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Su alcuni curiosi graffiti anforari dal Monte Testacelo

Author(s): Emilio Rodríguez-Almeida


Source: Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma , 1989-1990, Vol.
93, No. 1 (1989-1990), pp. 35-40
Published by: L’Erma di Bretschneider

Stable URL: https://www.jstor.org/stable/44515519

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Su alcuni curiosi graffiti anforari
dal Monte Testaccio

In una delle mie occasionali visite al Testaccio martinus

nell'anno 1986, trovai, nel settore B-6,7 il graffi- ui k( alendas) iunias


tuscianus,
to della fig. 1. Appariva su un frammento di fon-
mentre il frammento precedente, per confronto,
do di anfora betica, rovesciato riguardo alla nor-
male posizione ^eretta dell'anfora, come d'ordina- doveva leggersi
rio nei graffiti di tipo «aneddotico»1. Sembrava a [majrtinufsj
prima vista chiaro che si trattasse di una datazio- ...k(alendas) apriles
ne completa (consolare in prima riga, calendaria- merid(i)a( nus?) .
le in seconda) con una firma (nome al nominati-
vo) nel finale. E, visti i resti ...rtin... di ciò cheSorprende, in primo luogo, la presenza ripetu-
sembrava la datazione consolare, sembrava nor- ta del cognomen (raro prima del III secolo) Mar-
male leggere il nome Qua]rtin[o di un consul suf- tinus. Nell'epigrafia lapidaria, la sua prima atte-
fectus dell'anno 130 d.C. Prospettiva allettante, stazione databile è quella di un L. Lucceius , go-
che avrebbe supposto due diverse novità d'inte- vernatore della Germania Inferior nell'anno 21 13.
resse : a) la prima datazione consolare con un suf- I nostri pezzi dal Testaccio, dunque, alzano la
fectus ; b) la prima datazione in assoluto tra quel-cronologia del suo uso di almeno mezzo secolo,
le finora note nel monte, con vantaggio di otto essendo entrambi i frammenti databili con sicu-
anni su due recensiones del 138 {Camerino et Ni- rezza prima dell'anno 160. Non solo: ora è evi-
gro) della serie da me raccolta2. Tuttavia, la dente che disponevamo ormai da vent'anni di un
altro graffito identico nella sostanza, firmato dal-
frammentarietà della prima riga invitava alla pru-
denza e la «novità» venne accantonata nell'attesalo stesso personaggio ; un graffito che ora necessi-
di conferme o smentite precise. ta una rapida revisione critica. Mi riferisco al
Durante i lavori di preparazione della campa- noto «graffito Solin», pubblicato nel 1966-674.
gna di scavo 1989 nel monte, una delle prospe- Si tratta di un frammento di anfora (evidente-
zioni superficiali produsse un frammento di graf-mente betica) di cm 15x9x0, 9- 1,2 (fig. 3). Già
fito sorprendentemente simile (fig. 2), collocatoquest'ultima misura prova che non si tratta di
esattamente allo stesso posto nell'anfora, ugual-«spalle» d'anfora, (come pensava Solin: «... auf
der Schulter einer Amphora»; la spallatura di
mente rovesciato, con la stessa grafia e con iden-
un'anfora betica è la parte più spessa, con una
tica distribuzione e ordinario. Non solo: la prima
riga portava certamente lo stesso nome che solo media di oltre 2 cm), ma di fondo d'anfora (la
parte più sottile è sempre nei dintorni del corto
parzialmente era visibile nell'altro, ed era indubi-
tabile che non Quartinus , ma Mārtiņus fossepeduncolo
il di chiusura). Ignoro dove, al momen-
nome in questione e si trovasse al nominativo. to In presente, possa trovarsi il graffito in questio-
sostanza, il testo doveva intendersi ne, ma dall'eccellente riproduzione fotografica

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36 Rodriguez-Almeida

1. Graffito con datazione calendariale dal Monte Testaccio.

non è, addirittura, un abbaglio il piede curvo re-


abbiamo tutti gli elementi per farci un idea preci-
sa del contenuto. La lettura Solin era di questo troflesso del primo elemento che sembra s , per-
tenore: «...Jminus / sec(undo) Idus Ianuarias /ché in tal caso potrebbe trattarsi, molto più nor-
Gallo ». Egli ipotizzava in prima riga un nome malmente, del numerale iiii (quartum) . Nella li-
del tipo Firminus, Septiminus, Geminus, Maxi nea - finale è fuori luogo la lettura dell'ablativo
minus , etc. In seconda egli vedeva la più impor-Gallo ; il fatto che la s finale di seconda riga gli
finisca esattamente sotto fa sospettare che lo scri-
tante novità nella dicitura sec(undo), al posto del
vente abbia «risparmiato» la 5 finale del nomina-
classico pridie. Molti dubbi gli ispirava la terza
riga, perché, se la data calendariale invitava a tivo
ve- Gallus , scrivendo Gallu e lasciando alla s di
seconda linea il compito di coprire anche il finale
dere nel finale una data consolare, l'asseņza della
abbreviazione cos era troppo sospetta. di terza. La comparazione con i graffiti prece-
Oggi siamo in condizione di affermare che denti il non lascia dubbi che lo scrivente Mārtiņus
graffito Solin contiene indubitabilmente in prima i suoi testi con un secondo nome al nomi-
chiuda
riga lo stesso nome Mārtiņus che abbiamo visto nativo: Tuscianus, Meńd(i)a(nus?) e, dunque,
nei nostri due precedenti; in seconda, potrebbe, Gallus(s), o, al massimo, Gallio . con legatura
della doppia vocale finale. w
si, vedersi l'abbreviato sec(undo), ma, rarità per
rarità, sarebbe forse più visibile sep(timo), se Se rimanesse qualche residuo dubbio, un altro

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Su alcuni cuńosi graffiti anforań 37

graffito frammentario intrigante. Per ben tre(fig.


volte, ad un iniziale
4 A) Mār- ce
togliere. E si tratta, tiņus corrisponde
si innoti
ultima linea un nome sem-
bene, di
non scritto dal nostro Mārtiņus , ma da un pre diverso. Si tratta di diversi agnomina dello
..] nder {Menander, Alexander ...) che scrive e stesso Mārtiņus o di persone del tutto diverse
compone con lo stesso sistema. Lo troviamo nel ogni volta?
C/L, xv, 3609, di cui Dressel dà la seguente tra- È difficile, per ora, dare una risposta definiti-
scrizione: Alexander I ... Iunias I]... Aprjilis . va, ma penso che la seconda ipotesi abbia mag-
Quest'ultimo elemento è chiaro (si compari la / giori probabilità di colpire nel segno. Due diver-
con quella del nostro graffito in fig. 1), ma l'inte- se persone, almeno, intervengono del processo di
grazione del nome potrebbe essere diversa. Ma «montaggio» dell'anfora. Potrebbe, dunque, trat-
non è dubbio che si tratti ancora di un nome al tarsi dell'operaio al tornio o alla ruota e del suo
nominativo. partner di assemblaggio di collo e manici? Sareb-
A questo stesso tipo di grafia e composizione be, questa, la prima prova documentale della
appartengono altri frammenti (purtroppo abba- pluralità di specialisti da me ipotizzata in altre
stanza mutili) della mia serie. Il firmante di pri- occasioni5. Ma è presto per affermarlo. E, oltre-
ma riga in un caso può essere lo stesso del graffi- tutto, la cosa sembrerebbe in contraddizione con
to CIL già detto; in altri, o non appare chiaro, o l'apparente «clandestinità» o «non ufficialità» che
risulta ancora un nome diverso. Tutti sono data- la posizione di questi graffiti nell'anfora sembra
bili prima dell'anno 160 d.C. accreditare. Insomma, solo il tempo, forse, potrà
Il primo caso (fig. 4 B) viene da C-7 e ha il se- chiarirci i termini del problema.
guente testo: Poche considerazioni su due aspetti marginali:
il ductus e i suoi elementi condizionanti.
Lo strumento scrivente appare estremamente
[....] martias
[.....Jus accuminato. Un semplice paletto o cannuccia af-
filata, a meno che sia lunga e si appoggi ferma-
Nella stessa zona apparve, quasi vent'anni fa, mente alle radici di indice e pollice, difficilmente
il frammento della fig. 5 A, con solamente il fi- può produrre una grafia cosi regolare, euritmica
nale ... nder , simile a quello di C/L, xv, 3609. e sicura. La cosa più probabile è che lo strumen-
Infine, da F-6 proviene l'ultimo dei frammenti, to scrivente sia un vero e proprio stylus metalli-
con il testo: co, di osso o d'altro materiale simile, ma estre-
mamente affilato.
...troddus?
Si noti che lo stylus (oppure i suoi eventuali
...augustas
sostituti improvvisati) consente, si, alla mano la
progressione orizzontale verso destra; ma il ma-
La sistematicità che questi graffiti mostrano teriale di supporto della scrittura, l'argilla molle,
dal punto di vista della composizione (Ia linea,impone anche alla mano un movimento ondula-
nome personale al nominativo: 2a, data calenda-torio, che favorisce ampiamente una progressione
riale; 3a, nome personale al nominativo) risulta per successione di elementi verticali, inclinati o

2. Il graffito del 1989 simile ad altro graffito dal Monte Testaccio 3. Il graffito Solin dal Monte Testaccio (riproduzione grafica da
apparso anteriormente (fig. 1). fotografia).

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38 Rodriguez-Almeida

generale app
di arsis e th
scendere. L'a
quello di una
animati, scio
delle unioni
caratterizzano la scrittura corsiva a calamus e
atramentum delle recensiones o controlli delle
nostre anfore. L'unica fantasia evidente si produ-
ce (in questi graffiti) quando la linea finisce in 5 :
in questo caso la mano svolazza in libertà, ma in
basso e verso sinistra, in un'ampia curva, per
cosi dire, «a chiglia di nave».
Uordinatio , d'altra parte, è perfetta e dimostra
che lo scrivente è esperto, non alle prime armi:
ha una «scuola». Si notino le tre linee uguali, in
lieve curva, la spazieggiatura interlineare e inter-
litterale, sistematica e regolare; il tutto con una
suggestione di movimento dextrorsum ondulante
mollemente sulle «chiglie» delle s finali.
Al posto delle contignationes , in questo tipo di
corsivo vediamo unioni prodotte sostanzialmente
verso il basso, tra le lettere che vi si prestano: ar,
da, er, ia, ka, ti, sono gli esempi più chiari.
Chiudo con una osservazione paleografica di
un certo interesse; il diverso uso in una stessa
4. Due zona
graffiti (la Baetica ), in uno stesso ambiente pro-
frammentari d
ne e grafia identici a quelli delle
xv, 3609; B, duttivo
comparso (figlinae e fundi olearii) e sugli
nell'anno stessi
contenitori (le anfore), di due diversi tipi di e
corsiva, quella che a volte viene considerata «ar-
curvi. Ne nascono due
caica» (a doppio trattino verticale) e quella «nuo- e
risultano minuti, corti
va», a triplo tratto (uno verticale, due orizzontali
ding» o chiaroscuro
verso destra). Come spiegare questa stranezza, (la
conica, mavisto ache non lama); l'alt
esiste una sola recensio che adoperi
re» o «lacerare» la
la e a doppio trattino verticale, super
né un solo graffi-
to di una certa estensione che adoperi l'altra?
Pensare che i ragazzi dell'atelier ceramico siano
legati a costumi o insegnamenti diversi di quelli
degli amanuensi che operano per l'annona non ha
verosimiglianza alcuna. Essi scrivono i loro graf-
fiti con la stessa disinvoltura e sicurezza con cui
i mensores fanno il loro mestiere con atramen-
tum e calamus . E gli uni e gli altri sono semplici
Udus, Secundus, Eutyches, Asticus, Optatus.
L'unica spiegazione plausibile consiste proprio
nella diversità del supporto e dello strumento
scrivente. Esattamente come nel caso della 5 che
abbiamo visto precedentemente (ampiamente
svolazzante in alto verso destra nel corsivo a ca-
lamus ; retrotratta in basso nel corsivo a stylus su
argilla), mentre il calamus combina con facilità
la tendenza generale all'avanzamento verso destra
con la continua alternanza dei tratti verticali, sfo-
gando solo in certi momenti in lunghi svolazzi
alti esageratamente protraentisi verso destra, cosi
5. Altri due lo stylus cerca di combinare
graffiti dal la tendenza insisten-
Monte
quelli delle te all'ondulazione
figure verticale con qualche sfogo
precedenti.

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6. Graffito dal Monte Testacelo databile al 153 d.C., di rece

unione
esageratamente retratto alta, mentre
a sinistra lo s
e in bass
milmente, nel caso della e , i due
pio trattino strument
verticale, d
gono le due soluzioni che meglio
guente, si adatt
se è il caso, sol
Per tanto,
queste tendenze : il calamus lo scrivente
sceglierà la e ab
te si
tratto che, oltre tutto, betico,
prestase avesse
alla dov
contigna

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anfora uno to Solin di


commentato sopra, nella cui terza riga
questi gr
a calamus l'esagerata , avrebbe
protrazione verso il basso del secondo us
stre e , a elemento
seconda della o dovrebbe, forse, avere l'intezio- dello
relativo che stesse usando. ne di indicare il gruppo vocalico io di un finale
nominale al nominativo, come abbiamo supposto
in precedenza (fig. 6).
Appendice Rimane da notare che, oramai, risulta difficile
continuare a sostenere l'idea della «clandestinità»
Le bozze di questo articolo erano in correzione
di questi graffiti. L'apparente occultamento (nel
quando, durante la campagna di scavo del Monte
fondo dell'anfora ormai finita) dipende solo dal
Testaccio (che promuove l'Università Complu-
fatto che la scritta viene tracciata durante la pri-
tense di Madrid con un comitato presieduto dal
ma parte del processo di fabbricazione dell'anfo-
prof. José Ma Blazquez e integrato dall'autore di
ra, con la «bolla» del ventre in posizione rove-
queste note e dal prof. José Remesal Rodríguez,
sciata (cfr. Il Monte Testaccio , cit., parte 2°,
dell'Università Autonoma di Barcellona), nel no-
vembre 1990, è venuto alla luce, in un contesto
cap. 4, § 3, p. 162 ss., fig. 67; e parte 3°, cap. 4
§ 1, fig. 89). Di conseguenza, bisognerà comin-
cronologico ben definito dell'anno 153 d.C., l'ul-
ciare a domandarsi quale sia la reale funzione di
timo graffito della serie del Mārtiņus del quale ci
siamo finora interessati. Si tratta di un fondo questo tipo di graffiti nell'economia generale del-
le figline che producono queste anfore.
d'anfora betica, ricostruito in più frammenti, ac-
canto al cui bottone inferiore compaiono due Emilio Rodrìguez-Almeida
scritte del tutto distinte. A destra, una R di 7,5
cm di altezza (un segno sicuramente di cottimi-
sta, indicante un lotto di lavoro); a sinistra, le
solite tre righe di iscrizione elegantemente ordi-
nate, scritte con uno strumento lievemente Note

sbrecciato alla punta (i segni grafici appaiono


1 II Monte Testaccio: ambiente, stona, materiali , Roma 1984, p.
leggermente sdoppiati), in cui si legge senza sfor- 254.
zo:
2 Ibid., p. 181.
A. Degrassi, Fasti consulares, p. 59; CIL, xiii,
martinus 8201=D.4312. È vero, però che l'epigrafia urbana conosce già il
xiii k(alendas) septembres) nome (derivato, come Martialis, dall'ambiente della milizia) in
gallio? epoca antonino-commodiana, come attesta CIL, vi, 228, 2758,
3317, 3334 e altre simili.
4 H. Solin, Eine Amphoreninschrift vom Monte Testaccio mit
Come si vede, a parte la diversa data calenda- einer neuen Datierungsformel, in RM, 73-74, 1966-67, pp. 266-269.
riale, si tratta di un perfetto doppione del graffi- II Monte Testaccio, cit., pp. 262-264.

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