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iel dopo i perduti giorni,


dre de1 c ' . d
Pa I otti vaneggian o spese
dopo e nfero des10
. ch' a1 cor s' accese
1
c~n qude gli atti per mio mal si adorni,
rn1ran ° 4

. . ti omai, col Tuo lume, ch'io torni


p1acc1a . . . b 11 .
ra vita et a pm e e 1mprese,
ad al t , .. d
s1, ch' avendo le retl m. arno tese, .
il mio duro adversario se ne scorm. 8

Or volge, Signor mio, 1:u11:decim~ anno


h'i' fui sommesso al d1sp1etato g1ogo
~he sopra i piu soggetti e piu feroce: 11

miserere del mio non degno affanno;


reduci i pensier' vaghi a ni.iglior luogo;
ramenta lor come oggi fusti in croce. 14

Co. La datazione del sonetto non sembrerebbe sollevare alcun pro-


blema: i w. 9-10 "Or volge ... l'undecimo anno / ch'i' fui sommes-
so al ... giogo" si riferiscono esplicitamente all' anniversario del
1338 (o del '37 se, con Foresti 1940, p.-18, si intende "volge" nel

t sen~o di 'incominciai e. non in quello di 'si com pie') .[per le date di


1
versario cf. l'introd. a 30]. Sic~ome pero nomina apertamente
lgiorno della morte di Cristo (v. 14), il testo ecoinvolto nella com-
ir~~sa q)est ione della data dell'innamoramento (per cui cf. l'in-
1327~31· ll vene~dl santo del 13 3 8 cadeva, esattamente come nel
tesi ;h ·i°' _e non il 6 aprile: tale circostanza sembra confermare la
cheM:r~· gr~[° 0 fatale fosse effettivamente il 10 aprile. Tanto piu
teche il Ine 1977, pp. 125-31•ha mostrato in maniera convincen-
d.ella Passisonetto cont1·ene preclSl
. . segn ali ch e nnv1ano
. . all a liturgta
.
,nferirsi ali~~e, es:ludendo con cio la possibilita che qui P. voglia
t~ Pero cont at; frs~a_della crocifissione. L'ipotesi di Martinelli ur-
titengo Prefreo·b~ldifficolta esposte nell'introd. a 3, ragion per cui
n 1 e 1a ncostruzione
· proposta da Pastore Stocch'1
318 Canzoniere

1981, p. 22: a una prima scrittura nel 1338 avrebb f


una profonda rielaborazione, comportante l'aggiu e atto segtti10
penitenziale e del ricordo della Crocifissione", do/tt de] 1 "tnotj
per analogia con quanta si e osservato per il son.\ ~49 (fo:
0
scendere sino ai primi anni Cinquanta). L'ipotesi di ' si P trebb'
. d ul . . 11· una re . e
m questo perio o trova tenon punte 1 nel contatt . VIsione
un passo dell' epistola che narra l' ascensione al Vento~0 t(; il111v.13 e
36): mentre l'escursione edatata 2~ april_e 1336, per la c0 ; • IV1,
ne della lettera viene oggi comunemente accettata la d P_os~io.
1353. Al fondamentale rapporto di opposizione con 6~taz,~ne
gente il "conflitto trasgressivo fra la sacralita del tempo 'c~lllvo).
s~cralita del temp~ ~turgico:: (P~st_ore S;,occhi 1981, p. ~~), ;/la
gmngono puntuah r1prese lmgmsuche: Benedetto sia 'I • ag;
(61, 1), "perduti giorni" (62, l); "dolce affanno" (61 5) -}nlorndo
"( ) ,,one.
gno affanno 62, 12 .
Sonetto su 5 rime a schema ABBA ABBA CDE CDE; condivido00
· ma
1a toruca · 1e nme . "£eroce " : "croce" (11, 14)· in-
. A, D, E; r1cca
. "anno " : "affanno " (9 , 12) .
clus1va '
BIBL.: Antonetti 1967, pp. 214-19; Regan, pp. 529-30; Michelange-
lo Picone, Il sonetto LXII, LP, XVII (1997), pp. 393-418 (= "Padre
del ciel" di Petrarca: la cpnversione desiderata, in Fictio poetica.Studi
italiani e ispanici in o~ore di Georges Guntert, a cura .di Katharina
Maier-Troxler e Costantino Maeder, Firenze, Franco Cesati 1998,
pp. 53-81).

3
1. PADRE DEL CIEL: "Paternoster qui in caelis_es": la preghie;.
evangelica (Mt 6, 9-15) percorre in filigrana l'intero sonetto: _il
mio duro adversario se ne scorni" (v. 8), "et ne inducas n~s in
temptationem"; "come oggi fusti" (v. 14), "da nobis ho'die". Si5 os·
servi che le uniche preghiere contenute nei Fragmenta (qu~ !a e
quella alla Vergine) hanno entrambe riscontro nella Commedta.
· 'con Ia
1-2. IPERDUTI... SPESE: espande la formula 'giorno e notte .
' Ii d f' · I • •
qua1e e so tamente e 1ruta 'mmterrotta soggez1one
. al "dispietato
. "Vd·
giogo" della passione. 0 PERDUTI GIORNI: cf. Fam. XVI 11,rd~d'1 ci·
lem posse dicere nullum me diem perdidisse; ·multos pe ' du 'I
namque non annos". 0 LE Norn ... SPESE: cf. 216; 4 "co5i spenief sl
mio tempo lagrimando"; 364, 9-10 "pentito et tristo de ll1 •G·
. . I h d ,, 0 VAN~
spes1 anru, c e spen er si deveano in miglior uso ·
GIANDO: cf. l, 12 e 32 ' 9-10 . . el" ane.g
3. coN: 'in compagnia di' (in real ta enunda la causa d · v
giare" e dei giorni "perduti"). ' · i di·
3-4. QUEL FERO ... ADORN!: 'quella feroce passione che ll1

..J
Parte prima 62 319

1contemplare gli atti (di Laura) cosi leggiadri


011 el cuo:etef 23 3 "la fera voglia che per mio mal crebbe";
,,jlll~ia
f lJ"
disgraz~~ · adorni"· cf. 157, 5 (e rimandi); perla clauso-
a a·ttcl. ...
pt j] sintag~ cf 201, 1; 346, 6. 0 AL COR S'ACCESE: cf. 264, 43-45
~sl adornl ; e; non potea fiamma intrar per altrui face: / el-
la dove iors . ,
•~ cor, " · " . . . . di
J J'accese · · roRNI: cf. 82, 11· ptacczavt omat questo aver
a 5. pIACCli:TI ...Poi ched e' t'e piaciuto 3 "piacciati omai ch'io trovi
JIJercede"; Cm?, lli 1979, p. 435). 0 TUO LUME: 'la luce della gra-
. . , i volga', (norm al e e, l'·uso mtrans1t1vo
" (Martine
Pietate roRNI.
. . . anche senza
., a m .
zia. . ell ronommale .
)
-
iE·
Ja partlc a il termine designa spesso un' opera letteraria o co-
6. IMPRE 1 · oro intellettuale (cf. 5, 6; 7, 14; 71, 2; 119, 12): edun-
mun ueun
q
obabileavche I' aspirazione qm· espressa s1a · que11 a d'1, dedi carsi· a
que prdi e e piu elevate della poesia volgare (cf. 24). E azzardato
?pere vers t nere che "e qui mani£esta un 'allus1one . al poema. A'- .
:1rzca,
10vece sos cepito
e come opera · " (Cal caterra 1942 , p. 243,
magg1ore
allora con il ) Al · · «· " 1
chedatail sonetto al 6 apr· e 13~8 . ~n.mte~pretano 1mprese ne
di "opere meglio degne di un cnstlano . (Sapegno).
senso
7. RETI ... TESE: l'immaguie, ' " chl e a poes1a . prof ana co11ega ad
Amore (cf. 181, 1-2 ."Amor fra l'erbe una leggiadra rete I d'oro et
diperle tese"; Properzio, II 32, 20 "tendis iners docto retia nota
mihi" [Tonelli 1998, p. 306]; Dante, Purg. XXXI 62-63, "dinanzi
da li occhi d'i pennuti / rete si spiega indarno"), diffusa nella e
Scrittura, in part. nei Psalmi (cf. 90, 3; 139, 6;:140, 10): cf. Ps. pen.
I 18 "Retia michi disposuit hostis, quacumque ibam; et pedibus
meis laqueos tetendit"; III 7 "Eripe me servitio hostis tui" (Casali,
p.379). 0 INDARNO: 'invano'. ,
8.~IODUROADVERSARIO: il 'demonio' (cf. "il mio neinico" di 81,
4egli"advers
, ,, aru""d'TMI154)'
1 ·
, ostmato ' cost' come "dun.,, sono 1·
dem~n di Inf XIV 44; come l'immagine della "rete", anche l'e-
spressione
13. 360 "mio avversano · " e' solitamente ri£enta · ad Amore (107 ,
l)!
di,45 6) 0 a strumenti legati alla tematica amorosa (lo specchio
nio Q ·scatta allora spontanea l'identificazione Amore = demo-
e
cit. .da SCCOdRNFI: "scornarsi patir disonore e vituperio" (A.M. Salvini,
a~ .- err)
9. VOLGE· , . . . . ,
IO. SOM · 51 compie: 34, 4 e rimandi.
sm 0 "s MEsso ... GIOGO d' amore: cf. 51 12 e rimandi· il latini-
I! 0ni.tnettere " e, hapax in P ' '
Ill . ClfE SOPRA FEROCE ' h . , . , crude1e quanto pm . , l' a-
, ante esott ... , : c e e tanto pm
Acrius invioinesso : rovescia la massima di Ovidio, Am. I 2, 17-18

l '"
1
1e08'
fatentur m~toque ferocius urget, / quam qui servitium fer-
'"UilOt' ( f V, lli
tal, ch'e p'' c · e 1979, pp. 11-12); cf. anche Par. XVII
grave a chi pills'abbandona".
Parte prima 63 321

63

do gli occhi al mio novo colore


di morte rimembrar la gente,
. mosse; onde, benignamente
\11do, teneste in vita il core.

e vita ch'ancor meco alberga, , 5

begli occhi vostri aperto dono,


la voce angelica soave.
conosco l'esser ov'io sono:
me suol pigro animal per verga,
10
rrstaro in me l' anima grave.
• cor, donna, l'una et l'altra chiave
0
· mano; et di cio son contento,
di navigare a ciascun vento,
· cosa da voi m' e dolce honore.

ata o al periodo avignonese (Wilkins 1951 , p.


a meta del '39 (Mascetta): ma sono ipotesi non
i sufficienti. Altrettanto dicasi per quella (cf. tra
secondo cui il pallore descritto nei primi vv. an-
osturni di una malattia del poeta. Se si ammette
· vv. 3-4 e Filostr. V 54 none casuale (come pen-
1?· 234) e soprattutto che l'influsso, come e ipo-
u estesa rammemorazione che di quello stesso
denuncia il son. 112, sia di Boccaccio su Petrar-
flem potrebbe essere abbassato sino ai primi an-
caso a!)alogo cf. 61). Ancora una volta assistia-
Q_n segno invertito, della situazione del testo che
,11/Va.._tore spirituale, subentra Laura, salvatrice in
"nemica" si fa "angelo". Notevole la ripresa les-
(62, 9), "Volgendo" (63, 1).
soli endecasillabi (uni co caso riscontrabile nei
~ 11 fr~le Estravaganti) disposti secondo lo sche-
y.,di 11 e 14, XYYX ABCBAC CDDX. Quasi
(-ente) e D (-ento); secondo Bigi 1974, p. 41, la

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