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gli scienziati sfruttano dei modelli per analizzare meglio i dati raccolti dall’osservazione, cioè una

simulazione semplificata che formula previsioni attendibili fidati analizzati e fornisce un aiuto sulle decisioni
di protezione e salvaguardia ambientale.

Una popolazione con risorse abbondanti, spazio sufficiente e mancanza di predatori può seguire un modello
di crescita esponenziale, raro in natura.

La crescita esponenziale è interrotta da fattori limitanti che definiscono la capacità portante dell’ambiente,
cioè la sua capacità di sostenere un certo numero di individui.

Quando la popolazione raggiunge la capacità portante di un ambiente, la sua crescita segue un modello di
crescita logistica, caratterizzato da un andamento a S: dopo un iniziale crescita esponenziale, l’aumento
della popolazione rallenta.

La crescita di una popolazione non dipende solo dai fattori limitanti ma anche dalle strategie di
sopravvivenza.

Negli ambienti con cambiamenti frequenti e marcati gli organismi si riproducono numerosamente per
contrastare l’elevata mortalità: la strategia R.

Le specie adattata agli ambienti stabili hanno un numero ridotto di riproduzioni per dedicare le cure
parentali: strategia k.

Molte specie non presentano in modo netto una strategia ma si adattano e adottano strategie intermedie.

Per valutare lo stato di salute di una popolazione gli ecologi analizzano alcuni parametri: la dimensione di
una popolazione, la densità, cioè l’estensione dell’area in cui vivono, la struttura, cioè la suddivisione degli
individui in base a diversi criteri per esempio la distribuzione per età .

La numerosità di una popolazione si determina attraverso censimenti che possono avvenire in diverse
modalità di dispersione di ogni specie.

La dispersione può essere di 3 tipi: la dispersione casuale, cioè organismi disposti in modo irregolare,
dispersione aggregata, se gli organismi vivono in gruppi, dispersione regolare, quando tutti gli individui
hanno una disposizione uniforme.

Fondamentale salvaguardare la biodiversità e i suoi livelli: la biodiversità genetica, il patrimonio genetico di


tutti gli esseri viventi, la biodiversità di specie, l’abbondanza delle specie presenti sulla terra, la diversità
degli ecosistemi, la varietà degli ambienti naturali presenti sulla terra.

Nel 1984 è nata l’IUCN , l’organizzazione internazionale che si occupa di tutela ambientale.

Essa utilizza strumenti come la lista rossa, cioè un elenco di specie animali e vegetali minacciate che
rischiano l’estinzione.

L’Italia ha sviluppato una strategia nazionale per la biodiversità che prevede la redazione ogni due anni che
individua il raggiungimento degli obiettivi grazie ad alcuni indicatori come parametri o valori.

In ecologia indicatori sono delle specie viventi definite specie chiave.

Attraverso l’analisi di questi Bío indicatori, i ricercatori sviluppano degli indici, cioè insieme di indicatori
aggregati.

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