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Capitolo 1)

IL METODO SPERIMENTALE
Metodo sperimentale = per studiare i processi cognitivi in maniera sistematica, controllata e
replicabile controlliamo il fenomeno, facciamo previsioni e comprendiamo il fenomeno
attraverso la replicabilità.

Variabile = proprietà di un evento reale che può essere misurata; misurazione = sistema per
assegnare un valore ad una variabile.
La variabile può essere :
a. Indipendente (VI): quella che decido di modificare, manipolare e controllare per
vedere se ha effetto sulla variabile dipendente.
b. Dipendente (VD) che viene scelta con una misura dell’effetto della variabile
indipendente.
Gli esperimenti che si eseguono per verificare le ipotesi della nostra osservazione legano le due
variabili.

Metodo sperimentale = un approccio per studiare i meccanismi percettivi e attentivi.

Le Procedure statistiche ci dicono se eventuali differenze sono dovute al caso o sono


legate alla variabile indipendente.

Tecniche sperimentali (negli esperimenti) :


1) Tecniche comportamentali = osservano/misurano il comportamento manifesto
delle persone in risposta a stimolazioni. Le misure più utilizzate (VD) sono il tempo
di reazione (velocità), l’accuratezza e la frequenza della risposta. Si distinguono due
classi importanti:
a. Psicofisica: studia in maniera sistematica le conseguenze della
stimolazione fisica (misure di soglia sensoriale);
b. Cronometria: misura la latenza temporale tra la presentazione dello
stimolo e l’emissione della risposta (tempo di reazione).
Gli effettori utilizzati per misurare il comportamento sono diversi, e possono
essere ad esempio la mano o i movimenti oculari.

2) Tecniche neuropsicologiche = il soggetto in questo caso è un paziente con


lesioni cerebrali selettive. Queste tecniche studiano le conseguenze delle lesioni per
capire il ruolo di alcune aree del cervello nell’implementazione di una funzione.

3) Tecniche di neuroimmagine = viene misurata l’attività neurale associata allo


svolgimento di una particolare attività cognitiva.
a. Risonanza magnetica funzionale (fMRI o RMF): vengono registrate
mappe “dinamiche” dell’attività del cervello durante l’esecuzione di un
compito, e viene rilevato come varia l’attività del cervello nelle diverse
aree. Questa tecnica ha un problema di risoluzione temporale di 5-6
secondi (non registra perfettamente le variazioni nel tempo dell’attività
neurale, dovuta a cambiamenti di ossigenazione e flusso sanguigno) ma ha
una ottima risoluzione spaziale (localizza perfettamente le aree che si
attivano).Si basa sul campo magnetico.
b. Elettroencefalografia (EEG): tecnica non invasiva che registra l’attività
elettrica dei neuroni in pochi millisecondi (ottima risoluzione temporale, 1-2
ms) ma non localizza con precisione quali sono le aree del cervello che si
attivano (problema di risoluzione spaziale).Registrazione attività elettrica
c. Magnetoencefalografia (MEG): utilizza campi magnetici associati all’attività
elettrica dei neuroni, per avere una migliore risoluzione sia spaziale sia
temporale.

4) Tecniche di neurostimolazione (stimolazione cerebrale) = stimolano il


cervello, interferendo col suo normale funzionamento per vedere come tale
interferenza possa modificare l’esecuzione di un compito.
a. Stimolazione magnetica transcranica (TMS): agisce attraverso una
stimolazione magnetica durante lo svolgimento di un’attività cognitiva, per
verificare le eventuali differenze nella prestazione del compito. Questa tecnica
provoca un’interferenza reversibile e non invasiva dell’attività neurale di una
determinata area cerebrale. Il suo principale vantaggio è che essa stabilisce ruoli
“causali”, nessi causa-effetto, perché interferisce sul funzionamento di una
specifica area per verificare eventuali effetti nel comportamento. A volte tale
stimolazione viene comparata con una sham (di controllo), la quale non
interferisce con l’attività neurale.
b. Stimolazione tramite corrente diretta transcranica (tDCS): attraverso due
elettrodi posti sullo scalpo, provoca modifiche reversibili nell’attività del
cervello tramite passaggi di corrente elettrica a bassa tensione.
c. Simulazioni neurali: utilizzano dei software che, dato un determinato
compito, permettono di simulare e capire come funziona il cervello.

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