INDICAZIONI ALL’INTUBAZIONE
CONTROINDICAZIONI ALL’INTUBAZIONE
2
SCELTA E PREPARAZIONE DEL MATERIALE:
Indipendentemente dalla scelta del tubo e dal tipo di intubazione l’infermiere dovrà collaborare con
il medico nella preparazione del materiale e avere una buona collaborazione con il medico stesso.
Per tali motivi l’infermiere dovrà provvedere ad avere, su un piano di lavoro pulito, tutto il materiale
necessario e quindi:
• Raccordo a botte e sondino 14ch per aspirare le secrezioni presenti nel cavo orale e che
impedirebbero la visuale della glottide, (valutazione del corretto funzionamento del sistema
di aspirazione)
• Cannula di Guedel o Majo (qualora fosse difficile un’adeguata pre-ossigenzazione con la
maschera nera da ventilazione)
• Laringoscopio (verificare lo stato delle batterie e della luce) e relative lame
• Tubi oro tracheali e rino tracheali (almeno 2 per misura e per tipo, compresi i tubi con
aspirazione sottoglottica che ricordiamo sono solo di tipo oro tracheale)
• Mandrino
• Pinza di Magill (per permettere l’inserimento del tubo qualora risultasse difficoltosa la sua
prosecuzione dopo la glottide
• Eishmann (presidio utilizzato nelle intubazioni difficili nel qual caso non si riesca a
visualizzare correttamente le vie aeree)
• Lubrificante anestetico tipo Lidofast gel
• Silicone spray
• Siringa 20cc per gonfiare la cuffia
• Cerotto o fettuccia per fissare il tubo
• Maschera laringea e Fast track o eventualmente il broncoscopio e la relativa fonte di luce
qualora l’intubazione con il tubo non abbia successo
• Unità di ventilazione manuale (va e vieni in tip, pallone ambu in ticv) correttamente collegati
alla fonte di ossigeno
• maschera facciale (misura 4 per le donne, misura 5 per gli uomini)
• valutare il corretto funzionamento del ventilatore e del circuito esterno per la ventilazione
• avere a disposizione tutti i farmaci dell’urgenza (adrenalina, metaraminolo, efedrina,
atropina)
E’ IMPORTANTE AVERE SEMPRE A PORTATA IL CARRELLO CON TUTTO IL MATERIALE PER
PERMETTERE UN’ESECUZIONE DELLA MANOVRA SICURA E TEMPESTIVA
Sia il medico che l’infermiere dovranno indossare i DPI (cuffia, mascherina, occhiali protettivi e
guanti monouso) previo lavaggio delle mani.
4
• Traumi oro faringei o rino faringei legati alla difficoltà di posizionamento del laringoscopio o
da un’eventuale assetto emocoagulativo non adeguato
TARDIVE:
• Stenosi tracheali e fistole tracheo-faringee dovute all’eccessiva pressione che la cuffia del
tubo esercita sulla parete tracheale
• Ulcere da decubito a livello delle narici, del labbro o della lingua legate al prolungato
posizionamento del tubo
• Ostruzione del tubo da secrezioni dense che non sono state adeguante umidificate e rimosse
Un corretto e continuo controllo del tubo, chiamato anche protesi respiratoria, permette al
paziente di sopportare con meno traumatismi e stress questo device invasivo e permette di ridurre
al minimo le complicanze evidenziate precedentemente.
Per tale motivo:
• Esecuzione cavo orale almeno una volta per turno, se necessario più volte (es. paziente
neurochirurgico)
• Ogni 12 ore il tubo endotracheale, posizionato per via orale, deve essere spostato da un
lato all’altro della bocca per prevenire decubiti
• Il tubo oro tracheale deve essere fissato con fettuccia di stoffa per prevenire decubiti
• Il tubo rino tracheale deve essere fissato con cerotto di seta e sulla cute dell’ala nasale si
deve posizionare duoderm sottile per prevenire decubiti
• Il cerotto o la fettuccia vanno sostituiti ogni qual volta ce ne sia bisogno (bagnati, sporchi)
• La detersione del tubo deve essere eseguita con acqua e sapone
• Valutare pressione della cuffia almeno ogni 8 ore e quando necessario, (mantenerla tra 20 e
30 cmH2O e non superiore
• Non tenere testa del paziente estesa
• Eseguire la broncoaspirazione quando necessario per evitare l’eventuale ostruzione del tubo
e per valutare le caratteristiche delle secrezioni che spesso possono già dare indicazioni
relative a eventuali emoraggie dell’albero bronchiale (se secrezioni ematiche), eventuali
processi infettivi in atto (se secrezioni maleodoranti giallo – verdastre)
• Mantenere umidificate le secrezioni (con umidificatori attivi o passivi)
Qualora l’intubazione eseguita con laringoscopia non fosse possibile per difficoltà nella
visualizzazione delle vie aeree e Mallampati elevato, il medico ha a disposizione la possibilità di
eseguire l’intubazione attraverso l’utilizzo del Fibroscopio. Il fibroscopio è uno strumento molto
flessibile in cui l’immagine viene trasmessa attraverso fibre ottiche.
L'intubazione fibroscopio-guidata è una tecnica molto utile in diverse situazioni. Si può utilizzare
quando il collo del paziente non può essere mobilizzato e anche quando il rachide cervicale è
instabile. Può essere usata quando non è possibile visualizzare le corde vocali, nelle situazioni in cui
non è individuabile una linea retta tra il cavo orale e la laringe. L'intubazione sotto guida delle fibre
ottiche può essere effettuata sia su paziente sveglio che in anestesia generale.
PROCEDURA
5
• Informare il paziente relativamente alla procedura
• Eseguire istillazioni con xylocaina spray per rendere meno fastidioso l’introduzione del tubo
• “caricare” sul fibroscopio il tubo prescelto avendolo precedentemente lubrificato al suo
interno con Silicone spray e aver controllato la buona tenuta della cuffia. Collegare il
fibroscopio alla fonte di luce. Lubrificare il fibroscopio e spruzzare l’antiappannante.
• Proseguire nell’inserimento del tubo fino al raggiungimento della carena
• Gonfiare la cuffia
• Segnalare la tacca di posizionamento
• Collegare il paziente al ventilatore
• Eseguire se richiesto Radiografia del torace
• Ripristinare il materiale utilizzato
MASCHERA LARINGEA:
Si inserisce senza laringoscopia direttamente nel laringo-faringe e la cuffia ad alta compliance
permette l’adeguata adattabilità alle strutture anatomiche.
I modelli più recenti dispongono di un lume per l’inserimento del sondino gastrico (Maschera Pro
Seal). Le misure generalmente utilizzate sono 4 per le donne e 5 per i maschi.
È un presidio utilizzato prevalentemente in sala operatoria e per ventilazioni di breve durata.
MASCHERA FASTRACK
Progettata per la gestione delle vie aeree difficili e per l’utilizzo in emergenza.
La curvatura anatomica permette di inserirla nella posizione corretta evitando di muovere il collo e
la testa del paziente. È possibile inserire al suo interno un tubo per garantire una migliore
ventilazione
COMBITUBE
È composto da un tubo con due cuffie separate: una occlude l’esofago, l’altra l’oro faringe. Il
combitube è progettato per essere inserito alla cieca in esofago. Viene inserito nella bocca del
paziente e viene spinto fino alle tacche. Si gonfiano entrambe le cuffie con 15 ml di aria la cuffia oro
faringea e con 100 ml di aria quella gastrica. Si ventila dal lume blu del combitube e in assenza di
rumori respiratori, ventilare dal lume bianco.
EISCHMANN
Mandrino molto flessibile (“coda di topo”) con una lunghezza di circa 110 cm. Viene introdotto nella
bocca del paziente e si procede fino ad ottenere un ostacolo che ne impedisce il proseguimento. Se
questo ostacolo si trova a circa 25 cm dalla bocca probabilmente l’ostacolo riscontrato è la carena e
quindi la via respiratoria, se l’ostacolo riscontrato si trova a circa 50 - 60 cm probabilmente ci
troviamo a livello del cardias e quindi nelle vie digestive.
Su questo mandrino verrà caricato il tubo e lo stesso sarà spinto fino all’ostacolo individuato.
6
Per eseguire un’anestesia generale e provvedere in seguito all’intubazione l’infermiere di terapia
intensiva dovrà preparare questi farmaci facendo particolare attenzione ai possibili effetti
collaterali. Come farmaci induttori possiamo utilizzare:
• PROPOFOL (nome commerciale DIPRIVAN) somministrato per via endovenosa. Ha un tempo
di azione brevissima. Utilizzato nell’INDUZIONE e il mantenimento dell’anestesia generale.
Durante la somministrazione se il paziente è cosciente può lamentare bruciore nel sito di
iniezione e in seguito ipotensione arteriosa.
• MIDAZOLAM (nome commerciale IPNOVEL) somministrato per via endovenosa. Fa parte del
gruppo di farmaci chiamati benzodiazepine . Utilizzato nell’INDUZIONE ma non nel
mantenimento dell’anestesia generale. Ha un’azione ultrabreve e spesso il suo smaltimento
è molto rallentato.
BRONCOASPIRAZIONE
Questa procedura è diretta a tutti quei pazienti che non sono in grado autonomamente di espellere
in modo efficace le loro secrezioni e la sua applicazione segue determinate indicazioni quali:
• Tosse poco efficace
7
• Respiro rumoroso
• Disadattamento dal ventilatore
Va eseguita solo se vi è una reale necessità perché è una manovra non priva di complicanze:
Ipossia(causate da una diminuzione dell’apporto di ossigeno)
Broncospasmo
Atelecttasie (aree disventilate )
Turbe emodinamiche (a causa di possibili aumenti delle pressioni intratoraciche)
Infezioni
Aumento PIC in pazienti neurochirurgici e diminuzione PPC
Traumi tracheali (causati da errate e continue bronco aspirazioni soprattutto quando il
sondino di aspirazione supera la parte distale della protesi respiratoria e provoco micro
traumi e micro lesioni alla trachea.
• Lavarsi le mani
• Indossare i DPI
• Indossare inizialmente guanti monouso e al momento della preparazione del sondino di
aspirazione il guanto sterile sulla mano dominante che eseguirà la manovra
8
Lavare il tubo di aspirazione con acqua per preparazione iniettabile che è a disposizione sul
piano di tutte le postazioni
L’instillazione di SF 0,9% è sconsigliata perché non ci sono prove sull’efficacia nel facilitare la
rimozione delle secrezioni
ESTUBAZIONE
Quando le indicazioni che hanno portato ad intubare il paziente vengono meno, si può procedere
alla rimozione della protesi respiratoria con conseguente ripristino delle vie fisiologiche di
ventilazione.
Prima dell’estubazione, al paziente viene applicato un test di weaning (svezzamento) respiratorio
per valutare se ci sono le possibilità per un’estubazione positiva.
Lo svezzamento respiratorio è composto da diverse fasi che iniziano con la riduzione del supporto
da parte del ventilatore fino alla verifica emogasanalitica del miglioramento degli scambi gassosi.
PREPARAZIONE DEL MATERIALE
Kit d’aspirazione
Sondini
Siringa da 20 ml
Garze
va e vieni con maschera facciale
Impianto O2 con maschera Venturi o polimask
Carrello per intubazione
PROCEDURA:
Informare il paziente
Posizionare telino monouso sul torace del paziente
Mettere PEEP circa 20-25 cmH2O
Chiedere al paziente di fare un respiro profondo, nel frattempo sgonfiare palloncino della
cuffia
Rimuovere il tubo
Stimolare il paziente a tossire
Fornire O2 se necessario
Controllo funzionalità respiratoria (FR, SpO2, escursioni toraciche, ecc.)
Controllo EAB dopo circa 30 min