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TITOLO PRESENTAZIONE
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La caduta del monopolio dell’esercizio del potere
amministrativo in capo alle persone giuridiche pubbliche.
TITOLO PRESENTAZIONE
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L’art. 1, comma 1 ter, l. n. 241 del 1990.
TITOLO PRESENTAZIONE
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L’art. 7, comma 2, C.p.a.
TITOLO PRESENTAZIONE
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I soggetti privati rintranti nell’ambito di applicazione dell’art.
1, comma 1 ter, l. 241/1990.
I soggetti privati cui può essere conferita la titolarità di funzioni amministrative sono quelli
“veramente” privati, cioè estranei all’organizzazione pubblica complessivamente intesa (Cerulli
Irelli, Amministrazione pubblica e diritto privato, Torino, 2011, 35 ss.). In questa formula non
rientrano soltanto le amministrazioni pubbliche (“i pubblici uffici”) di cui all’art. 97 Cost. e
all’art. 1, comma 2, d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165, ma anche le organizzazioni pubbliche in
forma privatistica (associazioni, fondazioni e società per azioni o altre società commerciali)
deputate all’esercizio di compiti di amministrazione. Sono enti che hanno forma giuridica
privatistica, ma sostanza pubblicistica e, come tali, sono considerati parte integrante
dell’organizzazione pubblica (Cons. Stato, sez. VI, sent. 6014/2012). Nel novero delle società
commerciali rientrano sia quelle deputate all’esercizio dell’attività di impresa (imprese
pubbliche), sia quelle che - pure avendo la forma organizzativa di società commerciali –
svolgono compiti di amministrazione pubblica, di carattere non imprenditoriale. La definizione
dell’ambito soggettivo di applicazione delle misure volte al contenimento della spesa pubbica è
affidata dall’art. 1, comma 5, l. 30 dicembre 2004, n. 311 alla ricognizione effettuata
annualmente dall’ISTAT sulla base di parametri fissati dal Sistema europeo dei conti
(regolamento Sec. 95, n. 2223/96). In tal modo sono individuati gli enti da ascrivere al settore
pubblico, che assume valenza non soltanto statistica e contabile.
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