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facciamo spazio 54 CIVILTÀ DELLE MACCHINE

TESTO DI
fRaNcEsca Bocca-aLDaQRE

LA TEOLOGIA
CHE IMPARA
DAL COSMO
INTERVISTA
A MASSIMO CAMPANINI
Connettere esegesi
ed ermeneutica del È un riflesso della memoria, ricordare la sto- funzionamento della realtà, primariamente
ria di Galileo, quando si accosta la teologia allo quella cosmologica.
testo aiuta ad andare studio del cosmo. Lo sforzo della scienza di In alcune sue emanazioni metodologicamente
liberarsi dall’egida della teologia diventa mito meno solide, però, si ritrova a compiere esatta-
oltre la letteralità, di fondazione della modernità; le due discipline mente l’errore dal quale Galileo cercava di met-
si separano, si spartiscono «come si vadia al terci in guardia, cioè leggere il Corano come un
a mantenere vivo cielo» e «come vadia il cielo», e nella promessa libro di scienza.
di reciproca non belligeranza, cosmologia ed
il testo, in costante esegesi proseguono non intersecandosi più, Uno degli autori che hai studiato con più atten-
anzi difendendo e delimitando il proprio terri- zione è Averroè. Qual era la sua idea di cosmo?
contatto con la realtà torio. Nei tuoi lavori dedicati al legame tra pro- Anche se Averroè non si può dire favorevole
gresso scientifico e interpretazione del testo all’esegesi scientifica, entra comunque nel
umana, sociale sacro nel mondo islamico, parli di un processo merito del dibattito cosmologico più importante
opposto. Cosa significa esegesi scientifica? del Medioevo, cioè quello dell’eternità del cosmo
e politica Il tafsīr ‘ilmī è un tipo di commentario al Corano, e a riguardo assume una posizione ambigua:
una disciplina di venerabile antichità. I primi per lui il cosmo è contemporaneamente eterno e
sforzi in questo senso risalgono già al cosid- creato; eterno nella misura in cui lo si paragona
detto Medioevo, e sono un tentativo di capire a Dio e creato se lo si paragona agli uomini, alle
se e in che modo il testo sacro contenga antici- piante e agli animali.
pazioni, spiegazioni o quelle leggi che regolano Averroè, inoltre, rilegge in chiave cosmologica
il funzionamento dell’universo, sia dal punto anche alcuni passaggi del Corano; quando nel
di vista strettamente cosmologico che delle Libro si afferma che prima della creazione i cieli
scienze naturali in genere. fossero fumo, l’interpretazione che elabora è l’e-
sistenza di una materia primordiale, risalente a
L’esegesi scientifica è quindi soltanto un ten- prima dell’atto creativo.
tativo di armonizzare, di “far andare insieme”
scienza ed esegesi, o è qualcosa di più? Come si conosce il cosmo per Averroè?
Il tafsīr ‘ilmī è anche tentativo di armonizzare, Attraverso la filosofia che usa i metodi della
ma non solo. Solitamente è quel tipo di com- razionalità e dell’intelletto, quindi quella che
mentario che cerca di individuare all’interno oggi si chiamerebbe la scienza. Chiaramente,
del Corano le leggi di natura o le strutture di essendo Averroè un aristotelico, la scienza
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include tanto le scienze fisiche, come meteorolo-


gia, generazione e corruzione, quanto la scienza
metafisica, come fondamento ontologico.

Il rapporto tra teologia e scienza e in partico-


lare tra esegesi e cosmologia, è un argomento al
quale hai dedicato molta attenzione negli ultimi
anni. Perché pensi che sia importante studiare
la relazione tra esegesi e cosmologia nell’Islam?
Perché potrebbe servire a superare l’impasse
in cui si trova l’esegesi musulmana. Ci si trova,
infatti, polarizzati attorno a due estremi; da una
parte c’è chi vuole rimanere eccessivamente
legato al dato letterale, negando ogni interpreta-
zione, dall’altra ci sono pensatori che deformano
il testo per trovarci anticipazioni scientifiche
– un esempio lampante è Kawakibi, un autore
che nella storia coranica dell’arca di Noè vede
un’anticipazione delle navi a vapore, andando
oltre ogni plausibilità esegetica. Entrambi que-
sti atteggiamenti possono avere, e hanno già,
esiti molto negativi sia nell’ambito della scienza
che del problema politico.
Per questo motivo, connettere esegesi ed erme-
neutica del testo aiuta ad andare oltre la lettera-
lità, a mantenere vivo il testo, in costante con-
tatto con la realtà umana, sociale e politica.

Un argomento molto dibattuto nell’esegesi


scientifica contemporanea è la fisica quanti-
stica. Principi come la relatività di Einstein e
la meccanica quantistica di Heisenberg sem-
brano essere in disaccordo con l’idea di provvi-
denza divina. Tu invece citi l’opinione di alcuni
teologi secondo i quali la dottrina dell’occasio-
nalismo aprirebbe la strada a un’armonizza-
zione tra teologia e scienza. Di cosa si tratta?
È una dottrina già professata da al-Ghazālī, il
più importante teologo dell’Islam medievale.
Va compresa in contrasto con Averroè che, da
aristotelico integrale, ha una concezione rigida
dell’essere, ovvero esiste una corrispondenza
diretta, immediata e incrollabile, tra pensiero e
realtà, per cui il pensiero non può fare a meno di
riflettere la realtà. Il tipo di cosmo averroista non
sarebbe mai stato in grado di concepire la mecca-
nica quantistica, basata sull’imprecisione.
Al-Ghazālī, invece, essendo occasionalista,
quindi sottoponendo la realtà all’intervento di
Dio, è in grado di concepire la possibilità che,
cambiando le regole del funzionamento della
natura, Dio possa anche inserire nella realtà
naturale i quanti. Ritengo che sarebbe stato in dei dibattiti allora molto vivi tra relatività gene-
L’arcangelo Gabriele
grado, già allora, di comprendere o di contem- rale, particolare e meccanica quantistica, che a e Maometto.
plare l’esistenza di una particella di cui non quel tempo sembravano completamente oppo- Rivelazione dell’ottava sūra
possiamo determinare contemporaneamente il ste e in contraddizione l’una con l’altra. Iqbal del Corano, atelier

luogo e la velocità. è cosciente che si tratta di un dibattito impor- di Lütfi Abdullah, 1595 ca.,
miniatura contenuta
tante per la scienza e la conoscenza, però nutre
in Mustafà ibn Vali,
E un esempio di pensatore moderno? un timore: che la relatività e la meccanica quan- Siyer-i Nebi,
Nella cultura islamica contemporanea cito tistica portino a una eccessiva relativizzazione Museo del Louvre, Parigi
Muhammad Iqbal, che dimostra di essere pie- tanto del ruolo dell’uomo nel cosmo, quanto
namente consapevole, nei primi anni Trenta, dell’attività divina all’interno del cosmo.
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Iqbal propone l’idea di Dio come una forza La tua proposta è un lavoro epistemologico
costantemente attiva, non come un Dio orolo- sul Corano, da intendere come fondamento
giaio di tipo deista, ma come forza che continua metafisico e non come testo scientifico. È que-
a intervenire nel funzionamento della realtà, sto lavoro simbolico il futuro della teologia
come dice il Corano, «Dio è sempre impegnato islamica?
in una nuova creazione». È evidente che dot- Sono tanti i nuovi metodi ermeneutici applicati
trine come quelle della relatività o della mec- al Corano. Un approccio fondamentalmente
canica quantistica sembrano poter fare a meno sociologico-politico potrebbe funzionare, anche
di Dio; una natura che funziona random non se non rispettando il carattere sacrale della
implica necessariamente l’ipotesi Dio. parola di Dio.

Credi nell’idea di Heisenberg, quando afferma


che il principio di indeterminatezza può per-
mettere la nascita di un “linguaggio naturale
della religione”?
Credo che un teologo come al-Ghazālī l’avrebbe
capito, perché il principio di indeterminatezza
consente di presumere che Dio possa interve-
nire di fatto in un universo indeterminato, per
modificarlo. Quando al-Ghazālī sostiene che
non è il fuoco a bruciare il cotone, ma è Dio a
l M. Campanini, dargli la facoltà di bruciare, espone in maniera
Philosophical Perspectives
cristallina questa posizione.
on Modern Qur’ānic
Exegesis: Keys Paradigms
and Concepts, Equinox Nei tuoi lavori sostieni, rifacendoti ad Heideg-
Publishing, ger, che grazie alla stretta relazione tra Dio e
Sheffield-Bristol, 2016 linguaggio nell’Islam, il Corano può diventare
l’impalcatura dell’aletheia della scienza. Puoi
spiegare questo legame?
Parto dal presupposto heideggeriano che il lin-
guaggio svela la realtà, e che l’essere viene al
linguaggio, cioè si manifesta, si toglie il velo,
proprio esprimendosi attraverso il linguaggio.
Ciò non è tanto relativo a Dio, quanto al Corano
come logos. Il Corano svela l’essere, perché Dio
è l’essere, ma non è tanto estensibile alla que-
stione della natura e delle leggi di natura. È lo
svelamento di quel fondamento di garanzia
Dobbiamo dell’essere che può essere individuato in Dio.
È qualcosa di cui la teologia islamica con-
considerare temporanea si è resa conto; usando i termini
di Fazlur Rahman, Dio è la dimensione
il Corano come che rende le altre dimensioni possibili.
La questione quindi è più ontologi-
testo interpretabile co-metafisica che di scienza in senso
stretto. Però, certamente, il Corano in
filosoficamente. quanto logos che porta alla luce attra-
verso il linguaggio, svela – kashf, nella
È chiaro che un teologia islamica – consente l’emersione
alla superficie, quella che Heidegger
lavoro di questo tipo chiamava Lichtung, radura dell’essere.
E ciò può svelare anche realtà di tipo fisi-
debba spingersi oltre co-naturale.

il significato letterale, All’Occidente post-religioso, cosa dice


la possibilità di un legame tra teologia
perché il rischio e scienza?
Nell’Occidente secolarista o secolarizzante
è quello di tradire la scienza moderna, soprattutto nelle tre teorie
– darwinismo, relatività e quantismo –
il testo non dimostra che Dio non esiste, ma
rende l’ipotesi Dio ininfluente.
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L’approccio simbolico della coranologia filoso- nare Dio alla luce non è un tradimento dell’es- j Statua di Averroè, k Il macrocosmo secondo

fica, come l’ho definita nel mio lavoro, significa senza di Dio, ne è anzi svelamento, venuta alla Pablo Yusti Conejo, il modello tolemaico, 1583,
1967, Cordova miniatura contenuta in
che dobbiamo considerare il Corano come testo superficie dell’essere – nel senso di venuta nella
Seyyid Loqman Ashuri,
interpretabile filosoficamente. Ciò implica ine- radura del senso vero dell’essere – attraverso Zubdat al-Tawarikh,
vitabilmente un’enfasi sul simbolo, e sulla sim- l’immagine della luce che è strettamente legata Museo di Arte Turca
bolizzazione. È chiaro che un lavoro di questo a una concezione scientifica. E se riflettiamo e Islamica, Istanbul

tipo debba spingersi oltre il significato letterale, che, in fondo, la relatività si basa sulla luce, ecco
e che non tutto possa essere simbolizzato, per- un esempio di collegamento abbastanza diretto
ché il rischio è quello di tradire il testo. tra esegesi e cosmo, che poi si può espandere ai
Ricorro a un esempio per illustrare il processo e buchi neri, alla curvatura dello spazio-tempo.
parto dal notissimo versetto della luce. Parago- È un campo promettente, tutto da esplorare.

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