conchiglia, si chiedeva che cosa comporti losservazione della spirale della conchiglia; egli denunciava linterdizione ad accedere a unefficace comprensione delloggetto della visione: mai possibile ricucire la distanza tra losservato e losservatore. Cos alluomo non restituito che il pungolo di un enigma: tutti gli elementi che ritroviamo in natura ci propongono, stranamente unite, le idee dordine e di fantasia, dinvenzione e necessit, di legge e di eccezione; e nella loro forma troviamo, da una parte,laparvenzadiunintenzioneediunazionecheleavrebbeplasmatealmodoincui sanno farlo gli umani, dallaltra levidenza dei processi a noi vietati e impensabili. [...] Concepiamo la costruzione di questi oggetti, e sotto questo aspetto ci interessano e attraggono la nostra attenzione; non concepiamo la loro formazione, ed sotto questo aspettocheciincuriosiscono(P.Valry,Luomoelaconchiglia,inAllinizioeralafavola. Scrittisulmito,acuradiE.Franzini,Guerini,Milano1998,p.71). Resta sullo sfondo questa riflessione sullo statuto dellosservatore in Tra il cristallo e il fumo, raccolta di saggi in cui il medico e biologo francese Henri Atlan tenta una descrizione dellorganizzazione biologica: a suo avviso infatti, solo una formalizzazione dellaconoscenzaedellignoranzadelsoggettoproduttorediscienzaconsenteditrovare unaterzaviadidefinizionedelvivente.Nonciconsentitoeludereiparadossifornitida quella dimensione bizzarra che, allinterno dei sistemi umani, individua nellosservatore nonsolounapartedelsistema,maancheunmetasistemachelocontienenellamisura incuiloosserva(p.121).Ilvivente,perAtlan,sempreprecipitatodiunanegoziazione traunpredittivoordinedeterministicoeunostocasticodisordine,creazioneininterrotta RECENSIONI&REPORTSrecensione
194 che emerge come compromesso del vortice liquido, tra la ridondanza del cristallo e la complessitdelfumo(p.7). Per assumere una simile idea occorre collocarsi su di un crocevia epistemologico che metta in comunicazione le nuove acquisizioni dovute alla biologia molecolare e computazionale, alla cibernetica, alla psicoanalisi etc. Le diverse strutture formali dei differenti saperi, secondo Atlan, andranno fatte dialogare sulla base di un criterio differenziale piuttosto che analogico, ognuna dal proprio luogo tuttavia senza che lunit pragmatica del vissuto di unesistenza molteplice si esprima necessariamente nellunit di un luogo di teorizzazione inglobante (p. 9), in direzione di nuova filosofia della natura che ancora tutta in gestazione e che deve fare i conti con la morte delluomo annunciata da Foucault, sapendo bene che in effetti lUomo, sistema chiuso, che scomparso; i sistemi cibernetici aperti, autoorganizzatori, sono candidati allasuasuccessione(p.165). Illibrosuddivisoinquattrosezioni,inciascunadellequaliribaditocostantementeun assunto: nonostante ogni tentativo di ridurre lindividuo in frantumi, di pensarlo ora in direzione di un corpo oggetto della biologia ora come psiche oggetto per la psicologia, ora come lingua e cervello per la linguistica, ora ancora come elemento per le scienze sociali, noi siamo e rimaniamo ununit ambigua di soggetto e oggetto, come gi insegnava Husserl quando si riferiva a quella natura che fa di noi un Leib e un Krper al contempo. Il testo dedicato a un attraversamento del discorso della complessit, a partire dal riconoscimentodiuncertodebitoneiconfrontidiquellabiologiainauguratadaJ.Monod eF.Jacob,iqualihannobypassatolavecchiaideaingombrantedifinalismocheaveva sempre un sapore religioso (p. 31) alla volta del concetto di teleonomia, e cio di una finalit scevra da cause finali, orientata secondo un ordine neomeccanicista: i meccanismi molecolari dellereditariet infatti ci dicono dellesistenza di un programma primo assimilabile a una macchina programmata, il cui funzionamento ha solo la parvenza di inseguire la realizzazione di uno stato futuro, mentre in effetti determinato in maniera causale dalla sequenza degli strati attraverso cui il programma prestabilito la fa passare (pp. 2223). Richiamandosi a Bergson che ne Levoluzione creatrice aveva smascherato la falsa disputa che oppone meccanicismo e finalismo Atlansostienechelintuizionedelcarattereuniversaledelcodicefornitacidallabiologia S&F_n.3_2010
195 molecolarerimanemoncaserinunciamoapensarealviventecomeprocessoapertoaun impattoconlambiente,sedunquenonvaintegrataconaltrepredicazioni,offertedalla chimicafisica, dalla termodinamica dei sistemi aperti, dalla cibernetica e dalla teoria dellinformazione. Se vero, ad esempio, che di funzionamento di una macchina parliamo,altrettantoverochelavecchiaantinomiatramacchinaesistemaorganizzato dove solo il vivente era pensato come organizzato ormai del tutto superata grazie agli apporti della cibernetica: sono le idee di feedback, di controllo, di trattamento di informazione quantificata che hanno sottratto al vivente il monopolio dellorganizzazione,inaugurandolapossibilitdipensareallemacchinecomeorganizzate anchesse.LaddoveMonodsierariferitounicamenteallastrutturadeicristalli,glistudidi I. Prigogine, M. Eigen e A. KatzirKatatchalsky hanno fatto riferimento a sistemi termodinamicamente aperti e cos hanno potuto mettere in luce una nuova classe di strutture naturali ben pi ricche di quella dei cristalli (p. 35), dimostrando che nei sistemi chimicofisici lontani dallorganizzazione emergono propriet autoorganizzatrici apartiredaflussiefluttuazionialeatorie. Tali acquisizioni vengono, dallo studioso francese, ulteriormente articolate allinterno di una teoria dellorganizzazione che fa capo a quella dellinformazione di Shannon e che per sposta lattenzione dal messaggio allascoltatore, consentendo di stabilire le condizioni in cui il rumore, inteso come fattore aleatorio, pu diventare fonte dinformazione,piuttostocheessereunafontedidisordine:comegiavevaevidenziato J. Piaget ne lAdattamento vitale e psicologia dellintelligenza, gli organismi sarebbero infatticaratterizzatidallaproprietnonsolodiresisterealrumoreinmodoefficace,ma anchediutilizzarlo,finoatrasformarloinfattorediorganizzazione!(p.54).Coslauto organizzazione pu essere pensata come un processo di infittimento di complessit a mettrailfunzionaleelostrutturale,risultantedaunasuccessionedidisorganizzazioni recuperate, seguite ogni volta da un ristabilimento a un livello di variet superiore e da unaridondanzaminore(p.63).Lospauracchiodelmisterovienecosestirpatodallidea di stocastico: i fattori aleatori obbedirebbero a una logica particolare e non sarebbero che la risultante di una serie di errori in un sistema ripetitivo, responsabili di unevoluzione che va in direzione di una sempre maggiore complessit dellorganizzazione. Attraverso di essi, lambiente circostante modifica di continuo in maniera n prestabilita n tantomeno magica il sistema vivente che, essendo a sua RECENSIONI&REPORTSrecensione
196 voltaingradodiintegrareglierrorinellapropriaorganizzazione,capacedireagirein modotale,nonsoltantodascomparire,madamodificarsiinunsensocheglibenefico, ochealminimopreservilasuaulterioresopravvivenza(p.72). Questorganizzazione quindi va declinata non gi come stato, ma come dinamica incessante di disorganizzazioneriorganizzazione, processo relazionale e qui c probabilmentetuttalinfluenzadellontologiadiSpinoza,dicuiAtlanacutoconoscitore e sintetico di quei contrari che solo il senso comune ci costringe a definire come tali: vitaemorte,organizzatoecontingente,ordineedisordine;atalfine,vengonochiamate incausalapulsionedimortefreudianaoancoralalogicadeimagmidiC.Castoriadis,e tutte quelle riflessioni psicoanalitiche che si sono confrontate con la difficolt di individuare uno statuto particolare da attribuire al soggetto. Cos Atlan: io sono lorigineditutteledeterminazionipoichlestessenozionidialeatorioedideterminato dipendonodallemiepossibilitcomeosservatorerealeopotenzialediconoscenza e comprensione del reale. [...] Niente caso poich ci che sembra caso rumore agli occhi dellosservatore esterno integrato in fattori di autorganizzazione e di nuovi significati (p. 124). In definitiva, se la nozione di programma prestabilito riferita agli organismirimanevariduttiva,unsimileedifferenteapprocciopermettedisostituirealla metafora del programma quella ancora una volta di matrice bergsoniana di memoria.Aquestoproposito,lassuntodellautorechementreilvoleresicollocain uno spazio che trascende la nostra consapevolezza, si dichiara in ogni nostra singola cellula, la memoria invece interessa la coscienza che abbiamo del nostro passato: lautoorganizzazione incosciente con creazione di complessit a partire dal rumore deve essere considerata come il fenomeno primo nei meccanismi del volere, guidati verso il futuro; mentre la memoria deve essere posta al centro dei fenomeni di coscienza(p.172).Dipi,lamemoriaeilvoleresicomplicanovicendevolmente,inuna continuainterazionechedvitaaulteriorifenomeni:daunlatolacoscienzavolontaria,e dallaltroifenomenidirivelazionedellinconscio. Lincedere del testo segue dunque la logica stessa della complessit: si passa cos da unanalisimicroscopicaaunamacroscopica,chetieneprimapresentelapsicheumanae dipoiilsuoarticolarsiinspazioculturale.forseinquestultimopassaggiocheAtlannon sembra convincere del tutto: nellultima parte egli infatti prova ad applicare la propria idea sul vivente a una disamina della storia del popolo ebraico, dal momento che si S&F_n.3_2010
197 trattaineffettidiunasocietdivoltainvoltaspaccata,dispersa,unificata,nellospazioe nel tempo, unesperienza esemplare di permanente rinnovamento e di rinnovate stabilit(p.283,n.).Tentativo,questo,checiapparefruttodiunacertaforzatura. Ma,aldildici,questolibro,scrittounaraffinatezzatalechesfioralaletterariet,pu appassionare come un romanzo, nonostante lestrema difficolt dovuta a unenorme densitdiapproccieinformazioninelqualeconduceillettore.Lafilosofia,cheancora sideveconfrontareconcertametafisicasostanzialistica,hatantodaimpararedaAtlan: assumere infatti le organizzazioni viventi come fluide, mobili (p. 13), equivale ad andare incontro, nel tentativo di descriverle, alla sfida che la complessit continua a lanciarci. SARADECARLO