Sei sulla pagina 1di 3

Addio Virna Lisi, regina del cinema italiano

La carriera
Virna Pieralisi (questo il suo vero nome) aveva mosso i primi passi nel cinema allet di 14
anni, allinizio degli anni 50, nelle cosiddette pellicole strappalacrime. Era una ragazza di
tale bellezza che lei stessa successivamente ricorder: Se sei bello la vita pi facile. Da
piccola a scuola ero un disastro, ma la maestra diceva a mia madre: Che le importa signora,
sua figlia talmente bella. A met degli anni 50 i primi ruoli in film di un certo rilievo come
Lo scapolo di Antonio Pietrangeli con Alberto Sordi. La grande popolarit arriva per
paradossalmente con la tv, grazie ad un storico sceneggiato televisivo Rai Ottocento con
Sergio Fantoni e lea Padovani. Il 25 aprile del 1960 sposa lallora presidente della Roma,
larchitetto e costruttore Franco Pesci, che sar il grande amore della sua vita, da cui ebbe il
figlio Corrado, nato nel 1962.

La vita familiare non ferma la sua carriera che prosegue in tv prima e al cinema poi, senza
dimenticare il teatro. Un grande del palcoscenico come Giorgio Strehler (e gi negli anni 60
Strehler era considerato unautorit del settore) la chiama per la parte di protagonista nei
Giacobini di Federico Zardi, per il quale ottiene al Piccolo di Milano un lusinghiero
successo. A teatro lavora anche con Michelangelo Antonioni e Luigi Squarzina. Ma il cinema
rester sempre al centro del suo progetto artistico. Forse la sua pellicola migliore resta
Signore & Signori del 1966 di Pietro Germi che vinse la Palma dOro a Cannes. In quello
stesso periodo firma un contratto con la Paramount e si trasferisce a Hollywood. Qui recita
accanto ad attori del calibro di Lemmon e Tony Curtis, ma successivamente dir di non avere
un buon ricordo di quel periodo, in quanto spesso veniva confinata nel ruolo della bella
bionda. Certo, la sua carriera avrebbe potuto essere coronata da un successo planetario se non
avesse rifiutato due ruoli che le avrebbero dato ulteriore notoriet, come la parte della bondgirl in Dalla Russia con amore del 1963 e quello di protagonista in Barbarella, ruolo poi
andato a Jane Fonda.
Dal 1964 al 1970 la carriera della Lisi frenetica: nel cast di Le bambole di Dino Risi,
con Nino Manfredi; La donna del lago di Luigi Bazzoni; Oggi, domani e dopodomani di
Eduardo De Filippo, e Casanova 70 di Mario Monicelli, entrambi con Marcello
Mastroianni; Una vergine per il principe di Pasquale Festa Campanile, con Vittorio
Gassman; Signore e signori di Pietro Germi; La ragazza e il generale di Festa Campanile,
con Rod Steiger; La venticinquesima ora di Henri Verneuil, con Anthony Quinn;
Tenderly di Franco Brusati; Arabella di Mauro Bolognini; Il segreto di Santa Vittoria
di Stanley Kramer, con Anna Magnani; Lalbero di Natale di Terence Young, con William
Holden; La statua di Rod Amateau, con David Niven; Barbablu di Luciano Sacripanti,
con Richard Burton.
Successivamente la sua figura fu meno centrale per il cinema italiano. Tuttavia ebbe
lintelligenza di spaziare dal cinema dautore, ricordiamo Al di l del bene e del male di
Liliana Cavani del 1978, a quello nazional-popolare come Sapore di mare dei Vanzina del
1983. Paradossalmente infatti, dopo i 40 anni, il giudizio della critica su di lei mut e da
attrice solo bella si inizio a comprendere che era dotata anche di grande talento. A partire
dalla met degli anni 80 Virna Lisi infatti si rilancia grazie ad alcune significative prove

offerte in sceneggiati televisivi (Se un giorno busserai alla mia porta; E non se ne vogliono
andare; E se poi se ne vanno?; I ragazzi di via Panisperna). Sotto la guida di Luigi
Comencini in Buon Natale, Buon anno (1989), con cui conquista il Nastro dargento. Con
linterpretazione di Caterina De Medici nella Regina Margot (1994) di Patrice Chereau
vince il Nastro dargento ed il premio come miglior attrice a Cannes. Seguono Va dove ti
porta il cuore (1996), la mini serie TV Deserto di fuoco (1997), ed i film TV Cristallo di
rocca (1999) e Balzac (1999). Tra i suoi ultimi lavori: Le ali della vita (2000, con
Sabrina Ferilli), Un dono semplice (2000, con Murray Abraham), Il pi bel giorno della
mia vita (2002, con Margherita Buy e Luigi Lo Cascio). Continuer a lavorare praticamente
fino alla morte, lultima fiction, Madre aiutami, del 2014.
18 dicembre 2014 | 10:59
RIPRODUZIONE RISERVATA
*
Virna Lisi, la diva anti Marilyn
Mai voluto fare la svampita
L attrice: per questo lasciai Hollywood. Lemmon era il pi triste. Holden erra bravo, ma
spesso ubriaco. Mastroianni Lui s era un divo, ma tanto umano Mai un gigione
di Emilia Costantini
shadow
ROMA - Se c una definizione che la irrita quella di diva. Ma quale diva! Mi sono
sempre e soltanto ritenuta un attrice: non mi sono mai montata la testa, io, ride Virna Lisi
con quella sua bella bocca, senza labbra a canotto, con cui pu ancora dire ci che vuole. Ho
sempre lavorato tanto, senza mai risparmiarmi, per costruire una carriera onesta, basata sullo
studio e sull impegno sottolinea con puntiglio, ora che di nuovo protagonista in tv con La
donna che ritorna, miniserie in 4 puntate di Rai Fiction ed Endemol, in onda su Raiuno da
stasera. Non tiro a campare, non mi piace imbrogliare, non do fregature e il pubblico se ne
accorge. Non si sente una diva, eppure una di quelle poche attrici italiane che pu vantare
trascorsi splendenti proprio nella Hollywood dei grandi divi con cui ha lavorato, da William
Holden a Jack Lemmon, da Tony Curtis a Sinatra. Pu vantare persino dei rifiuti clamorosi,
quando per esempio disse no a Barbarella, poi interpretata da Jane Fonda. Non mi sono
mai pentita dei no che ho detto. Dentro di me sono sempre rimasta una donna normale insiste - con i piedi ben piantati a terra, anche quando giravo per Los Angeles in limousine,
con parrucchiera, truccatore, massaggiatore a bordo.
La sua forza stata la famiglia: Prima i miei genitori, poi mio marito, gente normale,
semplice, borghese: sono stati la mia base di cemento e per questo non mi sono mai sbandata,
com accaduto ad altre, che sono diventate famose per la loro bellezza, poi mandate allo
sbaraglio, finite alla deriva... io, invece, sono stata protetta. La bellezza ha contato: Sarei
un ipocrita se dicessi di no, ma mi sono rifiutata di interpretare la bella bionda svampita, stile
Monroe in versione mediterranea. Sarebbe finita cos, se fossi rimasta a lavorare in America.
Cos, ho girato i tacchi e me ne sono tornata a casa con mio marito e mio figlio. E cara le
costata, in termini economici: A Hollywood avevo firmato un contratto di 7 anni. Ne feci
solo 3: ho praticamente lavorato gratis in Italia, per ripagare i 4 anni restanti. Ma la fuga
dalla mecca del cinema dovuta anche ad altro: Non mi sentivo a mio agio. Prima di tutto
non conoscevo una parola d inglese, avevo difficolt ad esprimermi, a comunicare. E poi
tutto sommato, a dispetto del cosiddetto rutilante mondo dello spettacolo, era un ambiente
triste. Triste? Ripenso a Lemmon, l attore comico pi malinconico che abbia mai
conosciuto: fuori dal suo camerino teneva un pianoforte, appena finiva di recitare, si metteva
a suonare Chopin e altri brani strappalacrime... non rideva mai! Oppure Holden: un

bravissimo attore, ma sempre col bicchiere in mano. Spesso arrivava sul set completamente
ubriaco: dovevamo aspettare giorni per girare una scena, in attesa che smaltisse la sbornia. In
Italia, per, ha ugualmente avuto partner di tutto rispetto. Dai divi americani a quelli nostrani,
come Marcello Mastroianni: Divo s, ma tanto umano. Mai caricato, mai gigione.
O come Vittorio Gassman: Grande, ma un po gigione e non simpaticissimo. Una volta, in un
film, dovevo dargli uno schiaffo. Tutta la troupe si raccomand: daglielo forte!. Non solo
cinema. Ho debuttato in teatro con Giorgio Strehler: un maestro, ma mi metteva soggezione.
Se non era soddisfatto di come recitavi, urlava come un pazzo e sradicava le sedie in sala per
tirartele dietro. Da un po di anni a questa parte, tanta fiction: Perch al cinema non mi
offrono pi copioni interessanti. Stavolta, con la regia di Gianni Lepre, la Lisi una donna
che, in seguito a uno choc, ha perso la memoria. La sua vicenda, si intreccia a quella del
misterioso omicidio di una giovane modella: ricostruendo il proprio passato, la protagonista
scioglier anche il nodo del giallo. Con l et che avanza - aggiunge - sono pi attenta a
scegliere: detesto la volgarit dilagante, le parolacce, i seni e fondoschiena al vento... devo
avere rispetto delle mie rughe. A proposito di rughe: circolano due date di nascita di Virna
Lisi, qual quella vera? Ma lo sa che in America oppure in Francia, dove ho lavorato,
vietato scrivere l et di un attrice? - protesta divertita - Va bene: gliela dico in un orecchio,
ma guai a lei se la pubblica.
(Pubblicato il 18 ottobre 2011 sul Corriere della Sera)
18 dicembre 2014 | 11:10
RIPRODUZIONE RISERVATA

Potrebbero piacerti anche