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Unità 6

Il secondo principio della


termodinamica

Copyright © 2009 Zanichelli editore


1. Le macchine termiche
 L'espansione di un gas può produrre lavoro.
 Per sfruttarlo si costruisce una macchina
termica, che trasforma calore in lavoro.

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Le macchine termiche
 Per funzionare, la macchina deve tornare al
punto di partenza (anche usando una sorgente
fredda): una macchina termica realizza una
serie di trasformazioni cicliche.
 Esempio: la macchina a vapore.

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Le macchine termiche
 Una centrale termoelettrica è una macchina
termica: il vapore fa girare le pale di una turbina,
collegata a un alternatore che produce energia
elettrica.

Sorgente
calda

Sorgente
fredda

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Il bilancio energetico di una macchina termica

 Per realizzare una macchina termica servono


almeno due sorgenti di calore. Indichiamo con:

• T2: temperatura della sorgente calda;


• T1: temperatura della sorgente fredda;
• Q2:calore positivo assorbito dalla sorgente
calda;
• Q1:calore negativo ceduto alla sorgente fredda;
• W: lavoro compiuto in un ciclo.

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Il bilancio energetico di una macchina termica

 Per ogni trasformazione ciclica è ΔU = 0, quindi


Q = W.
 Nella macchina termica con due sorgenti e
quindi due scambi di calore, deve essere:

 Quindi non tutto il calore assorbito dalla


sorgente calda è trasformato in lavoro.

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Le sorgenti di calore in termodinamica
• Quando una sorgente di calore acquista calore,
in realtà la sua temperatura aumenta (es. il
radiatore di un'automobile).

• In termodinamica, la sorgente ideale di calore


è un sistema fisico che mantiene sempre la
stessa temperatura qualunque sia la quantità di
calore ceduto o acquistato.
• Una sorgente ideale non esiste in natura,
avrebbe una capacità termica infinita.

• Esistono alcuni dispositivi reali che sono buone


approssimazioni di una sorgente ideale.
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2. Primo enunciato: lord Kelvin

• Enunciato di lord Kelvin del Secondo


principio della termodinamica:
• è impossibile realizzare una trasformazione il cui
unico risultato sia quello di assorbire calore da
un'unica sorgente e trasformarlo integralmente
in lavoro.
• L'enunciato di Kelvin descrive il risultato
sperimentale visto nel paragrafo precedente.

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Primo enunciato: lord Kelvin

• (L'espansione di un gas con una sorgente di calore non


contraddice il secondo principio, perché oltre al lavoro prodotto
c'è anche aumento di volume.)
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3. Secondo enunciato: Rudolf Clausius

• Clausius lo propose due anni prima di Kelvin.


• Enunciato di Clausius del Secondo principio
della termodinamica:
• è impossibile realizzare una trasformazione il cui
unico risultato sia quello far passare calore da
un corpo più freddo ad uno più caldo.
• Un frigorifero opera questa trasformazione, ma
per compierla ha bisogno di un lavoro esterno
We fornito dall'energia elettrica.

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Secondo enunciato: Rudolf Clausius
• Un frigorifero non viola il Secondo principio:

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Se fosse falso l'enunciato di Clausius...
• Dimostriamo che i due enunciati sono
equivalenti:
• supponiamo che esista una macchina “anti-
Clausius” che violi il principio, ossia che
trasferisca solo calore da un corpo più freddo ad
uno più caldo;
• consideriamo una macchina M che lavori con
due sorgenti di calore;
• consideriamo poi la macchina , che
funziona facendo compiere prima un ciclo a M e
poi uno a .

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Se fosse falso l'enunciato di Clausius...
• La macchina M assorbe Q2 dalla sorgente T2,
compie lavoro W e cede Q1 alla sorgente T1;
• la macchina assorbe dalla sorgente Q3= |Q1|
e lo cede tutto alla sorgente calda.

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Se fosse falso l'enunciato di Clausius...
• Alla fine del ciclo della macchina :

• Se fosse falso l'enunciato di Clausius, lo


sarebbe anche quello di Kelvin.
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Se fosse falso l'enunciato di lord Kelvin...

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Se fosse falso l'enunciato di lord Kelvin...
• L'ipotetica macchina potrebbe trasferire
Q dalla sorgente fredda (T1) a quella calda (T2)
come unico effetto della trasformazione.

• Se fosse falso l'enunciato di Kelvin, lo sarebbe


anche quello di Clausius.
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4. Terzo enunciato: il rendimento
• Una macchina termica:
• preleva calore Q2dalla sorgente calda;
• compie un lavoro W < Q2 ;
• cede parte del calore alla sorgente fredda.

• Per determinare l'efficienza con cui la macchina


converte calore in lavoro, definiamo la
grandezza fisica rendimento.

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Terzo enunciato: il rendimento
• Il rendimento di una macchina termica è il
rapporto tra il lavoro compiuto in un ciclo ed il
calore assorbito in un ciclo.

• Poiché , si ha:

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Il terzo enunciato del secondo principio della termodinamica

• η = 1 – |Q1| / Q2;
• Poiché |Q1| ≤ Q2, deve essere 0 ≤ η ≤ 1.
• Per l'enunciato di Kelvin Q1 ≠ 0, quindi
• 0 ≤ η < 1.
• Terzo enunciato del Secondo principio della
termodinamica:
• è impossibile che una macchina termica abbia
rendimento uguale a 1.

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Il terzo enunciato del secondo principio della termodinamica

• Notare il basso rendimento delle macchine


termiche rispetto ad alcuni dispositivi elettrici.
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5. Trasformazioni reversibili e irreversibili

• Consideriamo un urto tra due corpi.

• L'urto è reversibile dal punto di vista meccanico.


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Trasformazioni reversibili e irreversibili
• Alla fine del riscaldamento:
• il blocco è alla temperatura T2 >T1;
• la bombola del gas è vuota;
• la stanza contiene meno ossigeno e più
anidride carbonica.
• Il processo di riscaldamento di un corpo
mediante combustione è irreversibile.
• Infatti il metallo può raffreddarsi fino a T1, ma la
bombola non può tornare piena e la
composizione dell'aria è ormai modificata.

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Trasformazioni reversibili e irreversibili
• Molti fenomeni quotidiani e tutte le macchine
termiche sono irreversibili.

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Le trasformazioni termodinamiche reversibili

• La trasformazione reversibile è un processo


ideale in cui è possibile riportare nello stato
iniziale sia il sistema, sia l'ambiente esterno,
ripercorrendo a ritroso la trasformazione.
• Una trasformazione è reversibile se:
• 1) è quasistatica;
• 2) non vi sono attriti;
• 3) il sistema scambia calore solo con sorgenti
ideali.

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Le trasformazioni termodinamiche reversibili

• Condizione 1) è quasistatica;
• il sistema passa attraverso infiniti stati di
equilibrio, diversi di pochissimo tra loro.

• Il sistema passa da An ad An+1 spostandosi dalla


sorgente a Tn a quella a Tn+1 (circa uguale a Tn).
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Le trasformazioni termodinamiche reversibili

• Se si operano tutti gli scambi di calore in ordine


inverso e con segno opposto, si ritorna da B ad
A: la trasformazione è reversibile.

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Le trasformazioni termodinamiche reversibili

• Condizione 2) non vi sono attriti:


• vincere l’attrito richiede un lavoro positivo
ΔWattrito. Allora lo scambio di calore –ΔQn non
sarebbe più sufficiente a riportare il sistema
nello stato An.
• Condizione 3) solo sorgenti di calore ideali:
• il riscaldamento con una sorgente reale (come
visto nell'esempio, per combustione) è
irreversibile.

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6. Il teorema di Carnot
• Macchina reversibile: è quella che compie una
trasformazione ciclica reversibile. Se il ciclo è
composto di più fasi, ciascuna di esse deve
essere reversibile.
• Teorema di Carnot:
• date due macchine termiche R e S, che
lavorano alle stesse due temperature, con R
reversibile, per i loro rendimenti è

• dove ηR = ηS se e solo se anche S è reversibile.

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Giustificazione del teorema di Carnot
• Prendiamo un esempio numerico. Se fosse per
assurdo ηR< ηS:
• R assorbe ad ogni ciclo 80 J a T=T2 e cede 60 J
a T=T1;
• quindi W = 20 J e ηR= 20 J/80 J = 0,25 = 25 %.
• S assorbe ad ogni ciclo 100 J a T=T2 e cede 60
J a T=T1;
• W = 40 J e ηS= 40 J/100 J = 0,4 = 40 %.

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Giustificazione del teorema di Carnot
• Poiché R è reversibile, consideriamo la
macchina M che compie un ciclo di S seguito da
uno di R al contrario.
• durante un ciclo di S assorbe 100 J a T=T2 e
cede 60 J a T=T1.
• durante un ciclo inverso di R assorbe 60 J da
T=T1, assorbe 20 J di lavoro e cede 80 J a T=T2.
• In definitiva M produrrebbe W = 20J prelevando
20 J di calore solo da T2, cosa che contraddice
l'enunciato di Kelvin.

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7. Il ciclo di Carnot
• La Macchina di Carnot: inventata da Carnot
come modello di macchina reversibile a due
temperature (due sole sorgenti di calore).
• Consta di un gas perfetto in un cilindro con
pistone che compie il ciclo di Carnot:
• 1) espansione isoterma;
• 2) espansione adiabatica;
• 3) compressione isoterma;
• 4) compressione adiabatica.

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Il ciclo di Carnot

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Il ciclo di Carnot

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Il ciclo di Carnot
• Nel piano p-V il ciclo di Carnot è rappresentato
dal grafico in figura.

• Lavoro compiuto in un ciclo: W = Q2 - |Q1|, che


• è anche l'area della figura racchiusa nel grafico.
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Il rendimento della macchina di Carnot
• Per qualunque macchina termica che lavori tra
T1 e T2:

• si dimostra che per la macchina di Carnot vale:

• La formula vale per ogni macchina ideale che


lavori tra T1 e T2 ed è il massimo rendimento a
cui si possa avvicinare una macchina reale.

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Il rendimento della macchina di Carnot
• Un esempio:
•nel motore a razzo
T2 ≈ 4000 K (propellente
liquido), T1 ≈ 1600 K
(gas di scarico agli
ugelli);
se la macchina fosse
reversibile, sarebbe:

• invece nel caso reale è


η = 40% – 50 %
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8. Il motore dell'automobile

• Inventato nel 1867 da Nikolaus Otto.


• Una miscela di aria e benzina esplode nei
cilindri spingendo i pistoni;
• la macchina termica di Otto è a quattro fasi (o
tempi);
• nel motore avvengono trasformazioni cicliche
con una frequenza che va da 10 Hz (600 giri/
min) a 100 Hz (6000 giri/min).

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Il motore dell'automobile
• I quattro tempi del motore a scoppio:

• fase utile: produce energia cinetica.


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Il motore ideale e la trasformazione ciclica

• Schematizziamo il motore a quattro tempi come


un motore ideale, con un gas perfetto che
compie trasformazioni reversibili.

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Il motore ideale e la trasformazione ciclica

• Il modello spiega gli scambi di energia, ma


trascura la combustione e le trasformazioni reali
del gas.

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Il motore ideale e la trasformazione ciclica

• Grafico p-V del motore


• a quattro tempi di Otto:

Grafico p-V del motore


diesel: l'isocòra CD è
sostituita da un'isòbara.
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9. Il frigorifero

• Il frigorifero è una macchina termica che:

• Il funzionamento è dato da una trasformazione


ciclica percorsa in senso antiorario.
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Il frigorifero

• Il calore viene assorbito dalla sorgente fredda


(l'interno del frigo) e ceduto a quella calda
(l'ambiente);
• il lavoro totale W compiuto dal frigorifero è
negativo: la macchina funziona solo se
dall'esterno viene fornito un lavoro |W|;
• il calore ceduto all'ambiente ad ogni ciclo del
frigorifero è:
• |Q2| = Q1 + |W|

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Il coefficiente di prestazione

• Il coefficiente di prestazione di un frigorifero è


definito come il rapporto tra il calore sottratto alla
sorgente fredda ed il lavoro esterno compiuto:

• COP sta per coefficient of performance;


• valori tipici del COP sono tra 2 e 6.
• Più il COP è alto, minore è il consumo di
energia elettrica.

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Il funzionamento di un frigorifero

• Nel tubo esterno, collegato


al compressore, circola del
vapore;
• il compressore comprime il
vapore fino a farlo liquefare
nel condensatore (T del
fluido aumenta);
• la serpentina esterna
permette il passaggio di
calore dal fluido all'ambiente
esterno.

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Il funzionamento di un frigorifero
• il liquido passa attraverso
la valvola di espansione, va
all'interno del frigo e ritorna
vapore: in questo processo
assorbe energia
dall'interno;
• la serpentina interna
permette il passaggio di
calore dall'interno del frigo
al fluido;
• il vapore torna all'esterno e
il ciclo si ripete.
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