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Le forze, il loro effetto sul corpo umano

e sul suo movimento


Obiettivi:

- Definire una forza


- Classificare le forze
- Definire la forza d’attrito
- Definire la forza peso
- Determinare la risultante di due o più forze
- Scomporre una forza nelle sue componenti principali o ortogonali
- Determinare se un oggetto è in equilibrio statico, conoscendo le forze che agiscono su di esso
- Determinare la forza netta che agisce su un oggetto sapendo che il corpo è in equilibrio statico
Le forze
Nel modo più semplice possibile una forza è qualcosa che agisce tirando o spingendo
un oggetto.

Le forze vengono esercitate da un corpo su un altro e agiscono a coppie: se un corpo


esercita una forza su un secondo corpo, allora anche il secondo esercita sul primo una
forza uguale e contraria. Questo è comunemente definito come principio di azione e
reazione.

Una forza può anche essere definita come qualcosa che accelera o deforma un
corpo, ma nella meccanica del corpo rigido ignoreremo le deformazioni.

Nella meccanica del corpo rigido, le forze che agiscono su un corpo (in assenza
di forze esterne che si oppongono) lo accelerano.

Utilizzando i termini della meccanica, quando diciamo che un corpo viene accelerato
ci riferiamo a tutti i cambiamenti del suo stato di moto: inizio del movimento,
incremento o diminuzione della velocità, cambi di direzione e fine del movimento,.
Le forze
L’unità di misura della forza è il Newton, 1N di forza esprime la forza necessaria per
accelerare una massa di 1kg di 1m/s2.

1N=1kg*m/s2
La forza è una grandezza vettoriale, per poter essere descritta completamente
devono essere noti:

• Intensità o modulo (cioè la lunghezza del vettore)


• Direzione (retta sulla quale agisce)
• Verso (orientamento della freccia)
SITA’
N
INTE RSO
VE

NE
F= DIRE
ZIO
Punto di Applicazione
Classificare le forze
Possiamo classificare le forze in forze interne ed esterne

§ Le forze interne sono le forze che agiscono all’interno dell’oggetto o del sistema che si
sta analizzando.

Il corpo umano è un sistema complesso composto da organi, ossa, muscoli, tendini ecc… i
quali esercitano delle forze gli uni sugli altri

§ Le forze esterne sono quelle forze cha agiscono su un oggetto come il risultato
dell’interazione con l’ambiente circostante. Queste forze possono essere ulteriormente
classificate in forze di contatto e di non-contatto (ad esempio la gravità, le forze
magnetiche…)
Forze di non-contatto: forza peso
Nella biomeccanica dello sport, l’unica forza di non-contatto di interesse è la
forza di gravità
Newton definì la gravità in una legge conosciuta come legge di gravitazione universale.
Tutti i corpi dotati di massa si attraggono con una forza reciproca detta forza di gravità FG.
La forza di attrazione dipende dalle masse e dalla loro distanza reciproca
𝑑𝑜𝑣𝑒 𝐺 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝑔𝑟𝑎𝑣𝑖𝑡𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒
𝑢𝑛𝑖𝑣𝑒𝑟𝑠𝑎𝑙𝑒 𝑣𝑎𝑙𝑒
𝐺𝑚" 𝑚# 𝑁𝑚#
𝐹! = 𝐺 = 6.7𝑥10 !""
𝑟# 𝑘𝑔#

Le forze di attrazione tra oggetti sono trascurabili


nello studio del movimento umano con l’eccezione 𝑃 = 𝑚𝑔
dell’attrazione tra la Terra e diversi oggetti. L’intensità
di questa attrazione, è nota come forza peso (P), P = Peso [N]
dipende dalla massa degli oggetti coinvolti. m = massa [kg]
g = accelerazione di gravità = 9.81m/s2
Forze di contatto
Le forze di contatto sono forze che intervengono quando due oggetti sono in contatto
tra loro.

Gli oggetti in contatto possono essere solidi o fluidi. La resistenza dell’aria o dell’acqua
sono esempi di forze di contatto.

Le forze di contatto più importanti nello sport, si verificano tra corpi solidi, come ad
esempio l’atleta e un qualsiasi altro oggetto (palla, mazza da baseball, ecc…)

L’unico modo che ha un atleta


per saltare in aria è quello di
essere in contatto con il terreno
e spingere contro di esso. La
forza di reazione al terreno
spingerà contro i piedi
dell’atleta accelerandolo verso
l’alto
Forze di contatto
Le forze di contatto possono essere scomposte nelle loro componenti principali – la
componente della forza perpendicolare alla superficie con la quale l’oggetto è in
contatto e la componente parallela alla stessa superficie.

La componente della forza parallela alla


superficie di contatto viene in genere indicata
come forza d’attrito. La linea d’azione della
forza d’attrito è parallela alle due superfici a
contatto.
Quando l’atleta spinge sul terreno la forza
d’attrito si oppone al movimento e allo
scivolamento delle due superfici l’una sull’altra Forza d’attrito
Forza normale

La componente della forza perpendicolare alla superficie viene in genere indicata come
componente normale della forza di reazione.
Quando l’atleta spinge sul terreno la componente normale della forza di reazione al terreno,
spingerà verso l’alto sul suo piede
L’attrito

L’attrito agisce tra corpi rigidi a contatto e


agisce in direzione parallela alle superfici a
contatto. L’attrito deriva dall’interazione tra le
molecole delle superfici a contatto

Si parla di attrito statico se le due superfici a


contatto sono ferme (il massimo valore è
raggiunto appena prima che le due superfici
inizino a scivolare una sull’altra)

Una volta che le due superfici sono in moto


relativo si parla di attrito dinamico
L’attrito: da cosa dipende?

In che modo aggiungere


libri uno sull’altro causa un
aumento dell’attrito statico?
L’attrito: da cosa dipende?

In che modo aggiungere


libri uno sull’altro causa un
aumento dell’attrito statico?

Aumentando il numero di libri, ne abbiamo aumentato la massa.

Questo non dovrebbe influenzare la forza d’attrito statico, tuttavia influenza il modo
in cui le molecole dei due corpi a contatto interagiscono.

Aumentando la massa (e di conseguenza il peso) abbiamo aumentato la forza


normale.

Quindi la forza d’attrito aumenta proporzionalmente alla massa.


L’attrito: da cosa dipende?

Ridurre la superficie di
contatto riduce l’attrito
statico?
L’attrito: da cosa dipende?

Ridurre la superficie di
contatto riduce l’attrito
statico?

L’attrito (sia statico che dinamico) non varia al variare della superficie di contatto.

L’attrito nasce dall’interazione tra le molecole delle superfici a contatto, se premiamo


le superfici una sull’altra, l’attrito aumenta. Allora avrebbe senso pensare che
all’aumentare della superficie a contatto e quindi all’aumentare delle molecole a
contatto aumenti l’attrito.

All’aumentare della superficie si ha anche una riduzione della pressione esercitata


sulle superfici. Esiste quindi un trade-off. Ad una superficie più grande corrisponde
un maggior numero di molecole a contatto, ma corrisponde anche una
diminuzione della pressione esercitata nell’interazione.
Attrito e materiali a contatto

La natura dei materiali a


contatto influenza l’attrito?

L’attrito tra una suola di gomma e il terreno è uguale all’attrito tra una suola di cuoio e
il terreno?
Attrito statico e dinamico

La forza necessaria a
mettere in moto un oggetto è
uguale a quella necessaria
per mantenere un oggetto in
moto?

La forza necessaria a mettere in moto il libro è uguale alla forza necessaria per
mantenere il libro in moto?
Riassumendo
1. L’attrito è una forza di contatto che agisce parallelamente alle due superfici a contatto.

2. L’attrito si oppone al moto relativo tra due superfici.

3. L’attrito è proporzionale alla componente normale della forza di contatto, se la forza


normale aumenta, aumenta la forza d’attrito.

4. L’attrito dipende dalle caratteristiche delle superfici a contatto. Superfici morbide e


ruvide generano maggiore attrito.

5. L’attrito statico è sempre maggiore dell’attrito dinamico

Matematicamente:

𝐹! = 𝜇! 𝑅 Forza d’attrito statico R = forza normale


µs = coeff. d’attrito statico
𝐹" = 𝜇" 𝑅 Forza d’attrito dinamico µd = coeff. d’attrito dinamico
Esempi di attrito nello sport e nel movimento umano
L’attrito è importante in ogni tipo di sport e movimento umano.

Nella locomozione abbiamo necessità di attrito, per questo motivo le nostre scarpe sono
progettate per avere un opportuno coefficiente d’attrito.

Analogo ragionamento si può fare per tutta l’attrezzatura sportiva.

Scarpe Sci

Impugnatura
delle racchette

Danza, bowling…
Sommare le forze
Come detto, le forze sono grandezze vettoriali (definite cioè da intensità o modulo,
direzione e verso)

La forza risultante che agisce su un oggetto è data dalla somma vettoriale delle forze
esterne che agiscono su di esso.

Quando si sommano le forze, infatti, la somma non è algebrica, ma vettoriale. Va tenuto


conto della loro intensità o modulo (quanto forte?) della loro direzione (in quale direzione
agisce?) e del loro verso (in quale verso agisce?)

Graficamente possiamo pensare di rappresentare le forze come frecce, dove la loro


lunghezza rappresenta l’intensità, l’orientamento indica la direzione della linea su cui
agiscono e la punta indica la direzione lungo la linea d’azione, mentre simbolicamente la
forza viene indicata come F.
SITA’
N
INTE SO
VER

F= DIRE
ZIONE
Punto di applicazione
Forze collineari
Si parla di forze collineari quando agiscono
lungo la stessa linea d’azione. Pensiamo
al caso del tiro alla fune

Ora pensate di essere in squadra con altri due compagni. Voi esercitate una forza di
trazione di 100N, i vostri due compagni di esercitano rispettivamente 200 e 400 N.
Quale sarà la forza risultante che esercitate?

100 N 200 N 400 N

Forza risultante 700 N

N.B. La somma algebrica e la somma vettoriale coincidono solo quando le forze agiscono
lungo la stessa direzione!!!
Forze collineari
Ora il vostro avversario esercita una
forza di 600 N. Quale sarà la forza
risultante che agisce lungo la corda?

100 N 200 N 400 N

600 N

Risultante
Possiamo ottenere lo stesso risultato algebricamente, tenendo conto del verso in cui
agiscono le forze e attribuendogli un segno (positivo verso destra, negativo verso
sinistra).
R = 100+200+400-600 = 100N

Quindi la nostra forza risultante sarà diretta verso destra e avrà modulo pari a 100 N
Forze concorrenti
Se le forze non agiscono lungo la stessa linea d’azione, ma sullo stesso punto si
dicono concorrenti

Finchè modelliamo i corpi come una massa puntuale, le forze che


agiscono su di essi possono essere considerate:

• forze collineari se agiscono sulla stessa linea


• concorrenti tutte le altre

Consideriamo il caso di un ginnasta che sta per effettuare la sua routine


alla sbarra. Salta e si appende alla sbarra. Il suo allenatore ferma il suo
dondolio esercitando una forza orizzontale di compressione pari a 20 N
anteriormente e una forza orizzontale di 30 N posteriormente. La barra
esercita inoltre una forza di trazione di 550N sulle mani dell’atleta. La
massa dell’atleta è di 50 kg. Quanto vale la forza esterna netta che
agisce sull’atleta?
Forze concorrenti

Ricordando che la forza peso è data da W=mg,


possiamo andare a calcolare qual’è la forza risultante
che agisce sul ginnasta

Rappresentiamo graficamente le forze, la lunghezza


rappresenta l’intensità; l’orientamento ne indica la
direzione e la punta il verso in cui agiscono.

A questo punto con il metodo punta-coda, possiamo


calcolare la risultante

La risultante sarà data dalla freccia che parte dalla


coda della forza pari a 20 N e che termina alla punta
della forza da 500 N
Forze concorrenti

Dato che il disegno è in scala, possiamo misurare


l’intensità della forza risultante, la quale è R = 51N, ma
non abbiamo descritto completamente la forza perchè
non abbiamo un’indicazione precisa sulla sua
direzione.

Possiamo dire che è diretta verso l’alto e verso sinistra,


ma per avere un’indicazione precisa dobbiamo
misurare l’angolo compreso tra la forza e la verticale.
ϴ=11°

11°
Forze concorrenti
Esiste un metodo più pratico della visualizzazione
grafica per determinare la forza risultante?

Possiamo provare a sommare tutte le


forze come abbiamo fatto nel caso
precedente…

R = 20+30+550+500 = 1100 N
Forze concorrenti
Esiste un metodo più pratico della visualizzazione
grafica per determinare la forza risultante?

Possiamo provare a sommare tutte le


forze come abbiamo fatto nel caso
precedente…

R = 20+30+550+500 = 1100 N

Non abbiamo tenuto conto della


direzione delle forze, proviamo a
tenerne conto con i segni giusti

R = 20-30+550-500 = 40 N
Forze concorrenti
Esiste un metodo più pratico della visualizzazione
grafica per determinare la forza risultante?

Possiamo provare a sommare tutte le


forze come abbiamo fatto nel caso
precedente…

R = 20+30+550+500 = 1100 N

Non abbiamo tenuto conto della


direzione delle forze, proviamo a
tenerne conto con i segni giusti

R = 20-30+550-500 = 40 N
Forze concorrenti
Esiste un metodo più pratico della visualizzazione
grafica per determinare la forza risultante?

Consideriamo le forze orizzontali e verticali


separatamente e determiniamo la risultante delle forze
orizzontali e quella delle forze verticali

Ro = 20-30= -10 N
Rv = 550-500 = 50 N

Come fanno una forza di -10N e una di 50N ad essere


equivalenti ad una forza di 51N?

Andiamo a sommarle in forma grafica…


Forze concorrenti
Esiste un metodo più pratico della visualizzazione
grafica per determinare la forza risultante?

Rappresentandolo in forma grafica abbiamo


ottenuto un triangolo rettangolo, allora
possiamo applicare il teorema di Pitagora

per cui, se A e B sono i cateti e C è l’ipotenusa:

C2 = A2+B2
C2 = 102+502
C2 = 2600 N2
C = 51 N
Richiami di trigonometria
Un angolo può essere misurato in gradi, dividendo una circonferenza in 360 parti,
oppure in radianti dividendola in 2π parti. Pertanto tra una misura in gradi e una in
radianti vale la relazione:
2𝜋
𝛼4 = 𝛼5
360

Per rappresentare graficamente posizioni relative di segmenti e vettori, possono essere


utili le loro relazioni trigonometriche:
Richiami di trigonometria
Richiami di trigonometria
Scomposizione di forze
Cosa succede se le forze esterne che agiscono su un oggetto non sono collineari e non agiscono in
direzione orizzontale o verticale?

Prendiamo il caso in figura e immaginiamo che l’atleta stia esercitando sul


peso una forza di 100 N inclinata di 60° rispetto all’orizzontale. La massa
del peso vale 4kg. Qual è la forza netta (R) che agisce sul peso?
(Usando un valore approssimato di g=10m/s2)

Wp= peso
Ro = Fo= 100*cos(60°)= 50 N
F
60° Rv = Fv -Wp = 100*sin(60°)-40 = 46.6 N

R2 = Ro 2+ Rv 2

Fv R = 68.4 N

la direzione lungo la quale agisce la risultante sarà data da:


Fo
ϴ=arctan(lato opposto/lato adiacente)=
arctan(Rv/Ro) =43°
Equilibrio statico
Se un oggetto è in stato di quiete o in moto rettilineo uniforme (cioè si muove a
velocità costante e quindi l’accelerazione è nulla), le forze esterne che agiscono su
di esso sono in equilibrio, ovvero la forza netta che agisce su di esso è nulla.

La branca della meccanica che si occupa di studiare i corpi in equilibrio statico è


appunto la statica.

La statica ci permette di analizzare due tipi di situazioni:

• Possiamo sapere che un oggetto (ad esempio una persona) è fermo e noi vogliamo
sapere quali forze esterne stanno agendo su di esso

• Possiamo conoscere quali forze stanno agendo su un oggetto e vogliamo sapere


se la risultante dell’azione di queste forze porterà ad uno stato di equilibrio o di
moto
Equilibrio statico
Esempio:

L’allenatore di un ginnasta può voler sapere quanta forza


dev’essere esercitata dal ginnasta per mantenere una certa
posizione, come ad esempio la croce agli anelli

Con un’analisi statica della posizione, l’allenatore può sapere la


forza che l’atleta deve esercitare sugli anelli per mantenere la
posizione.

L’allenatore può poi valutare se l’atleta è abbastanza forte da controbilanciare le forze


esterne, la cui intensità è stata calcolata utilizzando l’analisi statica
Diagramma di corpo libero
Partiamo da un caso semplice:

Una pattinatrice è in piedi, ferma sul ghiaccio. La sua massa è di


50kg. Quali forze esterne stanno agendo sulla pattinatrice?
Diagramma di corpo libero

Una forza che sappiamo agirà sicuramente sulla pattinatrice è


determinata dall’accelerazione di gravità, quindi la forza peso
dell’atleta.

Disegnamo questa forza nel suo punto di applicazione, che viene


chiamato centro di gravità o centro di massa, ovvero il punto in
cui si può immaginare concentrata tutta la massa dell’oggetto.

Il peso è l’unica forza che sta agendo sulla donna?

Se così fosse la pattrinatrice dovrebbe avere una accelerazione di


9.81m/s2 verso il basso.

Siccome la pattinatrice è ferma, ci dev’essere un’altra forza


contrastante che agendo “annulla” l’effetto della forza peso.
Diagramma di corpo libero

Quando due oggetti sono in contatto, esercitano una forza l’uno


sull’altro.

La donna è a contatto con il ghiaccio, quindi sta esercitando una


forza su di esso. Il ghiaccio a sua volta sta eserciterà una forza sui
piedi della pattinatrice.

Se volessimo rappresentare questa forza (forza di reazione del


ghiaccio), dovremmo disegnare una forza verso l’alto con la punta a
contatto con i pattini.

Ma questa forza rappresenta una forza di compressione sul


ghiaccio generata dai pattini o una forza di trazione esercitata dal
ghiaccio?
Diagramma di corpo libero

Qualsiasi punto con cui la pattinatrice viene a contatto è un punto in


cui possono agire le forze esterne. Questo è quello che è
rappresentato in figura. Dal disegno è chiaro che la forza di
reazione sta agendo dal ghiaccio sui pattini. Per semplicità, in
questo caso, consideriamo la forza di contatto come collineare alla
forza peso

Questo tipo di rappresentazione grafica è chiamato diagramma


di corpo libero. É una rappresentazione meccanica, in questo
caso, della pattinatrice.

Il diagramma di corpo libero mostra due forze verticali, ma non c’è


alcuna forza orizzontale che agisce sulla pattinatrice? Nessuna
forza d’attrito?

Sul ghiaccio considereremo la forza d’attrito come trascurabile.


Diagramma di corpo libero

In generale:

In un diagramma di corpo libero viene rappresentato


solo il corpo in esame, isolato dall’ambiente
circostante e le forze di reazione sono disegnate
come frecce che agiscono al punto di contatto tra
corpo e ambiente.

Le forze di non-contatto vengono rappresentate come


una freccia che agisce dal centro di gravità del corpo.
Analisi statica
Adesso che abbiamo mostrato tutte le forze che agiscono sul corpo, possiamo finire
l’analisi.

Il corpo non si sta muovendo, quindi siamo in una condizione di equilibrio statico.

In equilibrio statico l’accelerazione è nulla e la somma di tutte le forze che agiscono


sull’oggetto è nulla.

Matematicamente:
R𝑭 = 0

Questa è l’equazione dell’equilibrio statico, la sommatoria rappresenta la forza


esterna netta agente sul sistema.
Analisi statica
Se le forze agenti sul sistema sono collineari, la somma delle forze esterne sarà una
somma algebrica, ma il verso delle forze va tenuto in considerazione.

Per le forze verticali:

Per le forze orizzontali:


Analisi statica
Tornando al nostro esempio della pattinatrice:

Abbiamo detto che la pattinatrice ha una massa di 50 kg

Troviamo la forza peso che agisce sulla pattinatrice


P = mg
P = 50kg*(-10m/s2)=-500 N

Adesso possiamo scrivere l’equazione all’equilibrio

Q 𝐹𝑣 = 𝑅 + −500𝑁 = 𝑅 − 500𝑁 = 0

𝑅 − 500 = 0
𝑅 = 500 𝑁
Analisi statica

Facciamo un altro esempio:

Un sollevatore di pesi di 80kg ha sollevato 100kg sopra la sua testa e sta mantenendo
la posizione. Lui e il bilanciere sono in equilibrio statico. Qual è la forza di reazione al
terreno che agisce sui piedi dell’atleta?

La prima cosa da fare è disegnare il diagramma di corpo libero…


Analisi statica

Facciamo un altro esempio:

Un sollevatore di pesi di 80kg ha sollevato 100kg sopra la sua testa e sta mantenendo
la posizione. Lui e il bilanciere sono in equilibrio statico. Qual è la forza di reazione al
terreno che agisce sui piedi dell’atleta?

La prima cosa da fare è disegnare il diagramma di corpo libero…

Nel diagramma di corpo libero dell’atleta dobbiamo comprendere il


bilanciere o no?
Analisi statica
Analisi statica solo altleta:

Forze esterne che agiscono sul sistema:

1) Forza di reazione al terreno che agisce dal pavimento sui


piedi dell’atleta

2) Il peso dell’atleta che agice verso il basso dal centro di


gravità dell’atleta P

3) La forza di reazione che agisce dal bilanciere sulle mani


dell’atleta

Abbiamo due forze incognite, per trovarle entrambe ci


servono due equazioni!
Analisi statica
Il diagramma di corpo libero e l’equazione di equilibrio possono essere
utilizzati per trovare la forza di reazione al terreno

Allora ci serve un’altra equazione per trovare la forza di reazione


esercitata dal bilanciere sulle mani dell’atleta.

Per fare questo può essere utile costruire un altro diagramma di corpo
libero
P
Analisi statica
P’
Forze esterne che agiscono sul sistema:

1) Il peso del bilanciere che agisce verso il basso dal centro di


gravità

2) La forza di reazione che agisce dalle mani dell’atleta al


bilanciere

Troviamo la forza peso


P’ = mg
P’ = 100kg*(-10m/s2)=-1000 N

Adesso possiamo scrivere l’equazione all’equilibrio

Q 𝐹𝑣 = 𝑅′ + −1000 = 𝑅′ − 1000𝑁 = 0

𝑅 − 1000𝑁 = 0
𝑅 = 1000 𝑁
Analisi statica
Adesso possiamo andare a calcolare la forza di reazione al terreno

Troviamo la forza peso


P = mg
P = 80kg*(-10m/s2)=-800 N

Adesso possiamo scrivere l’equazione all’equilibrio

Q 𝐹𝑣 = 𝑅 + 𝑃′ + 𝑃 = 𝑅 + −1000𝑁 + (−800𝑁) = 𝑅 − 1800𝑁 = 0

𝑅 − 1800𝑁 = 0
𝑅 = 1800 𝑁
Analisi statica
Consideriamo l’atleta e il bilanciere come un unico sistema:

Il diagramma di corpo libero è quello mostrato in figura. Quali sono le P’=1000N

forze esterne che agiscono sul sistema?

P=800N
Analisi statica
Consideriamo l’atleta e il bilanciere come un unico sistema:

Il diagramma di corpo libero è quello mostrato in figura. Quali sono le P’=1000N

forze esterne che agiscono sul sistema?

1. Forza di reazione verticale (che vogliamo determinare)

2. La forza di gravità che agisce sul centro di massa dell’atleta e


sul centro di massa del bilanciere. P=800N

Q 𝐹𝑣 = 𝑅 + −1000𝑁 + (−800𝑁) = 𝑅 − 1800𝑁 = 0

𝑅 − 1800𝑁 = 0
𝑅 = 1800 𝑁

Considerazione: Considerare atleta e bilanciere come sistemi separati o come un


unico sistema non modifica il risultato ottenuto, ma sicuramente, nei due casi varia la
complessità del procedimento
Analisi statica
Un altro esempio:

Un atleta di 200kg sta competendo in una gara di traino di un camion. L’atleta indossa un
gilet a cui è attaccato un cavo che è sua volta attaccato al camion da trainare, e si aiuta
tirandosi con le braccia ad una fune fissata ad una parete posta di fronte.
Nonostante l’atleta cerchi di trainare il camion, quest’ultimo non ha ancora iniziato a
muoversi, e anche l’atleta è ancora fermo. Ci troviamo in una condizione di equilibrio
statico.
Successivamente, esercitando sul cavo una una forza di tiro pari a 2200 N inclinata di
14° sopra l’orizzontale, il camion si sposta leggermente in avanti.

Sapendo che l’atleta esercita una forza di 650 N sulla


corda, possiamo sapere quale forza è esercitata
sul terreno?
Analisi statica
1) Disegnamo il diagramma di corpo libero

P
2) Identifichiamo le forze esterne che agiscono

Forza peso:
P = mg = 200kg*9.81m/s2= 1962 N
Forza esercitata dal cavo:
Fcavo = 2200 N
Forza esercitata dalla corda:
Fcorda = 650 N
Forza di reazione al terreno:
R = ??? N
Forza d’attrito:
Fa = ??? N
Analisi statica
In questo caso abbiamo forze che agiscono
P
orizzontalmente e forze che agiscono verticalmente.
Dobbiamo approcciare il problema scrivendo
un’equazione per l’equilibrio orizzontale e un’equazione
per l’equilibrio verticale.

Q 𝐹& = 0
Q 𝐹⃗ = 0
Q 𝐹' = 0

N.B. Prima di poter utilizzare queste due equazioni dobbiamo essere sicuri di aver
scomposto tutte le forze che agiscono sul sistema secondo queste direzioni.
Analisi statica
Q 𝐹& = 0
P
Q 𝐹⃗ = 0
Q 𝐹' = 0

Forze verticali:
P = mg = -1962 N
R=?
Fcavov = -Fcavo*sin(14°) N = -2200N*sin(14°)=
=-532.22N

Forze orizzontali:
Fcorda = 650 N
Fa = ?
Fcavoo = -Fcavo*cos(14°) = -2200N*cos(14°) = -2134.65 N
Analisi statica
P
Q 𝐹& = −1962𝑁 − 532𝑁 + 𝑅 = 0
Q 𝐹⃗ = 0
Q 𝐹' = 650𝑁 − 2135𝑁 + 𝐹𝑎 = 0

R = 2494 N
Fa = 1485 N

Rtot
R

ϴ 𝑅𝑡𝑜𝑡 = 2494( + 1485( = 2902 N


Fa
𝑅 2494
𝜃 = arctan = arctan = 59°
𝐹𝑎 1485
Riepilogando

1) Isola il sistema da studiare dall’ambiente circostante e disegna il diagramma di corpo libero


2) Disegna tutte le forze esterne che agiscono sul sistema. Non dimenticare la forza di gravità!
3) Se le forze esterne sono collineari un’equazione di equilibrio è sufficiente a risolvere il sistema
4) Se non lo sono: utilizza un’equazione per l’equilibrio orizzontale e un’equazione per l’equilibrio
verticale
5) Scomponi le forze che non sono nè orizzontali nè verticali nelle due component principali
6) Il segno positivo e negativo sono associati al verso delle forze
7) Risolvi le equazioni di equilibrio

8) Usa il teorema di Pitagora per trovare la risultante


9) Usa l’arcotangente per trovare la direzione lungo la quale agisce la risultante (l’angolo che forma
la risultante rispetto all’orizzontale)
Cosa abbiamo imparato
§ Le forze possono essere di trazione o di compressione.

§ Sono quantità vettoriali, pertanto per essere completamente descritte devono avere un modulo, una
direzione e un verso.

§ Le forze interne “mantengono le cose assieme”, ma non possono modificare lo stato di moto del
sistema.

§ Le forze esterne possono cambiare il moto del sistema

§ Le forze esterne più comuni sono la forza di gravità e le forze di contatto

§ L’attrito e la forza normale di reazione sono le componenti di una forza di contatto

§ Le forze possono essere sommate utilizzando l’algebra vettoriale

§ Se la risultante delle forze esterne che agiscono sul sistema è nulla, il sistema è fermo, è in uno stato
di equilibrio

§ Se la risultante delle forze esterne non è nulla, il sistema cambierà il suo stato di moto

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