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Reti sociali
Finora ho parlato della dimensione biologica e della dimensione cognitiva
della vita, ma la visione sistemica si pu estendere fino ai sistemi sociali. Il
concetto fondamentale, di nuovo, quello della rete. Secondo la teoria
dell'"autopoiesi sociale," sviluppata dal sociologo Niklas Luhmann, le reti
viventi nella societ umana sono reti di comunicazioni. Come le reti
biologiche, sono auto-generanti, ma ci che generano per lo pi
immateriale. Ogni comunicazione crea pensieri e significati, che danno luogo
a ulteriori comunicazioni, e cos l'intera rete genera se stessa. Mentre le
comunicazioni continuano all'interno di una rete sociale, si formano vari cicli
di feedback che alla fine producono un sistema condiviso di valori, credenze e
spiegazioni che associamo al fenomeno della cultura. Attraverso questa
cultura gli individui acquistano un'identit di membri della rete sociale, ossia
della comunit, e cos la rete genera il suo proprio confine culturale.
Crescita qualitativa
Oggi sta diventando sempre pi evidente che i problemi cruciali del nostro tempo
energia, ambiente, cambiamento climatico, povert non possono essere
analizzati separatamente. Sono problemi sistemici, cio sono tutti interconnessi e
interdipendenti. Il nucleo fondamentale di questi problemi sembra essere l'illusione
che su un pianeta limitato sia possibile una crescita illimitata. Questa fiducia
irrazionale in una perenne crescita economica indicativa di uno scontro
fondamentale fra pensiero lineare e schemi non lineari della nostra biosfera i
sistemi e i cicli ecologici che costituiscono la rete della vita. Questa rete globale
altamente non lineare contiene innumerevoli cicli di feedback attraverso i quali il
pianeta si regola e trova un suo equilibrio. Il nostro attuale sistema economico,
invece, alimentato da un materialismo e da un'avidit che non sembrano
riconoscere alcun limite.La crescita dell'economia e la crescita delle aziende sono il
motore del capitalismo globale il sistema economico attualmente dominante. Al
centro dell'economia globale vi una rete di flussi finanziari priva di qualsiasi
impostazione etica. Infatti, l'inegualianza e l'emarginazione sociale sono
caratteristiche insite nella globalizzazione economica, che ampliano il divario fra
ricchi e poveri e aumentano la povert nel mondo. Questo sistema economico
persegue implacabilmente una crescita illimitata, promuovendo un consumo
eccessivo e un'economia dello spreco a uso intensivo di energia e di risorse, che
generano rifiuti e inquinamenti e dissipano le risorse della Terra. Inoltre, i problemi
ambientali sono aggravati dal cambiamento climatico, causato dalle tecnologie
che utilizzano intensivamente l'energia e i combustibili fossili. Sembra chiaro che
la sfida cruciale sia come passare da un sistema economico basato sul concetto di
crescita illimitata a un sistema che sia ecologicamente sostenibile e socialmente
equo. Crescita zero, oppure "decrescita", non la soluzione. La crescita una
caratteristica centrale della vita. Una societ o un'economia che non crescono,
prima o poi moriranno. Nella natura, per, la crescita non lineare e illimitata.
Mentre alcune parti degli organismi o degli ecosistemi crescono, altre decadono,
liberando e riciclando le proprie componenti che a loro volta diventano risorse per
una nuova crescita.Questo tipo di crescita equilibrata e sfaccettata ben nota ai
biologi e agli ecologi. Viene chiamata "crescita qualitativa" in contrapposizione al
concetto economico attuale di crescita quantitativa, misurata con l'indice
indifferenziato del prodotto interno lordo (il PIL). Infatti, quello che si chiama
"crescita" oggigiorno pi che altro spreco, ci significa che oggi abbiamo
un'economia di spreco e distruzione. Crescita qualitativa, invece, una crescita
che valorizza la qualit della vita attraverso la generazione e la rigenerazione.
Nelle societ, negli ecosistemi e negli organismi viventi, la crescita qualitativa
include un aumento della complessit, della raffinatezza e della maturit.
L'attenzione alla crescita qualitativa in armonia con la nuova concezione
scientifica della vita che , essenzialmente, una scienza delle qualit, come ho
prima affermato. Le qualit nascono da processi e schemi relazionali fra le parti. Se
dunque cerchiamo di descrivere in termini puramente quantitativi sistemi
complessi come gli organismi, gli ecosistemi, le societ e le economie, non
potremo comprendere la loro natura. Le quantit possono essere misurate, le
qualit richiedono una mappatura.Pertanto, per valutare la salute di un'economia
abbiamo bisogno di indicatori qualitativi di povert, salute, educazione, inclusione
sociale, ambiente, ecc., nessuno dei quali pu essere ridotto a coefficienti
monetari o aggregato agli altri per formare una semplice cifra. Invece di valutare lo
stato dell'economia in base al rozzo valore quantitativo del PIL, dobbiamo
distinguere fra crescita "buona" e crescita "cattiva" e quindi aumentare la prima e
ridurre la seconda, in modo che le risorse naturali e umane legate a processi di
produzione inefficienti e inquinanti possano essere liberate e riciclate in processi
efficienti e sostenibili.
Formazione ecologica
In conclusione vorrei dire alcune parole a proposito della sostenibilit ecologica.
Costruire e mantenere comunit sostenibili la grande sfida del nostro tempo.
Una comunit sostenibile progettata in modo tale che il suo stile di vita, le sue
imprese, l'economia, le strutture fisiche e le tecnologie non interferiscano con la
capacit insita nella natura di sostenere la vita. Il primo passo in questo sforzo,
naturalmente, deve essere quello di comprendere i principi d'organizzazione che
gli ecosistemi della Terra hanno sviluppato per sostenere la rete della vita. Questa
conoscenza dei fondamentali principi ecologici in altre parole la dimensione
ecologica della visione sistemica della vita nota oggigiorno come ecoliteracy
"letteratura ecologica", o formazione ecologica. Diventare letterati in ecologia
il primo passo sulla strada verso la sostenibilit. Il secondo passo l'ecodesign,
ossia la progettazione ecologica. Dobbiamo applicare la conoscenza ecologica
alla riprogettazione delle nostre tecnologie e istituzioni sociali, in modo da
colmare l'attuale divario fra la progettazione umana e i sistemi sostenibili della
natura. Negli ultimi anni abbiamo visto un significativo aumento delle pratiche