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HenriAtlan
Trailcristalloeilfumo.Saggiosullorganizzazionedelvivente
tr.it.acuradiR.ColtellaccieR.Corona,Hopefulmonster,Firenze1986,pp.348,18,49

Era il 1937 quando Paul Valry, ne Luomo e la


conchiglia, si chiedeva che cosa comporti
losservazione della spirale della conchiglia; egli
denunciava linterdizione ad accedere a
unefficace comprensione delloggetto della
visione: mai possibile ricucire la distanza tra
losservato e losservatore. Cos alluomo non
restituito che il pungolo di un enigma: tutti gli
elementi che ritroviamo in natura ci
propongono, stranamente unite, le idee dordine
e di fantasia, dinvenzione e necessit, di legge e
di eccezione; e nella loro forma troviamo, da una
parte,laparvenzadiunintenzioneediunazionecheleavrebbeplasmatealmodoincui
sanno farlo gli umani, dallaltra levidenza dei processi a noi vietati e impensabili. [...]
Concepiamo la costruzione di questi oggetti, e sotto questo aspetto ci interessano e
attraggono la nostra attenzione; non concepiamo la loro formazione, ed sotto questo
aspettocheciincuriosiscono(P.Valry,Luomoelaconchiglia,inAllinizioeralafavola.
Scrittisulmito,acuradiE.Franzini,Guerini,Milano1998,p.71).
Resta sullo sfondo questa riflessione sullo statuto dellosservatore in Tra il cristallo e il
fumo, raccolta di saggi in cui il medico e biologo francese Henri Atlan tenta una
descrizione dellorganizzazione biologica: a suo avviso infatti, solo una formalizzazione
dellaconoscenzaedellignoranzadelsoggettoproduttorediscienzaconsenteditrovare
unaterzaviadidefinizionedelvivente.Nonciconsentitoeludereiparadossifornitida
quella dimensione bizzarra che, allinterno dei sistemi umani, individua nellosservatore
nonsolounapartedelsistema,maancheunmetasistemachelocontienenellamisura
incuiloosserva(p.121).Ilvivente,perAtlan,sempreprecipitatodiunanegoziazione
traunpredittivoordinedeterministicoeunostocasticodisordine,creazioneininterrotta
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che emerge come compromesso del vortice liquido, tra la ridondanza del cristallo e la
complessitdelfumo(p.7).
Per assumere una simile idea occorre collocarsi su di un crocevia epistemologico che
metta in comunicazione le nuove acquisizioni dovute alla biologia molecolare e
computazionale, alla cibernetica, alla psicoanalisi etc. Le diverse strutture formali dei
differenti saperi, secondo Atlan, andranno fatte dialogare sulla base di un criterio
differenziale piuttosto che analogico, ognuna dal proprio luogo tuttavia senza che
lunit pragmatica del vissuto di unesistenza molteplice si esprima necessariamente
nellunit di un luogo di teorizzazione inglobante (p. 9), in direzione di nuova filosofia
della natura che ancora tutta in gestazione e che deve fare i conti con la morte
delluomo annunciata da Foucault, sapendo bene che in effetti lUomo, sistema
chiuso, che scomparso; i sistemi cibernetici aperti, autoorganizzatori, sono candidati
allasuasuccessione(p.165).
Illibrosuddivisoinquattrosezioni,inciascunadellequaliribaditocostantementeun
assunto: nonostante ogni tentativo di ridurre lindividuo in frantumi, di pensarlo ora in
direzione di un corpo oggetto della biologia ora come psiche oggetto per la psicologia,
ora come lingua e cervello per la linguistica, ora ancora come elemento per le scienze
sociali, noi siamo e rimaniamo ununit ambigua di soggetto e oggetto, come gi
insegnava Husserl quando si riferiva a quella natura che fa di noi un Leib e un Krper al
contempo.
Il testo dedicato a un attraversamento del discorso della complessit, a partire dal
riconoscimentodiuncertodebitoneiconfrontidiquellabiologiainauguratadaJ.Monod
eF.Jacob,iqualihannobypassatolavecchiaideaingombrantedifinalismocheaveva
sempre un sapore religioso (p. 31) alla volta del concetto di teleonomia, e cio di
una finalit scevra da cause finali, orientata secondo un ordine neomeccanicista: i
meccanismi molecolari dellereditariet infatti ci dicono dellesistenza di un programma
primo assimilabile a una macchina programmata, il cui funzionamento ha solo la
parvenza di inseguire la realizzazione di uno stato futuro, mentre in effetti
determinato in maniera causale dalla sequenza degli strati attraverso cui il programma
prestabilito la fa passare (pp. 2223). Richiamandosi a Bergson che ne Levoluzione
creatrice aveva smascherato la falsa disputa che oppone meccanicismo e finalismo
Atlansostienechelintuizionedelcarattereuniversaledelcodicefornitacidallabiologia
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molecolarerimanemoncaserinunciamoapensarealviventecomeprocessoapertoaun
impattoconlambiente,sedunquenonvaintegrataconaltrepredicazioni,offertedalla
chimicafisica, dalla termodinamica dei sistemi aperti, dalla cibernetica e dalla teoria
dellinformazione. Se vero, ad esempio, che di funzionamento di una macchina
parliamo,altrettantoverochelavecchiaantinomiatramacchinaesistemaorganizzato
dove solo il vivente era pensato come organizzato ormai del tutto superata grazie
agli apporti della cibernetica: sono le idee di feedback, di controllo, di trattamento di
informazione quantificata che hanno sottratto al vivente il monopolio
dellorganizzazione,inaugurandolapossibilitdipensareallemacchinecomeorganizzate
anchesse.LaddoveMonodsierariferitounicamenteallastrutturadeicristalli,glistudidi
I. Prigogine, M. Eigen e A. KatzirKatatchalsky hanno fatto riferimento a sistemi
termodinamicamente aperti e cos hanno potuto mettere in luce una nuova classe di
strutture naturali ben pi ricche di quella dei cristalli (p. 35), dimostrando che nei
sistemi chimicofisici lontani dallorganizzazione emergono propriet autoorganizzatrici
apartiredaflussiefluttuazionialeatorie.
Tali acquisizioni vengono, dallo studioso francese, ulteriormente articolate allinterno di
una teoria dellorganizzazione che fa capo a quella dellinformazione di Shannon e che
per sposta lattenzione dal messaggio allascoltatore, consentendo di stabilire le
condizioni in cui il rumore, inteso come fattore aleatorio, pu diventare fonte
dinformazione,piuttostocheessereunafontedidisordine:comegiavevaevidenziato
J. Piaget ne lAdattamento vitale e psicologia dellintelligenza, gli organismi sarebbero
infatticaratterizzatidallaproprietnonsolodiresisterealrumoreinmodoefficace,ma
anchediutilizzarlo,finoatrasformarloinfattorediorganizzazione!(p.54).Coslauto
organizzazione pu essere pensata come un processo di infittimento di complessit a
mettrailfunzionaleelostrutturale,risultantedaunasuccessionedidisorganizzazioni
recuperate, seguite ogni volta da un ristabilimento a un livello di variet superiore e da
unaridondanzaminore(p.63).Lospauracchiodelmisterovienecosestirpatodallidea
di stocastico: i fattori aleatori obbedirebbero a una logica particolare e non sarebbero
che la risultante di una serie di errori in un sistema ripetitivo, responsabili di
unevoluzione che va in direzione di una sempre maggiore complessit
dellorganizzazione. Attraverso di essi, lambiente circostante modifica di continuo in
maniera n prestabilita n tantomeno magica il sistema vivente che, essendo a sua
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voltaingradodiintegrareglierrorinellapropriaorganizzazione,capacedireagirein
modotale,nonsoltantodascomparire,madamodificarsiinunsensocheglibenefico,
ochealminimopreservilasuaulterioresopravvivenza(p.72).
Questorganizzazione quindi va declinata non gi come stato, ma come dinamica
incessante di disorganizzazioneriorganizzazione, processo relazionale e qui c
probabilmentetuttalinfluenzadellontologiadiSpinoza,dicuiAtlanacutoconoscitore
e sintetico di quei contrari che solo il senso comune ci costringe a definire come tali:
vitaemorte,organizzatoecontingente,ordineedisordine;atalfine,vengonochiamate
incausalapulsionedimortefreudianaoancoralalogicadeimagmidiC.Castoriadis,e
tutte quelle riflessioni psicoanalitiche che si sono confrontate con la difficolt di
individuare uno statuto particolare da attribuire al soggetto. Cos Atlan: io sono
lorigineditutteledeterminazionipoichlestessenozionidialeatorioedideterminato
dipendonodallemiepossibilitcomeosservatorerealeopotenzialediconoscenza
e comprensione del reale. [...] Niente caso poich ci che sembra caso rumore agli
occhi dellosservatore esterno integrato in fattori di autorganizzazione e di nuovi
significati (p. 124). In definitiva, se la nozione di programma prestabilito riferita agli
organismirimanevariduttiva,unsimileedifferenteapprocciopermettedisostituirealla
metafora del programma quella ancora una volta di matrice bergsoniana di
memoria.Aquestoproposito,lassuntodellautorechementreilvoleresicollocain
uno spazio che trascende la nostra consapevolezza, si dichiara in ogni nostra singola
cellula, la memoria invece interessa la coscienza che abbiamo del nostro passato:
lautoorganizzazione incosciente con creazione di complessit a partire dal rumore
deve essere considerata come il fenomeno primo nei meccanismi del volere, guidati
verso il futuro; mentre la memoria deve essere posta al centro dei fenomeni di
coscienza(p.172).Dipi,lamemoriaeilvoleresicomplicanovicendevolmente,inuna
continuainterazionechedvitaaulteriorifenomeni:daunlatolacoscienzavolontaria,e
dallaltroifenomenidirivelazionedellinconscio.
Lincedere del testo segue dunque la logica stessa della complessit: si passa cos da
unanalisimicroscopicaaunamacroscopica,chetieneprimapresentelapsicheumanae
dipoiilsuoarticolarsiinspazioculturale.forseinquestultimopassaggiocheAtlannon
sembra convincere del tutto: nellultima parte egli infatti prova ad applicare la propria
idea sul vivente a una disamina della storia del popolo ebraico, dal momento che si
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trattaineffettidiunasocietdivoltainvoltaspaccata,dispersa,unificata,nellospazioe
nel tempo, unesperienza esemplare di permanente rinnovamento e di rinnovate
stabilit(p.283,n.).Tentativo,questo,checiapparefruttodiunacertaforzatura.
Ma,aldildici,questolibro,scrittounaraffinatezzatalechesfioralaletterariet,pu
appassionare come un romanzo, nonostante lestrema difficolt dovuta a unenorme
densitdiapproccieinformazioninelqualeconduceillettore.Lafilosofia,cheancora
sideveconfrontareconcertametafisicasostanzialistica,hatantodaimpararedaAtlan:
assumere infatti le organizzazioni viventi come fluide, mobili (p. 13), equivale ad
andare incontro, nel tentativo di descriverle, alla sfida che la complessit continua a
lanciarci.
SARADECARLO

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