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PERICARDIOCENTESI

La pericardiocentesi è una procedura medica che coinvolge la rimozione di liquido in eccesso dallo spazio pericardico,
che è lo spazio tra il pericardio (il doppio strato di membrana che circonda il cuore) e il cuore stesso. Questa procedura
è eseguita per alleviare la pressione e il rischio associati all'accumulo di liquido nel pericardio, noto come versamento
pericardico. Ecco una spiegazione dettagliata della pericardiocentesi:

Indicazioni: La pericardiocentesi è indicata quando il versamento pericardico è significativo e sta comprimendo il


cuore, riducendo la sua capacità di riempimento e compromettendo la funzione cardiaca. Le situazioni in cui può essere
necessaria una pericardiocentesi includono l'insufficienza cardiaca congestizia, l'infarto miocardico, l'insorgenza
improvvisa di tamponamento cardiaco (quando il liquido nel pericardio mette una pressione eccessiva sul cuore), o altre
condizioni che portano all'accumulo di liquido nel pericardio.

Preparazione del paziente:

1. Il paziente viene posizionato in posizione supina su un lettino operatorio.


2. Si monitorano continuamente l'elettrocardiogramma (ECG), la pressione arteriosa, la saturazione di ossigeno e
altre funzioni vitali.
3. Viene eseguita un'antisepsi della zona in cui sarà praticata l'incisione o l'introduzione dell'ago.

Procedure:

1. La pericardiocentesi può essere eseguita utilizzando due approcci principali: l'approccio subxifoideo o
l'approccio parasternale. La scelta dipenderà dalla situazione clinica e dalla preferenza del medico.
o Approccio subxifoideo: L'ago o il catetere viene inserito nella regione subxifoidea, sotto lo sterno.
o Approccio parasternale: L'ago o il catetere viene inserito vicino allo sterno, a livello del capezzolo
sinistro o destro.
2. L'area di inserimento dell'ago o del catetere viene anestetizzata localmente.
3. Con l'ausilio di ecografia o fluoroscopia, il medico guida l'ago o il catetere attraverso la parete toracica fino a
raggiungere il pericardio.
4. Quando l'ago o il catetere è posizionato correttamente, il medico aspira il liquido in eccesso dal pericardio. Il
liquido viene raccolto in una siringa o in un contenitore collegato all'estremità dell'ago o del catetere.
5. La quantità di liquido aspirata viene monitorata attentamente per evitare la rimozione eccessiva di fluido, il che
potrebbe portare a complicazioni.
6. Dopo aver drenato il liquido necessario, l'ago o il catetere viene rimosso con cura.

Chiusura e monitoraggio post-operatorio:

1. La zona di inserimento dell'ago o del catetere viene generalmente suturata o chiusa in modo appropriato.
2. Il paziente viene monitorato da vicino dopo la procedura per valutare eventuali complicazioni, come
sanguinamento, infezioni o ritorno del versamento pericardico.

La pericardiocentesi è una procedura salvavita che può alleviare la pressione sul cuore e migliorare la funzione cardiaca
nei pazienti con versamenti pericardici significativi.
TORACENTESI

La toracentesi è una procedura medica che coinvolge la rimozione di liquido o aria dall'area intorno ai polmoni,
conosciuta come la cavità pleurica o lo spazio pleurico. Questa procedura è eseguita per diversi scopi, tra cui il sollievo
da versamenti pleurici (accumulo di liquido), la diagnosi di condizioni polmonari o pleuriche, o il miglioramento della
funzione respiratoria. Ecco una spiegazione dettagliata della toracentesi:

Indicazioni: La toracentesi è indicata quando c'è un accumulo di liquido o aria nello spazio pleurico, che può causare
difficoltà respiratorie, dolore toracico, o essere un segno di condizioni sottostanti come l'insufficienza cardiaca, le
infezioni polmonari, il cancro ai polmoni o altre patologie pleuriche.

Preparazione del paziente:

1. Il paziente viene posizionato in una posizione seduta o supina, a seconda della situazione clinica e delle
preferenze del medico.
2. Si monitorano continuamente le funzioni vitali del paziente, tra cui la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa
e la saturazione di ossigeno.
3. Si disinfetta e si copre l'area della pelle in cui sarà praticata l'incisione o l'introduzione dell'ago.

Procedure:

1. L'area di inserimento dell'ago o del catetere viene anestetizzata localmente per ridurre il disagio durante la
procedura.
2. L'ago o il catetere viene inserito attraverso la parete toracica, nella zona dell'incisione o dell'introduzione
precedentemente preparata. La scelta dell'area di inserimento dipende dalla posizione dell'accumulo di liquido
o aria.
3. Con l'aiuto di un'appropriato sistema di guida (ad esempio, un'apparecchiatura di ecografia o fluoroscopia), il
medico guida l'ago o il catetere nell'area desiderata, in genere nello spazio pleurico tra le due membrane
pleuriche.
4. Una volta posizionato correttamente, il liquido o l'aria viene aspirato o rimosso utilizzando una siringa o
un'apparecchiatura di drenaggio collegata all'ago o al catetere.
5. La quantità di liquido o aria aspirata viene monitorata attentamente durante la procedura per evitare la
rimozione eccessiva.
6. Dopo aver drenato il liquido o l'aria necessari, l'ago o il catetere viene rimosso con cura.

In una toracentesi, l'ago viene generalmente inserito tra le costole, ma di solito si mira a posizionarlo nella parte
superiore della costola inferiore per ridurre il rischio di danneggiare strutture vitali, come i vasi sanguigni e i nervi.

Ecco come viene solitamente eseguita una toracentesi in termini di posizione dell'ago:

1. Posizione intercostale: Il paziente è solitamente posizionato seduto o sdraiato, esponendo la zona del torace
interessata. L'ago viene inserito tra le costole attraverso uno spazio intercostale specifico. Questo spazio si
trova tra la parte superiore della costola inferiore (la costola inferiore a quella in cui si inserisce l'ago) e la parte
inferiore della costola superiore (la costola superiore a quella in cui si inserisce l'ago).
2. Selezione dello spazio intercostale: La scelta dello spazio intercostale specifico dipenderà dalla situazione
clinica del paziente, dalla localizzazione del versamento pleurico e da altri fattori. Spesso, il medico utilizza
l'ausilio di strumenti di guida, come l'ecografia, per individuare il punto migliore per l'inserimento dell'ago. È
importante posizionare l'ago nella parte superiore della costola inferiore per ridurre il rischio di danneggiare i
vasi sanguigni o i nervi.

Chiusura e monitoraggio post-operatorio:

1. L'area di inserimento dell'ago o del catetere viene generalmente suturata o chiusa in modo appropriato.
2. Il paziente viene monitorato da vicino dopo la procedura per valutare eventuali complicazioni, come
sanguinamento, infezioni o ritorno dell'accumulo di liquido o aria.

La toracentesi è una procedura importante per diagnosticare e trattare una varietà di condizioni polmonari e pleuriche.
DRENAGGI

I drenaggi toracici sono dispositivi medici utilizzati per la rimozione di aria o liquidi dalla cavità pleurica, lo spazio tra i
polmoni e la parete toracica. La valvola di Bulau è una delle varie valvole unidirezionali utilizzate nei drenaggi toracici
per consentire l'uscita del liquido o dell'aria dalla cavità pleurica senza permettere il reflusso nel torace. Ecco alcune
informazioni sui tipi di drenaggi toracici e sul funzionamento della valvola di Bulau:

Tipi di drenaggi toracici:

1. Drenaggio toracico a bottiglia d'acqua: Questo è il tipo più comune di drenaggio toracico ed è costituito da
un tubo collegato a una bottiglia d'acqua sigillata. L'aria o il liquido vengono aspirati nella bottiglia d'acqua,
creando una pressione negativa nello spazio pleurico che favorisce il drenaggio.
2. Sistema di drenaggio toracico a valvola di Heimlich: Questo sistema utilizza una valvola unidirezionale per
consentire solo l'uscita di aria o liquido dal torace, impedendo il reflusso. Questo tipo di sistema può essere
utilizzato in situazioni in cui è necessario evitare l'aspirazione accidentale di liquido nel tubo.
3. Sistema di drenaggio toracico digitale o manuale: Questo sistema utilizza una valvola manuale controllata
dal personale medico. La valvola può essere regolata per consentire l'entrata o l'uscita di aria o liquido a
seconda delle necessità del paziente.

Valvola di Bulau:

La valvola di Bulau è una valvola unidirezionale utilizzata nei drenaggi toracici per consentire solo l'uscita di aria o
liquido dalla cavità pleurica. Funziona come una valvola a sfera, che si apre quando la pressione nella cavità pleurica
supera la pressione all'esterno del tubo del drenaggio. Quando la pressione si normalizza o si riduce, la valvola si chiude
per prevenire il reflusso.

Il funzionamento della valvola di Bulau è fondamentale per il drenaggio sicuro ed efficace della cavità pleurica.
Consente di rimuovere aria o liquido in eccesso mentre previene il rischio di aspirazione accidentale. Questo è
particolarmente importante in situazioni in cui è necessario mantenere una pressione negativa nello spazio pleurico per
aiutare il polmone a riaprirsi o per prevenire il collasso polmonare.

Il punto di inserzione del tubo di drenaggio dipende dal materiale da evacuare:

• Porzione antero superiore del torace 2°-3° spazio intercostale sulla linea emiclaveare in caso di aria
(pneumotorace);
• 5°-6°spazio intercostale sulla linea ascellare media nel caso di fluidi (versamento pleurico).

Tale tubo sarà suturato alla cute, connesso alla unità di raccolta e protetto da una medicazione sterile.

Il paziente è in posizione supina, semiseduto o in decubito laterale con il braccio del lato da drenare in retropulsione e
abduzione, con la mano dietro il capo. La peculiarità del polmone è che all’interno dello spazio pleurico è presente una
pressione inferiore a quella atmosferica; pertanto al tubo endopleurico sarà collegato un particolare sistema di raccolta
chiuso, che deve garantire l’unidirezionalità dell’intero sistema in modo che aria e liquidi, una volta drenati nel sistema
di raccolta, non ritornino nuovamente nello spazio pleurico.

I meccanismi sfruttati per il drenaggio dalla cavità pleurica sono:

• La pressione positiva: la pressione positiva creatasi nel cavo pleurico, a causa della presenza patologica di aria
o fluidi, viene direzionata verso una zona di bassa pressione;
• La forza di gravità: la forza di gravità causa il passaggio di aria e liquidi da un livello maggiore di pressione ad
uno inferiore; diventa perciò fondamentale porre il drenaggio sempre in una posizione più bassa del torace del
paziente, anche perché la risalita dei fluidi, potrebbe provocare l’insorgenza di infezioni;
• L’aspirazione: caratteristica di alcuni sistemi di drenaggio, l’aggiunta di un sistema di aspirazione assicura
un’evacuazione di gas e fluidi sicuramente più rapida ed efficace.
I sistemi di drenaggio toracico sono anche conosciuti sotto il termine Bulau, dal nome di Gotthard Bülau, inventore del
primo sistema chiuso a valvola d’acqua.

Nel sistema ad “una bottiglia”, definito anche “a caduta”, il drenaggio toracico viene connesso tramite una spina di
raccordo ad un tubo di caduta che termina in un vaso sterile contenente acqua bidistillata sterile. Il tappo che chiude
ermeticamente il vaso è munito di due tubi rigidi:

• Uno lungo collegato ad un’estremità al drenaggio endopleurico, mentre la parte distale sarà immersa nel
liquido posto in fondo al vaso. L’acqua assicura una chiusura che si oppone all’ulteriore entrata di aria nel
torace;
• Uno corto che assicura la comunicazione con l’ambiente esterno permettendo così la fuoriuscita di aria
evacuata dal cavo pleurico e la raccolta nel bottiglione.

Il pescaggio crea così un meccanismo evacuativo unidirezionale, chiamato valvola ad acqua fondamentale per la
rimozione di aria e fluidi in tutti i sistemi di drenaggio toracico impiegati. Tale sistema risponde a tre finalità:

• Permettere l’unidirezionalità del percorso delle emissioni aeree e fluide, dal cavo toracico verso l’esterno e non
viceversa;
• Permettere di visualizzare eventuali perdite aeree;
• Ristabilire una differenza di pressione tra la cavità toracica e l’ambiente esterno.

Il sistema a due bottiglie è sempre provvisto di una camera a valvola ad acqua, integrato da un vaso di raccolta del
liquido; il funzionamento è simile al precedente.

Il vaso interposto tra la valvola ad acqua ed il paziente deve essere naturalmente trasparente e munito di una scala
graduata in ml per il monitoraggio quantitativo e qualitativo del liquido drenato.
Il sistema a tre bottiglie viene utilizzato quando si rende necessaria l’applicazione al sistema di drenaggio di
un’aspirazione per l’evacuazione di copiose perdite aeree, come ad esempio in caso di interventi chirurgici importanti o
estesi traumi toracici.

Il sistema è del tutto simile a quello a due bottiglie, con l’aggiunta di una terza bottiglia che permette di controllare
l’entità dell’aspirazione applicata.

Il sistema delle tre bottiglie è ormai sostituito da dispositivi monouso sterili, denominati commercialmente “Pleur-
Evac”, ma il nome e modello possono variare a seconda della casa produttrice.

Questo sistema di drenaggio compatto ha il vantaggio di essere meno ingombrante, monouso (non necessita di
svuotamento della raccolta), infrangibile, compatto, leggero, di facile funzionamento e spostamento.

Nello specifico abbiamo:

• Camera di raccolta fluidi dove vengono veicolati i liquidi drenati;


• Camera della valvola ad acqua che funge da valvola unidirezionale, permettendo l’uscita dell’aria dallo spazio
pleurico e l’osservazione del grado di perdita d’aria. La camera deve essere riempita con soluzione fisiologica
sterile fino a 2 cm. In questa camera si può osservare la fluttuazione del menisco liquido, ovvero l’aumento del
livello dell’acqua quando la persona inspira e un ritorno a un livello iniziale durante l’espirazione.

Possiamo avere sistemi con valvola di aspirazione a secco in cui la forza aspirante viene regolata attraverso una valvola
meccanica. Sono dispositivi dotati di una manopola di regolazione manuale con cui si imposta il livello di aspirazione,
quindi l’acqua non è necessaria. Il funzionamento dell’aspirazione viene confermato da un indicatore (es: luce colorata),
che ha la medesima funzione del gorgogliamento nel sistema tradizionale, per confermare che l’aspirazione è attiva. Nei
sistemi di aspirazione ad acqua invece l’aspirazione è regolata in base a quanta acqua sterile si inserisce nella camera
stessa. L’aggiunta di acqua determina l’aumento dell’intensità di aspirazione.
La camera viene riempita fino al livello desiderato (di solito 20 cm di acqua sterile). E’ possibile porre il drenaggio a
caduta o aggiungere un’aspirazione. Dopo l’avvio dell’aspirazione, nella camera di controllo dell’aspirazione compare
un leggero gorgogliamento, che indica il corretto funzionamento del sistema. Tale presidio, può essere posizionato a
terra o sospeso al letto del paziente, consentendo la misurazione precisa dei volumi raccolti senza richiedere
manutenzioni durante il drenaggio.

Esistono infine sistemi di aspirazione a secco con valvola unidirezionale, la Valvola di Heimlich, caratterizzata appunto
da una valvola unidirezionale che permette all’aria di fuoriuscire dalla cavità toracica, durante l’espirazione, e le
impedisce di rientrarvi in fase inspiratoria.

Questo dispositivo offre il vantaggio di permettere la deambulazione e il trasporto dell’assistito, e la gestitone


domiciliare. La valvola di Heimlich è un sistema di drenaggio toracico che si attua per mezzo di un regolatore di
gomma, definito a ‘becco di flauto’, unidirezionale, che impedisce ai fluidi o all’aria di risalire lungo il catetere toracico
e di rientrare in circolo dopo esser stati aspirati. Questo sistema di drenaggio prende il nome dal suo inventore Henry
Jay Heimlich (inventore della manovra antisoffocamento) nel 1963. Si compone di doppio raccordo conico per
agevolare da un lato la connessione al catetere toracico e dall’altra il collegamento ad un sistema di raccolta. Il
dispositivo è costituito da un corpo di plastica al cui interno è posizionata una valvola unidirezionale che si apre in fase
di espirazione permettendo la fuoriuscita di aria e liquidi.
PARACENTESI

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