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La forza di attrito è una grandezza vettoriale.

Empiricamente, distinguiamo tre tipi di forza di attrito:

 l’attrito radente, che si genera dallo sfregamento/strisciamento/strofinamento di un corpo su una


superficie, senza che ci sia rotolamento;
 l’attrito volvente, che si genera quando c’è rotolamento invece che strisciamento;
 l’attrito viscoso, che si genera dal movimento di una massa in una sostanza fluida, che può
trovarsi allo stato gassoso o liquido. L’attrito viscoso è molto difficile da calcolare e pertanto in
questo articolo non andremo ad approfondirlo.

Come si calcola la forza di attrito

Vediamo ora come si calcola la forza di attrito. Per farlo è necessario distinguere tra i diversi tipi di forza
di attrito a cui corrispondono differenti formule sulla forza di attrito.

L’attrito radente va distinto tra forza di attrito statico e forza di attrito dinamico. Infatti, quando un corpo
si trova su una superficie, possono sussistere due condizioni: il corpo è fermo oppure è in movimento:

 se il corpo è fermo, la superficie esercita sul corpo una forza di attrito statico
 se il corpo è in movimento, la superficie esercita sul corpo una forza di attrito dinamico

Forza di attrito e forza esterna

La forza di attrito statico è una forza resistente, passiva e vincolante che non permette il movimento del
corpo fino a quando la forza esercitata sul corpo non sia maggiore di quella di attrito statico.

Immagina di dover spostare un armadio. Spingi, ma l’armadio non si muove. Vuol dire che sei in
presenza di un equilibrio tra le forze che agiscono sull’armadio, ovvero la forza di attrito statico è pari
alla forza da te esercitata. Oppure, la forza che stai esercitando è troppo debole. Pertanto, riuscirai a
spostare l’armadio solo aumentando la forza esercitata il tanto che serve per vincere la forza di attrito
radente statico.

Quindi, come si calcola la forza necessaria per vincere l’attrito statico? La formula della forza di
attrito statico è:

FAs = μs · F ꓕ

Dove F ꓕ è la componente perpendicolare. Nota bene, in assenza di altre forze la componente
perpendicolare coincide con la forza peso.

Invece, μs è il coefficiente di attrito radente statico e varia in base alla superficie su cui viene
spostato il corpo, che può essere più o meno liscia e irregolare. Il coefficiente di attrito statico è un
numero puro perché è dato dal rapporto tra due forze.

Come si calcola il coefficiente di attrito statico?

μs = FAs/F ꓕ
Disegno forza di attrito statico

Forza di attrito dinamico

Nota bene, la forza di attrito radente non si esaurisce nel momento in cui il corpo si mette in moto ma
perdura. Questa forza è detta forza di attrito radente dinamico.

La forza di attrito dinamico è quella che agisce sul corpo in movimento sulla superficie:

 se la forza di attrito dinamico è maggiore della forza esterna, il corpo finirà per fermarsi
 se uguale, il corpo si muoverà di moto rettilineo uniforme
 se la forza esterna è maggiore dell’attrito dinamico, il corpo accelera

La formula della forza di attrito dinamico è simile a quella di attrito statico, l’unica cosa che cambia è il
coefficiente di attrito, detto appunto coefficiente di attrito dinamico:

FAd  = μd · F ꓕ

Il coefficiente di attrito dinamico è minore rispetto al coefficiente di attrito statico μd <  μs.  D’altronde, anche
tu nella realtà avrai verificato come spostare un corpo in movimento sia più semplice rispetto a quando
è fermo, perché l’intensità della forza di attrito dinamico è inferiore.

Disegno forza di attrito dinamico

L’attrito volvente è quella forza che impedisce che un corpo scivoli e quindi lo fa rotolare. La forza di
attrito volvente è minore rispetto alla forza di attrito radente, sia statico che dinamico.

La formula dell’attrito volvente è:

Fv = μv · F⊥ /r dove

 μv  è il coefficiente d’attrito volvente


 F⊥  è la forza perpendicolare
 r è il raggio del corpo che rotola

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