Sei sulla pagina 1di 127

Novalis

lnni
alla notte

A cum dell' Jstituto di Alta Cultura

1942- XX
-..r--- - , ____ •

.. ,--;~ .....
r
. .._ -- -~~~

!)
Collana prcziosa

Inni alla notte


di Novalis
1

l
l
i

Gruppo Editoriale Domus

Milano

[
....

riduzione in versi italiani e introduzione


di
Vinccnzo Erro.nte
,i
1

II
-,- ~
--
- ..,
~.
.. ·.....
) ... .,.-..
~

'1

per Adelchi Baralono

Mio caro Adelchi,

consent1, dilettis&imo, ehe in grntitudine per la tua


luminosa stimolnnte nmiciz-ia. io dedichi n Te que5ti
novalisiani [n,ii alla notte nelln min riduzione 1talinna.
Accoglili fraternnmente, dal mio cuore fraterno.
Possa il loro ritmo suscilare in acree melodie di
pensiero il ritmo profondo delle tue solitarie medita-
zioni di poeln-filosofo e di filosofo-poela!

Vincenzo.
Orientamento alla lettura

degli lnni alla notte di ovalis


15

1.

per comprendcre lo stato d' nmmo da cui nacque 11 romnntic1gmc,


tedesco (e del romanticismo tedesco, Novnlis, pseudon1mo di Friedrich
von J-lardcnbcrg, fu il pill rapprcscntativo poetn; cosi come i :moi lnm
alla TUJUe i1 testo lirico phi significo.t.ivo).io credo ehe nulla giou tnnto,
quanto rileggere Je prime scene del Faust goetbia.no.
Ricordnte?
Dw-ante tutto il corso delln sun prima vitn, Faust s1 era 1mpe-
gnnto a vincere Ja lotta dell' individuo contro il mondo e_.,;,tcnorc.con
Pannn clelln ragione esercitata al trnvaglio dell' mdagine scientificn. Gia
declinante in ctd, piega o.ra sotto il peso delle cognizioni ehe gh t{i nc-
cumnlnno tumuJtuando ncl cerveUo. mentre il suo sptrito non ric!-CC.- n
imporre loro, col proprio stnmpo. una qunl!ÜU-t forma m cui po~--a
ncquietarsi nppngato.
Allorche In Näturn gli si ri\lela, iu.fatti, nel segno del mncroco~mo.
non come unn intema nppnrizione ncquisita nppunto ormn.i dallo ~pirito.
mn come una nutonomn fantnsmngorin esterun, Faust t-e ne bca un at-
timo. Poi scuote il cnpo, ed escJnmn;

Welch Schawpiel ! Aber ach! ein Schawpiel nur l


Wo Ja.ss ich dich~ 11nendl1cheNatur?
Euch Brilslt', u:o? Ihr Quelltn alltJ Ubens,
An denen Himmtl und Erde hängt.
Dahin die u:elke BtUJl sidi drüngt-
lhr quellt, ihr tränkt, und schmacht ,eh so 1 er~eben.s?

(Qualc apctlacolol Ma, ahim~, uno apellat'olo !lohanto! Oove mo.i II aCCer~rb, 0
infinila Nalurn.? E \oi, scni de.lln Natura? Voi. fon11 della ,·ila unhcr;ta a cui prn.
dono e ciclo c lcrra, mcnlrc ,'1 anda il cuorc inaridito? \'oi t1p;org11e,,oi di"
aclalc; c io mi alruggo inulllmeotc?).
16

Tu.ttavia, fig!io de! tracotante Slum, lU,d Dran~ ··


soJjeva; e s ,.unpenna u, • uno scatto di orgoglioso-.,,, titanismo:
p,u o1Ire, Faust si n..
Und was tk, ganzen M,n.,cl,J,,it sug<lei/t "~
Will u:Ji in memem. innern Selbst gen;~~
Mi, =irtem Ce;,,, das Hocn.,,•und Tiefs,, g,-,.f,.,
Ihr Wohl llJ1.dl/TeJ,, auf meinem Bu.sen häufen.
Und ,o =in •i,ren S.11,,i =u ilv,m S.11,,i "=item_

f:- ciil ehe_ fu diotrihuilo in sone_ oll' in1i~ro ~~•ni1i in lo vogJ; gode,e ne!J'in.
0
timo de! mro oolo '."e &1,sso. Vo~lio eo! mro sprn10 •ttingerne ; vertid e gH ahi,.;:
•ceumularne
ncl suo io fUltonel quanto).
nuo petto lutto 11 bene e lutto il male, e •mpliarc il mio nngolo
10
In questo duplice atteggiarnento dello spirito di Faust all' aprirsi de!
poerna goethiano: in·questo senso di scontentezza di fronte all'appariziooe
esteriore, autonorna. de!Ja Natura (Welch Schauspiel! Aber ach! ein
Schauspiel nur!); e in questo conseguente reattivo bisogoo di iunpliare
il proprio i,, individuo in un io cbe si estenda ad includere in se il
non i,, universo (Mein eigen Selbst zu ihrem Selbst erweieemJ, noi pos-
siamo cogliere il duplice, e tuttavia inscindibile, atteggiarnento genetico
de] rornanticismo tedesco. La dottrina dei lilosofi romantici, Fichte e
Schelling, non e, in fondo, se non Ja soluzione specu!ativa di quel du-
plice anelito faustiano, diversamente riso!to; cosf come l' idealisrno rna-
gico di Novalis e l'ironia dei poeti romantici ne saranno Ja soluzione
in una teoria estetica e in una prassi artistica.
Precisiamo.

Faust, dicemmo, si era impegnato a vincere Ia lotta de!J' individuo


contro il mondo esteriore, con I' arma de!la ragione esercitata al trava.
glio dell' indagine scientifica. S'era illuso di poter domare Je forze deUa
Natura pei tramiti della conoscenza, cosf da costringerla ad entrar nel-

1
17

r orbitn del proprio spirito. M~ al dischmde~i clel poema s~thiano.


egli deve conf~re di aver appreso una CO!-D sohanto: ehe. pei trnm111
dellu conoscen?.a, noi non b'i riesce n snper nulla. Affermn:
Und sehe, dws 1tir nachts 1.1.Ult'n kOnnm.
E :iggiunge. poi:
Drum hab ich mich. du Magie u~btn,
Ob mir durch CWtu Kraft und Jlu.nd
Nich.1 manch Whcimni.J 1curck kund;
Da.u ich nicht mW mu saurem Sdiu.t:r.JJ
Zu sagen brauche, tLOJ" u:h nicht u.ti.u;
Drus ,eh t'rkennc, U"UJ d,e elt rr
Im l111tu.1ttn :wammenhäil,
Schau. alle rT'i,kcn.skra/1 und Samen.
Und tu nidit mehr In Wor,en h-amen.

(Per ciö, mi sono dato nlln Magia: per pronarc sc la fotta c la 1inttua dcgh ti,pinh
oon riescano a rivelarmi qualche m1,1ero. Per non don•r piU confe"$:&re,con acre
1udorc. cic} ehe non 10. Per poter cono,cere cicl ehe re,-p,e nc-ll'inhmt> in l-ompa-
gine il mondo; e vedere ogni foru optran1e e ogni tz.erme: c finirla una buona
voho. di CA\ illar con lc parole).

Mn nnche Ja Mngin. ade-.o (comc prima In Scienzn). lo delude. E


Faust nccostn alle lnbbra In coppn ricolma <l1 un veleno. ehe. trJendolo
dnJJa vitn, saprJ. conccdergli nlfine In folicltd.brnmnta.. \,eva sognnto eh
npprodn.re n une orgoglio,1 affermaz1one ""uprema del propno io titanu:o.
E sta per aoufrngnre. im·cce. nclln s.uprema ncµ:nz10nedi "<' -:ll'.;:.,o: il
propo~ito suicicla. uffnttlmo 1mg1co. scoppin pcrO I' inno ~Ü.lio-.opn·
squnle nnnunzinnte In n:~urrez1one eh Cri-.to. E la roppa cm.Je <lalle
mnni di Faust. Egli vh c. Senil'. in -.t:-,dm· nnuue ng11.ir~1.Una. c-on
energico de„iderio, s'nttnrca nl mondo: l'altra. nolcnll'mcnte . ..:i lc,n. Jni
bara1n deUe lenebre ver,;0 Ja dimor,, drgii _
1a vita. _E quegli essen invoea. perche <fuce,,":::: aSUprcrn;_ a C1'i de,
ncca CSJStenza. .\fa. con Ja nn •• _ a"'-''·. d. . flatlo lD una ou,;._0
• • -...-L&4 .- ~uua l 1."J~erc_ ~ •
l'avic!,t,i dei godimeol] terreni La pa,te eh . 0 l!I!po,_'C>sadi 111.i

-\1e 6sto,ele
r g1i e •icino: e Jo pe.rsn•-'e e " atlacca
~.- aJ lDood - lrionfa_
·
• • - --, a cercar -PJ>enlltto . 0
COnda g,o,-,nezza ottenuta per >ixtl, del!e potenze dial, i- b ' 10 ~- <e-
di gioia ehe, intzavisto aJ lennine della SCconda vita O tc e, quclJ•lti.rno

espenenze •
Vl,,.snte, egli vona indan,o an-es1are. Percb,; Jo terreoa,
cogliedopo
Ia lant •
Ebhene: Io stato d'animo, da_ cui lDosse iJ rolDanticisn,,,
s'. fonna appunto nella stanza gotJca di Faust. e
raflimo. in CUi cade
,.::=:
di man~ _a Faust Ja coppa del s-eleno, mentre fuori le can,pane squi!.
lano, discwlte. la resnn-ezione di Ges,i Il filo.sofo-poe1ae iJ J>Oeta-filo-
sofo de! romanticismo ledesco, F'u:hte e NovaJis, .banno incon,inciato a
vivere da questo mon,ento •• \La intuendo e attnando una solnzione de!
tutto diversa da quella di Faust.

Se Faust_ cadutag1; Ja coppa dalle lDani, si fosse fern,a10 ad ascoJ.


tare non Ja voce di .\lefistofele, a,a quella del proprio spicito soltanto:
se ave.sse al proprio spirito soltanto richie,--u, nna nuova energia atta a
imporre una forma aUa propria visione del mondo: se avesse .sciente-
mente sviluppato in se quell'energia (rendendo inerti Je fucolta razio-
nali; e operanti, invece, solo quelle intuith•e e fantasticbe) noi avremmo
avuto in Juj iJ mitico rappresentante del romanficismo tedesco in snJ
nascere Percbe iJ filosofo-poeta e iJ poeta-filosofo de) romanticismo te-
desco in sul nascere, perche Fichte e Novalis, non chiesero la rivela-
zione de) mistero umano e universo durch Geist,esKraft und ,'!und, ne.
in ae, aUa Ragione; ne, fuori di se,alla :\1agia o alle potenze diabo!iche.
come Faust, Sibbene la chiesero: I' uno, iJ filosofo-poeta, aUa Imn,a,,oina-
zione; l'altro, il poeta-filoaofo. aUa Fantasia.

1
:
...
19

Fichte non chiede ne' nllm Sc1enza ne all:s \l:,.gi:,,t moti,; de-1proprio
~.:.ere c 1a ~piq;uiooe del mondo. ~on h chiede a ~emn \lcfutofele~
Con una violenl.3 affermazione della per-onalit.i umana.. pone l"w a1
centro del non io. lmmagin3 anzi quello romc il protop~ma genetiro
di que.slo. Coacepi"Ece. ci<>e. lo 'ptrito um:mo come una onnipott.·n.za
demiurgica e co-mica. come una ~pecie di fu.._--cio lumino'.'O. il qua]e.
con r auo ste~--o con cui illumina il mondo. m~cam~nte lo crea..
L"es.i~tcnza autonomo del non io ri~ulta un.L immen:;a ~u~~tizione illu-
c:oriL ll suo uffic.io e di 5en'lr qualc ~tmmento a una progrc,,.'1,-a.
rheLmoae detr io. fino a ehe qu~to. di, enuto con...'-0.odell.3 propna.
onoipoten.za demiurgica e cosmica.. non ..., ,fa a ~e -te5~ compiuumente
n,elnto. E la facoltä con cui m3¾ricamentc lo .;.pt.rito produce attorno a
~ runh·erso. e per Fichte r Immagioazionc. Egli dice infatti: '\ulla
puö e.nt:rnre nell" intelletto se non per i tramiti delr immJ.!?.lruiziont"
Que:-ta teoria. mentre n::-0hc, a d.i uo bto r anelito fa~tiano llcl
.\lein eigen lhst ::u ihrem 1b1t eru ellmr ,enza r au,ilio della lun;,a
serie di e~perienze a cui si ~ottoponc 13 duplic-e , un di Fau-t. conte-
neva in se. potenzialmente. r apoteo:i dd Pocta rome \"ert,ce dcllo
pirito umano. E chi infatti. tra gli uommi. ri~c-e a fin~ere~ mrglio
del Poeta. un mondo fnnta.,tico non :i.ntiletico alr in. ma ehe. proöott<'
da que5I0 e di questo rec!lnte in o~ni parhcolare r
impronta di, ina.- ...:1
all" io appnrtenere o.nc6rn iodistinto. come il c:mto o.ppa.rtient" ;illa fl'lla
da cu1 e prodotto. quando $i effonde per entro le ,ibrazioui dell"i:tctt
r
coo aoima d1 cb1 il canto ho ~lo.to? Potcnriate r
lmrna~ina..-innedel
filosofo-poem romanrico Fichte: c nHete lo Fantasia del p~ta-filo-ofo ro-
mmtico N'o,·afü,. Potenzmtc rJntui:,onumo de) pnmo: e llH't"le ridealismo
mag,co del secondo.
~la non bru;ta. Quel germe apolol(elico ,tel Poem. implicito ndla
all
do1tnna
d fichtiana, Ja ••ilupperä Ja SchelJin". [! qua! · d
a OllUlnda
7 fehbricitante di Faust: • Da.,,e ma; ti alt . "
e e, rbpoo endo qtJa~·
m"'"·••~"""·= ,,,
• fi •
_•-ivono_UJ
• • •
il •w- ,,,. ""~ ' '"'''°,,,.
crrero. '•tura1
s,;"'·
para!Jelismo perfetto. s.i ripetono come l' oggetro c la sua
unmagzne nflessa dallo speccluo. cosi ehe per comprendere Ja Natu,
non occorre se non volgere lo sguardo entro lo spirito nostro. E
0
giunger,l a sentenziare ehe ogni opera poetica (la piu perfetta, cioe.
espressione dello spirito) e una forma concreta dello stesso Principio.
da cui si sviluppa la vita multiforme deU' univer,o,
Per ciö, Ja filosofia cü Fichte e di Sche!Jing ebbe a esercitare cosf
potenti stimoli su tuttj i poeti romantici. i quali vi scor,ero appunt
l'esaltazione
potenza speculativa
dentiurgica de! Poeta e deU'opera sua. 1 eduti all'apice della
umana. 0

di Novalis.
E quella filoso/ia risuJta tutta quanta inclasa negli Inni alla notte

Per comprenderli a fondo. e indispensabile ehe iJ lettore la rievochi


in se (come
prima io Hesso
d.i affrontar ho voluto rapidamente metterlo in grado cüfareJ.
la leUura.

Cassa di risonanza, su!Ja quale furono tese Je corde de! prodigioso


strumento, da cui Novalis sprigionö Je rapite armonie de! suo poema
notturno.
... ..
.. ·-~ . -
~;
-~ ...
~ ...

21

II.

Comc nncquero, e ehe co:-a -.:ono. gli Inn, aUa not~ di No"ahs ·!
el novembre del 1 794, Fricdrich \'On Hnrdenberg, \-entuncnne.
conosce, n Grüningen, Sophie ,·on Kulm. Unn bnmbinn appcnn appcnn
m sboccio di ndole,cenza. Un quarto d"ora , din1 iJ poetn, clcci-.e
delln min \'itn ». II sllbito nnscere ed nllncciaT?-tide Ir amorc romnntico.
iofuui. 11 fidnnznmento... ~In non C lm:=cor.::oun anno. ehe Sophie ~1
ammnln. E dopo diciotto mesi di mo.rlirio, ero1camente -.:opportati. muorc.
A quindici anni soltanto. Nel mnrzo clel 1797.
crive nllora. nel proprio Diario, l o,•nhs: c EUn ~ morta. Anc.h'10
muo10. II mondo, at-torno. non C ehe squnllore >. E un'nhn voltn:
c Quanta piU si placn in me la sofferenza quMi 6sica per In !'.U::l morte.
tanto pill cresce il mio dolore spirituale, tnnto pill nltn mi in„orge dentro
uon specie di trnnquilla dispernzione. II mondo mi di, iene „emprc piü
estraneo. Lc sue reaJtn mi si fanoo sempre piu indiß'creoti. ~ln piü luee
e perö in me: c attorno n me ».
II 13 mnggio 1797, poco dopo In morte dello faociulla omalo.
Novalis aoootn, sempre nel proprio Oiario: ._Que~ta ~era mi sono re-
cato su!Ia tomba di Sophie. Quivi, mi n~"tlli unn eMltnzioae inde~cri•
vibile. Momcnti di lampcgginnle cntu-.ia<il,mo. ecoli mi pan·ero ntlimi
Sentivo la sun prcsenza. ~li pare\'n eh' EUa dovessc ,·cnirmi mcontro dn
un momento nll'nltro >.
Ebbeue: il ricordo di questa \'itnla ~ulln lomba recente- di ophie ,on
Kühn (ricordo ehe costitui"Ce ,1 lemo del terw lnoo), ~ il uucleo ori-
ginnrio, attorno nJ quale giustnponeodosi nasceranoo, con o~ni probabi-
lila o mezzo del 1799. gli altri canti lulli del poemo oornlismno. Quivi.
H fragore della lempcstn, ehe nveva sconvolto, nlJa morte dell' amata, lo
spirito di Novnlis, si placa nclln l"rnnquilla di<i!.pcrnzionelumino~n di cui
pnrla il Diario. E In trnnquilla di-.pernzionc lumtnoM ccrca nllorn di
22 1

fingere nel poema nouurno all ·,_


h
, a v14' del superstit
c e la renda degna d'essere ripresa e e,_una nuova rag;one
Come aveva gioito iJ poera ventunenne
novatncnte
in febbV-1Ssuta.
..
ricerca di un unisono ehe conciliasse oan· d' ncitante rornantica
dcome
IJ aveva esultato allorquando chiu.so b lutt
1 1ssonanza
i] dfra se e ,universo,
.
1
eUa sua Sophie,• se Jo era sentito• Ven.ire . 0 tr tnon o entr 0 In Persona
de a pass,one • ~o~la~.
amorosa, in un ritmo di unisono •pec,o
fra il propno• spinto• • e iJ • mondo ! Ma, spento quel appunto, <:andentesi
riltno 8daJ r
soflio deUa morte, Novalis ha visto j] mondo esterno •cardi . ge •da
~
b lt • • ahb
ersi, come. s1
Ir nars, e ab.
atte, a nuvole di polvere, la tela d'uno scenario
d1 teatro. E dietro queUa rovina, Ja rea]t,l universa non g'' a •
•, -L • • • " ppnnva
p1u =e un mucch10 di casse, di stracci, di tavole rotte e d' ingannevoü
quinte, come
palcoscen ico. aUorche una compagnia di comici leva Je !ende da]

Scrive egli allora, reduce da una delle frequenti visite alla tomha
deU'amata: • A lungo ho meditato iJ proposito •. E allude aJ suicidio.
Ma piu tardi. cltiamando a raccolta le forze tutte della sua giovi-
nezza; tramutando Ja volonta in fantasia e Ja fantasia in volonta; sor-
reggendo Ja labile essenza de! sogno con un robu.sto congegno di logica
lirica, ha chiesto alla Immaginazione di Fichte iJ fulcro su cui gravitar
Ja leva de! proprio spirito a sollevarsi attorno un mondo novellamente
creato. E questo mondo fantastico. in cui si determina prima e ripalpita
poi. dopo 1a irruente devastazione del dolore. una nuova ragione di vita
irrazionalmente cercata e trovata, Novalis lo fingera dunque, come avver-
timmo, nel poema degli lnni alla noue, attuando cosi, coi mezzi dell'arte,
in un documento poetico, J"onnipotenza del proprio Idealismo magico.
Ma per creare in se un nuovo io, affinche cli quel nuovo mondo
finto dalla Poesia cgli non sia l'ospile cstranco. sibbene l'indigete Nume,
23

occorre n Novnlis, nnzitutto, dislruggere eo" un puro atto cli volonui


(con un suicidio filosofico) In sua pcrsona vissutn nel vecchio mon<lo
frnnntogli intorno. Non nltr1mcntt, Friedrich Schleiermacher nvevn pen-
snlo di suicidnrsi spiritualmente (sich geistig töten), nell' ntltmo in cu1
avcva temuto di perdere l'amata Henriette Herz. t on aJtrimenll. EmnnueL
ncll' Hespems di Jena Puul, ngognenl di annientarsi con un ~emphce
atto volitivo. E uel piU tnrdo romnnticismo tedesco. I' eroma del poema
tragico di Heinrich von Kleist, Pcntesilen, gtungenl n sopprimersi FiU1la
scenn con un atto delln propria volonln micidialc. Non nltrimenti infine,
ncl Wort-Ton-Drama di Wagner, In morte nmoro'-n di Isotta sul corpo
esnnime di Tristano non nvvem\ se non per un disperato « nnelito d1
morire >. Senza pugna.le o veleno.
Creato cosi in se stesso, nttraven,o un smc1dio filosofico, il nuo,o
io demiurgico, bisogno. climinar gli ultimi rcsidui de! vecchio mondo
frnnato. E distruggerc anzitutto In luce, ehe. riveln.ndolo, , iolentemcnte
lo impone nllo spirito. Bisogna di.struggere In luce. questa mortnle nc-
micn deUa fontasia, ehe determtnn In forma, le d1mensioni, 1I rolorc
delJe cose, crea limiti. oppone o:;tacoli, clnssifiro. collega o dl,'ldc.
Eppure, la luce C fascinosn ! E il poeta se ne distacca. non senzn un
ispirnto rnmmarico. Di qui, nel prima lnno alla notte, il cnnto nostal-
gico dell' addio :
Come la piU ripo,ta
anima della Vita,
la re,pira tl co,mo imma.nt
ddle 1nsonni co,tdlo:lom
ehe nuotono donzando
in quel/'a.::urro ouano,
La rtJpira la pittra ehe brilla
in sua qu,ete ettrna;
1

In Pianta .fettsili1-'a, ehe ri-lucchia .


,L .felvaggio foco„o anima.Je '
d' innurnerevoli formt!.
Afa, sovra lutti.
iL Piandante superho,
gli occhi ricolm;. d, se114i profondi,
lihrali i pa.ssi leggieri,
dolCt!mente socchiuse le lahbra
riCche di suoni.

Cosi, Novalis. Ma senta egli in queUa luee vivere e agitar.; ostiJi i


_frammen~ _de! mondo distrutto, a eui piu non sj Jega in ritrno annonioso
il suo spu-Jto dopo Ja morte di Sophie. si volgera allora iJ poeta alJa santa
inesprimibile misteriosa Notte. dopo aver sepolto nella negazione della
Juce r altro mondo, il vecchio, il reale, come in un profondo sepolero.
Eccoic.qui. duuque. l' io fichtiano trionfare eome potenza generatrice
deJ non

Innanzi nlla immensitä divina e a!Ja immensa divinita della Notte


evocata su!Ja tomba cli Sophie a ogru quotidiano riaocendersi de! sole,
come e per apparire adesso al poeta grama e infantile la luce. con Je
sue miriadj di cose variopinte. con le sue miriadi di pieeole realta
chiuse entro i limiti di una forma de6nita, eolorate di tinte ehe la
luce stessa ripete ogni giorno eguaJi ! NeUa Juce. e la materia ehe
trionfa. La fantasia si trascina per Je vie anguste de] reale. ehe Je im-
pone Je propne catene pesanti. NeUa tenehra invece, nella Notte, eome
e vasto ineffabile mag1camente e inlinitamente mutevoJe il mondo, ehe
la fantasia de] poeta inventa nel giuoco inesauribile delle proprie po-
tenze creatrici !

Lo spirito infatti finge, nelr estasi notlurna, intermiaabili spazü,


traboccanti d' innumerevoli mondi. Ha ali di folgore e di fiamma. Balte
.,, ... ,.,._._,,.
~
·-.~ .. ---:

25

.:cnza po!,n. nel bu10. ver-o un hmitc crcduto ... Lo raggiu.nµ-e E „1


accorgc allora come di li '-embrn ehe 1I bu10 ncommci. ehr na:-t·a. ehe
..,1 pcrpe1u1. ehe s' mfulun in un ctf'rno infinito... .\llorn. p<'r uno d1
quei proce,:.1 d1 di'-mcnrnnzionc co:..i rari ;:u mi-11ri Je! romnntic1„mo
1edesco. onche il lento suicidio filo'-ofico del poeta !-si compil'. \ pon,
a poco. nel buio, ~otlo In pul-.02ionc ft·hbrile clella fonta..,,a ehe "I
e:..tendc , 1brando come in nmpie ondc ""ODon•.la t,UJ camc --1 1.:t ltg-
/?icrn IPggiern. Non pe~a pit'i. \"olutili:zza. quo•q t ,"!f."fl/..J dn un,1 fiala
Ji-chiu-a. 11 poeh1 incedt:rcbhc hcle-.~o -.ui prnli eli~ii clcgh a--focleli.
~Pn7.a piegarli. Una ,;cns1bilitd -quii'.iila. morho~a. mngica lo incantn. 1
:;eni:.i non gli "I potenziano ~oltanto. 'i moltiplirnno in Im. E. pokn-
zituulo„j e moltiplicando:,i. percepi-.cono I' maflerrahile. Anti. lo crr.mo.
perchP clolr innffcrrnhile ~cmpre 11110, 1 "-t'n--i „j µ-cncriuo ullo ::;pzritn
puro. inquicto comc uaa torcia im e:..L1tadoll' impcto ,Jel vt•nto. E:-rlnm.,.
infolti, ~ovnlis;

Pui dntnt degli fWri rhe fompt~j:I.Ono


la.JsU nel cido,
ne uppa,on gl' irdini11 acrh1 inuri,m
ehe in noi tu \otte ha. .1ch,uti.

E quegli occhi. semhrono rontt'mplore il r,oumcno kanhano 11011


onc6ra tra-.fe-rito~i in fcnomeno aura, er-o il pri„ma Jello ~p.uio c ll_.l
tcmpo. rcso inerte dnl buio. com<· clul Uuio ,-. n·~ inertt• la , irtll ri-
flcttcntc d1 uno specchio.

Fu mi.suratn
alma /,uN", il tempo.
c111'
Ua .sen:n iempn ~ srn:a 5po..:io
i: tlellu \,,ue r/ rrgnn,
r srmpitrrnu, 1/ Su,1110.
·oqe) l'io
cor no11 io. Ia F1
lQondo QOtfunio. Eaaa
clie Ja Faqlaaia pul}
ii!gereqeJ uu1Ja. ..
• von ICiihq Q0q a lQo
te della faalaaia mu1at,i fq voJ
• tto attorqo il moqdo da
p0e1a Ja vede adesso c1isceJ1

E«.,: rü,,n,;,Ätnata1
8-,,,u"-""'ddl,. Olk e-r-,
-~ d'infinu,, ~
~-~tlallatem.alPDfM
e~"'ia.ora1a-.
Eu1o~a//Üo
lffitro8liaJns,;dd,,,,,....,,,,,,;,
al1ro - .......&D "4e _,,, __
ra1ta,,e<ldia1Vo~
• °"'7inli-;,,""1lk
da""'rintloi-.,1erren,,.
anloitetlall'""'-e
fit,- ......
dol«;..
ildlo ,pi,;i
,,,____
pi&;,,_,,
"'6ri
. - - .;-=~/ ; ~ -
"""-:.-- ,.,_..,. -·~

27

II prodigio ~ compiuto. U ritmo armoruo~ di'-lrutto dalla mort~.


la fant.nsin del poeta lo ha fotto onnai ri6orire. ~h e, ormai. on Dio.
on ritornerU &a gJi uomini mai piU. Se pur gli a~ err.l di per,~uire
anc6rn l"annonia bella della luce. iJ ,uo ,,;pirito rimaml 10 etemo (ed,-1c
alla Nouc, a1 cui aJtare ha celebroto 1npropria fe,.ta nuzia.le --enz.an-,~li.
Senz.n ri1wegli, perchC io.somma 1a Notte oova.Jj1.iana non e "t! non
l' immaginc terrena deUa :,_Jorte. Una c: ,-ita m ktato da J!razia >. 1a
quaJe non avverlini neppure tl propno tra.mito terreno dal tempo aJ.
I' eternitä. poicht! ~ giä trapa.-~ata, in terra. dal tempo dtlr ctemita.
Anc6ra di.sturba i) poeta il quohdiano ritorno della luce. -ulr alha
d' ognj giomo. Mn trnnquillamente. alla fine del quarto lnno. pre\'edP
egli 1' ora in cui Ja Luce sa.r.i per ~mpre rW:,orbita dal :zremho d1
quclla ehe, ~econdo .La concezione no~alkiana ( come. ricordate '!.
condo r a.-ser10 di Mefistofele nel primo colloquio con Fnu-1). fu Ja
sua divina madre: 1a ~otte.
- ---- ... -~
-:..;., ... "° - L f - ,._... :>'::?.• ~

29

Riprendiamo, a qucslo punto, 11 rnffronto inizinle.


Giunto al mt.'7.ZOdel proprio poema notturno. Novahs vive lo
stnto d'nnimo, ehe spinge Faust ad nccostare alle lnhbra. 11 vclenu.
Ambedue sono giunt1, sebbcne per vie diverse. a invocnre In mortc
come cosn nssni pill dolce dclln vita..
« Io m1 sento pronto a vnrcar 1' Clere su di unn nuova v1u. versa
nuove sfere di pill purn attivitd >, esclnma Faw;L E Novnh,; ~ c lo -1cnto
iJ Hutto rigenerntore del.la morte ; e lo nttendo. ard1mc.•nto!'o. fra le
tempeste dclln vita » .
Mn irrompe nel dramma g;octhiano il suono delle cnmpnnc di Pa-
squn, annunzianti In res·urrezione di Cri.Mo. E Faust \'ive.
Co1:ii, n mezzo il poemn degli 1nm alla notle, 1;1uJlnverligino~
estnsi novulisiann esnltnnlesi nella certezzu della morte a vemre. pa~~a
In divinn immaginc delln Croce. quasi Lra un conclamur di c;.1mpanc.
E in quell' iromagine, il poeta rnvvisn il ~imholo "lluo. ehe lo conforta
r
ad nttcndere da Dio orn suprema, m cui In ~ua morte (come n('I
mistero drummatico della fcde cribtinna In mortc del Rcdcntort") ~am
resurrezione della fitrizia dolorol:lß vita terrenn in una , crocc l.ieata c~1-
steuui celeste.
A Novnlis pervenuto al rinnegamcnto della vita, non si pone qumdi
accanto Mefistofole. La c;ua religiosit:l. non consente ehe lo compagnin
di Cristo. E In Guidu divinn non lo conduce nttravc~o lu 1:ch:a lab1rin~
lea dell' errorc, mn per In via mneslrn <lello fedc. all' nllimo felice in
cui il suo spirito si acquictel'D, appagato, rclb--egnando„j ancöm nl pr•
sante fnrdello del vivcrc; m atte~o. perO. di ua ruorno nlh, cn1oupntcrna:

Laudala la .Vottt ptrttnnt,


laudato ,ia ,t ,unno tternalt !
Rinrsi dal lorr«Jo /!iOrno,
c,, ha .vj_zzi il lerzac~ soffrire.
L e.silto ~eno. ci ha sta.nc1,,.
la ca.s-aPatema anf!liamo. •

• Do~o il quano Iono, repente, il poema novalisi . .


pliando51 e Jont:anlllldo in ana vnsra e profo d ano. s, sch1udc, •01.
0 • prospettiva
i] poeta nevoca
• da,• secoJi per csprimere in an .. _•t0 nca,
· ehe
reconditodi significato della Notte: immagine uman ad mu'":"'r••rnholog;ail
terreno un celeste Mumeno. .. La febbrc dell'tas· a e a i, orte' Jen,,meno
aveva ~o_mmosso In • u~ es • acute
tum'.11ta~so pulsare di sensazionj
morbos,ta la trama lirica de, pnmi canti si caJma L'o,.,,.; ,
notturna, ehe
•ino •Ua
.
placa: SI• determ1na
• • un s1mbolismo
m • '
pui • anche
concreto. -c-a 1mttasticasi
se in esso
hatte lnni
deg]i pur sempre. ripercossa da an' eco persistente. Ja tonahta concit.ara
precedenti.

:E:stato agevole a!Ja critica novalisiana ranisare suh,10 concorde,


in questa seconda parte de! poema, una specie di • antitesi alla uoi-
lateralit,l di conceziooe, ehe aveva ispirato nJlo Schiller Ja lirica faniosa
Gli Dei delta Grecia.

Nostalg1camente evocat.a in questa ürica famosa, la panteistica re-


ligione greca era apparsa al tramoot.ante secolo decimott.avo, in Germn-
nia, come una religione della luce e della gioin. II poet.a vi aveva
pinnto 1a morte dei Numi d'Olimpo, cosf: • Scomparvero. E portarono
via con Se tutto cio eh' cra hello cd alto, tutti i colori, tuttc Je Br·
monie della vit.a; e a noi non rimase ehe u.n verbo esarumc .
Anche Novalis scioglie. da prima, l'inno entusiastico delranima sua
di poet.a alla seducente Weltanschauung degli antfohi. cosi come avcva
sciolto, prima di volgcrsi aUn santa incsprimihile misteriosa Noue, il
proprio inno entusinstico alla Luce, . . L' o•cura azzurra profondit:i del
31

mare. non era stnta. per quegli c~seri ranta„iof>i. ehe 11 gre-mbo d. una
Dea ... Spiriri divini nbitavnno lieti nell'nria o dcntro grotte di c~·•ullo ..
Fiumi e nlbcri. fiori e nnimnli nvevnno sen::.i umnm ... Ln v1t.a t'ra uu
oterno feslino degli uomini e degli Dei ...
i\la. sopra e dietro que:-ta orgia fantn~tico di beatitudine terrrna.
pnuroso mistero inesplicn.bile. stnvn In i\lorte. Brutalmente -,frnppma lt!
cren.lure umane dn ciO ehe esse u, e,•ano di piU c,iro. L"ondn dt"l gau-
dio terreno s' infrnnge,n contro Je cupc '-cogliere del1a tenehrn etcrna.
Jnvnoo, I' nrtc clnssicn nvevn tentnlo di ms'-erennr lo "prtln.> orrib1lc della
~lorte iu vnghe figurazioni d 1 nrte. Ave,·n cantnto, nllorn. In poc..~in

Spent;e la torcia un bello Efrbo. e dorme.


La morle C dolu come tm Jojfio d'arpa.
La memoria si Jltmpra m jlutti d' ornbra.

A.nchc se non Tluinatos, mn Euthanasia come ncUn ..ioa,c drnn-


minazione pindnricn, rimanc, n pur --cmprc un fo._co cnii:!ma ln ;\lortc 1

1\fa un enigma restO Ja Yottc ('ltrn11


di rrmota Pott~a in/aliltO ,e,;no .. ,

Pure, un g1orno. questo vecchio mondo dt'-pnnc. '.:-lpan~ro 1 \um1


d'Olimpo, Lravolti nnch'c,si dnlln \olle. E la i\ouc fu il grcmbo della
Rivelnzione. ChC nclln Notte, entrn 1n cupnnnn dclla pm crtJ. nncque 11
I'
Cristo, il Redentore, ehe, volontorinmcntc -.ottoponcndo-.1 alla mortc pc:.-r
resuscitare e salire in Ciclo, ue ,;::pieghen\ nl1c turbc attonite. finalmentc.
i.l mistero profonclo c il significuto dn ino. L"atlimo pauros-o. incom-
prensibilc ngli antichi, divcnnc n11oru. per incnnto. In rnl·tn ful!!'.iclnllel1a
umanit.l, ar.:sa dnlln no,;1algin , er:-.o In ca~n pnll~rnn . \·on fine. mn
comincinmcnlo. on parlcnza, mo rilorno.
32

.1\fori
lrio1,a11rd'cmnz,
.tfroppato \.'ia dn!la dilettrl '"""·
dalia suu ,lfadr,· in la,.rrime.
dai Ft'f:le/i .ig,,mcn,;
lln lenrbro,,o ca.Jicr 11uotara
d' inauditt> so(/f'rt>n.:;e.
quell'amorosa horra..
Trrrificunte Ango.'ft'in.
f'A!ha yli .;'apprrssO de/l' Era nuo,,,,
Duramer,te, lo1t() rm11ro i tn-ror,
dclla morte primi:va. II t 1t.tcrhfo .1llondo
gra.1ö su Lui con il pcso -Sr/,iu<'c'Ümtr
AncJ,c una. rnlta, 3i af/itsil. spi.rt1ndo
tenero arrforr,
t·er.io la Aladre .tu.a... Tibrratric,,
quindi, la mmio Jce.,,,
CU/.w~mp;cernoAmore,
"d Ei .i, addnrmr.ntO,
Pocht Jriorni snltantn, w1 v,-fo b,nn
sugli ululanti mari
posO: so1..ru lc terre trr:mP/Jonde.
Lagrim.e innumrrrL•ol,
.tporsf!To sull'ot·el/o 1 .Hu,i Fcrlrh.
Diuuggellaio, appart·r indi ,l ,1li.'ileru.
Spirili giU r/al f'irlo
risollemron 1a ,_.etu.staptr>lrr,
t•ia dall'oscura tomba
Acranlo al Dormientc,
3Cdrrm, formati drll'n.,.,t>o ~piro
de' sogni su.oi, An!{rli. brlli. Erl II1#,i,
ri.suscitato 1n un /ul~errir ldtbo,
du innmPnfc ul t•erltr, 3ali1•a
de.! ril!onuto rnondo.
33

Nell'antro t1hbandonalo,
con lc Juc manr. Jepptl/C le Jpo&lit
dd Monrlu antico:
e 1.>i.poJÖ, con Kt,Sto orm,potente,
la piclrn ehe mai pi1i Forza ueruna
Jol/er:r.rd ne, .secol,.

Cosi (con In glorificozione dclla Morte. Ja cui verilil crr,5tiana '-' e


svelnln n Novnlis per ent-ro il terreno involucro della Notte. nprendo
sulln vestn e profondn prospcttivn storica gli occhi interiori del poctn,
come ncll'accendersi d' unn mirindc di stelle sul velnrio bwo del cielo).
cosi si chiude il poema novnlisinno.
L' ultimo Inno alla nolle e, anzi, unn stn1ggente. ei:.tntica Invoca-
zione alln Morte.
Due nnni dopo nver sciolto questi suoi canti nottumi (un qun-
driennio era trnscorso dalla morte di Sophie von Kühn), dolcemente
nache il poctn si addonnentavn per sempre. spento dal mal sottile.
Non avovn nnc6ra compiuto il ventinovesimo anno.

VIZ\CENZO ERRANTE
~ {-;;;:--. --
,.,..,..___ =•,,o(,;,,r~ ...--

Hymnen an die Nacht

Inni alla notte


Die erste Hymne

Il primo Inno
Welcher Lebendige,
Sinnbegabte,
liebt nicht vor allen
Wundererscheinllilgen
des verbreiteten Raums um ihn
das allerfreuliche Licht,
mit seinen Farben,
seinen Strahlen und Wogen;
seiner milden Allgegenwart
als weckender Tag.
Wie des Lebens
innerste Seele
atmet es der rastlosen Gestirne
Riesenwelt,
und schwimmt tanzend
in seiner blauen Flut,
atmet es
der funkelnde, ewigruhende Stein,
die sinnige, saugende Pflanze,
und das wilde, brennende,
vielgestaltete Tier.
Vor allen aber
der herrliche Fremdling I'

-
39

Qual mai vivente dotato cli sensi


non ama,
sovra tutte Je splendide apparenze
dello spazio ehe intomo gli dilaga,
In Luce gioconclissima
con le sue tinte, i raggi, i flutti;
e con Ja dolce onnipresenza sua,
squillante giomo?

Come la pm riposta
anima della Vita,
Ja respira il cosmo immane
delle insonni costellazioni
ehe nuotano danzando
in quell' azzurro oceano.
La respira la pietra, ehe brilla
in sua quiete etema ;
la pianta sensitiva, ehe risucchla ;
il selvaggio focoso animale
d' innumerevoli forme.
Ma, sovra tutti,
il Viandante superho :
40

mit den sinnvollen Augen,


dem schwebenden Gange
und den zartgeschlossenen,
tonreichen Lippen.
Wie ein König
der irdischen Natur
ruft es jede Kraft
zu za111losenVenvandlungen,
knüpft und löst
unendliche Bündnisse,
hängt sein himmlisches Bild
jedem irdischen Wesen um.
Seine Gegenwart allein
offenbart die Wunderherrlichkeit
der Reiche der Welt.

Abwärts wend ich mich


zu der heiligen, unaussprechlichen.
geheimnisvollen Nacht.
Fernah liegt die Welt,
in eine tiefe Gruft versenkt:
wüst und einsam ist die Stelle.
In den Saiten der Brast,

l
41

gH occhi ricolmi ui seasi profoncli ;


librati i passi leggicri:
dolcemeate socchiusc le labbrn
rieche di suoni.

Della Natura fulgida sovrana,


tutte costringe le forze terrestri
a trnsmutnrsi interminabilmente:
annoda e scioglie vincoli infiniti ;
ogni creatura avvolge
nel suo divino ammanto.
La sua presenza sola,
svela (stupefocente meraviglia)
i renmi de! mondo.

Pure, io mi volgo altrove :


verso Ja santa inesprimibile
misteriosa Nolle.

Giace lontano il mondo,


come sepolto in un profondo nvello.
42

webt tiefe Wehmut.


Fernen der Erinnerung,
Wünsche der Jugend,
der Kindheit Träume,
des ganzen langen Lehens
kurze Freuden
u~d vergebliche Hoffuungen
konunen in grauen Kleidern.
wie Abendnebel
nach der Sonne
Untergang.
In andern Räumen
schlug die lustigen Gezelte
das Liebt auf.
Sollte es nie zu seinen Kindern
wiederkommen,
die mit der Unschuld Glauben
seiner harren ?

Was quillt auf einmal


so ahnd ungsvoll
unterm Herzen.
und verschluckt

1
- ..~---;,.,----
... - . ~ --

43

Squallida solitudine
vaneggin la dove prima splendeva.
Malinconia profonda
per Je corde dell' anima mi vibra.
In gocce cli rugiada
io voglio giU disciogliermi,
mescenni con la cenere !
Lontananze della memoria,
fervide brame della giovinezza,
sogni beati della dolce infanzia,
gioie fngaci e inutili speranze
della trascorsa vita,
vengono in veste grigia,
come labili nebbie vespertine
quando caduto e il sole.
In altri spazii, trapianto la Luee
Je sne !ende gioiose.
E non ritornera, dunque, piu mai
ai figli ehe l'aspettano
eon innocente fede?

Ma ehe cosa zampilla. ora, repente


di sotto al euore, in empito presago.
.

der \l;'ehmut weiche Luft ? :


Hast auch du
ein Gefallen an
uns.
dunkle ::Vacht?
Was hältst du
unter deinem 1\Iantel.
das mir unsichtbar kräftig
an die Seele geht?
Köstlicher Balsam
träuft aus deiner Hand.
aus dem Bündel Mohn.
Die schweren Flügel des Gemüts
hebst du empor.
Dunkel und unaussprechlich
fühlen i.ir uns bewegt.
Ein ernstes Antlitz
seh ich froh erschrocken,
das sanft und andachtsvoll
sich zu mir neigt.
und unter unendlich
verschlungenen Locken
der Mutter liebe Jugend zeigt.
45

ad inghiottir le brezze
delln malinconia?
Prendi, a tua volta, gioia
dngli esserc terreni,
o tenebrosa otte?
Cbe cosa celi mai sotto il tuo manto.
ehe si mi giunge all' anima
con impeto invisibile?

Prezioso balsamo
un fascio di papaveri
dalle tue mani stilla.
Le gravi ali de! cuore, in alto trai.
Una passione o cura, inesprimibile.
lo invade in ogni fibra.
Raggiante e spaurito,
un v6lto grave io scorgo
cbe dolcemente pio su me si china.
per mostrarmi, fra ricciol i con ·erti
in vaghi a,,volgimenti multiformi.
la gio, inezza della :tlladre vcra.
Wie ann und kindisch
dünl..'1 mir das Licht nun .
wie erfreulich und gesegn:t
des Tages Abschied !
Also nur darum,
weil die Nacht dir
abwendig macht dfo Dienenden.
säetest du
in des Raumes Weiten
die leuchtenden Kugeln,
zu verkünden deine Allmacht.
deine Wiederkehr
in den Zeiten deiner Entfernung.
Himmlischer als jene blitzenden Sterne.
dünken uns die unendlichen Augen,
die die Nacht
in uns geöffnet.
Weiter sehn sie,
als die blässesten
jener zahllosen Heere.
Unbedürftig des Lichts
durchschaun sie die Tiefen
eines liebenden Gemüts -
- ·-

47

Come infantile e grama.


ora, mi appnr la Luce !
Come consolatore e benedetto,
I' addio del Giorno !
Solo perche la 'olle ti sottrae
i fedeli adoranti,
tu senunasti per gli spazii immensi
Je rifulgenti sfere,
ad annunciar l"onnipotenza tua,
(il tuo ritorno, o Luce !)
neu· ore in cui ti assenti.

Piu divini degli astri ehe lampeggiano


lassu nel cielo,
ne appaion gl' infiniti occhi interiori
ehe in noi Ja 1otte ha schiusi.
Scrutano in piu remote lontananze
ehe non i piü pallenti a tri remoti
di quelle schiere innumcri.
Senza r ausilio di \'eruna luce,
esploran quelli
nel pi(1 profondo un'anima ehe ama;
48

was einen höhern Raum


mit unsäglicher Wollust füllt.

Preis der Weltkönigin,


der hohen Verkündigerin
heiliger Welten,
der Pflegerin
seliger Liebe,
sie sendet mir dich,
zarte Geliebte,
liebliche Sonne der Nacht.
Nun wach ich :
denn ich bin dein und mein.
Du kommst, Geliebte.
Die Nacht ist da.
Entzückt ist meine Seele.
Vorüber ist der irdische Tag.
und du bist wieder mein.
Ich schaue dir ins tiefe dunkle Auge,
sehe nichts als Lieb und Seligkeit.
Wir sinken auf der Nacht Altar,
aufs weiche Lager.
Die Hülle fällt,

l
49

e d' ebbrezza indicibile riempiono


un piü sublime spazio.

Divino premio,
la Regina dei mondi,
!' Annunziatrice delle sfere eteree,
custode eccelsa de! divino Amore.
mi manda te, soave Amante.
o vago sole
della notturna tenebra.
Ed ora, io veglio :
ehe tuo mi sento come sono mio.
Ecco : ritomi, Amata !
t sorto il regno della Notte: e ranima
mi ritrabocca d' infiaila ebbrezza.
Sparve per sempre dalla terra il giomo.
e mia novellamente, ora, tu sei !
E se lo sguardo affondo
ealro gli abissi de! tuo sguardo buio,
nitro non scorgo ehe bealo Amore !
Sovra l' altare della Notte immensa,
cadiamo avvinti come in malle talamo.
Cade da noi l' involucro terrcno:
so

und angezündet von dem Wannen Druck


entglüht des siissen Opfers
reine Glut.
Zehre mit Geisterglut
meinen Leih,
dass ich lustig mit dir
inniger mich mische
und dann ewig
die Brautnacht währt.
- 51

e, falla ardente dall' ardente amplesso,


brucia la purn vampa
dell' olocausto dolce.
Consuma nell' ardore dello Spirito
questo mio corpo, Amata,
a ehe, vaaendo, in piu intimo amplesso
con Te mi mesca; e duri eternamente
la nolle nuziale.
--
Die zweite Hymne

Il secondo Inno
54

Muss immer der Morgen wiederkommen?


Endet nie des Irdischen Gewalt?
Unselige Geschäftigkeit verzehrt
den himmlischen AnAug der Nacht.
Wird nie der Liebe geheimes Opfer
ewig brennen ?
Zugemessen ward
dem Lichte seine Zeit;
aber zeitlos und raumlos
ist der Nacht Herrschaft.
Ewig ist die Dauer des Schlafs.
Heiliger Schlaf !
• Beglücke zu selten nicht
der Nacht Geweihte,
in diesem irdischen Tagewerk.
Nur die Toren verkennen dich
und wissen von keinem Schlafe,
als dem Schatten,
den du in jener Dämmerung
der wahrhaften Nacht
mitleidig auf uns wirfst.
Sie fühlen dich nicht
in der goldnen Flut der Trauben,
- 55

fütorneru, dunque, in eterno il sole?


E non a vra mai fine
il prepotcnte giomo ?
Una dannata attivita distrugge
il sacro volo della Notte santa.
Non ardera perenne,
ncl suo mistero avvolto,
l' olocauslo d' amore?
Fu misurato, all'alma Luce,
il tempo.
Ma senza tempo e senza spazio
e della Notte il regno ;
e sempiterno il Sonno.
Sonno divino ! Troppo raramcnte
oh non bear, nel travaglio terreno,
quelli frn noi mortali
ehe In Notte inizinvn ni proprii inranti !
I folli solamcnte, ti rinnegnno :
non conoscono Sonno,
se non quell' ombra
ehe tu spandi pielosn su di noi
nei tornnnli crepuscoli
delln nolle vcrnce.
in des Mandelbaums
Wunderöl,

und dem braunen Safte des Mohns.


Sie wissen nicht,
dass du es bist
der des zarten Mädchens
Busen umschwebt
und zum Himmel den Schoss macht ;
ahnden nicht,
dass aus alten Geschichten
du himmelölfuend entgegen trittst
und den Schlüssel trägst
zu den Wohnungen der Seligen,
unendlicher Geheimnisse
schweigender Bote.

1
'-_
57

Non ti avvertono, no, nei Autti d' oro


dei grappoli premuti,
nell' olio prodigioso delle mandorle,
nel sueeo dei papaveri.
Non sanno ehe sei tu ehe aleggi al seno
della tenera vergine,
e ehe eonverti in cielo il gremho suo.
Non han sentore
ehe fuor dai mondi delle storie anriebe
avanzi aprendo i eie\i,
ed bai le ehiavi dei soggiomi elisii
in eui stanno i Beati,
o taeiturno Araldo
dei misteri infiniti !
Die drille Hymne

11 terzo lnno
60

Einst da ich bittre Tränen vergoss d . S


meine• H offnung zerrann, und ich . ' a In chrnerz aufgelöst
d • einsam stand am d ··
er in engen, dunkeln Raum die Gestalt . llrren Bügel,
einsam, wie noch kein Efosamer war memes
- • von unLebens
.. t· h barg -
getne• b en ' des EIsag
kraftlos, nur ein Gedanken d1c er Ang
w·1e ich• da nach Hülfe umherschaute vonvar··ts · enh sk noch· - st
•• •• • ' Die t onnte und
ruckwarts mcht, und am fliehenden verlöschten L b .
- • ' eennn.1
unendlicher Sehnsucht hing: - da kam aus blauen Fernen _
von den Höhen meiner alten Seligkeit, ein Dämmerungsscbauer
- und mit einemrnaJe riss das Band der Geburt - des Lichtes
Fessel. Hin floh die irdische Herclicheit und meine Trauer mit
ihr - zusammen floss die Wehmut in eine neue, unergründliche
Welt - du Nachtbegeisterung, Schlummer des Himmels kamst
über mich - die Gegend hob sich sacht empor; über der
Gegend schwebte mein entbundner, neugebomer Geist. Zur Staub-
wolke würde der Hügel - durch die Wolke sah ich die verklärten
Züge der Geliebten. 1n Ihren Augen ruhte die Ewigkeit - ich
fasste Ihre Hände, und die Tränen wurden ein funkelndes, unzer-
reisslicbes Band. Jahrtausende zogen abwärts in die Feme, wie
Ungewitter. An Ihrem Halse weint ich dem neuen Leben
entzückende Tränen - Es war der erste, einzige Traum -
und erst seitdem fühl ich ewigen, unwandelbaren Glauben an
den Himmel der Nacht und sein Licht, die Geliebte.
61

Un giorno eh· io versavo amare lae:ime; ehe, diseiolte in do-


lore, fluivano scomparendo tulte le mie speranze; e me ne stavo
solitario presso l'arido tumulo in cui, sepolla entro un angusto
azio, era l'essenza della vita mia; solitario cosi come nessuno
5
f~ solitario al mondo, premuto da un indieihile sgomenlo. ri-
dollo a non essere ormai se non il senso slesso delln dispera•
zione; come giravo altorno supplicbevoLe gli sguardi, e non
potevo muover passo ne iunanzi ne indietro ; e m 'avvinghiavo
eon anelilo senza fine alLa vila ehe mi fuggivn spenta; discese
<lalle azzurre lontananze, giu dai vertici della m.ia beaLitucliDe
trascorsa, un brivido crepuscoLare.
Si strappö, di colpo, ogni Legame fra La DaScita e me. Fu
Ja catena della Luce, infranta. La malinconia conflui eDtro UD
nuovo imperscrutabiLe mondo. E tu, Estasi notturna, e tu. Som10
divino, sopravveniste.
II paesaggio, intorno, si sollevo a poco a poco. Sul pae-
saggio aliö, d.issolvendosi, il mio spirito risorto. Il tumulo si
sfece in urin DUVOLa cli poLvere. E oLtre La nuvoLa io vidi. tra•
sfigurato, il v6lto dell'Amata. Negli occbi, Le riposava L'Etemo.
Presi Le mani Sue. Il pianto diveDne, tra di noi, UD rifulgeDle
vincoLo infrangihile. Millenni furono spazzati in Lontrumnza.come
uragani. Piansi al suo collo L'estasi di quella vita nuom. Fu
il prima, unico sogno. E da quell'atlimo soltanto, s' infuse in
me UDa fede immutabile. elerna, nel Paracliso della notle.
E nella Luce sua: l'Amata.
Die vierte Hymne

11 quarto Inno
64-

Nun weiss ich, Wenn der letzte M .


L" h • 0 rgen sein ·d
d rc St hl
Dlcht mehr die Nacht und d' L· b W:!r - Wenndas
er c ummer ewig und nur . ie ie e scheucht - Wenn
•d • • ein unerschöpflicher T
Wlr • Himmlische Müdigkeit fühl ich in . raum sein
ermüdend ward mir die Wallfahrt zum h il' nurG.- Weit Und
lidash Kreuz. Die• kristallene
• Woge. die gemeine igen. rabe, drückend
c , in• des Hügels dunkelm Schoss• 5Innen
quilJten an d unvernehrn
F ·
•1rd1sche
• • ,
Flut bricht, wer sie gekostet, wer oben stand essen auf
ussdern
die
Grenzgebürge der Welt, und hinübersah in das neue Land, in
der Nacht Wohnsitz. - wahrlich der kehrt nicht in das Treiben
der Welt zurück, in das Land, wo das Licht in ewiger Unruh
hauset.
1

Oben baut er sich Hütten, Hütten des Friedens, sehnt sich 1


und liebt, schaut hinüber, bis die wilJkorrunenste aller Stunden
hinunter ihn in den Brunnen der Quelle zieht - das Irdische
schwimmt obenauf, wird von Stürmen zurückgeführt, aber was
heilig durch der Liebe Berührung ward, rinnt aufgelöst in
verborgenen Gängen auf das jenseitige Gebiet, wo es, wie Düfte,
sich mit entschlummerten Lieben mischt.

Noch weckst du,


muntres Licht,
den Müden zur Arbeit.
l

I'

• 1
65

Üra io so quando si levera !'ultimo giomo; quando la Luce


non fugheril. piü, spauriti, la Notte e I' Amore; quando sara
etemo il Sonno, e seoza fme il Sogno. Avverlo, in me, una
staocbezza celeste. Lungo e spossante mi fu il pellegrinaggio a
questa sacra tomha. Estenuante, su le spalle, la croce. Chi ha
gustato l'onda cristallina ehe, impercettibile ai sensi comuni,
sgorga dal grembo oscuro del monte a' cui piedi si rompe la
risacca terrena; chi stette lassu su quelle cuspidi, agli estremi
coofini della Vita, e spinse di lil gli sguardi versa la Terra
Promessa, versa i soggioroi della Notle, non toroerä piu invero
al travagliato mondo : alle contrade ove abita la Luce, irrequie-
tudine pereone. Costruisce lil in cima, le sue capaone: asili
di pace. Brama, ed ama. Scruta di lil, lontano. Fin ehe la piu
perfetta delle ore non lo trae giu, alle scaturigini del fonte.
Ogoi cosa terrestre vi somuota, respinta dagli uragnni. Ma ciil
ehe santo si fece per virtu d'amore, scorre disciolto per oscuri
tramiti all'opposto versaute: e qui si mesce, aereo, con gli
altri amori addorroentati.

Gioiosa Luce ! E tu mi desti, nnc6ra,


stanco, al lavoro.
Un' ebbrezza di vivere m'infondi;
66

Flössest fröhliches Leben lllir


Ab
er d u lockst mich ein.
von der Erinnerung
moosigem Denkmal nicht.
Gern will ich
die fleissigen Hände rühren,
überall umschaun,
wo du mich brauchst,
rühmen deines Glanzes
volle Pracht,
unverdrossen verfolgen
deines künstlichen Werks
schönen Zusammenhang,
gern betrachten
deiner gewaltigen
leuchtenden Uhr
sinnvollen Gang,
ergründen der Kräfte
Ebenmass
und die Regeln
des Wunderspiels
unzähliger Räume
und ihrer Zeiten.
67

ma non riesci ad allettarmi via


dal simulacro della Ricordanza,
rivestilo di musco.

Ben io vorr<'Imuover le mani industri ;


cercar, d'intorno, dove
l' opera mia ti giovi;
glorificar la tua magnifieenza;
assiduo perseguir l'alta armonia
di ehe la tua sublime arte s' informa:
la corsa rimirar, ricca di sensi,
delle sfere sul fulgido quaclrante
ehe ti misura, imperioso, il tempo;
1'equilibrio serutar delle tue forze;
e le leggi indagare, a eui rispondi
nel prodigioso giuoeo
degli infiniti spazii
e dell'eta infinite.

Ma il mio segreto euore


resta fedele alla Notte divina
68 1

'

Aber getreu der Nacht


bleibt mein geheimes Herz,
und der schaffenden Liebe
ihrer Tochter. '
Kannst du mir zeigen
ein ewig treues Herz ?
Bat deine Sonne
freundliche Augen,
die mich erkennen ?
Fassen deine Sterne
1
meine verlangende Band ?
Geben mir wieder
den zärtlichen Druck
und das kosende Wort ?
Hast du mit Farben
und leichtem Umriss
Sie geziert,
oder war Sie es,
die deinem Schmuck
höhere, liebere Bedeutung gab ?
Welche Wollust,
welchen Genuss
bietet dein Lehen,

:
1

1 _.
69

cd al nato da Lei fatti vo Amore.


Puoi, tu, mostrarmi un'anima
ehe resti salda in fedelta perenne?
Possiede il sole tuo sguardi amorosi
ehe mi ravvisioo ?
La mano mia giunge bramosa a stringere
Je tue splendenti stelle?
Mi rendon, esse, la carezza blanda
ed il tenero eloquio,
ond' io le vo rivezzeggiando?
Sei tu, cbe ornasti di tinle soavi
l' immensilA notturna,
e cbe chiudevi Je sue forme vagbe
in fluidi contorni ;
o non piuttosto conferi Ja Notte
piu profonda incantevole piacenza
alle tue grazie?
Qual volutta, qua] mai delizia offerte
son dalla vita tua, cbe ribilancino
l' ebbrezza della Notte?
Maternamente al seno Ella ti stringe.
e devi il tuo splendore a Lei soltanto.
Vaniresti in te slessa, dilcguando
70

die aufwögen
des Todes Entzückungen?
Trägt nicht alles,
Was uns begeistert,
die Farbe der Nacht?
Sie trägt dich mütterlich
und ihr verdankst du
all deine Herrlichkeit.
Du verflögest
in dir selbst,
in endlosen Raum
zergingest du,
wenn sie dich nicht hielte,
dich nicht bände,
dass du warm würdest
und :flammend
die Welt zeugtest.

Wahrlich ich war, eh du warst.


Die Mutter schickte
mit meinen Geschwistern mich,
zu bewohnen deine Welt,
- 71

nell'infinito spazio,
s'Elln non ti reggesse al petto avvintn,
s' Elln non Li sealdasse
a genernr con la tun fiarnmo il mondo.

lo ero, in veritä, - prima ehe fossi.


Ln modre Notte mi mando, eo' miei
simili 1anti, ad nbitnr In terra
per adornnrla eon In rieen messe
cli non mai vizzi fiori;
per farln snnln eol divino Amore
a ehe si ergesse in simulaero. ignudo
agli ammirnnti sguardi ...

Mnturi' ancor non sono


questi celesri pensamenti. Anc6rn,
q ucsta svelata Verita non conta
ehe scarse trncce.
Mn un giomo, il tuo qundrnnte scb'11ern
l' ora postrema al Tempo.
Fatta mortale come noi mortali,
72

sie zu heiligen mit Liebe,


dass sie ein ewig :
angeschautes Denkmal werde,
zu bepflanzen sie
mit unvenvelklicJ1en Blumen.
Noch reiften sie nicht
diese göttlichen Gedanken.
Noch sind der Spuren
li
unsrer Offenbarung
wenig.
Einst zeigt deine Uhr
1

das Ende der Zeit,


wenn du wirst wie unser einer,
'
und voll Sehnsucht und Inbrunst 1
auslöschest und stirbst. ,,
1:
In mir fühl ich
deiner Geschäftigkeit Ende,
himmlische Freiheit,
selige Rückkehr.
In wilden Schmerzen
erkenn ich deine Entfernung
von unsrer Heimat,
deinen Widerstand

-
73

allor ti andrai spegnendo


colma di ardenti insodisfatti aneliti,
per esalare l' ultimo respiro.

Avverto in me Ja fine
dell' operosa tua fatica lungn,
il beato ritorno a una celeste
liberta primigenia.
Gon irruente sofferenza, sento
l' esilio tuo dalla patria terrena,
l' impeto tuo ribelle all' almo antico
maraviglioso Cielo.

Ma il tuo furore tempestoso, e vano.


Cbe inconsutile sta, alta, la Croce:
il trionfal vesillo
della progenie umana.

Travarco i confini de! Giorno:


ed ogni tormento, ogni pena,
assilli colil. diverranno
d' ebbrezze infinite.
I'
gegen den alten,
herrlichen R.imrnel.

Deine Wut und dein Toben 1


ist vergebens.
Unverbrenn.üch
steht das Kreuz
eine Siegesfahne
unsres Geschlechts.

Hinüber wall ich,


Und jede Pein
Wird einst ein Stachel
Der Wollust sein.

Noch wenig Zeiten,


So bin ich los,
Und liege trunken
Der Lieb im Schoss.

Unendliches Leben
Wogt mächtig in rnir
1
75

Attencli: ehe infrante, tra poco,


saran le diurne calene;
ed ebbro cadro, per posarvi,
in grembo all' Amore.

Un mare infiruto di vita


mi ondeggia irruente nel cuore.
füguardo dall' alto gia vinta
Ja Luce del mondo.

Laggiu, sovra il tragico Gölgota,


si spegne il suo vivo fulgore.
La Notte, ne nasce. Ed effonde
frescure soavL

Sollevami, Amato, con foga


possente al tuo cuore celeste,
cosl eh' io mi addorma in un sonno
capace d' amore.

La Morte, da' flutti suoi neri,


mi genera a viIn novella :
r

Ich schaue von oben


Herunter nach dir.

In jenem Hügel
Verlischt dein Glanz.
Ein Schatten bringet
Den kühlenden Kranz.

0 ! sauge, Geliebter,
Gewaltig IDich an,
Dass ich entschlummern
Und lieben kann.

Ich fühle des Todes


Verjüngende Flut,
Zu Balsam und Äther
Verwandelt mein Blut.
'
'
Ich lebe bei Tage
Voll Glauben und Mut
Und sterbe die Nächte
In heiliger Glut.

....;
1
-- 77

avverto mutarsi il mio sangue


in balsamo etereo.

lo vivo nel corso dei giomi


ricolmo d' intrepida fe<lc;
e muoio le notti, in un rogo
di ardore <livino.
Die fünfte Hymne

ll quinto lnno
80

',

Über der Menschen ',

:
Weitverbreitete Stämme
herrschte vor Zeiten
eio eisernes Schicksal
1
mit stummer Gewalt.
Eioe dunkle
schwere Binde
lag um ihre '

1,
hange Seele. ,,
Unendlich war die Erde,
der Götter Aufenthalt
und ihre Heimat.
Seit Ewigkeiten
stand ihr geheimnisvoller Bau.
Über des Morgens
roten Bergen,
in des Meeres
heiligem Schoss
wohnte die Sonne,
das allzündende
lebendige Llcht.
Ein alter Riese
trug die selige Welt.
- 81

Sulle stirpi clegli uomini infinite,


regnava un giomo ferreo Destino
in muta violenza.

Una pesante benda tenebrosa


intorno si avvolgeva
alle angosciate anime loro.
lmmensa era la Terra: e avean gli Dei.
quivi, dimora e patria.
Misterioso, il magico edificio
si ergea da sempiteme eternita.
Oltre le cime rosse dell" aurora,
entro il divino grembo dell'Oceano.
soggiornava la Luce onnivivente,
ehe tutto accende.

Un Veglio giganlesco sosteneva


il giuhilo del mondo.
lncatenati ai visceri dei monti
stavano i figli della Terra antichi,
in furor vano di sterminio contrn
la nuova razza degli Dei stupenda
e i suoi congiunti: gli uomini felici.
82

1
Fest unter Bergen
1
lagen clie Ursöhne
der Mutter Erde. 1
Ohnmächtig
in einer zerstörenden Wut
gegen das neue
herrliche Göttergeschlecht
und dessen Venvandten,
clie fröhlichen Menschen.
Des Meeres dunkle,
blaue Tiefe
war einer Göttin Schoss.
In den kristallenen Grotten,
schwelgte ein üppiges Volk.
Flüsse und Bäume,
Blumen und Tiere
hatten menschlichen Sinn.
Süsser schmeckte der Wein
von sichtbarer Jugendfülle
geschenkt -
ein Gott in den Trauben
eine liebende mütterliche Göttin,
empor wachsend
83

H verdecupo baralro dcl mnre


era un grcmbo di Den.
In grolle di crislnllo. pullulava
unn folla di spiriti beala.
Gli alberi, l' acque, i fiori e gli animali
aveano umani sensi.
Sapea piu dolce il ,•ino.
poi ehe gli sguardi lo scorgean donalo
da un rigoglioso ume giovinctto
entro i grappoli infuso,
come cresceva in piene spighe a·
oro
una maternn ed amnro-a lddia.

Era la sacra ebbrezza dell'amore,


anch' essa, un santo rito
della piu bellu tra lc Dee piu belle.

Cosi, la Vita avea lo srroscio eterno


per i secoli via, primavcrilc,
d i vuriopinta festa
tra gli Eterni c gli umnni.
84

in volJeu W>ld,-n,•nr. l
.. ,ar ,en
der Lieh,: hr-i/gc:rHau.cc;h
c:in •ifr;~•·r Dfrmst
der 8 " h onst,·n Götterfrau.
Ein ewig l,untes Fe,;t
der I limmelskindec
und der Erdbewohner,
rau•chte das Leben,
wie eio Frühling,
durch die Jahrhunderte hin.
Alle Ce.•chJ„ehter
verehrten kindlich
die zarte, tausendfältige Flamm,-,
als das Höchste der Welt.
Ein Gedanke nur war es,
c:in entsetzliches Traumbild,

Das furrhtbar zu den frohen Tischen trat


Und das Gemüt in wilde Schrecken hüllte.
!·Her wussten selbst die Götter keinen Rat,
Der die heklommnc Brust mit Trost erfüllte.
CehcimhisvoJl war dieses Unholds Pfad,
Des \Vut kc>in Flehn und keine GaLe stillte ;
- 85

E le stirpi adoravano CODCOrdi.


con ingenua credenza.
nella tenera Fiamrna multiforme
il Vertice de! mondo.

Solo uD pensiero,
solo uD fantasma atroce,
sopravveneDdo a quel coD\ivio lieto,
di sfrenata paura i cuori avvolse.
E i umi stessi uon sapeano come
donar conforto all"anime sgomente.
Per vie segrete era disceso il \lostro
cui non placavaD De preci ne doni.
Morte, il suo nome . . . E interruppe il festino
con l' angoscia. le lagrime, il dolore.

Ora, in etemo disgiunto da tutto


ehe i sensi accende di soave ebbrezza:
strappato a suoi diletti. ehe rimangono
in vano pianto al mondo e in lunga penn,
86

Es war der Tod der dieses L


• ' ustge1ag
Mit Angst und Schmerz und T „
ranen lll]terbrach.
Auf ewig nun von allem abgeschieden,
Was hier das Herz in süsser Wollust regt,
Getrennt , on den Geliebten, die hienieden
Vergebne Selmsud1t, langes Weh bewegt,
Schien matter Traum dem Toten nur beschieden,
Ohnmächtiges Ringen nur ihm auferlegt.
Zerbrochen war die Woge des Genusses
Am Felsen des unendlichen Verdrusses.

Mit kühnem Geist und hoher Sinnenglut


Verschönte sich der Mensch die grause Larve,
Ein sanfter Jüngling löscht das Licht und ruht -
Sanft wird das Ende, wie ein Webn der Harfe.
Erinnrung schmilzt in kühler Schattenflut,
So sang das Lied dem traurigen Bedarfe.
Doch unenträtselt blieb die ewge Nacht,
Das ernste Zeichen einer fernen Macht.

Zu Ende neigte
die alte Welt sich.

-
1
87

un sogno scialho ed un imbelle anelito


al defunto parean toccati in sorte.
Infranti erano i flutti del Piacere
contro la rupe di un Cordoglio immane.

Con menle audace e con accesi sensi,


l'uomo abbelliva quell' orrenda larva.
Spenge la torcia un bello Efebo, e dorme.
La morte e dolce come un soffio d'arpa.
La memoria si stempra in flutti d 'ombra.
Cosi, nel canto redimeva il Fato.
Ma un enigma resto la Notte eterna,
di remota Potenza infausto se,,ano.

Ed ora si avvio, lento. al tramonto


il vecchio mondo.
Appassiva il giardino di delizie,
beato asilo alla progenie nuova.
Gli uomini, non piu bimbi, nel fatale
crcscer degli anni,
88

Des jungen Geschlechts


Lustgarten venvelkte.
Hinauf in den freieren,
wüsten Raum
strebten die unkindlichen,
wachsenden Menschen.
Die Götter verschwanden
mit ihrem Gefolge.
Einsam und leblos
stand die Natur.
Mit eiserner Kette
band sie die dürre Zahl
und das strenge Mass.
Wie in Staub und Lüfte
zerfiel in dunkle Worte
die unermessliche Blüte des Lebens.
EntHobn war
der beschwörende Glauben,
und die allverwandelnde,
all verschwisternde
Himmelsgenossin,
die Phantasie.
Unfreundlich blies
- 89

di salire anelavano d' un balzo


in piu !iberi spazii e piu deserti·.

Scomparsi i Numi coi loro cortcggi.


inanimala e sola
La Natura restö. Lego con ferrea
catena, stretti, il Numero ed il Ritmo :
arido l' uno e l'altro inesorabile.
In pulvi eolo aereo di parole
oscure al senso, eaclde giu dissolto
lo smisurato fiore della Vita.

Seomparsa era Ja Fede, ehe da! nulla


suseita i mondi;
seomparsa la divina Fantasia.
ehe tutti li lrasforma e li affratella.
lafe to, un boreal venlo soffiarn
sui earnpi assiderati ;
e la terra stupenda, intirizzita.
per l' etere svani.

I remoti del cielo immensi spazii


s empiron lulli di fulgenti stelle.
90

ein kalter Nordwind


über die erstarrte Flur;
und die erstarrte Wunderheimat
verflog in den Äther.
Des Himmels Fernen
füllten mit leuchtenden Wehen sieb.
Ins tiefre Heiligtum,
in des Gemüts höbem Raum
zog mit ihren Mächten
die Seele der Welt,
zu walten dort
bis zum Anbruch
der tagenden Weltherrlichkeit.
Nicht mehr war das Liebt
der Götter Aufenthalt
und himmlisches Zeichen
den Schleier der Nacht
warfen sie über sich.
Die Nacht ward
der Offenbarungen
mächtiger Schoss.
In ilm kehrten die Götter zurück,
schlummerten ein,
.....
..::..... ....~,. - -

91

In pi6 profondo santuario, in cima


alle piu alte vette dello Spirito.
l'anima della Vita si ritrasse
con le potenze sue,
per dominare quivi in sino all' alba
de! tempo nuovo, in cui risorgerebbe
lo splendore de! mondo.

Non pi6 la Luce era soggiorno eletto


dai Numi in terra:
non piU, divino segno.
Di un velame notturno, Essi. si cinsero.
E da quest· attimo,
fu la Notte il possente alvo capace
delle Rivelazioni.

Quivi gli Dei tornarono, cadendo


in un presago sonno.
a uscirne in nuove e piu splendenti forme
sul rinnovato mondo.

. . . Ed ecco : in mezzo al popolo


ehe, a tulli inviso, s'era fatto adulto
92

um in neuen
herrlichem Gestalten
auszugehn
über die veränderte Welt.

Im Volk, das vor allen


verachtet
zu früh reif
und der seligen Unschuld
der Jugend
trotzig fremd geworden war,
erschien mit niegesehenem Angesicht
die neue Welt.
In der Armut
dichterischer Hütte,
ein Sohn der ersten Jungfrau und MutteF.
Geheimnisvoller Umammng
unendliche Frucht.
Des Morgenlands
ahnende, blütenreiche
Weisheit
erkannte zuerst
der neuen Zeit Beginn.
93

precocemente in estraniato sdegno


contro i beali sogni
del giovanil candore,
con v6lto non mai visto apparve. adesso,
il Nuovo Monde ...
Nella capanna della Povertii,
immateriale asilo.
TI Figlio della prima
Vergine e Madre insieme !
Misterioso amplesso.
ed infinite Frutto !
La florida sapienza d' Oriente.
prima d'ogni altra, ravvisö, presaga.
l' alba del Nuovo Tempo.
Un astro Je insegnö la buona ,ia
alla dimessa culla
de! piu potente Re.
E nel nome dei secoli a venire.
giunse 1' offerta a Lui
d' oro d' incenso e mirra;
Fulgore e Olezzo : i massimi
doni della Natura.
94

--
Zu des Königs demütiger


1ege
Wies ihr ein Stern den Weg.
In der weiten Zukunft Namen
huldigten sie ihm
mit Glanz und Duft,
den höchsten Wundern der Natu~.
Einsam entfaltete
das himmlische Herz sich
zu einem Blütenkelch
allmächtiger Liehe -
des Vaters hohem Antlitz zugewandt
und ruhend an dem ahndungsselgen Busen
der liehHch ernsten Mutter.
Mit vergötternder Inbrunst
schaute das weissagende Auge
des blühenden Kindes
auf die Tage der Zukunft,
nach seinen Geliebten,
den Sprossen seines Götterstamms,
unbekümmert über seiner Tage
irdisches Schicksal.
Bald sammelten die kindlichsten Gemüter
von inniger Liebe
95

11 suo divino solitario cuore


in un florido calice si apri
d' onnipotentc Amore.
II Pargolo celcste al nobil v6lto
si protendea dcl Padre,
riposando tranquillo, Egli. nel grembc,
preveggente e bento
della sua t.ladre sorridente e nustera.
Con profctico sgnardo.
si affissava, pei secoli venturi.
nei diletti germogli del uo tronco,
noncuranle di i!. della un propria
sorte terrena.

Subitamente, i piu candidi spmt1.


affascinati dal profondo amore.
gli si strin ero nttorno. E accanto a Lm.
siccome la campagna n prima,ern.
germinava fiorendo unn novella
non mni comparsn \ita.
Parole inesauribili
di giocondi messaggi,
96

wudersam ergriffen
sich um ihn her.
Wie Blumen keimte
ein neues, fremdes Leben
in seiner Nähe.
Unerschöpfliche Worte
und der Botschaften fröhlichste
fielen wie Funken
eines göttlichen Geistes
von seinen freundlichen Lippen.

Von ferner Küste,


unter Hellas
r
I'
heiterm Himmel geboren, 1
kam ein Sänger
nach Palästina
und ergab sein ganzes Herz
dem Wunderkinde :

« Der Jüngling bist du, der seit langer Zeit


Auf unsern Gräbern steht in tiefem Sinnen ;
I'
Ein tröstlich Zeichen in der Dunkelheit -
Der höhern Menschheit freudiges Beginnen. 1
- 97

come fovillc d' un mondo celeste.


cadevan via dalle amorose labbra.

Nato laggiu, sotto il cielo sereno


dell' Ellade felice,
dalle coste lontane, in Palestina
venne un Araldo.
Ed al Fanciullo prodigioso. tutto
donava egli il suo cuore:

« Sei tu, l'Efebo ehe da lungo tempo

stava• pensoso sulle nostre tombe.


il Segno consolante nella Tenebra.
!'Alba cli una pi(, alta Umanita.
Quel ehe c' immer e in un lutto profondo,
in un soave anelilo c' innalza.
Nella Morle, appari Ja Vita elerna;
1 E la Morte sei tu, - ehe ci guari ce •.

',
Verso l'lndostan, poi, trasse l'Araldo.
Di un dolce amor gli lraboccava il cuore.
98

Was uns gesenkt iu tiefe Traurigk .


z· j
ie lt

uns m1t süsser Sehnsucht
eit,
.
Im Tode ward das ewge Leben k von
nun d hinnen.
un,
Du bist der ,Tod und machst uns erst g cl
esun . »
Der Sänger zog
voll Freudigkeit
nach Indostan,
das Herz von süsser Liebe trunken ;
und schüttete
in feurigen Gesängen
es unter jenem milden Himmel aus,
dass tausend Herzen
sich zu ihm neigten,
und die fröhliche Botschaft
tausendzweigig emporwuchs.

Bald nach des Sängers Abschied


ward das köstliche Leben
ein Opfer des menschlichen
tiefen Verfalls.
Er starb in jungen Jahren,
weggerissen

..
99

Ed in focosi canti
egli cosi sotto quei miti cieli
lo riversava,
ehe mille e mille cuori innanzi a Lui
piegaron proni. E la Buona Novella
suhito rameggiil, crescendo in alto.
Scomparve, quindi. E la preziosa vita
de! rivelato Jddio
subitamenle s' immolava, offerla
al rovinar della progenie umana.

Mori,
giovane d" anoi,
slrappato via dalla diletta terra.
dalla sua Madre in lagrime,
dai Fedeli sgomenti.
Un tenebroso calice vuotava
d'inaudite sofferenze,
quell' amorosa bocca.
Terrificante angoscia,
!'Alba gli s'appressil dell'Era nuova.
Duramenle, .lottil conlro i terrori
loo

von der geliebten Welt


von der weinenden Mu;ter
und seinen zagenden Freunden.
11
Der unsäglichen Lei.Jen
dunkeln Kelch
leerte <ler liebliche Mund.
In entsetzlicher Angst
nahte die Stunde der Geburt
der neuen Welt.
Hart rang er mit des alten Todes Schrecken.
Schwer lag der Druck der alten Welt auf ihm.
Noch einmal sah er freundlich nach der Mutter.
Da kam der ewgen Liebe
lösende Hand,
und er entschlief.
Nur wenig Tage
hing ein tiefer Schleier
über das brausende Meer,
über das bebende Land.
Unzählige Tränen
weinten die Geliebten.
Entsiegelt ward das Geheimnis.
Himmlische Geister hoben

l
101

della Morte primeva. n Vecchio Mondo


gravö su Lui con il peso schiacciante.
Anche una volt.a si affisso, spirando
tenero ardore,
verso la Madre sua. Liheratrice,
quindi la mano scese
del sempiterno Amore:
ed Ei si addormentö.

Pochi giorni soltanlo, un velo buio


sugli ululanti mari
poso: sovra le terre lremebonde.
Lagrime innumerevoli
sparsero sull' avello i suoi Fedeli •.•
Dissuggellato, apparve, incli. il .Mislero.
Spirili giu dal cielo
risollevaron Ja vetusta pietra
via dall'oscura tomba.
Accanto al Dormiente,
sedean, formati dalfaereo piro
de' sogni suoi, Angeli belli. Ed Eg:li.
risuscitalo in un fulgente lcldio.
102

den uralten Stein


vom dunkeln Grabe.
Engel sassen bei dem s h1
aus seinen Träumen c ummernden,
zart gebildet.
Erwacht in neuer Götterhen,Iicbkeit,
erstieg er die Höhe
der neugebornen \Veit,
begrub mit eigner Hand
den alten Leichnam
in die verlassne Höhle,
und legte mit allmächtiger Hand
den Stein, den keine Macht erhebt, darauf.

Noch weinen deine Lieben


Tränen der Freude,
Tränen der Rührung
und des unendlichen Danks
an deinem Grabe -
sehn dich noch immer,
freudig erschreckt,
auferstehn -
und sich mit dir ;

1
103

di vinamente al vertice saliva


de! neonalo Mondo.

Nell' Anlro abbandonato,


con Je suc mani, seppelli Je spoglie
del mondo anlico:
e vi posö, con gesto onnipotenle,
Ja pietra ehe mai piu Forza veruna
solleverä nei secoli.

Versano anc6ra i luoi fedeli lagrime.


per Te, di gaudio e cli commossa etenia
riconoscenza, presso il tuo sepolcro.
Ti veggon sempre
risuscitare in giubilo sgomento,
e si ammirano in Te risuscitati.
Dirottamente piangere Ti vedono
un pinnto dolce al seno della Madre :
austeramente camminar, guidando
i discepoli amali;
parole pronuncinr simili a foglie
strappate al tronco delln Vita immen o:
con impelo balzar gonlio di ancliti
104

sehn dich weinen 1,

mit süsser Inbrunst


an der Mutter seligem Busen, I·

ernst mit den Freunden wandeln,


Worte sagen,
wie vom Baum des Lebens gebrochen :
sehen dich
eilen mit voller Sehnsucht
in des Vaters Arm,
bringend die junge Menschheit,
und der goldnen Zukunft
unversieglichen Becher.
'
Die Mutter eilte bald dir nach
in himmlischem Triumph.
Sie war die erste
in der neuen Heimat
bei dir.
Lange Zeiten
en tflossen seitdem.
und in immer höherm Glanze
regte deine neue Schöpfung sieb,
und Tausende zogen
aus Schmerzen und Qualen, '
i'
1
- 105

nelle braccia del Padre,


a Lui la nuova uroanitO.recando,
Ja coppa inesauribile
onde sgorga il Domani in flulti d'oro.

E ti seguia subitnmenle
in trionfo pei cielJ,
In Madre lua.
Si assise, prima. accanto a Te beala
nella tun palria nuova.
Da quel tempo, scorrean secoli molti:
e in sempre pi (1 ~1lgente
magnificenza,
il tuo Crealo si animo di vita.

Dai tormentosi abis i dcl Dolorc,


trassero a Te miriadi
d' umani spirili
colmi di fede in un pcrpeluo anelito.
Regnan con Tc, con In celeslc Vcrgine.
nel rcgno dcll'Amore.
Servono al tempio dcllu Morlc sunln :
sono i luoi figli, per l' ett'rnila.
106

voll Glaubeu und Sehnsucht


und Treue dir nach.
Und walten mit dir
und der himmlischen Jungfrau
im Reiche der Liebe;
und dienen im Tempel
des himmlischen Todes,
und sind in Ewigkeit dein.
Gehoben ist der Stein,
Die Menschheit ist erstanden,
Wir alle bleiben dein
Und fühlen keine Banden.
Der herbste Kummer fleucht
Vor deiner goldnen Schale,
Wenn Erd und Leben weicht,
Im letzten Abendmahle.

Zur Hochzeit ruft der Tod,


Die Lampen brennen helle,
Die Jungfraun sind zur Stelle,
Um Öl ist keine Not.
Erklänge doch die Feme
Von deinem Zuge schon,
107

La pietra e sollevata;
I1umonitB risorta;
infranle le catene.
Ora, siam tuoi, Signore !
Nell' ultimo convivio,
col mondo e con la vita,
sparve ogni affanno innanzi
alla tua coppa d'oro.

La morte a nozze invoca :


ardon le chiare lampade;
le Vergini son pronte;
!' olio divino ahbonda.
Risuonino gli spazii
del giunger tuo, Signore!
E noi Je stelle chlamino,
squilli di voci umane.

Si levan gia, Maria,


a mille in alto i cuori;
da! tenebroso mondo,
non bramano ehe Te.
In estasi presaga
Ioa

Und ruften uns die Sten1e


Mit Menschenzung' und Ton.

Nach dir, Maria, beben


Scbon tausend Herzen sich.
In diesem Scbat1enleben
Verlangten sie nur dich.
Sie hoffen zu genesen
Mil abndungsvoller Lust
Drückst du sie, beilges Wesen,
An deine treue Brust.

So manche, die sieb glühend


In bittrer Qual verzehrt
Und dieser Welt enfliehend
Nach dir sieb bingekebrt ;
Die hülfreich uns erschienen
In mancher Not und Pein, -
Wir kommen nun zu ihnen
Um ewig da zu sein.

Nun weint an keinem Grabe,


Für Schmerz, wer liebend glaubt.
- 109

speran cbe guariranno,


se tu li accogli, o Madre,
misericorde al seno.

Cosi, (consunti, alcuni,


in fiamme di dolore),
evnsi nl triste mondo,
ebber rifugio in Te.
Consolntrice sanla
d' ogni travaglio umano !
Prendi nncbe noi Era quelli ;
danne 1'eterna pace !

Ora, a nes una tomba


piange chi crede ed ama.
Dolce retaggio, a tutti,
resta il divino Amore;
balsarno d' ogni affanno,
la Notte incantatrice.
Cuori beati in cielo
veglian sui nostri cuori.

L'umanitä procede
verso la Vita etema.
110

Der Liebe süsse Habe


Wird keinem nie geraubt.
Die Sehnsucht ihm zu lindern
Begeistert ilin die Nacht, '
Von ~euen Himmelskindern
Wird ibm sein Herz bewacht.
Getrost, das Leben schreitet
Zum ewgen Leben bin ;
Von innern Glut geweitet
Verklärt sich unser Sinn.
Die Sternwelt wird zerfliessen
Zum goldnen Lebenswein,
Wir werden sie geniessen
Und lichte Sterne sein.
Die Lieb' ist frei gegeben,
Und keine Trennung mehr.
Es wogt das volle Leben
Wie ein unendlich Meer.
Nur eine Nacht der vVonne,
Ein ewiges Gedicht,
Und unser aller Sonne
Ist Gottes Angesicht.
111

lntimo ardore, I' anima


riscbiara e ci dilata.
In aureo filtro slemprasi
la costellata völta.
Noi lo sorbiamo: e in chiari
astri ci muteremo.

Sciolto e l' Amore: e al mondo


non v'ha dislacco piU.
La Vita ondeggia in piena
come un immenso mare.
Uruea No1te-Ebbrezza,
poema sempiterno.
E cli noi tutti e il sole,
V6lto di Luce, - Dio.
1

Die sechste Hymne

Il sesto Inno
Hinunter in der Erde Schoss,
Weg aut, des Lichteij Reict,~n,
Der Schmerzc-o \Vut und wilder Stoss
Ist froher Abfahrt Zeichen.
Wir kommen in dem engen Kaba
Geschwind am Himmelsufer an.

Gelobt sej uns die ewge Nacht,


Geloht der cwge Schlummer.
WobJ hat der Tag uns warm gemacht,
Und welk der lange Kummer.
Die Lust der Fremde ging uns aus,
Zum Vater wollen wir nach Haus.

Was sollen wir auf dieser Welt


Mit unsrer Lieh' und Treue.
D!li3 Alte wird hintangestellt,
Was so.II uns dann das Neue.
O ! einsam steht und tief betrübt
Wer beiss und fromm die Vorzeit lieht.

Die Vorzeit, wo die Sinne liebt


In hoben Flammen brannten,
115

Ci accolga nel grembo la terra,


scampali dai regni del Giomo !
La rabbia cozzante dei flutt:i
dn il segno alla lieta partenza.
In piccola barca, e veloce
l'approdo alle sponde del Cielo.

Laudata la Notte perenne,


laudato sia il Sonno etemale !
Riarsi dal torrido Giorno,
ci ha vizzi il tenace soffrire.
L' esilio terreno ci ha stanchi :
la casa paterna, aneliamo.

Che giovano al mondo perverso,


In fede serbata e l' amore?
L' Antico? Caduto in dispregio.
Dei Nuovo, incuranti noi siamo.
Sta solo, in cordoglio profondo,
eolui ehe idolatra il passato.

1 tempi, in ehe ardcva lo Spirito


di fiamme ardentissime chiare;

..........
6

D~ Vat~;i Hand und Angericht


Die _\fen-"<:beonl)Cb erkannt.eo.
und hoh~n Sinn.;, einfähiglicb
Noch rnanch"r :seinem l;rhild glich.

Die Vorzeit, i.o noch blütenreich


Uralte Stämme prangten,
Und Kinder für das Himmelreich
Na,:,h Qual und Tod ,-erlangten.
Und wenn auch Lust und Leben sprar-h.
Doch manches Herz für Liebe brach.

Die Vorzeit, wo in Jugendglut


Gott selbst sich kundgegeben
Und frühem Tod in Liebesmut
Geweiht sein süsses Lehen.
Und Angst und Schmerznichtvon sich trieb,
Damit er uns nur teuer blieb.

Mit banger Sehnsucht sehn wir sie


In dunkle Nacht gehül!et;
In dieser Zeillichkei t wird nie
Der heisse Durst gestiliet.
- 117

e ancor ra\'"Yi.sava. adorando,


l'asco o embiante di Dio;
e a volle, la Luce patema,
ignaro d.i se, riflette,a.

I tempi. in cui ricchi di fiori


smagliavano i tronchi vetusLi:
ed ogni germoglio anelnva
r Eterno, Ja ;1lorte. il Dolare:
e pur nel tripudio de! manda.
un cuore schiantava d. amore.

1 tempi ehe in gia,ine ardcnza


Dia stessa. agli umani Yelato.
la vita sua dolce immola,a.
persino in traziatn paura
soffrendo In morte amorasa.
per esserci in tutto Eratello.

Vediama. can ansia struggente.


ravvalger In Naue i Beali.
L' arsura implacatn non trarn
piu in terra la prowida fonte.
118

Wir müssen nach der Hennat h


U • . gen,
m diese he1lge Zeit zu sehn.
Was hält noch unsre Rückkehr auf?
Die Liebsten ruhn schon lange.
Ihr Grab schliesst •unsern Lebenslauf,
Nun wird uns weh und hange.
Zu suchen haben wir nichts mehr _
Das Herz ist satt - die Welt ist leer.
Unendlich und geheimnisvoll
Durchströmt uns süsser Schauer.
Mir däucht, aus tiefen Fernen scholl
Ein Echo unsrer Trauer.
Die Lieben sehnen sich wohl auch
Und sandten uns der Sehnsucht Hauch.

Hinunter zu der süssen Braut,


Zu Jesus, dem Geliebten.
Getrost, die Abenddämmrung graut
Den Liebenden, Betrübten.
Ein Traum bricht unsre Banden los
Und senkt uns in des Vaters Schoss.

--
119

Lassu nella casa pntema


salinmo a cercarla, - dov' e.
Che cosa il ritomo ci attarda?
Riposan, da tempo, i piu cari;
e i loro sepolcri son fine
al nostro terreno -patire.
Piu nulla qui restn: ehe sazio
sta il cuore nel mondo deserto.
Mistero infinito, ogni vena
un briv'ido ebbro c' inondn.
Avverto sonar, dagli spazii,
un' eco de! nostro tormento.
Struggendosi anch' essi, i Beati,
ci mandan dogliosi sospiri.
La sposa soave, la terra,
mi accolga, mi accolga Gesu !
Fa' cuore ! Gia ingrigia il crepuscolo
per 1' anime amanti e dolenti.
Un sogno dai ceppi ne scioglie,
ci affonda nel grernbo di Dio.
Avvertenza
123

Ln primn cd.ixione, ormei esnurita, di questa min riduzione poeticn


npparve in Milano per i tipi di Vincen.:o Colonnello editore ncl 1938-XVl.
La riduzione poetica i'! condoua sulr edizione: Nouafü Schriften, cu-
rntn in qunttro volumi da R. Samuel e da P. Klukhohn per il ßiblto-
graplu.sches Institut di Lipsia (dam della Prefaz,one: novembre 1928 ..
Cfr. volume I, pngg. 55-66).
Ho tenuto quindi presente la rednzione definith•n del testo. cosi
come appnrve nel vol. lll, fase. 2. dell' Athenäum (1800). Rcdnzione
definitivn, rielnborota per la stampa, di sulla prima ~1es~ il cui ma-
noscritto (1'unico superstite) e conservato ne1l'Arcbivio della fnmiglia
Hardenberg n OberwiederstedL
Quest• prima stesura (riprodotta nell' ediz. Samuel-Klnkhohn alle
pogg. 375-395 del terzo volume) mi fu, tutto.via, d1 prez.iosissimoau-
silio. In ispecie per penetrare e intcrpretare ln esnttn c: volonttl ritmic:i.>
del poeta. PerchC il testo degli lnni (ehe sullo. redazione definirivndel-
l'Athe.näurn appare, meno in alcune pnrti composte in metn tmdizio-
nali, nella scrittura continua della prosn) risulta invece, in quelln pri-
mitiva stesura, qunsi sempre ripart-ito nel1tt forma grnfica del metro
libero, In qunle meglio soccorre alla scansione e meglio riveln le leggi
ritmichc, a cui il poemn. obbedisce.
Anehe, in un punto, ma in un solo punto, ho preferito nttenermi,
per In riduzione itnlinna, al testo originnrio. Nei versi1 ehe qui con
maggiorc potenza evocano, nl termine del primo /nno, 1'olocousto nu-
zinle sull' altare della Notte.
11 testo tedesco qui riprodotto a fronte del testo italinno ~ st:ito
dn me ricostntito con In redazionc definithn nppnmi suU'Athenäum, ma
ricondotta alla prima stesuro nella forma grofica dcl metro hbero, lo
dove occorrevn. V, E.
Indice
1
Dedica Pag. 11
Orientamento alla lettura degli
Inni alla notte 13

Gli lnni alla notte

IL pnmo Inno 3i
[l secondo lnno 53
n ler=o Inno 59
Il quarUJ lnno 63
Jl quinw Inno 79
Jl seslo lnno 113
Avvertenza 121
Di q11t1L'op,-,o,edlui In Mllano doll' /.s1i1u10 dl Alla Culturo.
,ono statt. tlrate 50 cople 1pedall dWicate ad pt.rionam,
500 t.1emplari nurru:r11dleßali In latta peUe n.nurra 1u cnrla
a mono fillgronota, e 500 tJemplarl numt.ratl su carta ,,
mono lesati In cartello cu.riodla. LuKllo 194-2 XX; 1tampa
tlello Lilo8fCJ.fi11
Dcrlnza1lu; cartc a mono apreuamt.ntefab-
brkate dolle carticrt Millanl dl Fabrlano e Burso dl Torino,
scfumia grafico rll Rema Muratorc ; lesatu.re di Torrlo.ni.
Gruppo Edltorlalc DomUJ S. A. • Mllano

Potrebbero piacerti anche