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FERMANDO PESSOA

Prostrato
o la ricerca dtd'immortalità
«Troverò ben io il modo di farvi attoniti, o stolti;
dovrete ripetere in perpetuo il mio nome. Se per
oneste imprese mi ricusaste la fama, vi sforzerò
darmela per sempre con una trista». Così Le Occasioni
Piccola Biblioteca Passigli
Alessandro Verri faceva parlare il povero
Prostrato, che nel 356 avanti Cristo appiccò le
fiamme al tempio di Artemide a Efeso, nel tentati-
vo di immortalare - con la distruzione di una delle
sette meraviglie del mondo - il proprio oscuro
nome.
E con il nome di Erostrato per titolo, appunto,
Fernando Pessoa compone un saggio per cercare
di definire ciò che non gli riuscì mai in vita: la
celebrità. Lui - e i suoi innumerevoli eteronimi -
scrittore e poeta assolutamente 'postumo', destina-
to alla notorietà solo molti anni dopo la sua morte,
creatore di miti, lui, che sognava il Premio Nobel e
il Quinto Impero, cercherà con questo testo squisi-
i aniente letterario - in compagnia di Carlyle e
Browne, di Milton e Shakespeare - di sistematiz-
zi re e di dare una logica a quell'impalpabile e biz-
x.iirro fenomeno che si chiama Fama.

i opri ima: rana dorata e goffrata utilizzata per la brochure


.li un manoscritto della prima metà del secolo XVIII
FERMANDO PESSOA

'Erostrato
o la ricerca dell'immortalità

a cura di
Paolo Collo

Passigli Editori
NOTA DEL CURATORE

«Lo conosco, il tipo - mi disse -. Si chiamava


Erostrato. Voleva diventare celebre e non ha sa-
puto trovare niente di meglio che bruciare il
tempio di Efeso, una delle sette meraviglie del
mondo». «E come si chiamava l'architetto?».
«Non me lo ricordo più - confessò - credo per-
sino che non se ne conosca il nome». «Davvero?
E si ricorda del nome di Erostrato? Vede che
non aveva del tutto sbagliato il suo calcolo».
Jean-Paul Sartre, Erostrato (1939)1

Leggendo questo saggio - se così lo si può


e Marnare - di Fernando Pessoa, bisogna atten-
dere il brano 17 (su 70) per veder comparire il
nome dell'eroe assoluto dell'impotenza, e cioè
I,rostrato: «... è lecito pensare che esista una
sorta di grandezza in Erostrato - una gran-
dezza che egli non condivide con banali arrivi-

1 In Jean-Paul Sartre, // muro, Einaudi, Torino 1995:


••Oliante a me che, sino ad allora, non avevo mai sentito par-
Titolo originale: Heróstrato e A Busca da Imortalidade Lux- di Erostrato, la sua storia mi incoraggiò. Erano più di due-
mila anni che era morto e il suo gesto brillava ancora, come un
© 2006 Passigli Editori, via Chiantigiana 62, Firenze-Antella diamante nero. Cominciai a credere che il mio destino sarebbe
www.passiglieditori.it info@passiglieditori.it stato tragico e breve».
sti che hanno raggiunto inopinatamente la labile all'orrore di una simile inizia-
fama. Essendo lui greco, si può pensare che li Dio sul quale sputavano era la sacra
abbia posseduto una raffinata sensibilità e quel i della redenzione. Era all'inferno che
tranquillo delirio di bellezza che ancora con- 1.1 vano per riempirsi la bocca della neces-
traddistingue il ricordo dei suoi grandissimi i I H-stemmia. Così possiamo pensare a Ero-
avi. È, dunque, concepibile che abbia incen- on là differenza che la concentrazione
diato il tempio di Diana in un'estasi di dolore, I'.nuore della bellezza era meno forte della
bruciando parte di sé nella furia della sua im- in/ione di una romantica verità. Proviamo
presa scellerata. Possiamo legittimamente sup- maginarlo in questo modo, per poterne
porre che avesse superato l'afflizione di un ri- 1 1 li care il ricordo. Che, se Erostrato si com-
morso futuro, e affrontato un intimo orrore i - M io così, entra immediatamente a far parte di
per raggiungere una fama duratura. Il suo atto u n i i gli uomini che son diventati grandi grazie
può essere, in un certo modo, paragonato a • m individualismo. Un sacrificio del senti -
quel tremendo momento dell'iniziazione dei iio, della passione, [...] che distingue la via
Templari i quali, dopo aver dato prova di es- .i) l'immortalità. Patisce come Cristo, che
sere assolutamente credenti in Cristo - sia umore come uomo per dimostrare di essere
come cristiani nella tradizione generale della Verbo».2
Chiesa, sia come gnostici occulti e, quindi,
nella grande tradizione del cristianesimo -, do-
1 Un brevissimo riassunto della vicenda. Secondo la leg-
vevano sputare sul crocefisso al momento i . Creso, ultimo re di Lidia, nel 560 a. C. fece costruire a
dell'iniziazione. Da un punto di vista moderno, un tempio dedicato ad Artemide. Nel 356 a. C., due-
un simile atto può parere unicamente ribut- anni dopo, il tempio venne raso al suolo da un incendio.
A i l appiccare il fuoco fu tal Erostrato, che non aveva altro fine
tante in termini umani, in quanto non credenti, MI quello di diventare famoso... Su Erostrato si veda an-
e, quando sfidiamo Dio e l'inferno, stiamo sfi- 1 ra l'altro, Alessandro Verri, La vita di Erostrato, noiosis-
dando cose che per noi son morte, per cui la 'romanzo storico-psicologico' del 1815 (nuova edizione
nostra sfida si rivolge a cadaveri. Ma non vi è I .1 Vita Felice, Milano 1994): «Io Dimarco, cittadino di Epi-
ilimro, ho lungamente dubitato di scrivere quanto a mia noti-
umano coraggio, in qualsiasi terra o mare ove n-.\ pervenuto della vita e costumi di quel tristo, il quale stese
gli uomini siano coraggiosi per mera audacia, 1.1 Lice sacrilega al Santuario di Efeso, perché quella opinione
Ma perché Erostrato? E perché Pessoa si I inquietudine databili tra il '29 e il '345. Infatti,
vuole occupare di lui? Forse e non a caso que- in . incile pagine troviamo passaggi come: «Che
sto scritto, non del tutto compiuto, viene ini- in importa se nessuno legge quello che scrivo?»
ziato dal suo autore intorno al 1929 - stando I 1 -i .mo 118); «Se mi dicessero che è nullo il pia-
all'acuta e approfondita analisi di Richard Ze- di continuare a esistere dopo la morte, ri-
nith3 che presta la sua attenzione non soltanto • I M melerei, innanzi tutto, che non so se lo sia o
ai testi ma addirittura sulla carta sulla quale era non lo sia, poiché non conosco la verità sulla so-
stato scritto e perfino sull'inchiostro utilizzato4 l - i , i vvivenza umana; risponderei, poi, che il pia-
- e cioè nello stesso periodo in cui l'eteronimo delia fama futura è un piacere presente - è
Li liima che è futura [...]. Io, invece, che nella
Bernardo Soares, 'aiuto contabile nella città di
i crrena non sono niente, posso godere della
Lisbona', compone quelle parti de 77 libro del-
me del futuro mentre leggo questa pagina,
in quanto la scrivo davvero; e come di un figlio
,o inorgoglirmi della fama che avrò, dato
prevale che egli sia stato furente, e da tale sembra in vero • I n - , quanto meno, ho motivo per averla»
quella disperata risoluzione. Ma sendo io giovane quando il
caso avvenne, ne intesi il remore in Atene, ove allora io sog-
( l ' i ano 145); e ancora: «L'unico nobile destino
giornava nel foro; e prima di ridurmi in patria negli anni ma- IH i uno scrittore che viene pubblicato è non
turi, a' quali son giunto, fui vago di raccorre per la Grecia le e la celebrità che merita. Ma il vero nobile
tradizioni di così illustre malvagio»...
3 E proprio a Richard Zenith si deve la più recente e prege-
destino è quello dello scrittore che non viene
vole edizione bilingue (portoghese e inglese) di Heróstrato e A pubblicato» (brano 209); e infine: «Di ogni cosa
Busca da Imortalidade, pubblicata da Assirio & Alvim di Li- i « s i a un qualche poeta. Magari restasse di me
sbona nel 2000 al cui testo ci siamo attenuti - salvo alcune cor- una frase, una cosa detta di cui si dicesse, Ben
rezioni - per la presente prima edizione italiana. L'edizione di
Zenith aggiunge inoltre al volume i testi Impermanéncia (Im- l,i/fol» (brano 379).
permanence) e A Inutilidade da Crìtica (Uselessness of Criti- Pezzi rubati qui e là, questi, similitudini,
cim), di molto precedenti a Erostrato, e qui volutamente
omessi. Il curatore ringrazia inoltre Guia Boni e Glauco Felici
per l'indispensabile aiuto. 5 Cfr. la più recente e accresciuta edizione di Bernardo Soa-
4 Richard. Zenith, Em Busca do Tempo Futuro, in F. Pessoa, res, Livro do Desassossego, a cura di Richard Zenith, Assirio &
Heróstrato cit. Alvim, Lisbona 1998.
echi che potremmo ritrovare, ricostruire, stral- orente che scriverà // libro dell'inquietu-
ciare chissà da quanti altri innumerevoli testi dine? Il medico, stoico ed epicureo e poeta Ri-
dell'innumerevole scrittore portoghese6. lo Reis? Il 'pagano' Antonio Mora? Al-
Sì, perché essere tanti, essere plurimo, essere l ' t - i t o Caeiro da Silva? Alvaro de Campos?
caos, non vuoi dire necessariamente essere i rologo Raphael Baldaya? Il tremendissimo
qualcuno: «... Mi sento multiplo. Sono come Un ione di Teive morto suicida? O il Pessoa-
una stanza dagli innumerevoli specchi fanta- l><K'ta di Messaggio, il Pessoa-direttore di rivi-
stici che distorcono in riflessi falsi un'unica an- su- letterarie, o il Pessoa-traduttore delle poe-
teriore realtà che non è in nessuno ed è in di Edgar Allan Poe...?
tutti...». E chi diventerà famoso? Chi raggiun- E cosa sarà meglio scrivere per i posteri: te-
gerà l'anelata fama? Il primissimo Chevalier de si i profetici? poemetti? racconti dell'orrore?
Pas che il piccolo Fernando crea a sei anni di « u l i oraziane? manifesti del Modernismo? testi
età, un anno dopo la morte del padre e lo lilosofici? poemi epici? quartine popolari? me-
stesso anno della morte di suo fratello Jorge? galomani testi politici? libri di teosofia? sdolci-
O quell'Alexander Search - suo gemello - e nate letterine d'amore? una brutta copia del
scrittore di racconti alla Poe? Il Doutor Pan- l'aust? oroscopi?...: «dal punto di vista psi-
cràcio? Eduardo Lanca? David Merrick autore chiatrico, sono un istero-nevrastenico ma, for-
dei Racconti di un pazzo? Anon? Faber? L'altro tunatamente, la mia neuropsicosi è molto de-
Search? Quell'uomo 'dall'apparente età di bole; l'elemento nevrastenico domina l'ele-
trent'anni, magro, piuttosto alto' e dall'aria mento isterico, e perciò non ho tratti isterici
esterni [...]. La mia isteria è solo intcriore, è
solo mia...». E in Erostrato: «Noi abbiamo tre
6 Dalle Note per il ricordo del mio Maestro Caeiro, di Alvaro
de Campos: «Lo rivedo, in quell'ombra che io sono in me
ambienti a scelta. Per adattarci a tutti e tre,
stesso, nella memoria che conservo di quanto di me è morto... ognuno di noi deve essere una trinità, che è fin
Fu durante la nostra prima conversazione, non mi ricordo troppo anche per un pazzo» (brano 27).
bene come avvenne. Egli disse: 'C'è un giovane, un certo Ri- Pare quasi che Pessoa avrebbe potuto pro-
cardo Reis, che certamente Le piacerebbe conoscere: è così di-
verso da Lei'. E poi aggiunse: Tutto è diverso da noi, ed è per nunciare le stesse parole dette da Paul Hilbert,
questo che tutto esiste'»... il folle voyeur personaggio dell'Erostrato sar-

10 n
triano: «Ecco cosa vorrei, sbalordirli tutti». Sì, 13 gennaio 1935).
uscire da quel bozzolo quotidiano fatto di sve- Difficile però scrollarsi di dosso tutti questi
glia, caffè, sigaretta, lavoro, chiaretto, sigaretta, personaggi che ogni giorno, per una trentina
caffè, lavoro, lettura, scrittura, chiaretto, siga- d'anni, o l'uno o l'altro, o più di uno contem-
retta, chiaretto, sigaretta, scrittura... eccetera, poraneamente, ti turbano, ti tirano per la giac-
e finalmente essere ri-conosciuto . Altro che chetta consunta, ti fanno scrivere un'ode mira-
«Revista do Comércio e da Contabilidade»! bile mentre tu, magari, vorresti invece dedi-
Ma qualcosa di più grande, un riconoscimento carti, che so, all'occultismo... «sto sviluppando
come si deve, e per se stesso, quello vero, qualità non soltanto di medium ma anche di
quello autentico, quello nato il 13 giugno del medium veggente. Comincio ad avere ciò che
1888, giorno di sant'Antonio, patrono di Li- gli occultisti chiamano 'visione astrale' e anche
sbona; non per quegli altri che gli si affollano la cosiddetta 'visione eterica'. Tutto ciò è molto
attorno. E perché non «sbalordirli tutti» con il all'inizio, ma non ci possono essere dubbi».
Premio Nobel?: «Ho fatto riferimento, come Che ti obbligano a essere loro mentre tu vorre-
ha visto, solo a Fernando Pessoa. Non ho pro- sti essere tu, e basta. E non tutta quella gente
getti per Caeiro, per Reis o per Alvaro de Cam- che non fa altro che scrivere e scrivere e scri-
pos. Non potrò infatti pubblicare le opere di vere. Che ti confonde le idee, che non riesci
costoro se non quando mi sarà dato il Premio sempre a tenere a bada come vorresti. Perché
Nobel». Ma da costoro è difficile separarsi: «... ti è possibile essere uno di loro, sì, e scrivere
ho messo in Caeiro tutta la mia forza di sperso- con la sua penna e con la sua testa, e questo va
nalizzazione drammatica, ho messo in Ricardo bene, funziona. Ma quando sei tu, e, ad esem-
Reis tutta la mia disciplina mentale, vestita pio, vuoi fare il saggista, e scrivere di fama e di
della musica che le è propria, ho messo in immortalità, non riesci poi ad accontentare
Alvaro de Campos tutta l'emozione che non ho tutti quei tuoi personaggi, che ognuno vuoi
dato né a me né alla mia vita. E pensare, mio metterci lo zampino, dire la sua. Col rischio di
caro Casais Monteiro, che tutti costoro, per la farti confondere, di farti sprofondare nelle sab-
pubblicazione, devono essere posticipati a Fer- bie mobili della tua stessa molteplicità. E dopo
nando Pessoa, impuro e semplice!» (lettera del un bel po' che sarai morto, dopo più di

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trent'anni, farai diventare matti coloro i quali .npcrare se stessi («Quel povero sciocco di Se-
cercheranno di mettere insieme tutte quelle c», brano 35), o critici letterari. Per poi ar-
tue/loro parole, di rimontare il puzzle dei i n .ire alla conclusione che «Tutta la fama è, in
tuoi/loro scritti, di mettere un po' d'ordine, in- n-.iltà, letteraria, perché è la letteratura l'auten-
somma, in quel labirinto di ventisettemila testi i u . i memoria dell'umanità», brano 11; e che
che tu - tu che nella tua breve vita hai letteral- i scrivere buona prosa, un uomo deve es-
mente 'divorato' tutto ciò che hai amato - che lere un poeta, perché solo un poeta sa scrivere
tu e che quegli altri tuoi amici inventati e un po' U-iie», brano 61.
fuori di testa avete lasciato a futura memoria. Volendo, e leggendo con attenzione queste
Con Erostrato Pessoa si sbizzarrisce, e, forse, pagine che alle volte, bisogna dirlo, possono
si diverte, a «esaminare il problema della suscitare stupore e incomprensione7 - ma si sa,
fama», a sezionarlo, a rivoltarlo come un 11 .lime che in pochi casi di assoluta certezza, la
guanto, a navigarci dentro, mettendo insieme decisione di far seguire a un brano un altro
tutto il suo amore per Shakespeare (che l)i.ino è pur sempre figlia di un'ipotesi, di una
avrebbe voluto imitare, come sappiamo) - e supposizione, per seria che essa sia - possiamo
anche per il suo Pantheon privato, per scorgere Fernando Pessoa con tutte le sue ma-
Camòes, Omero, Virgilio, Blake, Poe, Milton, nic: il suo sofferto misticismo («Se Dio esi-
Carlyle, Browne, Nietzsche... - e tutta la sua stesse, come potrei tollerare di non essere
conoscenza della cultura anglosassone e non. Dio?»; e in Erostrato: «Nessuno crede in
Lanciando stoccate a destra e a manca nei con- Adamo ed Èva, e Dio è una questione contro-
fronti degli autori a lui non graditi, deridendo versa», brano 67), la sua sterminata cultura, il
falsi geni, finti martiri («... non si potrà fare suo amore per la musica, il bilinguismo e il bi-
commento più amaro sulla futilità dei nostri culturalismo, il suo essere uno 'straniero' ca-
tempi se non con la semplice notizia di questo duto dal ciclo (o dall'inferno) della cultura an-
ridicolo martire, che cercò di trasformare il suo glosassone8, il suo desiderio di universalità:
personale stomaco in un succedaneo, in senso
negativo, di un'impersonale gogna», brano 18), 7 Nonostante le stesse parole di Pessoa alla fine del brano 41.
corridori automobilistici che si schiantano per 8 Come scrive nel suo bellissimo saggio, decisamente imper-

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«La perdita di universalità della lingua latina è che danno»; «... un genio è un uomo che fa
stata una tragedia filosofica. Nel Medio Evo, e una cosa difficile, anche quando è facile»,
nel Rinascimento letterario, un uomo di cul- brano 63; e poi ancora, ancora e ancora, per
tura poteva parlare una sola lingua con tutti gli arrivare, in soldoni, a dire - brano 60 - che il
altri uomini di cultura. Oggi, gli uomini colti genio «si trova in opposizione all'epoca in cui
parlano lingue differenti. La torre della Lingua vive [...]. Quest'uomo diventa, così, contem-
Romana è crollata e Babele si è sparsa per il poraneamente creatore e figlio dell'epoca suc-
mondo» (brano 12), il suo desiderio/avver- cessiva»: che è come una sorta di ammis-
sione per il suicidio (cui penserà poi il Barone sione/accettazione di poter essere - lui, Fer-
di Teive con la Educazione dello stoico), e an- nando Pessoa - solo un genio postumo...
che il suo personale 'erostratismo'. E cita il
proprio universo letterario e non: Shaw e Con questo strano saggio, Pessoa pare aver
Wells, Goethe e Nietzsche, Chesterton, Wilde voluto involontariamente creare (perché la vo-
e la Bibbia, Hugo e Walt Whitman, Lenin e lontarietà è nostra, di chi gli ha dato, poi, la
Mussolini, Edgar Wallace e Conan Doyle, 'fama') un modellino in scala del suo bagaglio
Dante e Copernico, Swimburne e Tennyson e culturale, del suo mondo. Uno spazio irrego-
Coleridge, e... lare, multiplo e sfaccettato in cui si riescono a
E soprattutto se stesso, come ad esempio nel intrawedere - e a volte a distinguere, ma non
brano 54: «Nessuno dovrebbe lasciare venti li- sempre - pensieri, invenzioni, architetture, de-
bri differenti, a meno che non sia capace di sideri, ispirazioni, lavori passati e futuri, crona-
scrivere come venti uomini differenti. [...]. Se che 'della vita che passa': chicchi di riso che
riesce a scrivere come venti uomini differenti, è andranno poi a moltiplicarsi sulla scacchiera
venti uomini differenti, e comunque ciò av- della sua geometrica immaginazione.
venga, i suoi venti libri troveranno una giustifi-
cazione»; o nel brano 55: «Gli dèi vendono ciò «Salve, guardiano di greggi,
che stai lungo la strada,
dibile per gli appassionati, Eduardo Lourengo, Pessoa Revisi- cosa ti dice il vento che passa?».
tado, del 1973.

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«Che è vento e che passa, EROSTRATO
e che è già passato prima, e che passerà dopo. O LA RICERCA DELL'IMMORTALITÀ
E a te, cosa dice?».
«Molto più di questo.
Mi parla di molte altre cose.
Di memorie e di ricordi
E di cose che non ci sono mai state».

«Non hai mai sentito passare il vento.


Il vento parla solo del vento.
Ciò che hai sentito da lui è menzogna,
e la menzogna è in te».9

Paolo Collo

9 Naturalmente, il brano è tratto da O Guardador de Re-


banhos (II guardiano di greggi) di Alberto Caeiro.
1.
È mia intenzione esaminare il problema
della fama, casuale o permanente che sia, inda-
gare in quali condizioni questi due tipi di fama
si producano tra gli uomini e prevedere, per
quanto possibile, in quali condizioni sarà pro-
babile che ciascuno dei due tipi si verifichi in
futuro. La fama è accettare che un uomo, o un
gruppo di uomini, abbia a qualche titolo valore
per l'umanità. Per indagare il problema dob-
biamo fornire una definizione di fama. Come
pure dovremo anche fornire una definizione di
umanità.

1. La fama può essere delle cose o degli uo-


mini. Ci sono crimini, battaglie, romanzi, im-
peri famosi; ci sono autori famosi. Noi non ci
occuperemo delle cose, ma degli uomini. Ciò
che ci interessa sono le condizioni in cui la
fama si produce.

2. La fama può essere incidentale o fonda-


mentale. Un uomo morto in circostanze parti-
colarmente misteriose può diventare famoso
proprio in conseguenza della sua morte. Se il
suo caso è particolarmente importante, la sto-
ria potrà immortalarlo come cadavere partico-

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larmente interessante. A noi non interessa la 5. La fama può essere derivata o diretta.
fama accidentale, ma quella fondamentale, per
quanto ingiusta possa essere.
2.
3. La fama può essere artificiale o naturale.
Un re è famoso dalla nascita per sua natura. È Tranne quando prodotta dal caso, o da cir-
famoso fin dalla nascita, assieme al suo regno. costanze così sostanzialmente esterne da poter
Ma non ci occuperemo di questo tipo di fama, essere classificate come tali, la fama risulta
che varia a seconda degli usi, dei costumi e dall'applicazione di una qualsiasi particolare
delle istituzioni. Esamineremo solamente il capacità, o dell'intelligenza, e del riconosci-
problema della fama artificiale.
mento da parte degli altri di quella particolare
capacità o intelligenza. Per capacità particolare
4. La fama può essere buona o cattiva, e la
si intende qui tutto ciò che distingue l'indivi-
seconda, di solito, si definisce notorietà. Le
duo dai suoi simili: grande audacia, grande vio-
idee di bene e di male, in costante evoluzione,
alle volte complicano il problema, finendo, in lenza, grande sottigliezza, sono abilità partico-
alcuni casi, per sovrapporsi. Mentre alcuni ve- lari in questo specifico senso e, in sostanza,
dranno un assassino, altri vedranno in lui un non vi è maggior onore nell'essere eroe o
uomo temerario. Mentre alcuni vedranno un nell'essere genio, dato che l'atto o gli atti che
martire, altri vedranno in lui un poveretto. La distinguono l'eroe o il genio sono ugualmente
difficoltà di una simile questione è stata prodotti del temperamento, che è innato,
espressa, non intenzionalmente, dalla famosa dell'educazione e dell'ambiente, che nessuno
frase di Proudhon1: «Dopo i tiranni, non cono- determina per sé, dell'opportunità e dell'occa-
sco nulla di più detestabile dei martiri». sione, che pochissimi sono in grado di sce-
gliere o creare, se vj è qualcuno che sceglie o
crea come causa efficiente.
Gli uomini possono essere suddivisi in tre
1 Pierre-Joseph Proudhon (1809-1865), politico ed econo- gruppi o tipi, e la divisione può obbedire sen-
mista francese, autore di Che cos'è la proprietà? (18401 satamente alla tradizionale suddivisione dello

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spirito - intelletto, emozione o sentimento e Questi tre tipi di intelligenza non sono con-
volontà. Ci sono persone che sono puro intel- tinui l'uno all'altro; non sono categorie o gradi
letto: i filosofi e gli scienziati; altre puro senti- di un'unica facoltà o funzione. Il genio è l'in-
mento: i mistici e i profeti, i fondatori passivi telligenza astratta individualizzata - la materia-
di religioni o i propagatori di sistemi religiosi lizzazione concreta, istintiva e [...]3, di una fa-
accettati; ci sono persone che sono pura vo- coltà astratta. Il talento è l'intelligenza concreta
lontà: gli statisti e i guerrieri, capitani d'indu- divenuta astratta; non è, come il genio, iscritta
stria in quanto tali, o commercianti. Vi sono all'individuo, eccetto nella misura in cui tutto
poi tre tipi misti: uomini di intelletto e senti- ciò che accade all'individuo è a lui legato di
mento: come gli artisti in generale; uomini di per sé. L'arguzia è l'intelligenza concreta indi-
intelletto e volontà, rappresentati dai principali vidualizzata e, eccetto nel valore di cosa indivi-
statisti e dai fondatori d'imperi e di nazioni; dualizzata, ha l'apparenza e i gesti del genio.
uomini di sentimento e volontà, che sono i fon- Per questo motivo è così facile confondere una
datori e i divulgatori attivi di religioni (spiri- grande arguzia con un vero genio. Il talento,
tuali o materiali), coloro i quali credono nella dal canto suo, si pone tra i due e si oppone per
Donna Avvolta di Sole2 e coloro i quali cre- natura a entrambi.
dono nella democrazia.
L'intelligenza presenta tre forme superiori,
che possiamo convenientemente definire ge- 3.
nio, talento e arguzia, assumendo quest'ultima
parola nell'accezione più ampia di intelligenza Si potrebbe immaginare che la presenza di
brillante e attiva, del genere, ma non del grado, più di un elemento intellettuale nel medesimo
di intelligenza comune, e non nel senso speci- uomo ne faciliterebbe la fama immediata. In
fico di capacità di formulare motti di spirito. un certo senso è così, ma meno di quanto si
potrebbe congetturare dall'oziosità dell'ipotesi.
2 «Poi un grande segno apparve nel ciclo: una donna av-
volta di sole, con la luna sotto i piedi di lei e una corona di do-
dici stelle sul capo» (Apocalisse, 12.1). ' Qui, e altrove, spazio lasciato in bianco da Pessoa.

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Un uomo dotato al contempo di un grande ge- pura sarebbe la sua intelligenza, non soddisfa-
nio e di una grande intelligenza, anche se di cendo così la semplicità di tutti i presenti. Un
poco talento (come Shakespeare), o di grande esempio potrà chiarire questo concetto a chi
genio e di grande talento, ma di scarsa intelli- desideri capire attraverso gli esempi. Un uomo
genza (come Milton), non accumula, nella sua di spirito che pronuncia, tra suoi pari, un
epoca, e nemmeno in quella successiva, i risul- motto di spirito del tipo di quelli che un umo-
tati del genio e dell'altra qualità. Questi diffe- rista di talento potrebbe intelligentemente in-
renti elementi intellettuali nell'uomo si trovano ventare, suscita una generale risata di apprez-
mescolati per coesistere, quando il sacro ve- zamento. Questa cosa impura è pura intelli-
leno del genio si diffonde nella sostanza genza. L'uomo che, nella medesima compa-
dell'intelligenza o del talento; la bevanda è gnia, dica un motto di spirito contenente un'al-
amara, nonostante conservi qualcosa del suo lusione classica, o un che di arguzia intellet-
solito sapore. Gli antichi mischiavano miele al tuale, può mostrare, a chi lo analizzi, che ha
vino e trovavano gradevole questa mistura; ma aggiunto qualcosa all'intelligenza, ma che con
il nettare non è in grado di rendere gradevole il modesto effetto prodotto tra gli ascoltatori,
qualsiasi vino al palato della gente comune. gli avrà sottratto qualcosa. Se lo stesso uomo
fosse un genio e, per caso, formulasse un
Un uomo dotato in un certo qual senso di motto di spirito in cui il suo genio si manife-
genio, talento e intelligenza, dovrebbe essere in stasse, dando tono e colore alla propria intelli-
grado di segnare il suo tempo con la propria genza, s'imbatterebbe nel daltonismo di tutte
intelligenza, la sua epoca con il proprio talento quelle persone che ridicolizzerebbero la sua
e i tempi e le epoche future con il proprio ge- saggezza. Sarebbe come se avesse pronunciato
nio. Ma dato che il genio gli intaccherebbe il un motto di spirito in una lingua straniera.
talento e il talento e il genio intaccherebbero L'astante non vede al di là dell'ovvio e il senso
l'intelligenza - dato che le cose coesistono del motto di spirito passerebbe inosservato.
nello spirito per fusione e non per semplice
contiguità -, meno puro sarebbe il suo talento,
attirando così generazioni più ampie; meno

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4. È questa la considerazione che, in buona
parte, rende inutili, mettendone in dubbio la
L'arguzia è comune e solitamente umana. Se duratura sopravvivenza, gli sforzi critici di un
qualcuno lo mette in dubbio, gli basterà acqui- Arnold, di un Lytton Strachey, di un Aldous
stare una copia di «Answers» e leggere le frasi Huxley5. Sono tutti estremamente intelligenti;
vincitrici di quel concorso d'abilità intellettuale sono tutti, più o meno, impazientemente in-
che si chiama «Nuggets». Qui, persone di so- coerenti. Forse vi è maggior saggezza, o sag-
lito assai opache hanno lampi di arguzia che gezza mondana, come tale, in un libro di Al-
potremmo citare, in quanto tali, come degni di dous Huxley che in tutta l'opera di Spenser6.
un genio. Ma Spenser sarà ricordato anche se non viene
Ho riflettuto molte volte sulla saggezza dei letto, da qui a mille anni; mentre Aldous Hux-
detti di Goethe durante le sue conversazioni ley non avrà né chi lo leggerà e nemmeno chi
con Eckermann4. Ma ho anche spesso riflet- lo ricorderà.
tuto su quanti detti egualmente saggi ho ascol- Il fatto è che finiamo sempre per trovarci di
tato nel corso della mia vita, conversando con fronte al punto cruciale di ogni trionfo, che sia
persone che, per quanto intelligenti, difficil- contro l'avversità delle circostanze, o contro
mente potrebbero essere paragonate a Goethe. l'inerzia del futuro: la volontà, e nient'altro che
Anche le idee sono comuni, persine le idee la volontà, ci permette di vincere. Solo la vo-
brillanti. Nel mondo abbondano sempre i geni
lontà trasformerà il nostro pensiero casuale in
della casualità. Solo quando la casualità diviene
sistema, dandogli, così, corpo; la volontà, e
universale, per sua intensa concentrazione, per
nient'altro che la volontà, eleverà una nostra
sua estesa elaborazione di conseguenze e con-
clusioni, si conquista il diritto di entrare nelle
future dimore.
5 Matthew Arnold (1822-1888), poeta e critico. Lytton Stra-
chey (1880-1932), critico e biografo. Aldous Huxley (1894-
1963), scrittore e saggista, autore di Brave New World (II
4 Johann Peter Eckermann, Conversazioni con Goethe, a mondo nuovo).
cura di Enrico Gannì, di prossima pubblicazione presso Ei- 6 Edmund Spenser (1552-1599), poeta inglese autore di
naudi. The Faerie Queene (La regina delle fate).

28 29
frase felice a dottrina di quella felicità. Molti tima registra i motti di spirito di Wilde9 e di-
uomini dicono frasi che contengono in em- mentica i detti ugualmente spiritosi di un Tizio
brione grandi 'kantismi'; ma solo i Kant espan- sul treno. Una frase è di Wilde, l'altra di un si-
dono quelle frasi fino a raggiungere la gran- gnor nessuno. «Perché devo essere più povero
dezza dei mondi. La grandezza di una frase di di quell'uomo ricco?», si domandano gli inge-
Goethe risiede non nella frase in sé, ma nel nui. Perché lui è nato, organicamente, per es-
fatto di essere conseguenza del genio. sere ricco.
Vi è un grande poeta portoghese di nome
Cesàrio Verde7, che visse verso la metà dell'Ot-
tocento. Tutto il suo atteggiamento nei con-
fronti della vita, che fa di lui un grande poeta
può, in verità, essere rinvenuto in due poesie La prima distinzione che il critico deve im-
di Guilherme Braga8, un poeta di dieci anni parare a intuire è quella esistente tra intelli-
più vecchio. Ma ciò che in Cesàrio si concentra genza compiuta, arguzia e genio. Esistono idee
in un concetto generale, è puro caso nella pro- improvvise, meravigliose, che producono nella
duzione di Braga. E anche se, come probabile, mente l'esplosione del genio. Esistono forme
le poesie di Braga avessero fatto in modo che di espressione che aprono la mente a un pia-
Cesàrio trovasse se stesso, anche se attraverso cere simile a quello del genio. Pertanto, le idee
un plagio senza plagio, l'uomo precedente con- meravigliose, quantunque presenti nel genio,
tinua a essere inferiore. Il poeta successivo di-
viene dunque il primo. non sono genio, e le espressioni meravigliose,
anche se comuni nel genio, neppure lo sono.
Questo è comunemente valutato con suffi-
Il genio non risiede nelle cose accidentali,
ciente rigore dalla posterità. Perciò, quest'ul-
ma nel carattere rappresentativo di questi acci-
denti. Tutti hanno per lo meno formulato un
7 Cesano Verde (1855-1886), le sue poesie furono raccolte
buon motto di spirito nella propria vita; ma
postume in OLivro de Cesano Verde (1887).
8 Guilherme Braga (1843-1874), le sue liriche vennero pub-
blicate in Heras e Violetas (1864). 9 Oscar Wilde (1854-1900), scrittore irlandese.

30 31
non per questo sono necessariamente persone momenti di genio. E ci domandiamo in che
spiritose. Il motto di spirito è figlio di un mo- modo debba essere fatta questa distinzione al
mento, non di una persona. Tutti hanno avuto line di poter includere chiaramente, per una
un'idea felice, magari più di una volta nella esclusività divergente, questi due casi.
vita, ma non per questo sono pensatori. L'idea
è stata casuale e non insita. Un volto allegro
può assumere una bellezza non sua. L'ozioso 6.
ubriaco all'angolo della strada può essere
scambiato per un povero.
Paragonando questa distinzione delle facoltà
È nella distinzione tra accidentale e rappre- umane alla distinzione degli ambienti umani, si
sentativo che risiede la forza e il merito della
critica. evince immediatamente che le due classi si
adattano l'una all'altra. L'analisi congiunta
Non è necessario negare che esista una si-
delle due classi mostra che il genio implica un
mile causalità mentale tra frase casuale e frase
adattamento all'ambiente astratto formato
rappresentativa. Uno strano trucco del cer-
dalla generale natura dell'umanità, che è co-
vello, che, in quanto uniforme e organico, è ge-
mune a tutte le nazioni e a tutte le epoche; la
nio, può essere occasionale e inusitato, simu-
lando legittimamente il genio. Il genio è essen- ricompensa propria del genio è, di conse-
zialmente la permanenza del genio. Ed è in guenza, l'immortalità. È ovvio che il talento
base a questo criterio che dobbiamo fare la di- implica un adattamento agli elementi essenziali
stinzione. che, in una determinata applicazione o manife-
Ma, a questo punto, abbiamo davanti a noi stazione, fanno di un'epoca o di una nazione
due strade: percepiamo che esiste un tipo di ciò che essa è in un dato momento; la ricom-
intelligenza che consiste non in frasi sagge, e pensa propria del talento è quindi ciò che chia-
neppure in idee felici, ma nella capacità di co- miamo fama. È evidente che l'arguzia implica
struire e sviluppare. Percepiamo allo stesso
modo che indiscutibili uomini di genio - come
10 William Wordsworth (1770-1850), le sue Lyrical Ballads
William Wordsworth10 - abbiano avuto rari (1789) sono considerate il manifesto del romanticismo inglese.

32
33
un'applicazione immediata all'ambiente circo- 7.

stante; mostrandosi sotto quel tipo di spirito


chiamato humour, dato che un motto di spirito Allora ci imbattiamo in quella singolare cosa
non produce senso se in esso non è stato possi- detta ispirazione - termine senza senso, una
bile discernere senso alcuno. realtà. E quella strana cosa che affiora, come il
Molti uomini, senza grandi pretese di essere giorno dalla notte, dalla monotonia di Word-
considerati particolarmente spiritosi, potreb- sworth. È il curioso bagliore che si libra sugli
bero aver prodotto la maggior parte dei motti strani sonetti che Gerard de Nerval13 ha rice-
di spirito di Shakespeare, in quanto motti di vuto dall'aldilà. Blake14 ha allungato una mano
spirito. E nella creazione dei personaggi che e l'ha presa. Shakespeare l'ha sempre avuta -
pronunciano quei motti di spirito che il genio lui ne era il demone.
soggiace all'arguzia; la grandezza di Falstaff Le vette raggiunte dai versi di Omero, Virgi-
non sta in quello che dice, ma in quello che è. lio o Milton, possono venire intese con la ra-
Il genio ha creato il personaggio; lo spirito l'ha gione; come il rafforzamento di qualcosa che
fatto parlare. Nella grande corrente della lette- già esiste. Ma com'è che deve essere inteso dal
ratura francese, vi sono molti scrittori e oratori ragionamento il rafforzamento di ciò che non
che hanno prodotto più humour di Boileau11. è? Non la luce che scaturisce da una fiamma,
Boileau non ha superato, in quest'ambito, epi- ma un ceppo acceso, da un fuoco esterno, che
grammisti minori come il Chevalier de Cailly12. diventa suo - questa è l'ispirazione...
Ma la creazione di un'intera opera piena di spi-
rito, grazie al talento, non è alla portata di que-
sti grandi minori.

11 Nicolas Boileau-Despréaux (1636-1711), poeta e critico


francese, scrisse L'art poétique nel 1674. 13 Pseudonimo di Gerard Labrunie (1808-1855).
12 Jacques de Cailly (1604-1673), più noto sotto il nome di 14 William Blake (1757-1827), poeta, pittore e incisore in-
Chevalier d'Aceilly. glese.

34 35
8. ... in quella perorazione della Hydrio-
taphia™, che porta al limite le possibilità della
Milton scrisse i suoi sonetti come se cia- prosa.
scuno di essi fosse l'unico in grado di dargli
l'immortalità. Poneva l'intera sua anima in
ogni cosa che esprimeva in un dato momento. 9.
Così dev'essere il genio - sentinella di più
grandi divinità, che non può mai chiudere oc- Nelle arti che non siano letteratura, abbiamo
chio. una lingua universale e non esistono frainten-
Alle volte, un verso è come una scultura, ni- dimenti, eccetto l'insensibilità di ciascuno di
tida e integra, come un verso di Victor Rugo noi. Ma nella letteratura, in materia di fama e
del perpetuarsi della fama, ci troviamo di
Un pdtre sur saflùte abaissant la pauptère15
fronte alla speculazione sul problema della lin-
o un grido d'emozione, che intona una sin- gua e passiamo a un altro livello di congetture.
tesi di tutte le tragedie, come in Webster, mai Vi è una fama morta e una viva, e tutte e due
eguagliato; sono fama; c'è una fama che lavora e s'ap-
profondisce, e una fama che è come una statua,
Cover ber face; mine eyes dazzle: she died o come un'iscrizione su una tomba, una so-
young16 pravvivenza senza vita. Shakespeare vive e la-
vora; Spenser è un nome senza forza. Nessuno
o una grande letargia di tutti gli aspetti della
mai (forse nemmeno lo stesso Spenser) ha letto
vita, come l'unico dramma del povero Mallarmé:
Faerie Queene a fondo. Perfino le grandi epo-
La chair est triste, hélas! Et fai lu tous les li- pee hanno perso di interesse. L'ideale sarebbe
vres11 un'epopea duratura come Milton e interes-

15 Victor Hugo (1802-1885), Les contemplations.


16 John Webster (1580-1625), La duchessa di Amalfi. 18 Thomas Browne (1605-1682), Hydriotaphia, or
17 Stéphane Mallarmé (1842-1898), Erezza marina. urnburiall.

36 37
sante come Conan Doyle19. E ciò non è impos- dell'apprezzamento di un critico competente,
sibile, dato che le impossibilità non esistono; le il quale, per uno strano caso, non conosca nes-
stesse contraddizioni in termini, grazie a He- suna delle poesie lì stampate, ma nonostante
gel, hanno smesso di esserlo. ciò conosca tutti i poeti rappresentati. Pos-
Come soprawiverà un uomo, se sopravvive, siamo immaginare che quel famoso critico, se
se non per il nome che porta? Quanta della dovesse scrivere, poniamo, l'articolo di fondo
fama di Omero si deve a quelli che l'hanno per «The Times Literary Supplement» (cosa
letto in originale? Si sa che ci sono francesi che un simile libro certamente meriterebbe),
commossi da Shakespeare, ma nessuna mente non dedicherebbe più di una breve recensione,
francese potrà mai afferrare il ritmo della frase e in corpo minore, nella sezione letteraria del
e l'immediata complessità del senso che solo giornale stesso? E il poeta potrebbe dirsi fortu-
una profonda conoscenza dell'inglese può per- nato se ottenesse una breve menzione nel testo.
mettere o concedere. La pressione esercitata da un nome cono-
sciuto non significa che il critico consideri una
poesia bella o brutta in funzione del fatto che il
10. nome sia conosciuto o meno. Sicuramente pre-
sterà notevole attenzione, parola per parola e
Se qualcuno desidera comprendere chiara- frase per frase, alla poesia di un poeta famoso;
mente che cosa significa l'influenza esercitata non lo farebbe per un perfetto sconosciuto. Se
da un nome conosciuto, gli basti immaginare la
qualcuno si prendesse la briga - come ho fatto
seguente ipotesi. Supponiamo un libro di poe-
io - di far passare come opera di un poeta sco-
sia oggi pubblicato da un poeta sconosciuto.
nosciuto, o propria (ed è quello che io ho
Supponiamo che questo libro sia composto da
grandi poesie di grandi poeti. Supponiamo fatto), la poesia di un celebre poeta, o di far
inoltre che esso sia oggetto, in una recensione, passare alcuni versi sconosciuti come opera di
un poeta famoso, lo si scoprirebbe molto facil-
mente. In entrambi i casi, e per opposti motivi,
19 Arthur Conan Doyle (1859-1930), U creatore di Sherlock
la poesia deve essere bella, o l'esperimento non
Holmes. riuscirà.

38 39
11. L'abuso della produzione di libri - abuso
differente e ancor maggiore della produzione
La generazione odierna incomincia a non di periodici - costituisce seri ostacoli all'emer-
aver sentito parlare di Charles Peace20. E gere visibile del genio; ma sono invece vantag-
quanto a Lacenaire21 è come se fosse stato giosi per far emergere i geni più importanti. (È
mandato al patibolo una seconda volta. più facile venir pubblicato).

La fama sopravvive solo, in verità, nella mi- Questo ci porta alla questione della lingua.
sura in cui possa venir letta o se ne possa leg-
gere. L'uomo d'azione non sopravvive alle sue
azioni; sarà poi lo storico a farlo vivere. Tutta 12.
la fama è, in realtà, letteraria, perché è la lette-
ratura l'autentica memoria dell'umanità. Alle La perdita di universalità della lingua latina
volte, quando questa appare sulla stampa pe- è stata una tragedia filosofica. Nel Medio Evo,
riodica può essere per burla [...]. e nel Rinascimento letterario, un uomo di cul-
Tutta la bellezza vive solo come quella della tura poteva parlare una sola lingua con tutti gli
Marchesa: altri uomini di cultura. Oggi, gli uomini colti
parlano lingue differenti. La torre della Lingua
Romana è crollata e Babele si è sparsa per il
Qu'autant queje l'aurai dit.. ,22 mondo.

13.
20Charles Peace (1832-1879), criminale inglese, alla cui
morte venne scritto un libro dal titolo Charles Peace, or thè Ad-
ventures ofa Notorious Burglar. Non possiamo ammettere che la maggior
21 Pierre Francois Lacenaire (1800-1846), criminale fran- parte dell'umanità possa essere più che bilin-
cese, che scrisse Mémoires, révélations et poésies.
22 «Vous ne passerez pour belle / Qu'autant que \t l'aurai
gue, con una certa profondità di comprensione
dit». Da A la Marquise, di Pierre Corneille (1606-1684). e per un qualche fine spirituale. Una lingua per

40 41
la vita sociale, una lingua per l'erudizione, e che non escludono le prostitute generalmente
null'altro, è tutto ciò a cui l'uomo istruito escludono i santi, e questo non è un sole
possa aspirare, se consideriamo la pigrizia e dell'esperienza umana. Alcuni uomini sono di-
[...] dell'umanità. sposti ad accettare tutto tranne ciò che sta so-
Quale lingua ha maggiori vantaggi culturali? pra di loro.
Dato che l'umanità è irrazionale, nessuna
idea le può venir mostrata, en masse, eccetto
sotto forma di mito o favola, ossia, con un'im-
precisione simile alla propria imprecisione. Una strana nausea per la povertà delle pa-
Ecco i vantaggi della monarchia. Una repub- role si abbatte sempre sopra di noi quando
blica può esistere in un paese totalmente unifi- ascoltiamo musica, indipendentemente da ciò
cato, come il Portogallo, [...].
che possiamo pensare della musica in quanto
arte. E una nausea curiosamente simile ci tra-
L'unico modo per far non diventare gli uo-
scina, come una musica troppo raffinata,
mini egoisti è trasformarli in egoisti assoluti.
quando alziamo i nostri occhi dalla realtà intel-
lettuale del poeta verso il mistero emozionale
del santo. Tuttavia, l'artista vive tra loro - la
14.
musica, che scioglie l'anima per un dolore pre-
Dobbiamo cogliere con i nostri cuori tutto il natale del presente; la santità che [...].
sole dell'esperienza. Possiamo ripudiare il cristianesimo, così
Possiamo dire, come Whitman, «Not till thè come lo ripudio io; possiamo [...].
sun excludes you do I exclude you». È quanto Quella figura in cima alla montagna scagliò
Whitman disse a una prostituta 23 , ma quelli sulle nostre vite una terribile maledizione intel-
lettuale - sapere che il poeta è prigioniero, e
sentire che il santo è libero.
23 Walt Whitman (1819-1892), A una povera prostituta: «E
finché il sole non t'escluderà non t'escluderò io».

42
43
16. stingue il ricordo dei suoi grandissimi avi. È,
dunque, concepibile che abbia incendiato il
Non sono un mistico, dato che un mistico è tempio di Diana in un'estasi di dolore, bru-
un uomo i cui sentimenti si sono propagati nel ciando parte di sé nella furia della sua impresa
suo intelletto. Non lo sono, ma sono qualcosa scellerata. Possiamo legittimamente supporre
di simile. che avesse superato l'afflizione di un rimorso
futuro, e affrontato un intimo orrore per rag-
... un uomo forte, silenzioso, ossia, un uomo giungere una fama duratura. Il suo atto può es-
che conserva la sua forza per sé (e muore di sere, in un certo modo, paragonato a quel tre-
inutile esaurimento). mendo momento dell'iniziazione dei Templari
i quali, dopo aver dato prova di essere assolu-
tamente credenti in Cristo - sia come cristiani
17. nella tradizione generale della Chiesa, sia come
gnostici occulti e, quindi, nella grande tradi-
Ci sono due soli tipi di stato d'animo per cui zione del cristianesimo -, dovevano sputare sul
valga la pena vivere - la nobile felicità di avere crocefisso al momento dell'iniziazione. Da un
una religione o la nobile tristezza di averla per- punto di vista moderno, un simile atto può pa-
duta. Il resto è vegetare e solo una botanica rere unicamente ributtante in termini umani,
della psiche potrà interessarsi a una natura in quanto non credenti, e, quando sfidiamo
umana così dissolta. Dio e l'inferno, stiamo sfidando cose che per
noi son morte, per cui la nostra sfida si rivolge
Tuttavia, è lecito pensare che esista una sorta a cadaveri. Ma non vi è umano coraggio, in
di grandezza in Erostrato - una grandezza che qualsiasi terra o mare ove gli uomini siano co-
egli non condivide con banali arrivisti che raggiosi per mera audacia, paragonabile all'or-
hanno raggiunto inopinatamente la fama. Es- rore di una simile iniziazione. Il Dio sul quale
sendo lui greco, si può pensare che abbia pos- sputavano era la sacra sostanza della reden-
seduto una raffinata sensibilità e quel tran- zione. Era all'inferno che guardavano per
quillo delirio di bellezza che ancora contraddi- riempirsi la bocca della necessaria bestemmia.

44 45
Così possiamo pensare a Erostrato, con la dif- in un succedaneo, in senso negativo, di un'im-
ferenza che la concentrazione per l'amore della personale gogna. Mise in piedi un pettegolezzo
bellezza era meno forte della convinzione di da star cinematografica, che durò parecchi
una romantica verità. Proviamo a immaginarlo giorni, per commettere un suicidio nella più
in questo modo, per poterne giustificare il ri- lenta delle ovvie maniere. Anche lui faceva
cordo. parte del Selvaggio West della nostra meschi-
Che, se Erostrato si comportò così, entra im- nità. E il giusto compagno, in qualsiasi limbo
mediatamente a far parte di tutti gli uomini che l'Altro Mondo riservi per i futili di quel
che son diventati grandi grazie al loro indivi- che è serio, quelli che cavalcano il mare in au-
dualismo. Un sacrificio del sentimento, della tomobile25 e i saltimbanchi dei risultati scienti-
passione, [...] che distingue la via verso l'im- fici. Lui scoprì che la morte per fame poteva
mortalità. Patisce come Cristo, che muore essere una droga spirituale e smangiò la sua
come uomo per dimostrare di essere Verbo. pubblicità impersonale per finire tra le ombre
del sacro disprezzo dei reportage.
Si potrebbero scoprire altre e ancora più cu-
18. riose forme di pubblicità, personale o imperso-
nale. L'uomo è in grado di osare tutto e perfino
Una prodezza simile venne intrapresa da di far cattivo uso di una causa, per buona che
quel povero csteta del patriottismo che trovò essa possa essere. Questa sanità del semplice
l'immortalità sulla carta stampata nel munici- intelletto, che non sarà illogico nonostante la
pio di Cork24. Non si potrà fare commento più salvezza risieda fuori dell'intelletto; questa pie-
amaro sulla futilità dei nostri tempi se non con nezza razionale dell'anima che mai ammetterà
la semplice notizia di quel ridicolo martire, che
cercò di trasformare il suo personale stomaco
25 Prima allusione a Sir Henry Segrave (1896-1930), corri-
dore automobilistico che nel 1927 superò il record delle 200
24 Terence MacSwiney, indipendentista irlandese, morto miglia orarie su terra con la sua Sumbean «Golden Arrow», e
nelle carceri londinesi il 24 ottobre del 1920 dopo 74 giorni di che morì nel 1930 nel tentativo di superare le 100 miglia orarie
sciopero della fame. sull'acqua a bordo di «Miss England II».

46 47
che la verità è privilegio dell'ameba - quella riore a quello del bellimbusto e del fanfarone,
limpida austerità del cervello non sarà testi- se non nel cattivo gusto dell'impudenza e nella
mone della vanagloria [...]. dimensione della loro vanità. Perdono la vita
Egli occupa il posto che gli è stato riservato non come eroi, ma come animali; e mentre
nel paradiso degli Sciocchi, sopra il leggero questi inciampano nel pericolo, quelli inciam-
giaciglio del nostro disprezzo. Anche lui è con- pano nel caso. La vigliaccheria appare una
taminato dal martirio, questo stilila dei visceri, virtù solo quando il coraggio viene profanato.
che trasformò il patriottismo in una funzione
del non mangiare.
19.
È per [...] come questi, che imbrattano col
martirio la causa che [...], che Proudhon for- Il genio è la follia che mediante diluizione
mulò quell'immortale frase che avrebbe do- nell'astratto si trasforma in salute, così come il
vuto essere incisa sul marmo per [...]. «Dopo i veleno che mediante diluizione si trasforma in
tiranni», disse, «non conosco nulla di più dete- medicamento. Il suo prodotto caratteristico è
stabile degli eroi».
la novità astratta - ossia, una novità che, in so-
stanza, si adatta alle leggi generali dell'intelli-
Questi acrobati moribondi riescono a ren- genza umana e non alle leggi specifiche della
dere la morte comica e il coraggio ripugnante. malattia mentale. L'essenza del genio è la sua
È necessario appellarsi a tutta la nostra tradi- inadattabilità all'ambiente; per questo motivo
zione di rispetto per compiangere gli sciocchi, il genio (quando non accompagnato dal talento
e oltretutto gli sciocchi presuntuosi. Il loro fine o dall'arguzia) è di solito incompreso dal suo
unisce il suicidio sciocco alla tragedia senza di- ambiente; dico «di solito» e non «universal-
gnità.
mente» perché molto dipende dall'ambiente.
Non è la medesima cosa essere un genio
Essi non ricadono in nessuno stupido an- nell'antica Grecia o nell'Europa, o nel mondo
golo del dovere, ma negli spazi disabitati e in- attuale.
sensati della vanità. Il loro statuto non è supe- Shakespeare, ai suoi tempi, non era ritenuto
48
49
un genio, dato che i clamorosi, anche se po- genio con un grande talento. Ha l'intuizione
stumi, elogi di Ben Jonson26, non sono altro del genio e il potere formativo del talento. Non
che vaniloqui dell'epoca, privi di senso e appli- era spiritoso, e in verità era pedante. Ma posse-
cati dallo stesso Jonson a persone di cui oggi deva una volontà ferrea, anche se greve, pro-
non si sa più nulla - come quel Lord Mountea- pria del pedante.
gle27 di cui dice «essere lo spirito più geniale» Wordsworth è esempio di genio puro, di un
(niente di meno) della sua epoca, o lo stesso genio privo di talento e di arguzia. Mentre
Giacomo I, [...]. Shakespeare ai suoi tempi era Shakespeare, per imperfette che siano alcune
ammirato più come persona di spirito che delle sue opere, nel suo insieme, non è mai fa-
come persona di genio. Come poteva accadere stidioso o mediocre; mentre Milton, per
questo? Poteva venir compreso il creatore di quanto monotono possa essere, non è mai di
Falstaff, ma non il creatore di Amieto. Se gli basso livello; Wordsworth, quando il genio
anti-Stratfordiani si fossero dati la pena di ac- l'abbandona, crolla al di sotto della mediocrità
corgersene, molti assurdi paragoni con le lodi e della monotonia.
fatte a Jonson o ad altri personaggi della sua
epoca sarebbero stati impossibili.
Shakespeare è l'esempio di un grande genio 20.
e di una grande arguzia, associati a un talento
insufficiente. Egli fu tanto sommo nell'intui- Uno dei fenomeni più sconcertanti della ce-
zione, che costituisce il genio, e nella strava- lebrità è ciò che si può chiamare genio fittizio.
ganza, che costituisce l'arguzia, quanto fu Il genio si manifesta in quanto impossibilità di
scarso nell'essere costruttivo e coordinato, adattarsi all'ambiente. A volte, tuttavia, vi sono
qualità che danno luogo al talento. differenze in relazione all'ambiente, senza che
Milton è esempio dell'unione di un grande esista un vero adattamento.
È il caso di Robert Burns28, il quale, scri-
vendo canzoni in lingua scozzese in un mondo
Ben Jonson (1572-1637), drammaturgo inglese.
26
William Parker, barone di Mounteagle (1575-1622),
27
uomo politico amico di Giacomo I. 28 Robert Burns (1759-1796), poeta scozzese.

50
51
di lingua inglese e distici, diviene esempio di amiamo la loro novità proprio per questo.
genio fittizio. Ma proprio per il fatto di essere
stato accettato ai suoi tempi ci mette sull'av-
viso di non commettere l'errore di definirlo ge- 21.
nio. Simili differenze possono venire accettate
come esempio di genio solo quando il genio è La musica del cuore che pone
assente. Blake era diverso dalla sua epoca ed
essa non gli prestò la benché minima atten- John Anderson, myjo
zione.
Il genio fittizio vive in opposizione esteriore i cicli sopra gli orpelli
alla propria epoca; il genio vero in opposizione
intcriore. Chiunque può capire che un'opposi- Ye are na Mary Morison
zione esteriore è opposizione, pochi invece che
lo è anche un'opposizione intcriore. o l'altro verso ripetuto da quello stesso
Quando un'epoca brama qualcosa di nuovo uomo sulla sua eterna Jean29
(se mai è possibile che le epoche bramino qual-
che cosa), ciò che desidera è qualcosa di vec- II fatto è che l'intera opera di Burns è un ca-
chio. Burns introdusse nel XVIII secolo una tra- priccio per sciocchi, se paragonata all'Auld Ro-
dizione differente dalla tradizione letteraria pre- bin GrayÌO, una delle poche poesie al mondo
dominante a quel secolo, e, in verità, una tradi- che pare cosa viva - non una tesi, non un ri-
zione totalmente estranea alla letteratura euro- camo, o una musica suonata all'ora di pranzo.
pea. Ma ciò che portò fu una tradizione; infatti Come pure The Land of thè Leal di Lady
non portò nulla di nuovo. Allo stesso modo, le Nairne31 è qualcosa di molto più vero della
canzoni e la musica dei negri che invasero l'Eu-
ropa moderna ci provocano una curiosa impres-
29 Jean Armour, la donna che Burns sposò nel 1788.
sione; ma, in se stesse, queste canzoni non
30 Poesia della scozzese Anne Lindsay (1750-1825).
hanno nulla di nuovo. Se fossero nuove, non ci 31 Carolina Oliphant, baronessa di Nairne (1766-1845),
piacerebbero. Sappiamo che non lo sono e poetessa scozzese.

52 53
spazzatura di Burns. differente da Omero e da Virgilio!», esclamai
Burns è nauseabondo, e inesistente. io. Egli ne convenne immediatamente. Tutta-
La perfetta definizione umana di perfetto via, Milton non è più noioso di Omero - se
gentiluomo: non perché siamo inevitabilmente critici più
mordaci del verso decasillabo inglese, più diffi-
Douglas, Douglas, tender and treué"2. cile, che dell'esametro greco, più facile e lon-
tano - ed egli è certamente meno noioso di
Nessun simile sentimento si tradurrà mai in Virgilio, la cui monotonia dello scrupolo ver-
un non-classicismo non romantico. Esso si pre- bale non si trova alleata al pensiero, come in-
senta dinnanzi agli dèi con un fascio di melo- vece accade per la teologia di Milton, che, an-
die da music-hall ed è immortale per il tremito che quando è fastidiosa, non tralascia di essere
della mano che lo regge. metafisica. La vacuità mentale dei grandi poeti
epici è, a volte, epica di per se stessa.
Alcuni, in verità, si rifugiano nella sontuosità
22. e nella solennità, come Spenser, la cui Faerie
Queene, tuttavia, nessuno ha mai letto.
Questa valenza dell'elemento esotico, così (La frase di Wilde «Un gentiluomo non
palese nel caso del provinciale Burns, è evi- guarda mai fuori della finestra» non è molto
dente anche a livelli più alti. Gran parte della carina, ma è una definizione utile per un genti-
gloria di Omero, così meritata, si deve a per- luomo).
sone che non conoscono il greco. Il suo presti-
gio è, in parte, quello di un Dio, dato che,
come un Dio, è allo stesso tempo grandioso e 23.
poco conosciuto. «Quant'è noioso Milton!»,
mi disse una volta un tipo entusiasta. «Quant'è Affinchè l'arte possa chiamarsi tale, non le si
deve chiedere sincerità assoluta, ma un certo
tipo di sincerità. Un tale può scrivere un bel so-
32 Di Sir Richard Holland, poeta scozzese del XV secolo. netto d'amore a due condizioni: perché è consu-

54
55
mato dall'amore, o perché è consumato dall'arte. Queste repentine cose ci liberano, e il signi-
Deve essere sincero o nell'amore o nell'arte; non ficato di versi come questi rallegrano il cuore
può essere famoso in nessuno dei due casi, e an- per aver preso coscienza della vita.
che in nessun altro modo. Può bruciare all'in-
terno, senza pensare al sonetto che sta scrivendo; La maestosità può tradursi in alcune frasi:
può bruciare all'esterno, senza pensare all'amore
che sta immaginando. Ma da qualche parte deve The Ughi that never was on sea or lana.. ,34
pur bruciare. Altrimenti, non riuscirà a trascen-
dere la sua umana inferiorità. Ripenessis all...ì5

24. 25.

.. .Quel verso grandioso e semplice: ... I Virgilio più nobili non hanno Mecenati.
Il patrono è una necessità non dissimile dal la-
voro dello scrivano: ognuno dei due potrebbe
Douglas, Douglas, tender and true
essere messo volentieri in disparte. E, in ogni
caso, deve avere capacità di adattamento. I
in cui la stessa ripetizione è musica del Pope36 più acuti non otterrebbero un anticipo
senso; e il terribile dramma di quel verso di per l'Iliade, che rifiuterebbero di tradurre, vi-
Webster che mai avrà rivali: sto che sarebbero capaci di scriverla. I Virgilio
più nobili non dispongono di Mecenati.
Cover ber face; mine eyes dazzle she died In ogni caso, quanto più nobile è il genio,
young^ meno nobile il destino. Un piccolo genio rag-

34 William Wordsworth, Nature and thè Poet.


35 William Shakespeare, Re Lear.
33 Cfr. nota 14. 36 Alexander Pope (1688-1744), poeta inglese.

56 57
giunge la fama, un genio grande l'infamia, uno 26.
ancor maggiore è disperato; un dio viene cro-
cefisso. I realisti fanno le piccole cose e i romantici
La maledizione del genio non è, come rite- quelle grandi. Un uomo deve essere realista
neva Vigny37, essere adorato, ma non amato; è per poter gestire una fabbrica di chiodi. Deve
non essere amato né adorato. essere romantico per gestire il mondo.
Wilde non fu mai così veramente genio È necessario un realista per trovare la realtà;
come quando un uomo alla stazione ferroviaria un romantico per crearla. Napoleone è solo un
gli sputò in faccia mentre lui veniva trasferito poeta, Cromwell un entusiasta, Cesare un retore.
in prigione. Una grande offesa ha colpito molti La distanza tra Henry Ford40 e John Milton
geni: ma nessuno ha sputato loro in faccia. è sempre maggiore sul treno del ritorno.
... E John Keats38, lui sì amato dagli dèi, per La realizzazione è la morte, perché è la fine.
il quale il mistero degli dèi fu tanto crudele... I romantici sono sopravvivenza, eterne incar-
Ma la saggezza e il discernimento del tempo nazioni di se stessi.
non permetteranno che Keats venga classifi-
cato inferiore a Shelley39. Uno era poeta e La civiltà è greco-romana e si inserisce, di
aveva un cuore per cantare; l'altro fu artista, e conseguenza, nella linea evolutiva delle nazioni
lavorò. meridionali. In certa misura, è ancora mediter-
ranea, sebbene, con il Portogallo, abbia oltre-
La tragedia delle cose che, ottenendo signifi- passato le Colonne d'Ercole e così aggiunto il
cato dalla loro realizzazione, perdono il signifi- mondo a Roma.
cato della cosa significata.
I viaggi per mare, come quelli di Drake, di
Frobisher, di Cook41 e (come dice l'Ufficio per

37 Alfred de Vigny (1797-1863), scrittore francese. 40 Henry Ford (1863-1947), industriale statunitense.
38 John Keats (1795-1821), poeta inglese. 41 Francis Drake (1540-1596), Martin Frobisher (1535-
39 Percy Bysshe Shelley (1792-1822), poeta inglese. 1594) e James Cook (1728-1779): navigatori inglesi.

58 59
le Concessioni) «simili», sono così insignifi- Nell'antica Grecia, erano praticamente conti-
canti nella sociologia delle scoperte che un in- nui. Grecia e civiltà erano coesistenti, o conso-
glese mostrerebbe maggior patriottismo se non stanziali. L'antica Grecia e la sua civiltà, essendo
li nominasse affatto. Il contributo inglese alla l'inizio della sociabilità critica, ossia, della stessa
sostanza della civiltà fu la politica e non la na- civiltà, erano identiche alla sostanza dell'uma-
vigazione. L'Inghilterra trovò il mare solo dopo nità civilizzata. Così, quando un poeta scriveva
che le dissero dove si trovava. come un greco, scriveva come un uomo. Questo
Paradiso non venne più ritrovato. Gli arcangeli
ne espulsero l'Uomo e si misero eternamente a
27. guardia di quelle inutili porte.
Un poeta greco, per essere famoso, doveva
In qualsiasi società, e in qualsiasi epoca, ci adattarsi all'ambiente. Noi abbiamo tre am-
sono tre società e tre epoche. C'è, in primo bienti a scelta. Per adattarci a tutti e tre,
luogo, e soggiacente a tutto, l'umanità e il ognuno di noi deve essere una trinità, che è fin
tempo indefinito della sua durata, che nella no- troppo anche per un pazzo.
stra lingua corrente prende il nome di eternità. Roma, era l'America della Grecia, e pertanto
«L'Uomo ha in sé l'eternità» dice Browning42, la sua erronea interpretazione [...]
benché sia possibile che abbia voluto dire
qualcosa di differente. C'è, poi, al di sopra, la
civiltà a cui quella società e quell'epoca appar- 28.
tengono. Ci sono, infine, quei particolari del-
l'hicetnunc [...] La fama delle nazioni è, per certi versi, si-
mile a quella degli uomini. Ci sono nazioni ge-
Questi tre livelli possono avere una struttura niali; ci sono nazioni talentuose; ci sono na-
simile o differente. zioni di spirito.
Nella civiltà cui apparteniamo, ci sono tre
nazioni geniali, e cioè le tre nazioni che co-
42 Robert Browning (1812-1889), poeta inglese. struirono il mondo moderno. La loro gran-

60 61
dezza è stata variabile, ma in tutti e tre i casi 29.
non ne fu immediato il riconoscimento da
parte del mondo. Le odierne nazioni coloniali, che come pa-
La civiltà moderna si basa su tre princìpi: la rassiti vivono dei cascami della nostra gloria e
cultura greca, l'ordine romano e la morale cri- delle nostre prodezze...
stiana. La cultura greca significa razionalismo Come la stessa miserabile Germania, nuova
individualista, e ogni qual volta una nazione ricca della civiltà europea...
europea si è allontanata da questo fondamen- L'Impero Germanico non ha una tradizione
tale elemento, è caduta o ha conosciuto la architettonica. (Gotico...)
sconfitta. L'ordine romano significa il concetto ... come quando un uomo, nella capitale di
di Stato in quanto Impero, e ogni qual volta un grande Paese, condannato a vivere delle
una nazione europea ha perduto questa no- rendite delle prostitute si trasforma, per di-
zione, si è rovinata o è diventata insignificante. verse volte, in primo ministro e ministro degli
La morale cristiana significa [...] Affari Esteri di quello stesso Paese. È vero che,
Dopodiché, la civiltà moderna è ora basata per molte persone, la Repubblica non solo è
su tre elementi - la nazionalità, creata dall'Ita- una donna, ma una donna di malaffare.
lia; l'universalità, creata dal Portogallo; e la li- ... gli indubitabili vantaggi della democra-
bertà, creata dall'Inghilterra. zia; in nessun altro sistema politico un uomo
Questi elementi, creati dal genio di tre na- così poco istruito come Briand 43 potrebbe
zioni, furono diffusi dal talento di altre tre. La giungere per meriti personali alle più alte cari-
Germania, che trasformò il Rinascimento in che dello Stato.
Riforma; la Spagna, il [...]; e la Francia, che ha Tanto Lenin come Mussolini sconfissero
universalizzato la Rivoluzione Inglese. delle menzogne; ma tutti e due scoprirono che,
essendo la civiltà nella sua essenza artificiale,

43 Aristide Briand (1862-1932), uomo di stato francese. Nel


1926 divise con G. Stresemann il Premio Nobel per la Pace.

62
63
;ssuno la sostiene o la costruisce se non per zione. Non sono state capaci di rimanere indi-
o delle menzogne. Constatarono che è ne- pendenti nel corso della storia, e solo adesso,
cessario creare nuove menzogne per sostituire nel bel mezzo del declino e dell'agonia degli
quelle antiche. imperi, mettono in mostra il loro passato da
Le sofferenze di [...] sono poste di fronte a nuovi ricchi come una testa vuota sopra quella
01, e 1 ingiustizia fatta a [...]. Tutti rimaniamo decadenza. È per questo motivo che il socio-
dubbiamente commossi. È impossibile non logo realista non parla di Bretagna, o di Gran
commossi di fronte a Edgar Bretagna, e nemmeno stabilisce quella futile e
reale distinzione tra Catalogna e Spagna. Le
• le collettanee degli strafalcioni e degli or- province che rispondono al nome di Scozia, Ir-
i scritti dei discorsi di politici e di ammini- landa e Galles sono tutte quante Inghilterra
traton. Tuttavia, il mondo così è governato e per lo storico pragmatico; sono Inghilterra così
non può essere governato diversamente. È come la Provenza è Francia. L'Inghilterra le
questa la realtà. conquistò, una in un modo, l'altra in un altro,
L'errore di persone come i critici del sistema e la lingua che parlano nel mondo - affinchè il
sociale e non avere niente di meglio del peg- mondo le capisca - è la lingua che si chiama in-
giore tra loro.
glese.
In un certo senso, si può dire che la diffe-
renza tra il fatto che una nazione sia stata ca-
30. pace di mantenere la propria indipendenza re-
lativamente a una nazione più forte, e che in-
È il caso di paesi come l'Irlanda o la Catalo- vece l'abbia persa con un'altra, sia solo que-
gna. Sono nazioni virtuali e non nazioni vere, stione di fortuna. In questo senso, tutto quanto
reali. Hanno tutte le caratteristiche di una na-
è solo questione di fortuna. Il genio di Shake-
zione, eccetto il fatto di esistere in quanto na-
speare è questione di fortuna, giacché, se non
fosse nato con lui, non ci sarebbe stato.
M Edgar Walla'e (1875-1932), giornalista e scrittore in-
Per il mondo in generale, qual è il significato
glcSC,
di queste strane lingue, con la loro sgradevole

64
65
combinazione di vocali e consonanti nei posti insignificante sciocco, gobbo, come un qual-
sbagliati, che, se fossero formate da multipli di siasi usuraio o cattivo marito, essere maggiore
cinque lettere, parrebbero frasi di un codice te- di quegli uomini che, nel peggiore dei casi,
legrafico?
possiedono la sua stessa cupidigia, astuzia e
meschinità, e che differiscono da lui solo nella
casualità della nascita, o nelle avversità dei
31. senza ragione del mondo?
La superiorità risiede nel non mostrare su-
Non esiste alcun argomento sociologico de- periorità, ma nell'averla.
cisivo contro la schiavitù. L'unico argomento
esistente è che si tratta di un crimine, ed è que- Se la storia conoscesse il senso dell'onore,
sto l'argomento sociologico decisivo. questi uomini illustri sarebbero considerati su-
periori agli uomini inferiori.
32.
33.
L'Impero è un'offerta di libertà, la deriva-
zione del nostro eccesso di vita nel risvegliare La disonestà e l'inefficienza professionale
le vite inferiori degli altri. Un tempo, l'Impero sono forse le caratteristiche distintive della no-
era considerato una tirannia, ma la tirannia è la stra epoca. L'artigiano di un tempo doveva la-
schiavitù del tiranno stesso, giacché è tiranno vorare; l'operaio d'oggi deve far lavorare una
solo chi non ha la forza per comandare. Si cir- macchina. È un banale capo di schiavi di me-
conda di muri chi non ha muri per circondare tallo; si abbrutisce come uno schiavista, ma è
gli uomini. Il tiranno è il primo tra gli schiavi, meno interessante, perché non può neanche
giacché è schiavo del concetto stesso di tiran- venir chiamato tiranno.
nia.
Così come uno schiavista diventa schiavo
È imperatore solo chi è superiore alle per- della propria funzione e acquisisce in tal modo
sone dell'impero a lui soggette. Come può un una mentalità da schiavo, anche se di schiavo
66
67
più fortunato, il capo delle macchine si tra- sport i greci ambivano alla fama perché ambi-
sforma in una mera leva biologica, in una spe- vano alla fama in ogni cosa; noi ambiamo alla
cie di meccanismo di avviamento associato a fama nello sport e nei passatempi perché non
un motore. Partecipare alla produzione di possiamo ambire alla fama in altro. L'esube-
massa può far sì che un uomo continui a essere rante attività di un bimbo non ha niente a che
un essere umano dignitoso; in verità, è qual- vedere con l'esuberante attività di una follia
cosa di così vile che non necessariamente è acuta.
qualcuno. Ma partecipare alla produzione di
massa non gli permette di continuare a essere
un operaio umano dignitoso.
34.
L'efficienza oggi è meno complessa di una
volta. L'inefficienza può, per questo, passare Se esitiamo a commiserare il drogato che
facilmente per efficienza ed essere, in realtà, ef- s'imbottisce di cocaina, perché dovremmo
ficiente.
commiserare il drogato ancora più folle che
Le uniche arti e mestieri in cui osserviamo consuma velocità al posto di cocaina?
una qualche lotta per la perfezione, o per la Nel Rinascimento, la vita era più veloce e
realizzazione, sono presenti nell'assenza di arti
più sanamente febbrile di adesso. Sir Philip
e mestieri - cioè, quelle attività chiamate sport
Sidney45 divenne ambasciatore a sedici anni
o gioco, e che venivano solitamente conside-
[...].
rate, non come cose in cui si lotta per qualcosa,
La lentezza della nostra vita è così grande
ma cose in cui ci si riposa dalla lotta. È inutile
che a quarantanni non ci consideriamo vecchi.
citare i greci. I greci si sforzarono di essere per-
La velocità dei veicoli ha tolto velocità alla no-
fetti in tutto ciò che facevano - negli sport e
stra anima. Viviamo molto lentamente e per
nei giochi ma anche nella poesia e nel ragiona-
questo motivo ci annoiarne tanto facilmente.
mento. I nostri poeti in qualche modo fanno
poesia; i nostri pensatori in qualche modo pen-
sano. Solo i nostri corridori corrono vera-
45 Sir Philip Sidney (1554-1586), poeta, uomo politico e mi-
mente, perché corrono senza una meta. Nello litare inglese.

68
69
La vita per noi si è trasformata in un momento dolfo Valentino47.
bucolico. Non lavoriamo a sufficienza e fin- Da Hollywood non è mai arrivato un motto
giamo di lavorare troppo. Ci muoviamo molto di spirito.
rapidamente da un punto dove non si fa nulla
a un altro dove non c'è nulla da fare, e chia- Se si escludono tedeschi e russi, ancora nes-
miamo tutto ciò smania febbrile della vita mo- suno è riuscito a infondere nel cinema qualche
derna. Non è febbre da fretta, ma fretta da feb- cosa che somigli all'arte. Qui non si riesce a far
bre. La vita moderna è un ozio agitato, una quadrare il cerchio.
fuga verso il movimento ordinato tramite l'agi-
tazione.
36.

35. Qualsiasi dattilografa traviata che commet-


tesse l'errore - così come farebbe la maggior
Quel povero sciocco di Segrave46... parte delle persone se lo potesse fare - di es-
Drogati di velocità, personaggi da cartellone sere l'amante di un attore del cinema, scopri-
cinematografico [...]. rebbe, in capo a una settimana, che, eccetto
Non ammiriamo neanche la bellezza: ne am- che per un volto assolutamente banale, l'imma-
miriamo soltanto la sua traduzione. Per strada gine è inferiore in tutte le qualità umane, su-
perficiali o meno, della maggior parte dei ra-
ci sono ragazze non meno belle di quelle che
gazzi che in ufficio giravano quotidianamente
vediamo nei film. Da qualunque ufficio, all'ora
attorno a quella ragazza idealista. L'artista non
di pranzo, escono ragazzi belli come quei va- csteta e la trionfante canaglia si tramuteranno
nesi dei film.
in prodotti tipici della nostra civiltà.
Stupidi come una Mary Pickford o un Ro-

47 Mary Pickford (1893-1979) e Rodolfo Valentino (1895-


46 Cfr. nota al brano 18. 1926), attori.

70 71
37. condario dell'ingegneria civile.
Restano unicamente la letteratura e la mu-
Stanno al di sotto di qualunque disprezzo. sica.
L'opprimente produzione di letteratura cau- La letteratura è la forma intellettuale per di-
serà, per reazione, una selezione egualmente spensare tutte le altre arti. Una poesia, che è
opprimente. La produzione veramente abbon- un quadro musicale di idee, ci rende liberi, at-
dante di libri scritti bene farà in modo che traverso la comprensione che ne abbiamo, di
molti libri antichi sembreranno meno buoni di vedere e ascoltare ciò che vogliamo. Tutte le
quando non c'era nulla cui potessero essere statue e tutte le pitture, tutte le canzoni e tutte
comparati. Il concetto assoluto di valori sarà, le sinfonie, sono tiranniche se paragonate a ciò.
così, costretto a sostituire il concetto relativo. In una poesia, dobbiamo comprendere ciò che
La pittura affonderà. La fotografia l'ha spo- vuole il poeta, ma possiamo sentire anche ciò
gliata di molte sue attrattive. La futilità o l'idio- che vogliamo noi.
zia l'hanno spogliata di quasi tutto il resto. Una passeggiata in un museo diventa non un
Quanto è rimasto è stato saccheggiato da colle- contributo alla cultura, ma uno stimolo per
zionisti americani. Un grande quadro è sino- l'invidia, come spostare lo sguardo dai nostri
nimo di qualcosa che un ricco americano desi- piedi stanchi all'auto di un uomo ricco.
dera acquistare perché ad altri piacerebbe
farlo, se potessero. In questo modo, i quadri
vengono paragonati non alle poesie o ai ro- 38.
manzi, ma alle prime edizioni di certe poesie e
di certi romanzi. Il museo finisce per assomi- La quantità di genio esistente nella presente
gliare non alla biblioteca, ma alla biblioteca di epoca è, nella fattispecie, impossibile da deter-
un bibliofilo. Apprezzare la pittura non vuoi minare. Possiamo sospettare che ci sia del ta-
dire apprezzare la letteratura, ma apprezzare le lento. Ma esiste un'immensa quantità di intelli-
edizioni. La critica d'arte scivola gradualmente genza, ed è da sottolineare, di intelligenza
nelle mani degli antiquari. espressa. L'aumento della possibilità di lettura,
L'architettura si trasforma in un aspetto se- cui talvolta si allude come diffusione dell'istru-

72 73
zione, ha creato un mercato per l'intelligenza verse parrocchie), a volte anche costituiti da
scritta; persone che, in altra epoca, mai avreb- una sola persona. L'uomo di genio ha oggi
bero scritto, sono ora sedotte dalla possibilità maggiori possibilità di quante ne abbia mai
di vedere pubblicati i propri testi, allo stesso avute, senza per questo essere nell'antica Gre-
modo in cui una donna, in un tranquillo am- cia; ma ha meno probabilità di quante ne
biente di provincia, vivrebbe onestamente per avrebbe avute nelle più profonde tenebre delle
il semplice fatto di non vivere, si vede ora co- epoche illuministe. Può contare su una certa
stretta a trasformare in borghesia la sua natu- acccttazione, ma non è sicuro di trovarla. Così
rale prostituzione. come le due naturali metà dell'amorosa anima
Se l'attuale epoca è favorevole o meno alla platonica, il genio e il suo pubblico si cercano
determinazione del genio, è questione che si reciprocamente, ma, come abitualmente ac-
presta a parecchi equivoci. Nei termini in cui il cade nell'altro caso, raramente riescono a in-
caso si presenta, nessuna epoca è favorevole contrarsi. Tendono, separate e sole, a una pie-
appunto alla determinazione del genio. Ma nezza irraggiungibile e vivono virginalmente
un'epoca in cui esistono correnti e controcor- separate.
renti mentali e conflitti e controconflitti del
sentire, è più adatta di un'epoca stabile e solida
ad apprezzare ciò che è strano e pericoloso. 39.
Tuttavia, sussistono delle difficoltà nella nostra
epoca così avvilita. Da un lato, vi è troppa Il pensiero profondo casuale è tipico della
gente che scrive, che disegna e che maltratta nostra epoca. L'originalità dei punti di vista è
l'arte in varie maniere. Questo genera confu- praticamente morta.
sione. Dall'altro, questa stessa moltitudine di Cosa potrà allora sopravvivere al nostro
artisti trasforma la pubblicità e l'autoafferma- tempo ed esserne differente?
zione di più infimo livello in difesa contro La logica (giacché tutte queste persone
l'oblio. Il risultato è che, alla confusione pro- smetteranno di pensare). La spontaneità (giac-
dotta dall'abbondanza, si sovrappone il delibe- ché tutti loro sono critici e commentatori, ma
rato ostruzionismo dei diversi gruppi (delle di- della loro poesia lirica).

74 75
È contemporaneamente fastidioso e inutile, precedente del Milite Ignoto conferirà ai cri-
come un commento al Pentateuco. Quando mini, politici [...] o mortali, del futuro il di-
Mosè, che probabilmente non è mai esistito, ritto di appartenere a un Dio dell'Assassino
scrisse (in parte) il Pentateuco dopo essere Ignoto. Le donne piangeranno la sua morte e
morto48. sogneranno com'era da vivo, e, dato che di lui
non si sa nulla, nessuna disillusione si potrà ab-
battere sul sogno stesso.
40.

Le conseguenze, fino 'ad ora impreviste, 41.


della scienza, creeranno nuove professioni, in
gran parte decorative e futili, e parecchie per- Così come non v'è nulla di più semplice del
sone vi si adegueranno. regicidio, nulla è più certo della morte del re.
... E quelli tra noi che si sfiancano nello
sforzo di leggere Shaw o D'Annunzio possono In un possibile futuro socialista, l'uomo di
trovare rifugio in W. W. Jacobs49 e conforto in genio - un individuo inadatto alle attività o agli
Wills Croft e in Austin Freeman50. ozi dell'alveare, e, quindi, l'unico con delle ri-
chieste là esistente - sarà famoso per la diffe-
Il regicidio diverrà cosa comune, in quanto renza rispetto all'alveare. In contrasto con que-
l'assassino di un re è più o meno sicuro di di- sta era capitalista, otterrà immediatamente la
venire immortale. I governi possono reagire, e fama che qui gli è negata in vita; ma avrà la
seppellirlo in una fossa comune; ma il terribile consolazione di mantenere la tradizione econo-
mica della sua specie. Nessun tipo di società
può indorare il fatto che questa sia una società:
48 «Mosè, servo del Signore, morì in quel luogo, nel paese
la superiorità sarà sempre inferiore. La prova,
di Moab, secondo l'ordine del Signore», (Deuteronomio, 34.5). con le sue riserve incidentali, sarà sempre di
49 William Wymark Jacobs (1863-1943), scrittore inglese.
fronte a tutti.
50 Wills Croft (1879-1957) e Austin Freeman (1862-1943),
scrittori inglesi di romanzi polizieschi.

76 77
Chesterton avrebbe raggiunto veramente la con vigore; ha basato il medievalismo su un ri-
grandezza se avesse posseduto ciò che noi, la- fiuto della modernità che non ha nulla a che
tini, chiamiamo «composizione», nozione se- vedere, nemmeno per contrasto, con il Medio
condo la quale uno scritto deve possedere un Evo.
inizio, un centro e una fine: e, dato che la lette-
ratura si nutre di idee, la composizione lettera-
ria è nutrita dal raziocinio, che è fatto da idee; 43.
e, per quando frivolo sia l'argomento, un'opera
letteraria deve essere, fin dalla nascita, razioci- Shaw51, nonostante sia un artista minore,
nio dotato di un corpo; così come una poesia possiede, però, la virtù di essere stimolante.
deve avere uno scheletro. Questo piccolo opu- Stimola il pensiero critico, anche se questo,
scolo è una modesta prova di quello che dico: una volta stimolato, inizia a distruggergli tutte
il lettore noterà che, nonostante l'eccessiva ver- le sue illusioni riguardo l'umanità, lui che non
bosità che pare contenere, non divaga vera- vuoi sapere nulla di umanità e di giustizia, che
mente in nessun momento, né svia dal razioci- non crede in nessuno. Il signor Shaw, come la
nio astratto a cui da corpo, e che nessun para- maggior parte dei propagandisti, porta a qual-
grafo è messo al posto sbagliato, e neppure si cosa d'altro - è autodistruttivo per natura. Uno
permette capricci o debolezze nel corso di [...] stimolante è qualcosa che ci spinge a essere noi
stessi; così, il whisky ha portato molti uomini a
commettere atti che nulla hanno a che vedere
42. con l'orzo. Il signor Shaw fa come tutti gli sti-
molanti: aspetta che ci intoniamo a lui, ma non
Chesterton vive in quell'ambiente di mezze è così che agiscono gli stimolanti - sono loro
verità da cui le verità escono nebulose. che devono intonarsi a noi.
Quando ha ragione, trova generalmente un
modo per avere torto.
Ha difeso la fede cattolica con ammirevole 51 George Bernard Shaw (1856-1950), commediografo e

asimmetria, che ogni cattolico ripudierebbe scrittore irlandese.

78 79
Il peccato mortale di Shaw - come di qual- zione» - lo sforzo di dire le cose in modo suc-
siasi uomo che voglia essere considerato artista cinto, logico e una sola volta - non è cosa che
- è di non avere poesia nel proprio intimo, il li disturbi. Possiedono quella disonestà profes-
che significa che in lui non vi è umanità. sionale che è una delle caratteristiche della no-
Shaw pare più il fondatore di una religione stra epoca delle macchine.
che un creatore di letteratura, che del resto Il signor Chesterton - l'unico vero genio dei
non è. Non è un Synge52 e nemmeno un Wilde. tre, dato che è un poeta -[...].
Gli mancano le opinioni, che rappresentano il Ma Chesterton ha un impedimento. È un
trionfo e il refrigerio dell'umanità. uomo di genio. Possiede questa terribile qua-
lità. Da quel momento l'infanzia matura in ciò
che vagheggia, come uno gnomo che si sta in-
44. camminando per andare a Messa.
È nelle sue storie di detective che si tra-
Che si tratti del signor Shaw, del signor Che- sforma in detective.
sterton, o del signor Wells53, lo stile letterario è Mi dispiace per quelli che non lo amano, e
il medesimo. Consiste nello scrivere ciò che si non per ciò che lui scopre, ma per quello che
pensa senza pensarci. Il giornalismo è la stessa porta. Perché è qualcuno che vagheggia in-
cosa: nel giornalismo perché non c'è tempo; torno alla verità, tenendola sempre alla sua de-
qui perché vi è giornalismo. Il nefasto deside- stra, e non stando mai al suo lato destro. Pos-
rio di impressionare il pubblico questa sera, siede il muro cattolico esterno che racchiude il
come se non vi fosse umanità, sta alla base di giardino cattolico interno. Esistono due chiese
tutta questa mediocrità. cattoliche e lui appartiene a quella che può es-
Ciò che noi, latini, chiamiamo «composi- sere vista dall'esterno. Non ha mai trovato la
porta nel muro che il suo amico Wells, più
tranquillo, ha oltrepassato, ma solo per suppo-
32 John Millington Synge (1871-1909), scrittore e dramma-
turgo irlandese. sizione. È inciampato in una fede, in un angolo
" Gilbert Keith Chesterton (1874-1936) e Herbert George del paradiso, ma la fede non abita quegli angoli
Wells (1866-1946), scrittori britannici. occasionali.

80 81
45. Tutti i grandi poeti sono appartenuti a un
proseguimento della medesima tradizione, di-
La verità riguardo uomini come Shaw e [...] versificandola col temperamento. Alcuni
è che sono barbari. Irrompono nella civiltà con l'hanno fatto consacrando la propria indivi-
la novità di chi non ne fa parte, e saltano all'oc- dualità a una raffinata erudiziene; è il caso di
chio come un negro in Scandinavia. La loro Virgilio (un erudito ai suoi tempi), di Dante e
nerezza è il loro marchio. La vera novità che Milton. Altri, riunendo nella propria indivi-
dura è quella che prende tutti i fili della tradi- dualità la totalità dell'osservazione e dell'espe-
zione e con essi tesse nuovamente una trama rienza, che sono i tradizionali risultati
che la tradizione sarebbe incapace di creare. dell'animo umano; è il caso di uomini come
Le idee essenziali del genio sono tanto antiche Shakespeare e Walt Whitman. La caratteristica
come la sua base, che è l'esistenza dell'uma- morale definita dai primi è la serietà - la loro
nità. Ogni uomo di genio prende questo vec- elevata serietà, come direbbe Matthew Arnold.
chio vestito sfilacciato e [...] La caratteristica morale definita dai secondi è
L'altro elemento di notorietà che chiamiamo l'amoralità; sia Shakespeare sia Whitman erano
fama è l'essere barbaro. Essere barbaro signi- indifferenti ai valori morali, se non quando su-
fica entrare nella civiltà venendo da fuori; scettibili a essere trasformati in valori estetici
farne parte per il numero sulla porta, ma senza dall'emozione. E diciamo, per inciso, che tutti
l'esperienza con cui comprendere che esistono e due erano pederasti. Goethe, ha un po' di
strade e che, per antica tradizione, vengono una cosa e un po' dell'altra...
messi numeri sulle diverse porte. Egli attra- L'elemento essenziale del barbaro è di essere
versa la civiltà in diagonale. Entra dalla fine- totalmente moderno; è totalmente della sua
stra, che non è l'entrata normale, ed esce da epoca perché la razza cui appartiene non è pre-
un'altra finestra; pensa che il suo atto sia im- ceduta da civiltà anteriori. Ha solo antenati
portante perché, come il vento, da una diversa biologici. Un tratto comune a Lenin e Shaw, a
sistemazione ai piccoli particolari del mobilio - Wells e [...]. Quando si appellano a qualcosa
quadri, vasi - della civiltà, ma spargendoli per al di fuori di loro stessi, si appellano a cose
terra. come l'umanità, che è l'espressione comune

82 83
per designare la specie animale con fattezze matica. Il fatto è che noi siamo già vecchi
umane, e che non esiste al di fuori della biolo- prima di nascere e la sostanza del mondo non è
gia, o si appellano alla scienza, che non ha la novità, ma il rinnovamento. Da tutto ciò che
niente a che vedere con lo spirito umano, se diciamo dovremmo uscire, e non entrare, e il
non per il fatto di essere prodotta da esso, ma nostro epigramma quotidiano non deve scor-
non per esso. dare Omero. E potremmo riscrivere:
Il negro si veste sempre all'ultima moda. Il
cannibale, se fosse qui, ordinerebbe sempre i Por men may rise on stepping-stones
piatti più raffinati. Tutti e due, per ovvie ra- Oftheir live selves to higher things™.
gioni, si sentono, a volte, pessimisti.
Queste persone giunte dai selvaggi recessi ri-
svegliano la nostra autocritica e noi reagiamo
46. rimanendo tali quali siamo, ma con un apprez-
zamento maggiore del passato. Nulla traduce il
Il vero termine da applicare loro è barbari. Medio Evo in modo così brillante come un
In quanto schiavi importati, sono estranei alla teorico della Rivoluzione Francese. Nulla è
civiltà cui appartengono. Recano con sé, an- così tenebroso come un teorico del nuovo me-
cora fresca, da tribù non addomesticate dalla dievalismo che si scorda di esserlo.
storia, una critica alle bugie necessarie che co- Come accade a tutti gli stranieri, la loro
stituiscono la società; e questa critica, come principale preoccupazione è dedicata alle isti-
quella dei bambini, è contemporaneamente tuzioni sociali e ai costumi del paese in cui
esatta e inutile. Sono riformatori per difetto e sono stranieri, in quanto le loro critiche sociali
non per eccesso. La nostra società, abituata e l'impazienza di riforme costituiscono il natu-
alle tradizioni, affronta le loro opinioni come rale motore del pensiero. Il vero abitante di un
se fossero medicine sbagliate e le vomita come paese civile si preoccupa più di Dio e delle
se fossero medicine sicure. Il modo imperfetto
con cui parlano la nostra lingua procura loro le
critiche negative della logica della nostra gram- 54 Alfred Tennyson (1809-1892), In Memoriam.

84 85
Parche che di riforme sociali. Voler conoscere alla fin fine, non è altro che propaganda. Si tra-
l'umanità è solo un avvicinamento all'anima, o vestì da pubblicitario delle sue «idee», e le sue
agli dèi. Tuttavia, questi stranieri si preoccu- pièce non sono altro che abbozzi. Vi sono cose
pano dell'umanità in quanto umanità e cre- piuttosto degne di Shaw, e talvolta migliori in
dono nell'esistenza collettiva di uomini divisi. quanto più pure, negli annunci pubblicitari dei
migliori agenti americani; ma l'intuizione giu-
sta spetta agli uomini d'affari, che sanno che la
47. loro arguzia non soprawiverà, né che sarà ne-
cessario ai fini commerciali e all'incalzare delle
C'è molto più da dire a favore di Edgar Wal- necessità del presente.
lace, come tipo umano ben definito, che a fa-
vore di Bernard Shaw. Edgar Wallace sta
fermo sulle sue posizioni, mentre Shaw non ne 48.
prende nessuna. È troppo spiritoso per i giorni
di oggi, ma non lo è abbastanza per quelli di Sono le idee e non i propositi, che fanno
domani. Questo è essenzialmente dovuto al l'immortalità - idee come forma e non come
fatto di essere un tipo umano morboso; il suo sostanza. Nell'arte, tutto è forma e tutto in-
ideale di società aspira dolorosamente a mo- clude le idee. L'opinione della posterità non in-
strare che lui è un ipocondriaco [...] del so- teressa se una poesia possiede concetti materia-
ciale. Utilizza il talento per fare dello spirito e listi o idealisti; ciò che interessa è se quei con-
lo fa risuonare come se fosse genio. Ha un po' cetti siano o meno elevati, gradevoli nella
di ogni elemento, e sopra tutti di arguzia; che forma - precisamente nella loro forma mentale
lo renderebbe davvero grande, se non avesse la e astratta - o sgradevoli.
serietà del talento, che in lui assume una sgra- Apparentemente, questo farebbe sì che la
devole forma di pubblicità, un atteggiamento pubblicità non pregiudichi l'arte, quando essa
nei confronti della vita che di solito adottano esista. In verità, non la pregiudica, ma, affinchè
solo gli sciocchi. non lo sia, è necessario che, contro i suoi pro-
La sua pubblicità è stata molto buona, ma, positi e le sue intenzioni, l'artista dimentichi la

86 87
pubblicità nell'arte. Qui la propaganda è utile cultura stanno tutte nell'epopea cristiana; uni-
come stimolo, e inutile come proposito. È pos- camente Cristo vi rimase fuori. Qualcuno si è
sibile che la Divina Commedia fosse destinata a mai sentito cristiano dopo aver letto il Paradiso
fare propaganda cattolica - cosa sufficiente- perduto?
mente inutile in un'epoca tanto cattolica; ma La vera pubblicità è quella dell'uomo
Dante, quando la scrisse, dimenticò completa- d'azione, che utilizza le parole unicamente
mente la pubblicità e scrisse poesia. La pubbli- come azione. E non esiste propaganda cri-
cità non pregiudica la poesia, per la semplice stiana eccetto quella di una vita cristiana, né
ragione che non la tange. Il risultato è che un genio cristiano che non sia santo.
terzo dei commentatori di Dante considera Si può dire che, se la pubblicità non è seria,
eretica la Divina Commedia e molti di loro in- è compatibile con l'arte. Il sacro entusiasmo
tenzionalmente eretica. Se il poema può essere che dura un breve momento è lo spirito con
considerato, al contempo, cattolico e anti-cat- cui si deve difendere una causa nobile o igno-
tolico, vorrà dire che la pubblicità non sarà bile, senza che smetta di essere arte. Il poema
stata particolarmente efficace. Lo stesso po- più antipatriottico di un grande poeta, dice
trebbe venir applicato a un poema affine e dif- Swimburne nel difendere l'arte per l'arte, è
ferente che rivaleggia con la Divina Commedia meglio di un poema maggiormente patriottico
nel giudizio delle epoche. Milton lo scrisse col di un cattivo poeta. È vero, e probabilmente
proposito di giustificare il comportamento di perché il poema antipatriottico non era sincero
Dio nei confronti dell'uomo, mettendo nel suo e il poeta ha avuto il tempo di pensare più alla
poema due eroi - Satana, che si rivolta contro poesia che all'antipatriottismo.
Dio, e Adamo, che Dio punisce. Ha giustifi-
cato il comportamento dell'uomo nei confronti
di Dio. Il suo poema divenne l'epopea di un 49.
certo tipo di cristianesimo, e il risultato è che il
suo autore era ariano, stante che la sua forma Le relazioni tra arte e morale sono straordi-
di cristianesimo stava nell'assenza di cristiane- nariamente semplici, giacché tanto i difensori
simo. La sua vasta erudiziene e l'esperienza di di chi sostiene che non vi è relazione, come i

89
loro oppositori, hanno ragione. Obiettiva- vare in quanto poesia; ma non potrà elevare in
mente, non esiste alcuna relazione tra arte e quanto prodotto vivente.
morale, per la semplice ragione che l'arte è arte Tutti i grandi artisti lavorano sottoposti
e la morale è morale, e per lo stesso motivo all'istintivo ordine che danno a loro stessi di
non esiste alcuna relazione tra verità e morale. creare qualcosa che, se contemplato, eleverà la
Pertanto la morale, essendo il tentativo di ele- mente di chi la contempla a qualcosa di ideale,
vare la vita umana, per darle un valore umano, o alla forma ideale di una cosa reale. Questo lo
ha conseguentemente relazione con tutta la si può osservare nel semplice verso, che è il
vita umana. E la vita umana comprende l'arte e mezzo della più elevata tra le arti, o del ritmo -
la verità. così come nella musica -, che è il mezzo della
Le stesse relazioni esistono tra bellezza e ve- più potente di tutte. Il verso è la forma del lin-
rità. Io potrei, se fosse alla mia portata, basare guaggio ideale - artificialmente superiore; il
una splendida poesia sul presupposto che il ritmo è la forma ideale - la forma artificiale -
Sole ruota attorno alla Terra; e nessun insulto a del suono. Ora, comunque siano le forme per
Copernico potrà molestare la cadenza del mio elevare, abbassare non è una di esse. Tutti i
verso. Tuttavia, nella misura in cui utilizzo un grandi artisti evitano la vera immoralità - cioè
presupposto evidentemente errato, farei per- quel che sentono essere immorale - nella loro
dere alla mia poesia il proprio contatto con la arte, poiché essa è estranea ai loro stessi sforzi
vita - ossia, anche se non perde il suo contatto e propositi artistici; essa sarebbe direttamente
con l'arte, lo perde con ciò che all'arte appar- in contraddizione, dato che, oltre a diminuire
tiene. il valore oggettivo del prodotto, e non come
La mia bugia non pregiudicherà l'effetto ar- semplice arte ma come arte umana, o elemento
tistico della poesia, ma rovinerà l'effetto di ele- di elevazione, diminuisce anche il suo valore
vazione di cui l'effetto artistico è solo un soggettivo, per la divisione d'attenzione cau-
aspetto. Sta di fatto che - e qui tocchiamo il sata nell'artista. L'effetto è simile a quello pro-
fondo - elevare è la finalità dell'arte più su- vocato dall'introduzione della teologia o della
blime, e il suo fine è, di conseguenza, identico morale discorsiva in una poesia.
a quello della morale. La mia poesia potrà ele- Due supremi poeti del mondo - ossia, due

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artisti supremi nell'arte suprema - solo due fredde per scrivere. Ci sono tre tipi di emo-
sono, in qualche maniera, immorali: Shake- zioni che producono buona poesia - emozioni
speare e Goethe - Shakespeare nell'omoses- forti ma rapide, di cui si serve l'arte mentre
sualità dei suoi sonetti e nel fastidio prodotto passano, ma non prima che siano passate; emo-
dalla stessa in Venus and Adonis (ma certo non zioni forti e profonde nel ricordo che lasciano
nell'insieme della sua produzione drammatica); molto tempo dopo; ed emozioni false, ossia,
Goethe in base alla sua tendenza e al suo spi- emozioni sentite coll'intelletto. La base di tutta
rito critico puramente estetico. E questi due l'arte non è l'insincerità, ma una sincerità tra-
poeti sono quelli che, tra i più grandi poeti del dotta.
mondo, sono i meno artisti. Tutti e due sono Il grande generale che vuole vincere una
cattivi costruttori di legami, essendo Goethe il battaglia per l'impero del suo paese e la storia
caso più evidente, dato che in Shakespeare vi è del suo popolo non desidera - non può deside-
più calore morale [...]. rare - che tanti dei suoi soldati vengano uccisi.
Nonostante ciò, quando incomincia a meditare
la propria strategia, opterà (senza pensare ai
50. propri uomini) per l'attacco migliore, anche se
gli dovesse costare centomila perdite, e non
Qualsiasi persona sia, in qualche modo, per l'azione peggiore, o per una meno violenta,
poeta, sa molto bene che è più facile scrivere che gli possa risparmiare nove decimi degli uo-
una bella poesia (se le belle poesie sono alla mini con i quali e per i quali combatte, e che di
sua portata) su una donna che gli interessa solito ama. Si trasforma in artista per amore
molto piuttosto che su una donna di cui sia dei suoi compatrioti e sacrifica i suoi compa-
profondamente innamorato. Il miglior genere trioti per amore della strategia.
di poesia d'amore riguarda, di solito, una
donna astratta.
Una grande emozione è eccessivamente
egoista; richiama a sé il sangue dello spirito e
questa congestione lascia le mani troppo

92
93
51. 53.

Può non essere intelligente, ma deve essere La tragedia di Swinburne55 è inscritta lungo
un intellettuale. tutte le sue incoerenti poesie, con la sua perpe-
L'arte è l'intellettualizzazione della sensa- tua sensualità e la sua perpetua innocenza,
zione per mezzo dell'espressione. L'intellettua- nelle sue lunghe sognanti allocuzioni a donne
lizzazione è data in, per e mediante l'espres- bidimensionali. The Importance o/Being Alger-
sione stessa. È per questo motivo che i grandi non56 avrebbe potuto essere stata scritta per
artisti - anche i grandi artisti della letteratura, lui.
la più intellettuale tra le arti - sono così fre- L'allusione di Swinburne a Tennyson - «la
quentemente persone senza intelligenza. familiare melassa del laureato» - è spiritosa
perché è Swinburne, e non Tennyson, a essere
così dolciastro, e di sicuro non ci interessa se
52. quel liquido nauseabondo sia familiare o
meno.
Un classico è un uomo che si esprime; un ro- Tennyson possedeva, in verità, la nozione se-
mantico è un uomo che ha molto di sé da condo la quale la lingua deve essere utilizzata
esprimere e che esprime solo ciò che ha da per trasmettere il pensiero; pensava così come
poteva e lo diceva nella miglior forma possi-
esprimere. È spaventoso, per esempio, quanto
bile. Generalmente, parlava molto bene. Ma
di Shelley è solo ciò che Shelley potrebbe aver
Swinburne pensava come non poteva e il disa-
fatto se fosse stato un'altra persona. Ma tutto
stro avveniva quando cercava di esprimersi.
ciò deve essere filtrato, sublimato, è uno splen-
Swinburne è un Tennyson elevato ai limiti
dore virtuale, una luminosa possibilità verba-
lizzata. della ragionevolezza. Non è una caduta di stile

55 Algernon Charles Swinburne (1837-1909), poeta inglese.


56 The Importance of Being Earnest è una commedia, del
1895, di Oscar Wilde.

94 95
se parliamo di Dolores invece che di Maud, so- Ognuno di noi ha, forse, molto da dire, ma
prattutto quando Dolores non ha un'esistenza intorno a quel molto c'è poco da dire. La po-
possibile. sterità ci vuole succinti e precisi. Faguet57
scrisse magistralmente che la posterità ama
solo scrittori concisi.
54. La varietà è l'unica giustificazione dell'ab-
bondanza. Nessuno dovrebbe lasciare venti li-
Nulla che valga la pena di essere espresso ri- bri differenti, a meno che non sia capace di
mane inespresso; sarebbe contro la natura scrivere come venti uomini differenti. Le opere
stessa delle cose. Crediamo che Coleridge te- di Victor Hugo riempiono cinquanta grossi vo-
nesse dentro di sé grandi cose che non rac- lumi, ma ognuno di essi, quasi ciascuna pagina,
contò mai al mondo; tuttavia, le ha raccontate contiene tutto Victor Hugo. Le altre pagine si
nel Mariner e in Kubla Khan, che contengono sommano come pagine, non come genio. In lui
la metafisica che lì non c'è, fantasie omesse e non v'era produttività, bensì prolissità. Perse il
introvabili speculazioni. Coleridge non suo tempo in quanto genio, ne perdette poco
avrebbe mai potuto scrivere quelle poesie se in quanto scrittore. L'opinione di Goethe al
non avesse avuto dentro di sé ciò che quelle suo riguardo continua ad essere suprema, no-
poesie esprimono, non per quello che dicono, nostante sia stata troppo precoce, e una grande
ma per il solo fatto di esistere. lezione per qualsiasi artista: «Dovrebbe scri-
Ogni uomo ha ben poco da dire e la somma vere di meno e lavorare di più», disse. Questo
di tutta una vita di sentimenti e pensieri può, a parere, nella sua distinzione tra lavoro sul se-
rio, che non si espande, e lavoro fittizio, che
volte, essere interamente contenuta in una poe-
occupa spazio (dato che le pagine non sono al-
sia di otto righe. Se Shakespeare avesse unica-
tro che spazio), è una delle grandi opinioni cri-
mente scritto la canzone di Arici a Ferdinand,
tiche del mondo.
in realtà non sarebbe stato lo Shakespeare che
fu - ha scritto ben di più -, ma rimarrebbe di
lui a sufficienza per mostrare di essere stato un 57 Émile-Auguste Faguet (1847-1916), storico della lettera-
poeta più grande di Tennyson. tura e saggista francese.

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Se riesce a scrivere come venti uomini diffe- derevole istinto sociologico, sarà incapace di
renti, è venti uomini differenti, e comunque applicare gli stessi principi, se li ha, all'analisi
ciò avvenga, i suoi venti libri troveranno una dell'attuale primo ministro. Nel momento in
giustificazione. cui giunge a casa, se ne va via subito.
Per quel che riguarda i poeti e i prosatori
minori, la fama va riducendosi di antologia in
55. antologia. Nel giro di cento anni sarà impossi-
bile pubblicare un'edizione completa di Byron,
Alla posterità, dice Faguet, piacciono solo di Shelley, delle poesie di Goethe, o di Hugo.
scrittori concisi: la posferite n'aime que les écri- Persino le moderne antologie di questi autori
vains concis. Gli uomini saranno sempre dispo- saranno sempre più ridotte a causa della frene-
sti a leggere, anche se questo esige uno sforzo, sia e della confusione del tempo: le cento pa-
ciò che è immediatamente temporale, grazie al gine che conosciamo di Wordsworth, comun-
suo interesse particolare, per così dire, che tale que, si ridurranno a cinquanta; le cinquanta di
lettura riveste ai loro occhi. Leggeranno sem- Coleridge finiranno per diventare non più di
pre un romanzo di cinquecento pagine riguar- dieci. Ogni nazione avrà le sue grandi opere
dante la loro epoca, così come leggeranno sem- fondamentali e una o due antologie per tutto il
pre un manoscritto di cinquecento pagine ri- resto. La concorrenza tra i morti è più dura
guardante la storia della loro famiglia, o dei della concorrenza tra i vivi, poiché i morti sono
loro vicini. Mentre il passato li attrarrà solo per in numero maggiore.
la perfezione e la brevità. È curioso come così Alcuni poeti e alcuni prosatori sopravvive -
tanti uomini, che sono critici terribili dei loro ranno, non per il loro valore assoluto, ma per
contemporanei, si rivelino lucidi critici ri- l'assoluta relatività. Questo preserverà quella
guardo il passato. Ciò si verifica, con una certa dolce opera del Circolo Pickwick che, pur non
frequenza, negli scrittori che scrivono di storia; essendo una grande opera di genio, è rappre-
e l'uomo che giudica Walpole58 con un consi- sentativa del genio dell'Ottocento (ed è tutto
quel che resterà di Dickens); preserverà Whit-
58 Robert Walpole (1676-1745), uomo politico inglese. man - non mi è possibile prevedere in quale

98 99
misura verrà ridotto o antologizzato), poiché, purché non le si chiami arte. Ma è vero che, se
per quanto sia grande l'influenza del localismo non pensassimo che sono arte, non le fa-
e della contingenza in Foglie d'erba, in lui si remmo, per quanto brevi siano.
trova l'intera America del Nord, così come in Lo sforzo concentrato necessario per pro-
Catulo Cearense59 si trova l'intera America La- durre una buona poesia, anche se breve, ec-
tina. Sono libri che soprawiveranno come mo- cede l'incapacità costruttiva, la miseria della
delli. ragione, la futilità della sincerità, la disordinata
La gran parte della letteratura moderna è povertà d'immaginazione che caratterizzano la
conversazione scritta, racconti del focolare fatti nostra epoca. Quando Milton scriveva un so-
ad alta voce, dall'ispirazione sbagliata, e chissà netto, lo faceva come se la sua vita dipendesse
se la triste Lettera alla Posterità, come disse da quell'unico sonetto. Nessun sonetto do-
Voltaire riguardo l'omonima poesia di J. B. vrebbe venir scritto con spirito differente. Un
Rousseau60, raggiungerà mai il destinatario. epigramma può essere una pagliuzza, ma deve
Scrivendo, sprechiamo quel tempo che do- essere una pagliuzza alla quale il poeta mori-
vremmo guadagnare conversando o, forse, non bondo si aggrappa. La grande arte non è opera
lo sprechiamo, ma non abbiamo nessuno con di giornalisti, che scrivano o meno sul giornale.
cui parlare, o vorremmo un uditorio troppo La grande influenza scientifica della seconda
vasto per le possibilità della nostra laringe e la metà del secolo scorso non venne recepita. Ha
pazienza dell'ascoltatore più lontano. Da tutto prodotto materialismo e non spirito scientifico.
ciò i nostri brillanti e frivoli romanzi, le nostre L'uomo della strada ha sentito parlare di freno-
satire, i nostri saggi intelligenti e inutili, i nostri logia, di astrologia, di alchimia, e le ha chia-
poemi da tavolino: cose molte volte divertenti, mate sciocchezze. Lo spirito scientifico lo
di solito buone, che vai sempre la pena fare, avrebbe portato a non dire nulla o a sottoporre
ogni cosa a un esame diretto. La frenologia
(per quanto assurda [...]) venne estromessa
dal campo scientifico per un mero preconcetto
59 Catulo da Paixào Cearense (1863-1946), poeta e scrittore
brasiliano, soprannominato «il Virgilio del sertào». religioso, e uno dei piaceri della Nemesi è che
60 Jean-Baptiste Rousseau (1680-1741), poeta francese. sia stata gradualmente riabilitata per opera di

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un alienista cattolico, quel tal Grasset61. L'al- bambini inglesi si dice che non possono man-
chimia ha fatto ritorno con la più recente chi- giare un dolce e contemporaneamente metterlo
mica. L'astrologia è verificabile, se qualcuno da parte.
avesse voglia di verificarla. Per quali motivi gli Non ho esitazioni, come ateo latino, a mo-
astri ci influenzano è una domanda difficile cui rire... Terrei [...] Il Circolo Pickwick. È
rispondere, ma non è una domanda scientifica. Dickens, con la sua dolce tristezza, che obbliga
La domanda scientifica è: ci influenzano o no? un latino a fare una simile sollecita confes-
La ragione per cui ci influenzano è di ordine sione.
metafisico e non altera il fatto, una volta che
verifichiamo che di un fatto si tratta.
I grandi romanzieri, i grandi artisti e le altre 56.
grandi cose della nostra epoca puntano con or-
goglio alla loro fortuna e al loro pubblico. Do- È un fatto curioso che i tipi frustrati fini-
vrebbero avere, per lo meno, il coraggio di scano facilmente per essere celebri. Un tipo
prendersi gioco dei loro inferiori del passato. frustrato è un uomo troppo intelligente per es-
Wells dovrebbe ridere di Fielding62, e Shaw di sere solo intelligente, ma non sufficientemente
Shakespeare; in realtà, Shaw ha proprio riso di intelligente per essere un uomo di talento. È
Shakespeare. una specie di via di mezzo.
Hanno quella celebrità che l'epoca può dare Ci sono tipi frustrati superiori - quelli situati
loro; hanno la fortuna conseguente a quella ce- tra arguzia e genio e tra talento e genio. Il tipo
lebrità; hanno gli onori e la posizione conse- frustrato della prima specie è l'uomo che si in-
guenti a ognuna o a tutte e due le cose. Non serisce tra la sua epoca e l'universalità, e che è
possono pretendere l'immortalità. Gli dèi ven- universale grazie alla propria epoca, e non,
dono ciò che danno63, dicevano i greci. E ai come nel genio puro, in opposizione a essa. Il

61 Joseph Grasset (1849-1918), medico e biologo francese. poesia Degli scudi che fa parte di Mensagem, dello stesso Pes-
62 Henry Fielding (1707-1754), scrittore britannico. soa (cfr. Fernando Pessoa, Messaggio, a cura di Paolo Collo,
63 «Gli dèi vendono quando danno» è il primo verso della Passigli, Firenze 2003).

102 103
tipo frustrato della seconda specie è l'uomo viene escluso dal carattere. Nel tipo frustrato,
che si situa tra [...]. la debolezza risiede nell'intelletto stesso, o an-
Uomini come Dryden64 e Pope65 sono, in cor prima, nella sua forma.
una certa misura, tipi frustrati; sono geni di Nella letteratura, il tipo frustrato è immedia-
un'epoca frustrante. La stessa frustrazione si tamente riconoscibile dall'espressione.
osserva in casi come quelli di Whitman e di Quell'espressione risiede più in una forma che
Wilde. in una maniera. Quando un poeta si esprime
Un perfetto esempio di frustrazione lo tro- sempre attraverso strofe decasillabiche, come
viamo nel cosiddetto «verso libero» - come Pope, o attraverso il verso libero, come Whit-
quello di Whitman, che possiede genio ma non man, rivela la propria frustrazione.
abbastanza. L'espressione non è verso propria- Parrebbe esistere, in uomini come Ben Jon-
mente detto, e tantomeno prosa. son e Pope, qualcosa di simile al semplice ta-
Bisogna distinguere attentamente tra tipo lento, e non al genio. Ciononostante, lì vi è del
frustrato e tipo imperfetto. Shakespeare è un genio, ma quel genio è talento.
tipo imperfetto; fu un genio più grande di Il tipo frustrato offre agli uomini di genio
quanto realmente fosse, utilizzò imperfetta- l'unica occasione di celebrità della propria
mente qualità giammai eguagliate, né prima, né epoca. NelTimprimere genio all'arguzia o al ta-
dopo, nella storia intellettuale dell'umanità. lento, simili uomini finiscono per apparire alla
Mentre Dante o Milton applicarono tutte le loro epoca come geni. Vengono giustamente
loro facoltà, Shakespeare e Goethe non lo fe- compresi come geni. Ciò significa che devono
cero. Tipi come Dryden e Pope, che sono dei essere distinti dai semplici uomini di spirito,
frustrati, non sono imperfetti: sono perfetti in che, sebbene vengano detti geni per la loro in-
sé, perfetti in quanto frustrati.
telligenza, non sono geni per nulla.
Nel tipo imperfetto, la debolezza risiede
Il tipo imperfetto si distingue in due sotto-
nella volontà, o nel carattere, se l'intelletto
tipi: l'uomo dotato di genio e arguzia, ma non
di talento, saltando, in questo modo, uno sta-
64 John Dryden (1631-1700), poeta e drammaturgo inglese. dio intermedio, di cui Shakespeare e Goethe
65 Alexander Pope (1688-1744), poeta inglese. sono esempi sublimi; e l'uomo semplicemente

104 105
dotato di genio, senza l'elemento equilibrante possiedono la bellezza delle cose rare più che
del talento o dell'intelligenza, come nel caso di la bellezza delle cose perfette. Possono dive-
Blake. Questi sono gli strani cantori [...]. nire molto popolari, in un'epoca o in un'altra,
Un caso come quello di Poe66. Poe aveva ge- non nella loro, dove lo saranno solo per sugge-
nio. Poe aveva talento poiché possedeva una stione, perché fanno parte di un gruppo lette-
grande capacità raziocinante, e il raziocinio è rario, o per l'entusiasmo della critica.
l'espressione formale del talento. Dalle varie possibili unioni di due o più di
L'arguzia si distingue in tre tipi - l'arguzia queste sei qualità, e dai diversi gradi di ogni
propriamente detta, il raziocinio e la critica; il qualità all'interno di quella unione, discen-
talento in due tipi - l'abilità costruttiva e la ca- dono tutti i tipi mentali.
pacità filosofica; il genio è di un solo tipo - Ci sono tipi come Poe - genio associato a un
l'originalità. Le tre categorie mentali formano elemento (raziocinio) di intelligenza (la sua at-
una piramide. titudine filosofica era una finzione generata dai
Quando vi è genio senza talento e intelli- sogni, come mostra la sua incapacità di ragio-
genza, il genio diventa della stessa sostanza nare con chiarezza su temi filosofici, nono-
della follia. È il caso di uomini come Blake. stante le sue mirabili facoltà raziocinanti. Pure
Mostrano universalità, in caso contrario non la sua critica è falsa; è costruita a partire dal ra-
sarebbero geni, ma semplicemente pazzi; ma ziocinio, come nella sua celebre auto-illusione
mostrano, per loro stessa natura, un'universa- sulla composizione de // corvo61, che non è una
lità limitata, personificano un'esperienza senza poesia particolarmente notevole, sia detto a
tempo, ma comune, in tutti loro, a ben pochi margine). Ci sono tipi come Lamb68, il cui ge-
uomini. Essendo geni, divengono immortali,
ma saranno sempre immortali a casa loro, per i
loro compatrioti. Un Blake o uno Shelley non 67 Cfr. Edgar Allan Poe, La filosofia della composizione
(1846) e Paolo Collo, Poe, Pessoa, e gli altri in The Raven, Via-
potranno destare l'interesse in ogni tempo; lume, Annabel Lee di Edgar Allan Poe nella traduzione di Fer-
nando Pessoa, Einaudi, Torino 1995.
68 Charles Lamb (1775-1834), scrittore inglese amico di Co-

66 Edgar Allan Poe (1809-1849), scrittore statunitense. leridge.

106 107
nio è associato a un elemento (arguzia). Tipi per i suoi tempi).
come Coleridge - genio e critica. Tutti questi Nella reazione dell'epoca successiva
uomini, che equilibrano il genio con una sola all'epoca precedente, ognuno di questi tipi di
delle qualità dell'intelligenza, sono sull'orlo autori è soggetto a un preciso trattamento.
della follia; e i tre casi proposti lo mostrano Quello che si era totalmente adattato alla sua
chiaramente. epoca, essendo però un genio (in altre parole,
Non si deve supporre che i tipi mentali su- lo scrittore in cui genio e intelligenza si som-
scettibili di venir descritti dall'unione degli mano) rimarrà famoso, ma in una posizione in-
stessi elementi siano necessariamente simili. Il feriore a quella che occupava. È il caso di Vic-
genio è di vari tipi, così come l'arguzia, il razio- tor Hugo, un grande poeta, e come tale consi-
cinio (in grado minore) e la critica. Infatti, Co- derato ai suoi tempi, ancora oggi ritenuto un
leridge è unione di genio e di critica; ma anche grande poeta, ma meno di quanto un tempo si
Wilde è unione di genio e di critica. pensasse.
Lo scrittore adattatosi solo in parte alla sua
epoca verrà collocato a un livello assai infe-
57. riore; e soprawiverà solo in nota. Verrà letto
dagli eruditi e solo alcune citazioni potranno
La fama duratura si forma in modo analogo. far tornare alla luce il suo nome. È il caso dei
Uno scrittore autenticamente geniale è dive- poeti minori di tutti i tempi, dei migliori ma ef-
nuto famoso nella sua epoca; ed è divenuto fa- fimeri saggisti, dei romanzieri che hanno
moso poiché tra lui e la sua epoca si è verifi- scritto qualche buona pagina e un racconto an-
cato un certo adattamento. Questo adatta- dato perduto. Gli uomini di un unico poema,
mento può essere di tre tipi: completo (in virtù come Bianco White69 o Félix d'Arvers70, tipici
della sostanza e del contenuto integrale della
sua opera), parziale (per una parte della sua 69 José Bianco White (1775-1841), nome con il quale era

opera, essendo l'altra parte senza valore), e im- conosciuto José Maria Bianco y Crespo, scrittore e predicatore
spagnolo d'origine irlandese, recentemente rivalutato da J.
perfetto (sempre per una parte della sua opera, Goytisolo.
essendo l'altra grande sì, ma incomprensibile 70 Félix Arvers (1806-1850), scrittore francese.

108 109
di questa sotto-classe. A volte il temperamento dell'uomo e il tem-
Quello il cui adattamento era imperfetto so- peramento dell'ambiente si adattano a tal
prawiverà, evidentemente, per motivi diversi, punto l'uno all'altro che si può dire che l'am-
ma la sua fama aumenterà. Ciò che era del suo biente non sia meno padre dell'uomo di
tempo verrà inteso e classificato come secon- quanto lo siano i suoi propri genitori carnali. È
dario, anche se prevarrà; ciò che trascendeva il il caso di Napoleone, il quale, pur essendo del
suo tempo sarà messo al primo posto. Un tutto italiano, divenne totalmente francese.
grande esempio di tutto ciò è rappresentato da
Shakespeare, ai suoi tempi famoso come scrit-
tore arguto e, da allora, celebrato come grande 59.
drammaturgo, e in cui la commedia è solo un
aspetto secondario, anche se importante, del È ammissibile che il genio non venga ap-
suo genio. prezzato nella sua epoca perché a essa lui si
oppone; ma ci si potrebbe chiedere il perché
venga poi apprezzato in epoche successive.
58. L'universale si oppone a qualunque epoca, poi-
ché le caratteristiche di quell'epoca sono ne-
Vi è nel genio un elemento oscuro - cessariamente particolari; perché allora il ge-
quell'elemento oscuro, reale ma difficile da de- nio, che ha a che fare con valori universali e
finire, che quando assume determinati aspetti permanenti, verrà recepito più favorevolmente
prende il nome di medianità. Un caso come da un'epoca piuttosto che da un'altra?
quello di Napoleone è esemplare. Napoleone La ragione è semplice. Ogni epoca è il risul-
era il veicolo di un vasto numero di tendenze tato della critica dell'epoca precedente e dei
della sua epoca e del suo tempo; se non lo principi soggiacenti la vita civile dell'epoca
fosse stato, non avrebbe dominato quella stessa stessa. Mentre è un unico principio a essere
epoca. Fu essa a farlo entrare in sé, e sempre soggiacente, o pare essere soggiacente, a cia-
essa a ordinargli di comandare. scuna epoca, le critiche a quell'unico principio
sono diverse, avendo in comune solo il fatto di

no ni
occuparsi della medesima cosa. Opponendosi questo nuovo aspetto, entra in disaccordo con
alla propria epoca, l'uomo di genio la critica l'epoca in cui vive, com'è che, per questa stessa
implicitamente, integrandosi implicitamente in novità, non sarà ugualmente in disaccordo con
una o in un'altra corrente critica dell'epoca le generazioni o i periodi successivi? Non c'è,
successiva. Lui stesso può produrre l'una o in un fatto simile, nessun mistero, né difficoltà
l'altra di quelle correnti, come Wordsworth; di spiegazione.
può anche non produrne nessuna, come Blake, Tutta la vita e, quindi, tutta la vita sociale, è
e nonostante ciò vivere in accordo a un'attitu- un sistema di azioni e reazioni. Il carattere di
dine parallela alla sua, sorta in quell'epoca ogni periodo è determinato dal fatto di reagire
senza per questo esserne un discepolo propria- a quello immediatamente precedente. Tutta la
mente detto. vita sociale è convenzione e formula, e sempre
Quanto più è universale il genio, più facil- lo sarà. Le convenzioni invecchiano e le for-
mente verrà accettato dall'epoca immediata- mule divengono evidenti. Quando questo ac-
mente successiva, più profonda sarà la critica cade, sorge un'epoca nuova che, a ragione,
implicita alla propria epoca. Quanto meno uni- proclama false le convenzioni e le formule
versale è il genio, nella sua universalità sostan- dell'epoca precedente, e poi acclama come Na-
ziale, più difficile sarà il suo cammino, a meno tura le convenzioni egualmente convenzionali e
che gli accada di coincidere con il senso di una le formule egualmente formali che costruisce
delle principali correnti critiche dell'epoca suc- per se stessa. E questo è evidente anche a un
cessiva. osservatore poco attento della vita sociale. Non
c'è epoca più evidentemente convenzionale,
formale e artificiale della nostra; tuttavia, nes-
60. suna epoca ha strillato così tanto contro le for-
mule immediatamente precedenti - di quella
Occorrerà subito chiedersi com'è che il ge- che qualcuno definì Età Vittoriana.
nio riesca, alla fine, a essere apprezzato. Se, Ora, il genio sta esattamente nella medesima
nella sua opera, c'è un aspetto nuovo di ciò che situazione della generazione successiva. Pure
c'è di permanente nell'umanità, e se, in virtù di lui si trova in opposizione all'epoca in cui vive.

112 113
Esiste, dunque, una coincidenza tra la funzione tragedia dell'inespresso, ma l'ancor maggiore
di un genio e la funzione dell'epoca che gli tragedia di un'eccessiva capacità d'espressione
succede. E la coincidenza si trasforma in con- e di troppe cose da esprimere perfino per
fluenza perché questa epoca, nell'opporsi quella capacità. Nessuno si rivela a se stesso
all'epoca precedente, cerca di trovare in quella perché non può farlo, ma uomini come Shake-
una base, e questa base è l'uomo di genio. speare e Leonardo non si rivelano perché pos-
Quest'uomo diventa, così, contemporanea- sono farlo. Sono prefigurazioni di qualcosa di
mente creatore e figlio dell'epoca successiva. più grande dell'uomo e rimangono, frustrati,
Gli uomini di genio o diventano celebri nella alla frontiera. Sono dei falliti, non perché
propria epoca, perché possiedono talento o ar- avrebbero potuto dare di più, ma perché di
guzia, o perché, non possedendole ed essendo, fatto lo fecero. Superarono se stessi e fallirono.
per questo motivo, disprezzati dalla loro I geni minori sono tormentati dal loro genio,
epoca, divengono celebri nell'epoca succes- sono veicoli necessariamente imperfetti; ma
siva? Non diventano mai famosi due o tre epo- questi sono veicoli perfetti, ciononostante [...].
che dopo. Si deve notare che mi riferisco al ge- Per scrivere buona prosa, un uomo deve es-
nio, e non a meri aspetti del genio o a curiosità sere un poeta, perché solo un poeta sa scrivere
letterarie, che possono essere scoperte, dimen- bene.
ticate e riscoperte innumerevoli volte.

62.
61.
Alle volte, le frasi sarebbero meravigliose se
In verità, Amieto è, in forma differente da venissero applicate ad altre cose. Così, il vec-
quanto prima si pensasse, la rappresentazione chio detto riguardo Milton per cui «la lingua
essenziale del suo creatore. È un uomo troppo soffocava sotto il suo stesso peso» è totalmente
grande per se stesso. Così fu Shakespeare, così inesatto; si sarebbe adattata, meglio a Shake-
Leonardo da Vinci. Questi uomini possede- speare.
vano troppo talento per la creazione. Non è la

114 115
63. due i titoli. Ma il cattivo Tennyson e il peggior
Mallarmé diverrebbero il cattivo Tennyson e il
Passeremo dai poeti presi singolarmente alle peggior Mallarmé, se ci fossero un Tennyson e
antologie. Tennyson, inutilmente, occupa quasi un Mallarmé, e il valore relativo sarebbe fla-
mille pagine a doppia colonna. Che spazio oc- grantemente relativo; diverrebbe storico e non
cuperà nella futura antologia inglese, che non poetico. Quale sarebbe la posizione di un
conterà più di mille pagine normali? uomo simile nello schema definitivo della cele-
Quello che accadrà, a meno che, con il pro- brità? Avrebbe fatto una cosa facile in un mo-
gresso dell'educazione popolare (democrazia), mento difficile, e niente più. Ma un genio è un
non diverremo progressivamente meno razio- uomo che fa una cosa difficile, anche quando è
nali, sarà un attento setacciare, generazione facile.
dopo generazione, per separare i valori assoluti La questione centrale riguardante gli auten-
da quelli relativi. Un tipo di valore relativo tici grandi geni è che non sono precursori.
muore di morte naturale - il valore relativo che L'esempio stesso che il termine evoca definisce
è assoluto in relazione alla propria epoca. Già il caso: il fatto che Giovanni Battista sia stato il
ne abbiamo parlato. Ma ce n'è un'altra specie, precursore di Cristo significa che non era poi
e più sottile, di valore relativo - il valore rela- molto importante, se paragonato a Cristo. Gio-
tivo che è assoluto al di là della propria epoca. vanni Battista è una figura storica (che sia esi-
Un uomo che, nel Settecento, scrivesse casual- stito o meno); Cristo è una figura viva (con la
mente, grazie a qualche trucco sconosciuto, stessa inutile riserva).
qualcosa di simile a un cattivo Tennyson o al Ma tutta la nostra cultura e la maggiore
peggior Mallarmé, sarebbe stato per il suo esperienza tanto della cultura come dell'emo-
zione, non ci indurranno a fare di Lycidos11 il
tempo un fenomeno sorprendente. Quel-
precursore di qualcosa, a meno di non essere
l'uomo (ignorato come genio nella sua epoca)
qualcosa che valga molto meno. Il fraseggio di
attrarrebbe la nostra attenzione storica in virtù
Shakespeare è passibile d'imitazione - è, in-
di quello straordinario allontanamento dalla
sua epoca; verrebbe chiamato genio e precur-
sore, e forse avrebbe legittimo diritto ad ambe- 71 Titolo di un'elegia di John Milton apparsa nel 1638.

116 117
fatti, ben facile da imitare - ma il genio di Lo spirito pratico della nostra epoca ha
Shakespeare non è imitabile. avuto dei vantaggi artistici, particolarmente in
È curioso osservare come quanti dei grandi letteratura. Nessun romanzo poliziesco con-
poeti siano impliciti nei poeti minori che li temporaneo potrebbe essere scritto nello
hanno preceduti; ed è ancora più curioso di- stesso stile di Tom Jones72. Siamo diventati
stinguere in quali casi si sia trattato di un mero drammatici (per quanto pessimi possano essere
antecedente, e in quali casi ci sia stata una ca- i nostri drammi) e desideriamo che i nostri ro-
suale influenza. Ma l'essenza del grande artista manzi siano diretti come una pièce teatrale. Si
è l'essere esplicito, e ciò che era implicito era tratta di un'esigenza naturale e ragionevole.
solo implicito. (Drammi come quelli di Bernard Shaw sono
È raro che nel mondo esista, se esiste, un sopravvivenze di una tendenza precedente;
grande artista per il quale non si possa trovare sono tutto tranne che moderni nella loro vaga
un determinato precursore. Ogni artista ha un riflessione).
suo stile caratteristico; tuttavia, in quasi tutti i
casi, se non proprio in tutti, quello stile carat-
64.
teristico era già abbozzato in un artista a lui
precedente ma di scarsa importanza. Sia che ci La concisione e la cattura dell'interesse del
sia stata una vaga influenza nelle occulte cor- lettore, così necessari nei romanzi polizieschi,
renti dell'epoca, che il primo ha recepito in non sono meno necessari in tutte le forme let-
modo vago e il secondo con maggior chiarezza; terarie. Non si ottiene niente a stancare il let-
sia che ci sia stata un'ispirazione casuale, come tore. Edgar Wallace è più interessante di Wal-
qualcosa di esterno nel primo, che invece il se- ter Scott73, ma non più interessante di Shake-
condo, per contatto diretto, risvegliò nel pro- speare. C'è dell'Edgar Wallace in Shakespeare.
prio cervello come precisa ispirazione intc- La tensione e la pressione delle attuali con-
riore; sia che i due casi siano della stessa so-
stanza; nessuna delle tre ipotesi ha importanza,
se non dal punto di vista storico. Il genio sarà il 12 Romanzo, del 1749, di Henry Fielding.
prodotto finale; e lo sarà pure se verrà dopo. 73 Walter Scott (1771-1832), poeta e romanziere scozzese.

118 119
dizioni possono avere parecchi aspetti spiace- di bellezza risultante da una estensione di versi
voli, ma ne hanno anche avuto uno particolar- troppo lunga.
mente favorevole - la necessità di concisione e Il poema epico fu, in verità, l'antica risposta
di un deliberato sforzo per catturare l'interesse all'umana necessità di romanzi. Con l'avvento
nei confronti di un'opera letteraria. Uno dei del romanzo, è stato possibile sopprimere
trionfi critici di Poe fu l'aver previsto l'esi- l'epica in poesia.
genza di poesie brevi74. Fu una delle sue visioni Il Sohrab and Rustum di Matthew Arnold.
del futuro, così come il romanzo poliziesco fu
un'altra delle sue anticipazioni del futuro.
Non è necessario escludere il poema epico, 65.
ma possiamo ridurlo a cinque libri - le dimen-
sioni di un dramma, che dovrebbe essere il li- Il cosiddetto verso sciolto è un veicolo
mite dell'ampiezza letteraria, affinchè l'inte- d'espressione estremamente monotono. Solo
resse possa essere totale e continuo. una facoltà ritmica estremamente sottile può
Non v'è grandezza di quanto scritto in versi evitarne la scipitezza, e non lo può fare nem-
che possa superare i ventiquattro libri meno a lungo. Possiamo scrivere delle poesie
dell'Iliade, o portare Virgilio nel cuore dell'O- perfette in versi sciolti, e cioè, poesie che pos-
limpo. sono essere lette con interesse e attenzione, e
Si paragoni la luminosa bellezza dell'origina- che appaghino e soddisfino; ma devono essere
le e breve poesia di Tennyson Morte d'Arthur brevi - come Tithonus o Ulysses o Oc//' ne1^ e
simili. Se non sono brevi, o non lo sono a suffi-
con il suo successivo e legittimo, ma noioso e
cienza, riescono a stare in piedi solo se destano
lunghissimo Idylh of thè King.
un forte interesse, ed è assai difficile, tranne
La bellezza non può eliminare la mancanza
che nei drammi, mantenere un forte interesse
nel deserto del verso sciolto. Il verso sciolto è
l'ideale veicolo per un'illeggibile poema epico.
74 «Se un'opera letteraria è troppo lunga perché la si legga
in una sola seduta, ci si deve rassegnare a fare a meno dell'ef-
fetto legato all'unità di impressione», in E.A. Poe, The
Raven...dt. 1 Poesie di Tennyson.

120 121
Tutta la scienza metrica di Milton, ed era piut- volta e mezza, dato che la seconda volta ho de-
tosto vasta, non è riuscita a impedire che il suo ciso di rinunciare. Dio mi ha sopraffatto sotto
Paradiso perduto fosse un poema noioso. Ed è una brutta metafisica e io ho finito per essere
noioso per davvero e non possiamo mentire a letteralmente maledetto da Dio.
noi stessi negando quest'evidenza. Un poema
simile può contenere un elemento - rapidità
d'azione, materiale o mentale - che gli per- 66.
metta di sfuggire alla monotonia: una rapidità
d'azione come quella del Sohrab and Rustum di Di solito, la cosa peggiore per un poema
Arnold, che si legge con immenso piacere, o epico è essere un brutto romanzo.
un pensiero [...]. Tuttavia, chi verrebbe letto, come i grandi
In Milton c'è molto poca azione propria- poeti epici, se ciò fosse unicamente dovuto al
mente detta, pochissima rapidità d'azione, e il suo nome e all'ipotesi di essere esistito?
pensiero è solo teologico, owerossia, peculiare La grandezza di Shakespeare rivaleggia con
a un certo tipo di metafisica che non interessa Omero e con lo stesso Edgar Wallace.
all'umanità tutta.
Il fatto è che il poema epico è in realtà una
sopravvivenza greco-romana, o qualcosa di 67.
molto simile.
Solo la prosa, che allenta il senso estetico e Le epopee invecchiano, cosi come lo stesso
lo lascia riposare, può sostenere piacevolmente Dio... Paradiso perduto... Tendono a invec-
l'attenzione lungo grandi spazi stampati. chiare... per assicurare l'immortalità, è meglio
Un'opera come // Circolo Pickwick è più lunga, star fuori del Paradiso.
per numero di parole, del Paradiso perduto ed Leggiamo le epopee per la favola che hanno
è certamente inferiore a quest'ultimo, secondo in sé, per come essa viene trattata, o per la poe-
un'attuale scala di valori; ma ora non ricordo sia.
quante volte io abbia letto // Circolo Pickwick, Le epopee che trattano fondamentalmente
mentre il Paradiso perduto l'ho letto solo una di religione possono raggiungere il loro pieno

122 123
splendore quando quella stessa religione 69.
smette di essere importante. Ci dilettiamo con
Atena dato che (forse troppo precipitosa- Noi, per i quali l'audacia dell'Invisibile finì
mente) ci siamo convinti che non sia mai esi- per essere solo audacia del possibile, una con-
stita. Il Paradiso perduto è differente. Nessuno quista superficiale di una superstizione che ha
crede in Adamo ed Èva, e Dio è una questione perso di profondità, una passeggiata sotto la
controversa. scala di Giacobbe76.
Dante ha resistito meglio alla grandezza,
dato che nei paesi protestanti è unicamente ...un'accorta vigilanza dell'infortunio sulle
una favola, e nei paesi cattolici non c'è reli- cose che mancano nella vita.
gione.
... quella cosa inutile e alquanto inesistente
chiamata umanità.
68.
Il principale errore di Bernard Shaw: cre-
dere nell'esistenza dell'umanità come nazione
I portoghesi scoprirono il mondo moderno.
indipendente.
Le altre nazioni lo hanno plasmato. Avevano la
primordiale virtù di essere secondarie.

Quando un ammiratore di Marconi parla di


onde hertziane, sembra parlare di qualcosa che
ha inventato Marconi; ignorando che esiste un
uomo di nome Hertz. E questa è civiltà.
76 «Giacobbe partì da Bersabea e si diresse verso Carran.

E ozioso, anche se forse interessante, discu- Capitò così in un luogo, dove passò la notte, perché il sole era
tramontato; prese una pietra, se la pose come guanciale e si co-
tere su chi fosse storicamente Colombo; socio- ricò in quel luogo. Fece un sogno: una scala poggiava sulla
logicamente è portoghese. terra, mentre la sua cima raggiungeva il ciclo; ed ecco gli angeli
di Dio salivano e scendevano su di essa» (Genesi, 28. 10-12).

124 125
70. Gli Dèi non ci diranno nulla, e nemmeno il
Destino. Gli Dèi sono morti e il Destino è
Shaw ha consapevolezza dell'umanità solo in muto.
quanto problema. Chesterton è maggiormente
sicuro perché sa che l'umanità è un fatto.
La cosa straordinaria - l'unica reale - se-
condo la quale le cose esistono, che qualsiasi
cosa esiste, che l'essere esiste, è l'ispirazione
che anima tutte le arti. Quella porzione speci-
fica di Romanticismo che permise a Coleridge
di dare forma migliore al «Rinascimento della
Meraviglia». Ma ogni genio è un rinascimento
della meraviglia. Nell'anima, accettare è per-
dere.

Un speranza [...] in una giustizia finale - ma


non troppo finale -: il «Dio scrive diritto su ri-
ghe storte» del proverbio portoghese...
... a meno che, per uno sviluppo pratico
della teoria di Einstein sia possibile trasmettere
la nostra conversazione nel passato. Ma vi è un
ostacolo linguistico che lo impedisce: agli anti-
chi è risparmiato più del nostro semplice ru-
more. Quando Cesare ascolterà Mussolini, non
diverrà più saggio di quanto lo sia sempre
stato.

126
OPERE DI FERNANDO PESSOA
nelle edizioni Passigli

Poesie scelte
Trentacinque sonetti
Messaggio
Fantasie d'interludio. Antologia personale
Le poesie di Alberto Caeiro
Novelle poliziesche
L'ora del diavolo
II banchiere anarchico
Una cena molto originale
Maschere e paradossi
La divina irrealtà delle cose. Aforismi e dintorni
II violinista pazzo
Lisbona. Quello che il turista deve vedere
Le poesie di Ricardo Reis
Le prose di Ricardo Reis
I racconti
Quartine

In preparazione:

Epitalamio
Le poesie di Alexander Search
Poesie inglesi
Lettere

Finito di stampare
presso Gestioni Grafiche snc
Città di Castello (PG)

<p.
88836"80925711
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