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L’Italia preromana e la nascita di Roma

Sintesi
1. Il Neolitico e le culture dell’età del bronzo
Il Neolitico, in Italia, ebbe origine in ritardo rispetto al vicino Medio Oriente, attorno al 7000 a.C. (Homo
sapiens di Neanderthal). L’Italia è abitata fin dalla preistoria da popoli autoctoni, a cui dal II millennio a.C. si
aggiungono popolazioni indoeuropee (Liguri, Sardi, Elimi, Veneti e poi Etruschi). L’organizzazione sociale
era molto semplice. Per molto tempo le popolazioni italiche si dedicano solo a caccia e pastorizia. Nell’età
del bronzo si trovano insediamenti su palafitte (abitazioni sospese su paludi o corsi d’acqua grazie a dei
pali). Verso il 1650 a.C. in Val Padana – Emilia - si forma la prima civiltà dedita anche all’agricoltura, quella
delle terramare (terra marna = terra grassa, dialetto emiliano) con palafitte su terraferma circondate da
fossati; mentre, mentre dall’Italia centrale alla Puglia, si sviluppa la civiltà appenninica, prevalentemente
basata sulla pastorizia a transumanza. E, invece, nella valle della Lombardia, sono state rinvenute tracce di
una civiltà montana seminomade di cacciatori, detti Camuni. Nello stesso periodo in Sardegna si sviluppa
invece la civiltà nuragica, che prende il nome da torri di pietra dette “nuraghi” (e anche “menhir” e “tombe
dei giganti”). Quella nuragica è una civiltà a prevalenza guerriera, divisa in due classi: guerrieri e poi
pastori/contadini): sfruttando le risorse minerarie dell’isola, perfezionano un’avanzata tecnica di
lavorazione dei metalli. La civiltà nuragica si concluse con l’occupazione dell’isola da parte dei Cartaginesi
nel VI secolo). Dal 1000 a.C. in Emilia e in Toscana nasce la civiltà villanoviana (da Felsina, presso Bologna),
più evoluta. Che vive in capanne, costruite su terra, riunite in villaggi, con una certa articolazione sociale,
dedicandosi all’agricoltura e alla lavorazione dei metalli (culto dei morti = incinerazione al posto
dell’inumazione). L’incontro con Greci e Fenici, che dall’VIII secolo a.C. fondano colonie in Italia (seconda
colonizzazione greca), accelera lo sviluppo culturale e tecnologico delle civiltà italiche, dando origine
nell’Italia Meridionale e nelle isole (Sicilia e parte della Sardegna) alla Magna Grecia.

2. Gli Etruschi

A partire dal IX secolo a.C. e con espansione tra l’VIII e il V sec. a.C., in Etruria (le attuali Toscana, Umbria e
alto Lazio) si forma la prima grande civiltà urbana italica: gli Etruschi (detti anche Tirreni). La loro cultura è
raffinata e utilizzano un alfabeto ricavato da quello greco, che è stato decifrato solo di recente. Hanno
frequenti rapporti commerciali con le colonie greche e la società è ricca ed evoluta. La donna, per esempio,
ha maggiore libertà che nel mondo greco. Gli Etruschi non formano uno Stato unitario ma hanno città-Stato
autonome (Veio, Tarquinia, Populonia, Chiusi, Perugia, Cortona, Fiesole, Volterra, Arezzo, Adria), prima
guidate da re-sacerdoti (lucumoni), assistiti da un consiglio anziani; poi, dal VI secolo, organizzate come
repubbliche oligarchiche, di tipo aristocratico, in cui il re viene sostituito da magistrati eletti ogni anno. La
loro società è divisa fra due sole classi: liberi e schiavi. L’economia è basata su una florida agricoltura, grazie
alle pianure e a efficienti opere di canalizzazione e bonifica; la ricchezza di minerali (ferro, argento e allume,
che serviva per la concia delle pelli) nelle montagne favorisce la loro lavorazione insieme a un forte sviluppo
anche dell’artigianato (specializzazione in gioielli e ceramica = buccheri), favorendo il commercio. Nella
religione politeista adorano una triade: Tinia (Zeus-Giove), Uni (Era-Giunone, moglie), Minerva (Atena,
figlia) e praticano l’arte della divinazione (= trarre auspici dai fenomeni naturali: volo degli uccelli) e
dell’aruspicina (dall’osservazione del fegato degli animali sacrificati). Molto importante è il culto dei morti,
che vede un aldilà pauroso diviso fra demoni buoni e ostili, ma dà molto sviluppo all ’arte (tombe
riccamente affrescate con motivi naturalistici, statuette, arco, buccheri). Le città-Stato formano spesso
alleanze militari (Dodecapoli, confederazione di dodici città con scopi economici e religiosi), grazie a cui si
espandono fondando colonie come Felsina, l’attuale Bologna). Arrivano a controllare Roma. La loro potente
flotta domina il mar Tirreno arrivando a sconfiggere, nel 540 a.C., i Greci nella battaglia di Alalia. Già nel V
sec. a.C., però, la potenza etrusca è in crisi. Dopo la cacciata dell’ultimo loro re da Roma, gli Etruschi sono
più volte sconfitti dalle poleis della Magna Grecia, dai Sanniti e dai Celti e, infine, dai Romani, cheli
sottomettono definitivamente. Nel 509 a. C. sono allontanati dalla zona di Roma e nel 474 a.C. la loro flotta
è sconfitta dai Greci al largo di Cuma. Tra il IV e III sec. A.C. l’Etruria viene sottomessa da Roma.
3. Le origini di Roma

Secondo la leggenda, Roma nasce nel 753 a.C. per volontà di Romolo, il primo re della città, e del fratello
Remo (v. leggenda). In realtà, Roma si forma dall’unione di villaggi abitati dai Latini sul colle Palatino che
inglobano altri villaggi dei sei colli vicini abitati dai Sabini (ratto delle Sabine). I sette colli: Palatino,
Quirinale, Viminale, Aventino, Celio, Esquilino, Campidoglio. L’area è in una posizione strategica, in
prossimità dell’isola Tiberina, all’incrocio di importanti vie di comunicazione e collegata al mare, sulla “via
del sale”. Inizialmente, gli abitanti praticano la pastorizia e l’agricoltura con scambi in natura (baratto;
pecunia da pecus = gregge).

4. La monarchia romana (753 a.C.-509 a.C.)

Per quasi 250 anni dalla sua fondazione, Roma è una monarchia. Il re (rex) è affiancato dal Senato (da senex
= vecchio; è formato dai capi delle genti; più tardi, anche i capi-famiglia). Inizialmente la popolazione era
divisa in tre tribù (Ramnes, Tities, Luceres); ciascuna tribù in 10 curie (30 curie) e ogni curia in 10 genti (300
genti), costituite da famiglie libere, sottomesse ognuna a un pater familias, ma discendenti da un antenato
comune. Le classi sociali erano due: patrizi e plebei, cui poi si aggiunsero clienti e schiavi. Durante la
monarchia, Roma domina quasi un terzo del Lazio. Secondo la leggenda, anche se si presume siano stati di
più, si contano sette re (quattro latino-sabini: Romolo, Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marzio; tre
etruschi: Tarquinio Prisco, Servio Tullio, Tarquinio il Superbo), fino al 509 a.C., quando l’ultimo re etrusco,
Tarquinio il Superbo, viene cacciato e Roma diventa una repubblica.
3 tribù: Ramnes, Tities ,Luceres;
matrimonio monogamico (con-
tro l’adulterio) e heredium
753-716 a.C.
calendario: anno di
715-673 a.C. 12 mesi e 365 giorni

3 fratelli Orazi romani contro i 3 Curiazi nemici


673-641 a.C.
raggiunse il mare (porto di Ostia);
640-616 a.C. conquistò altre città; saline, prigione

vittorie contro popoli


confinanti e aumentò i
616-579 a.C.
senatori da 100 a 200

Mura serviane ai 7
578-535 a.C. (censo) colli, riforma
esercito: centurie
Secondo la leggenda, uccise Servio
535-509 a.C. Tullio, di cui aveva sposato la figlia e suo
figlio violentò la matrona Lucrezia, che si
suicidò  rivolta e fine monarchia

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