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LORIENTALE
CORSO DI LAUREA
IN
LINGUE E CULTURE ORIENTALI E AFRICANE
TESI DI LAUREA
IN
LINGUA E LETTERATURA GIAPPONESE
RELATORE:
CANDIDATO:
PROF.SSA
ALESSIA AVECONE
AF/00345
INDICE
Introduzione1
Capitolo I
INTRODUZIONE
Miyazawa Kenji una delle pi interessanti figure letterarie del
Giappone moderno. Uomo straordinariamente energetico ed eclettico,
durante la sua breve ma intensa esistenza svolse un gran numero di
occupazioni diverse. Fu, infatti, scrittore e poeta, scienziato, agronomo,
pensatore
religioso,
musicista,
riformatore
sociale,
insegnante,
scientifiche
profonda
religiosit,
si
fondono
CAPITOLO I
MIYAZAWA KENJI: LA VITA E LE OPERE
Kenji nacque il 27 agosto 1896 a Hanamaki, prefettura di Iwate, nel
Thoku, allestremit nord-orientale dello Honsh, primo di cinque figli.
I genitori gestivano un banco dei pegni, unattivit molto redditizia in
una societ agricola in cui le coltivazioni, principale fonte di
sostentamento, erano spesso danneggiate da condizioni climatiche
sfavorevoli. Attraverso lattivit paterna, il giovane Kenji impar a
conoscere le drammatiche condizioni di vita dei contadini della regione,
nei confronti dei quali svilupp una forte sensibilit che lo avrebbe
accompagnato nel corso di tutta la sua vita, in stretta correlazione con il
suo interesse per la natura.
Gli anni delle scuole elementari furono per lui ricchi di stimoli. In
seguito alla politica del bunmei kaika (civilt e illuminismo) lanciata dal
governo Meiji (1868-1912) al fine di diffondere la cultura occidentale a
tutti i livelli della societ giapponese, il Giappone fu invaso da un flusso
di traduzioni di opere letterarie e scientifiche che arrivarono sin nelle pi
remote province, e alcune letture fatte in classe lasciarono unimpronta
indelebile nellimmaginazione del futuro scrittore. Di grande impatto
furono anche le lezioni di scienze naturali, che seguiva con passione,
tanto che gi allet di dieci anni cominci a compiere esplorazioni per
raccogliere insetti e minerali, guadagnandosi il soprannome di Ishikko
Ken-san (Ken delle pietre).
1 Scuola del Buddhismo della Terra Pura fondata dal monaco Shinran (1173-1263). Secondo
il Buddhismo della Terra Pura, chiunque pu essere salvato grazie alla fede nel Buddha
Amida, rinascendo nel suo Paradiso Occidentale.
2 Classica forma poetica giapponese in trentuno sillabe con schema 5-7-5-7-7
deve molto a questa fase della sua vita, cos come la ricerca sui
fertilizzanti determinante per il suo impegno teso al miglioramento
delle condizioni di vita degli agricoltori.
Durante lestate dei 1918 scrisse due racconti, Kumo to namekuji to
tanuki (Il ragno, il lumacone e il tasso) e
Futago no hoshi (Le stelle gemelle), i primi di una vastissima
produzione, parallela a quella poetica. Lautore chiamava i suoi racconti
dwa , cio fiabe, ed cos che sono universalmente conosciuti,
nonostante le loro aperture visionarie, la complessit di certe metafore e
i loro echi filosofico-religiosi sembrerebbero renderli adatti a un
pubblico maturo piuttosto che infantile. Eppure egli utilizz sempre
questo termine in quanto credeva che le sue storie potessero essere
comprese meglio dai bambini, in virt della loro purezza danimo, che
dagli adulti corrotti.
In seguito divenne membro del Kokuchkai, lassociazione
ultranazionalistica fondata dal monaco e studioso buddhista Tanaka
Chigaku con lo scopo di diffondere gli insegnamenti di Nichiren. A
causa dei suoi insistenti tentativi di convertire i genitori, si acu la frattura
gi esistente tra padre e figlio. Un giorno, allinizio del 1921, due volumi
del Stra del Loto caddero da uno scaffale e gli piombarono addosso:
interpretando ci come un segno, Kenji part subito alla volta di Tky
per propagandare la dottrina di Nichiren.
Nella capitale, lo scrittore inizi la stesura di alcuni tra i suoi migliori
dwa, ma nel 1922 dovette tornare a casa per assistere Toshiko,
gravemente ammalata. Dopo il suo ritorno a Hanamaki, scrisse
Kussetsuritsu (Lindice di rifrazione) e Kurakakesan no yuki
Nella divisione buddhista dellesistenza in sei sfere (giap. rokud ), gli asura (shura o
ashura in giapponese) sono esseri semi-umani dominati dallarroganza, dal sospetto e
dallinvidia per coloro che occupano le sfere superiori
3
CAPITOLO II
IL
KENJI
Sebbene sia oggi tra gli autori pi acclamati in Giappone, Kenji stato a
lungo trascurato e rivalutato solo dopo la morte. Tutte le opere da lui
pubblicate mentre era in vita passarono largamente inosservate e le
raccolte Haru to shura e hatov dwa: chmon no i ryriten furono un totale
fallimento in fatto di vendite. Ai suoi tempi egli veniva infatti
considerato un semplice scrittore provinciale e, in quanto tale,
minore, giudizio che stato a lungo dominante.
Per comprendere le ragioni della scarsa considerazione di cui Kenji
godeva presso i suoi contemporanei, occorre prendere in esame il
contesto culturale in cui egli si trov a operare. Nel tardo periodo
Taish (1912-1926), si verific un processo di accentramento delle
attivit culturali e della produzione letteraria nella capitale, dove si
concentravano non solo la maggior parte delle moderne infrastrutture
letterarie
(ad
esempio
manifattura,
marketing,
distribuzione
10
evidente che una simile descrizione sfuma i confini tra paesaggio reale
e paesaggio mentale. hatov una terra favolosa dove accadono cose
inimmaginabili nel mondo di tutti i giorni, ma presenta elementi molto
reali e specifici quali faggi, primule, pali elettrici, tutte cose che si
incontrano facilmente in Iwate, e ha persino una precisa collocazione
5
Ivi, p. 160-161
11
spaziale a est della Russia (il regno di Re Ivan) e a nord-est del Bengala
(il deserto di Tepantar). hatov quindi Iwate, come, del resto, lautore
afferma esplicitamente nel testo.
In unaltra sezione dellopuscolo, lo scrittore dichiara che le sue storie
sono il prodotto della campagna (denen ) offerto alla societ (seken
). Utilizzando la parola seken, egli esprime lintento di instaurare,
attraverso opere nate dallambiente rurale della sua provincia dorigine,
un dialogo non solo con il centro nazionale della cultura, ma con lintera
societ umana in tutti i suoi livelli, sia urbani sia rurali.
La scelta del luogo natio come punto di partenza del suo dialogo con
il mondo ancora una volta legata al contesto storico-culturale
dellepoca in cui Kenji scriveva. A quei tempi, le sei province nordorientali dello Honsh venivano genericamente riunite sotto letichetta
di Thoku (nord-est), inteso da un lato come statica regione idilliaca
di vecchie tradizioni, dallaltro come regione economicamente
sottosviluppata. Questa visione teneva conto solo dei tratti comuni,
tralasciando completamente le differenze specifiche tra un luogo e
laltro. Lo scrittore rifiutava tali generalizzazioni e stereotipi diffusi dal
centro cittadino, perci nei suoi racconti evitava ogni riferimento al
Thoku in modo da concentrarsi sulla particolare dimensione della sua
Iwate. In questottica si spiega anche luso del toponimo hatov:
modificando il nome della prefettura dorigine in modo da crearne uno
nuovo, privo di precedenti referenti e dal sapore vagamente straniero,
egli manifestava la volont di dissociare la sua rappresentazione da
qualsiasi rappresentazione socialmente condizionata di Iwate o del
Thoku. hatov costituisce allora il fulcro di quella che Hoyt J. Long
definisce una strategia di provincializzazione di filtri ritenuti
12
rurale
delineata
nei
manuali
scolastici
governativi,
13
14
15
CAPITOLO III
IL RAPPORTO CON LA NATURA TRA SPIRITUALIT
E SCIENZA
Kenji era una figura atipica per il Giappone dei suoi tempi. Mentre il
Paese, in un clima di acceso nazionalismo, era interamente assorbito dal
duplice obiettivo di diventare la prima potenza mondiale non
occidentale e leader di una rinascita dellAsia, nei suoi scritti non si trova
accenno a nulla di tutto ci. Suo principale interesse era la natura, e
anche per questo suscit scarsa attenzione tra i suoi contemporanei.
Egli aveva della natura un concetto molto ampio, che andava dalla
dimensione particolare del Giappone alluniverso nella sua interezza.
Alla visione di Kenji contribuirono in maniera determinante la fede
buddhista e gli studi scientifici, due elementi che spesso appaiono
inconciliabili agli occhi degli occidentali, ma che in lui si compenetrano e
integrano a vicenda, concorrendo insieme al fine unico di migliorare il
mondo.
16
7 Miyazawa Kenji, Roger Pulvers and Jane Marie Law, Indras Net, The Asia-Pacific
Journal, 25 ott. 2010, japanfocus.org/-Roger-Pulvers/3215 (consultato in data 25/05/14)
17
Lidentit tra uomo e natura uno dei temi centrali della sua opera.
Ad esempio, in Shikaodori no hajimari, Kaj, mentre guarda i cervi riunitisi
intorno allasciugamano che ha dimenticato sullerba durante una sosta
nel suo cammino verso le terme, viene improvvisamente scosso da un
suono acuto, in seguito al quale i pensieri degli animali risuonano in lui:
Un suono metallico riemp le orecchie di Kaj, ed egli trem dalla testa ai
piedi. I pensieri vibranti dei cervi, come erba che ondeggia nel vento,
Hanayama Shinsh, Buddhism of the Great Vehicle (Mahyna), in Charles A. Moore (a cura
di), The Japanese Mind: Essentials of Japanese Philosophy and Culture, East-West Center
Press, University of Hawaii Press, 1967, p. 38
9
Roger Pulvers, Eigo de yomu Miyazawa Kenji shish, Tky, Chikuma shob, 1997, pp. 94-95
8
18
furono trasmessi a lui come per mezzo di onde. Kaj non riusc a credere
alle sue orecchie quando sent i cervi parlare.10
Dopo averli osservati per molto tempo, Kaj finisce per avvertire un
senso di identit con i cervi, tanto da pensare per un attimo di unirsi a
loro.
Lautore, in accordo con la concezione mahynica secondo cui ogni
entit senziente possiede il seme della buddhit, credeva fermamente
nella santit di tutti gli esseri viventi, il che contribu alla sua scelta di
diventare vegetariano. In una lettera scritta a un amico nel maggio 1918
descrisse cos la sua conversione:
In primavera ho smesso di mangiare i corpi
di esseri viventi.
Miyazawa Kenji, The origin of the Deer Dance, trad. di nuki Masako, Chicago
Review, vol. 20, num. 3, nov. 1968, p. 35
11 Miyazawa Kenji, Selections, a cura di Sat Hiroaki, University of California Press, 2007, p.
13
10
19
un meeting
rappresentati
principalmente
dellAssociazione
degli
20
12 P. A. George, Japanese Studies: Changing Global Profile, New Dheli, Northern Book Centre,
2010, p. 408
21
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punto, i due uomini realizzano che saranno loro a essere cucinati. Essi
provano a fuggire, ma le porte non si aprono, e i loro visi si
raggrinziscono come cartapesta per il terrore. A un tratto, i loro cani
irrompono nella stanza e il ristorante scompare di colpo. Cos, i
cacciatori sono salvi, ma la pelle del loro viso non torner mai pi come
prima.
Frandon ngakk no buta langosciante storia di un maiale destinato al
macello, narrata interamente dal punto di vista dellanimale. La sua
tranquilla esistenza viene turbata quando, un giorno, trova uno
spazzolino da denti fatto con peli di maiale nel cibo datogli dagli
studenti della scuola agraria. Da allora, un insegnante di zootecnia si reca
regolarmente nel porcile per controllare il suo peso e d a un assistente
disposizioni su come nutrirlo e sullilluminazione dellambiente affinch
lanimale possa ingrassare. Il maiale, che comprende il linguaggio degli
umani, spaventato dalle loro parole: Questi due uomini mi danno da
mangiare, ma a volte mi osservano con uno sguardo freddo come il cielo
polare e fanno cattivi pensieri su di me. Oh, ho paura! Ho cos tanta
paura!15. La sua inquietudine aumenta quando sente linsegnante parlare
di un certificato di approvazione che devono fargli firmare:
Cosa intendeva dire con certificato di approvazione? pens. Che tipo
di certificato di approvazione? Loro dicono che non mi daranno da
mangiare il giorno prima. Ma il giorno prima cosa? Cosa vuole che io
faccia, quello l? Cosa mi succeder? Mi porteranno lontano e mi
venderanno? Oh, non posso sopportarlo!.16
15 Roger Pulvers, Japan as a Nation of Animal Lovers -- As Pets Or When They're On a
Plate / The Frandon Agricultural School Pig, The Asia-Pacific Journal, 7 sett. 2009,
japanfocus.org/-Miyazawa-Kenji/3434 (consultato in data 22/05/14)
16 Ibidem
23
completamente
diversa
in
Nametokoyama
no
kuma
24
Orso, se ti ho ucciso non lho fatto per odio. il mio lavoro che mi
costringe a colpire quelli come te. Mi piacerebbe fare un lavoro che non
comporti un crimine come questo, ma io non possiedo campi, gli alberi per
legge appartengono al governo, e anche se vado al villaggio non c nessuno
che mi dia una mano. Faccio il cacciatore perch non ho altra scelta. Questo
lavoro il mio karma, come il tuo essere nato orso. Perci sta attento, la
prossima volta, a rinascere cos.17
25
26
Miyazawa Kenji, Roger Pulvers and Jane Marie Law, Indras Net, cit.
27
28
29
21
22
Sarah Strong, Night of the Milky Way Railway, New York, M. E. Sharp, 1991, p. 85
Miyazawa Kenji, op. cit, pp. 55-57
30
23
24
Ivi, p. 60
Ivi, p. 62
31
Ibidem
32
Non chiaro cosa Kenji intendesse per estensione quadridimensionale; tuttavia la conclusione della poesia lascia evidentemente
trasparire il suo desiderio di vedere affermata una nuova scienza capace
di andare oltre la visione unilaterale comunemente accettata dagli
scienziati moderni per indagare una molteplicit di livelli pi profondi
della realt.
Nel capitolo Il biglietto di Giovanni uno dei passeggeri afferma che
il treno della Via Lattea viaggia nello spazio fantastico e imperfetto a
quattro dimensioni, in contrasto con lo spazio tridimensionale da cui
viene Giovanni, ossia la Terra. In questo differente dominio spaziotemporale, tutte le barriere che isolano una persona dallaltra vengono a
cadere, permettendo il sorgere di relazioni interpersonali pi fluide e
pregnanti. Giovanni, infatti, si sente libero di instaurare con i passeggeri
della locomotiva celeste un tipo di rapporto che con i suoi compagni e i
suoi insegnanti non aveva mai avuto.
26
33
27
34
35
I due bambini dicono di non sapere cosa sia la vera felicit, ma dalle
loro parole traspare chiaramente che, al fine di raggiungerla, bisogna
sacrificarsi per rendere felici gli altri. Non ci sar vera felicit finch non
saranno tutti felici, scrisse lautore nel saggio Nmin geijutsu gairon ky.
La setta di Nichiren insegna infatti che chiunque pu raggiungere la
salvezza e la felicit su questa terra compiendo azioni che leniscano le
miserie altrui. Nella celebre poesia Ame ni mo makezu
(Uno che non si arrende alla pioggia), descrisse cos luomo indifferente
alle intemperie e alle passioni, generoso e compassionevole che sarebbe
voluto diventare:
Uno che non si arrende alla pioggia
n al vento
indifferente alla neve e alle torride estati
dal corpo robusto
privo di desideri
immune allira
sempre lo stesso calmo sorriso
[]
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che va allest
a curare un bimbo malato
o a ovest a portare delle fascine di riso per una madre stanca
o a sud dove c un uomo che muore
a dirgli: calmo, non avere paura
Uno che va a nord se si intenta una causa o scoppia una lite
a dire: basta, piantatela con queste sciocchezze.29
37
Ivi, p.139
38
39
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41
42
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meglio e cosa non lo sia. Non si pu dire chi sia davvero intelligente e
chi no. Di certo il Buddha opera in modi misteriosi, commenta il
professore. La vicenda di Kenj insegna che qualcosa fatta in virt di un
desiderio puro condurr sicuramente alla vera felicit34.
Il rapporto tra arte, religiosit e scienza nella narrativa kenjiana non si
esaurisce nelluso di metafore tratte dal lessico della botanica, della
chimica, dellastronomia o dellagraria, ma si arricchisce altres della
suggestione che le tecnologie dellepoca esercitarono sulla fantasia dello
scrittore. Kenji, molto ricettivo nei confronti delle novit, fu tra i primi
sostenitori in Giappone delle nuove meraviglie tecniche della sua epoca,
e il fascino su di lui esercitato da strumenti come la lanterna magica, la
fotografia e il cinematografo traspare da numerosi suoi scritti. Ad
esempio, abbiamo visto come nel Prologo di Haru to shura lautore parli
di lampada a corrente alternata del karma; oppure, in Nusubito
(Il ladro), si parla di musica incantata dei pali elettrici.
Linfluenza del cinematografo e della lanterna magica evidente nelle
poesie moderniste cos come in molti dwa, tra cui Yamanashi
(La pera selvatica).
In questo breve racconto viene descritto il fluire dellesistenza dal
punto di vista di due piccoli granchi che vivono sul fondo di un ruscello.
Ai loro occhi, cose che agli esseri umani appaiono del tutto
insignificanti, come il passaggio di un pesce, il tuffo di un martin
pescatore, una pioggia di fiori di betulla o la caduta di una pera selvatica,
assumono proporzioni cosmiche, tali da suscitare timore. Il letto del
ruscello si configura come un microcosmo in perenne mutamento. Ogni
34 Nagisa Moritoki kof, Miyazawa Kenji: Interpretation of his Literature in the
Present Japan, Asian Studies, vol. 1, num. 2, Universit di Lubiana, 2013, p. 100
44
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Miyazawa Kenji, Una notte sul treno della Via Lattea e altri racconti, cit., p. 103
Ivi, p. 110
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riempie lacqua gelata fino al fondo del ruscello. Sulla superficie le onde
sembrano accendere e spegnere senza tregua pallidi fuochi azzurrini, mentre
laggi tutto immobile.38
semplice,
nasconde
in
realt
pi
interpretazione.
Ivi, p. 104
Ivi, p. 106
39 Tanigawa Gan, Kenji shoki dwa k, Tky, Ushio shuppansha, 1985, p. 178
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38
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livelli
di
Il primo tema che si presenta agli occhi dunque quello della morte,
o meglio, dellimpossibilit di dire alcunch di certo sulla vita e sulla
morte. I due fratellini si chiedono perch Krambon prima ridesse e poi
sia stato ammazzato, ma non sanno trovare una risposta.
Il misterioso Krambon, di cui non si sa nulla eccetto il nome, non
unindividualit definita,
ma si configura
40
47
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CONCLUSIONI
Nel Giappone ultra-nazionalista, imperialista e deciso a diventare una
grande potenza della prima met del XX secolo, Kenji era una voce
fuori dal coro. A differenza dei suoi compatrioti, ossessionati dalla loro
identit nazionale, egli era un cosmopolita: nelle sue opere solo
occasionalmente si trovano riferimenti al Giappone e alcuni dei suoi
personaggi come Giovanni e Campanella di Ginga tetsud no yoru
hanno nomi stranieri; la stessa prefettura dorigine, Iwate, trasformata
in una terra fantastica chiamata hatov, toponimo che suona tuttaltro
che giapponese.
Inoltre lo scrittore era animato da un profondo interesse e amore per
la natura in ogni suo aspetto, come traspare da tanta parte della sua
opera letteraria. Nella poesia Ippongino si definisce addirittura
amante delle foreste e dei campi:
Io sono lamante delle foreste e dei campi:
mentre cammino tra il fruscio delle canne
una lettera verde piegata con garbo
mi entra talvolta in tasca
e, mentre cammino nelloscurit dei boschi,
i miei gomiti e i miei pantaloni si ricoprono
dei segni delle labbra della mezzaluna.42
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BIBLIOGRAFIA
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PULVERS Roger (2009) Japan as a Nation of Animal Lovers -- As Pets Or
When They're On a Plate / The Frandon Agricultural School Pig,
The Asia-Pacific Journal, japanfocus.org/-Miyazawa-Kenji/3434. Ultimo
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PULVERS Roger (2013) Miyazawa Kenji's Prophetic Green Vision: Japan's
Great Writer/Poet on the 80th Anniversary of His Death, The AsiaPacific Journal, japanfocus.org/-Roger-Pulvers/4021#. Ultimo accesso:
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