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Per soddisfare questa ed altre esigenze, negli utlimi 4 anni ho sperimentato varie soluzioni con uno
strumento di incredibile versatilità: la Loop Band. Introdotta negli Stati Uniti già dagli anni ’70 la
Loop Band non è altro che una banda elastica molto resistente chiusa ad anello; questa chiusura
particolare, oltre a consentirne un aggancio immediato a qualsiasi postazione di lavoro , permette
all’utilizzatore infinite possibilità di impiego. Nelle foto successive potete vedere una Loop Band di
medie dimesioni collegabile a dei supporti fissi, a comuni macchinari da palestra o a
porte/ringhiere con l’apposita cinghia. Successivamente, qualche esercizio per mobilizzare spalle e
colonna.
L’utilizzatore può applicare la Loop Band intorno al proprio polso senza bisogno di stringerla
eccessivamente (non è necessario avere una presa forte) e, allontanandosi , può calibrare a proprio
piacimento la tensione dell’elastico.
Dopo essersi posizionati con le gambe divaricate alla distanza desiderata, è possibile:
– rimanere immobili con il braccio teso (la sensazione di allungamento che ne deriva è
estremamente piacevole)
– effettuare esercizi di respirazione lavorando su diaframma, piccolo pettorale e quadrato dei lombi
– effettuare movimenti di adduzione / abduzione dell’omero contro la resistenza dell’elastico o
movimenti di intra/etrarotazione abbinandoli alla trazione dell’elastico.
Ma anche:
– variare lo “stance” o divaricare le gambe su diversi piani per percepire il lavoro tonico dei
muscoli della sezione centrale del corpo
– avvicinarsi e afferrare l’elastico più in alto per lavorare sulla depressione della scapola
Ovviamente il personal trainer può mettere a punto l’esercizio per il proprio cliente anche se spesso
capita di constatare che è il cliente stesso a scoprire quale combinazione di movimento giova
maggiormente alle proprie articolazioni tanto da richiedere di poter effettuare quel determinato
movimento.
Esercizi simili a questi risultano molto gradevoli e possono essere eseguiti in sicurezza da persone
di tutte le età. Esistendo Loop Bands di diverse dimensioni, è possibile selezionare l’elastico della
resistenza appropriata e modulare ulteriormente l’intensità dell’esercizio allontanandosi o
avvicinandosi al punto fisso.
Da qualche mese sto realizzando un sito internet dove pubblico dei video con delle proposte di
lavoro. Non avendo a disposizione studi in merito, accetterò sempre con piacere i commenti da
parte di tutti i colleghi che vorranno sperimentarle.
Inoltre, in una serie di articoli successivi, insieme a Stefano e Daniele, proveremo ad analizzare più
a fondo l’allenamento con le Loop Bands cercando di spiegare le ragioni per cui questi elastici
possono aiutarci a riscorpire esercizi veramente funzionali.
Esercizio
1 - Piede sopra l’elastico per bloccarlo. In appoggio monopodalico si estende il braccio verso l’alto
eseguendo un terzo di squat.
Esercizio 2 - In
equilibrio su una gamba, elastico fissato sul piede posteriore, si flette e si estende la gamba libera.
Grande impegno dei glutei.
tags: Training
Allenamento Funzionale
L'elastico consente un'attivazione di molti muscoli della stabilità, proprio quelli che vanno rinforzati
in un'ottica di allenamento funzionale.
Esercizio 1 -
Da in piedi, elastico tenuto fermo sotto un piedi. l'altro piede spinge lateralmente contro la parte
centrale dell'elastico.
e.
Esercizio 1 -
Da in piedi, elastico tenuto fermo sotto un piedi. l'altro piede spinge lateralmente contro la parte
centrale dell'elastico.
Esercizio 2 -
Da plank. Elastico tenuto fermo sotto un piede. Afferrandolo con la mano opposta si estende il
braccio e si mantiene la posizione alcuni secondi (quanti? Dipende dal grado di allenamento).
Per il Core
Esercizio 1 -
Elastico sotto i piedi. Si afferrano le estremità A uno squat segue una torsione del tronco.
e.
Esercizio 1 -
Elastico sotto i piedi. Si afferrano le estremità A uno squat segue una torsione del tronco.
Esercizio 2 -
Da affondo, elastico sotto il piede anteriore, che viene passato dietro la coscia opposta. Si eseguono
torsioni afferrandolo con una mano.
L'elastico è quindi un attrezzo versatile che accontenta molte esigenze. Riguardo agli esercizi che si
possono praticare, occorre fare una considerazione: la resistenza dell'elastico non sarà mai tale da
causare aumento del volume muscolare, ma garantisce tuttavia una serie di adattamenti posturali
che si possono ottenere grazie a quello che è a tutti gli effetti un training funzionale. Già, perché
l'allenamento funzionale non significa solo esercizi con i kettlebell o con le palle mediche, ma ogni
forma di workout che consenta l'utilizzo di molti muscoli per soddisfare una richiesta motoria
complessa. A questo proposito, occorre sottolineare che l'attivazione indotta dall'elastico è
particolare. La contrazione muscolare si può dividere in due gradi famiglie: quella dinamica
(quando esiste uno spostamento del carico e il muscolo segue il ciclo allungamento/accorciamento)
e quella statica (se spingete contro un muro quella che si attiva è una contrazione statica, a meno
che non siate così forti da spostarlo...). Tra le contrazioni dinamiche troviamo quelle isotoniche
(quando si sposta un bilanciere, per esempio) e quelle auxotoniche, prodotte dall'aumento della
resistenza che si ottiene man mano che si allunga un elastico. In questo caso la caratteristica
principale è quella che prevede un incremento della resistenza proporzionale all'ampiezza del gesto.
A questo concetto ne segue inevitabilmente un altro: nella prima fase dell'esercizio la velocità
angolare è molto alta, mentre è minima nell'ultima parte: se si afferra un elastico alle estremità e lo
si tiene davanti al petto, aprendo le braccia e allungandolo verso l'esterno, i primi millisecondi sono
rapidissimi mentre l'ultima fase, quella di massima apertura è più lenta. Sembra che il forte
incremento di forza avvenga circa a metà dell'arco di spostamento.
Il Push Press è un esercizio simile al Military Press, ma rispetto al secondo consente di utilizzare dei
carichi maggiori grazie alla spinta data dalle gambe. Anche questo esercizio, come i Push-up,
migliora la forza dei muscoli di spinta degli arti superiori, ed è fondamentale per un combattente
che deve tirare dei colpi. E’ di grande importanza che nella fase di spinta vi sia coordinazione tra gli
arti superiori e quelli inferiori e che entrambi collaborino al movimento che si conclude con il
lancio della palla medica verso l’alto.
Questo tipo di Push Press, una variante “balistica” di quello con il bilanciere, termina con la
completa estensione di anche e ginocchia nel momento del lancio della palla medica. L’utilizzo
nell’esercizio di questo attrezzo risulta particolarmente efficace per l’aumento della forza rapida
degli arti superiori e consente di attivare ancora di più le capacità di coordinazione dinamica
generale.
Crunch al TRX
Inserendo i piedi nel TRX in posizione prona, l’atleta si solleva da terra come se dovesse eseguire
dei push-up. E’ necessario attivare il “core” e portare le ginocchia verso il petto, espirando quando
avviene la contrazione addominale ed espirando in fase di distensione delle gambe. E’ possibile
inserire una variante all’esercizio di base, richiamando le ginocchia lateralmente, così da interessare
anche gli obliqui (side crunch). Nel tempo stabilito per questa stazione, può essere produttivo
alternare un crunch ed un side crunch (con ginocchia richiamate una volta a sinistra e una a destra)
per poi ripartire, in modo da allenare l’addome in maniera più completa.
Una delle caratteristiche degli elastici è la possibilità di sfruttare un diverso grado di resistenza a
seconda della loro tensione, con una intensità che varia durante lo stesso movimento di spinta.
Questo esercizio è un’ottima soluzione per migliorare anche l’equilibrio, la coordinazione e la
resistenza alla forza. Legando un elastico ad una spalliera, o ad un qualsiasi altro punto fermo,
l’atleta, partendo dalla posizione “di guardia”, effettua con le braccia delle spinte alternate in avanti,
riproducendo di fatto il movimento dei colpi diretti.
Vedi anche
http://www.olisticzone.it/esercizi-con-elastici/#prettyPhoto
Esercizio 2 - Roll up facilitato: l’elastico attorno ai piedi facilita la flessione del busto, nella fase
concentrica dell’esercizio.