Sei sulla pagina 1di 45

Morfologia e Biomeccanica

Prof. Antonino Pa,


LA FISICA

La fisica (dal greco phýsis = natura) è la scienza che studia i fenomeni naturali (a

esclusione di quelli che comportano trasformazioni chimiche), al fine di descriverli

misurandone le proprietà (o grandezze) e stabilendo tra queste relazioni

matema@che (leggi).
Metodo Sperimentale
• la fisica si avvale di un metodo di indagine de0o metodo
sperimentale, cioè basato sull'esperimento riproducibile.
• l metodo sperimentale, delineato da Galileo Galilei (1564-1642),
consente di interpretare le cause dei fenomeni a0raverso ipotesi che,
se confermate nella loro validità dai risultaD degli esperimenD, sono
riconosciute come teorie.
Grandezze Fisiche

• I fenomeni fisici coinvolgono le grandezze fisiche.


• Una grandezza fisica è un’enDtà cui è possibile associare
univocamente un numero, mediante una determinata operazione.
L’operazione, da eseguirsi mediante l’uso di opportuni strumenD ed
applicando determinate regole, si chiama misura.
• Le grandezze fisiche sono definite solamente mediante il metodo
u-lizzato per misurarle.
• Si definiscono grandezze fisiche omogenee quelle grandezze che
vengono misurate mediante le medesime operazioni sperimentali e
applicando le medesime regole.
Grandezze omogenee
• possono essere sommate, ossia si può definire la somma di
due grandezze omogenee;
• possono essere confrontate, ossia si può dire se una è
minore, uguale o maggiore di un’altra omogenea con la
prima;
• se ne può definire l’unità di misura.
In MECCANICA si u,lizzano come grandezze
fondamentali:

massa [M]→ kg, lunghezza [L]→ m e tempo [T]→ s

v = s / t è [v] = [M]0 [L]1 [T]-1 = m/s


Grandezze Fisiche

Grandezze Grandezze
Scalari Ve.oriali
• Gli scalari sono grandezze fisiche descrivibili con un solo valore
numerico:
Temperatura, pressione, lunghezza, energia, etc.
• I veAori sono grandezze fisiche che non possono essere
completamente descriAe con un solo valore numerico e che
richiedono quindi una informazione ed una descrizione più
complessa:
Posizione, velocità, accelerazione, forza, etc
I ve8ori

I ve0ori sono un’enDtà matemaDca astra0a che hanno proprietà


condivise dalla categoria delle grandezze fisiche ve0oriali
Le tre cara(eris+che che descrivono la grandezza ve(oriale

Sono Grandezze ve3oriali:


Il ve3ore è assegnato a3raverso il
- Forza
- Modulo (chiamato anche intensità)
- Velocità
- Direzione
- Accelerazione
- Verso
Prodo8o tra Ve8ori
• Scalare • Ve0oriale

a×𝑏= c a×𝑏= c

Numero Ve3ore

a
Lavoro = Forza x Spostamento
⨀ b

Regola della mano destra


Un corpo perché ruota ?

.p

Momento = Forza x Braccio

Ve(oriale
IL VINCOLO
SISTEMI RIGIDI ED EQUILIBRIO

• Un corpo è in equilibrio quando è fermo e conDnua a restare fermo.


• Il punto materiale è un ogge0o che è considerato come un punto,
perché è piccolo rispe0o all’ambiente in cui si trova.
• Il corpo rigido è un ogge0o esteso che non subisce alcuna
deformazione qualunque siano le forze che gli vengono applicate.
Gli ogge( con cui abbiamo comunemente a che fare hanno almeno una forza
agente su di essi (la gravità) e, se sono in quiete, devono esistere altre forze agen< su
di essi in modo tale che la forza risultante sia nulla.

Un ogge?o in quiete su un tavolo, per esempio, subisce l’azione di due forze, la forza
di gravità che lo <ra verso il basso e la forza Normale che il tavolo esercita su di lui
verso l’alto.

Poiché la forza risultante è nulla, la forza esercitata dal tavolo verso l’alto deve essere
in modulo uguale alla forza di gravità, dire?a verso il basso.
Le forze vincolari

• Un vincolo è un ogge0o che impedisce a un corpo di compiere alcuni


movimenD.
• Il vincolo ada0a la propria reazione alla forza aYva che agisce su di
esso.
• TuY i vincoli si rompono se sono so0oposD a forze eccessive.
Baricentro
Il baricentro o centro di gravità di un corpo rigido è quel punto del
corpo al quale si può ritenere che sia applicata la forza risultante di
tu0e le forze peso parallele, applicate a loro volta alle parD piccolissime
di materia che compongono il corpo.
CORPO RIGIDO E EQUILIBRIO

• Per l’equilibrio di un CORPO RIGIDO il fa0o che la risultante delle forze


su esso agenD sia nulla è una condizione necessaria ma non
sufficiente.
Un corpo rigido è in equilibrio quando :
• La risultate delle forze agenD su di esso è nulla
• La risultate dei momenD è nulla
Il braccio di una forza F rispe2o
a un punto O è dato dalla distanza tra il punto O
e la re2a che con7ene F. Perché la rotazione
del bullone è più agevole se la chiave inglese è
più lunga?
Il momento di una forza F rispe2o a un punto O
è uguale al prodo2o dell’intensità F della forza
per il braccio b.
Il momento di una coppia di forze

• Il momento di una coppia è dato dalla somma dei momenD delle forze
rispe0o al punto medio O.
Esso è uguale al prodo0o dell’intensità F di una forza per la distanza d
tra le re0e di azione delle due forze.
EQUILIBRIO E STABILITÀ

• Un corpo è in equilibrio stabile se, spostandolo di poco dalla


sua posizione di equilibrio, tende naturalmente a ritornarvi;
• Un corpo è in equilibrio instabile quando, scostandolo di
poco dalla sua posizione di equilibrio, tende ad allontanarvisi
ancora di più;
• Un corpo è in equilibrio indifferente quando, spostato di
poco dalla sua posizione di equilibrio, rimane stabilmente
nella nuova posizione.
Equilibrio stabile
• Un corpo appoggiato su un piano è in equilibrio se la re0a verDcale
passante per il suo baricentro interseca la base di appoggio del corpo.
Se invece la verDcale cade fuori della base il corpo si ribalta.
Leve
Affinché una leva sia in equilibrio è
necessario che i momenti delle forze motrice
e resistente siano uguali:
Leve
• Parametri sta7ci
La Sta7ca si occupa dello studio delle condizioni di equilibrio meccanico e di conservazione della quiete di
un ogge2o, anche dopo l'intervento di forze esterne. Spiega per lo più la capacità di un sistema di
resistere alle perturbazioni che agiscono su di esso.

• Parametri dinamici
La Dinamica, anche de2a Cine7ca, si occupa di studiare le cause che determinano e modificano il moto di
un ogge2o. Spiega per lo più gli effeL che hanno le forze che agiscono su un sistema nel modificarne il
proprio stato, ovvero aumento o riduzione del moto.

• Parametri cinema7ci
La Cinema7ca si occupa di descrivere in forma quan7ta7va il moto di un ogge2o, senza tenere conto
delle cause che lo provocano o lo modificano. I parametri che vengono considera7 sono quindi lo spazio,
il tempo ed il loro rela7vo rapporto.
Forme e classificazioni del
movimento

Dal punto di vista:

neurofisiologico

biomeccanico

chinesiologico

motorio
Classificazione del movimento in ambito
neurofisiologico

primitivi

automatici

volontari

automatizzati

patologici
Movimenti primitivi
Movimenti riflessi o automatici

Movimenti automatici e innati:


reazioni posturali automatiche (reazioni di raddrizzamento,
reazioni di equilibrio, adattamento automatico dei muscoli
alle variazioni di posizione)
La motricità riflessa

Ogni risposta di adattamento che avviene senza il

controllo della coscienza o senza l’intervento della

volontà prende il nome di “azione riflessa”.

Permette di mantenere le posture, intervenendo con

aggiustamenti millimetrici, per garantire le condizioni

di equilibrio
Movimenti volontari o controllati
La motricità volontaria

L’utilizzo controllato del movimento caratterizza i

momenti di apprendimento di abilità nuove


Movimenti volontari o controllati

Richiedono un impegno sotto l’aspetto sia condizionale


sia coordinativo e un alto dispendio energetico,
soprattutto quando eseguiti per la prima volta.

I momenti di apprendimento della fase della


coordinazione grezza (gesti impacciati, eseguiti con
ritmo lento e senza la giusta scelta di tempo) sono
caratterizzati da un meccanismo di elaborazione
controllata che permette la scelta, la programmazione e
l’esecuzione di gesti nuovi
Movimenti volontari o controllati
Per essere realizzati hanno necessità di 3 momenti:

1. percezione ed identificazione delle informazioni


provenienti dall’ambiente, dalla superficie e dall’interno del
corpo

2. elaborazione mentale delle informazioni ed integrazione


delle stesse con quelle già presenti nella memoria
chinestesica con la successiva scelta del programma di
movimento o schema ideo-motorio

3. Fase esecutiva del movimento in cui gli impulsi nervosi


vengono trasmessi dai centri corticali alla muscolatura del
nostro corpo che ci consente di muoverci
Movimenti automatizzati
La motricità automatizzata

Gli automatismi sono il frutto dell’esperienza e

rappresentano l’evoluzione della motricità controllata

attraverso il processo di apprendimento motorio

Il grado di automatizzazione dipende dal numero di

ripetizioni eseguite e quindi dall’allenamento


La motricità automatizzata
Presenta le seguenti caratteristiche:

può essere molto veloce


richiede bassi livelli di attenzione
consente il controllo agevole di movimenti anche in
competizione tra loro
è più economica dal punto di vista energetico
facilità l’esecuzione di gesti motori complessi come i
gesti sportivi e acrobatici, abilità di manipolazione fine
Il controllo degli automatismi

Il sistema di controllo automatizzato risponde a determinati


imput abituali attuando un programma motorio o pattern
conservato nella memoria motoria o chinestesica

I programmi motori sono un insieme di comandi motori che


si strutturano con l’esperienza e la loro esecuzione avviene
grazie ad un coordinamento ed una sincronizzazione di
efferenze motorie che arrivano al sistema muscolare

I pattern diventano sempre più completi e precisi attraverso


la ripetizione del gesto ed interventi volontari di correzione
guidati dai feedback propriocettivi ed esterocettivi
Movimenti patologici

Possono essere condizionati da cause strutturali o


meccaniche come nel caso delle rigidità articolari, delle
atrofie o delle ipotonie muscolari o da cause
neurologiche come le paresi, i tremori ed i tic
SISTEMA
NERVOSO

Il sistema nervoso è formato


da un complesso di organi
specializzati, collegati l’un
l’altro e distribuiti nelle diverse
parti dell’organismo.
ORGANIZZAZIONE ANATOMICA DEL SN

Potrebbero piacerti anche