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1- Cosa studia la fisica?

FENOMENO FISICO: fenomeno naturale in cui alcune grandezze cambiano e che si ripete sempre
allo stesso modo.
Esiste una “LEGGE FISICA” che spiega questo fatto

Tre domande fondamentali


1) COSA SUCCEDE? Risposta possibile anche dalla propria esperienza personale e quotidiana.
2) COME SUCCEDE? ESEMPIO: Un oggetto che cade

3) PERCHE SUCCEDE? Risposta dallo studio della fisica


ESEMPIO: La forza di gravità

2- Strumenti e misure.

Le grandezze fisiche si distinguono in fondamentali ovvero le sette grandezze fisiche indipendenti e la


loro quantificazione si basa su un confronto e in derivate che si definiscono a partire da quelle
fondamentali.
Ogni grandezza fondamentale ha un’unità di misura che è uguale per tutti. (si può dire che sono alto
come quattro sedie ma è più chiaro dire che sono alto 1,75 metri)
È anche necessario avere multipli e sottomultipli per quantificare agevolmente grandezze molto grandi
o molto piccole.

3- Grandezze scalari e vettoriali.

Ci sono alcune grandezze fisiche che per essere definite è sufficiente dare il valore e l’unità di misura
dette grandezze scalari ma altre in cui questo non basta e bisogna anche dire la direzione, il verso e il
punto di applicazione chiamate grandezze vettoriali.
Per rappresentare le grandezze vettoriali si usa un simbolo grafico chiamato vettore che ci da tutte le
informazioni di cui abbiamo bisogno ovvero la sua lunghezza che disegnata in scala ci dice anche la sua
intensità / modulo.

Operazioni con i vettori:


Moltiplicando per un numero il vettore esso avrà la stessa direzione e modulo pari al risultato della
moltiplicazione ma se il numero è negativo cambia il verso.

METODO PUNTA-CODA
10 cm
Spostiamo un omino di 20 cm, poi 30 cm
e poi di 10 cm, la somma di questi tre
spostamenti mi da come risultato quel 30 cm 39 cm ( vettore )
vettore che va dall’inizio del primo
spostamento fino alla fine dell’ultimo
ovvero 39 cm
20 cm
SOMMA CON IL METODO DEL PARALLELOGRAMMA

Se invece degli spostamenti abbiamo come grandezze vettoriali le forze non si usa il metodo del punta-
coda ma usiamo il metodo del parallelogramma, se abbiamo una pallina su una fionda abbiamo due
forze che sono i due elastici, quando rilasciamo gli elastici la pallina va in mezzo, i due vettori partono
dallo stesso punto, si tracciano le parallele fino ad ottenere un parallelogramma, la diagonale che parte
dallo stesso punto dei due vettori è il vettore risultante.

F1

F2

4- L’equilibrio

EQUILIBRIO: stato di quiete di un corpo, ovvero un corpo è in equilibrio quando è fermo in una
posizione e vi resta nel tempo.

Condizione necessaria (ma non sufficiente) per che un corpo sia in equilibrio è che la somma delle
forze agenti sul corpo stesso sia uguale a zero.

Ci sono 3 forme di equilibrio, l’equilibrio stabile quando spostando di poco l’oggetto esso tende a
ritornare nella sua posizione originale, è instabile quando se lo spostiamo di poco esso perde
definitivamente l’equilibrio ovvero tende ad allontanarsi ancora di più, indifferente quando spostando
di poco l’oggetto esso rimane sempre in equilibrio ma nella sua nuova posizione perciò non tende ne a
riavvicinarsi ne ad allontanarsi .

5- Le leve

Le leve sono costituite da un corpo rigido ed un fulcro, il punto attorno al quale può ruotare.

In genere agiscono due forze, una motrice che è quella applicata dall’uomo ed una resistente, quella
che vogliamo vincere.

Le leve di primo genere hanno il fulcro compreso tra le due forze, le leve di secondo genere hanno il
fulcro ad un’estremità, la forza resistente più vicina al fulcro e quella motrice più lontana perciò
risulterà essere sempre vantaggiosa, le leve di terzo genere sono simili a quelle di secondo solo che è la
forza motrice ad essere più vicina al fulcro e quindi risulteranno essere sempre svantaggiose per questo
sono usate solo per motivi di praticità.

6- L’attrito
ATTRITO : forza che contrasta il moto relativo di un corpo rispetto ad un altro.

Attrito RADENTE : scivolamento di un corpo su una superficie

Attrito VOLVENTE : rotolamento di un corpo su una superficie

Attrito VISCOSO : movimento di un corpo immerso in un fluido


Le superfici non sono mai perfettamente lisce perciò le increspature si compenetrano ostacolando lo
scivolamento o il rotolamento, per esempio se blocchiamo le ruote di un’auto essa si muoverà con una
forza molto maggiore perciò l’attrito volvente è molto minore dell’attrito radente.

La forza di attrito aumenta all’aumentare della forza con cui le superfici vengono premute fra loro.

L’attrito dipende anche dalle superfici a contatto.

Perciò la forza di attrito si trova moltiplicando la costante di attrito per la forza perpendicolare fra le
superfici.

L’attrito si può distinguere in altre due categorie, l’attrito statico o forza di primo distacco è maggiore
all’attrito dinamico .

L’attrito viscoso è dovuto al fatto che muovendosi all’interno di un fluido si va a sbattere contro le
molecole del fluido stesso rallentando il movimento del corpo perciò dipende anche dal tipo di fluido
ma dipende anche dalla velocità e dalla forma del corpo.

7- Le leggi di Hooke

Il fisico Hooke ha cercato di capire che relazione c’è tra forza e deformazione.

La legge di Hooke afferma che entro un certo limite, definito limite elastico, fra forza e deformazione
esiste una proporzionalità diretta lineare e la cosante di proporzionalità è chiamata costante elastica.

F = Ke · ΔL
Inoltre questo comportamento è reversibile ovvero togliendo la forza non rimangono deformazioni
permanenti e l’elemento torna come prima.

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