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ARCHIVUM SANCTI PETRI
STUDI E DOCUMENTI SULLA STORIA DEL CAPITOLO VATICANO E DEL SUO CLERO
Bollettino d’archivio
18-19
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Edizioni Capitolo Vaticano
2012
Le stauroteche (dal greco α ό croce e ήκ scrigno) sono cu-
stodie-reliquiario di un frammento della croce di Cristo. Ne esisto-
no molte: generalmente si tratta di opere insigni di oreiceria di sin-
golare valore, risalenti al periodo medievale. Nel Museo-tesoro di
San Pietro in Vaticano ne sono esposte sei: una stauroteca gemmata
del sec.VI, denominata Crux Vaticana o Croce di Giustino, donata
alla città di Roma (vedi Bollettino 4-5); una stauroteca patriarcale
del sec. XI, detta per la sua forma Croce di Santo Spirito e per la
sua provenienza Croce di Maastricht, e che noi chiameremo Stau-
roteca Maggiore Vaticana (igg. 23-28); un reliquario bivalve apribile
verticalmente a metà del suo spessore, usato come croce pettorale,
noto come l’Enkolpion di Costantino (ig. 24). Queste due ultime
stauroteche bizantine provengono entrambe da Maastricht (Dioece-
sis Traiectensis ad Mosam).
Giunta a Roma in tempi recenti nel luglio del 1837, dono del cano-
nico Riccardo Lysens di Maastricht a Gregorio XVI, è però dificile
ricostruire come la Stauroteca Maggiore sia pervenuta a Maastricht,
data la scarsità di documentazione al riguardo. Riportiamo qui due
ipotesi di due diversi studiosi: entrambe si riferiscono al sec.XIII,
ma con protagonisti diversi. La natura dell’opera, che è stata studia-
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ta in ogni particolare attraverso un attento e delicato restauro, te-
stimonia comunque la sua origine bizantina, anche se ulteriori ben
intercettabili interventi sono riconducibili ad epoca posteriore.
Dario Rezza
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La Stauroteca Maggiore Vaticana
Descrizione
di Sante Guido
1. Stauroteca Maggiore Vaticana (X-XI/XIX secc), recto, 2. Stauroteca Maggiore Vaticana (X-XI/XIX secc.), verso,
dopo il restauro. Città del Vaticano, Museo del Tesoro di San dopo il restauro. Città del Vaticano, Museo del Tesoro di San
Pietro. Pietro.
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3. Stauroteca Maggiore Vaticana (X-XI/XIX secc.), recto, prima del restauro. Città del Vaticano, Museo del Tesoro di San Pietro.
Il motivo decorativo è costituito da una sequenza a notte all’incrocio dei bracci. Alla base del mon-
di iori disposti tra girali: ogni elemento, estrema- tante verticale è aggiunto un grande castone dalla
mente minuto, deinito da operazioni di intaglio forma ovoidale disposto in senso orizzontale che
a bulino, si compone di un pistillo sferico con co- racchiude, in una cornice a cordoncino ornata
rolla a tre petali su calice a doppia spirale; lo spa- da un giro di piccoli anelli a traforo, un grande
zio rettangolare di ciascuna terminazione è inol- cristallo di rocca con taglio sfaccettato.
tre delimitato da un bordo perlinato all’interno Alle estremità della traversa orizzontale supe-
del quale la supericie è campita da una decora- riore, le capselle sono nascoste da due grandi
zione di foglie d’edera cuoriformi con nervature bottoni circolari in oro, smalti, gemme e perle
a spirale realizzata a bulino e cesello (Tav. C). (ig. 3). I due elementi, apparentemente simili,
Sul lato frontale, (ig. 3) sovrapposto alla capsella presentano alcune differenze nell’ornato: co-
inserita alla sommità della stauroteca è applicata stituiti entrambi da un anello circondato da un
una piccola croce formata da due laminette ret- giro di piccole perle inisse sul proilo del bordo
tangolari issate con chiodini e ornata da quattro esterno cui si alternano quattro corone in lamina
perle bianche e un cristallo sfaccettato montato d’oro traforata disposte su vertici opposti, i due
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4. Stauroteca Maggiore Vaticana (X-XI/XIX secc.), verso prima del restauro. Città del Vaticano, Museo del Tesoro di San Pietro.
bottoni si diversiicano infatti per la decorazione trambi i casi la massiccia incastonatura atta a trat-
del disco circolare bombato. In ciascun elemento tenere la pietra, un cristallo di rocca con taglio
lo spazio è suddiviso in quattro settori, due dei carré – mancante in quella di sinistra –, è lavorata
quali impreziositi da un motivo a scacchiera che come la corolla di un iore con fogliette incise
alterna piccoli riquadri in oro zigrinato ad altri alla base e sovrapposizioni di petali a initura luci-
in smalto bianco; nel caso del medaglione di da o satinata, sovrapposta ad un semplice suppor-
sinistra, alla scacchiera si unisce un disegno ad to circolare con proilo a cordoncino e traforo
arabeschi inciso a risparmio sull’oro e posto in ri- puntinato.
salto dal riempimento del fondo con pasta vitrea Le due capselle della traversa orizzontale infe-
verde. Nelle due sezioni circolari del bottone a riore sono ornate da coppie di castoni ovoidali
destra, con un’analoga lavorazione a risparmio, con pietre cabochon (ig. 3). Tre esemplari – i due
è invece intagliata un’iscrizione a caratteri gotici sul lato sinistro e quello superiore del braccio de-
evidenziati da un fondo in smalto rosso corallo. stro – sono realizzati in argento con l’intento di
Il nucleo centrale è costituito da una lamina in simulare, grazie ad una initura supericiale sati-
oro leggermente ricurva ritagliata a giorno sulla nata, la lucentezza cangiante delle perle; il quar-
quale è inserito un grande castone in oro. In en- to elemento, già riconosciuto come un granato,
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5. Stauroteca Maggiore Vaticana, proilo di contenimento 6. Stauroteca Maggiore Vaticana, recto. Ricostruzione virtuale
con motivo a rilievo. Durante il restauro. dell’aspetto originario.
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La Stauroteca Maggiore Vaticana
Indagini fotograiche preliminari
di Mallio Falcioni
Nell’ambito delle indagini inalizzate all’interven- base K° (Kelvin) deve essere armonizzata con tutte
to conservativo della Stauroteca, sono state realiz- le apparecchiature di ripresa. Questo è di fonda-
zate una serie di fotograie multispettrali. Tra le mentale importanza per la veridicità dell’intero
molte indagini effettuate, in particolare quelle in spettro cromatico presente nell’opera stessa. Le
irradiazione a luce ultravioletta forniscono indica- riprese fotograiche nello spettro dell’ultraviolet-
zioni esaustive sullo stato dell’opera. La radiazione to, irradiate con illuminatori U.V. e bloccate nella
ultravioletta diretta verso la supericie da indagare lunghezza d’onda desiderata con iltri passa banda,
eccita la materia e crea luci rilesse e colorazio- sono state poi trascritte in elettronica per mezzo di
ni differenti in base al materiale primario e altri un sensore con esclusiva lettura nell’ultravioletto.
elementi in aggiunta o in sovrapposizione non Risultano così le differenti luci rilesse e colorime-
contemporanei all’impianto originario. Questo trie tra la materia originaria e altri materiali costi-
per il restauratore è di straordinaria importan- tutivi non primari di postume lavorazioni. La com-
za nell’ipotesi di eventuali rimozioni di materia, parazione delle immagini realizzate prima (a luce
postuma e/o degradata ed estranea all’opera, di solare) con quelle nello spettro U.V. hanno dato la
antecedenti interventi di restauro. La veriica fo- possibilità di denunciare ogni possibile intervento
tograica dell’opera prima del restauro, deve ave- non coevo all’opera. Le ricerche tecnico scientii-
re un impianto illuminotecnico a luce solare con che sono state realizzate, utilizzando tecniche non
temperatura colore di 5.500K°, possibilmente sta- invasive, nella nuova struttura dei laboratori foto-
bilizzato elettronicamente. Di conseguenza questa graici del Capitolo Vaticano.
A whole series of multispectral images were cap- 5.500K°. As a consequence, this K° (Kelvin) base
tured while surveying for the restoration of the must be harmonized with all recording systems, to
Cross Reliquary. Irradiation with ultraviolet light return the color spectrum of the artwork with ab-
was also employed for investigation on the artifact, solute truthfulness. The images recorded by using
which provided especially comprehensive infor- light from the ultraviolet spectrum, irradiated with
mation on the state of the artwork. Ultraviolet ra- U.V. illuminators and blocked to the desired wa-
diation directed at the investigated surface excites velength by means of bandpass ilters, were elec-
its matter and produces relected light-outputs tronically transcripted by means of an ultraviolet
and a spectrum of different colors based on the reading sensor. This is how the spectrum of relec-
primary material and on other elements that were ted lights and colorimetry is obtained between the
added or superimposed to the original artifact at a original matter and other materials that were only
later period. This is of paramount importance for added during subsequent interventions. Compa-
the restorer, should removal of subsequent and/ rison of the images obtained from the solar light
or deteriorated material added during previous processing and those obtained with ultraviolet light
restoration interventions be necessary. granted recognition of all possible non-coeval in-
Investigation through photography of the artwork terventions carried out on the artwork. Technical
before starting any restoration intervention is car- and scientiic investigations have been carried out
ried out by resorting to an electronically-stabilized by resorting to non-invasive techniques in the new
solar lighting-system with a color temperature of photographic laboratories of the Vatican Chapter.
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SOMMARIO
Un excursus sulle stauroteche della prima e della media età bizantina permette di inquadrare l’opera in
esame. Si avvicinano per tipologia e tecnologia in modo più che rilevante alla Stautoreca Maggiore Vaticana
alcune opere che denunciano una comune ispirazione culturale e permettono di stabilire una relazione
temporale che autorizza a restringerne la datazione alla ine del X secolo. Inoltre, grazie allo smontaggio
dei manufatti e all’analisi della tecnica d’esecuzione dei rafinati motivi decorativi e ad alcuni raffronti con
altre opere coeve, è possibile ipotizzare con più precisione una datazione che coincide con il regno dell’im-
peratore Romano II (959-963).
Vengono illustrati tutti i passaggi necessari al restauro della stauroteca. In particolare lo smontaggio ha
permesso di veriicare forma, dimensioni e tecnica di realizzazione dei vari elementi che compongono un
articolato assemblaggio di una ventina di frammenti realizzati in fusioni in oro quasi puro e con un peso
complessivo di 756 grammi. Le stesse operazioni hanno interessato anche la teca realizzata da Filippo Bor-
gognoni nel 1837.
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SUMMARY
The Major Vatican Cross Reliquary is a precious testimony to the reined techniques of Byzantine Impe-
rial goldsmiths in the centuries at the turn of the year 1000. The artwork has been analyzed down to the
smallest details and its technical characteristics have been thoroughly investigated. It has been deprived of
some of its decorative elements over the centuries, namely the precious stones and pearls embellishing its
terminals, replaced by other extremely reined artifacts in the XVI century.
The Cross Reliquary bears a long inscription with letters of the Greek alphabet praising the value of the
relics it contains: ive big fragments of the True Cross of Christ. The text bears the name of the donor,
Emperor Romano, without mentioning to whom among the several members of the dynasty of the Mid-
dle Byzantine Period it referred. The artwork is also known as the Cross Reliquary of Maastricht, where it
arrived at the beginning of the XIII century and was kept until the early XX century. The events that pos-
sibly characterized its history are investigated, with an eye on the protagonists who brought it to Northern
Europe, and how it found its way to the Vatican in 1837.
All the necessary phases of the restoration works carried out on the Cross Reliquary are hereby outlined.
More precisely, its dismantling allowed the investigation of its shape, dimensions as well as of the techniques
resorted to in the production of the elements that make up an assemblage comprising of about twenty frag-
ments in fusions with almost pure gold, for a total weight of 756 grams. The same investigations were also
carried out on the shrine by Filippo Borgognoni in 1837.
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Si ringrazia in modo particolare per la cortese collaborazione nella realizzazione dell’opera il dott. Mirko Stocchi
Direttore di collana:
Mons. Prof. Dario Rezza
Responsabile editoriale:
Mons. Giuseppe Bordin
Testi di:
Sante Guido, La Stauroteca Maggiore Vaticana, Descrizione
A.F.W. Bosman, La “Croce Patriarcale” a Maastricht, Vicende storiche
Sante Guido, La Stauroteca Maggiore Vaticana, Un’opera costantinopolitana in Vaticano
Sante Guido, La Stauroteca Maggiore Vaticana, La tecnica di realizzazione e il restauro
Mallio Falcioni, La Stauroteca Maggiore Vaticana, Immagini fotograiche preliminari
Realizzazione editoriale:
ATS Italia Editrice
- Valeria Li Causi (impaginazione e graica)
- Leandro Ricci (scansioni e correzioni cromatiche)
- Flavio Zancla (coordinamento tecnico)
Coordinamento fotograico:
Archivio fotograico ECV (Stefano Nicastro)
Referenze fotograiche:
Capitolo Vaticano, archivio (Mallio Falcioni)
Museo del Tesoro Artistico Tesoro S. Pietro, archivio
Biblioteca Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell'Arte - Roma, Palazzo Venezia.
Fig. 20 Croce di Irene Doukas, (XII sec.), Tesoro di San Marco, Venezia. Recto.
Fig. 33-34 Stauroteca, bizantina (X-XI sec.), Tesoro di San Marco, Venezia. Retro della teca.
Fig. 36-37 Icona dell'Arcangelo Michele (ine X sec.), Tesoro di San Marco, Venezia.
H.R .HAHNLOSER, Il Tesoro di San Marco, II (Il Tesoro e il Museo), Firenze 1971.
Fig. 29-30 Stauroteca recto e verso (X sec.), Abbazia di Montecassino.
H.M. WILLARD, The Staurotheca of Romanus at Monte Cassino, in “Dumbarton Oaks Papers”, XXX (1976), pp. 55-64.
Fig. 31-32 Stauroteca recto e verso (X sec.), Museo della Cattedrale. Limburg an-der-Lahn.
H. A. KLEIN, Byzanz, der Westen und das ‘wahre’ Kreuz: die Geschichte einer Reliquie und ihrer künstlerischen
Fassung in Byzanz und im Abendland, Wiesbaden 2004.
Indagini foto-scientiiche:
Museo Storico Artistico Tesoro S. Pietro (Mallio Falcioni)
Documentazione graica:
Silvia Orsi
ISBN 978-88-6339-023-0
Stampa:
Papergraf - Padova
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ARCHIVUM SANCTI PETRI
STUDI E DOCUMENTI SULLA STORIA DEL CAPITOLO VATICANO E DEL SUO CLERO
Bollettini d’archivio
1. Restauro e conservazione digitale dell’archivio del Capitolo di San Pietro in Vaticano,
a cura di Mirko Stocchi. € 10,00
2. I Santi Apostoli Pietro e Paolo. Museo Storico Artistico del Tesoro di San Pietro,
testi di Alessandro Tomei, Mirko Stocchi, Lorenza D’Alessandro.
ISBN 9788863390032 € 10,00
3. Ubi Petrus ibi Paulus. Itinerario paolino nella Basilica Vaticana,
di Pietro Zander.
ISBN 9788863390049 € 10,00
4-5. La Crux Vaticana o Croce di Giustino II. Museo Storico Artistico del Tesoro di San Pietro,
testi di Valentino Pace, Sante Guido, Paolo Radiciotti.
ISBN 9788863390056 € 20,00
6-7. Monumento di Sisto IV. Museo Storico Artistico del Tesoro di San Pietro,
testi di Aldo Galli, Nazzareno Gabrielli, Sante Guido, Giuseppe Mantella.
ISBN 9788863390063 € 20,00
8. Le mani e il volto di Pietro nella pittura di Antonio Cavallucci. Museo Storico Artistico del Tesoro di San Pietro,
testi di Luca Filippone, Stefano Ridoli, Ilaria Carocci.
ISBN 9788863390070 € 10,00
9. Tabernacolo di Donatello. Museo Storico Artistico del Tesoro di San Pietro,
testi di Carlo La Bella, Stefano Ridoli, Ilaria Carocci.
ISBN 9788863390087 € 10,00
10. L’Aquila. 6 aprile 2009 - 6 aprile 2010. Studi offerti dal Capitolo di S. Pietro in Vaticano,
testi di Mirko Stocchi, Sante Guido.
ISBN 9788863390094 € 10,00
11. Il “Sudario” della Veronica nella Basilica Vaticana. Storia e testimonianze di una devozione,
di Dario Rezza.
ISBN 9788863390100 € 10,00
12. La Dalmatica Imperiale nota come “Dalmatica di Carlo Magno”,
di Dario Rezza.
ISBN 9788863390131 € 10,00
13. Un neoita va in paradiso. Il sarcofago di Giunio Basso,
di Dario Rezza.
ISBN 9788863390148 € 10,00
14. La Cattedra Lignea di San Pietro,
di Dario Rezza e Michele Maccarrone.
ISBN 9788863390179 € 10,00
15-16. Il Ciborio degli Apostoli
di Pietro Zander.
ISBN 9788863390186 € 20,00
17. L’oreiceria sacra dei Castellani in Vaticano
di Sante Guido.
ISBN 9788863390223 € 10,00
18-19. La Stauroteca Maggiore Vaticana
di Sante Guido e A.F.W. Bosman
ISBN 9788863390230 € 20,00
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Quaderni d’archivio
1. Il Capitolo Vaticano e le “ecclesiae subiectae” nel medioevo. I cataloghi dei secoli XIII-XIV .
di Mirko Stocchi.
F.to 16 x 23,5, 116 pp., ill., Città del Vaticano 2010
ISBN 9788863390124 € 29,00
2. La giurisdizione nella Basilica Vaticana: costituzioni e riforme legislative.
di Giuseppe Sciacca.
F.to 16 x 23,5, 152 pp., Città del Vaticano 2010
ISBN 9788863390155 € 29,00
3. La chiesa dei santi Michele e Magno in Borgo S. Spirito e l’Arciconfraternita vaticana del SS.mo Sacramento.
Storia e documenti.
di Tiemen Brouwer, Mirko Stocchi, Luigi Marsili.
F.to 16 x 23,5, 128 pp., ill., Città del Vaticano 2010
ISBN 9788863390162 € 29,00
Volumi d’archivio
1. Storia del Capitolo di San Pietro in Vaticano dalle origini al XX secolo.
Volume I: La storia e le persone.
di Dario Rezza e Mirko Stocchi.
F.to 20 x 29,5, 532 pp., Città del Vaticano 2008
ISBN 9788863390001 € 270,00
2. Storia del Capitolo di San Pietro in Vaticano dalle origini al XX secolo.
Volume II: Il patrimonio.
di Alexis Gauvain.
F.to 20 x 29,5, 718 pp., Città del Vaticano 2011
ISBN 9788863390216 € 270,00
3. Il Capitolo di San Pietro in Vaticano.
Volume II: Selezione di piante e mappe dal XVI al XIX secolo.
di Alexis Gauvain.
F.to 46 x 33, 16 pp. - 50 mappe, Città del Vaticano 2011
ISBN 9788863390193 € 300,00
ISBN 978-88-6339-023-0
€ 20,00
9 788863 390230