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CAPITOLI 11- 12-13

Pagine Cap.11 251261; 263265; 267271,


cap.12 279 (solo par.1),281290; cap.13 297309, 313, 314
CORREZIONI pag. 255 punto 3 cancellare V, 5; 3, 3- pag.264 punto 4 aggiungere spesso
LEGAMI CHIMICI
N.B. Δe = valore di elettronegatività dell’elemento più elettronegativo - valore di elettronegatività
dell’elemento meno elettronegativo
Le interazioni fra atomi (o derivati di atomi) sono definite legami chimici interatomici o anche legami forti.
Sono suddivisi in:
1) legame ionico è dovuto alla forza di attrazione elettrostatica che tiene uniti gli ioni di carica opposta. Si
forma quando la differenza di elettronegatività fra i 2 elementi del composto è superiore a 1,9
Nella formazione di tale legame il bilancio energetico è favorevole, perché è il risultato dei seguenti
contributi:
- energia di ionizzazione (spesa dal sistema);
- energia di affinità elettronica (liberata)
- energia ricavata con l’avvicinamento di ioni di carica opposta fino alla distanza di legame
I metalli dei gruppi I, II, III cedono elettroni e diventano cationi (1+, 2+, 3+), quelli di transizione hanno
comportamento più variabile e meno prevedibile; gruppi VI, VII diventano anioni 2-, 1-.
La formazione del legame ionico non porta alla costruzione di molecole ma ad una struttura cristallina
compatta, nella quale ciascun ione è circondato da molti ioni di carica opposta.Si forma così il reticolo
cristallino cioè una struttura solida, ordinata e ripetitiva che si può estendere indefinitamente nelle tre
direzioni perché qualsiasi ione sulla superficie del cristallo può attirare altri ioni. Il numero e la disposizione
degli ioni dipendono dalle loro dimensioni e dalla loro carica.
I composti ionici sono solidi a temperatura ambiente perché l’attrazione elettrostatica è forte, per la stessa
ragione hanno un elevato (anche se variabile) punto di fusione. L’attrazione dipende dalla carica degli ioni e
dal loro raggio. Sono in gran parte solubili in acqua e conducono elettricità solo allo stato fuso o in soluzione
2) legame metallico è un legame cooperativo, dovuto all’attrazione fra ioni metallici positivi e gli elettroni
mobili che li circondano.
3) legame covalente: si forma fra 2 atomi a seguito della condivisione di una o più coppie di elettroni se la
differenza di elettronegatività (Δe) fra di essi non supera 1,9.
I legami covalenti possono essere suddivisi secondo i seguenti criteri di classificazione:
I) numero di coppie di elettroni condivisi:
- 1 coppia di elettroni: legame covalente semplice;
- 2 coppie di elettroni: legame covalente doppio;
- 3 coppie di elettroni: legame covalente triplo;
II) tipo di condivisione:
- paritaria (Δe <0,4): legame covalente puro;
- non paritaria (Δe fra 0,4 e 1,9): legame covalente polare
N.B. I due criteri non si escludono reciprocamente, ma coesistono
III) origine della coppia di elettroni condivisi:
- per ciascuna coppia un elettrone deriva da un atomo e l’altro dall’altro atomo;
- la coppia di elettroni condivisi è fornita da uno solo degli atomi partecipanti al legame legame
(covalente) dativo
Energia di legame = quantità di energia che è necessario fornire a una mole di sostanza per rompere i
legami che tengono uniti tutti i suoi atomi (KJ/mole o Kcal/mole). Tanto più grande è l’energia di legame,
tanto più stabile è l’aggregato e tanto più forte è il legame che unisce gli atomi
Complessi o composti di coordinazione costituiti da un atomo o ione metallico circondato da atomi
donatori di elettroni (legame dativo) appartenenti a molecole o ioni negativi; il metallo posto al centro del
complesso è denominato coordinante o centro di coordinazione, le molecole o gli ioni che lo circondano
leganti
Dipolo= si forma quando il centro delle cariche positive non coincide con il centro delle cariche negative e si
ha una separazione delle cariche.
La forma delle molecole è dovuta a:
a) lunghezza del legame = distanza che intercorre tra i nuclei di 2 atomi uniti da un legame covalente,
aumenta all’aumentare delle dimensioni atomiche e al diminuire della forza del legame ed è il bilanciamento
tra le forze di attrazione e di repulsione;
b) angolo di legame = angolo formato dagli assi che congiungono i nuclei degli atomi legati

Teoria VSEPR
Gruppo a cui Struttura di Coppie di Coppie di e- Coppie Angolo di Forma
appartiene l’atomo Lewis della e del
-
coinvolte in libere di legame
centrale guscio di e-
molecola valenza legami
Gruppo II H : Be : H 2 2 0 180° lineare
es. Be
Gruppo III H:B:H 3 3 0 120° triangolare
es. B H planare
Gruppo IV H 4 4 0 109,5° tetraedro
es. C H:C:H
H
Gruppo V 4 3 1 107.3° piramide a base
es. N H:N:H triangolare
H
Gruppo VI 4 2 2 104,5° a V (o angolata o
es. O H :O: piegata)
H

Teoria della repulsione delle coppie di elettroni del guscio di valenza(Valence Shell Electron-Pair
Repulsion). La disposizione degli atomi in una molecola dipende dal numero totale di coppie elettroniche,
libere e condivise, appartenenti al livello di valenza che circondano l’atomo centrale, in quanto le coppie di
elettroni si respingono e si dispongono il più lontano possibile l’uno dall’altra.
Corollari:
a) per coppie di elettroni si intendono sia gli elettroni impegnati nel legame covalente, sia le coppie
elettroniche libere;
b) i legami covalenti doppi e tripli, ai fini della geometria molecolare “valgono” quanto un legame covalente
semplice
c) le coppie di elettroni liberi si comportano in modo simile a quelle condivise; sono però soggette
all’attrazione di un solo nucleo e risultano così più vicine ad esso. Di conseguenza generano una repulsione
maggiore sulle coppie di legame che sono costrette così ad avvicinarsi.
La repulsione tra due coppie elettroniche libere è maggiore della repulsione tra una coppia libera di elettroni
e una condivisa, che è a sua volta maggiore della repulsione tra due coppie di elettroni condivise

IBRIDAZIONI DEL CARBONIO


Premessa La sigla riferita all’ibridazione è così strutturata:
- le lettere indicano i tipi di orbitali coinvolti nell’ibridazione;
- i numeri ad apice il numero di orbitali di ciascun tipo coinvolti
I) ibridazione sp3:
a) orbitali coinvolti = 1 orbitale 2s e 3 orbitali 2p
b) orbitali ibridi ottenuti = 4 orbitali sp3 di forma bilobata asimmetrica
c) disposizione degli orbitali ibridi = con assi orientati verso i vertici di un tetraedro (109° 30’)
d) tipi di legami formati = σ
II) ibridazione sp2:
a) orbitali coinvolti = 1 orbitale 2s e 2 orbitali 2p, è escluso un orbitale 2p
b) orbitali ibridi ottenuti = 3 orbitali sp2 di forma bilobata asimmetrica
c) disposizione degli orbitali ibridi = gli orbitali ibridi si orientano con angoli di 120° verso i vertici di un
triangolo il cui centro è occupato dall’atomo di C
L’orbitale 2p non ibridato si colloca perpendicolarmente al piano di tale triangolo
d) tipi di legami formati = gli orbitali ibridi formano legami σ; quello non ibridato 2p un legame π
III) ibridazione sp:
a) orbitali coinvolti = 1 orbitale 2s e 1 orbitale 2p, sono esclusi 2 orbitali 2p
b) orbitali ibridi ottenuti = 2 orbitali sp di forma bilobata asimmetrica
c) disposizione degli orbitali ibridi = gli orbitali ibridi si dispongono nel piano orientati in direzioni opposte e
formano un angolo di 180°.
Gli orbitali 2p non ibridati si collocano su piani perpendicolari
d) tipi di legami formati = gli orbitali ibridi formano legami σ; quelli non ibridati 2p legami π
MOLECOLE POLARI o dipoli sono caratterizzate da una zona parzialmente positiva (indicata con il
simbolo +) e una opposta parzialmente negativa (indicata con il simbolo -) ovvero una molecola è polare
se la somma dei momenti dipolari di tutti i suoi legami è diversa da zero.
Le condizioni che determinano la polarità della molecola si diversificano in base al numero degli atomi che
la costituiscono:
a) se le molecole sono formate da 2 soli atomi, è sufficiente che il legame che le unisce sia covalente polare;
b) se le molecole sono formate da più di 2 atomi, sono necessarie due condizioni:
- deve essere presente almeno un legame covalente polare;
- gli atomi che formano la molecola devono essere posizionati in modo tale da permettere la formazione di
una zona + e una opposta -

DOMANDE
1) quando si forma un legame chimico? che cos’è l’energia di legame? qual è la correlazione fra energia di
legame e stabilità dell’aggregato che si forma?
2) spiega il significato dei simboli di Lewis e enuncia la regola dell’ottetto: perché è importante per
spiegare la formazione dei legami chimici? Perché non è ferrea? Spiega perché è corretta per l’elio il
simbolo di Lewis He:
3) in che cosa consiste e come si forma un legame ionico? dal punto di vista energetico, quali sono i
contributi più importanti?
4) spiega che cos’è un reticolo cristallino ionico e come le caratteristiche dei composti ionici siano correlate
alla loro struttura. Che cosa indica la formula di un composto ionico?
5) spiega in che cosa consiste il legame metallico e perché è definito di tipo cooperativo
6) come sono spiegate le proprietà dei metalli utilizzando il legame metallico?
7) definisci: legame covalente, legame covalente semplice, legame covalente doppio, legame covalente
triplo; spiega il significato del simbolo  fra 2 simboli chimici
8) che cos’è un legame covalente dativo e come è indicato? come è utilizzato per spiegare le molteplici
valenze di alcuni non metalli (per es. S e Cl)?
9) definisci: complessi di coordinazione, leganti, coordinante
10) che cos’è la lunghezza del legame? da quali parametri e in quale modo è condizionata la lunghezza del
legame?
11) definisci: elettronegatività, legame covalente puro, legame covalente polare, scala delle
elettronegatività, dipolo
12) utilizzando quale criterio è possibile prevedere se il legame fra due atomi sarà covalente puro, covalente
polare o ionico? Che cosa è la percentuale del carattere ionico di un legame e a quale valore di tale
parametro il legame tende ad acquisire carattere ionico?
13) il valore dell’elettronegatività di un metallo rimane costante in qualsiasi composto? Fai l’esempio del Mn
14) quali parametri è necessario definire per descrivere la forma delle molecole? Definisci: lunghezza di
legame e angolo di legame
15) perché è importante individuare la forma delle molecole?
16) enuncia la teoria della repulsione delle coppie di elettroni dello strato (guscio) di valenza (VSEPR)
17) riferendoti alla teoria VSEPR rispondi alle seguenti domande:
a) a quali tipi di composti è applicabile?
b) che cosa si intende per “coppie di elettroni” dello strato di valenza?
c) qual è il valore dei legami covalenti doppi e tripli ai fini della geometria molecolare?
18) applicando la teoria VSEPR spiega la geometria molecolare di molecole che hanno come atomo centrale
un atomo di un elemento del gruppo: II, III, IV, V, VI e individua per ciascuna molecola: struttura di Lewis
della molecola, numero di coppie di elettroni dello strato di valenza, numero di coppie di elettroni coinvolte
in legami, eventuali coppie libere di elettroni, struttura geometrica, angolo di legame
19) quali sono i limiti della teoria VSEPR?
20) fornisci una spiegazione sintetica della teoria del legame di valenza (VB): secondo teoria del legame di
valenza per quale motivo gli atomi si legano fra loro?
21) principali caratteristiche dei legami  e dei legami 
22) che cosa sono gli orbitali atomici ibridi? perché sono fondamentali per spiegare la struttura delle
molecole poliatomiche?
23) riferendoti alle ibridazioni sp3, sp2, sp del carbonio, per ognuna di esse spiega:
- il significato dell’espressione;
- quali e quanti orbitali sono coinvolti nell’ibridazione;
- quanti orbitali ibridi formano e quali sono le caratteristiche di tali orbitali;
- come si dispongono gli orbitali ibridi e quelli non ibridati eventualmente presenti;
- quali tipi di legami ( e ) formano orbitali ibridi e non ibridati
24) spiega la struttura di PCl5 e SF6 e del benzene con la teoria VB
25) spiega che cos’è un momento dipolare e che cos’è una molecola polare
26) spiega che cosa sono le forze intermolecolari e indica le tre categorie in cui sono suddivise. Che cosa
sono le forze di Van der Waals?
27) da quali caratteristiche della molecola dipende la natura delle forze intermolecolari?
28) definisci: dipolo quali condizioni rendono una molecola polare? Spiega la solubilità delle sostanze
utilizzando tali conoscenze
29) forze dipolo-dipolo: definizione e caratteristiche
30) forze di London: definizione e caratteristiche
31) quali caratteristiche molecolari influenzano l’intensità delle forze di Van der Waals?
32) legame ad idrogeno: definizione e caratteristiche
33) quali proprietà delle molecole inorganiche e organiche sono condizionate dalla presenza del legame ad
idrogeno?
34) basandoti sulle energie dei legami, elenca dal più intenso al più debole i legami chimici (sia forti, sia
intermolecolari) che conosci
35) che cosa sono i solidi cristallini? in quali categorie sono suddivisi?
36) spiega come si formano i cristalli ionici, quali sono le loro caratteristiche principali e correla struttura e
proprietà
37) spiega qual è la struttura dei solidi reticolari, quali sono le loro caratteristiche principali e correla
struttura e proprietà
38) spiega qual è la struttura dei solidi molecolari apolari, quali sono le loro caratteristiche principali e
correla struttura e proprietà
39) spiega qual è la struttura dei solidi molecolari polari, quali sono le loro caratteristiche principali e
correla struttura e proprietà
40) spiega qual è la struttura dei cristalli metallici, quali sono le loro caratteristiche principali e correla
struttura e proprietà
41) differenze fra solidi amorfi e solidi cristallini
42) elenca le caratteristiche dello stato liquido
43) definisci: tensione superficiale, tensioattivi, capillarità
44) spiega che cos’è la tensione di vapore, da quali parametri è condizionata e perché
45) spiega che cos’è la viscosità e quali sono le caratteristiche di un liquido viscoso

RISPOSTE
1) quando si forma un legame chimico? che cos’è l’energia di legame? qual è la correlazione fra energia di
legame e stabilità dell’aggregato che si forma?
Il legame chimico si forma spontaneamente se l’insieme di atomi che ne risulta ha energia minore degli
atomi separati (ha minore energia potenziale).
L’energia di legame è la quantità di energia che è necessario fornire a una mole di sostanza per rompere i
legami che tengono uniti tutti i suoi atomi (KJ/mole o Kcal/mole). Tanto più grande è l’energia di legame,
tanto più stabile è l’aggregato e tanto più forte è il legame che unisce gli atomi
2) spiega il significato dei simboli di Lewis e enuncia la regola dell’ottetto: perché è importante per
spiegare la formazione dei legami chimici? Perché non è ferrea? Spiega perché è corretta per l’elio il
simbolo di Lewis He:
La configurazione di Lewis è un metodo semplice per indicare gli elettroni di valenza degli elementi dei
gruppi principali. La regola dell’ottetto afferma che un atomo è particolarmente stabile quando ha 8 elettroni
nello strato di valenza: è importante perché gli atomi che non posseggono in origine tale configurazione,
formano legami per raggiungere tale configurazione.
Non è ferrea perché la forma di alcune molecola non rispetta tale regola.
Per l’elio è corretto il simbolo indicato perché rappresenta il completamento del primo e unico livello
dell’elemento
3) in che cosa consiste e come si forma un legame ionico? dal punto di vista energetico, quali sono i
contributi più importanti?
Il legame ionico è dovuto alla forza di attrazione elettrostatica che tiene uniti gli ioni di carica opposta. Si
forma quando la differenza di elettronegatività fra i 2 elementi del composto è superiore a 1,9
Si forma a seguito della cessione/acquisizione di elettroni da parte di atomi che, di conseguenza, diventano
cationi/anioni, successivamente cationi ed anioni si attraggono reciprocamente formando un reticolo
cristallino ionico.
Nella formazione di tale legame il bilancio energetico è favorevole, perché è il risultato dei seguenti
contributi:
- energia di ionizzazione (spesa dal sistema); - energia di affinità elettronica (liberata)
- energia ricavata con l’avvicinamento di ioni di carica opposta fino alla distanza di legame
I metalli dei gruppi I, II, III cedono elettroni e diventano cationi (1+, 2+, 3+), quelli di transizione hanno
comportamento più variabile e meno prevedibile; gruppi VI, VII diventano anioni 2-, 1-.
4) spiega che cos’è un reticolo cristallino ionico e come le caratteristiche dei composti ionici siano
correlate alla loro struttura. Che cosa indica la formula di un composto ionico?
La formazione del legame ionico non porta alla costruzione di molecole ma ad una struttura cristallina
compatta, nella quale ciascun ione è circondato da molti ioni di carica opposta. Si forma così il reticolo
cristallino cioè una struttura solida, ordinata e ripetitiva che si può estendere indefinitamente nelle tre
direzioni perché qualsiasi ione sulla superficie del cristallo può attirare altri ioni. Il numero e la disposizione
degli ioni dipendono dalle loro dimensioni e dalla loro carica.
I composti ionici sono solidi a temperatura ambiente perché l’attrazione elettrostatica è forte, per la stessa
ragione hanno un elevato (anche se variabile) punto di fusione. L’attrazione dipende dalla carica degli ioni e
dal loro raggio. Sono in gran parte solubili in acqua e conducono elettricità solo allo stato fuso o in
soluzione.
La formula di un composto ionico indica il rapporto minimo fra gli ioni che formano il reticolo
5) spiega in che cosa consiste il legame metallico e perché è definito di tipo cooperativo
Il legame metallico è dovuto all’attrazione fra ioni metallici positivi e gli elettroni mobili che li circondano; è
un legame cooperativo in quanto ogni atomo del reticolo compartecipa i suoi elettroni di legame con gli altri
atomi contribuendo a formare la nube di elettroni mobili
6) come sono spiegate le proprietà dei metalli utilizzando il legame metallico?
La mobilità della nube di elettroni compartecipata spiega la conducibilità elettrica e termica allo stato solido,
ma anche la duttilità e la malleabilità dei metalli
7) definisci: legame covalente, legame covalente semplice, legame covalente doppio, legame covalente
triplo; spiega il significato del simbolo  fra 2 simboli chimici
Il legame covalente si forma fra 2 atomi a seguito della condivisione di una o più coppie di elettroni se la
differenza di elettronegatività (Δe) fra di essi non supera 1,9.
Se è condivisa 1 coppia di elettroni si forma un legame covalente semplice; se sono condivise 2 coppie di
elettroni si forma un legame covalente doppio; se sono condivise 3 coppie di elettroni si forma un legame
covalente triplo. Il simbolo – indica una coppia di elettroni condivisa
8) che cos’è un legame covalente dativo e come è indicato? come è utilizzato per spiegare le molteplici
valenze di alcuni non metalli (per es. S e Cl)?
Se la coppia di elettroni condivisi è fornita da uno solo degli atomi partecipanti al legame si forma un legame
(covalente) dativo è indicato con una da donatore a accettore.
I molteplici legami di S e Cl si spiegano ipotizzando la formazione non solo di normali legami covalenti, ma
anche di legami covalenti dativi in cui tali atomi siano i donatori
9) definisci: complessi di coordinazione, leganti, coordinante
I complessi o composti di coordinazione sono costituiti da un atomo o ione metallico circondato da atomi
donatori di elettroni (legame dativo) appartenenti a molecole o ioni negativi; il metallo posto al centro del
complesso è denominato coordinante o centro di coordinazione, le molecole o gli ioni che lo circondano
leganti
10) che cos’è la lunghezza del legame? da quali parametri e in quale modo è condizionata la lunghezza del
legame?
È la distanza che intercorre tra i nuclei di 2 atomi uniti da un legame covalente, aumenta all’aumentare delle
dimensioni atomiche e al diminuire della forza del legame ed è il bilanciamento tra le forze di attrazione e di
repulsione
11) definisci: elettronegatività, legame covalente puro, legame covalente polare, scala delle
elettronegatività, dipolo L’elettronegatività è la grandezza che quantifica la capacità di attrazione di un
atomo nei confronti degli elettroni di legame. I valori di elettronegatività secondo la scala di Pauling sono
spesso indicati nella tavola periodica.
Se la condivisione delle coppie di elettroni è paritaria (Δ e <0,4) si forma un legame covalente puro; se non è
paritaria (Δe fra 0,4 e 1,9) si forma un legame covalente polare
Un dipolo si forma quando il centro delle cariche positive non coincide con il centro delle cariche negative e
si ha una separazione delle cariche.
12) utilizzando quale criterio è possibile prevedere se il legame fra due atomi sarà covalente puro, covalente
polare o ionico? Che cosa è la percentuale del carattere ionico di un legame e a quale valore di tale
parametro il legame tende ad acquisire carattere ionico?
Quando due atomi interagiscono per formare un legame, se la differenza di elettronegatività fra i due
elementi è 0 (o molto limitata, non superiore a 0,4) si forma un legame covalente puro; se è superiore a 0,4
ma ≤ 1,9, si forma un legame covalente polare; se è >1,9, si forma un legame ionico
La percentuale del carattere ionico di un legame covalente varia al variare della differenza di
elettronegatività, quando supera il 60% il legame tende ad acquisire carattere ionico.
13) il valore dell’elettronegatività di un metallo rimane costante in qualsiasi composto? Fai l’esempio del
Mn
L’elettronegatività di un elemento non è costante in qualsiasi composto: es. Mn è tanto più elettronegativo
quanto più grande il numero di elettroni che mette in gioco per formare il composto.
14) quali parametri è necessario definire per descrivere la forma delle molecole? Definisci: lunghezza di
legame e angolo di legame
La forma delle molecole è dovuta a: a) lunghezza del legame (si veda risposta 10)
b) angolo di legame = angolo formato dagli assi che congiungono i nuclei degli atomi legati
15) perché è importante individuare la forma delle molecole?
Molte proprietà delle sostanze (es. la polarità delle molecole) dipendono dalla forma delle molecole
16) enuncia la teoria della repulsione delle coppie di elettroni dello strato (guscio) di valenza (VSEPR)
(Valence Shell Electron-Pair Repulsion).
La disposizione degli atomi in una molecola dipende dal numero totale di coppie elettroniche, libere e
condivise, appartenenti al livello di valenza che circondano l’atomo centrale, in quanto le coppie di elettroni
si respingono e si dispongono il più lontano possibile l’uno dall’altra.
17) riferendoti alla teoria VSEPR rispondi alle seguenti domande:
a) a quali tipi di composti è applicabile?
A composti in cui le molecole siano caratterizzate da un atomo centrale (costituite da almeno 3 atomi)
b) che cosa si intende per “coppie di elettroni” dello strato di valenza?
Per coppie di elettroni si intendono sia gli elettroni impegnati nel legame covalente, sia le coppie elettroniche
libere; c) qual è il valore dei legami covalenti doppi e tripli ai fini della geometria molecolare? I legami
covalenti doppi e tripli, ai fini della geometria molecolare “valgono” quanto un legame covalente semplice
18) applicando la teoria VSEPR spiega la geometria molecolare di molecole che hanno come atomo centrale
un atomo di un elemento del gruppo: II, III, IV, V, VI e individua per ciascuna molecola: struttura di Lewis
della molecola, numero di coppie di elettroni dello strato di valenza, numero di coppie di elettroni coinvolte
in legami, eventuali coppie libere di elettroni, struttura geometrica, angolo di legame
Gruppo a cui Struttura di Coppie di Coppie di e- Coppie Angolo di Forma
appartiene l’atomo Lewis della e- del coinvolte in libere- di legame
centrale guscio di e
molecola valenza legami
Gruppo II H : Be : H 2 2 0 180° lineare
es. Be
Gruppo III H:B:H 3 3 0 120° triangolare
es. B H planare
Gruppo IV H 4 4 0 109,5° tetraedro
es. C H:C:H
H
Gruppo V 4 3 1 107.3° piramide a base
es. N H:N:H triangolare
H
Gruppo VI 4 2 2 104,5° a V (o angolata o
es. O H :O: piegata)
H
19) quali sono i limiti della teoria VSEPR?
a) talvolta prevede un’eccessiva semplificazione: in particolare non sempre si forma un ottetto intorno
all’atomo centrale della molecola;
b) non giustifica l’uguale lunghezza di legami che, secondo la VSEPR, dovrebbero essere diversi (p.es.
semplice e doppio);
20) fornisci una spiegazione sintetica della teoria del legame di valenza (VB: secondo teoria del legame di
valenza per quale motivo gli atomi si legano fra loro?
a) un legame fra due atomi si forma quando una coppia di elettroni con spin opposto è condivisa per parziale
sovrapposizione di 2 orbitali atomici. È la possibilità di riempire orbitali esterni incompleti il motivo che
spinge gli atomi a legarsi e non, come proposto dalla teoria di Lewis, la tendenza a raggiungere la
configurazione del gas nobile più vicino
b) i legami che si formano a seguito di queste sovrapposizioni possono essere di 2 tipi: σ e π
c) per spiegare la geometria delle molecole poliatomiche è necessario ipotizzare l’ibridazione, ipotesi
secondo cui orbitali atomici puri (s, p e d) si possono trasformare, mescolandosi, in orbitali atomici ibridi
purché gli orbitali ibridati abbiano energie confrontabili (stesso n) con quelli da cui derivano ed essere
utilizzati per formare legami covalenti oppure ospitare coppie elettroniche libere.
21) principali caratteristiche dei legami  e dei legami 
σ in questo tipo di legame la distribuzione elettronica è concentrata lungo l’asse di legame ed è disposta in
modo simmetrico intorno ad esso, implica la sovrapposizione frontale dei 2 orbitali (qualsiasi orbitale, sia
ibridato, sia non ibridato), caratterizza i legami covalenti semplici ed uno dei multipli;
π in questo tipo di legame la distribuzione elettronica è concentrata in due zone situate da parti opposte
rispetto all’asse di legame, implica la fusione laterale di orbitali a più lobi simmetrici (p o d), caratterizza
legami covalenti doppio tripli (1 dei 2 di un legame doppio, 2 dei 3 di un legame triplo)
22) che cosa sono gli orbitali atomici ibridi? perché sono fondamentali per spiegare la struttura delle
molecole poliatomiche?
Gli orbitali atomici ibridi sono funzioni matematiche che derivano dalla somma algebrica di un certo numero
di orbitali atomici aventi energia simile. Sono fondamentali per spiegare la struttura delle molecole
poliatomiche perché permettono di spiegare il numero e la disposizione dei legami che in effetti si formano
23) riferendoti alle ibridazioni sp3, sp2, sp del carbonio, per ognuna di esse spiega:
- il significato dell’espressione;
- quali e quanti orbitali sono coinvolti nell’ibridazione;
- quanti orbitali ibridi formano e quali sono le caratteristiche di tali orbitali;
- come si dispongono gli orbitali ibridi e quelli non ibridati eventualmente presenti;
- quali tipi di legami ( e ) formano orbitali ibridi e non ibridati
L’ibridazione del carbonio deve essere preceduta dal passaggio degli elettroni di valenza dallo stato
fondamentale 2s2 2p2 a quello stato eccitato 2s1 ↑ 2p3 ↑ ↑ ↑
La sigla riferita all’ibridazione è così strutturata:
- le lettere indicano i tipi di orbitali coinvolti nell’ibridazione;
- i numeri ad apice il numero di orbitali di ciascun tipo coinvolti
I) ibridazione sp3:
a) orbitali coinvolti = 1 orbitale 2s e 3 orbitali 2p
b) orbitali ibridi ottenuti = 4 orbitali sp3 di forma bilobata asimmetrica
c) disposizione degli orbitali ibridi = con assi orientati verso i vertici di un tetraedro (109° 30’)
d) tipi di legami formati = σ
II) ibridazione sp2:
a) orbitali coinvolti = 1 orbitale 2s e 2 orbitali 2p, è escluso un orbitale 2p
b) orbitali ibridi ottenuti = 3 orbitali sp2 di forma bilobata asimmetrica
c) disposizione degli orbitali ibridi = gli orbitali ibridi si orientano con angoli di 120° verso i vertici di un
triangolo il cui centro è occupato dall’atomo di C
L’orbitale 2p non ibridato si colloca perpendicolarmente al piano di tale triangolo
d) tipi di legami formati = gli orbitali ibridi formano legami σ; quello non ibridato 2p un legame π
III) ibridazione sp:
a) orbitali coinvolti = 1 orbitale 2s e 1 orbitale 2p, sono esclusi 2 orbitali 2p
b) orbitali ibridi ottenuti = 2 orbitali sp di forma bilobata asimmetrica
c) disposizione degli orbitali ibridi = gli orbitali ibridi si dispongono nel piano orientati in direzioni opposte e
formano un angolo di 180°.
Gli orbitali 2p non ibridati si collocano su piani perpendicolari
d) tipi di legami formati = gli orbitali ibridi formano legami σ; quelli non ibridati 2p legami π
24) spiega la struttura di PCl5 e SF6 e del benzene con la teoria VB
Per spiegare la struttura di PCl5 si ipotizza un’ibridazione sp3d e una molecola bipiramide a base triangolare
Per spiegare la struttura di SF6si ipotizza un’ibridazione sp3d2 e una molecola a forma di ottaedro
Per spiegare la struttura del benzene si ipotizza un’ibridazione sp 2 di ognuno dei sei atomi di C con
formazione di legami σ; ad ogni atomo di carbonio rimane con un orbitale p non ibridato semipieno
perpendicolare al piano dell’anello: i 6 orbitali p si sovrappongono a formare una nube di elettroni π sopra e
sotto il piano dell’anello
25) spiega che cos’è un momento dipolare e che cos’è una molecola polare
Un momento dipolare è la grandezza vettoriale che caratterizza un dipolo elettrico cioè un sistema con due
poli elettrici con uguale carica parziale q, ma di segno opposto separati da una certa distanza d (come ogni
legame covalente polare)
Le molecole polari o dipoli sono caratterizzate da una zona parzialmente positiva (indicata con il simbolo +)
e una opposta parzialmente negativa (indicata con il simbolo -) ovvero una molecola è polare se la somma
dei momenti dipolari di tutti i suoi legami è diversa da zero.
26) spiega che cosa sono le forze intermolecolari e indica le tre categorie in cui sono suddivise. Che cosa
sono le forze di Van der Waals?
Le forze intermolecolari sono forze di natura elettrostatica che mantengono le molecole vicine fra loro. Sono
suddivise in: legami ad idrogeno, forze dipolo-dipolo, forze di London. I due ultimi tipi di legami sono anche
chiamati forze di Van der Waals
forze di Van der Waals
Legame ad idrogeno Forze dipolo-dipolo Forze di London
Tipo di molecole Molecole fortemente polari Molecole polari diverse Molecole apolari che ori-
interessate che contengono idrogeno* dalle precedenti ginano dipoli temporanei
Energia del legame Relativamente intenso fra i Piuttosto debole Molto debole
legami intermolecolari 1 – 10 KJ/mole
20 – 40 KJ/mole
*Molecole che contengono uno o più atomi di idrogeno legati covalentemente ad un atomo piccolo, molto
elettronegativo e con una o più coppie elettroniche libere (N, O, F).
27) da quali caratteristiche della molecola dipende la natura delle forze intermolecolari?
La natura e l’intensità delle forze intermolecolari dipendono dalle caratteristiche strutturali delle singole
molecole, ovvero dalla presenza di legami covalenti polari e dalla geometria di ogni singola molecola
28) definisci: dipolo quali condizioni rendono una molecola polare? Spiega la solubilità delle sostanze
utilizzando tali conoscenze
Dipolo è un modo sintetico di indicare le molecole polari Le condizioni che determinano la polarità della
molecola si diversificano in base al numero degli atomi che la costituiscono:
a) se le molecole sono formate da 2 soli atomi, è sufficiente che il legame che le unisce sia covalente polare;
b) se le molecole sono formate da più di 2 atomi, sono necessarie due condizioni:
- deve essere presente almeno un legame covalente polare;
- gli atomi che formano la molecola devono essere posizionati in modo tale da permettere la formazione di
una zona + e una opposta -
L’ordine di grandezza delle interazioni intermolecolari determina la miscibilità: se hanno grandezze
paragonabili, le sostanze sono miscibili
29) forze dipolo-dipolo: definizione e caratteristiche
Sono legami elettrostatici fra dipoli permanenti. Sono a corto raggio e relativamente poco intense
30) forze di London: definizione e caratteristiche
Sono dovute all’attrazione fra dipoli temporanei di molecole che possono a loro volta polarizzare le molecole
vicine (dipoli indotti), sono a corto raggio e di ridotta intensità
31) quali caratteristiche molecolari influenzano l’intensità delle forze di Van der Waals?
La loro intensità decresce molto rapidamente con la distanza fra le molecole, aumenta al crescere delle
dimensioni e della massa delle molecole
32) legame ad idrogeno: definizione e caratteristiche
Riguarda molecole fortemente polari che contengono idrogeno (molecole che contengono uno o più atomi di
idrogeno legati covalentemente ad un atomo piccolo, molto elettronegativo e con una o più coppie
elettroniche libere come N, O, F); è relativamente intenso fra i legami intermolecolari
33) quali proprietà delle molecole inorganiche e organiche sono condizionate dalla presenza del legame ad
idrogeno?
Influenza: temperatura di ebollizione; proprietà del ghiaccio, solubilità degli zuccheri, geometria delle
proteine
34) basandoti sulle energie dei legami, elenca dal più intenso al più debole i legami chimici (sia forti, sia
intermolecolari) che conosci
Covalente 400 KJ/mole, ionico 400 KJ/mole, metallico 20 – 120 KJ/mole, ad idrogeno 20 – 40 KJ/mole,
dipolo-dipolo 1 – 10 KJ/mole, forze di London molto deboli
35) che cosa sono i solidi cristallini? in quali categorie sono suddivisi?
Sono solidi che hanno una disposizione interna regolare di atomi, molecole o ioni. A seconda del legame fra
le particelle si distinguono: A) cristalli ionici, B) solidi reticolari o cristalli covalenti, C) solidi molecolari
apolari, D) solidi molecolari polari I cristalli molecolari comprendono C e D, E) cristalli metallici
Per quanto riguarda le loro proprietà è fondamentale ricordare quanto segue
1) una sostanza ha conducibilità elettrica se caratterizzata da particelle cariche elettricamente mobili;
2) generalmente una sostanza è solubile in acqua se costituita da molecole polari o ioni;
3) più elevata è l’energia di legame e più elevato è il punto di fusione del cristallo
36) spiega come si formano i cristalli ionici, quali sono le loro caratteristiche principali e correla struttura
e proprietà
Si formano a seguito della cessione/acquisizione di elettroni da parte di atomi che, di conseguenza, diventano
cationi/anioni, successivamente cationi ed anioni si attraggono reciprocamente formando un reticolo
cristallino ionico. tipo di legame = ionico (fra ioni o ioni poliatomici)
caratteristiche:
- alto punto di fusione  a causa della elevata attrazione elettrostatica fra gli ioni di carica opposta
- fragili e non deformabili  perché è sufficiente una lieve deformazione per perturbare il delicato equilibrio
tra attrazioni e repulsioni degli ioni e provocare una frattura del cristallo
- solitamente solubili in acqua
- non conducono elettricità allo stato solido (perché gli ioni non sono mobili), la conducono allo stato liquido
ed in soluzione
37) spiega qual è la struttura dei solidi reticolari, quali sono le loro caratteristiche principali e correla
struttura e proprietà
tipo di legame = rete tridimensionale di legami covalenti
caratteristiche:
- elevatissimo punto di fusione  a causa della robustezza del legame
- molto duri  a causa della robustezza e della tridimensionalità dei legami
- insolubili in qualsiasi solvente a causa dei legami
- non conducono elettricità  perché gli elettroni di legame non sono mobili
38) spiega qual è la struttura dei solidi molecolari apolari, quali sono le loro caratteristiche principali e
correla struttura e proprietà
tipo di legame = forze di London
caratteristiche:
- solidi solo a basse t (talvolta sotto 0), se solidi tendono a sublimare  a causa della debolezza dei legami
- solubili in solventi apolari, non in acqua  a causa dell’apolarità delle loro molecole
39) spiega qual è la struttura dei solidi molecolari polari, quali sono le loro caratteristiche principali e
correla struttura e proprietà
tipo di legame = forze dipolo-dipolo o legami ad idrogeno
caratteristiche:
- punti di fusione bassi  a causa della relativa debolezza dei legami
- solubili in acqua  perché formati da molecole polari
- non conducono elettricità neanche allo stato fuso  perché non sono costituiti da particelle cariche
elettricamente
Si possono ionizzare in acqua
40) spiega qual è la struttura dei cristalli metallici, quali sono le loro caratteristiche principali e correla
struttura e proprietà
tipo di legame = legame metallico
caratteristiche:
- punto di fusione variabili dipende dalla forza dello specifico legame
- buoni conduttori di calore ed elettricità a causa degli elettroni mobili
- solitamente duttili e malleabili a causa degli elettroni mobili
- lucenti se formano un blocco, opachi se in polvere (perché in grado di assorbire tutte le frequenze)
41) differenze fra solidi amorfi e solidi cristallini
Nei solidi amorfi le particelle che lo compongono sono distribuite in modo disordinato e non fondono ad una
precisa temperatura (rammoliscono e poi fondono), i solidi cristallini hanno una disposizione ordinata delle
particelle e una temperatura di fusione precisa
42) elenca le caratteristiche dello stato liquido
Hanno caratteristiche intermedie fra stato solido e stato aeriforme: le loro particelle sono caratterizzate da
mobilità e disposizione disordinata (quindi non hanno forma definita), ma l’attrazione fra di esse è ancora
molto elevata (e questo piega il volume definito e la scarsa comprimibilità)
43) definisci: tensione superficiale, tensioattivi, capillarità
La tensione superficiale è una proprietà caratteristica dei liquidi che si manifesta lungo le superfici di
separazione: il liquido si comporta come se fosse racchiuso da una membrana elastica che gli permette di
variare la sua forma mantenendo minima la superficie esterna di separazione rispetto al mezzo in cui si trova.
I tensioattivi sono sostanze che riducono tale caratteristica
La capillarità è il comportamento dei liquidi che si trovano entro tubi di piccolissimo diametro, detti
capillari, per cui il liquido raggiunge nel tubo un livello superiore o inferiore a quello del liquido esterno al
capillare, a seconda se aderisce alle pareti del tubo oppure no. Effetti analoghi si hanno anche quando il
liquido è stretto tra due lastre molto vicine. La differenza del livello (superiore o inferiore) raggiunto dal
liquido (rispetto a quello del liquido esterno) risulta inversamente proporzionale al raggio del capillare.
44) spiega che cos’è la tensione di vapore, da quali parametri è condizionata e perché
La tensione di vapore è la pressione esercitata dalle molecole che evaporano da un liquido, in un recipiente
chiuso, quando la velocità di evaporazione e di condensazione si eguagliano, si misura in mmHg precisando
la temperatura. Esprime la tendenza di un liquido a passare allo stato aeriforme. I liquidi dotati di elevata
tensione di vapore sono detti volatili.
La tensione di vapore di qualsiasi liquido aumenta all’aumentare della temperatura.
A parità di temperatura, la tensione di vapore dei liquidi dipende da:
a) massa molecolare relativa delle particelle costituenti il liquido: quanto più elevato è questo valore (e,
quindi, le particelle più “pesanti”), tanto minore è il valore della tensione (perché le particelle hanno minore
tendenza a staccarsi dal liquido);
b) tipo di attrazioni interparticellari (soprattutto intermolecolari) che caratterizzano la sostanza: quanto più
sono intense, tanto minore è il valore della tensione di vapore (perché è richiesta molta energia per separare
le particelle e consentire che alcune di esse passino allo stato di vapore).
45) spiega che cos’è la viscosità e quali sono le caratteristiche di un liquido viscoso
La viscosità è la grandezza fisica che descrive l’attrito interno di un fluido, in particolare di un liquido, cioè
la tendenza di uno strato in moto del fluido a trascinare con sé gli strati intermedi adiacenti ovvero proprietà
intensiva dei fluidi che consiste nella resistenza allo scorrimento ed è dovuta alla forza di attrazione
intermolecolare fra le lamine del fluido I liquidi viscosi hanno legami intermolecolari numerosi ed intensi

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