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Rispetto all'ambiente Rispetto agli oggetti che usiamo Rispetto al nostro corpo
Gettare le cose, farle cadere, romperle, morderle, per quanto possano mandare mamma e pap su tutte le furie, non sono altro che esperimenti che il bambino fa per capire in che modo funzionino le interazioni tra se stesso, gli oggetti e l'ambiente circostante. In realt passiamo l'intera vita a fare questo tipo di esperimenti, anche se non ce ne rendiamo conto.
ASPETTI DOMINANTI
MOVIMENTI Biomeccanica: abilit individuali GEOMETRIE PROPRIET MECCANICHE tecnologie costruttive: variabili da attrezzo ad attrezzo GRAVIT ATTRITI forze naturali: uguali per tutti
Gli sport, ma non solo, ci mettono continuamente a contatto con attrezzi che utilizziamo a fini precisi: per scivolare, per galleggiare, per colpire, per raggiungere. Attraverso la conoscenza di essi siamo in grado di migliorare le nostre prestazioni. Una parte di questa conoscenza riguarda la loro forma, cio le loro propriet geometriche.
Non una domanda banale, provate a camminare in mezzo alla neve alta, oppure in una stanza piena di palline. Innanzitutto abbiamo bisogno che la superficie d'appoggio riesca a sostenere il nostro peso con una deformazione minima. Secondariamente abbiamo bisogno che tra il nostro piede ed il piano di appoggio ci sia sufficiente attrito da permetterci di sollevare l'altro piede e, facendo forza all'indietro sul terreno, portarlo in avanti sfruttando una reazione vincolare. Su una pista di pattinaggio la seconda condizione viene a mancare, per cui se proviamo ad avanzare facendo gli stessi movimenti di quando camminiamo non otteniamo nessun risultato. Dobbiamo pertanto modificare le nostre azioni, cio cambiare tecnica.
Reazioni vincolari
Se saliamo su un tappeto elastico questo si incurva sotto il nostro peso e, raggiunta la posizione di equilibrio, ci sostiene. La risultante delle forze quindi nulla. Quali sono le forze? La prima la forza peso, determinata dalla nostra massa, che ci fa muovere verso il basso. La seconda la forza con la quale il tappeto elastico ci sospinge verso l'alto. Nel punto di equilibrio le due forze si bilanciano perfettamente. La forza che ci sostiene detta reazione vincolare.
Una trave si deforma per creare la forza elastica che ci sostienequasi sempre!
Sistemi di riferimento
Per parlare dello sci abbiamo anche bisogno di stabilire un sistema di riferimento, rispetto al quale le nostre descrizioni avranno un senso. Dividiamo i sistemi di riferimento a seconda che siano fermi rispetto al movimento che descriviamo, cio fermi rispetto a noi che osserviamo, oppure in moto assieme all'oggetto che si muove. Nel caso dello sci questa differenza si pu riassumere nel punto di vista del maestro e quello dell'allievo. Il maestro osserva il movimento dal basso ed ha come riferimenti, in generale, la massima pendenza, la quota, la distanza. L'allievo si muove sugli sci ed usa questi come punto di riferimento principale, per cui, a seconda della sua posizione, utilizza termini come monte, valle, interno, esterno, Parlando con l'allievo il maestro si mette nei suoi panni, si riferisce cio al suo sistema di riferimento, quello in moto.
y x
Forze inerziali
Quando un sistema modifica la sua velocit le masse presenti subiscono lazione di forze inerziali. Questo avviene anche nel caso di velocit costante ma quando la traiettoria non rettilinea. La conseguenza di ci che lo sciatore, eseguendo una curva, sente il suo centro di massa spinto in direzioni diverse dalla classica verticale. Negli sciatori meno esperti questa sensazione viene percepita come non-naturale. Le forze inerziali non sono delle vere e proprie forze, ma derivano dal fatto che stiamo descrivendo il movimento rispetto ad un sistema di riferimento soggetto ad accelerazioni. Un tale sistema di riferimento detto Sistema di riferimento Non-Inerziale. Tutti conosciamo l'effetto di un'accelerazione o di una frenata quando siamo in automobile.
L'EQUILIBRIO E' STATICO ED E' RAGGIUNTO ATTRAVERSO L'INTERVENTO DELL'ATTRITO TRA LA SUOLA DELLE SCARPE ED IL TERRENO. LE COMPONENTI PERPENDICOLARI AL TERRENO DELLE FORZE PESO E VINCOLARE SI ANNULLANO TRA DI LORO
L'EQUILIBRIO E' DINAMICO. LO SCIATORE DEVE SPOSTARE IL CENTRO DI MASSA (CM) IN MODO CHE QUESTO CADA SULLA PERPENDICOLARE AL PIANO. L'EQUILIBRIO DELLE FORZE E' OTTENUTO INTRODUCENDO UNA FORZA D'INERZIA.
La componente parallela al pendio produce la forza reale che permette il cambiamento di direzione. Forza centripeta
Il comportamento dell'attrezzo
Le propriet geometriche e meccaniche dell'attrezzo condizionano le azioni necessarie all'ottenimento dell'equilibrio dinamico. Le principali caratteristiche di uno sci da discesa sono: il profilo laterale (sciancratura), determinato dalle larghezze in punta, al centro ed in coda; la centina, ovvero l'arco che forma quando appoggiato scarico su un piano; la forza necessaria per annullare la centina, legata alle propriet elastiche longitudinali; la resistenza alla torsione (elasticit trasversale); la velocit di smorzamento delle vibrazioni; l'efficacia della trasmissione del carico alle lamine.
Una curva ideale senza sbandamento pu essere eseguita sfruttando unicamente le caratteristiche dell'attrezzo.
Forza centrifuga
In un qualsiasi moto curvilineo la forza inerziale centrifuga sempre uguale a: Fcf = mv2/R Conseguentemente l'inclinazione del CM richiesta per bilanciare la forza centrifuga differisce dal valore dell'angolo di spigolo richiesto dalla sciancratura per realizzare una curva con quel raggio. Ne segue che angolo di spigolo e angolo di angolazione del CM sono due quantit legate ma non coincidenti.
Sovraccarichi
Nello spazzaneve centrale le reazioni vincolari del terreno a carico dei due sci sono uguali
Lo sci con minore presa di spigolo determina una minore componente centripeta, per cui si genera una forza perpendicolare al moto
Ciclo Azione-Effetto