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Autofagia
Fagocitosi
Endosomi precoci e tardivi
Alcune componenti possono non essere digerite e restano come
corpi residui all’interno delle cellule e poi sono esocitati.
Nei neuroni persistono e si accumulano nel citoplasma come
ammassi pigmentati: le lipofuscine
GRANULI DI LIPOFUSCINA
Alcuni enzimi lisosomiali sono esocitati: gli enzimi dell’
acrosoma che servono per digerire il rivestimento della
cellula uovo, quelli degli osteoclasti che digeriscono il
tessuto osseo, quelli dei condroclasti che digeriscono la
cartilagine, quelli che scavano nella mucosa uterina una
nicchia per l’avvio alla placentazione
Le idrolasi lisosomiali sono caratterizzate dalla
presenza di un gruppo specifico, il mannosio-6-
fosfato (M6P), che serve a farle riconoscere da un
recettore specifico presente sul trans-Golgi.
Il M6P è aggiunto agli oligosaccaridi legati
all’asparagina, nel reticolo cis del Golgi.
Il recettore è una proteina transmembrana
localizzata sul trans Golgi. L’unione con l’idrolasi inizia
la formazione di vescicole e si verifica a pH 7. Le
idrolasi si dissociano dai recettori a pH 6.
Formazione di un
AUTOFAGOLISOSOMA
Vescicole aufogiche
AUTOFAGIA: RICICLAGGIO DEI COMPONENTI CELLULARI
I Lisosomi
• I lisosomi primari si
formano per
gemmazione dal
Complesso del Golgi
• Questi si fondono con
le vescicole delimitate
dalla membrana
plasmatica e contenenti
il materiale estraneo,
dando origine ai
lisosomi secondari
I Lisosomi
• vescicole presenti nelle cellule animali contenenti
enzimi digestivi (≥40)
• Gli enzimi lisosomiali, sintetizzati nel R.E., sono attivi
a pH5 e sono confinati all’interno della membrana
lisosomiale
• Gli enzimi lisosomiali intervengono in processi
degradativi normali delle cellule
• La carenza di alcuni enzimi lisosomiali porta a malattie
da accumulo lisosomiale (es. Sindrome di Tay- Sachs ,
autosomica recessiva è una malattia genetica ereditaria, fatale del
2 H2O2 → O2 + 2 H2O
Si spostano lungo i microtubuli, nelle piante lungo i
filamenti di actina
Formazione paracristallina
Reazione della DAB
evidenzia le perossidasi
Il contenuto dei perossisomi differisce tra le diverse specie e,
nell’ambito della stessa, tra i diversi tessuti, stadi di sviluppo e
condizioni ambientali
I perossisomi esercitano molte azioni che vanno
dall’ossidazione degli acidi grassi a lunga catena alla sintesi del
colesterolo e degli acidi biliari nelle cellule epatiche, al
metabolismo degli amminoacidi e delle purine ed allo
smaltimento dei composti metabolici tossici.
La luciferasi responsabile della bioluminescenza di alcuni
insetti come le lucciole è un enzima perossisomale
Urato-ossidasi o uricasi
presentano il segnale
PTS2 vengono riconosciuti
e traslocati ai perossisomi
PTS1
da un’altra proteina spola la
Pex7p. Serina ,lisina, leucina
Funzioni
• Le ossidasi dei perossisomi catalizzano diverse reazioni che
determinano la produzione di perossido di idrogeno che viene
degradato dalle catalasi senza lasciare i perossisomi
• La catalasi può usare come donatori di elettroni molte
sostanze nocive come etanolo, metanolo ecc. detossificando
le cellule
• Ossidano gli acidi grassi a catena lunga determinandone il
catabolismo
• Regolano la sintesi e la degradazione dei composti
contenenti azoto come gli amminoacidi
• Le ossidasi degradano sostanze insolite come i D-
amminoacidi o altre sostanze che non hanno altri sistemi di
degradazione
In collaborazione con enzimi citoplasmatici i
perossisomi provvedono a rimuovere i radicali liberi e
le forme reattive dell’ossigeno (ROS) che si formano
durante le normali attività metaboliche della cellula.