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Struttura delle comunità. Ricchezza di specie e diversità. Metodi per la quantificazione della diversità biologica.
Le comunità nell'ambiente: analisi diretta ed indiretta di gradiente. Le successioni: autogene ed allogene, primarie
e secondarie (G. Santini) Biosfera, ecosistemi, cicli biogeochimici.
S=Ricchezza di specie: variabile di stato latente, che possiamo determinare oppure stimare. È funzione dello sforzo di
campionamento, ed è usato come indice di biodiversità.
Costruisco una curva di accumulazione, dove y numero di specie e x sforzo di campionamento.
Cresce rapidamente e poi non aumenta piu, cioè tende ad un asintoto, ho un massimo Smax
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Quantificare la biodiversità, identificare lacune nelle mappature della distribuzione delle specie, baseline per ricerche piu
approfondite ine ecologia
Importanza conservazionistica:
altre dimensioni della biodiversità:
Diversità filogenetica cioè la storia evolutiva, le differenze evolutive tra le specie. Questa diversità la misuriamo considerando i
livelli tassonomici superiori (famiglie, ordini) o a livello di generi; la misuro anche usando la somma della lunghezza dei rami di
alberi filogenetici, con rami piu lunghi che indicano comunità filogeneticamente piu diversificate.
diversità funzionale! È la piu importante che si è introdotto prima parlando della biomassa (che è un tratto funzionale di una
specie) ovvero caratteristiche delle speie che riflettono la loro nicchia ecologica o la loro storia naturale INDIPENDENTEMENTE
DALLA LORO TASSONOMIA.
È importante perche ha che vedere con il funzionamento di una comunità in termini di relazioni tra le specie (predatori-prede) e in
termini di struttura funzionale (distribuzione della biomassa) poi possiamo anche confrontare due comunità anche molto distanti
geograficamente tra di loro
- Esempio di analisi della struttura trofica di comunità di mammiferi foto-trappolate nei tropici a confronto
- Dallo stesso studio si considera la massa corporea
Specie chiave=keystone: ruoli delle specie nella comunità, è quella specie che influenza sproporzionalmente alla sua abbondanza
relativa
- Esempio degli alberi di ficus sono abbondanti numericamente e producono frutti da cui molte specie di uccelli e
mammiferi dipendono.
- Gli elefanti tendo a ridurre la popolazione degli alberi ma promuove la biomassa delle praterie, questo ha un effetto a
cascata sugli erbivori che tendono ad aumentare in proporzione all’aumento della prateria.
- .
- Effetto delle lontre marine sui ricci di mare e questi a loro volta sulla produttività delle alghe invece in presenza del
predatore, riduzione di lontre e aumento della biomassa dei ricci di mare e diminuzione delle alghe.
Reti trofiche: relazioni tra specie viste in demoecologia influenza la struttura delle comunità determinando la rete trofica = l’insieme
delle relazioni alimentari dai produttori primari ai vari livelli di consumatori
- Schema di rete trofica
- Quantificazione:
Il ruolo delle specie nella comunità riflette le loro nicchie e relazioni tra di esse quindi le catene trofiche determinano un gradiente
- Gradiente verticale, le barre rappresentano la distribuzione nel piano della foresta
- Gradiente altitudinale – comunità forestali (opportunistica/interazioni con le altre specie o tolleranza a certe condizioni)
- Zonazione (es. di gradiente verticale) = proprietà tipica di comunità distribuite su ambienti caratterizzati da un
gradiente di variazione di condizioni/risorse: zona sopratidale, intertidale, subtidale. Es in una pallude
salmastra.
- Le specie si organizzano nello spazio, allargando alla scala spaziale a livello paesaggistica fino a quello di
regione/continente. Si può allargare ulteriormente parlando di biomi su una scala piu ampia. I biomi sono ampie regioni
geografiche caratterizzate da simili tipologie di ecosistemi.
Limiti della comunità: Definire i limiti o confini spaziali di comunità (insieme di specie in una determinata area...) può
essere complesso.
La piante rappresentano un ottimo «modello» per analizzare come gli adattamenti alla disponibilità di risorse (luce,
acqua, nutrienti) siano il risultato di un bilancio costi/benefici ( trade-off) tra capacità competitiva e tolleranza, e
come ciò influenzi la struttura di comunità modulando le relative abilità competitive delle specie lungo i gradienti
Due considerazioni:
(1) la crescita di ciascuna specie lungo il gradiente cambia quando in colture miste (v. andamenti per ogni specie in a
vs b)
(2) la crescita relativa tra specie (e quindi abilità competitiva) cambia quando in competizione (v. andamenti tra
specie in a vs b)
Il risultato 2) è evidente se normalizziamo le risposte ai gradienti, per evidenziare la variazione nella tolleranza e
capacità competitive. Questo pattern è alla base delle variazioni spaziali nella struttura delle comunità.
Schema che riassumei fattori che determinano la zanazione quindi la struttura delle comunità.