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Conversione di lavoro in calore

• Esempio

Se si sfregano insieme due pietre,


tenendole sott’acqua, il lavoro compiuto
per vincere gli attriti si trasforma in
energia interna che tende ad
aumentare la temperatura delle pietre
stesse.
Questo provoca un passaggio di calore dalle pietre all’acqua.

Se la massa d’acqua è abbastanza grande la sua temperatura


non aumenterà (acqua = serbatoio di calore).

Poiché lo stato delle pietre è lo stesso alla fine e all’inizio


del processo, come risultato finale si ha semplicemente
una conversione di lavoro meccanico in calore.

In generale, se si compie del lavoro di qualunque tipo L su un


sistema a contatto con un serbatoio, si origina un flusso di
calore Q senza alterare lo stato del sistema. Il sistema si
comporta solo da intermediario.

Dal primo principio L=Q, ovvero la trasformazione di lavoro


in calore avviene con una efficienza del 100%.

Inoltre questa trasformazione puo’ essere proseguita


all’infinito.
Conversione di calore in lavoro
Cerchiamo ora una trasformazione, o una serie di
trasformazioni, per mezzo delle quali si possa realizzare
indefinitamente una conversione di calore in lavoro senza
che questo implichi nessuna variazione nello stato di alcun
sistema.
Espansione isotermica di un gas ideale

gas

Non c’e' variazione di energia interna, dal momento che la


temperatura rimane costante, e quindi L=Q, cioè del calore
è stato completamente trasformato in lavoro.

Questa trasformazione tuttavia implica un cambiamento di


stato del gas: il volume aumenta e la pressione diminuisce
fino a che non raggiunge il valore della pressione
atmosferica e a questo punto la trasformazione cessa.

Tale trasformazione non può essere proseguita all'infinito.

Quello che serve è una serie di trasformazioni che


riportino il sistema allo stato iniziale, cioè un ciclo.
Ciclo
QH= quantità di calore assorbita dal sistema
QC= quantità di calore ceduta dal sistema
L= lavoro netto compiuto dal sistema

In questo caso definiamo QH e QC come quantità positive.

Se QH è maggiore di QC e il sistema compie il lavoro L

Una macchina termica è un dispositivo termodinamico che


fa compiere al sistema un ciclo. Scopo di una macchina
termica è quello di fornire continuamente lavoro all’esterno
percorrendo più volte lo stesso ciclo.

Efficienza termica o rendimento η

L lavoro fatto dal sistema


η= =
Q H calore che entra nel sistema
Applicando il primo principio ad un ciclo completo e
ricordando che non c’è variazione di energia interna, si
ottiene:
QH − QC QC
Q H − QC = L e quindi η= = 1−
QH QH
η è uguale a uno (efficienza del 100%) quando QC=0

Se si riesce a costruire una macchina che lavori in un ciclo


senza che il sistema ceda calore all’esterno, allora si ha una
conversione di calore in lavoro con una efficienza del 100%

Vedremo in seguito che questo non è fisicamente possibile !!


Ciclo di Carnot
Un ciclo di Carnot è costituito da quattro
trasformazioni quasi-statiche

1) Espansione isoterma A --> B 2) Espansione adiabatica B --> C


3) Compressione isoterma C --> D 4) Compressione Adiabatica D --> A
 VB   VD  V 
Q H = nRT2 ln  > 0 QC = −nRT1 ln  = nRT1 ln C  > 0
 VA   VC   VD 
V 
T1 ln C 
QC QC  VD 
η =1− quindi η = 1−
QH
= 1−
V 
QH T2 ln B 
VA 
Utilizzando l’equazione di una trasformazione adiabatica quasi-statica
V B VC
T2V Bγ -1 = T1VCγ -1 T2V Aγ -1 = T1V Dγ -1 ⇒ =
V A VD
Il rendimento del ciclo di Carnot descritto
T1 da un gas ideale con calore specifico
Risulta quindi: η = 1 − costante dipende solo dalle temperature a
T2
cui avvengono gli scambi isotermi di calore
Macchine termiche

La trasformazione di calore in lavoro si ottiene per mezzo di


due tipi di dispositivi:

motori a combustione interna (Es. Diesel, benzina)


L’aumento di temperatura e pressione si ottengono per mezzo di una
reazione chimica che ha luogo all’interno del sistema.

motori a combustione esterna (macchina a vapore,


macchina di Stirling)
La combustione va a riscaldare una caldaia esterna che scambia
calore con il sistema.

In entrambi i casi, un gas esegue un ciclo costringendo così il


pistone a impartire un moto di rotazione a un albero contro
una forza esterna.

E’ necessario che a un certo punto del ciclo temperatura e


pressione aumentino. Ad esempio nella macchina di Stirling
questo avviene per mezzo di una caldaia esterna, nei motori
a benzina per mezzo di una reazione chimica esplosiva fra
combustibile ed aria all’interno del cilindro.
Macchina di Stirling
(1816)

QH
Due pistoni, uno di espansione
caldo
R freddo
QC
a sinistra e uno di
compressione a destra sono
collegati allo stesso albero.

Per mezzo di opportuni organi


di trasmissione, la rotazione
dell’albero fa muovere i due
pistoni con diversa fase.

Il volume compreso tra i due pistoni è pieno di gas e,


mentre la parte di questo volume che sta a sinistra
è a contatto con un serbatoio caldo (es. caldaia in cui brucia
del combustibile), quella a destra è a contatto con un
serbatoio freddo.

Fra le due parti è posto un dispositivo R, detto rigeneratore,


costituito da lana d’acciaio o schermi metallici (conducibilità
termica piccola) affinché, nonostante la differenza di
temperatura, non si abbia un’apprezzabile conduzione di
calore.

Il ciclo di Stirling è costituito da quattro trasformazioni.


Ciclo di Stirling 12

Mentre il pistone a caldo R freddo Qc


sinistra resta a fine
corsa, quello a destra si
muove percorrendo
mezza corsa, in modo da
comprimere il gas
freddo a contatto con il
serbatoio freddo. 12
Questo provoca l’espulsione di una certa quantità di calore QC

Questa trasformazione è approssimativamente una


trasformazione isoterma alla temperatura TC

TC

QC 1
TC
V
Ciclo di Stirling 23
Il pistone a sinistra si abbassa
e quello a destra si alza, in caldo R freddo
modo tale che il volume non
varia, mentre il gas viene
spinto, attraverso il
rigeneratore, dalla parte
fredda verso quella calda, in
cui entra alla temperatura (più
elevata) TH. 23
Questo è reso possibile dal fatto che il rigeneratore
fornisce al gas il calore QR

La trasformazione 23 è a volume costante

P TH
3

QR
TC

QC 1
TC
V
Ciclo di Stirling 34
R freddo
Il pistone a destra ora sta QH caldo
fermo, mentre quello a
sinistra continua ad
abbassarsi, sempre a
contatto con il serbatoio
caldo.
34
Questo provoca l’assorbimento di una certa quantità di
calore QH

Questa trasformazione è approssimativamente una


trasformazione isoterma alla temperatura TH

P TH
3

TC QH
4
2
TH

QC 1
TC
V
Ciclo di Stirling 41

caldo R freddo
I due pistoni si muovono in
verso opposto, spingendo così il
gas, attraverso il rigeneratore,
dal lato caldo verso quello
freddo.
41
Questo fa si che al rigeneratore venga fornito
praticamente lo stesso calore QR che esso aveva ceduto
durante la trasformazione 23

La trasformazione 41 è a volume costante

P TH
3

TC QH
4
2
TH
QR

QC 1
Tc
V
caldo R freddo Qc caldo R freddo

12 23
R freddo caldo R freddo
QH caldo

34 41
Il risultato netto è quello di assorbire il calore QH alla
temperatura TH, cedere il calore QC alla temperatura
inferiore TC e compiere il lavoro L= QH-QCverso l’esterno,
mentre le due trasformazioni a volume costante non implicano
globalmente, alcuna trasmissione di calore.

Il ciclo ideale si basa sulle ipotesi:


• Il gas è ideale
• Non si hanno perdite di gas
• Non c’è conduzione di calore
attraverso il rigeneratore
• Non c’è attrito
2° principio della termodinamica
Enunciato di Kelvin-Planck

E’ impossibile realizzare serbatoio caldo


una trasformazione il cui
unico risultato sia quello di QH
assorbire calore da un L
serbatoio caldo e di QC
convertirlo completamente
in lavoro. serbatoio freddo

Se il secondo principio non fosse vero:


sarebbe possibile condurre una motonave attraverso
l’oceano estraendo calore dall’oceano.
fare funzionare una centrale elettrica estraendo
calore dall’aria circostante.

Il secondo principio della termodinamica non viola il


primo principio !!

Il primo principio nega la possibilità di creare o


distruggere energia, il secondo nega la possibilità di
utilizzare energia in un modo particolare.

Moto perpetuo di prima specie: è il funzionamento


continuo di una macchina che crea la sua energia,
violando così il primo principio.
Moto perpetuo di seconda specie: è il funzionamento di
una macchina che sfrutta l’energia interna di un solo
serbatoio, violando così il secondo principio.
Il frigorifero
E’ un dispositivo che fa percorrere ad una certa sostanza un
ciclo in direzione tale che il risultato netto sia l’assorbimento
di una certa quantità di calore a bassa temperatura, la
cessione di una quantità maggiore ad alta temperatura e un
certo lavoro netto compiuto sul sistema
P TH
2

Ciclo di TC QH
raffreddamento
1
di Stirling 3
TH

QC 4
TC
QH
caldo R freddo caldo R freddo V

12 23
caldo R freddo Q caldo R freddo
C

34 41
Scopo di un frigorifero è quello di estrarre quanto
più calore è possibile da un serbatoio freddo
spendendo il minor lavoro possibile.

Coefficiente di prestazione ω

QC calore sottratto al serbatoio freddo


ω= =
L lavoro compiuto sul sistema

Si può avere ω >> 1

2° principio della termodinamica


Enunciato di Clausius

serbatoio caldo
Non è possibile realizzare
una trasformazione il cui QH
unico risultato sia quello di L
far passare del calore da un
QC
corpo più freddo ad uno più
caldo. serbatoio freddo
Equivalenza degli enunciati
di Kelvin-Plank e Clausius

L’equivalenza puo’ essere dimostrata facendo vedere che


la violazione di un enunciato implica la violazione dell’altro
e viceversa.
Dimostriamo che:
se l’enunciato di Clausius è falso

l’enunciato di Kelvin-Planck è falso

Consideriamo un frigorifero che funziona violando il


principio di Clausius, trasferendo una quantità di calore
Q2 dal serbatoio freddo a quello caldo senza utilizzo di
lavoro esterno, ed una macchina termica che lavora tra i
medesimi serbatoi cedendo una quantità di calore Q2 a
quello freddo:
serbatoio caldo

Q2 Q1
W=Q1-Q2
Q2 Q2

serbatoio freddo

Il frigorifero e la macchina termica insieme costituiscono


una nuova macchina termica che assorbe una quantità di
calore Q1-Q2 dal serbatoio caldo, convertendola tutta in
lavoro e violando cosi’ l’enunciato di Kelvin-Planck.
Facciamo ora vedere che:
se l’enunciato di Kelvin-Planck è falso

l’enunciato di Clausius è falso

Consideriamo una macchina termica che funziona violando


il principio di Kelvin-Planck, trasformando una quantità di
calore Q1 interamente in lavoro senza cedere calore al
serbatoio freddo e un frigorifero che operi tra gli stessi
serbatoi utilizzando il lavoro prodotto dalla macchina
termica.
serbatoio caldo

Q1 Q1+Q2
W
Q2

serbatoio freddo

La macchina termica ed il frigorifero costituiscono un


dispositivo che fa passare una quantità di calore Q2 dal
serbatoio freddo al serbatoio caldo senza causare
nessun’altra modifica violando l’enunciato di Clausius.

Se ne conclude che i due enunciati sono equivalenti.


Esempio 1
Calcolare il rendimento del ciclo di Stirling supponendo
quasi-statiche le trasformazioni coinvolte.

QR

QR

V 
Per la isoterma 3 --> 4 Q H = nRT H ln 4 
 V3 
V 
Per la isoterma 1 --> 2 QC = −nRTC ln 2 
 V1 

Per le isocore 4 --> 1 e 2-->3

Q R = ∆U = nC V (TH − TC )

V 
nRTC ln 1 
Q  V2 
Quindi: η = 1 − C = 1- Ma: V1=V4 e V2=V3
QH V 
nRTH ln 4 
 V3 

QC T
η = 1− = 1− C Il rendimento del ciclo di Stirling è
QH TH uguale a quello del ciclo di Carnot.
Esercizio 1
Un gas ideale con γ=1.4 occupa 4.0 L a 300° K e ha una pressione
di 100 kPa. Il gas viene compresso adiabaticamente a un quarto del
suo volume originale, successivamente viene raffreddato a volume
costante e riportato alla temperatura di 300° K, infine, viene
lasciato espandere isotermicamente fino al suo volume originale.

Quanto lavoro viene fatto sul gas ?

VB=1 L
P B

isocora

C adiabatica

PA=kPa
TA=300° K
isoterma VA=4 L
A

V
VB=1 L
P B
Qout=∆U
isocora

C adiabatica

PA=kPa
TA=300° K
isoterma VA=4 L
A
Qin=L

Il lavoro compiuto sul sistema durante la trasformazione adiabatica:


PAV Aγ = PBV Bγ = PV γ
γ VB
1−γ
V 1−γ  − V A1−γ
VB
VB V  γ VB
Lad = −∆U = ∫ PdV = ∫ PA  A  dV =PAV Aγ   = P V =
− γ − γ
A A
VA
VA  V   1 VA 1
PAV Aγ V B1−γ − PAV A
=
1− γ
PAV A − PAV Aγ V B1−γ
Lad = = −741 J
γ −1
Il lavoro compiuto sul sistema durante la trasformazione V=cost --> L=0

Il lavoro compiuto dal sistema durante la trasformazione isoterma:


PAV A = PV = nRT A
V  V 
VA VA
nRT A
Liso = Q = ∫ PdV = ∫
VB VB
V
dV =nRT A ln A
 VB
 = PAV A ln A
  VB


V 
Liso = PAV A ln A  = 555 J
 VB 
Lciclo=Lad+Liso=-741+555 J=-186 J

Il lavoro risulta negativo poiché viene fatto del lavoro sul sistema.

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