Sei sulla pagina 1di 20

Buddhismo della Cina moderna critica accademica al servizio della

e dell’Asia centrale e orientale tradizione.


Data la vastità del tema trattato, si è scelto
di Ester Bianchi di focalizzare l’attenzione sulla Cina, for-
nendo una panoramica generale delle opere
1. Definizione - 2. Studi sulla storia del buddhismo cinese
- 3. Centri di studio - 3.1. Europa - 3.2. America - 3.3. che hanno segnato svolte significative nella
Asia - 3.4. Australia ricerca, con riferimenti ai temi più dibattuti
Bibliografia p. 203 nel corso del ventesimo secolo. Per quanto
concerne la storia del buddhismo coreano,
giapponese e tibetano, ci si limiterà a fornire
1.  Definizione alcuni strumenti per la ricerca e una biblio-
grafia essenziale nella parte conclusiva del
La storia del buddhismo è una disciplina lavoro.
relativamente giovane che, per quanto con-
cerne l’Asia orientale e il Tibet, ha mosso i
suoi primi passi solo agli albori del ventesi- 2.  Studi sulla storia del buddhismo cinese
mo secolo e sembra avere raggiunto una sua
maturità non prima degli anni Cinquanta. Fu Prima che gli studi sul buddhismo si svi-
infatti in quel periodo che, dopo i primi studi luppassero in seno alla sinologia occidentale,
condotti da sinologi, tibetologi, nipponisti e giapponesi e cinesi avevano già pubblicato, a
coreanisti nell’ambito delle rispettive discipli- cavallo tra il diciannovesimo e la prima metà
ne e competenze linguistiche, cominciarono del ventesimo secolo, una vasta quantità di
ad emergere figure di specialisti in buddho- studi che avrebbero poi influenzato la cresci-
logia dotati di nuovi strumenti di indagine e ta della disciplina in Occidente. Inizieremo
aperti a nuove prospettive di sintesi e appro- quindi la nostra disamina partendo dalle
fondimento; un’ulteriore fase di sviluppo si principali pubblicazioni asiatiche sino alla
è inoltre andata delineando nell’ultimo tren- fine degli anni Settanta.
tennio, sotto forma da un lato di una sempre La buddhologia giapponese, pur accor-
crescente settorializzazione della materia e dando inizialmente maggiore attenzione al
dall’altro di un approccio interdisciplinare buddhismo indiano, produsse anche studi di
incentrato sui reciproci rapporti e apporti tra alto livello scientifico sulla realtà cinese. Tra
le diverse forme di buddhismo asiatico. le principali storie del buddhismo spiccano
Accanto alla produzione scientifica di in particolare quelle di Yamanouchi Shin-
scuola occidentale, disponiamo ovviamente kei, Itō Giken, Sakaino Kōyō, Takao Giken,
anche di una storiografia buddhista plurise- Michibata Ryōshū [1958] e Kamata Shigeo
colare che, pur essendo spesso influenzata dal [1968]; tra le opere monografiche spicca in-
mito e da esigenze di ordine ideologico, costi- vece lo studio sul buddhismo di epoca Wei
tuisce un’imprescindibile fonte di ispirazione di Tsukamoto Zenryū [1942], che analizza
e indagine per lo storico delle religioni. Que- anche aspetti politici, economici, sociali e
sta letteratura tradizionale, in quanto espres- artistici, e si presenta come un autentico spar-
sione della percezione che le diverse forme di tiacque rispetto alle opere giapponesi prece-
buddhismo hanno di sé e della propria storia, denti, prevalentemente interessate a questio-
è lungi dall’essersi esaurita ed è anzi ancor ni filologiche e dottrinali, alla storia delle isti-
oggi in costante espansione. Ad essa è anche tuzioni monastiche e alla vita dei principali
legato un nuovo filone di studi condotti da maestri. Lo stesso autore pubblicò un altro
specialisti di fede buddhista nel tentativo di lavoro sulla storia del buddhismo medievale,
creare un ponte fra le realtà apparentemen- che una traduzione di Leon Hurvitz avrebbe
te inconciliabili del dato agiografico e della in seguito reso disponibile in lingua inglese
realtà storica, e di porre gli strumenti della [Tsukamoto 1979, 1985]. Studi complessivi
Buddhismo della Cina e dell’Asia centrale e orientale 193

sul periodo medievale si trovano anche nelle [1994] identifica alcune fasi di sviluppo della
opere di Yamazaki Hiroshi [1942] e di Miya- disciplina, la prima delle quali (1878-1919)
kawa Hisayuki. Molti furono inoltre i saggi mostra chiaramente come gli studi sul bud-
e gli articoli su singole personalità buddhiste dhismo avvenissero inizialmente in ambito
che contribuirono a segnare nuove tappe missionario e fossero in gran parte costituiti
nell’avanzamento della ricerca, come nel caso da traduzioni di studi occidentali. Nella fase
della monografia su Daoan di Ui Hakuju; successiva, tuttavia, emerse una buddhologia
ma è al periodo Tang, che vide la fioritura prettamente cinese che, fatti propri i moder-
di molte scuole buddhiste poi penetrate in ni strumenti di indagine accademica, seppe
Giappone, che gli studiosi nipponici furono proseguire autonomamente e divenire uno
maggiormente interessati. L’economia dei dei principali motori della ricerca. Tra le sto-
monasteri è oggetto di uno studio del già ci- rie complessive del buddhismo cinese edite
tato Michibata [1934], che scrisse in seguito in Cina si segnalano quelle di Jiang Weiqiao
anche una storia del buddhismo dell’epoca e di Zhou Shujia; di notevole interesse è an-
[Michibata 1957]; di grande interesse sono che la storia degli studi sul buddhismo cinese
inoltre l’opera di Yamazaki [1967] sul perio- scritta da Liang Qichao e, per quanto con-
do Sui e Tang e la storia del buddhismo Tang cerne le fonti, l’utile selezione di documenti
pubblicata nel 1973 da Shigenoi Shizuka. Tra storici buddhisti dal V al XVII secolo realiz-
le principali scuole (zong), la Huayan/Kegon zata da Chen Yuan [1942]. Il contributo più
è trattata da Kamata S. [1965], la Tiantai/ importante nel corso dei primi decenni del
Tendai da Sekiguchi Shindai [1977], e la ventesimo secolo si trova tuttavia nella mo-
tradizione tantrica (Zhenyan/Shingon) da numentale opera di Tang Yongtong del 1938,
Osabe Kazuo [1971] e Yoritomi Motohiro. che copre tutta la storia della religione dagli
La storia della Terra Pura ( Jingtu/Jōdo) è albori alla dinastia Tang e in cui è ad esempio
oggetto di analisi da parte di Sasaki Gesshō, dimostrata in modo definitivo l’inattendibi-
Suzuki Daisetzu [1924], Mochizuki Shinkō, lità storica della teoria secondo cui Confucio
Ogasawara Senshū e, negli anni Settanta, Fu- sarebbe stato a conoscenza dell’esistenza del
jita Kōtatsu, mentre quella del Chan/Zen è Buddha; intravedendo un fondo di verità sto-
trattata da Nukariya Kaiten, in una serie di rica nell’aneddoto leggendario sul sogno di
articoli pubblicati tra il 1923-1925, da Ui Han Mingdi, a cui la tradizione attribuiva il
Hakuju [1939], Sekiguchi S. [1964] e Yana- merito di avere inviato in India un’ambascia-
gida Seizan. Grande influenza sui successivi ta alla ricerca dell’insegnamento del Buddha,
studi europei ebbero infine le numerose ope- Tang giunse inoltre a fissare le date di pene-
re di Suzuki Daisetzu sulla tradizione Chan trazione del buddhismo in Cina fra il I secolo
Linji/Rinzai, soprattutto quelle in lingua in- a.C. e il I secolo d.C. L’importanza di questo
glese [Suzuki 1927-1933-1934, 1949, 1963]; lavoro è attestata, oltre che dalle frequenti ci-
della scuola Chan Caodong/Sōtō si occupò tazioni negli studi successivi, dalla traduzio-
invece Masunaga Reiho. Per il buddhismo ne inglese ad opera di Galen E. Sargent del
successivo, sono particolarmente degne di lungo capitolo sul monaco Tanyao. Un altro
menzione l’opera di Nogami Shunjō sulle studioso cinese che contribuì in modo deci-
dinastie Liao e Jin, e gli studi pionieristici di sivo all’avanzamento degli studi è lo storico
Mizuno Baigyō e di Tsukamoto Zenryū sul Zhou Yiliang che, conseguito il dottorato ad
periodo moderno. Harvard, divenne uno dei più insigni docenti
Diversamente da quanto accadeva in dell’Università di Pechino; tra le sue opere
Giappone, gli ambienti accademici cinesi sul buddhismo, ricordiamo l’ampio studio
iniziarono a considerare il buddhismo come sulla datazione del Mouzi lihuolun, opera
possibile oggetto di ricerca scientifica solo alla tradizionale che attestava l’esistenza in epo-
fine del XIX secolo, sotto l’influsso degli stu- ca Han di una fiorente comunità Buddhista
di sulle religioni in Occidente. Chen Linshu anche nel sud della Cina [Zhou], e l’articolo
194 E. Bianchi

in lingua inglese che, fornendo la traduzione Yifan e quella di Huang Shengfu sui rapporti
delle biografie canoniche dei tre principali tra buddhismo e politica durante la dinastia
maestri tantrici Tang, segnò una svolta nel- Tang, entrambe edite a Hong Kong negli
lo studio dell’evoluzione del Tantra in Cina anni Cinquanta. Molti studi cinesi prodotti
[Chou 1945]. Sull’epoca Tang, di notevole in questi anni confluirono in una serie di rac-
interesse sono anche un altro studio di Tang colte realizzate dapprima a Taipei e in segui-
Yongtong [19622] (scritto negli anni Venti) to, dopo la fine della Rivoluzione culturale,
e la monografia di Tao Xisheng sulle attivi- anche nella Repubblica popolare cinese. Tra
tà economiche dei monasteri (pubblicata esse spiccano una prima opera curata tra gli
in tiratura limitata negli anni Trenta). Per altri nel 1956 dallo hutuktu mongolo Zhang-
le scuole buddhiste si segnala in particolare jia, in cui prevale l’interesse per le scuole bud-
l’ampia opera di Hu Shi sulla tradizione più dhiste Tang, e la raccolta di studi sulla storia
propriamente cinese, il Chan, a cui l’autore del buddhismo cinese di Leguan del 1978.
dedicò anche articoli in lingua inglese [Hu Sempre alla fine degli anni Settanta, un im-
1932, 1953]; in un altro studio lo stesso Hu mane lavoro di raccolta fu curato da Zhang
[1937] si interrogò sulla «indianizzazione» Mantao [1976-1979], che riunì in cento
della Cina attraverso l’introduzione del bud- volumi tematici 1776 articoli e brevi mono-
dhismo. Wang Weicheng si occupò invece grafie editi tra il 1911 e il 1978, includendo i
della controversia relativa allo Huahujing, un più disparati studi sulla storia del buddhismo
testo apocrifo che sosteneva l’origine cinese cinese [Zhang 1978], l’insegnamento, la pra-
del buddhismo attribuendone l’insegnamen- tica, le varie scuole e i rapporti intessuti con
to a Laozi. Degna di nota è anche una mono- le altre tradizioni buddhiste asiatiche. Infine,
grafia sul buddhismo Ming ad opera di Chen nel 2006 è uscita a Pechino un’ampia rac-
Yuan [1940]. colta di 148 periodici buddhisti dell’epoca
Con il 1949 la ricerca sul buddhismo pre- repubblicana (1911-1949) a cura di Huang
se due vie diverse nella Cina continentale da Xianian, la cui importanza è determinata so-
un lato e sull’isola di Taiwan e a Hong Kong prattutto dall’inclusione di esemplari ormai
dall’altro. Come ricorda Holmes H. Welch introvabili.
[1972], il governo di Mao Zedong, prima Per quanto concerne lo sviluppo della
della totale stagnazione della ricerca tra la disciplina in Europa, i primi studi in lingua
metà degli anni Sessanta e la fine del decen- occidentale furono pubblicati, oltre che da
nio successivo, dimostrò un certo interesse studiosi della Cina, da missionari o diploma-
per la religione straniera, vista come un utile tici e consistono prevalentemente in tradu-
strumento nella normalizzazione dei rapporti zioni di fonti primarie. Tra le opere generiche
con gli altri paesi asiatici, e favorì in tal modo degne di nota troviamo Chinese Buddhism,
il proseguo degli studi; basti citare la pubbli- edita nel 1880 dal rev. Joseph Edkins, che for-
cazione della biografia di Xuanzang in lingua nisce una storia della religione basandosi su
inglese promossa dall’Associazione buddhista fonti canoniche. Un’influenza determinante
cinese [Li 1958] e i diversi studi apparsi sulla sulle generazioni future l’ebbero inoltre le
rivista «Xiandai Foxue», tra cui spicca l’ar- numerose opere di Samuel Beal, cappellano
ticolo di Tang Yongtong [19621] sulle scuole della Royal Navy e prolifico traduttore, a
buddhiste cinesi. Ma è fuori dai confini della cui si deve un altro significativo volume sul
Repubblica popolare che la ricerca seppe pro- buddhismo cinese [1884]. Il suo principale
seguire al meglio, sia in ambito accademico contributo consiste tuttavia nella traduzio-
sia negli ambienti religiosi, come testimonia ne dei resoconti di viaggio in India dei pel-
la monumentale opera del 1974 di Dongchu legrini cinesi Faxian, Song Yun e Xuanzang
sul buddhismo moderno; degne di menzione [1869, 1885, 1911]. In termini generali, si
sono anche l’opera sulle sorti del buddhismo intravede in queste prime opere una prefe-
cinese nell’epoca maoista realizzata da Yang renza per le origini indiane della tradizione
Buddhismo della Cina e dell’Asia centrale e orientale 195

e uno spiccato interesse per i diari di viaggio, per la letteratura biografica buddhista, che
evidenziato dagli studi di Herbert A. Giles e sarebbe rimasto centrale nella successiva evo-
James Legge sul pellegrinaggio di Faxian, già luzione della disciplina. In effetti, nonostante
trattato nell’opera postuma di Jean P. Abel- il carattere fortemente agiografico, apparve
Rémusat; dai contributi di Stanislas A. Julien subito chiaro che testi canonici come il Gao-
[1853, 1857-1858], Thomas Watters e René sengzhuan e le successive raccolte di biografie
Grousset su Xuanzang, e da quelli di Taka- si prestavano più di altri testi tradizionali ad
kusu Junjirō e Édouard Chavannes [1894] su essere impiegati nella ricerca storica [Wright
Yijing; lo stesso Chavannes [1904] si occupò 1954]. Tra gli anni Quaranta e Cinquanta
in seguito anche di pellegrinaggi compiuti da comparvero così numerosi studi monografi-
monaci cinesi in epoca Song. ci su singole personalità centrali nella storia
Le basi per la successiva evoluzione della del buddhismo cinese, come Daoan [Link
disciplina furono gettate nei primi decenni 1958], Daosheng [Liebenthal 1955], Fotu-
del ventesimo secolo da alcuni saggi e arti- deng [Wright 1948], Sengyou [Link 1960],
coli che seppero spostare l’attenzione dai Sengzhao [Liebenthal 1948] e Xuanzang
rapporti con l’India a un ambito più stret- [Waley]. Solo un numero limitato di lavori
tamente cinese. Fra le questioni dibattute prodotti in questa fase degli studi riguarda-
spicca quella riguardante le date e le modalità va le scuole buddhiste di epoca Tang, tra cui
di introduzione della religione in Cina, che spiccano alcuni testi sulla Tiantai [Petzold
varie fonti collocavano in un ampio periodo 1927-1928] e sul Chan [Dumoulin 1941,
che va dal VI secolo a.C. al I secolo d.C; se ne 1951 e Rouselle]. Altri autori si occuparono
occuparono tra gli altri Sylvain Levi [1897, invece della religione in epoca contempora-
1900], Édouard Chavannes [1905], Paul nea; ancora attuale è, ad esempio, lo studio
Pelliot [1906], Otto Franke e Henri Maspero del 1937 di Johannes Prip-Møller sui mona-
[19101]. Allo stesso Maspero [19102] si deve steri cinesi, che include interessanti note di
inoltre l’articolo che stabilì in via definitiva ordine storico; di simile concezione è anche
la natura leggendaria del racconto del sogno lo studio del 1942 di Ferdinand D. Lessing
dell’imperatore Mingdi. Un altro tema con- sullo Yonghegong, monastero di tradizio-
troverso, e per certi versi legato al precedente, ne tibetana situato nella città di Pechino.
concerne la data di compilazione del Mouzi Un contributo determinante fu portato da
lihuolun, fissata da Pelliot [1920] intorno alla Wing-tsit Chan che, nella sezione della sua
fine del II secolo e successivamente spostata opera dedicata al buddhismo [Chan 1953:
agli inizi del III secolo da Fukui K. Sul pe- 54-135], gettò nuova luce sulla storia della
riodo dell’alto Medioevo scrissero tra gli altri religione nella prima metà del ventesimo se-
Walter Liebenthal [1955] e, in relazione ai colo, analizzando i dati con maggiore rigore
sentimenti anti-buddhisti nel sud e nel nord scientifico rispetto ad autori come Johnston,
del paese, Kenneth S. Ch’en [1952, 1954]. Hodous, Reichelt e Blofeld. Infine, Tucci,
Un contributo considerevole fu dato inoltre Maspero nell’opera postuma del 1950 e lo
da James R. Ware, che nel 1933 pubblicò su stesso Wing-tsit Chan [1957] si proposero
«T’oung Pao» la traduzione del trattato su di indagare direttamente le modalità di in-
buddhismo e taoismo contenuto nel Weishu, nesto della religione straniera sul tronco già
la prima storia dinastica ad avere dedicato maturo del Celeste Impero, un tema presente
spazio alla religione straniera; gli errori cau- in modo implicito in gran parte degli studi
sati dallo stato ancora embrionale della ricer- del ventesimo secolo, e che, oltre a riguardare
ca e in seguito messi in luce da studiosi cinesi i rapporti con il taoismo, coinvolge in senso
e giapponesi, furono corretti una ventina più ampio la civiltà cinese nel suo complesso.
di anni dopo da L. Hurvitz [1956], a cui si La ricerca sinologica orientale e occidenta-
deve una seconda e più accurata traduzione. le si dedicò inoltre nella prima metà del secolo
Emerse inoltre in modo evidente l’interesse alla valutazione dell’inestimabile patrimonio
196 E. Bianchi

dei templi-grotta buddhisti, che attraverso del buddhismo in lingua inglese e francese. Ad
affreschi e sculture narrano l’evoluzione del aprire la nuova epoca fu Zhou Xiangguang
buddhismo in Cina e forniscono un quadro [Chou 1955], docente di lingua cinese presso
dettagliato della vita religiosa di vari periodi. l’università di Allahabad che, pur tra le nume-
Il complesso più importante lungo la Via rose sviste di trascrizione e il ripetersi di errate
della Seta è quello di Mogao (IV-X secolo), interpretazioni, fornì un inedito quadro com-
presso la grande oasi di Dunhuang in cui, plessivo dell’evoluzione del buddhismo sino
nel 1900, furono rinvenuti più di 42.000 all’epoca a lui contemporanea, interrogandosi
manoscritti in cinese, tibetano, uiguro e altre anche sugli aspetti della religione indiana più
lingue asiatiche, e in gran parte legati al bud- adatti ad essere fatti propri dalla civiltà cine-
dhismo. Essi confluirono presto in cinque se. In ambito occidentale, risalgono a questo
collezioni principali: la collezione Stein in decennio le opere di grandi studiosi poliedrici
Inghilterra (circa 9.000 testi), la collezione come Paul Demiéville, Jacques Gernet ed Erik
Pelliot in Francia (5.000), la collezione Otani Zürcher, che rimangono ad oggi delle pietre
in Giappone (500), la collezione Oldenburg miliari negli studi sulla storia della religione.
o Flug in Russia (11.000) e la collezione di Il principale contributo di Demiéville [1952]
Pechino (14.000). Lo studio di questo vasto sul concilio di Lhasa (VIII secolo) riguarda
corpus scritturale e del complesso rupestre in più direttamente la storia della religione in
cui si era preservato è proseguito per tutto il Tibet, ma, grazie all’attenta analisi delle po-
secolo con notevoli ripercussioni sugli studi sizioni dottrinali della delegazione cinese, ri-
della storia del buddhismo. Dopo la prima mane fondamentale per tutta la buddhologia
catalogazione dei manoscritti, di cui parla ad orientale; fra gli altri studi sul buddhismo ci-
esempio Cheuk-Woon Taam, i contributi più nese, raccolti in volume nel 1973, ricordiamo
significativi sono quelli di Yabuki Keiki sulla quelli sulle fonti primarie e sulla penetrazione
tradizione prima poco conosciuta dei Tre Sta- del pensiero buddhista nel panorama filoso-
di (sanjie), e quelli di Hu Shi [1930] e Jacques fico autoctono [Demiéville 1953, 1956]. A
Gernet [1949, 1951, 1954] sull’importante Gernet [1956] spetta il merito di avere posto
figura del maestro Shenhui. Per quanto con- in primo piano le attività economiche dei mo-
cerne il patrimonio artistico di Dunhuang, nasteri buddhisti tra il V e il X secolo, inqua-
si segnalano in particolare le opere pionieri- drandole nel contesto generale della società
stiche di Paul Pelliot [1914-1924] e sir Au- medievale, e avvalendosi oltre che di fonti
rel Stein e, tra i numerosi lavori orientali, i canoniche, extracanoniche e secolari, anche
più tardi studi di Matsumoto Eiichi e Jiang della vasta bibliografia secondaria disponibi-
Liangfu. Tra gli altri siti spiccano le grotte di le in lingua cinese e giapponese. A Zürcher
Yungang, presso Datong (V secolo) e quelle [1959] dobbiamo invece l’ancora insuperato
di Longmen, nell’attuale Henan (VI-X seco- studio sulla conquista della Cina da parte del
lo), dettagliatamente descritte nei resoconti buddhismo dal periodo Han al 420, arricchi-
delle missioni archeologiche di Chavannes to dalla traduzione di molte fonti primarie
[1909-1915] e, in seguito, nelle due opere tra cui spicca la prima versione della biogra-
monumentali di Mizuno Seiichi e Nagahiro fia di Huiyuan. Dello stesso anno è anche
Toshio [1941, 1952-1956]. Il valore di questi Buddhism in Chinese History [Wright 1959]
lavori, che hanno permesso di preservare la che, pur trascurando l’aspetto dottrinale, ha il
memoria di ciò che andò in seguito danneg- merito di coprire l’intero arco della storia del
giato o distrutto durante la Grande rivoluzio- buddhismo e di avere fornito un modello di
ne culturale, è ovviamente inestimabile. sviluppo in sei fasi successivamente utilizzato
La metà degli anni Cinquanta segnò un con alcune modifiche dalla maggioranza degli
punto di svolta decisivo nell’evoluzione della studiosi.
disciplina in Occidente; comparvero infatti Grazie allo stimolo fornito da numerose
le prime monografie accademiche sulla storia opere giapponesi e cinesi sull’argomento,
Buddhismo della Cina e dell’Asia centrale e orientale 197

un’ulteriore svolta fu segnata, sempre a ca- maturità, permettendo a Kenneth S. Ch’en


vallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, dagli [1964] di compilare l’opera che è ancor oggi
approfondimenti sul periodo Sui-Tang, con- il manuale storico più usato e affidabile; ba-
siderata come l’indiscussa epoca d’oro del sato su un’ampia scelta di opere precedenti
buddhismo in Cina. Un esempio è lo studio e di fonti primarie, Buddhism in China: A
di Arthur F. Wright [1957] sull’uso ideolo- Historical Survey fornisce una panorami-
gico della religione buddhista da parte della ca sugli sviluppi della religione in Cina e al
corte Sui, che è basato essenzialmente su pre- contempo una sintesi critica dell’evoluzione
cedenti studi giapponesi. Più importante è la degli studi. Lo stesso autore scrisse nel 1973
pubblicazione dei due volumi sul resoconto un’altra opera significativa che si impose per
di viaggio del pellegrino giapponese Ennin un lungo periodo come il lavoro più esaustivo
ad opera di Edwin O. Reischauer [19551, sulla trasformazione subita dalla religione in
19552], fondamentali per valutare il ruolo del territorio cinese [Ch’en 1973]. Una storia del
buddhismo nella società Tang. Si aggiunsero buddhismo degna di menzione, per quanto
inoltre nuovi studi sulle scuole buddhiste, più breve della precedente, è inoltre la voce
come la Tiantai [Hurvitz 1962] e in partico- enciclopedica contenuta nell’Encyclopédie de
lare il Chan, a cui come si è visto era già stata la Pléiade e curata da P. Demiéville [19701];
dedicata un’ampia serie di studi in lingua in- ricordiamo anche due sue opere degli inizi
glese ad opera di Hu Shi e di Suzuki Daisetsu. degli anni Settanta che contribuirono rispet-
Il dibattito sul Chan e la storia cinese condot- tivamente a trarre le somme sugli studi dei
to dai due autori asiatici e documentato dagli manoscritti di Dunhuang e, attraverso l’ana-
articoli pubblicati su «Philosophy East and lisi della figura e dell’opera del maestro Linji,
West» nel 1953, fece storia e stimolò note- ad approfondire le conoscenze sul Chan
volmente gli studi occidentali, come testi- [Demiéville 19702, 1972]. La pubblicazione
moniano le immediate risposte di Van Meter nel 1968 di una traduzione parziale del Gao-
Ames e Arthur Waley [1955], e i recenti arti- sengzhuan a cura di Robert Shih attesta inol-
coli di Ren Jiyu [1984], Timothy H. Barrett e tre il permanere dell’interesse per il genere
James D. Sellmann. Tra coloro che si occupa- delle biografie canoniche. Di grande rilievo
rono di questa scuola negli anni Cinquanta si sono poi la traduzione ad opera di Jan Yun-
ricorda inoltre il già citato Heinrich Dumou- hua [19661] del Fozu Tong ji, una storia del
lin [1953, 1959] che, nella seconda opera, buddhismo cinese compilata nel XIII secolo
tradotta in inglese nel 1963 con il titolo A sul periodo 581-960, e un lungo articolo del-
History of Zen Buddhism, prese le distanze lo stesso autore sui rapporti tra la Cina Song
dall’analisi proposta da Suzuki di un Chan e l’India [ Jan 19662]. Nuove prospettive sul
maturo e unitario, descrivendone invece la periodo moderno furono infine delineate dai
formazione e l’evoluzione nel contesto della tre lavori di H.H. Welch [1967, 1968, 1972],
storia cinese; infine, si ricorda l’articolo di eclettica figura di studioso e diplomatico, che
Demiéville [1961] su due manoscritti Chan si pongono come un ampliamento dello stu-
rinvenuti a Dunhuang. Per quanto riguarda dio di Prip-Møller e costituiscono un punto
l’epoca mongola, lo stesso Demiéville [1954] obbligato di partenza per gli studi sul bud-
descrisse la religione in Cina al tempo di Mar- dhismo nelle prime sei decadi del ventesimo
co Polo; degno di menzione è anche un lungo secolo.
articolo di Joseph Thiel che, riprendendo un Nel corso dei tre decenni successivi gli
tema già affrontato da Chavannes [1904], studi si sono ulteriormente diversificati e spe-
può essere considerato come lo studio defini- cializzati, andando ad indagare aspetti sem-
tivo sulla celebre controversia tra buddhismo pre più specifici e delimitati della storia del
e taoismo durante la dinastia Yuan. buddhismo. Alcuni degli argomenti trattati
All’inizio degli anni Sessanta la ricerca si presentano come la naturale evoluzione di
era giunta anche in Occidente alla piena tematiche emerse precedentemente; allo stes-
198 E. Bianchi

so tempo, la nuova apertura della Repubblica ticolare le varie opere di Roderick Whitfield
popolare cinese ha favorito lo sviluppo della [1990, 1995, 2000]; l’avanzamento della
ricerca, che può oggi avvalersi in modo più ricerca sui manoscritti è invece testimoniato
consistente delle risorse presenti sul territo- dal periodico «IDP News» che, dal 1994,
rio cinese, sia per quanto concerne gli archivi riporta informazioni sulle varie attività e
e i siti archeologici sia, e qui sta la maggiore pubblicazioni dell’International Dunhuang
novità, la vitalità della religione nell’epoca Project con sede nella British Library.
contemporanea. Un notevole contributo Sul buddhismo di epoca Tang spicca, alla
all’avanzamento degli studi è stato inoltre fine degli anni Ottanta, l’opera di Stanley
fornito dalla buddhologia cinese che, come Weinstein che, concepita inizialmente come
attesta già nel 1981 la pubblicazione della sezione della Cambridge History of China,
storia del buddhismo curata da Ren Jiyu, si è incentrata sulle vicissitudini della religio-
è presto ripresa dal periodo oscuro della Ri- ne in riferimento ai suoi rapporti con i vari
voluzione culturale, rivendicando il proprio imperatori, la cui successione cronologica
ruolo centrale nella ricerca, che viene ora segna anche la sequenza dei capitoli del te-
svolta all’interno di nuove strutture accade- sto. Il principale interesse dell’autore sembra
miche create per lo studio delle religioni. essere, qui come in uno studio precedente
Prosegue in questa ultima fase l’interes- [Weinstein 1973], lo status effettivo del bud-
se per il genere delle biografie canoniche; dhismo a livello politico-istituzionale, inda-
basti citare a tale riguardo gli studi sul Gao- gato attraverso la consultazione di un’ampia
sengzhuan di Koichi Shinohara [1988, 1994], gamma di fonti primarie che spaziano dalle
le due traduzioni a poco più di un decennio storie dinastiche ai compendi enciclopedici,
di distanza l’una dall’altra delle Vite di Mo- dal canone buddhista alla letteratura reli-
nache (Biqiunizhuan) a cura di Li Rongxi e giosa extra-canonica, sino a una vasta scelta
Kathryn Ann Tsai, e l’indagine su una serie di editti, lettere, decreti e memoriali. Tra i
di maestri eminenti dal Medioevo ai Song lavori successivi sul periodo Tang, si segna-
Settentrionali operata da John Kieschnick lano quelli di Antonino Forte [1976, 1988],
[1997]. Anche le mutazioni subite da bud- il sinologo italiano che più di ogni altro ha
dhismo e tradizione autoctona in seguito al portato un contributo riconosciuto a livello
reciproco incontro, che come abbiamo visto internazionale agli studi sul buddhismo. I
già avevano destato in passato un particolare suoi articoli e volumi considerano la storia
interesse, sono oggetto di diversi studi recen- politica della religione, con un particolare
ti. Tra essi troviamo un articolo di E. Zürcher riferimento al regno dell’imperatrice Wu;
[1980] sulle influenze buddhiste nel taoismo inoltre, il testo edito nel 1976 include una
antico, e l’interessante opera di Robert H. traduzione di un manoscritto rinvenuto
Sharf che, incentrata su un testo apocrifo a Dunhuang e testimonia della crescita di
Chan dell’VIII secolo, indaga i rapporti del questo particolare quanto importante ambi-
buddhismo con le tradizioni taoista e con- to della ricerca buddhologica. Nello stesso
fuciana e, più in generale, l’evoluzione degli anno Kenneth S. Ch’en [1976] pubblicava
ambienti intellettuali cinesi sotto l’influenza un lungo articolo sul ruolo dei monasteri
buddhista; lo stesso tema è trattato, con una buddhisti nella società Tang. Ai rapporti tra
prospettiva completamente diversa, in un il buddhismo e la corte imperiale di epoca
altro lavoro di Kieschnick [2003] che, ab- Sui è dedicato invece lo studio di Chen Jin-
bandonando il piano meramente storico-re- hua [2002], uno dei più prolifici storici della
ligioso, si interroga sulle conseguenze di que- religione medievale dell’ultimo decennio;
sto dialogo o mutuo interscambio sul piano incentrato sulla figura del monaco Tanqian,
della cultura materiale della Cina. Per quanto questo lavoro riconsidera il tema dell’uso ide-
concerne gli studi sul sito di Dunhuang da un ologico della distribuzione delle reliquie che
punto di vista artistico, si menzionano in par- caratterizzò l’ultima fase del regno di Wenti,
Buddhismo della Cina e dell’Asia centrale e orientale 199

gettando nuova luce sul ruolo del buddhismo smo in Cina, dimostrando la sua influenza
nel processo di riunificazione imperiale. Tra su vari piani e attraverso le diverse epoche.
le opere in lingua cinese ricordiamo l’indagi- Una significativa appendice dal titolo «On
ne sulla storia del buddhismo Han e Tang di Esoteric Buddhism in China» del già citato
Tan Shibao. testo di R.H. Sharf, infine, cerca di svincolare
La ricerca è ormai concorde nel riconosce- l’immagine del Tantra dalla formulazione
re che la rigida suddivisione delle scuole Tang settaria trasmessa dalla storiografia giappo-
è frutto di una rielaborazione della verità nese. Tuttavia, è il Chan a rimanere la scuola
storica voluta dagli ambienti buddhisti Song Tang a cui la buddhologia continua a presta-
e fatta propria dalla buddhologia occidentale re maggiore attenzione, come si evince dalla
attraverso l’influenza della storiografia giap- riedizione ampliata e corretta dell’opera di
ponese. Di conseguenza, molti degli studi ap- H. Dumoulin [1988-1990] e dalla pubblica-
parsi recentemente tendono a riconsiderare la zione dei nuovi lavori di Whalen Lai e Lewis
storia delle diverse tradizioni e il loro rappor- R. Lancaster, Bernard Faure [1989, 1991,
to reciproco durante il periodo medievale e 1993], John MacRae [1986, 2003] e Peter
nelle epoche successive. Sulla Tiantai si ricor- D. Hershock. Tra i numerosi studi asiatici,
dano la recente edizione postuma degli studi l’opera di Du Jiwen e Wei Daoru è degna
di Bruno Petzold [1982] e le opere di Paul di menzione per essere la prima storia com-
Magnin, David Chappell e Paul Swanson, plessiva del Chan scritta in lingua cinese; in
incentrate sugli sviluppi dottrinali. A Chen J. giapponese segnaliamo in particolare l’opera
[2007] si deve un ampio lavoro sulla figura di Ishii Sūdō, sulle vicessitudini della scuola
di Fazang, principale rappresentante della in epoca Song. A partire dall’inizio degli
tradizione Huayan, a cui solo nell’ultimo anni Novanta, alcuni studiosi hanno rilevato
trentennio è stato riconosciuto un ruolo fon- come la ricerca sul Chan si trovi in costante
damentale nella formazione del buddhismo evoluzione, dovendo tenere conto delle in-
cinese; gli studi su questa scuola includono formazioni via via ricavate dai manoscritti di
inoltre un primo lavoro di Francis H. Cook, Dunhuang, che ci hanno consegnato molti
l’inedita tesi di dottorato di Robert M. Gi- testi non inclusi della letteratura tramandata
mello, i successivi studi di Thomas Cleary, di [ Jorgensen, Dumoulin 1993]; la storia della
Gimello e Gregory e, in lingua giapponese, scuola è pertanto continuamente rimessa in
di Takasaki Jikidō e Yoshizu Yoshihide. Sulla discussione, in particolare in riferimento alla
Terra Pura ricordiamo come unico esempio legittimità dei lignaggi di trasmissione avval-
l’opera di Jean Eracle del 1973. Si segnala lati solo in epoca Song.
inoltre un rinnovato interesse per la Zhenyan Tra le novità della ricerca più recente si
e il Tantra in genere, come testimoniano Yan riscontra una nuova prospettiva sugli ulti-
Yaozhong e Osabe Kazuo, che trattano la sto- mi mille anni della storia del buddhismo in
ria della tradizione esoterica buddhista nel Cina, che in passato erano stati trascurati a
corso dei secoli con particolare riferimento causa di una sua presunta decadenza. Questo
al periodo Tang-Song, e Lü Jiangfu che, al stereotipo, creato sia dalla storiografia cinese,
pari di molti altri autori cinesi moderni, in- sempre più ideologicamente influenzata dal
clude significativamente nella sua trattazione confucianesimo, sia dalla stessa letteratura
anche la storia del buddhismo tibetano. In buddhista, propensa a cercare un’immagine
lingua occidentale, oltre ad un nuovo studio ideale della propria storia sotto i Tang, può
sulla figura di Amoghavajra del 1981 [Orlan- ormai dirsi superato. In altre parole, se pri-
do], vanno menzionati il lungo articolo sulla ma si tendeva a considerare l’ultima e più
Zhenyan di Charles D. Orzech, e l’opera po- cruenta «persecuzione» dell’845 come la
stuma di Michael Strickmann del 1996, che data d’inizio di un inesorabile declino, la ri-
ha segnato una svolta nella percezione del cerca tende oggi a mettere in evidenza come
ruolo di questa particolare forma di buddhi- il buddhismo abbia continuato a prosperare,
200 E. Bianchi

in particolare sotto la dinastia Song, da taluni corte Ming, seppure in modo meno ufficiale.
considerata come il suo periodo di maggior Di tutto il periodo dal XIII al XX secolo trat-
splendore. Di tutto l’ultimo millennio tratta- ta un articolo di Dawa Norbu del 1985; per
no ad esempio due raccolte di saggi edite da l’epoca Yuan basterà citare alcune delle opere
Marsha Weidner [1994, 2001], accomunate di Hok-lam Chan [1982, 1999] e Herbert
dall’obiettivo di mostrare la vasta diffusione Franke [1981, 1994, 1996], in cui numerosi
del buddhismo ad ogni livello sociale e la sua sono i riferimenti alla storia del buddhismo;
forza come motore dello sviluppo culturale lo stretto legame che univa i Qing al bud-
[Weidner 2001, 3]. La vitalità della religione dhismo tibetano è stato messo in evidenza
sino al XIII secolo è ben messa in evidenza in per la prima volta da David M. Farquhar in
una prima raccolta curata da Patricia Buckley un celebre articolo del 1978; l’argomento è
Ebrey e Peter N. Gregory nel 1993, che sotto- stato in seguito approfondito e ampliato nei
linea la continuità tra le epoche Tang e Song, lavori più recenti di Patricia Berger, Melvyn
e in seguito nell’opera curata dallo stesso Goldstein e Wang Xiangyun. Infine, un’im-
Gregory e da Daniel Getz, che si pone come portante opera di Chin Sin-wai è dedicata ai
una summa delle nuove ricerche sul periodo rapporti tra buddhismo e politica alla fine del
Song. I diversi studi evidenziano, in questo in periodo imperiale.
linea con la buddhologia precedente, il ruo- Come evidenziato da E. Zürcher all’inizio
lo preponderante del Chan a livello di élite degli anni Ottanta, le conoscenze sulla storia
e quello della Terra Pura tra il popolo; ma il del buddhismo sino ad allora acquisite si rife-
principale contributo di questo volume con- rivano prevalentemente alla «Grande Tradi-
siste nella rivalutazione dell’influenza della zione» rappresentata da una ristretta cerchia
scuola Tiantai sul piano filosofico-dottrinale di maestri, con pochi dati relativi alla vasta
e, in generale, nella ridefinizione dell’impor- realtà della religione ai livelli meno elevati;
tanza del buddhismo nel contesto della so- nelle parole dell’autore, «la nostra immagine
cietà Song. Infine, la nascita nel X secolo del del buddhismo cinese in quanto fenomeno
sincretismo Chan-Jingtu è stata analizzata storico non è semplicemente sbilanciata ma
per la prima volta in modo esaustivo da Shih è distorta oltre ogni limite; sorge pertanto
Heng-ching nel 1992. la domanda se […] sia possibile trovare dei
Un ruolo non trascurabile negli studi mezzi che ci permettano di cogliere almeno
dell’ultimo trentennio è occupato dalle opere qualche scorcio dell’enorme corpo nascosto
relative alle ultime tre dinastie, come testimo- alla nostra vista» [Zürcher 19821, 165]. In
nia tra gli altri già nel 1970 Leon Hurvitz nel effetti, la religione buddhista popolare rimase
suo articolo sui rapporti tra Chan e Terra Pura uno degli aspetti del buddhismo cinese meno
in epoca Ming; lo stesso periodo è indagato indagati sino agli anni Settanta. Per quanto
da Hsu Sung-peng [1979] e Yü Chün-fang concerne le prime fasi di sviluppo, informa-
[1981], che si sono occupati rispettivamente zioni possono essere tratte, oltre che dallo
dei due maestri Hanshan Deqing e Zhuhong. studio dei siti archeologici, dalla letteratura
Yü Chün-fang [1982, 1988] ha in seguito apocrifa buddhista [Makita, 1-95], da cui
pubblicato uno studio sull’evoluzione del emerge una commistione con elementi taoisti
Chan in epoca Yuan e un altro sui rapporti e un forte carattere escatologico; messiani-
tra buddhismo Ming e neoconfucianesimo; smo ed escatologia nel buddhismo medievale
Timothy Brook si è invece dedicato all’in- sono oggetto di studio da parte dello stesso
dagine dell’influenza buddhista nella società Zürcher [19822]. Per le epoche successive,
del tardo periodo Ming. Altre opere hanno un avanzamento della ricerca è portato da-
analizzato i rapporti della corte imperiale con gli studi sulle cosiddette tradizioni del Loto
il buddhismo tibetano, che fu favorito dalle Bianco, già trattate in un lavoro pionieristico
due dinastie non cinesi degli Yuan e dei Qing da Pelliot [1903-1904] e studiate per esteso
e, come dimostra Eliot Sperling, anche dalla solo nel 1976 da Daniel L. Overmyer. Avva-
Buddhismo della Cina e dell’Asia centrale e orientale 201

lendosi di annali, editti ufficiali, memoriali e La maturità degli studi ha favorito inoltre
fonti buddhiste extra-canoniche, così come la nascita di nuove branche della buddholo-
della ricerca cinese e giapponese precedente, gia su cui riteniamo doveroso soffermarci in
quest’opera fornisce un quadro documentato conclusione. Tra esse spicca un nuovo filone
della storia di alcune tra le più importanti so- della ricerca che analizza in modo critico la
cietà laiche dal XIV al XIX secolo. Lo stesso storiografia buddhista tradizionale, come
tema è stato in seguito approfondito da Bar- testimonia la pubblicazione nel 1982 dello
rend J. Ter Haar [1992] che, ripercorrendo la studio di Helwig Schmidt-Glintzer incen-
storia di movimenti popolari di ispirazione trato sulle tradizioni storiografiche Chan e
buddhista Song, Yuan e Ming, ha dimostrato Tiantai di epoca Song e Yuan; lo stesso tema
tra l’altro che la definizione di Loto Bianco, è trattato, per quanto concerne il Chan, da
applicata da fonti esterne ad un’ampia cate- John Maraldo nel 1986 e, in riferimento alla
goria di sette religiose, era impiegata solo da Tiantai, da Chen Jinhua nel 1999. Rientrano
alcuni gruppi devoti al culto di Amitābha. Lo in questa categoria anche i già citati articoli di
stesso autore [Ter Haar 1998] si è dedicato T.H. Barrett e J.D. Sellmann che, come altri
anche allo studio delle società segrete cinesi, studiosi moderni, riconsiderano le posizioni
un argomento che esula dalla storia del bud- sulla storia del Chan assunte da Hu Shi e Su-
dhismo propriamente detto e che pertanto zuki negli anni Cinquanta, fornendo ulteriori
non sarà ulteriormente indagato in questa e interessanti spunti di riflessione sulle fonti
sede. storiche buddhiste. Inoltre, si è assistito al fio-
Molti sono infine i nuovi titoli sul bud- rire di opere in cui l’oggetto di indagine sono
dhismo moderno, sia in riferimento alla pri- gli stessi studi sul buddhismo. In Occidente
ma fase di sviluppo sia per quanto concerne ciò avviene ancora in un contesto generale che
l’epoca contemporanea. In lingua cinese, prescinde dalle differenziazioni geografiche,
abbondano in particolare le biografie dei come attestano le diverse opere enciclope-
grandi maestri del ventesimo secolo e, come diche e gli studi critici sull’evoluzione della
si è visto, le raccolte di studi risalenti al pe- ricerca buddhologica pubblicati negli ultimi
riodo repubblicano. Tra le opere più generali, anni; nella letteratura cinese, invece, l’atten-
menzioniamo lo studio di Chen Bing e Deng zione è diretta specificamente alla storia della
Zimei del 2000, che può essere considerato religione in Cina. Un primo esempio si trova
come la continuazione della già citata opera nell’ampio studio curato da Guo Peng, Liao
di Dongchu, le opere di Miaoran e di Xiao Zili e Zhang Xinying nel 1989 e organizzato in
Ping, e le raccolte di biografie di monaci emi- quattordici capitoli su altrettante personalità
nenti moderni e contemporanei curate da buddhiste attive nel ventesimo secolo e che si
Chen Huijian e da Yu Lingbo [1995, 1998- sono distinte nell’ambito degli studi sulla re-
2000-2001-2002]. Come osserva Vincent ligione. In questa stessa ottica, nel 2006 Zhou
Goossaert, negli ultimi anni si è assistito ad Xia ha pubblicato un importante lavoro di
un rinnovato interesse per il buddhismo mo- riflessione sui contributi dei principali storici
derno anche da parte della sinologia occiden- del buddhismo della Cina moderna.
tale, che per più di un ventennio aveva evitato Come indiretta conseguenza dell’alto
l’argomento probabilmente come conse- livello di specializzazione e settorializzazio-
guenza della difficile situazione in cui versava ne della ricerca, è anche emersa una nuova
la religione nella Repubblica popolare cinese; tendenza ad indagare i legami storici tra le
tra i molti studi, spesso incentrati su singole diverse tradizioni buddhiste dell’Asia. Dei
personalità buddhiste, meritano una partico- rapporti tra Cina e Tibet trattano, oltre alle
lare menzione le opere di Raoul Birnbaum, già menzionate opere sulle relazioni intessute
Gabriele Goldfuss, Gotelind Müller, Don A. tra religiosi tibetani e mongoli e le corti Yuan,
Pittman e, per quanto concerne la situazione Ming e Qing, anche una serie di studi più
taiwanese, di Charles B. Jones. interessati a questioni di ordine dottrinale.
202 E. Bianchi

Ad esempio, un tardo articolo di Demiéville 3.1.  Europa


[1979] ha messo in luce le acquisizioni della
buddhologia giapponese circa l’introdu- Department für Asienstudien, Ludwig
zione del buddhismo «sinizzato» in Tibet Maximilians Universität (München); école
sulla base di documenti emersi a Dunhuang; Française d’Extrême Orient (Paris); Institut
lo stesso tema è trattato anche da da Kenneth Belge des Hautes études Bouddhiques (Brus-
K. Tanaka e Raymond E. Robertson, e da sels); International Association of Buddhist
Jeffrey Broughton. Altri contributi all’inda- Studies (Lausanne); International Dunhuang
gine su prestiti e influenze tra il buddhismo Project of the British Library (London); Insti-
cinese e quello tibetano si trovano nei recenti tute of Buddhist Studies (Tring); Istituto Ita-
lavori di Matthew T. Kapstein e B. Dotson e liano per il Medio ed Estremo Oriente (Roma);
in un volume in corso di stampa a cura del- School of Asian, African, and Amerindian
lo stesso Kapstein; infine, Gray Tuttle si è Studies (Leiden); School of Oriental and Afri-
occupato del ruolo del buddhismo tibetano can Studies (London); Section des Sciences
nella costruzione della Cina moderna. Lo Religieuses, école Pratique des Hautes études
stretto legame tra Cina e Giappone era già (Paris); Seminar für Religionswissenschaft,
stato messo in evidenza precedentemente Leibniz Universität (Hannover); Societé Asia-
per quanto concerne i resoconti di viaggio tique (Paris); Theologische Fakultät, Georg
[Reischauer, Kodera] e le modalità di innesto August Universität (Göttingen); UK Associa-
delle scuole cinesi sul suolo giapponese [ad tion for Buddhist Studies (London).
es. Tsukamoto 1944]; negli ultimi anni, nuo-
vi studi tendono ad evidenziare la reciproca 3.2.  America
influenza tra le due realtà buddhiste anche in
epoche diverse, come testimoniano ad esem- American Oriental Society (New Haven);
pio l’opera di Lan Jifu del 1991 incentrata American School of Oriental Research (At-
sul ventesimo secolo o gli articoli in inglese lanta); Association for Asian Studies (Ann Ar-
di Jiang Wu [2003, 2004] sul XVII secolo. bor); Buddhism Section, American Academy
Infine, l’interscambio tra il buddhismo core- of Religion (Houston); Buddhist Studies, Co-
ano e le altre tradizioni buddhiste asiatiche, lumbia University (New York); Buddhist Stu-
di cui negli ultimi anni si è occupato in par- dies, Harvard University (Harvard); Buddhist
ticolare da Robert E. Buswell [1989, 2005], è Studies, University of California (Berkeley /
analizzato in modo dettagliato anche in una Santa Barbara); Buddhist Studies, University
recente raccolta curata dal Geumgang Cen- of Chicago (Chicago); Buddhist Studies, Uni-
ter for Buddhist Studies. versity of Hawaii (Honolulu); Buddhist Stu-
dies, University of Virginia (Charlottesville);
Buddhist Studies, University of Wisconsin
3.  Centri di studio (Madison); Buddhist Studies, Yale University
(New Haven); Harvard’s Center for the Study
I centri di studio che si occupano della of World Religions (Harvard); Institute for
storia del buddhismo, di cui ci limitiamo a Advanced Studies of World Religions (New
segnalare solo alcuni esempi, sono estrema- York); Religious Studies Department, Pemsyl-
mente numerosi e comprendono istituzioni vania State University (University Park);
sia accademiche sia religiose. Per una lista Society for Korean Studies (Los Angeles);
complessiva, organizzata sulla base dei prin- Society for the Study of Chinese Religions,
cipali periodici da essi pubblicati, si veda Indiana University (Bloomington).
l’utile tabella curata da M. Bingenheimer,
Bibliography of Buddhist Studies Periodicals, 3.3.  Asia
Taipei 2005 (http://sw.chibs.edu.tw/~mb/
tools/bibls/biblBibl.html). Buddhist Cultural Studies, Ryukoku Uni-
Buddhismo della Cina e dell’Asia centrale e orientale 203

versity (Kyoto); Buddhist Studies, Komaza- opere sulla storia del buddhismo; per coloro che voles-
wa University (Tokyo); Bukkyo University sero approfondire l’argomento, consigliamo la consul-
tazione dei seguenti repertori bibliografici: S. Bandō et
(Kyoto); Center for Buddhist Studies, Na- al., A Bibliography on Japanese Buddhism, Tokyo 1958;
tional Taiwan University (Taipei); Center M. Baumann et al. (ed.), Buddhism in Europe. An Anno-
of Nepal and Asian Studies, Tribhuvan tated Bibliography on its Historical Development and
University (Kathmandu); Chinese Buddhist Contemporary State of Affairs, 1996- (www.sunder-
Association (Beijing); Chung-Hwa Buddhi- land.ac.uk/~os0dwe/); Bibliographie Bouddhique,
Paris 1928-1967; S. Chaudhuri, Bibliography of Tibe-
st Institute (Taipei); Council for Religious tan Studies, Calcutta 1971; G. Chiang, Source Mate-
and Cultural Affairs of H.H. the Dalai Lama rials in Buddhist Studies in Western Languages from
(Dharamsala); Doho Gakuen Buddhist the late 19th Century to 1989, Nantou 1993; H. Eimer,
Culture Institute, Nagoya University (Na- Bibliography of Tibet, 1: Buddhism, in «Central Asiatic
goya); Eastern Buddhist Society (Kyoto); Journal», 37 (1993) 1-2, 153-155; J.B. Gyatso, Biblio-
graphy, Subject Index and Name Index for Recent Publi-
école Française d’Extrême-Orient (Kyoto); cations and On-going Research Concerning Religions in
Han’guk Pulgyi Hakhoe (Korean Buddhist Asia, New York 1987-; Japan Foundation, An Introduc-
Association) (Seoul); Hong Kong Buddhi- tory Bibliography for Japanese Studies, Tokyo 1975; H.
st Organisation (Hongkong); Institute of Kim, Studies on Korea: A Scholar’s Guide, Honolulu
Comprehensive Studies of Buddhism, Taisho 1980; B.S. Kokusai, Bibliography of Standard Referen-
ce Books for Japanese Studies, with Descriptive Notes, 4:
University (Tokyo); Institute of History and Religion, Tokyo 1963; H. Kuloy, Bibliography of Tibe-
Philology, Academia Sinica (Taipei); Institu- tan Studies, Narita 1986; D. Martin, Tibetan Histories:
te of Religious Studies, Shanghai Academy of A Bibliography of Tibetan-Language Historical Works,
Social Sciences (Shanghai); Institute of Re- London 1997; H. Sakurabe, A Brief Survey of Buddhist
Studies in Post-war Japan. An Annotated Bibliography,
ligious Studies, Sichuan University (Cheng- in «The Eastern Buddhist», 1 (1966), 131-139; L.G.
du); Institute of World Religions, Chinese Thompson, Chinese Religion in Western Languages: A
Academy of Social Sciences (Beijing); Inter- Comprehensive and Classified Bibliography of Publica-
national Buddhist University (Osaka); Inter- tions in English, French, and German Through 1980,
national Research Institute for Zen Buddhi- Tucson 1985; L.G. Thompson - G. Seaman, Chine-
se Religions: Publications in Western Languages 1981
sm (Kyoto); Library of Tibetan Works and Through 1990, Ann Arbor 1993; L.G. Thompson -
Archives (Dharamsala); Nagarjuna Institute G. Seaman, Chinese Religions: Publications in Western
of Buddhist Studies (Kathmandu); Namgyal Languages 1991-1995, Ann Arbor 1998; P. Yampol-
Institute of Tibetology (Gangtok, India); sky, New Japanese Studies in Early Ch’an History, in
Nanzan Institute for Religion and Culture «ECCT», (1983), 1-11; R.B. Zeuschner, A Selected
Bibliography on Ch’an Buddhism in China, in «Journal
(Nagoya); National University of Singapore of Chinese Philosophy», 3 (1976), 299-311.
Buddhist Society (Singapore); Nippon Bud- Opere enciclopediche e studi critici sulla ricerca
dhist Research Association (Kyoto); Soka buddhologica: i seguenti studi critici e opere enciclo-
University (Tokyo); Taiwan Association for pediche possono essere utili allo studioso poco esperto
Religious Studies (Taipei); The Academy of dell’argomento qui trattato: R.E. Buswell (ed.), Encyclo-
pedia of Buddhism, 2 voll., New York 2004; J. Cabezón,
Korean Studies (Songnam). Buddhist Studies as a Discipline and the Role of Theory,
in «Journal of the International Association of Buddhi-
3.4.  Australia st Studies», 18 (1995) 2, 231-268; E. Conze, Thir-
ty Years of Buddhist Studies, Oxford 1967; K. Damien
Research School of Pacific and Asian Stu- - C.S. Prebish (ed.), Encyclopedia of Buddhism, London-
New York 2007; M. Eliade, Histoire des croyances et
dies, Australian National University (Cam- des idées religieuses; I: De l’âge de la pierre aux mystè-
berra). res d’Eleusis; II: De Gautama Bouddha au triomphe
du christianisme; III: De Mahomet à l’âge des réformes,
Paris 1976-1978-1983; E. Franco, Buddhist Studies in
Germany and Austria 1971-1996, in «Journal of the
Bibliografia International Association of Buddhist Studies», 22
(1999) 2, 401-456; R.R. Jackson - J.J. Makransky (ed.),
Repertori bibliografici: la bibliografia che conclu- Buddhist Theology. Critical Reflections by Contempo-
de il nostro lavoro raccoglie solo una selezione delle rary Buddhist Scholars, London 2000; J.W. de Jong, A
204 E. Bianchi

Brief History of Buddhist Studies in Europe and America. field 1999; H. Chan - T. De Bary, Yuan Thought, Chine-
Revised and Enlarged Edition, Delhi 1987; J.M. Kita- se Thought and Religion under the Mongols, New York
gawa - M.D. Cummings (ed.), Buddhism and Asian 1982; W. Chan, Religious Trends in Modern China,
History, New York 1987; D.S. Lopez (ed.), Curators of New York 1953; Id., Transformation of Buddhism in
the Buddha: The Study of Buddhism under Colonialism, China, in «Philosophy East and West», 7 (1957) 3-4,
Chicago 1995; P. Magnin, Bouddhisme. Unité et diver- 107-116; D. Chappell (ed.), T’ien-t’ai Buddhism: An
sité, Paris 2003; J. Maraldo, Hermeneutics and Historici- Outline of the Fourfold Teachings, Tokyo 1983; E.
ty in the Study of Buddhism, in «The Eastern Buddhi- Chavannes, Inscriptions et pièces de chancellerie Chinoises
st», 19 (1986) 1, 17-43; J.R. McRae, Chinese Reli- de l’époque mongole, in «TP», 5 (1904), 366-404; Id.,
gions: The State of the Field. 2: Living Religious Tradi- L’Itineraire de Ki-ye, in «BEFEO», 4 (1904), 75-81;
tions: Buddhism, in «Journal of Asian Studies», 54 Id., Les Pays d’Occident d’après le Wei Lio, in «TP», 6
(1995) 2, 354-371; K.W. Morgan (ed.), The Path of the (1905), 519-571; Id., Mémoire composé à l’époque de la
Buddha. Buddhism Interpreted by Buddhists, New York grande dynastie T’ang sur les religieux eminents qui allè-
1956; W. Peiris, The Western Contribution to Buddhism, rent chercher la Loi dans les pays d’Occident. Par I-tsing,
Delhi 1973; C.S. Prebish (ed.), Historical Dictionary of Paris 1894; Id., Mission Archéologique dans la Chine
Buddhism, London 1993; H. Puech (éd.), Histoire des Septentrionale, 2 voll., Paris 1909-1915; B. Chen - Z.
Religions; I: Religions antiques, religions de salut, Inde, Deng, Ershi shiji Zhongguo Fojiao [Il buddhismo cinese
Extrême-Orient; II: Formation des religions universelles nel Ventesimo secolo], Beijing 2000; H. Chen.,
et les religions de salut dans le monde méditerranéen et le Zhongguo modai chanshi [Maestri Chan della Cina
Proche-Orient; III: Les religions d’Asie, les religions chez recente], Taipei 1998; J. Chen, A Biographical Study of
les peuples sans tradition écrite, mouvements religieux nés the Avatamsaka Master Fazang (643-712), Leiden; Id.,
de l’acculturation, 3 voll., Paris 1970-1972-1976; F.E. Making and Remaking History: A Study of Tiantai
Reynolds, Coming of Age: Buddhist Studies in the United Sectarian Historiography, Tokyo 1999; Id., Monks and
States from 1972 to 1997, in «Journal of the Interna- Monarchs, Kinship and Kingship: Tanqian in Sui
tional Association of Buddhist Studies», 22 (1999) 2, Buddhism and Politics, Kyoto 2002; K.S. Ch’en, anti-
457-483; W. Russell, Contemporary European Scholar- Buddhist Propaganda during the Nan-ch’ao, in «HJAS»,
ship on Buddhism, in T. Skorupski (ed.), The Buddhi- 15 (1952), 166-192; Id., Buddhism in China: A Histori-
st Heritage, Tring 1989; L. Silburn (éd.), Le Bouddhis- cal Survey, Princeton 1964; Id., On Some Factors Respon-
me, Paris 1977; D. Swearer - S. Promta (ed.), The State sible for the Antibuddhist Persecution Under the Pei-
of Buddhist Studies in the World 1972-1997, Bangkok Ch’ao, in «HJAS», 17 (1954), 261-273; Id., The Chine-
2000. se Transformation of Buddhism, Princeton 1973; Id.,
Opere citate sulla storia del buddhismo cinese: V.M. The Role of Buddhist Monasteries in T’ang China, in
Ames, Zen and Pragmatism, in «Philosophy East and «History of Religions», 3 (1976), 203-258; Chen L.,
West», 4 (1954), 19-33; T.H. Barrett - A. Waley - D.T. Studies on Religions in Modern China, in «Numen», 41
Suzuki - Hu Shih, New Light on the «Zen and History» (1994), 76-87; Chen Y., Ming ji Tian Qian Fojiao kao
Controversy, in «Buddhist Studies Review», 6 (1989) [Studio sul buddhismo dello Yunnan e del Guizhou in
2, 116-121; S. Beal, Buddhism in China, London 1884; epoca Ming], Beijing 1940; Id., Zhonnguo Fojiao shiji
Id., Life of Hsüan-tsang, London 1911; Id., Si-Yu-Ki: gailun [Introduzione ai materiali storici del buddhismo
Buddhist Records of the Western World, by Hiuen Tsiang, cinese], Beijing 1942; S. Chin, Buddhism in Late Ch’ing
2 voll., London 1885; Id., Travels of Fah-Hian and Sung- Political Thought, Hong Kong 1985; H. Chou, Indo-
Yun, Buddhist Pilgrims, from China to India (400 A.D. Chinese Relations: A History of Chinese Buddhism, Alla-
and 518 A.D.), London 1869; P. Berger, Empire of habad 1955; Id., Tantrism in China, in «HJAS», 8
Emptiness. Buddhist Art and Political Authority in Qing (1945), 241-332; T. Cleary, Entry into the Inconceiva-
China, Honolulu 2003; R. Birnbaum, Buddhist China ble: An Introduction to Hua-yen Buddhism, Honolulu
at the Century’s Turn, in «China Quarterly», 174 1983; F.H. Cook, Hua-yen Buddhism: The Jewel Net of
(2003), 451-467; J. Blofeld, The Jewel in the Lotus: An Indra, University Park-London 1977; N. Dawa, An
Outline of Present Day Buddhism in China, London Analysis of Sino-Tibetan Relationships, 1245-1911, in
1948; T. Brook, Praying for Power. Buddhism and the «STC», (1985), 176-195; J.W. de Jong, Buddha’s Word
Formation of Gentry Society in Late-Ming China, in China, Canberra 1968; P. Demiéville, Choix d’études
Harvard 1993; J. Broughton, Early Ch’an Schools in bouddhiques (1929-1970), Leiden 1973; Id., Deux docu-
Tibet, in «SCH», (1983), 1-68; P. Buckley Ebrey - P.N. ments de Touen-houang sur le Dhyāna chinois, in Essays
Gregory (ed.), Religion and Society in T’ang and Sung on the History of Buddhism presented to Professor Zenryū
China, Honolulu 1993; R.E. Buswell (ed.), Currents Tsukamoto, Kyoto 1961, 1-27; Id., Entretiens de Lin-tsi,
and Countercurrents: Korean Influences on the East Paris 1972; Id., La situation religieuse en Chine au temps
Asian Buddhist Traditions, Honolulu 2005; Id., The de Marco Polo, in «Oriente Poliano», (1957), 193-236;
Formation of Ch’an Ideology in China and Korea: The Id., Le Bouddhisme chinois, in Encyclopédie de la Pléiade,
Vajrasamādhi-Sūtra. A Buddhist Apocryphon, Princeton Histoire des Religions, I, Paris 19701, 1249-1319; Id., Le
1989; H. Chan, China and the Mongols. History and concile de Lhasa. Une controverse sur le quiétisme entre
Legend Under the Yüan and Ming, Aldershot-Brook- bouddhistes de l’Inde et de la Chine au VIIIe siècle de l’ère
Buddhismo della Cina e dell’Asia centrale e orientale 205

chrétienne, Paris 1952; Id., L’introduction au Tibet du Fa-hsien, Cambridge 1877; R.M. Gimello, Chih-yen
bouddhisme sinisé d’après les manuscrits de Touen-hou- (602-668) and the Foundations of Hua-yen Buddhism,
ang (Analyse de récents travaux japonais), in M. Soymié Columbia University (Ph.D dissertation) 1976; R.M.
(éd.), in Contributions aux Etudes sur Touen-houang, Gimello - P. Gregory (ed.), Studies in Ch’an and Hua-
Genève-Paris 1979, 1-16; Id., Récents travaux sur Touen- yen, Honolulu 1983; G. Goldfuss, Vers un Bouddhisme
houang, in «TP», 56 (19702), 1-95; Dongchu, du XXe siècle. Yang Wenhui (1837-1911), réformateur
Zhongguo Fojiao jindai shi [Storia moderna del buddhi- laïque et imprimeur, Paris 2001; M.C. Goldstein, The
smo cinese], Taipei 1974; J. Du - D. Wei, Zhongguo Snow Lion and the Dragon. China, Tibet and the Dalai
chanzong tongshi [Storia generale della scuola cinese Lama, Berkeley 1997; V. Goossaert, Les sciences sociales
Chan], Nanjing 1993; H. Dumoulin, Bodhidharma découvrent le bouddhisme chinois du XXe siècle, in
und die Anfange des Ch’an Buddhismus, in «MN», 7 «Archives de Sciences Sociales des Religions», 120
(1951), 67-83; Id., Die Entwicklung des Chinesischen (2002), 33-45; P.N. Gregory - D.A. Getz (ed.), Buddhi-
Ch’an nach Hui-neng im Lichte des Wu-men-kuan, in sm in the Sung, Honolulu 1999; R. Grousset, In the
«MS», 4 (1941), 40-72; Id., Early Chinese Zen Reexa- Footsteps of the Buddha, London 1932; P. Guo - Z. Liao
mined. A Supplement to Zen Buddhism: A History, in - X. Zhang (ed.), Zhongguo jindai Foxue sixiang shi gao
«Japanese Journal of Religious Studies», 20 (1993) 1, [Indagine sulla storia del pensiero degli studi buddhisti
31-53; H. Dumoulin - R.F. Sasaki, The Development of nella Cina moderna], Chengdu 1989; P.D. Hershock,
Chinese Zen, New York 1953; Id., Zen Buddhism: A Chan Buddhism (Dimensions of Asian Spirituality),
History; 1: India and China, New York 1988-1990; Id., Honolulu 2005; L. Hodous, Buddhism and Buddhists
Zen, Geschichte und Gestalt, Bonn 1959; J. Edkins, in China, New York 1924; S. Hsu, A Buddhist Leader in
Chinese Buddhism. A Volume of Sketches, Historical, Ming China: The Life and Thought of Han-shan
Descriptive and Critical, London 1880; J. Eracle, La Te-ch’ing, 1546-1623, University Park 1979; S. Hu,
Doctrine bouddhique de la Terre Pure, Paris 1973; Id., Ch’an Buddhism in China: Its History and Method, in
Chan Insights and Oversights: An Epistemological Criti- «Philosophy East and West», 3 (1953), 3-24; Id., Shen-
que of the Chan Tradition, Princeton 1993; Id., Le Boud- hui heshang yiji [Raccolta delle opere pervenuteci del
dhisme Ch’an en mal d’histoire. Genèse d’une tradition monaco Shenhui], Shanghai 1930; Id., The Develop-
religieuse dans la Chine des T’ang, Paris 1989; Id., The ment of Zen Buddhism in China, in «The Chinese
Rhetoric of Immediacy: A Cultural Critique of Chan/Zen Social and Political Science Review», 15/4 (1932),
Buddhism, Princeton 1991; D.M. Farquhar, Emperor as 475-505; Id., The Indianization of China: A Case Study
Bodhisattva in the Governance of the Ch’ing Empire, in in Cultural Borrowing, in Indipendence, Convergence,
«HJAS», 38 (1978) 1, 5-34; A. Forte, Mingtang and and Borrowing in Institutions, Thought, and Art,
Buddhist Utopias in the History of the Astronomical Cambridge 1937, 219-247; S. Huang, Tangdai Fojiao
Clock. The Tower, Statue and Armillary Sphere Construc- dui zhengzhi zhi yingxiang [L’influenza del buddhismo
ted by Empress Wu, Roma-Paris 1988; Id., Political Tang nei confronti della politica], Hong Kong 1959; X.
Propaganda and Ideology in China at the End of the Huang (ed.), Minguo Fojiao qikan wenxian jicheng
Seventh Century. Inquiry into the Nature, Authors and [Raccolta di periodici buddhisti della Repubblica di
Function of the Dunhuang Document S. 6502, Followed Cina], 209 juan e 5 voll., Beijing 2006; L. Hurvitz,
by an Annotated Translation, Napoli 1976; H. Franke, Chih-i (538-597): An Introduction to the Life and Ideas
China under Mongol Rule, Aldershot 1994; Id., Chinesi- of a Chinese Monk, Brussels 1962; Id., Chu-hung’s One
scher und Tibetischer Buddhismus im Chine der Yüan- Mind of Pure Land and Ch’an Buddhism, in W.T. de
zeit, München 1996; Id., Tibetans in Yüan China, in Bary (ed.), in Self and Society in Ming Thought, New
J.D. Langlois (ed.), China under Mongol Rule, Prince- York 1970, 451-482; Id., Wei Shou, Treatise on Buddhi-
ton 1981, 296-328; O. Franke, Zur Frage der Einführung sm and Taoism. An English Translation of the Original
des Buddhismus in China, in «Mitteilungen des Semi- Chinese Text of Wei-shu CXIV and the Japanese Annota-
nars für Orientalischen Sprachen», 13 (1910), 295-305; tion of Tsukamoto Zenryu, Kyoto 1956; S. Ishii, Sōdai
K. Fujita, Genshi jōdo shisō no kenkyū [Studio sul pensie- Zenshūshi no kenkyū [Studio sulla storia del Chan di
ro della Terra Pura delle origini], Tokyo 1970; K. Fukui, epoca Song], Tokyo 1987; G. Itō, Shina Bukkyō seishi
Dōkyō no kisoteki kenkyū [Studio sui fondamenti del [Storia essenziale del buddhismo cinese], Yamaguchi-
taoismo], Tokyo 1952; J. Gernet, Biographie du maître ken 1923; Y. Jan, A Chronicle of Buddhism in China,
de Dhyâna Chen-houei du Ho-tsö (668-760): Contribu- 581-960 A.D. (Translations from Monk Chih-p’an’s
tion à l’histoire de l’école du Dhyâna, in «JA», 139 Fo-tsu T’ung-chi), Santiniketan 19661; Id., Buddhist
(1951) 1, 29-68; Id., Complément aux Entretiens du Relations Between India and Sung China, in «History
maître de Dhyâna Chen-houei, in «BEFEO», 44 (1954) of Religions», 6 (19662), 24-42 e 135-168; L. Jiang,
2, 453-466; Id., Les aspects économiques du bouddhisme Dunhuang weida de wenhua baozang [Tesori culturali
dans la société chinoise du Ve au Xe siècle, Saigon 1956; di Dunhuang], Shanghai 1958; W. Jiang, Leaving for
Id., Les entretiens du maître de dhyâna Chen-houei du the Rising Sun: The Historical Background of Yinyuan
Ho-tsö (668-760), Paris 1949; Geumgang Center for Longqi’s Migration to Japan in 1654, in «Asia Major»,
Buddhist Studies, Korean Buddhism in East Asian 17/2 (2004), 89-120; Id., Orthodoxy, Controversy and
Perspective, Seoul 2007; H.A. Giles, The Travels of the Transformation of Chan Buddhism in Seventeenth-
206 E. Bianchi

century China: With Special Attention to the Establi- cinese], Beijing 1995; P. Magnin, La vie et l’Œuvre de
shment of the Japanese Obaku School, in «Hua Lin Huisi (515-577): les origines de la secte bouddhique
Buddhist Journal», 3 (2003), 291-312; Id., Zhongguo chinoise du Tiantai, Paris 1979; M. Tairyo, Gikyo no
Fojiao shi [Storia del buddhismo cinese], Shanghai kenkyū [Studi sui testi apocrifi], Kyoto 1977; J. Maral-
1929; R.F. Johnston, Buddhist China, London 1913; do, Is There Historical Consciousness Within Ch’an?, in
C.B. Jones, Buddhism in Taiwan. Religion and the State «Japanese Journal of Religious Studies», 12/2-3
1660-1990, Honolulu 1999; J. Jorgensen, Heinrich (1986), 141-172; H. Maspero, Comment le Bouddhisme
Dumoulin’s Zen Buddhism: A History, in «Japanese s’est introduit en Chine, in «BEFEO», 10 (19101),
Journal of Religious Studies», 18/4 (1991), 377-400; 629-636; Id., La religion chinoise dans son développe-
St.A. Julien, Histoire de la vie de Hiouen-Tsang et ses ment historique, Paris 1950, Id., Le Songe et l’Ambassade
voyages dans l’Inde, entre les années 629 et 645, Paris de l’Empereur Ming, in «BEFEO», 10 (19102), 95-130;
1853; Id., Mémoires sur les Contrées Occidentales, tradu- Masunaga R., The Soto Approach to Zen, Tokyo 1958;
ites du sanscrit en chinois, en l’an 648, par Hiouen- Matsumoto E., Tonkōga no kenkyū [Studio sulle pitture
Thsang, 2 voll., Paris 1857-1858; Kamata S., Chūgoku di Dunhuang], 2 voll., Tokyo 1937; J.R. McRae, Seeing
Bukkyō shisōshi kenkyū [Studio sulla storia del pensiero Through Zen: Encounter, Transformation, and Genealo-
buddhista cinese], Tokyo 1968; Id., Chūgoku kegon gy in Chinese Chan Buddhism, Berkeley 2003; Id., The
shisōshi no kenkyū [Studio sulla storia del pensiero della Northern School and the Formation of Early Ch’an
Huayan cinese], Tokyo 1965; M.T. Kapstein (ed.), Buddhism, Honolulu 1986; Miaoran, Minguo Fojiao
Buddhism Between Tibet and China, Boston 2009; M.T. dashi nianji [Annali dei principali eventi del buddhi-
Kapstein - B. Dotson (ed.), Contributions to the Cultu- smo nella Repubblica di Cina], Taipei 1995; Michibata
ral History of Early Tibet, Leiden 2007; J. Kieschnick, R., Chūgoku Bukkyōshi [Storia del buddhismo cinese],
The Eminent Monk. Buddhist Ideals in Medieval Chine- Kyoto 1958; Id., Tōdai Bukkyōshi no kenkyū [Studio
se Hagiography, Honolulu 1997; Id., The Impact of sulla storia del buddhismo Tang], Kyoto 1957; Id.,
Buddhism on Chinese Material Culture, Princeton - Tōdai jiin no keizaiteki kenkyū [Studio sull’economia
Oxford 2003; Kodera T.J., Dōgen’s Formative Years in dei monasteri Tang], Kyoto 1934; Miyakawa H.,
China: An Historical Study and Annotated Translation Rikuchō shūkyōshi [Storia della religione delle Sei Dina-
of the Hōkyōki, London 1980; Koichi S., Biographies of stie], Tokyo 1948; Mizuno B., Shina Bukkyō kinseishi no
Eminent Monks in a Comparative Perspective: The kenkyū [Studio sulla storia moderna del buddhismo
Function of the Holy in Medieval Chinese Buddhism, in cinese], Tokyo 1925; Mizuno S. - Nagahiro T., Ryūmon
«Chung-Hwa Buddhist Journal», 7 (1994), 479-498; sekkutsu no kenkyū [Studi sulle grotte di Longmen],
Id., Two Sources of Chinese Buddhist Biographies: Stupa Tokyo 1941; Id., Yün-kang Caves, 32 voll., Kyoto 1952-
Inscriptions and Miracle Stories, in P. Granoff - S. Koichi, 1956; Mochizuki S., Shina Jōdo kyōrishi [Storia della
Monks and Magicians: Religious Biographies in Asia, scuola cinese della Terra Pura], Kyoto 1942; G. Müller,
New York-London 1988, 119-228; W. Lai - L.R. Lanca- Buddhismus und Moderne. Ouyang Jingwu, Taixu und
ster (ed.), Early Ch’an in China and Tibet, Berkeley das Ringen um ein Zeitgemässes Selbstverständnis im
1983; Lan J., Ershi shiji de Zhong Ri Fojiao [Buddhismo chinesischen Buddhismus des frühen 20. Jahrhunderts,
cinese e giapponese del ventesimo secolo], Taipei 1991; Stuttgart 1993; Nogami S., Ryō Kin no Bukkyō [Il
J. Legge, Record of Buddhistic Kingdoms, Being an buddhismo in epoca Liao e Jin], Kyoto 1953; Nukariya
Account by the Chinese Monk Fa-hsien of His Travels in K., Zengaku shisōshi [Storia del pensiero Chan/Zen], 2
India and Ceylon, Oxford 1886; Leguan, Zhongguo voll., Tokyo 1969 (I ed. 1923-1925); Ogasawara S.,
Fojiao jindai shi lunji [Raccolta di studi sulla storia Chūgoku Jōdokyōka no kenkyū [Studio sulla scuola cine-
moderna del buddhismo cinese], Yonghe (TW) 1978; se della Terra Pura], Kyoto 1951; R. Orlando, A Study of
F.D. Lessing, Yung-ho-kung. An Iconography of the Chinese Documents Concerning the Life of the Tantric
Lamaist Cathedral in Peking. With notes on Lamaist Buddhist Patriarch Amoghavajra, Princeton 1981; C.D.
Mythology and Cult, Stockholm 1942; S. Levi, Les Orzech, Seeing Chen-yen Buddhism: Traditional Scho-
Missions de Wang Hiuen Ts’e dans l’Inde, in «JA», larship and the Vajrayāna in China, in «History of Reli-
(1900), 466-468; Id., Notes sur les Indo-Scythes, in gions», 29/2 (1989), 87-114; Osabe K., Tōdai mikkyōshi
«JA», (1897), 14-20; Li J., Pao Chang’s Biographies of zakkō [Studi diversi sulla storia del Tantrismo Tang],
Buddhist Nuns, Osaka 1981; Li Y., The Life of Hsuan- Kobe 1971; Id., Tō Sō mikkyōshi ronkō [Della storia del
tsang, Peking 1958; Liang Q., Zhongguo Fojiao yanjiu Tantrismo Tang e Song], Kyoto 1982; D.L. Overmyer,
shi [Storia degli studi sul buddhismo cinese], 1922 (rist. Folk Buddhist Religion: Disserting Sects in Late Traditio-
Shanghai 1988); W. Liebenthal, A Biography of Chu nal China, Cambridge (Mass.) 1976; P. Pelliot, La secte
Tao-sheng, in «MN», 11/3 (1955), 284-316; Id., du lotus blanc et la secte du nuage blanc, in «BEFEO», 3
Chinese Buddhism During the Fourth and Fifth Centuri- (1903), 304-317 e 4, (1904), 436-440; Id., Les grottes de
es, in «MN», 11/1 (1955), 44-83; Id., The Book of Touen-houang, 6 voll., Paris 1914-1924; Id., Les pays
Chao, Peking 1948; A.E. Link, Biography of Tao-an, in d’Occident d’auprès le Wei lio by Édouard Chavannes, in
«TP», 46 (1958), 1-48; Id., Shih Seng-Yu and His «BEFEO», 6 (1906), 361-400; Id., Meou-tseu ou les
Writings, in «JAOS», 80/1 (1960), 17-43; Lü J., doutes levés, in «TP», 19 (1920), 255-433; B. Petzold,
Zhongguo mijiao shi [Storia del buddhismo tantrico Die Quintessenz der T’ien-t’ai-(Tendai-) Lehre, Wiesba-
Buddhismo della Cina e dell’Asia centrale e orientale 207

den 1982; Id., The Chinese Tendai Teachings, in «EB», 1952; Takasaki J., Kegon shisō no tenkai [Lo sviluppo del
4 (1927-1928), 299-347; D.A. Pittman, Toward a pensiero Huayan], in A. Hirakawa et al. (ed.), Kōza
Modern Chinese Buddhism: Taixu’s Reforms, Honolulu Daijō Bukkyō 3, Tokyo 1983, 1-44; Tan S., Han Tang
2001; J. Prip-Møller, Chinese Buddhist Monasteries, foshi tanzhen [Un’indagine sulla verità della storia del
København 1937; K.L. Reichelt, Truth and Tradition in buddhismo Han e Tang], Guangzhou 1991; K.K. Tana-
Chinese Buddhism, Shanghai 1927; E.O. Reischauer, ka - R.E. Robertson, A Ch’an Text from Tun-huang:
Ennin’s Diary: The Record of a Pilgrimage to China in Implications for Ch’an Influence on Tibetan Buddhism,
Search of the Law, New York 19551; Id., Ennin’s Travels in S.D. Goodman - R.M. Davidson (ed.), Tibetan
in T’ang China, New York 19552; J.-P.A. Rémusat, Buddhism: Reason and Revelation, New York 1992,
Fo-Koue-Ki. Relation des Royaumes bouddhiques, Paris 57-78; Tang Y., Han Wei liang Jin Nan-bei chao Fojiao
1836; J. Ren, On Hu Shih’s Mistakes in his Study of the shi [Storia del buddhismo Han, Wei, Jin e delle Dinastie
History of the Chan Sect, in «Chinese Studies in Philo- Settentrionali e Meridionali], Shanghai 1938; Id., Lun
sophy», 15/4 (1984), 70-98; Id. (ed.), Zhongguo Fojiao Zhongguo Fojiao wushi zong [Circa le cinquanta scuole
shi [Storia del buddhismo cinese], 5 voll., Beijing 1981- del buddhismo cinese], in «Xiandai Foxue», 4 (19621),
1988; E. Rouselle, Das Leben des Patriarchen Hui-neng, 15-23; Id., Sui Tang Fojiao shi gao [Bozza sulla storia del
in «Sinica», 5 (1930), 174-191; Sakaino K., Shina buddhismo Tang e Sui], Beijing 19622; Tao Xisheng,
Bukkyō seishi [Storia essenziale del buddhismo in Cina], Tangdai siyuan jing ji shiliao [Documenti sull’economia
Tokyo 1935; G.E. Sargent, T’an-yao and His Times, in dei monasteri Tang], s.l., s.d; B.J. Ter Haar, Ritual and
«MS», 16 (1957), 363-396; Sasaki G., Shina Jōdokyōshi Mythology of the Chinese Triads: Creating an Identity,
[Storia della scuola della Terra Pura in Cina], 2 voll, s.l. Leiden 1998; Id., The White Lotus Teachings in Chinese
1913; H. Schmidt-Glintzer, Die Identität der buddisti- History, Leiden - New York - Köln 1992; J. Thiel, Der
schen Schulen und die Kompilation buddhistischer Streit der Buddhisten und Taoisten zur Mongolzeit, in
Universalgeschichten in China. Ein Beitrag zur Geistesge- «MS», 20 (1961), 1-81; K.A. Tsai, Lives of the Nuns:
schichte der Sung-Zeit, Wiesbaden 1982; Sekiguchi S., The Pi-ch’iu-ni Chuan. Biographies of Famous Chinese
Tendai kyōgaku shi [Storia dell’insegnamento Tiantai], Nuns from 317-516 C.E., Delhi 1996; Tsukamoto Z., A
Tokyo 1977; Id., Zenshū shisōshi [Storia del pensiero History of Early Chinese Buddhism: From its Introduc-
della scuola Chan], Tokyo 1964; J.D. Sellmann, A Bela- tion to the Death of Hui-yüan. Translated by L. Hurvitz,
ted Response to Hu Shih and S.T. Suzuki, in «Philosophy 2 voll., Tokyo 1985; Id., Chūgoku Bukkyō tsūshi [Storia
East and West», 45 (1995), 97-104; R.H. Sharf, della prima fase del buddhismo cinese], Tokyo 1979;
Coming to Terms with Chinese Buddhism. A Reading of Id., Chūka Minkoku no Bukkyō [Il buddhismo nella
the Treasure Store Treatise, Honolulu 2001; Shigenoi Repubblica di Cina], in «Tōyōgaku ronsō», Feb.
Shizuka, Tōdai Bukkyōshi ron [Studio sulla storia del (1952), 295-330; Id., Nisshi Bukkyō kōshōshi kenkyū
buddhismo Tang], Kyoto 1973; Shih H., The Syncreti- [Studio sulla storia degli scambi tra il buddhismo giap-
sm of Ch’an and Pure Land Buddhism, New York 1992; ponese e cinese], Tokyo 1944; Id., Shina Bukkyōshi
R. Shih, Biographies des Moins Eminents (Kao Seng kenkyū: Hokugi hen [Studio sulla storia del buddhismo
Tchouan) de Houei-kiao, Louvain 1968; E. Sperling, The in Cina: i Wei Settentrionali], Tokyo 1942; G. Tucci,
5th Karma-pa and Some Aspects of the Relationship L’influsso del buddhismo sulla civiltà dell’Estremo Orien-
Between Tibet and the Early Ming, in M. Aris - S.S.K. te, in «Bilychnis», 17 (1921), 144-155; G. Tuttle, Tibe-
Aung (ed.), Tibetan Studies in Honor of Hugh tan Buddhists in the Making of Modern China, New
Richardson, Warminster 1980, 280-289; A. Stein, The York 2004; Ui H., Shaku Dōan kenkyū [Studio su Shi
Thousand Buddhas, Ancient Buddhist Paintings from Daoan], Tokyo 1956; Id., Zenshūshi kenkyū [Studio
the Cave Temples of Tunhuang, London 1921; M. Strick- sulla storia del Chan], Tokyo 1939; A. Waley, The Real
mann, Mantras et mandarins. Le bouddhisme tantrique Tripitaka, London 1952; Id., Zen and Pragmatism, in
en Chine, Paris 1996; D.T. Suzuki, Essays on Zen «Philosophy East and West», 5 (1955), 75-78; Wang
Buddhism, 3 voll., London 1927-1933-1934; Id., Essen- W., Laozi huahushuo kaocheng [Indagine sul testo della
tials of Zen Buddhism, London-New York 1963; Id., conversione dei barbari ad opera di Laozi], in «Guoxue
Introduction to Zen Buddhism, New York 1949; Id., The jikan», 4/2 (1934), 1-122; Wang X., The Qing Court’s
Development of the Pure Land Doctrine, in «EB», 3 Tibet Connection: Lcang skya Rol pa’i rdo rje and the
(1924), 285-327; Id., Zen: A Reply to Hu Shih, in Qianlong Emperor, in «HJAS», 60/1 (2000), 125-163;
«Philosophy East and West», 3 (1953), 25-46; P. Swan- J.R. Ware, «Wei-shu» on Buddhism, in «TP», 30
son, Foundations of T’ien-t’ai Philosophy: The Flowe- (1933), 100-181; T. Watters, On Yuan Chwang’s Travels
ring of the Two Truths Theory in Chinese Buddhism, in India, 2 voll., London 1904; M. Weidner (ed.), Cultu-
Berkeley 1989; C. Taam, The Discovery of the Tun- ral Intersections in Later Chinese Buddhism, Honolulu
huang Library and Its Effect on Chinese Studies, in 2001; Id. (ed.), Latter Days of the Law. Images of Chine-
«Library Quarterly», 12/1-4 (1942), 686-705; J. Taka- se Buddhism 850-1850, Honolulu 1994; S. Weinstein,
kusu, A Record of the Buddhist Religion as Practised in Buddhism under the T’ang, Cambridge 1987; Id., Impe-
India and the Malay Archipelago (A.D. 671-695), rial Patronage in the Formation of T’ang Buddhism, in
London 1896; Takao Giken, Chūgoku Bukkyō shiron A.F. Wright - D. Twitchett (ed.), Perspectives on the
[Trattati sulla storia del buddhismo cinese], Kyoto T’ang, New Haven 1973, 265-306; H.H. Welch,
208 E. Bianchi

Buddhism under Mao, Cambridge 1972; Id., The lihuolun], in «Yanjing xuebao», 36 (1949), 1-16; E.
Buddhist Revival in China, Cambridge 1968; Id., The Zürcher, Buddhist Influence on Early Taoism: A Survey
Practice of Chinese Buddhism, 1900-1950, Cambridge of Scriptural Evidence, in «TP», 66/1-3 (1980), 84-147;
1967; R. Whitfield et all., Cave Temples of Mogao. Art Id., Perspectives in the Study of Chinese Buddhism, in
and History on the Silk Road, Los Angeles 2000; R. «JRAS», 2 (19821), 161-176; Id., «Prince Moonlight».
Whitfield - A. Farrer, Caves of Thousand Buddhas. Messianism and Eschatology in Early Medieval Chinese
Chinese Art from the Silk Route, London 1990; R. Whit- Buddhism, in «TP», 68/1-3 (19822), 1-75; Id., The
field, Dunhuang: Caves of the Singing Sands, 2 voll., Buddhist Conquest of China. The Spread and Adapta-
London 1995; A.F. Wright, Biography and Hagiogra- tion of Buddhism in Early Medieval China, 2 voll.,
phy. Hui-chiao’s Lives of Eminent Monks, in «Silver Leiden 1959.
Jubilee Volume of the Zinbun-Kagaku-Kenkyūsyo», Bibliografia essenziale sulla storia del buddhismo
Kyoto 1954, 383-432; A.F. Wright, Buddhism in Chine- coreano, giapponese e tibetano.
se History, Stanford 1959; Id., Fo-t’u-teng, in «HJAS», Corea: R.E. Buswell (ed.), Currents and Counter-
2 (1948), 322-370; Id., The Formation of the Sui Ideolo- currents: Korean Influences on the East Asian Buddhi-
gy, in J.K. Fairbank (ed.), Chinese Thought and Institu- st Traditions, Honolulu 2005; Id., The Formation of
tions, Chicago 1957, 71-104; Xiao P., Jindai Zhongguo Ch’an Ideology in China and Korea: The Vajrasamādhi-
Fojiao de fuxing [La rinascita del buddhismo cinese Sūtra. A Buddhist Apocryphon, Princeton 1989; Id.,
Moderno], Guangzhou 2003; Yabuki K., Sangaikyō no The Korean Approaches to Zen: The Collected Works of
kenkyū [Studio sull’insegnamento dei Tre Stadi], Tokyo Chinul, Honolulu 1983; Id., Tracing Back the Radian-
1927; Yamanouchi S., Shina Bukkyōshi kenkyū [Studio ce: Chinul’s Korean Way of Zen, Honolulu 1991; T.
sulla storia del buddhismo cinese], Kyoto 1921; Yama- Chae (ed.), The History and Culture of Buddhism in
zaki H., Shina chūsei Bukkyō no tenkai [Studio sul Korea, Seoul 1993; Chun S. (ed.), Buddhist Cultu-
buddhismo medievale cinese], Tokyo 1942; Id., Zui Tō re in Korea, Seoul 1974; C.A. Clark, Religions of Old
Bukkyōshi no kenkyū [Studio sulla storia del buddhismo Korea, New York 1932; Geumgang Center for Buddhi-
Sui e Tang], Kyoto 1967; Yan Y., Hanchuan mijiao st Studies, Korean Buddhism in East Asian Perspective,
[Buddhismo tantrico di tradizione cinese], Shanghai Seoul 2007; J.H. Grayson, Korea: A Religious History,
1999; Yanagida S., Shoki no Zenshi. I. Ryōgashijiki, Oxford 1989; H. Keel, Chinul: Founder of the Korean
Denhōbōki; II. Rekidai hōbōki [Antiche storie Chan. I. Sǒn Tradition, Berkeley 1984; L.R. Lancaster - S. Kikun
Lengjie shizu ji, Chuanfabao ji; II. Lidai fabao ji], Tokyo - Y. Chaishin (ed.), Buddhism in Koryǒ: A Royal Reli-
1971-1976; Yang Y., Zhongguo Fojiao de eyun [La sven- gion, Berkeley 1996; Id. (ed.), Assimilation of Buddhi-
tura del buddhismo cinese], Hong Kong 1955; Yorito- sm in Korea: Religious Maturity and Innovation in the
mi M., Chūgoku mikkyō no kenkyū [Studio sul Tantri- Silla Dynasty, Berkeley 1991; Id. (ed.), Buddhism in the
smo cinese], Tokyo 1979; Yoshizu Y., Kegon-Zen no Early Chosǒn: Suppression and Transformation, Berke-
shisōshiteki kenkyū [Studi sulla storia del pensiero ley 1996; Id. (ed.), Introduction of Buddhism to Korea:
Huayan Chan], Tokyo 1985; C. Yü, Chung-feng Ming- New Cultural Patterns, Berkeley 1989; P.H. Lee, Lives
pen and Ch’an Buddhism in the Yüan, in H. Chan - W.T. of Eminent Korean Monks: The Haedong Kosŭng Chǒn,
de Bary (ed.), Yüan Thought: Chinese Thought and Reli- Cambridge 1969; Id. (ed.), Sourcebook of Korean Civi-
gion under the Mongols, New York 1982, 419-477; Id., lization, 2 voll., New York 1993; S.J. Palmer (ed.), The
Some Ming Buddhist Responses to Neo-confucianism, in New Religions of Korea, Seoul 1967; J. Shim, Kore-
«Journal of Chinese Philosophy», 15 (1988), 371-413; an Buddhism: Tradition and Transformation, Seoul
Id., The Renewal of Buddhism in China: Chu-hung and 1999; F. Starr, Korean Buddhism: History, Condition,
the Late Ming Synthesis, New York 1981; Yu L., Minguo Art, Boston 1918; E. Tamura - S. Hoon (ed.), Shiragi
gaosengzhuan [Biografie di monaci eminenti nella to asuka hakuhō no Bukkyō bunka [Il regno di Silla e la
Repubblica di Cina], 4 voll., Taipei 1998-2000-2001- cultura buddhista dei periodi Asuka e Hakuhō], Tokyo
2002; Id., Zhongguo jinxiandai Fojiao renwu zhi [Anna- 1975; Yang H. - Jan Y. - Iida S. - L.W. Preston, The Hye
li delle personalità buddhiste della Cina moderna e Ch’o Diary: Memoir of the Pilgrimage to the Five Regions
contemporanea], Beijing 1995; Zhang M. (ed.), Xian- of India, Berkeley-Seoul 1984.
dai Fojiao xueshu congkan [Collectanea di studi Buddhi- Giappone: M. Abe, A Study of Dôgen: His Philosophy
sti moderni], 100 voll., Taipei 1976-1979; Zhang M. and Religion, New York 1992; R. Abé, The Weaving of
(ed.), Zhongguo Fojiao shixue shilun ji [Raccolta di studi Mantra: Kūkai and the Construction of Esoteric Buddhi-
storici sulla storia del buddhismo cinese], Taipei 1978; st Discourse, New York 1999; M. Anesaki, History of
Zhangjia (ed.), Zhongguo Fojiao shi lun ji [Raccolta di Japanese Religion. With Special Reference to the Social
studi sulla storia del buddhismo cinese], 3 voll., Taipei and Moral Life of the Nation, London 1930; M. Anesa-
1956; Zhou S., Zhou Shujia Foxue lunzhu ji [Raccolta ki, Nichiren the Buddhist Prophet, Cambridge 1916; Id.,
delle opere sul buddhismo di Zhou Shujia], Beijing Religious Life of the Japanese People, revised by H. Kishi-
1991; Zhou X., Zhongguo jindai Fojiao shixue mingjia moto, Tokyo 1970 (I ed. 1936); R.N. Bellah, Tokuga-
pingshu [Un commento su autorevoli storici del buddhi- wa Religion: The Values of Pre-Industrial Japan, Glen-
smo cinese moderno], Shanghai 2006; Zhou Y., Mouzi coe 1957; W.M. Bodiford, Sōtō Zen in Medieval Japan,
lihuolun niandai kao [Studi sulla datazione del Mouzi Honolulu 1993; A. Bloom, Shinran’s Gospel of Pure
Buddhismo della Cina e dell’Asia centrale e orientale 209

Grace, Tucson 1965; M.L. Blum, The Origin and Deve- ga, Foundation of Japanese Buddhism, 2 voll., Los Ange-
lopment of Pure Land Buddhism: A Study and Transla- les-Tokyo 1974-1976; A. Matsunaka, The Buddhi-
tion of Gyōnen’s Jōdo Hōmon Genrushō, Oxford-New st Philosophy of Assimilation: The Historical Develop-
York 2002; J. Chen, Legend and Legitimation: The ment of the Honji-Suijaku Theory, Tokyo 1969; N.
Formation of Tendai Esoteric Buddhism in Japan, Brus- McMullin, Buddhism and the State in Sixteenth-Centu-
sels (in corso di stampa); M. Collcutt, Five Mountains: ry Japan, Princeton 1984; Id., Historical and Historio-
The Rinzai Zen Monastic Institution in Medieval Japan, graphical Issues in the Study of Pre-modern Japanese Reli-
Cambridge 1981; J.C. Dobbins, Envisioning Kamaku- gion, in «Japanese Journal of Religious Studies», 16/1
ra Buddhism, in «Supplement to the May 1991 Issue (1989), 3-40; M.R. Mullins - Shimazono S. - P.L. Swan-
of the Japanese Religions Bulletin», 1991; Id., Jōdo son (ed.), Religion and Society in Modern Japan, Berke-
Shinshū: Shin Buddhism in Medieval Japan, Bloo- ley 1993; Murata K., Japan’s New Buddhism, Tokyo
mington 1989; H. Dumoulin, Zen Buddhism: A Histo- 1969; Nakamura H., A History of the Development of
ry. 2: Japan, New York 1988-1990; C.N.E. Eliot, Japa- Japanese Thought, 2 voll., Tokyo 1967; A.K. Reischau-
nese Buddhism, London 1935; B. Faure, Visions of er, Studies in Japanese Buddhism, New York 1917; G.
Power: Imagining Medieval Japanese Buddhism, Prin- Renondeau, La date de l’Introduction du Bouddhisme
ceton 1996; K. Golzio, Max Weber on Japan: The Role au Japon, in «TP», 47 (1959), 16-29; J. Robert, Les
of the Government and the Buddhist Sects, in «Journal Doctrines de l’école japonaise Tendai au début du IXe
of Developing Societies», 1/2 (1985), 212-223; A.G. siècle. Gishin et le Hokke-shu gi shu, Paris 1990; Saburō
Grapard, Japan’s Ignored Cultural Revolution: The Sepa- I., Chūsei Bukkyō shisōshi kenkyū [Studi sulla storia del
ration of Shinto and Buddhist Divinities in Meiji (ishim- pensiero del buddhismo medievale], Kyoto 1947; E.D.
butsu bunri) and a Case Study: Tōnomine, in «Histo- Saunders, Buddhism in Japan. With an Outline of Its
ry of Religions», 23/3, 240-265; P. Groner, Ryōgen Origins in India, Philadelphia 1964; Shunjō H., Hōnen,
and Mount Hiei: Japanese Tendai in the Tenth Centu- the Buddhist Saint. His Life and Teaching. Translation,
ry, Honolulu 2002; Id., Saichō: The Establishment of the historical introduction, explanatory and critical notes
Japanese Tendai School, Princeton 1996; Hanayama S., by H.H. Coates and Ryūgaku I., 5 voll., Kyoto 1925;
History of Japanese Buddhism, translated and edited by Soga R., Shinran’s View of Buddhist History, in «The
Yamamoto K., Tokyo 1960; H. Hardacre, Lay Buddhi- Eastern Buddhist», 32/1 (2000), 106-129; E. Steinil-
sm in Contemporary Japan: Reiyūkai Kyōdan, Prince- ber-Oberlin, The Buddhist Sects of Japan: Their Histo-
ton 1984; I. Hori, Folk Religion in Japan: Continuity ry, Philosophical Doctrines and Sanctuaries, London
and Change, Chicago 1968; S. Ienaga, Japan’s Moder- 1938; J. Stone, Original Enlightenment and the Tran-
nization and Buddhism, in «Contemporary Religions sformation of Medieval Japanese Buddhism, Honolu-
in Japan», 6/1 (1965), 1-41; Id., Jōdai Bukkyō shisōshi lu 1999; Id., Reexamining Stereotypes in the Study of
kenkyū [Studi sulla storia del pensiero del buddhismo Nichiren: Nationalism, Intolerance, and Independen-
antico], Tokyo 1948; Ienaga S. - Akamatsu T. - Tama- ce from Tendai, in «Supplement to the May 1991 Issue
mura T. (ed.), Nihon Bukkyōshi [Storia del buddhismo of the Japanese Religions Bulletin», 1991; D.T. Suzu-
giapponese], Kyoto 1972; Ishida M., Shakyō yori mita- ki, Zen and Japanese Culture, New York 1959; Wata-
ru Nara-chō Bukkyō no kenkyū [Studio del buddhismo nabe S., Japanese Buddhism. Translated by A. Bloom,
di epoca Nara basato su manoscritti di sutra], Tokyo Tokyo 1964; Takeuchi M., Nihon no Zen [Lo Zen giap-
1930; J.H. Kamstra, Encounter or Syncretism: The ponese], Tokyo 1976; Tamamuro T., Nihon Bukkyōshi
Initial Growth of Japanese Buddhism, Leiden 1967; gaisetsu [Introduzione alla storia del buddhismo giap-
Kasahara K. (ed.), A History of Japanese Religion, Tokyo ponese], Tokyo 1940; Tamura Y., Japanese Buddhism:
2001; Kashiwahara Y. - Koyu S. (ed.), Shapers of Japa- A Cultural History, Tokyo 2001; Tsuji Z. (ed.), Nihon
nese Buddhism, Tokyo 1994; J.E. Ketelaar, Of Hereti- Bukkyōshi [Storia del buddhismo giapponese], 11 voll.,
cs and Martyrs in Meiji Japan: Buddhism and Its Perse- Tokyo 1944-1953; M.W. de Visser, Ancient Buddhism
cution, Tokyo 1994; J.E. Kidder, Early Buddhist Japan, in Japan: Sūtras and Ceremonies in Use in the Seventh
New York 1972; Kishimoto H., Japanese Religion in and Eighth Centuries A.D. and Their History in Later
the Meiji Era, translated by J.F. Howes, Tokyo 1956; Times, 2 voll., Leiden 1928-1935; D.R. Williams, The
J.M. Kitagawa, The Buddhist Transformation in Japan, Other Side of Zen: A Social History of Sōtō Buddhism in
in «History of Religions», 4/2 (1965), 319-336; Id., Tokugawa Japan, Princeton-Oxford 2005; Yoshida K.,
Paradigm Change in Japanese Buddhism, in «Japanese Nihon kindai Bukkyōshi kenkyū [Studio sulla storia del
Journal of Religious Studies», 11/2-3 (1984), 115-142; buddhismo moderno giapponese], Tokyo 1959; Yoshi-
Id., Religion in Japanese History, New York 1966; Kiyo- ro T., Japanese Buddhism: A Cultural History, Tokyo
ta M., Buddhism in Postwar Japan: A Critical Survey, in 2000.
«MN», 24 (1969), 113-136; Kuroda T. (ed.), Kokka to Tibet: Z. Ahmad, A History of Tibet by Ngag-dbang
tennō: Tennōsei ideorogi toshite no Bukkyō [Stato e Impe- Blo-bzang rGya-mtsho, Fifth Dalai Lama of Tibet,
ratore: il buddhismo come ideologia del sistema impe- Bloomington 1995; S.G. Amipa, Histoire et doctrines
riale], Tokyo 1987; Id., Ōbō to buppō: Chūseishi no kōzō de la tradition sakyapa. Une goutte d’eau du splendi-
[Legge imperiale e legge buddhista: struttura della storia de océan, Paris 1987; J. Bacot - F.W. Thomas - C. Tous-
medievale], Kyoto 1983; D. Matsunaga - A. Matsuna- saint, Documents de Touen-houang relatifs à l’histoire du
210 E. Bianchi

Tibet, Paris 1940-1946; R. Barraux, Histoire des dalaï 1932; P. Pelliot, Histoire ancienne du Tibet, Paris 1961;
lamas. Quatorze reflets sur le lac des visions, Paris 1993; L. Petech, Central Tibet and the Mongols. The Yüan-Sa-
S. Batchelor (ed.), The Jewel in the Lotus: A Guide to the skya Period of Tibetan History, Roma 1990; Id., China
Buddhist Traditions of Tibet, London 1987; C. Bell, The and Tibet in the Early 18th Century: History of the Esta-
Religion of Tibet, Oxford 1931; A. Blondeau, Bya-rung blishment of Chinese Protectorate in Tibet, Leiden 1972;
kha-shor, légende fondatrice du Bouddhisme tibétain, in H.E. Richardson - D.L. Snellgrove, A Cultural Histo-
«TS», 1 (1994), 31-48; M. Boussemart, Dromteunpa, ry of Tibet, New York-London 1968; H.E. Richardson,
l’humble yogi, ou le renouveau du bouddhisme au Tibet High Peaks, Pure Earth: Collected Writings on Tibetan
au XIe siècle, Marzens 1999; J. Broughton, Early Ch’an History and Culture, London 1998; Id., The Karma-pa
Schools in Tibet, in «SCH», (1983), 1-68; K. Ch’en, Sect: A Historical Note, in «JRAS», (1958), 139-165 e
Transformations in Buddhism in Tibet, in «Philosophy (1959), 1-18; Id., Tibet and its History, Boulder 1984;
East and West», 7/3-4 (1957), 117-125; E.K. Dargyay, G.N. Roerich (tr.), The Blue Annals of gŽon-nu-dpal, 2
The Rise of Esoteric Buddhism in Tibet, Delhi 1977; P. voll., Calcutta 1949-1953; J.F. Roccasalvo, The Debate
Demiéville, Le concile de Lhasa. Une controverse sur le at bSam yas: A Study in Religious Contrast and Corre-
quiétisme entre bouddhistes de l’Inde et de la Chine au spondence, in «Philosophy East and West», 30 (1980)
VIIIe siècle de l’ère chrétienne, Paris 1952; R. Dudjom 4, 505-520; D.S. Ruegg, Buddha-nature, Mind and the
- Y.D. Jikdrel, The Nyingma School of Tibetan Buddhi- Problem of Gradualism in a Comparative Perspective: On
sm: Its Fundamentals and History. Translated by M. the Transmission and Reception of Buddhism in India and
Kapstein, 2 voll., Boston 1991; H. Eimer, Eine frühe Tibet, London 1989; Id., The Life of Bu ston Rin po che,
Quelle zur literarischen Tradition: Über die «Debatte with the Tibetan Text of Bu ston rNam thar, Roma 1966;
von bSam yas’», in E. Steinkellner (ed.), Tibetan Histo- Samten N. (tr.), The White Annals. By Gendün Chöm-
ry and Language. Studies Dedicated to Uray Géza on His pel, Dharamsala 1978; G. Samuel, Civilized Shamans.
Seventieth Birthday, Wien 1991, 164-165; M. Esposito Buddhism in Tibetan Societies, Washington 1993; E.G.
(éd.), Images of Tibet in the 20th Centuries, 2 voll., Paris Smith, Among Tibetan Texts. History and Literature of
2008; M.C. Goldstein, A History of Modern Tibet: The the Himalayan Plateau, Boston 2001; D.L. Snellgrove,
Demise of the Lamaist State, Berkeley 1989; M.C. Gold- Buddhist Himālaya, New York 1957; Id., Indo Tibetan
stein - M.T. Kapstein (ed.), Buddhism in Contempora- Buddhism. Indian Buddhists and Their Tibetan Succes-
ry Tibet. Religious Revival and Cultural Identity, Berke- sors, 2 voll., Boston-London 1987; P.K. Sørensen, Tibe-
ley 1998; Id., The Snow Lion and the Dragon. China, tan Buddhist Historiography: The Mirror Illuminating
Tibet and the Dalai Lama, Berkeley 1997; A. Heller - the Royal Genealogies, Wiesbaden 1994; R.A. Stein,
G. Orofino (ed.), Discoveries in Western Tibet and the La civilisation tibétaine, Paris 1962; Id., Tibetica Anti-
Western Himalayas. Essays on History, Literature, Archa- qua IV: La tradition relative au début du Bouddhisme au
eology and Art, Leiden 2007; H.R. Hoffmann, The Reli- Tibet, in «BEFEO», 75 (1986), 169-196; J. Stott (ed.),
gions of Tibet, London 1961; Id., Tibetan Historiography The History of the Sakya Tradition. By Chogay Trichen
and the Approach of the Tibetans to History, in «Journal Rinpoche, Bristol 1983; Suonan C., Xizang mijiao shi
of Asian History», 4/2 (1970), 169-177; F. Jagou, Le [Storia del buddhismo tantrico tibetano], Beijing 1998;
9e Panchen Lama (1883-1937). Enjeu des relations sino- Tarthang T., A History of the Buddhist Dharma, Berkeley
tibétaines, Paris 2004; M.T. Kapstein (ed.), Buddhism 1977; G. Tucci, Le religioni del Tibet, Roma 1976; Id.,
Between Tibet and China, Boston 2009; M.T. Kapstein The Validity of Tibetan Historical Tradition, in «India
- B. Dotson (ed.), Contributions to the Cultural History Antiqua», Leiden 1947, 309-322; Id., Tibetan Painted
of Early Tibet, Leiden 2007; M.T. Kapstein, The Tibe- Scrolls, 3 voll., Roma 1949; A. Vostrikov, Tibetan Histo-
tan Assimilation of Buddhism. Conversion, Contestation, rical Literature. Translated by R.H. Gupta, Calcutta
and Memory, Oxford 2000; K. Thinley, The History of 1970; Ya H., The Biographies of the Dalaï Lamas. Tran-
the Sixteen Karmapas of Tibet, Boulder 1980; A.C. de slated by Wang W., Beijing 1991; Yongzin Ling R., The
Körös, Tibetan Studies. Being a Reprint of the Articles dGe-lugs tradition of Buddhism in Tibet, in «The Tibet
contributed to the Journal of the Asiatic Society of Bengal Journal», 4 (1979) 1, 3-7.
and Asiatic Researches, Budapest 1984; L.W.J. van der Strumenti elettronici nel WWW: per lo studio
Kuijp, Dating the Two Lde’u Chronicles of Buddhism in del buddhismo disponiamo oggi di una grande varietà
India and Tibet, in «Asiatische Studien / Études Asiati- di risorse elettroniche consultabili attraverso il World
ques», 46/1 (1992), 468-491; P. Kværne, Aspects of the Wide Web; tra esse, segnaliamo quelle che riteniamo di
Origin of the Buddhist Tradition in Tibet, in «Numen», maggiore interesse per la storia della religione in Asia
19/1 (1972), 22-40; M. Lalou, Les Religions du Tibet, Orientale e in Tibet: Bibliographie du Tibet (http://
Paris 1957; Li A., Rñin-ma-pa: The Early Form of bibliographietibet.free.fr/); Buddha-l: Buddhist Discus-
Lamaism, in «JRAS», (1948), 142-163; A.W. Macdo- sion Forum (http://mailman.swcp.com/mailman/listin-
nald, Religion in Tibet at the Time of Srong-btsan sgam- fo/buddha-l); Buddhanet’s Buddhist Studies: Buddhist
po: Myth as History, in «TBS», 2 (1984), 129-140; E. History and Culture (www.buddhanet.net/e-learning/
Obermiller (tr.), History of Buddhism (Chos-hbyung) by history); Buddhist Studies WWW Virtual Library: The
Bu-ston; I: The Jewelry of Scripture; II: The History of Internet Guide to Buddhism and Buddhist Studies (www.
Buddhism in India and Tibet, 2 voll., Heidelberg 1931- ciolek.com/WWWVL-Buddhism.html); DharmaNet
Buddhismo della Cina e dell’Asia centrale e orientale 211

International (www.dharmanet.org); Digital Dictiona- (http://idp.bl.uk); Korean Buddhism Resources (www.


ry of Buddhism (www.buddhism-dict.net/ddb); Digi- hm.tyg.jp/~acmuller/kor-bud); The Center for Buddhi-
tal Library and Museum of Buddhist Studies (http:// st Studies Weblog (www.cbs.columbia.edu); The Chung
buddhism.lib.ntu.edu.tw); H-Buddhism: an H-Net Hwa Institute of Buddhist Studies (www.chibs.edu.tw);
discussion list (www.h-net.org/~buddhism); Informa- The Online Index of Chinese Buddhism (www.columbia.
tion Network on Chinese Buddhism (www.buddhism. edu/%7Egas2122/oicb.html); The Tibetan and Hima-
com.cn); International Association of Buddhist Studies layan Digital Library (www.thdl.org); The Tibetan
(www.iabsinfo.net); International Dunhuang Project Buddhist Resource Center (www.tbrc.org).

Potrebbero piacerti anche