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lnni
alla notte
1942- XX
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Collana prcziosa
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Milano
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Vincenzo.
Orientamento alla lettura
1.
(Qualc apctlacolol Ma, ahim~, uno apellat'olo !lohanto! Oove mo.i II aCCer~rb, 0
infinila Nalurn.? E \oi, scni de.lln Natura? Voi. fon11 della ,·ila unhcr;ta a cui prn.
dono e ciclo c lcrra, mcnlrc ,'1 anda il cuorc inaridito? \'oi t1p;org11e,,oi di"
aclalc; c io mi alruggo inulllmeotc?).
16
f:- ciil ehe_ fu diotrihuilo in sone_ oll' in1i~ro ~~•ni1i in lo vogJ; gode,e ne!J'in.
0
timo de! mro oolo '."e &1,sso. Vo~lio eo! mro sprn10 •ttingerne ; vertid e gH ahi,.;:
•ceumularne
ncl suo io fUltonel quanto).
nuo petto lutto 11 bene e lutto il male, e •mpliarc il mio nngolo
10
In questo duplice atteggiarnento dello spirito di Faust all' aprirsi de!
poerna goethiano: in·questo senso di scontentezza di fronte all'appariziooe
esteriore, autonorna. de!Ja Natura (Welch Schauspiel! Aber ach! ein
Schauspiel nur!); e in questo conseguente reattivo bisogoo di iunpliare
il proprio i,, individuo in un io cbe si estenda ad includere in se il
non i,, universo (Mein eigen Selbst zu ihrem Selbst erweieemJ, noi pos-
siamo cogliere il duplice, e tuttavia inscindibile, atteggiarnento genetico
de] rornanticismo tedesco. La dottrina dei lilosofi romantici, Fichte e
Schelling, non e, in fondo, se non Ja soluzione specu!ativa di quel du-
plice anelito faustiano, diversamente riso!to; cosf come l' idealisrno rna-
gico di Novalis e l'ironia dei poeti romantici ne saranno Ja soluzione
in una teoria estetica e in una prassi artistica.
Precisiamo.
1
17
(Per ciö, mi sono dato nlln Magia: per pronarc sc la fotta c la 1inttua dcgh ti,pinh
oon riescano a rivelarmi qualche m1,1ero. Per non don•r piU confe"$:&re,con acre
1udorc. cic} ehe non 10. Per poter cono,cere cicl ehe re,-p,e nc-ll'inhmt> in l-ompa-
gine il mondo; e vedere ogni foru optran1e e ogni tz.erme: c finirla una buona
voho. di CA\ illar con lc parole).
-\1e 6sto,ele
r g1i e •icino: e Jo pe.rsn•-'e e " atlacca
~.- aJ lDood - lrionfa_
·
• • - --, a cercar -PJ>enlltto . 0
COnda g,o,-,nezza ottenuta per >ixtl, del!e potenze dial, i- b ' 10 ~- <e-
di gioia ehe, intzavisto aJ lennine della SCconda vita O tc e, quclJ•lti.rno
•
espenenze •
Vl,,.snte, egli vona indan,o an-es1are. Percb,; Jo terreoa,
cogliedopo
Ia lant •
Ebhene: Io stato d'animo, da_ cui lDosse iJ rolDanticisn,,,
s'. fonna appunto nella stanza gotJca di Faust. e
raflimo. in CUi cade
,.::=:
di man~ _a Faust Ja coppa del s-eleno, mentre fuori le can,pane squi!.
lano, discwlte. la resnn-ezione di Ges,i Il filo.sofo-poe1ae iJ J>Oeta-filo-
sofo de! romanticismo ledesco, F'u:hte e NovaJis, .banno incon,inciato a
vivere da questo mon,ento •• \La intuendo e attnando una solnzione de!
tutto diversa da quella di Faust.
1
:
...
19
Fichte non chiede ne' nllm Sc1enza ne all:s \l:,.gi:,,t moti,; de-1proprio
~.:.ere c 1a ~piq;uiooe del mondo. ~on h chiede a ~emn \lcfutofele~
Con una violenl.3 affermazione della per-onalit.i umana.. pone l"w a1
centro del non io. lmmagin3 anzi quello romc il protop~ma genetiro
di que.slo. Coacepi"Ece. ci<>e. lo 'ptrito um:mo come una onnipott.·n.za
demiurgica e co-mica. come una ~pecie di fu.._--cio lumino'.'O. il qua]e.
con r auo ste~--o con cui illumina il mondo. m~cam~nte lo crea..
L"es.i~tcnza autonomo del non io ri~ulta un.L immen:;a ~u~~tizione illu-
c:oriL ll suo uffic.io e di 5en'lr qualc ~tmmento a una progrc,,.'1,-a.
rheLmoae detr io. fino a ehe qu~to. di, enuto con...'-0.odell.3 propna.
onoipoten.za demiurgica e cosmica.. non ..., ,fa a ~e -te5~ compiuumente
n,elnto. E la facoltä con cui m3¾ricamentc lo .;.pt.rito produce attorno a
~ runh·erso. e per Fichte r Immagioazionc. Egli dice infatti: '\ulla
puö e.nt:rnre nell" intelletto se non per i tramiti delr immJ.!?.lruiziont"
Que:-ta teoria. mentre n::-0hc, a d.i uo bto r anelito fa~tiano llcl
.\lein eigen lhst ::u ihrem 1b1t eru ellmr ,enza r au,ilio della lun;,a
serie di e~perienze a cui si ~ottoponc 13 duplic-e , un di Fau-t. conte-
neva in se. potenzialmente. r apoteo:i dd Pocta rome \"ert,ce dcllo
pirito umano. E chi infatti. tra gli uommi. ri~c-e a fin~ere~ mrglio
del Poeta. un mondo fnnta.,tico non :i.ntiletico alr in. ma ehe. proöott<'
da que5I0 e di questo rec!lnte in o~ni parhcolare r
impronta di, ina.- ...:1
all" io appnrtenere o.nc6rn iodistinto. come il c:mto o.ppa.rtient" ;illa fl'lla
da cu1 e prodotto. quando $i effonde per entro le ,ibrazioui dell"i:tctt
r
coo aoima d1 cb1 il canto ho ~lo.to? Potcnriate r
lmrna~ina..-innedel
filosofo-poem romanrico Fichte: c nHete lo Fantasia del p~ta-filo-ofo ro-
mmtico N'o,·afü,. Potenzmtc rJntui:,onumo de) pnmo: e llH't"le ridealismo
mag,co del secondo.
~la non bru;ta. Quel germe apolol(elico ,tel Poem. implicito ndla
all
do1tnna
d fichtiana, Ja ••ilupperä Ja SchelJin". [! qua! · d
a OllUlnda
7 fehbricitante di Faust: • Da.,,e ma; ti alt . "
e e, rbpoo endo qtJa~·
m"'"·••~"""·= ,,,
• fi •
_•-ivono_UJ
• • •
il •w- ,,,. ""~ ' '"'''°,,,.
crrero. '•tura1
s,;"'·
para!Jelismo perfetto. s.i ripetono come l' oggetro c la sua
unmagzne nflessa dallo speccluo. cosi ehe per comprendere Ja Natu,
non occorre se non volgere lo sguardo entro lo spirito nostro. E
0
giunger,l a sentenziare ehe ogni opera poetica (la piu perfetta, cioe.
espressione dello spirito) e una forma concreta dello stesso Principio.
da cui si sviluppa la vita multiforme deU' univer,o,
Per ciö, Ja filosofia cü Fichte e di Sche!Jing ebbe a esercitare cosf
potenti stimoli su tuttj i poeti romantici. i quali vi scor,ero appunt
l'esaltazione
potenza speculativa
dentiurgica de! Poeta e deU'opera sua. 1 eduti all'apice della
umana. 0
di Novalis.
E quella filoso/ia risuJta tutta quanta inclasa negli Inni alla notte
21
II.
Comc nncquero, e ehe co:-a -.:ono. gli Inn, aUa not~ di No"ahs ·!
el novembre del 1 794, Fricdrich \'On Hnrdenberg, \-entuncnne.
conosce, n Grüningen, Sophie ,·on Kulm. Unn bnmbinn appcnn appcnn
m sboccio di ndole,cenza. Un quarto d"ora , din1 iJ poetn, clcci-.e
delln min \'itn ». II sllbito nnscere ed nllncciaT?-tide Ir amorc romnntico.
iofuui. 11 fidnnznmento... ~In non C lm:=cor.::oun anno. ehe Sophie ~1
ammnln. E dopo diciotto mesi di mo.rlirio, ero1camente -.:opportati. muorc.
A quindici anni soltanto. Nel mnrzo clel 1797.
crive nllora. nel proprio Diario, l o,•nhs: c EUn ~ morta. Anc.h'10
muo10. II mondo, at-torno. non C ehe squnllore >. E un'nhn voltn:
c Quanta piU si placn in me la sofferenza quMi 6sica per In !'.U::l morte.
tanto pill cresce il mio dolore spirituale, tnnto pill nltn mi in„orge dentro
uon specie di trnnquilla dispernzione. II mondo mi di, iene „emprc piü
estraneo. Lc sue reaJtn mi si fanoo sempre piu indiß'creoti. ~ln piü luee
e perö in me: c attorno n me ».
II 13 mnggio 1797, poco dopo In morte dello faociulla omalo.
Novalis aoootn, sempre nel proprio Oiario: ._Que~ta ~era mi sono re-
cato su!Ia tomba di Sophie. Quivi, mi n~"tlli unn eMltnzioae inde~cri•
vibile. Momcnti di lampcgginnle cntu-.ia<il,mo. ecoli mi pan·ero ntlimi
Sentivo la sun prcsenza. ~li pare\'n eh' EUa dovessc ,·cnirmi mcontro dn
un momento nll'nltro >.
Ebbeue: il ricordo di questa \'itnla ~ulln lomba recente- di ophie ,on
Kühn (ricordo ehe costitui"Ce ,1 lemo del terw lnoo), ~ il uucleo ori-
ginnrio, attorno nJ quale giustnponeodosi nasceranoo, con o~ni probabi-
lila o mezzo del 1799. gli altri canti lulli del poemo oornlismno. Quivi.
H fragore della lempcstn, ehe nveva sconvolto, nlJa morte dell' amata, lo
spirito di Novnlis, si placa nclln l"rnnquilla di<i!.pcrnzionelumino~n di cui
pnrla il Diario. E In trnnquilla di-.pernzionc lumtnoM ccrca nllorn di
22 1
Scrive egli allora, reduce da una delle frequenti visite alla tomha
deU'amata: • A lungo ho meditato iJ proposito •. E allude aJ suicidio.
Ma piu tardi. cltiamando a raccolta le forze tutte della sua giovi-
nezza; tramutando Ja volonta in fantasia e Ja fantasia in volonta; sor-
reggendo Ja labile essenza de! sogno con un robu.sto congegno di logica
lirica, ha chiesto alla Immaginazione di Fichte iJ fulcro su cui gravitar
Ja leva de! proprio spirito a sollevarsi attorno un mondo novellamente
creato. E questo mondo fantastico. in cui si determina prima e ripalpita
poi. dopo 1a irruente devastazione del dolore. una nuova ragione di vita
irrazionalmente cercata e trovata, Novalis lo fingera dunque, come avver-
timmo, nel poema degli lnni alla noue, attuando cosi, coi mezzi dell'arte,
in un documento poetico, J"onnipotenza del proprio Idealismo magico.
Ma per creare in se un nuovo io, affinche cli quel nuovo mondo
finto dalla Poesia cgli non sia l'ospile cstranco. sibbene l'indigete Nume,
23
25
Fu mi.suratn
alma /,uN", il tempo.
c111'
Ua .sen:n iempn ~ srn:a 5po..:io
i: tlellu \,,ue r/ rrgnn,
r srmpitrrnu, 1/ Su,1110.
·oqe) l'io
cor no11 io. Ia F1
lQondo QOtfunio. Eaaa
clie Ja Faqlaaia pul}
ii!gereqeJ uu1Ja. ..
• von ICiihq Q0q a lQo
te della faalaaia mu1at,i fq voJ
• tto attorqo il moqdo da
p0e1a Ja vede adesso c1isceJ1
E«.,: rü,,n,;,Ätnata1
8-,,,u"-""'ddl,. Olk e-r-,
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mare. non era stnta. per quegli c~seri ranta„iof>i. ehe 11 gre-mbo d. una
Dea ... Spiriri divini nbitavnno lieti nell'nria o dcntro grotte di c~·•ullo ..
Fiumi e nlbcri. fiori e nnimnli nvevnno sen::.i umnm ... Ln v1t.a t'ra uu
oterno feslino degli uomini e degli Dei ...
i\la. sopra e dietro que:-ta orgia fantn~tico di beatitudine terrrna.
pnuroso mistero inesplicn.bile. stnvn In i\lorte. Brutalmente -,frnppma lt!
cren.lure umane dn ciO ehe esse u, e,•ano di piU c,iro. L"ondn dt"l gau-
dio terreno s' infrnnge,n contro Je cupc '-cogliere del1a tenehrn etcrna.
Jnvnoo, I' nrtc clnssicn nvevn tentnlo di ms'-erennr lo "prtln.> orrib1lc della
~lorte iu vnghe figurazioni d 1 nrte. Ave,·n cantnto, nllorn. In poc..~in
.1\fori
lrio1,a11rd'cmnz,
.tfroppato \.'ia dn!la dilettrl '"""·
dalia suu ,lfadr,· in la,.rrime.
dai Ft'f:le/i .ig,,mcn,;
lln lenrbro,,o ca.Jicr 11uotara
d' inauditt> so(/f'rt>n.:;e.
quell'amorosa horra..
Trrrificunte Ango.'ft'in.
f'A!ha yli .;'apprrssO de/l' Era nuo,,,,
Duramer,te, lo1t() rm11ro i tn-ror,
dclla morte primi:va. II t 1t.tcrhfo .1llondo
gra.1ö su Lui con il pcso -Sr/,iu<'c'Ümtr
AncJ,c una. rnlta, 3i af/itsil. spi.rt1ndo
tenero arrforr,
t·er.io la Aladre .tu.a... Tibrratric,,
quindi, la mmio Jce.,,,
CU/.w~mp;cernoAmore,
"d Ei .i, addnrmr.ntO,
Pocht Jriorni snltantn, w1 v,-fo b,nn
sugli ululanti mari
posO: so1..ru lc terre trr:mP/Jonde.
Lagrim.e innumrrrL•ol,
.tporsf!To sull'ot·el/o 1 .Hu,i Fcrlrh.
Diuuggellaio, appart·r indi ,l ,1li.'ileru.
Spirili giU r/al f'irlo
risollemron 1a ,_.etu.staptr>lrr,
t•ia dall'oscura tomba
Acranlo al Dormientc,
3Cdrrm, formati drll'n.,.,t>o ~piro
de' sogni su.oi, An!{rli. brlli. Erl II1#,i,
ri.suscitato 1n un /ul~errir ldtbo,
du innmPnfc ul t•erltr, 3ali1•a
de.! ril!onuto rnondo.
33
Nell'antro t1hbandonalo,
con lc Juc manr. Jepptl/C le Jpo&lit
dd Monrlu antico:
e 1.>i.poJÖ, con Kt,Sto orm,potente,
la piclrn ehe mai pi1i Forza ueruna
Jol/er:r.rd ne, .secol,.
VIZ\CENZO ERRANTE
~ {-;;;:--. --
,.,..,..___ =•,,o(,;,,r~ ...--
Il primo Inno
Welcher Lebendige,
Sinnbegabte,
liebt nicht vor allen
Wundererscheinllilgen
des verbreiteten Raums um ihn
das allerfreuliche Licht,
mit seinen Farben,
seinen Strahlen und Wogen;
seiner milden Allgegenwart
als weckender Tag.
Wie des Lebens
innerste Seele
atmet es der rastlosen Gestirne
Riesenwelt,
und schwimmt tanzend
in seiner blauen Flut,
atmet es
der funkelnde, ewigruhende Stein,
die sinnige, saugende Pflanze,
und das wilde, brennende,
vielgestaltete Tier.
Vor allen aber
der herrliche Fremdling I'
-
39
Come la pm riposta
anima della Vita,
Ja respira il cosmo immane
delle insonni costellazioni
ehe nuotano danzando
in quell' azzurro oceano.
La respira la pietra, ehe brilla
in sua quiete etema ;
la pianta sensitiva, ehe risucchla ;
il selvaggio focoso animale
d' innumerevoli forme.
Ma, sovra tutti,
il Viandante superho :
40
l
41
1
- ..~---;,.,----
... - . ~ --
43
Squallida solitudine
vaneggin la dove prima splendeva.
Malinconia profonda
per Je corde dell' anima mi vibra.
In gocce cli rugiada
io voglio giU disciogliermi,
mescenni con la cenere !
Lontananze della memoria,
fervide brame della giovinezza,
sogni beati della dolce infanzia,
gioie fngaci e inutili speranze
della trascorsa vita,
vengono in veste grigia,
come labili nebbie vespertine
quando caduto e il sole.
In altri spazii, trapianto la Luee
Je sne !ende gioiose.
E non ritornera, dunque, piu mai
ai figli ehe l'aspettano
eon innocente fede?
ad inghiottir le brezze
delln malinconia?
Prendi, a tua volta, gioia
dngli esserc terreni,
o tenebrosa otte?
Cbe cosa celi mai sotto il tuo manto.
ehe si mi giunge all' anima
con impeto invisibile?
Prezioso balsamo
un fascio di papaveri
dalle tue mani stilla.
Le gravi ali de! cuore, in alto trai.
Una passione o cura, inesprimibile.
lo invade in ogni fibra.
Raggiante e spaurito,
un v6lto grave io scorgo
cbe dolcemente pio su me si china.
per mostrarmi, fra ricciol i con ·erti
in vaghi a,,volgimenti multiformi.
la gio, inezza della :tlladre vcra.
Wie ann und kindisch
dünl..'1 mir das Licht nun .
wie erfreulich und gesegn:t
des Tages Abschied !
Also nur darum,
weil die Nacht dir
abwendig macht dfo Dienenden.
säetest du
in des Raumes Weiten
die leuchtenden Kugeln,
zu verkünden deine Allmacht.
deine Wiederkehr
in den Zeiten deiner Entfernung.
Himmlischer als jene blitzenden Sterne.
dünken uns die unendlichen Augen,
die die Nacht
in uns geöffnet.
Weiter sehn sie,
als die blässesten
jener zahllosen Heere.
Unbedürftig des Lichts
durchschaun sie die Tiefen
eines liebenden Gemüts -
- ·-
47
l
49
Divino premio,
la Regina dei mondi,
!' Annunziatrice delle sfere eteree,
custode eccelsa de! divino Amore.
mi manda te, soave Amante.
o vago sole
della notturna tenebra.
Ed ora, io veglio :
ehe tuo mi sento come sono mio.
Ecco : ritomi, Amata !
t sorto il regno della Notte: e ranima
mi ritrabocca d' infiaila ebbrezza.
Sparve per sempre dalla terra il giomo.
e mia novellamente, ora, tu sei !
E se lo sguardo affondo
ealro gli abissi de! tuo sguardo buio,
nitro non scorgo ehe bealo Amore !
Sovra l' altare della Notte immensa,
cadiamo avvinti come in malle talamo.
Cade da noi l' involucro terrcno:
so
Il secondo Inno
54
1
'-_
57
11 terzo lnno
60
11 quarto Inno
64-
I'
• 1
65
'
:
1
1 _.
69
die aufwögen
des Todes Entzückungen?
Trägt nicht alles,
Was uns begeistert,
die Farbe der Nacht?
Sie trägt dich mütterlich
und ihr verdankst du
all deine Herrlichkeit.
Du verflögest
in dir selbst,
in endlosen Raum
zergingest du,
wenn sie dich nicht hielte,
dich nicht bände,
dass du warm würdest
und :flammend
die Welt zeugtest.
nell'infinito spazio,
s'Elln non ti reggesse al petto avvintn,
s' Elln non Li sealdasse
a genernr con la tun fiarnmo il mondo.
-
73
Avverto in me Ja fine
dell' operosa tua fatica lungn,
il beato ritorno a una celeste
liberta primigenia.
Gon irruente sofferenza, sento
l' esilio tuo dalla patria terrena,
l' impeto tuo ribelle all' almo antico
maraviglioso Cielo.
Unendliches Leben
Wogt mächtig in rnir
1
75
In jenem Hügel
Verlischt dein Glanz.
Ein Schatten bringet
Den kühlenden Kranz.
0 ! sauge, Geliebter,
Gewaltig IDich an,
Dass ich entschlummern
Und lieben kann.
....;
1
-- 77
ll quinto lnno
80
',
:
Weitverbreitete Stämme
herrschte vor Zeiten
eio eisernes Schicksal
1
mit stummer Gewalt.
Eioe dunkle
schwere Binde
lag um ihre '
1,
hange Seele. ,,
Unendlich war die Erde,
der Götter Aufenthalt
und ihre Heimat.
Seit Ewigkeiten
stand ihr geheimnisvoller Bau.
Über des Morgens
roten Bergen,
in des Meeres
heiligem Schoss
wohnte die Sonne,
das allzündende
lebendige Llcht.
Ein alter Riese
trug die selige Welt.
- 81
1
Fest unter Bergen
1
lagen clie Ursöhne
der Mutter Erde. 1
Ohnmächtig
in einer zerstörenden Wut
gegen das neue
herrliche Göttergeschlecht
und dessen Venvandten,
clie fröhlichen Menschen.
Des Meeres dunkle,
blaue Tiefe
war einer Göttin Schoss.
In den kristallenen Grotten,
schwelgte ein üppiges Volk.
Flüsse und Bäume,
Blumen und Tiere
hatten menschlichen Sinn.
Süsser schmeckte der Wein
von sichtbarer Jugendfülle
geschenkt -
ein Gott in den Trauben
eine liebende mütterliche Göttin,
empor wachsend
83
in volJeu W>ld,-n,•nr. l
.. ,ar ,en
der Lieh,: hr-i/gc:rHau.cc;h
c:in •ifr;~•·r Dfrmst
der 8 " h onst,·n Götterfrau.
Ein ewig l,untes Fe,;t
der I limmelskindec
und der Erdbewohner,
rau•chte das Leben,
wie eio Frühling,
durch die Jahrhunderte hin.
Alle Ce.•chJ„ehter
verehrten kindlich
die zarte, tausendfältige Flamm,-,
als das Höchste der Welt.
Ein Gedanke nur war es,
c:in entsetzliches Traumbild,
Solo uD pensiero,
solo uD fantasma atroce,
sopravveneDdo a quel coD\ivio lieto,
di sfrenata paura i cuori avvolse.
E i umi stessi uon sapeano come
donar conforto all"anime sgomente.
Per vie segrete era disceso il \lostro
cui non placavaD De preci ne doni.
Morte, il suo nome . . . E interruppe il festino
con l' angoscia. le lagrime, il dolore.
Zu Ende neigte
die alte Welt sich.
-
1
87
91
um in neuen
herrlichem Gestalten
auszugehn
über die veränderte Welt.
--
Zu des Königs demütiger
•
w·
1ege
Wies ihr ein Stern den Weg.
In der weiten Zukunft Namen
huldigten sie ihm
mit Glanz und Duft,
den höchsten Wundern der Natu~.
Einsam entfaltete
das himmlische Herz sich
zu einem Blütenkelch
allmächtiger Liehe -
des Vaters hohem Antlitz zugewandt
und ruhend an dem ahndungsselgen Busen
der liehHch ernsten Mutter.
Mit vergötternder Inbrunst
schaute das weissagende Auge
des blühenden Kindes
auf die Tage der Zukunft,
nach seinen Geliebten,
den Sprossen seines Götterstamms,
unbekümmert über seiner Tage
irdisches Schicksal.
Bald sammelten die kindlichsten Gemüter
von inniger Liebe
95
wudersam ergriffen
sich um ihn her.
Wie Blumen keimte
ein neues, fremdes Leben
in seiner Nähe.
Unerschöpfliche Worte
und der Botschaften fröhlichste
fielen wie Funken
eines göttlichen Geistes
von seinen freundlichen Lippen.
',
Verso l'lndostan, poi, trasse l'Araldo.
Di un dolce amor gli lraboccava il cuore.
98
..
99
Ed in focosi canti
egli cosi sotto quei miti cieli
lo riversava,
ehe mille e mille cuori innanzi a Lui
piegaron proni. E la Buona Novella
suhito rameggiil, crescendo in alto.
Scomparve, quindi. E la preziosa vita
de! rivelato Jddio
subitamenle s' immolava, offerla
al rovinar della progenie umana.
Mori,
giovane d" anoi,
slrappato via dalla diletta terra.
dalla sua Madre in lagrime,
dai Fedeli sgomenti.
Un tenebroso calice vuotava
d'inaudite sofferenze,
quell' amorosa bocca.
Terrificante angoscia,
!'Alba gli s'appressil dell'Era nuova.
Duramenle, .lottil conlro i terrori
loo
l
101
1
103
E ti seguia subitnmenle
in trionfo pei cielJ,
In Madre lua.
Si assise, prima. accanto a Te beala
nella tun palria nuova.
Da quel tempo, scorrean secoli molti:
e in sempre pi (1 ~1lgente
magnificenza,
il tuo Crealo si animo di vita.
La pietra e sollevata;
I1umonitB risorta;
infranle le catene.
Ora, siam tuoi, Signore !
Nell' ultimo convivio,
col mondo e con la vita,
sparve ogni affanno innanzi
alla tua coppa d'oro.
L'umanitä procede
verso la Vita etema.
110
Il sesto Inno
Hinunter in der Erde Schoss,
Weg aut, des Lichteij Reict,~n,
Der Schmerzc-o \Vut und wilder Stoss
Ist froher Abfahrt Zeichen.
Wir kommen in dem engen Kaba
Geschwind am Himmelsufer an.
..........
6
--
119
IL pnmo Inno 3i
[l secondo lnno 53
n ler=o Inno 59
Il quarUJ lnno 63
Jl quinw Inno 79
Jl seslo lnno 113
Avvertenza 121
Di q11t1L'op,-,o,edlui In Mllano doll' /.s1i1u10 dl Alla Culturo.
,ono statt. tlrate 50 cople 1pedall dWicate ad pt.rionam,
500 t.1emplari nurru:r11dleßali In latta peUe n.nurra 1u cnrla
a mono fillgronota, e 500 tJemplarl numt.ratl su carta ,,
mono lesati In cartello cu.riodla. LuKllo 194-2 XX; 1tampa
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Dcrlnza1lu; cartc a mono apreuamt.ntefab-
brkate dolle carticrt Millanl dl Fabrlano e Burso dl Torino,
scfumia grafico rll Rema Muratorc ; lesatu.re di Torrlo.ni.
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