Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Ha una vita molto burrascosa, è un personaggio molto istintivo, anche a causa comunque della
società dell’epoca, in cui si girava armati, c’erano risse, eccetera.
Venne stipendiato dal Cardinale del Monte, e inizia così la sua carriera artistica, dopo essersi
formato a Milano presso la bottega di Simone Peterzano, molto importante perchè la formazione
milanese fu una formazione che riguardava molto il vero, la realtà. Quindi, proprio per la pittura
lombarda, Caravaggio impara e fonda la sua arte sul realismo. Inoltre, la formazione lombarda lo
condiziona anche a livello spirituale, un tipo di religiosità molto rivolta l guardare alla condizione
dei più poveri, che lui assorbe pienamente.
Prima di andare dal Cardinale del Monte, entra nella bottega del Cavalier D’Arpino, in cui inizia a
dipingere la natura morta.
Incontra Roma, un mondo diverso, molto in uenzato dall’arte. Frequenta gli ambienti aristocratici,
ma anche gli ambienti più “bassi”, in cui avverranno poi numerose risse.
In una rissa, a seguito di un gioco, la pallacorda, nel 1606 uccide un uomo. Venne condannato a
morte, e da lì inizia a viaggiare: da Roma al sud Italia, a Malta (dove venne espulso e incarcerato),
per poi ritentare di tornare a Roma, senza non essere seguito da dei sicari. Imbarcandosi, perse i
suoi averi e morì proprio mentre stava tornando a Roma, a Porto Ercole, senza sapere che i suoi
amici e conoscenti erano riusciti ad evitare la pena di morte per lui, avevano ottenuto la richiesta
di grazia dal Papa.
Durante la sua fuga, venne protetto da importanti famiglie del sud-Italia, che riconoscevano il
grandissimo talento dell’artista e tolleravano, a causa di ciò, il suo carattere aggressivo.
Le sue tecniche pittoriche non sono quelle dell’ a resco, ma quello dei telerei, ovvero di teli sulle
pareti (anche perchè, a Venezia (conosce l’arte veneziana attraverso la sua formazione presso
Peterzano), i muri sono carichi di umidità e quindi aderisce meglio la tela rispetto al colore diretto).
Le sue opere sono, dopo il 1606, sempre più libere, approssimative, nella realizzazione.
Il suo linguaggio è realista, ma non possiamo de nirlo un pittore realista. Rappresenta in maniera
realistica (con le imperfezioni della realtà) i soggetti religiosi.
Un altro elemento del suo linguaggio è la luce, che da vita ad un’ambientazione teatrale,
caratterizzata da forti contrasti tra luce ed ombra, da cui emergono parti illuminate.
L’angelo sembra c’entrare meno con la scena, ed è dipinto secondo la tradizione manierista
( gure allungate, …).
In questo dipinto ci sono tutte le componenti dei vari linguaggi che lui ha praticato nella sua
formazione.
In generale, Caravaggio rappresenta proprio la cultura religiosa popolare (presa dalla Milano di
Borromeo) e la realtà, ciò che realmente traduceva il testo sacro.
Il santo infatti non è un uomo ra nato, solo un uomo che, ispirato dallo spirito santo (angelo),
scrive ciò di cui è ispirato. E a quanto pare questa “normalità” non piaceva.
Nella seconda versione, invece sembra come se l’angelo stesse suggerendo a San Matteo.
Il santo è rappresentato con una tunica lingua, è San Matteo che scrive, e tutti gli elementi di
grande immediatezza vengono meno.
Caravaggio pensa di voler copiare la realtà, non i signi cati che un’opera deve avere, ma la pura
realtà.
Lo stile è basato molto sulla luce, teatrale, legata al contesto barocco. Dall’ombra emerge san
Matteo, illuminato comunque da un fascio di luce reale, da un lume di candela, una luce ad olio; è
come se apparisse qualcosa di reale in un ambiente buio.
Gli elementi che caratterizzano la pittura di Caravaggio sono la luce e la luce-ombra. Oltre alla
teatralità, sia dei soggetti, che dei colori, che ancora della rappresentazione della realtà.
fi
fi
fi
fi
ffi
fi
>Canestra di frutta
Rappresenta la natura morta.
fi
ff
fi
ffi
>Vocazione di san Matteo
Tracciava molto poco (linee guida),
disegnava tutto direttamente.
Il personaggio a destra, vestito diversamente, accompagna il Cristo, è San Pietro, che nasconde
Cristo, che ha i piedi come se stesse per uscire.
La scena avviene in una taverna, un’osteria, un luogo non elegante o ra nato; la luce arriva da
destra. San Pietro nella prima stesura non c’è, e Caravaggio fu costretto ad inserirlo, perchè
siamo nel contesto della Controriforma, e senza san Pietro avrebbe creato una diatriba, perchè la
Chiesa luterana dice che non c’è bisogno di Dio, non deve esserci mediazione della Chiesa tra
Dio e l’uomo. È un po’ per forza che ha dovuto dipingerlo (inizialmente non lo fa perchè lui era di
Milano), perchè a Roma non poteva permettersi di dipingere l’uomo e Dio insieme (perchè,
secondo la chiesa di Roma, c’è la mediazione della Chiesa, inventata proprio da san Pietro).
[La riforma protestante era nata dalla vendita delle indulgenze (perdono dei peccati a traverso di soldi), per ottenere dei soldi, e si oppone al modo di
vivere della Chiesa romana, che era diventata un’istituzione “statale” più che spirituale.]
Le reazioni dei personaggi sono diverse: a sinistra indi erenti, andando invece sempre più verso
destra compare curiosità e stupore: si vede la chiamata e la presenza di Cristo, ma non agiscono.
Sono tre rappresentazioni diverse del fedele, di fronte alla chiamata divina.
La luce serve a illuminare gli elementi importanti della scena, guida la scena e il fascio di luce
rappresenta simbolicamente anche la luce divina, e sottolinea l’entrata di cristo. Inoltre, la
disposizione della luce coincide con la luce della Cappella.
Da questo momento inizia la sua pittura in scuro, con imprimitura (per far si che il colore non
penetri) della tela scure.
fi
ffi
ff
ffi
>Conversione di San Paolo
fi
fi
>La Morte della Vergine
All’epoca, sembrava irriverente, ma lui in realtà sta rappresentando il Testo Sacro (gli apostoli
erano persone comuni!) in maniera diretta, senza ltri, che invece erano richiesti dalla
Controriforma.
Inoltre, usa una luce, teatrale, per accentuare proprio la teatralità della scena. A livello
cinematogra co, è stato molto apprezzato, anche perchè accentua ancora di più l’aspetto umile
dei personaggi, Maria, e il collo della Maddalena (all’epoca scandaloso).
Lui non si preoccupa delle emozioni che può suscitare: il suo modello è la pura realtà, applicata ai
modelli sacri.
Il telo rosso sopra, sembra un sipario che mostra la scena. Si trova spesso in Caravaggio e
quell’elemento è un elemento teatrale barocco, del seicento.
fi
fi
fi
ffi
fi
fi
>Resurrezione di Lazzaro
fi
fi
>David con la testa di Golia
Non c’è nessuna rappresentazione, tipico in Caravaggio, e le gure emergono dal fondo scuro
attraverso la luce.
fi
fi
>Ragazzo morto dal Ramarro
Muore sulla Spiaggia di Porto Ercole, perdendo tutte le opere che aveva pensato di portare a
Roma.
- luce;
- teatralità;
- gestualità, soggetti religiosi, tecnica ad olio, proporzione delle gure, naturalezza dei gesti
(mantengono legame con 600).
fi