Sei sulla pagina 1di 1

XVII sec.

UHR ALTER RITTER KRIEG Das ist: Ein Alchymisch krtzliches Gesprch Unsers Steins, des Goldes und des MercuriJ, Von der wahren Materij, daraus der Stein der Weisen von den Naturkndigern durch gebhrliche Handgriffe mit Hlffe des Lunischen Vulcani bereitet wird von Einem alten wohlerfahrnen Philosopho beschrieben. ... 1680 Alquanto ingenua ma pur interessante lincisione che precede il frontespizio, raffigurante con insolita iconografia un Mercurio dalla testa solare, il quale stringe con la mano destra un enorme caduceo alato. Questo trattatello riporta una breve conversazione (Gesprch) fra la nostra Pietra, lOro e il Mercurio intorno alla vera Materia etc.; fu attribuito ad un antico esperto filosofo anonimo. molto famoso sia per loriginalit del contenuto, e per la forma scelta per quel contenuto, sia per lintricata guerra fra gli studiosi nel trovare la paternit di questa operetta. Le attribuzioni sono molto contrastanti e poi si rinnovano a proposito delle edizioni e delle traduzioni: e perci si ritiene di rimandare direttamente alle opere gi citate dello Schmieder, del Fictuld, del Kopp, del Ladrague, del Ferguson etc. Si consiglia di consultare anche la voce Limojon de Saint Disdier, che in Le Triomphe Hermtique riporta questa operetta tradotta in francese. A complicare maggiormente le cose, in questa edizione da noi esaminata troviamo con nuova impaginazione (pp. 74) unaltra operetta intitolata: RITTER-KRIEG Das ist: Ein Philosophisch-Bericht, in Form eines gerichtlichen Processes etc. di cui nel frontespizio si dichiara autore Johann Sternhals, prete cattolico del vescovado di Bamberg. Leditore e lanno di edizione sono i medesimi dellopera precedente. superfluo aggiungere che non tutti accettano tale paternit cos dichiaratamente espressa nel frontespizio e che sembra essere accettata dal Ferguson e dal Ladrague. C infine chi ritiene che sia dello stesso Sternhals anche il trattatello precedente, pur essendo totalmente diverso salvo che nel titolo rassomigliante. Sono interessanti le finali 20 pagine anonime intitolate Aenigmata de Tintura, dove si possono trovare brevi composizioni in versi rimati col titolo Prima Quaestio, Secunda Quaestio, Tertia Quaestio, Quarta Questio, a cui corrispondono una Prima Responsio, Secunda Responsio, Tertia Responsio, Quarta Responsio e inclusa una significativa figura geometrica. Segue un pi lungo componimento in versi (8 pp.), che termina con linvocazione Jesus Summa Sapientia ed intitolato Summa Explicatio Solis et Lunae. Incontriamo poi a p. 86 uno scritto tutto in latino, non pi in tedesco, intitolato De Magica quadam Imagine, in cui si racconta che vicino a Firenze nel cenobio di S. Benedetto c una siffatta figura di Marte (Prope Florentiam in Cenobio S. Benedecti habetur talis figura Martis). Viene descritta la figura rappresentata nella pagina di fronte: una regina coronata di sette stelle con seni patenti, che regge uniscrizione di contenuto alchimico (De duabus aquis facite unam, solvite corpora in acquis). La regina posa i piedi divaricati sui capitelli di due colonne emergenti da due fontane e versanti grandi fiotti di acqua. Di questa figura veramente non molto rassomiglia a Marte viene data la spiegazione conclusiva, che questa: Sic quidam LAPIDIS praeparatur. Siquis vero meum Sensum percipit, omnes mundi Divitias sibi subiectas habet. Per questa figura Martis in Firenze antica, confronta Dante, Inf., XIII, 146. Concludono queste pagine la Regulae de Philosophia aut dicta de Lapide Philosophico etc. estratte da sicuri testi alchimici e brevemente ritrascritte.

Potrebbero piacerti anche