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Risultante: in biomeccanica, vengono calcolati spesso i vettori risultanti, ovvero la somma di due o
più vettori applicati.
Velocità angolare articolare: le articolazioni del corpo umano si muovono
attraverso gli archi e quindi il loro moto può essere modellizzato come un
moto circolare, o comunque come la successione di moti circolari. La velocità
angolare articolare è il tasso di variazione della posizione articolare, spesso
misurato in gradi al secondo o radianti al secondo.
Rigidità: la rigidità è la rigidità di un oggetto e può essere pensata come la misura in cui resiste alla
deformazione in risposta a una forza applicata. Più rigido è l’oggetto, più difficile è deformarlo. La
rigidità viene solitamente misurata in Newton per metro o libbre per pollice.
Conformità: l’opposto della rigidità è la conformità. Più l’oggetto è conforme, più è facile
deformarlo.
Curva Forza-Velocità: la Forza segue una relazione inversa con la velocità, infatti all’aumento del
carico si ha una diminuzione della velocità con cui si riesce a spostarlo.
Leve
Analizzando il nostro apparato locomotore ci possiamo rendere bene conto di come i muscoli e le
articolazioni del nostro corpo possano essere considerate delle leve. Una branca della
biomeccanica si occupa proprio dello studio delle leve del corpo umano.
La funzione dei muscoli è quella di vincere delle resistenze che sono rappresentate dalle ossa su
cui sono inseriti e dai carichi applicati a queste ossa. Un muscolo in contrazione esercita una forza
di trazione su un osso ed il sistema forza agente-resistenza da vincere è paragonabile ad una leva
meccanica, costituita da:
• Potenza;
• Resistenza;
• Fulcro.
Nello specifico, la potenza è situata nel punto di
applicazione del muscolo sull’osso da spostare;
la resistenza nel punto in cui si scarica la forza da
vincere e il fulcro è rappresentato dal punto, situato nell’articolazione che rimane fisso.
Le leve meccaniche si classificano in tre gruppi:
1. Leve di I genere: hanno il fulcro tra la potenza e la resistenza e possono essere sia
vantaggiose che svantaggiose;
2. Leve di II genere: hanno la resistenza tra il fulcro e la potenza e sono sempre vantaggiose;
3. Leve di III genere: hanno la potenza tra il fulcro e la resistenza e sono sempre svantaggiose.
Una leva è vantaggiosa se il braccio della resistenza (distanza fulcro-resistenza) è più corto del
braccio della potenza (distanza fulcro-potenza).