Durante il cammino, una gamba serve come supporto mentre laltra avanza in un
nuovo punto di supporto, poi le gambe invertono i ruoli e la gamba che era stabile
diventa mobile, mentre quella mobile ridiventa stabile.
Analizziamo ora i diversi movimenti che avvengono fra l'appoggio di un tallone ed il
suo successivo appoggio a terra. Il ciclo del passo si divide in otto fasi funzionali.
c) Momento di raddrizzamento
- estensione (fase di spinta).
Consiste nel raddrizzamento dellarto in
appoggio, il quale produce l'impulso
necessario per
l'accelerazione del
distacco del piede dal terreno. Il piede si
trova dietro al baricentro; i muscoli
sfruttano la loro forza di tipo elastico e
reattivo ("stiffness") per proiettare in
avanti il corpo (avviene quindi la
distensione della gamba).
La fase di spinta inizia dai muscoli del bacino, pi lenti ma potenti, si continua con i
muscoli della gamba e termina con i muscoli del piede. I muscoli del bacino e del
tronco agiscono come stabilizzatori durante tutto il movimento
(retto
dell'addome, obliqui interni, obliqui esterni, sacrospinale e lunghissimo del
dorso, quadrato dei lombi, gran dorsale). Anche nella corsa, similmente al cammino,
il muscolo soleo, quello che, insieme al grande gluteo, contribuisce maggiormente
alla genesi del movimento.
La fase aerea non meno importante. In questa abbiamo il recupero degli arti
inferiori per l'alternanza della loro funzione.
Durante lazione della corsa, gli arti superiori oscillano in coordinazione con il
movimento delle gambe. Il busto, sia in fase aerea, che in fase di contatto, rimane in
leggera flessione e inclinato in avanti.
Nelle corse di resistenza necessario
trovare il loro giusto compromesso tra
lampiezza e la frequenza del passo:
maggiore lampiezza del passo e pi
elevato
sar
il
dispendio
energetico dellatleta
Le forze di attrito
Lattrito una forza che si esercita tra due corpi posti a contatto e che, in generale, si
oppone al loro moto reciproco.
La forza di attrito, o forza dissipativa, una forza di contatto sempre diretta
in senso contrario al movimento.
Ft
Fp
Rv
Fc
Caso 2)
Sp
Fa
Rv
Fc
Analisi dei vettori che entrano in gioco durante la fase di spinta nella corsa.
Se consideriamo per semplicit il corpo dellatleta come un semplice punto in uno spazio
bidimensionale linsieme delle forze che influiscono su di esso pu essere rappresentato
nel seguente modo:
Dove:
- il vettore 1 rappresenta la forza di gravit
che spinge latleta verso il basso;
- il vettore 2 rappresenta lattrito viscoso
generato dallaria;
- il vettore 3 rappresenta lattrito esercitato
dallappoggio del piede a terra.
Nella corsa cos come durante la camminata l'assetto dei piedi parallelo ed orientato
in linea con la direzione di avanzamento. Nella corsa inoltre l'appoggio del piede a
terra non avviene in sequenza tallone-pianta-avampiede come nella deambulazione,
ma la parte esterna, metatarsale, a prendere contatto con il suolo in modo da
assorbire l'impatto e sfruttare contemporaneamente l'azione ammortizzante svolta
dai muscoli estensori (tricipite surale e quadricipite femorale).
Una tecnica corretta permette di avere il massimo rendimento energetico (efficacia
dell'azione) e prevenire gli infortuni.
Il corretto assetto e posizionamento dei piedi durante la corsa o la camminata
perci fondamentale sia per l'efficacia dell'azione sia per prevenire eventuali
infortuni e traumi.
La Pronazione
La Pronazione avviene quando il piede ruota eccessivamente allinterno, subito dopo la prima fase
di contatto con il terreno. Questo momento chiamato contatto iniziale, e fa parte della fase di
appoggio del ciclo di deambulazione. E un movimento naturale che aiuta a ridurre la tensione
articolare. Quando si corre la pronazione aiuta ad ammortizzare il contatto iniziale, senza di essa,
lo shock dellimpatto col terreno verrebbe totalmente trasmesso alle gambe, rendendo la normale
meccanica degli arti inferiori meno efficace. Oltre ad ammortizzare, la pronazione aiuta anche il
piede a riconoscere su quale tipo di terreno ci si muove, stabilizzando e regolando il piede al tipo
di terreno. Non un difetto, ma influisce sul modo in cui si corre e pu aumentare la probabilit di
lesioni. La naturale pronazione diviene un fattore importante nella scelta della scarpa. Le calzature
da running oggi sono progettate specificamente per diversi livelli di pronazione. Al momento dell
acquisto delle vostre scarpe da corsa, il grado di pronazione un fattore che non va trascurato. Il
modo migliore per scoprire se un atleta prona quello di consultare un esperto che effettuer un
analisi del cammino per poi consigliare il modello pi adatto. Pu essere utile far vedere il vecchio
paio di scarpe, il loro stato di usura d un' indicazione di quanto e di come si prona. Lanalisi di
altri elementi oltre la pronazione, come il peso del podista, svolgono un ruolo nella scelta della
scarpa migliore. Le scarpe di un pronatore mostreranno un' usura accentuata sul lato interno del
tallone e sotto la pianta del piede, in particolare nellarea dell' alluce. I Pronatori dovrebbero
prendere in considerazione luso di scarpe con massimo sostegno o di scarpe ammortizzate e
strutturate. Scarpe ammortizzate e strutturate forniscono un certo grado di stabilit e
ammortizzazione, mentre le scarpe con il massimo sostegno sono le scarpe pi stabili che si
possono trovare. Le scarpe da corsa di entrambe le categorie, aiutano i piedi dei podisti a
distribuire l'impatto della corsa in modo pi efficace.
Pronazione
La Supinazione
La sotto pronazione, nota anche come supinazione, si verifica quando il piede non prona. Il lato
esterno/laterale del tallone tocca terra con un angolo maggiore, e non avviene n poca n alcuna
pronazione, con conseguente trasmissione di traumatici shock alla parte inferiore della gamba.
Questo caricamento laterale del piede continua per tutta la fase di contatto della rullata durante la
corsa incidendo sullefficienza del gesto (passo).
Supinazione
I supinatori possono avere un eccessiva usura nella zona del tacco esterno delle loro scarpe, e la
parte superiore della tomaia pu risultare leggermente piegata verso lesterno. Poich i supinatori
tendono ad essere pi sensibili agli shock della corsa, come fratture da stress, dovrebbero
scegliere una scarpa neutra con grande ammortizzazione. La maggior ammortizzazione aiuter le
articolazioni a sopportare il ripetersi delle fasi dimpatto del piede con il terreno. I supinatori
dovrebbero evitare di utilizzare scarpe con lintersuola a doppia densit.
Un eccesso di supinazione (ipersupinazione) puo' provocare la sindrome della bandeletta tibiale,
l'infiammazione del tendine di Achille e la fascite plantare.
La sindrome della bandelletta tibiale (pi correttamente, ileotibiale), nota anche come ginocchio
del corridore, sindrome da frizione o sindrome della benderella ileotibiale, un processo di tipo
infiammatorio a carico della zona ileotibiale che lultimo tratto della fascia femorale (o fascia lata),
quella che riveste i muscoli superficiali della coscia.
La sindrome della bandelletta ileo-tibiale pu essere considerata, sostanzialmente, una sindrome
da sovraccarico le cui cause possono essere fatte risalire al concorso di fattori predisponenti e di
condizioni di tipo sportivo. Si manifesta nei podisti.
La tendinopatia del tendine dAchille un problema che coinvolge generalmente quegli atleti
che praticano discipline sportive in cui presente la corsa. Si tratta, sostanzialmente, di
unaffezione caratterizzata da talalgia (dolore, talvolta anche molto acuto, a carico del tallone),
gonfiore lungo la guaina tendinea (paratenon), vicino al calcagno, e rigidit della caviglia. Per gli
sportivi solitamente la causa della tendinopatia leccessivo stress meccanico, a volte accoppiato
a fattori congeniti (eccessiva pronazione del piede, supinazione), sovrappeso corporeo, una
muscolatura insufficiente.
Fascite plantare Processo infiammatorio a carico del cosiddetto legamento arcuato, altrimenti
noto come aponeurosi plantare o fascia plantare.
La fascite plantare una patologia delle pi comuni cause di dolore al tallone. I soggetti
maggiormente interessati dal problema sono i praticanti sport quali la corsa, il basket, il calcio, la
pallavolo, il salto in lungo ecc., ma anche i soggetti affetti da obesit. Un fattore di rischio non
modificabile rappresentato dallet; a parit di condizioni sono i soggetti con et superiore a 40
anni che corrono maggiori rischi in quanto con il trascorrere degli anni il tessuto adiposo a livello
della fascia plantare che ha funzioni di cuscinetto protettivo ha la tendenza a ridursi. La causa
principale dellinsorgenza della fascite plantare va ricercata nelle modificazioni degenerative,
connesse a microtraumi ripetuti, che interessano il legamento arcuato. Uneccessiva sollecitazione
del tallone provoca uninfiammazione nellinserzione dei fasci o, peggio, lungo tutta la loro
estensione. Anche una ridotta estendibilit del tendine dAchille pu provocare una fascite
plantare.
Per rimediare ai problemi indotti da una supinazione eccessiva necessario indossare calzature
adeguate al problema specifico, possibilmente leggere, in modo da consentire una maggiore
libert di movimento al piede. importante anche la flessibilit della zona centrale interna della
calzatura. I runner che soffrono di questo difetto devono fare sessioni di stretching mirate per
polpacci, tendini del ginocchio, quadricipiti e bandelletta ileotibiale.
L'APPOGGIO NEUTRO
Se le suole si usurano disegnando una S rovesciata a partire dal tallone sino allalluce si , molto
probabilmente, in presenza di un appoggio neutro. Quando si ha un appoggio neutro possibile
utilizzare una vasta gamma di scarpe, ma quelle pi indicate per la corsa sono quelle neutre che
offrono ammortizzazione e sostegno.
Basta osservare un vecchio paio di scarpe per ottenere, dal loro stato di usura,
un'indicazione attendibile sul tipo di appoggio del piede.
La forma che assume la suola
delle tue vecchie scarpe pu
aiutarti a capire ci di cui hai
bisogno
quando
dovrai
acquistarne un nuovo paio.
Ricorda comunque che, cos
come per gli altri componenti
della scarpa, anche il consumo
dei rilievi e delle geometrie della
suola non significativo se prima
non ci hai corso per almeno
trecento km. La gomma che
viene usata per realizzare i
battistrada della scarpa, infatti,
diventata assai pi resistente di
un tempo, tanto da impedire che
la suola si logori rapidamente.