore si alleggerisce, specialmente se questo ci non ha elettronica e ti fa sentire tutto non avendo neppure il
porta a staccare forte in ingresso curva. L’impianto servosterzo, altro che palette al volante e manettini vari! E
frenante poi mostra più del resto i segni del tempo. Dato che i soprattutto va trattata con rispetto perchè a rovinarsi una
tamburi posteriori nella guida sportiva portano a un giornata per averla gestita nel modo sbagliato è un attimo e
affaticamento di tutto il sistema, ci sentiamo di consigliare lei ci fa capire di essere molto permalosa. Sì, perché ha
prudenza e una bella raffreddata ai bollenti spiriti. Il motore un’anima come tutte le macchine di una volta e non fa niente
è ancora in rodaggio ma gli piace urlare raggiungendo la zona per nasconderlo. E la amiamo proprio per questo...
CI PIACE
Rappresenta la giusta via di mezzo. È godibile nella vita
di tutti i giorni e il motore non vi darà brutte sorprese non
essendo esasperato. L’impianto frenante adotta i dischi
anche al posteriore migliorando notevolmente.
NON CI PIACE
Rimane una vettura molto spartana, pur con qualche
concessione alla comodità. Le tinte aggiunte col restyling,
insieme alle modifiche esterne, la rendono più vistosa
delle altre.
C
i approcciamo così alla 106 1.6 Rallye 8v, con l’idea
di essere di fronte alla via di mezzo tra le prime due
vetture che abbiamo provato. Andrea Bossuto di
professione fa il meccanico e questo ci lascia
intendere che non sia proprio un pivello. Ne
parliamo un po’ con lui e scopriamo di essere di fronte ad un
vero fan boy del modello: «La mia storia d’amore con la 106 è
iniziata con una 1.3 Rallye. Beh, adesso ne ho ben 7 e sono
tutte Rallye tranne una Xsi. Sono equamente divise tra 1.3 e
1.6 8v». Con un esperto così potremmo attenderci di tutto
invece troviamo una vettura sostanzialmente stock, nata nel
1998 e arrivata ad Andrea dopo altri 3 proprietari. «Quando
l’ho comprata, 6 anni fa, era in condizioni di uso quotidiano e
meritava un po’ di attenzioni a livello estetico e meccanico.
C ho sistemato motore, trasmissione e sospensioni
Così
m
mentre esteticamente ho solo provveduto a una lucidata
fa bene, mantenendo l’aspetto di un conservato
fatta
v
vissuto ma proprio per questo affascinante. L’unica
v
variazione fatta rispetto alla fabbrica è lo scarico, così il
m
motore canta meglio». Con queste premesse potremmo
p
pensare a una signora con le rughe, ma la piccola ci fa
c
capire di avere ancora molto da dire nonostante
registri più di 207.000 Km all’attivo.
Esternamente il colore ci rimanda al mondo dei
LÀ!“
“PU FF I QU A! PU FF I Puffi ma si tratta di una delle aggiunte cromatiche al
AN CH E VOI?
LO AV ETE PE NS AT O listino con il restyling del 1996. Infatti, oltre ai colori
della precedente versione arrivano anche il blu e il
r
giallo a renderla ancora più sbarazzina. La ricetta transalpina
prevede anche minigonne in tinta con la carrozzeria e cerchi di
dimensioni maggiori, uniti a passaruota maggiorati che
ospitano ancora pneumatici da 14” ma col canale aumentato da
5,5” a 6”. Ma le novità non finiscono qui, in quanto arriva in
eredità il motore da 1.6 litri della precedente Xsi oltre a un
allestimento leggermente meno spartano.
La vettura in prova dispone “addirittura” di chiusura
centralizzata e servosterzo, sono tornate anche le bocchette di
aerazione centrali. Se state pensando a una vettura
imborghesita lasciate perdere, non potreste essere più distanti
dalla realtà. Salendo a bordo ritroviamo lo stesso spirito della
precedente 1.3 Rallye, con il volante originale a tre razze che
perde il logo di Peugeot Sport (ora passato direttamente alla
fantasia dei sedili). La moquette riprende poi il colore della
carrozzeria, intonandosi perfettamente con le lamiere in vista
all’interno dell’abitacolo e con il fondo della strumentazione.
IL PR OP RI ETAR IO
AN DR EA BOSS UT O
Nel traffico la 106 scorre fluida e non strappa come il modello premesse iniziamo ad alzare il ritmo tra le curve e non
precedente, merito di un motore meno burbero e accoppiato rimaniamo affatto delusi, rendendoci conto di come si tratti di
con una sapiente rapportatura del cambio. Quest’ultima, una vettura più facile rispetto alla 1.3 e che ne elimina tutte le
essendo più lunga, permette di avere una guida meno problematiche relative all’impianto frenante. Stavolta al posto
“impiccata” e più sciolta, eliminando l’obbligo di cercare dei tamburi posteriori sono arrivati dei dischi che, accoppiati
sempre la parte alta del contagiri. Il motore a 8 valvole si agli autoventilanti già presenti sull’asse anteriore, conferiscono
distingue per una erogazione turistica, rendendola adatta alla frenata l’autorevolezza che mancava in precedenza. La
anche alla vita di tutti i giorni. leggerezza del retrotreno invece rimane invariata e alla fine va
Che non si tratti di un propulsore esasperato ce lo conferma bene così, ormai ci siamo abituati e non la vorremmo
anche Andrea: «Per esperienza posso dirvi che rappresenta altrimenti. Dovendo dare un giudizio su questa versione
un’ottima base per le elaborazioni e con poco si riescono a possiamo affermare che rappresenta la giusta via di
tirare fuori cavallerie veramente impressionanti». La coppia mezzo tra la 1.3 e la 1.6 16v, rimanendo pura in spirito
rispetto a prima è cresciuta molto e arriva molto più in basso, come la prima ma rendendosi più fruibile dalla maggior
rendendo facile affrontare qualsiasi situazione. Con queste parte dell’utenza come la seconda. Qui potete divertirvi
L’INCOMPRESA
62 Youngtimer &
VOLKSWAGEN PHAETON
Youngtimer & 63
L’INCOMPRESA
Il lusso secondo
richiama le lussuose
carrozze sportive
ottocentesche”
N
el mercato automobilistico odierno il segmento
delle berline ammiraglie ha subito una forte
rarefazione. Qualche tempo fa, invece, progettare e
mostrare al mondo la vettura più rappresentativa e
di maggior prestigio della propria flotta era motivo
di vanto, nonché occasione per valorizzare il progresso
tecnologico della Casa. Oggi, tutto questo appare anacronistico
e fuori moda, ahinoi… Meglio “suvvizzare la qualunque” per il
piacere del pubblico (o per lo più dei dirigenti); tuttavia non era
di questa idea Ferdinand Piëch, nipote di Ferry Porsche, padre Se siete stati capaci di superare lo shock iniziale,
di dodici o forse tredici figli avuti da quattro diverse relazioni, apprenderete che i cugini sotto i quattro anelli non metteranno
eccellente ingegnere e perspicace presidente del gruppo in comune con voi il loro telaio in alluminio... dunque vi
Volkswagen dal 2002 al 2015. toccherà fare gli straordinari per impostare una piattaforma
forgiata con il meno nobile e più pesante acciaio. Insomma da
L’AMMIRAGLIA DEL POPOLO “Auto del Popolo” ad “Ammiraglia del Popolo” il passo è... folle!
Ora mettetevi nei panni di un ingegnere felicemente impiegato Ciononostante, il volere di Herr Piëch è più forte dei franchi
in Volkswagen. Le vostre giornate in quel di Wolfsburg sono tiratori e così si inizia lo sviluppo della Phaeton.
pianificate su come spendere meno e far rendere La nuova “Passat con gli steroidi” ha un nome che non
qualitativamente di più le ottime Lupo, Polo, Golf e Passat di nasconde le sue aristocratiche aspettative, legandosi alle
fine anni ‘90. Un bel giorno Piëch si presenta da voi, nonostante lussuose carrozze sportive dell’Ottocento, richiamando
i numerosi pareri contrari all’interno del consiglio di etimologicamente il mito di Fetonte, figlio del sole (che a dire il
amministrazione, vi consegna una lista di dieci parametri da vero non fa una bella fine). A conti fatti l’investimento finale
rispettare tassativamente sul quale si dovrà sviluppare una sarà un flop megagalattico: 1,99 miliardi di euro persi e una
vettura di alta gamma che faccia concorrenza a Mercedes-Benz avveniristica fabbrica in vetro inaugurata appositamente
Classe S, BMW Serie 7 e Audi A8. (Glaserne Manufaktur) a Dresda. Venti anni dopo è facile
64 Youngtimer &
VOLKSWAGEN PHAETON
Sobrietà, eleganza e
abbondanti cromature. CARATTERISTICHE TECNICHE
CARAT
• MOTORI
MOT A BENZINA
3.2 V6
V6, 3.189 cc, 240 CV e 315 Nm, 0-100 km/h
in 12,2 secondi, 239 km/h, consumo medio 7,7 km/l.
V6, 3.597 cc, 280 CV e 370 Nm, 0-100 km/h
3.6 V6
in 8,9 secondi, 250 km/h, consumo medio 7,9 km/l.
V8, 4.172 cc, 335 CV e 430 Nm, 0-100 km/h
4.2 V8
in 6,9 secondi, 250 km/h, consumo medio 7,2 km/l.
W12, 5.998 cc, 420 CV e 550 Nm, 0-100 km/h
6.0 W1
in 6,1 secondi,
s 250 km/h, consumo medio 5,9 km/l.
W12, 5.998 cc, 450 CV e 580 Nm, 0-100 km/h
6.0 W1
in 6,1 secondi,
s 250 km/h, consumo medio 6,4 km/l.
• MOTORI
MOT A GASOLIO
3.0 V6 TDI DPF, 2967 cc, 224 CV e 450 Nm, 0-100 km/h
in 8,8 secondi, 234 km/h, consumo medio 9,9 km/l.
3.0 V6
V TDI DPF, 2967 cc, 233 CV e 450 Nm, 0-100 km/h
in 9,0 secondi, 235 km/h, consumo medio 9,9 km/l.
3.0 V6 TDI DPF, 2967 cc, 239 CV e 500 Nm, 0-100 km/h
in 8,3 secondi, 237 km/h, consumo medio 11,2 km/l.
V10 TDI, 4921 cc, 313 CV e 750 Nm, 0-100 km/h
5.0 V1
in 6,9 secondi, 250 km/h, consumo medio 8,2 km/l.
Youngtimer & 65
L’INCOMPRESA
Audi S8, sino al capolavoro tecnologico W12 di 6 litri da 420 a sull’intero progetto, poi posto fuori produzione dal 2016.
450 CV. Invece tra i diesel spicca il V10 TDI di 5 litri da 313 CV, Si contano solo 84.235 Phaeton prodotte, afflitte da
croce e delizia di casa Volkswagen, amatissimo dal Presidente un’emorragia finanziaria di ben 28.000 euro per unità.
Piëch, meno dal Clean Air Act in vigore negli Stati Uniti...
Complessivamente le prestazioni della Phaeton erano degne LA PHAETON D2 VITTIMA DEL DIESELGATE
di nota in quasi tutte le sue versioni proposte in listino. Divenne In molti forse hanno già dimenticato dell’immenso scandalo che
manifesto di ciò che la casa tedesca poteva realizzare senza ha colpito il gruppo Volkswagen nel settembre del 2015.
timore di concorrenza, presentando soluzioni all’avanguardia L’inganno sulle emissioni dei propri motori a gasolio, passato
che innalzavano notevolmente i contenuti e le qualità di guida alla storia come Dieselgate, è stato pagato a caro prezzo. I nuovi
della vettura. La trazione integrale 4Motion, le sospensioni vertici aziendali rottamarono il board precedente, cambiando
multilink con quattro ammortizzatori a gas controllati significativamente la rotta per abbracciare una filosofia più
elettronicamente, il cambio automatico Tiptronic con palette al “green” fortemente rivolta verso la mobilità elettrica. In quel
volante e il Cruise Control Adattivo, sono solo alcune delle periodo molti progetti in via di sviluppo sono stati di colpo
soluzioni che ponevano ai vertici questo progetto che su strada cancellati... uno di questi era proprio la Phaeton D2.
sposta comodamente una massa di circa 2,5 tonnellate. La damnatio memoriae che ha afflitto questo concept è durata
Sfortunatamente la spregiudicatezza non ha portato nelle sino al luglio del 2022, in occasione dei venti anni dal lancio
casse di Volkswagen alcun profitto. Si potrebbe dire che la della prima generazione, la casa tedesca ha svelato le immagini
dirigenza ha guidato la carrozza un po’ come Fetonte, inedite del mai nato sequel di fatto già pronto per essere
l’avventato figlio di Helios che precipitò a causa di Zeus... commercializzato. La D2 è stata ingegnerizzata sulla
Qui la saetta delle perdite è stata una decisiva pietra tombale piattaforma MLB (Modular Longitudinal Matrix) assemblata
con molte componenti in alluminio. Le sue linee si presentano
sobrie ed eleganti, caratterizzate da un approccio volutamente
“La Phaeton D2 più solenne e monumentale, incorniciate da numerose
cromature. Lo status della vettura è confermato dal suo interno
è stata cancellata lussuoso, predisposto come un neoclassico salotto hi-tech,
anticipando (nel 2016) il virtual cockpit basato su due grandi
66 Youngtimer &
VOLKSWAGEN PHAETON
PRINCIPALI OPTIONAL
• Accensione automatica luci (ALS)
• Allestimenti Premium per i sedili posteriori, in pelle
“Sensitive”, in pelle “Vienna” o “Sensitive Plus”.
• Chiusura servoassistita
• Comandi Cambio Aut. Tiptronic al volante
• Controllo automatico della distanza (ADR)
• Fari bi-xeno
• Impianto audio da 1.000 watt (Dynaudio)
• Inserti in legno di Castagno, Mirto o Radica di Noce
• Intarsi “Agnolo”, “Francione”, “Lendinara”, “Maiano”,
“Zambelli” (con Pac. Legno Superiore)
• Pacchetto Legno Superiore: inserti in legno alle
maniglie del tettuccio, pannelli porta, montanti centrali,
rivestimento consolle e cambio
Moderna ed esclusiva... • Pacchetto Memory: retrovisori con memoria,
peccato per il Dieselgate! cinture automatiche, specchietto interno aut. con
antiabbagliamento, sterzo regolabile elettricamente,
sedili ant. elettrici regolabili elettricamente con memoria
• Ricezione Tv
• Riscaldamento abitacolo con telecomando
• Sedili anteriori e posteriori riscaldabili, ventilati
e massaggianti
• Sistema controllo pneumatici
• Sistema Keyless Access
• Sensori di parcheggio
• Specchietti retrovisori esterni ripiegabili elettricamente
con antiabbagliamento
• Telefono con vivavoce
• Tettuccio fotovoltaico (o elettrico)
• Vernice metallizzata, perlata o da gamma speciale
• Vetri atermici
• Volante multifunzione in pelle e legno (riscaldabile)
PERCHÉ
PERC
PE RCHÉÉ CCOMPRARLA?
OMPR
OM PRAR
PR ARLA
AR LA??
LA costi di manutenzione, come d’altronde una vettura del suo
Siete pronti ad
d auto-incoronarvi imperatori come Napoleone, rango richiede. Se avrete intenzione di buttarvi in questa
ma odiate l’arroganza appariscente del sultano del Brunei? La ricerca, a ottimo mercato troverete le ambitissime
Phaeton potrebbe essere l’auto giusta per voi! Attualmente è viaggiatrici Diesel TDI, ma occhio ai chilometri percorsi.
possibile portarsi a casa (preferibilmente allungando gli Le ricercate 6.0 W12, magari a passo lungo e quattro
spazi del vostro garage) un esemplare in buone condizioni posti, sfiorano i 20.000 euro... dunque sono decisamente alla
con una spesa intorno ai 10.000 euro. Probabilmente non portata e sono quelle maggiormente predisposte per essere
sarà mai un modello che scalderà i cuori dei collezionisti, fin più ambite e ricercate in futuro.
troppo restii ad accettare una berlina di prestigio col E poi, volete proprio togliervi la gioia di poter guidare un
marchio Volkswagen sulla mascherina. D’altra parte dovrete transatlantico tedesco (sperando di non essere un autista in
mettere in conto che è un’ammiraglia, dunque prima del suo divisa) canticchiando: “Che me frega dell’A8... io ho la
acquisto bisognerebbe ponderare attentamente i suoi onerosi Phaeton!”.
Youngtimer & 67
D
omenica 19 settembre 1999 sul kartodromo di
Mariembourg, a pochi passi dalle Ardenne, va in
scena la finale del campionato mondiale FSA
100cc.
A contendersi il titolo il meglio di una
generazione di giovani kartisti. Tra questi c’è anche Giorgio
Pantano.
Giorgio, classe 1979, corre da sempre, sin da quando aveva
nove anni. È un pilota veloce e vincente. Al volante dei kart,
negli undici anni di carriera che lo hanno condotto sino a
questa finale, ha vinto praticamente tutto: otto titoli italiani,
un titolo europeo junior, due mondiali junior e due europei di
Formula A.
Ormai è pronto al grande balzo, la Formula 3 attende.
8 Youngtimer &
68
Con Heritage risaltiamo il patrimonio
storico-culturale del motorismo, nella sua
salsa più piccante: quella racing. Questa,
è la parabola del “piedone” di Conselve…
Giorgio Pantano, dal kart alla F1!
DI DIE GO A LV ER À
Quella di oggi sarà l’ultima gara al volante di un kart, un I millequattrocento metri della pista belga, una delle più
Vortex della scuderia di Jarno Trulli. lunghe, sono un indiavolato toboga. Con lui, in griglia, una
Sull’asfalto Giorgio regala sempre emozioni, per il modo manciata di promesse, da Liuzzi a Quintarelli, da Räikkönen
con cui sta in pista, per come mangia l’asfalto, per l’attitudine ad Alonso, che diciotto mesi dopo esordiranno in Formula 1
e lo spunto. È un talento naturale, un figlio di questa al volante, rispettivamente, di Sauber e Minardi.
straordinaria specialità. Per vincere, purtroppo, non basta masticare asfalto e
«Il kart era tutta la mia vita, la mia passione. È l’amore più secondi, per vincere serve anche un pizzico di buona sorte,
grande: prima di tutto veniva quello!» racconta oggi. «Avevo quella che oggi lo ha clamorosamente tradito.
uno stile di guida sporco e ruvido che oggi sarebbe Pantano, infatti, ha rotto il motore in prefinale e parte dal
scarsamente efficiente. I kart di questi ultimi anni sono infatti fondo del gruppo, in trentaquattresima posizione. La corsa al
più veloci di quelli che pilotavo, hanno più prestazioni e più titolo è compromessa ma lui non sembra farsene cruccio.
cavalli. Sono pesanti, potenti e raggiungono velocità Giorgio è un pilota sanguigno e di carattere, un
importanti. Più li si guida pulito, più si va forte: esattamente il combattente. In pista e fuori, è sempre all’attacco e, in
contrario dei miei anni.» omaggio a questa furiosa determinazione, nel paddock tutti
Youngtimer & 69
69
1 Un Pantano felice e sorridente sul podio di
Salbris nel Campionato Europeo FA del 1995.
2 La Dallara GP2/08 è per Pantano la vettura
“eletta”, per l’immediatezza delle sensazioni
che trasmette al pilota e per le possibilità
d’intervento sul set-up. Di certo, è anche
la più prossima al concetto di Formula 1.
3 Nonostante il decimo posto in Gara 1,
sabato 13 settembre 2008 Pantano
conquista a Monza il titolo mondiale GP2.
È uno degli apici della sua lunga carriera.
lo chiamano “Tyson”.
In pista Giorgio tiene fede
alla sua nomea e, sin dai primi
“La rimonta termina scomposti e nervosi.
Quintarelli, però, non
molla. Bussa di nuovo alle
metri, recupera posizioni su
posizioni. Curva dopo curva,
nelle ultime tornate, spalle di Bremer nel cuore
della curva successiva e lo
piomba alle spalle degli
avversari, li punta, li affianca quando raggiunge tocca spingendolo verso
l’esterno. Il danese finisce con
scodando e li sfila staccando
brutalmente al limite. Sembra
di un’altra categoria.
il terzetto di testa” due ruote nell’erba e deve
alzare il piede. Ad
approfittarne, però, è Danilo
La rimonta termina nelle Rossi, in agguato alle spalle,
ultime tornate, quando raggiunge il terzetto di testa formato che beffa Quintarelli e si porta a casa il quarto titolo mondiale.
da Bremer, Quintarelli e Rossi. Il vero protagonista della giornata, però, è qualche metro
È uno dei finali più belli ed emozionanti di sempre. Tutto, dietro di loro. Pantano arriva, infatti, furioso alle spalle di
infatti, si decide all’ultimo giro. A poche curve alla fine Bremer e lo sorpassa d’impeto, staccando l’ultimo biglietto per
Quintarelli rompe gli indugi e passa Bremer che, però, gli il podio ed entrando direttamente nella leggenda. Ancora un
rende pariglia alla staccata successiva. I kart si toccano giro di pista e chissà come sarebbe finita!
70 Youngtimer &
HERITAGE
Youngtimer & 71
HERITAGE
72 Youngtimer &
1 Giorgio e Eddie Jordan.
Il loro fu un rapporto complicato
e controverso, condizionato
anche dalla grande fragilità della
monoposto. In quattordici gare
disputate con la EJ14 Giorgio si
ritirò in otto occasioni piazzandosi
nelle retrovie nelle rimanenti sei.
2 Al volante della Williams BMW
FW24 in un test sulla pista di
Valencia a fine novembre del 2002
dove staccò il quarto tempo
della giornata.
Youngtimer & 73
74 Youngtimer &
74
Tanto lunga quanto affascinante,
prima snobbata e ora riscoperta.
Nata con il difficile compito di sostituire
la mitica E-Type, la Jaguar XJS sta invecchiando
incredibilmente bene, come le bottiglie
del miglior Whiskey. Ma occhio ai ricambi!
DI CLAUDIO RASPANTI FOTO MAX SERRA
youngtimereretro.it 75
7
“Il cofano immenso ci fa capire
che non dobbiamo aspettarci
un piccolo 3 cilindri là sotto”
76 Youngtimer &
SU STRADA
A
JAGUAR XJS 6.0 V12 lcune vetture nascono con un compito decisamente
CELEBRATION - 1995 ostico, tipo sostituire un mito come la Jaguar
Quotazione: € 40.000 / 50.000 E-type. Un’eredità simile è difficile da gestire per
(Quotazioni in base alle condizioni del veicolo) chiunque e ha fatto sì che la Jaguar XJS sia arrivata
Motore: 12 cilindri a V di 60°, 5.993 cc ai nostri giorni da incompresa, nonostante numeri
Potenza: 311 CV a 5.400 giri di vendita interessanti. Ma siccome il tempo è un gran signore, è
Coppia: 455 Nm a 3.750 giri
Trasmissione: automatica a 4 marce arrivato il momento della rivincita per questa “giaguarona”. Il
con gestione elettronica, RWD modello nasce come XJ-S nel 1975, con tre anni di ritardo
0-100 km/h: 6,9 secondi rispetto alle previsioni. Il momento storico è pessimo, siamo in
Vel. Max.: 265 Km/h
Peso: 1.900 Kg
piena crisi petrolifera e il marchio Jaguar sta entrando nella
Rapp. Peso/potenza: 6,11 Kg/CV barcollante galassia British Leyland. Dalla ingombrante
antenata eredita il poderoso V12 mentre la linea segna
una rottura netta con le linee morbide della E-type e la
propone come una Gran Turismo piuttosto che come una
sportiva. I “conservatori” del marchio non digeriscono
sia le pinne che accompagnano la linea del lunotto
posteriore che l’alluminio utilizzato per le rifiniture
interne. Il problema principale della XJ-S risiede però altrove: il
V12 da 5,3 litri merita un’iscrizione agli alcolisti anonimi! A poco
servono i 91 litri di benzina stipati nel serbatoio per dissetarlo e il
cambio automatico a tre marce di origine General Motors non
aiuta di certo. I 288 CV iniziali diventano 300 con la seconda
serie del 1981, denominata XJ-S HE. Questa porta con sé delle
camere di combustione “fireball” e i consumi calano lievemente,
mentre all’interno trovano nuovamente posto i rivestimenti in
legno. Ritorna così quell’atmosfera “Old England” che tanto
mancava ai puristi del marchio. Nel 1983 la gamma si allarga con
un motore da 3,6 litri e nel 1985 arriva la XJ-SC, una versione
targa a 2 posti. È solo il preambolo della nascita della
Convertibile, che sostituisce la XJ-SC nel 1988 dando nuova linfa
alle vendite. La terza serie del 1991, già sotto l’egida Ford,
rap
rappresenta un’ulteriore evoluzione e porta un cambiamento
ne fanaleria posteriore unito ad aggiornamenti estetici volti a
nella
m
mantenerla al passo coi tempi, oltre al cambio di denominazione
in XJS. Le novità più grandi risiedono nella meccanica: il 6
ci
cilindri viene potenziato crescendo fino a 4 litri, mentre il V12
da 1993 raggiunge i 6 litri di cilindrata per sottostare alle nuove
dal
n
normative antinquinamento e raggiungendo i 311 CV di
p
potenza. Il cambio diviene un più moderno GM 4L80-E a 4
r
rapporti a gestione elettronica mentre i dischi freno posteriori si
s
spostano dai lati del differenziale ai mozzi ruota per questioni
d praticità produttiva.
di
TA N TO M OTO R E
E TA N TA E LE G A N Z A
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1
1 Le sospensioni morbide e lo sterzo demoltiplicato sono più adatti per un giretto in auostrada, anziché sui passi di montagna.
2 Il V12 è monumentale e decisamente ingombrante, ma anche molto assetato!
3 Le cromature creano un’atmosfera in stile Old England che rimanda ad altri tempi.
3
SU STRADA
S U A M AE S TÀ V I AT
XJS. Mi sono imbattuto in lei consigliato dalla Casa potrebbe
formarsi calcare nelle tubazioni.
nel 2000, comprandola dalla
QU E
P E R IL TÈ D E LL E C I N
scomparsa Como Car,
concessionaria locale del
marchio». È così iniziata una
storia d’amore giunta fino ai
i i nostri,
giorni i fatta
f iù di 74.000
di poco più 74 Km dovuti a un utilizzo
nei fine settimana e per i raduni, a testimonianza di una cura
notevole del mezzo pur senza relegarlo in garage. Esteticamente
si rimane colpiti dal cofano immenso, tanto per confermare che
non c’è un piccolo 3 cilindri là sotto. La linea si presenta con gli PASSARUOTA
stilemi degli anni ‘70 ma aggiornata per restare al passo coi Nonostante la zincatura, la
ruggine ci indica la provenienza
tempi, con paraurti in tinta e la scelta di mantenere le pinne da luoghi “generosi” col sale.
poste ai lati del lunotto, per la gioia del driver in manovra. «La
mia V12 è una Celebration, serie commemorativa per i 60 anni
della Jaguar. Di questa combinazione esistono solamente 151
esemplari, di cui 65 Coupé. Rispetto al modello standard si
distingue per i cerchi in lega “20 spoke” e per il growler (il logo
Jaguar posto sul cofano) dorato. Gli interni prevedono volante e
leva del cambio dedicati e sono rivestiti in pelle AutoLux , più
raffinata della normale Connolly in quanto più soffice ma anche
più delicata». All’interno ci troviamo in un vero salotto inglese,
COACH LINE
con radica ovunque e pelle a profusione. In raffronto alle L’assenza della linea lungo il
dimensioni esterne l’abitacolo trasmette una sensazione di fianco potrebbe indicare una
IL PR OP RI ETAR IO lussuosa claustrofobia. Non si naviga nello spazio ma il comfort la riverniciatura approssimativa.
GI LB ER TO LU CIOLI fa da padrone ed è un piacere lasciarsi coccolare mentre il motore
viene acceso. Una regolata ai sedili elettrici con i comandi sullo
Classe 1945, è un sportello e siamo pronti. La plancia mostra i suoi anni ma
dirigente in pensione. possiamo affermare che sia invecchiata con stile. Impugnamo il
Appassionato di Jaguar volante, cicciotto a causa dell’airbag ma ben profilato e rivestito
da sempre, rimane in legno. La leva del cambio, a dire il vero mastodontica, si sposta
folgorato dalla vista di su Drive e partiamo per un giro di prova. Il motore ronfa
una XJ-S nella Forte dei sornione, come un giaguaro che fa le fusa, ma è pronto a
Marmi di metà anni ‘80. sfoderare gli artigli non appena si butta giù il pedale del gas. Il FARI ANTERIORI
Da quel momento nulla V12 non urla come un Ferrari di pari frazionamento, Iniziano a scarseggiare i ricambi,
sarà più come prima piuttosto alza leggermente la voce, come farebbe un vero a patto di non accontentarsi dei
sealed beam USA.
e la passione troverà Lord. Questi si dimostra regolare nell’erogazione, aiutato
sfogo prima con una da una coppia degna di un camion, per poi cambiare
XJ40 3.2 Sovereign decisamente temperamento sopra i 4000 giri/min. La XJS
del 1992 e poi con la si conferma una Gran Turismo e questa configurazione le
vettura oggetto del conferisce una bella vivacità, rendendola allo stesso tempo in
nostro servizio. grado di muoversi in totale souplesse. In pratica, come avrebbe
Ha trasmesso la detto il compianto Mario Brega, questa macchina “po’ essé piuma
passione al figlio, o po’ essé fero”, sta solo a noi scegliere. Il cambio automatico se la
Pietro, che è attualmente cava egregiamente, specialmente in modalità Sport, ma a causa
presidente del Jag del convertitore di coppia non possiamo aspettarci le cambiate PARABREZZA
Si tratta di un parabrezza
Lovers Club Italia. fulminee di un doppia frizione. Occhio invece al comportamento “vecchia scuola” e pure raro.
stradale, con le sospensioni abbastanza morbide e lo sterzo, Idem per i profili cromati...
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“Come avrebbe detto
il compianto Mario Brega,
questa macchina po’ essé
piuma o po’ essé fero!”
80 Youngtimer &
La XJS di questo servizio è una
vettura curata “a dovere”, sempre
seguita da specialisti del giaguaro,
come testimoniano le condizioni della
verniciatura (intonsa) e soprattutto
la qualità dei dettagli cromati (ancora
perfetti). Buoni sintomi che testimoniamo
una corretta conservazione, doppiamente
utile in questi casi per non dover impazzire
nella ricerca di ricambi che sono ormai
autentiche rarità, soprattutto presso i
magazzini della Casa madre.
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1
2
3
82 Youngtimer &
SU STRADA
TELEFONIA
Il 2110 è il primo 2G in grado di
inviare, ricevere SMS, squillando
con la celebre “Nokia Tune”.
ATTUALITÀ
Nasce eBay rivoluzionando
le vendite online.
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DANIELE GAGLIONE
DESIGNER
84 Youngtimer &
LE TAPPE DI
ALFA ROMEO 8C
S
ono già passati venti anni, dalla presentazione
dell’Alfa Romeo 8C Competizione Concept!
Come omaggio al modello, vi proponiamo
l’intervista al car designer Daniele Gaglione: uno
dei maggiori artefici del progetto AR920
capitanato da Wolfgang Egger. Ci ha raccontato come si è
avvicinato a questo mestiere, i suoi primi lavori e i progetti
più importanti in cui ha partecipato; regalandoci un punto
di vista unico, di chi “si è sporcato le mani”.
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DESIGNER
Daniele Gaglione
e Wolfgang Egger
a Pebble Beach
nel 2005.
La 8C Spider concept
supervisionata da
Nino e Mario Marazzi
presso la loro
carrozzeria (2005).
86 Youngtimer &
DANIELE GAGLIONE
youngtimereretro.it 87
L’inedito interno della MiTo
GTA presentato al Motor Show
di Ginevra 2009.
“Per me
è stato
alla nostra Business Unit Alfa Romeo. E così, la show car definitiva
8C Competizione, realizzata presso la carrozzeria Stola di Rivoli, è un grande onore
stata presentata al Salone di Parigi nel 2006. Le 500 unità
prenotabili, di cui 90 destinate al mercato italiano, furono tutte
riservate nel giro di poche ore! E non finì qui, perché ci
aver firmato
occupammo anche dello studio della versione Spider. la Moncenisio”
Raccontaci di più…
Seguendo i criteri estetici di successo della coupé, sintetizzati nello cofano anteriore, i due paraurti, il padiglione, gli specchietti, il
slogan “la bellezza necessaria”, già nel 2005 io e Wolfgang Egger ci portellone e tutte le parti basse aerodinamiche (includendo un
presentammo al Concorso d’Eleganza di Pebble Beach in estrattore posteriore). Per tutte queste modifiche è stata utilizzata
California con un’ Alfa Romeo 8C Spider Concept. Questa prima la fibra di carbonio. Poi esteticamente la MiTo GTA è stata
show car è stata sviluppata concettualmente ad Arese e realizzata avvicinata molto alla 8C Competizione dando una volumetria più
presso la carrozzeria dei fratelli Marazzi a Caronno Pertusella. “bold” all’anteriore e inserendo un trilobo di maggiore estensione e
Luogo scelto non a caso, dove tanti anni prima il maestro Franco profondità. Lateralmente è stato aggiunto uno sfogo d’aria,
Scaglione aveva dato vita alla più bella scultura su ruote mai posteriormente uno spoiler più marcato e due scarichi che
esistita, l’Alfa 33 Stradale. Dopo che Egger lasciò il Centro Stile, il fuoriuscivano nella parte centrale. Si aggiunse uno stile
successore Frank Stephenson mi diede l’incarico di portare a completamente nuovo dei cerchi che, oltre a essere degli inediti da
termine il progetto. Così nel marzo 2008 presentammo una 19 pollici, furono ipotizzati in magnesio. Prima della presentazione
seconda show car allestita sulla base di un mulotipo presso la SZ della show car, l’abitacolo venne completamente rivisitato da
Design a Mazzo di Rho. Oggi la 8C è riconosciuta come una instant Ramon Ginah: anche all’interno il mood racing era ben dichiarato.
classic, una delle più belle Alfa contemporanee. Per me averla Si utilizzarono dei materiali tecnici di prima scelta e si
vissuta con un team straordinario resterà sempre un eliminò la panca posteriore. Inoltre, anche i sedili, il
indelebile ricordo, e ho provato una grande emozione volante, e la leva cambio e tutti i dettagli della plancia e
nel raccontare il suo design all’interno del filmato dei pannelli porta vennero completamente ripensati
istituzionale nella funzione di rappresentante “Centro sia nello stile che nell’ergonomia, per ottenere una
Stile Design Esterni”. Il DVD venne poi consegnato nel maggiore integrazione tra pilota e macchina. La MiTo
suo cofanetto rosso ad ogni cliente il giorno del ritiro. GTA riscosse un ottimo successo, tuttavia il progetto
venne sospeso e poi
Poi sei stato nominato Chief Exterior Designer di La copertina del DVD cancellato. Un vero peccato!
Alfa Romeo. Hai lavorato alla definizione del design di “8C Competizione -
Brand Ambassador
159 e Giulietta, due vetture di successo! Nel mezzo ti Training”.
sei occupato di un concept Alfa Romeo presentato al
Motor Show di Ginevra nel 2009 e poi gradualmente
dimenticato. Raccontaci di MiTo GTA.
La MiTo Gran Turismo Alleggerita è uno dei progetti che
ho curato quando il Centro Stile Alfa Romeo era ormai stato
trasferito da Arese a Torino (difatti il nome della vettura celebra il
connubio tra Milano-Torino Ndr.). Sotto la direzione di Christopher
Reitz e la supervisione dell’Ing. Lorenzo Ramaciotti mi sono
occupato dello stile degli esterni. L’obiettivo era quello di sviluppare
una segmento B dalle prestazioni straordinarie che fosse al
contempo “alleggerita” proprio seguendo la filosofia delle GTA.
Ovvero, creare un’antagonista diretta della Mini Cooper S JCW!
Scegliemmo di ridisegnare un numero notevole di componenti:
88 Youngtimer &
DANIELE GAGLIONE
ULTIMA STACCATA
ATA
Cosa consiglia ai giovani car designer del domani?
A tutti i giovani che vogliono intraprendere questo mestiere
consiglio due cose: la prima è di essere meno critici dell’arte
altrui e più della propria, la seconda è che prima di “avere”
bisogna “essere” e prima di essere bisogna “fare”.
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LA CATTIVA
STRADA
90 Youngtimer &
Abbiamo strapazzato in off-road una Porsche
Cayenne 3.2 V6, versione dileggiata dai puristi
della Casa di Stoccarda e da un nutrito
popolo di “SUV Lovers”. Risultato?
Avevano entrambi torto marcio…
DI RICCARDO CASARINI FOTO ALBERTO CERVETTI
youngtimereretro.it 91
SU STRADA
G
eneralmente i SUV non risultano vetture eccellenti risponda a tutte le esigenze. Ed è per questo che abbiamo preso
sotto un aspetto in particolare, per via della loro il modello più sbeffeggiato della serie Cayenne, per riscoprirne
vocazione alla promiscuità d’utilizzo. La definizione un preciso, ambizioso e più che azzeccato utilizzo… quello
di Sport Utility Vehicle è insidiosa come il fuoristradistico! Non perché pensiamo che in versione stock sia
pavimento appena incerato a casa di vostra nonna, una seria competitor di qualche 4X4 specialistico, ma per
su cui si scivola facilmente! È immediato concepire che laddove dimostrare che no, non è nemmeno il SUV “vorrei ma non
c’è sportività termina “ipso facto” il comfort, così come una posso”, né la Cayenne “con due cilindri in meno” e neppure la
massa eccessiva sia mortificante per la dinamica di guida. Porsche “che non è una Porsche”. Semplicemente, il suo
L’utilità? Certo, è fatta di un insieme di fattori quali abitabilità dominio non è la Milano dei Navigli o quello sulla terza corsia
interna, capienza dei vani, altezza da terra, taratura delle dell’Autostrada del Sole.
sospensioni. Come dite?! Già, sono qualità che una buona Ma prima di scoprirne il perché, ecco un po’ di storia di
station wagon (magari in salsa integrale) può assolvere questa Cenerentola, prestata per l’occasione dal buon Simone
tranquillamente senza pagare lo scotto di un volume esagerato! (che avete già conosciuto sfogliando il servizio sulle ruggenti
Partiamo così, dicendo “pane al pane e vino al vino”, parlando Peugeot 106 Rallye, a pag. 46, Ndr.): il progetto Cayenne,
qui per la prima volta di un SUV. Nessuna contraddizione, presentato nel 2002 al Salone dell’Auto di Parigi, salvò di fatto il
continueremo a trattare il segmento che tanto successo ha marchio dalla profonda crisi economica in cui era sprofondato
riscosso negli ultimi venticinque anni, cominciando proprio dal da un decennio, aprendo abilmente un nuovo filone
modello simbolo per eccellenza: Porsche Cayenne.
Lo faremo però a modo nostro, senza fronzoli e,
soprattutto, senza dispensare opinioni timide e
compiacenti. Diciamolo: i SUV nascono anzitutto per
assolvere un’esigenza di status e una sensazione di
sicurezza, questo è quanto! Così come non esiste un
cappotto adatto a tutte le stagioni, non esiste una vettura che
“Un’auto pioniera,
su strade di mercato
inesplorate”
L A F IR M A
DI S T O C C A R D A
92 Youngtimer &
PORSCHE CAYENNE
(E1/955) 3.2 V6 - 2004
Quotazione: € 8.000 / 18.000
(Quotazioni in base alle condizioni del veicolo)
Motore: 6 cilindri a V longitudinale, 24V 3.189 cc
Potenza: 247 CV a 6.000 giri
Coppia: 310 Nm a 2.500 giri
Trasmissione: manuale a 6 marce, AWD
0-100 km/h: 9,1 secondi
Vel. Max.: 214 km/h
Peso: 2.160 Kg
Rapp. Peso/potenza: 8,74 Kg/CV
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Nel lontano 1989 Ferdinand A.E. Porsche affermò: «Se costruissimo una vettura fuoristrada secondo le nostre specifiche di qualità e con la scritta
Porsche posta davanti, si venderebbe senz’altro». Ci vollero più di dieci anni, per comprendere che quello non fu il colpo di testa di un ottantenne…
SU STRADA
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1
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96 Youngtimer &
SU STRADA
IL M A N U ALE
ciò che un preciso modello toglie - alla
storia, al blasone, al gusto - ma su
D À P IÙ G U S T O
quanto ci può restituire. In questo
caso, un’auto elegante, versatile sul
serio e dalla qualità raffinata. Non una
vettura “da sparo”, ma certamente
quella che ha risollevato le sorti di una Casa leggendaria che SOCIAL NETWORK
Esordisce Facebook, sito
possiamo apprezzare ancora oggi. Anche per merito, o rivoluzionario fondato da Mark
nonostante l’onta, di un “povero” 3.2 V6 frontale… Zuckerberg.
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“Certo che, con un bel
kit di rialzo e delle
protezioni adeguate…”
MUSEO
L’ABT è un club di collezionisti che
da oltre cinquant’anni raccoglie in un
unico luogo la grande storia di ciò
che è stata l’Alfa Romeo: industria
poliedrica e innovatrice del ‘900.
Il club firma
tutti i suoi
tesori,
compresa
quest’Alfa 75
Evoluzione.
La “Fonderia” è un luogo
di cultura e d’incontro...
e include un’officina!
V
i portiamo in questo numero in visita presso Cos’è e come nasce l’Alfa Blue Team?
una collezione privata tra le più straordinarie L’Alfa Blue Team è un club di amici, fondato nel lontano
in circolazione, che raccoglie l’essenza 14 febbraio del 1972 da me, mio fratello Stefano Salvetti,
e il fondamento del marchio Alfa Romeo. Claudio Bonfioli, Guido Delli Ponti e Giorgio Garavaglia. Il
Un luogo di cultura e d’incontro, in cui da oltre giorno di San Valentino è una ricorrenza per noi simbolo
cinquant’anni un gruppo di amici “Alfaziosi” come moderni poiché sigla il nostro grande amore per il marchio e la
cavalieri templari custodiscono e tramandano la memoria storia dell’Alfa Romeo. La nostra sconfinata passione
straordinaria di una cultura tecnica e ingegneristica iniziata per il Biscione ci ha portato sin da subito a collezionare
nel lontano 1910 con l’Anonima Lombarda Fabbrica automobili di grande valore, che allora si potevano
Automobili, poi Alfa Romeo; che proseguì successivamente le comprare spendendo cifre molto contenute. I primi
sue vicende sotto l’Istituto per la Ricostruzione Industriale dal luoghi dove le custodivamo erano il garage della nonna,
1933 al 1986. La storia dell’Alfa Blue Team comincia invece nel il piccolo box della zia... ma quando sono diventate un
1972 per iniziativa di un gruppo di ragazzotti, allora poco più numero decisamente importante abbiamo affittato
che ventenni, spinti dall’amore per le automobili marchiate una cascina. Tuttavia,
Quadrifoglio (e non solo). La raccolta vuole perciò ricordare il nostro percorso
l’Alfa Romeo come la grande industria meccanica e innovatrice virtuoso di ricerca
che fu nel corso del Novecento. proseguiva e nel 1982
Il sogno di Gianfilippo “Gippo” Salvetti, suo co-fondatore ci siamo trasferiti in un
e Presidente, e dei Soci che hanno dato vita a questa capannone moderno,
straordinaria realtà è quello di radunare in un unico luogo organizzandoci più
le vetture del Biscione che rischiavano di essere dimenticate, seriamente, includendo
ma che avevano ancora molto da dire. un’officina per le vetture
Tuttavia qui trovano riparo non solo le splendide Giuliette degli associati. Infine, nel
o Alfette, ma bensì tutti i significativi prodotti marchiati Alfa 1992 ci siamo trasferiti
Romeo: autocarri leggeri e pesanti, trattori, autobus, motori proprio dove ci troviamo
aeronautici e per la nautica, generatori di corrente, cucine adesso, all’interno di una
economiche... e tanto altro, sino ad una libreria consultabile vecchia fonderia... e tutti
con oltre 8.000 volumi, comprendenti una buona fetta noi affettuosamente la
di storia dell’automobilismo. chiamiamo ancora così!
INFO
L’Alfa Blue Team è un club
privato, la sua collezione
è visitabile (secondo le
disponibilità dei Soci) solo
su appuntamento per gruppi
di minimo 20 persone.
All’interno della visita guidata
può essere incluso un pranzo
tra i prestigiosi modelli Alfa
Romeo in esposizione, inoltre
ai partecipanti sarà regalato
un libro che racconta la storia
dell’associazione e i suoi
tesori.
Sede
Via Donizetti 24, Milano (MI).
Collezione
Via Fratelli Rosselli 7, Settala
(MI).
Una collezione E-mail
straordinaria, ricca di
clubalfablueteam@gmail.com
esemplari unici e rarità.
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ULTIMA STACCATA
Non solo auto,
ma anche
autocarri e bus. Qual è il suo genere d’automobile preferito?
Spicca il 902 di
Sicca con guida Devo dire che avanzando con l’età, preferisco una berlina
centrale. comoda e di linea affascinante, possibilmente non nera,
grigia metallizzata e bianca.
automobilistiche o sul mare con motoscafi motorizzati Alfa
Romeo-Autodelta, e si comprende bene come sia una storia Tra le vetture esposte quale la rende più orgoglioso?
che rappresenta una realtà ai vertici mondiali. Io da “alfista” Orgoglioso di nessuna in particolare, affezionato sicuramente
e “alfazioso” affermo che è il marchio numero uno al mondo, l’Alfa Giulia SS blu che è stata la mia prima automobile che ho
e anche Enzo Ferrari diceva che in Alfa “sono capaci di fare acquistato all’età di 18 anni, ben 53 anni fa.
i guanti alle mosche”.
Manca qualcosa all’interno della collezione?
Trova giusto concedere opportunità anche a vetture Un rimpianto?
storiche meno blasonate (e meno costose)? Manca sempre qualcosa all’interno di una collezione... non si
Assolutamente sì, diversamente butteremmo via tantissime può mai dire che sia finita! Un rimpianto, forse eccessivo,
Fiat Uno e Panda... Per me anche le auto che hanno è quello che ci siamo lasciati scappare una quindicina di anni
un’importanza minore devono avere la stessa dignità fa, una 75 Sportwagon. Auto interessante e curiosa, prodotta
dei modelli più blasonati e ricercati. Bisogna tener ben in quattro esemplari, ma poi si sono perse le tracce.
presente i concetti di conservazione e rarefazione (che non
significa rarità). Ad esempio le Rolls-Royce sono automobili Se il mondo
rare, ma non rarefatte, poiché il 70% dei modelli costruiti finisse domani,
sono sopravvissuti e custoditi. Invece, una vettura come di quale vettura
l’Arna, costruita in circa cinquantamila esemplari, è sparita vorrebbe essere
progressivamente dalle nostre strade. È stato un modello alla guida?
che aveva certamente delle caratteristiche di rilievo per Della mia Giulia
la sua categoria, e non era neppure così male per come SS, è la vettura
l’hanno descritta, eppure le hanno smantellate quasi a cui sono più
tutte. Si potrebbero fare numerosi esempi di vetture non affezionato.
rare ma rarefatte... quante Fiat 1100 si vedono ai raduni?
Pochissime!
Ruote nella Storia (Club ACI Storico) 19 novembre Oristano (OR) – Sassari (SS)
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STORIA DELL’AUTO
DI SAM BURETT, OLLIE KEW, GREG POTTS
youngtimereretro.it 107
STORIA DELL’AUTO
LA CURIOSITÀ
Sebbene tutti
sappiamo che
Peugeot ha una lunga
storia negli sport
motoristici, pochi
sanno che il marchio
francese ha vinto
la terza edizione
Qual è l’auto più economica della 500 Miglia
prodotta dalla Peugeot... di Indianapolis nel
lontano 1913. Il pilota
e qual è la più costosa? più veloce, Jules Goux,
fu il primo francese,
La simpatica city car 108 è stata la Peugeot PHEV da 360 CV. Ma quella più costosa in
d’ingresso fino all’inizio del 2022, ma ora è assoluto, tuttavia, è stata la Peugeot L45 e di fatto il primo
fuori produzione. Mentre Peugeot decide se Grand Prix del 1914. Una delle due costruite
la prossima versione sarà o meno un clone per correre alla Indy 500 oltre un secolo fa è
europeo, a vincere
della Fiat 500 EV, l’auto più economica della stata venduta all’asta nel 2018 per circa la 500 Miglia e ci
gamma del costruttore francese è la 208 a € € 8,5 milioni. Rappresentava un momento
16.950 per il modello Active Premium con chiave nello sviluppo dei motori ed era in riuscì con un margine
motore benzina da 1,2 lt da 75 CV e cambio grado di raggiungere i 160 km/h quando la di ben 13 minuti sul
manuale a cinque marce. La Peugeot più maggior parte dell’umanità si muoveva
costosa è la 508 SW PSE da € 70.000, una ancora a cavallo. secondo.
La più veloce
L’auto stradale Peugeot più veloce è la gloria delle hot hatch Peugeot degli anni 12 podi in sette anni e 128 punti
508 SW PSE che, grazie al suo ’80 e dei primi anni ‘90. Naturalmente, conquistati. Ma l’auto Peugeot più
propulsore ibrido a 360 CV, è in grado di questa è solo una parte della storia delle veloce è stata la 908 HDi FAP del 2009,
scattare da 0 a 100 km/h in 5,2 secondi e auto veloci con il logo Peugeot poiché vincitrice a Le Mans, che ha interrotto
di raggiungere una velocità massima l’azienda ha fornito motori V10 da la striscia di otto vittorie di Audi.
(limitata) di 250 km/h. Decidete voi se 700-800 CV a vari team di Formula Uno Un diesel che vince Le Mans?
questa vettura è in grado di rievocare la per tutti gli anni ‘90 con un palmares di Sicuramente non succederà mai più!
youngtimereretro.it 111
STORIA DELL’AUTO
Il modo più semplice per far discutere ma anche su quale sia stato il miglior massima di 205 km/h; consumo di 15
gli appassionati di auto di una certa età motore montato sulla 205 GTI. km/l. Qual è la migliore? La 1.6 aveva
è iniziare una discussione sulla migliore Il primo motore della GTI era il 1.580 freni a tamburo dietro, mentre la 1.9
hot hatch degli anni ‘80. Nonostante la cc da 103 CV, capace di far scattare aveva dischi su tutte e quattro le ruote.
concorrenza delle VW Golf GTI, Renault l’auto da 0 a 100 km/h in 9,5 secondi, Alcuni sostengono che la 1.6 è più
5 Turbo e Ford XR2, la migliore era, per una velocità massima di 190 km/h; godibile per l’elevato regime di giri
senza dubbio, la Peugeot 205 GTI. percorrenza media di 16,5 km/l. Il 1.6 del motore, mentre altri apprezzano
La GTI arrivò un anno dopo il lancio fu aggiornato nel 1986 con l’aggiunta di di più la corposa coppia del 1.9.
della più pacata 205 ed ebbe subito un altri 12 CV grazie ad una nuova testata. Il peso di 900 kg della 205 sarebbe
grande impatto, contendendo il titolo Sempre nel 1986 arrivò un motore da un dato miracoloso al giorno d’oggi,
di Auto Europea dell’Anno alla Fiat Uno. 1905 cc in grado di erogare 128 CV, e rappresenta il tipo di esperienza
A posteriori, è considerata l’auto che ha anche se l’aggiunta di un convertitore di guida che le auto moderne possono
risollevato le sorti di Peugeot. catalitico ne ha limitato parte della solo sognare.
Si potrebbe discutere su quale sia potenza. Il 1.9 riusciva garantiva uno Naturalmente, la risposta precisa
stata la migliore hot hatch degli anni ‘80, 0-100 km/h in 7,8 secondi e una velocità dell’acceleratore, il motore vivace,
Perdite d’olio
Controllate se nel vano
motore ci sono perdite
d’olio o fumo blu dallo
scarico: le guarnizioni
delle valvole devono
essere controllate
regolarmente.
youngtimereretro.it 113
SUL PROSSIMO NUMERO,
LA MIGLIOR STAGIONE
CELICA
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