Sei sulla pagina 1di 6

Buddismo e Società n.

116 maggio giugno 2006

Gosho di Capodanno

Titolo originale: Mushimochi Gosho (GZ, 1491)

Scritto il 5 gennaio, forse da Minobu, e destinato alla signora Omosu

Ho ricevuto un centinaio di mushimochi1 e una cesta di frutta. Il giorno di Capodanno è il


primo dei giorni, l'inizio del mese, l'inizio dell'anno e l'inizio della primavera.2 La persona che
celebra questo giorno accrescerà le sue virtù e sarà amata da tutti, come la luna diventa
piena muovendosi da occidente a oriente3 e il sole risplende più luminoso avanzando da
oriente a occidente.

Per prima cosa, alla domanda di dove si trovino esattamente l'inferno e il Budda, un sutra
afferma che l'inferno si trova sotto terra e un altro dice che il Budda risiede a occidente. Ma a
un attento esame, risulta che entrambi esistono nel nostro corpo alto cinque piedi; questo
dev'essere vero perchè l'inferno è nel cuore di chi interiormente disprezza suo padre e
trascura sua madre. È come il seme del loto che contiene al tempo stesso il fiore e il frutto.
Anche il Budda dimora nei nostri cuori, così come dentro la pietra focaia esiste il fuoco e
dentro le gemme esiste il valore. Noi comuni mortali non possiamo vedere le nostre ciglia
che sono vicine né i cieli che sono lontani. Ugualmente non capiamo che il Budda esiste nel
nostro cuore. Tu potresti chiederti come il Budda possa risiedere dentro di noi se il nostro
corpo, generato dallo sperma e dal sangue dei genitori, è la fonte dei tre veleni e la sede dei
desideri carnali. Ma dopo una ripetuta riflessione si comprende quanto ciò sia vero. Il puro
fiore di loto sboccia dalla melma, il profumato sandalo cresce dalla terra, il grazioso bocciolo
di ciliegio spunta dall'albero, la bella Yang Kuei-fei nacque dal ventre di una serva e la luna
si alza da dietro le montagne e le rischiara. La sfortuna viene dalla bocca e ci rovina, la
fortuna viene dal cuore e ci fa onore.

Il tuo cuore che desidera fare offerte al Sutra del Loto all'inizio del nuovo anno è come il fiore
che sboccia dall'albero, come il loto che si schiude in uno stagno, come le foglie di sandalo
che si aprono sulle Montagne nevose o come la luna che comincia a sorgere. Adesso il
Giappone, diventando nemico del Sutra del Loto, si è attirato la sfortuna da mille miglia
lontano e, alla luce di questo, coloro che credono nel Sutra del Loto attireranno la fortuna da
diecimila miglia lontano. L'ombra è proiettata dal corpo e, come l'ombra segue il corpo, la
sfortuna colpirà la nazione i cui abitanti sono nemici del Sutra del Loto. I seguaci del Sutra
del Loto al contrario sono come il legno di sandalo con il suo profumo. Ti scriverò ancora.
Nichiren

Il quinto giorno del primo mese

Risposta alla moglie del signor Omosu

Note

1) Mushimochi: dolci di riso tradizionali delle feste di Capodanno.

2) Secondo il calendario lunare giapponese, la primavera inizia con il primo mese; inizia a
Capodanno di quel calendario che corrisponde, nel calendario gregoriano, a una data
variabile fra il 21 gennaio e il 19 febbraio.

3) Si riferisce al fatto che la luna nuova dapprima è visibile a ovest subito dopo il tramonto e,
nelle notti successive, via via che diventa piena, sembra spostarsi gradualmente verso est.

SPIEGAZIONE DEL GOSHO

(versione per gli esami)

CENNI STORICI Il Gosho di Capodanno fu inviato alla signora Omosu, conosciuta anche
con il nome di Myoichi Sonni, per ringraziarla delle offerte fatte al Daishonin, che le risponde
esprimendole la sua gratitudine e spiegandole con parole semplici e poetiche il principio del
mutuo possesso dei dieci mondi. In sintesi le rivela che la Buddità e l'Inferno dimorano
entrambi nei nostri cuori e che quindi ogni persona è totalmente responsabile del proprio
destino.
Per quanto riguarda la datazione di questa lettera, sappiamo solo che fu scritta il 5 gennaio
di uno degli ultimi anni della vita del Daishonin.

Myoichi Sonni era anche la sorella maggiore di Nanjo Tokimitsu, uno dei più fedeli discepoli
del Daishonin. Alla morte di Nichiren, Tokimitsu donò a Nikko il terreno del Taiseki-ji, sul
quale nascerà il tempio principale.

La donna continuò per tutta la vita a praticare devotamente.

IL RITMO DELL'UNIVERSO

«Il giorno di Capodanno è il primo dei giorni, l'inizio del mese, l'inizio dell'anno e l'inizio della
primavera. La persona che celebra questo giorno accrescerà le sue virtù e sarà amata da
tutti, come la luna diventa piena muovendosi da occidente a oriente e il sole risplende più
luminoso avanzando da oriente a occidente».

Josei Toda, spiegando questo Gosho a Capodanno del 1948, disse: «Con il primo gennaio
tutto ricomincia. Parlando del primo giorno, dell'inizio del mese e dell'anno, egli [Nichiren] in
realtà desiderava riferirsi al ciclo dell'universo. Questo in una parola è la jihi (compassione)
o, se volete, la Legge mistica. Il primo di gennaio in genere ognuno ripensa a tutto il corso
dell'anno. La Terra ruota intorno al sole in trecentosessantacinque giorni: non si tratta di un
numero qualunque, ma del funzionamento dell'universo. È una Legge, un ritmo preciso. [...]
La Terra è solo uno dei tanti, infiniti pianeti dell'universo e noi esseri umani siamo parte di
questo grande sistema. Qualsiasi attività una persona conduca, questa non potrà mai
esistere al di fuori del ritmo universale, dato che noi ne siamo parte integrante. Se non
siamo capaci di comprendere questo fatto, per quanto strenui possano essere i nostri sforzi
non saremo in grado di realizzare gli obiettivi che ci poniamo. In qualche caso ci troveremo
addirittura a muoverci controcorrente. In sostanza, se manchiamo di agire in armonia con il
ritmo universale non potremo sperimentare altro che l'infelicità» (citato in D. Ikeda, La
rivoluzione umana, Esperia, vol. 3, pp. 10-11).

Questo concetto viene espresso nel Buddismo attraverso il principio di esho funi (non dualità
di vita e ambiente, vedi p. 23).
IL MUTUO POSSESSO DEI DIECI MONDI

«Questo dev'essere vero perché l'inferno è nel cuore di chi interiormente disprezza suo
padre e trascura sua madre. È come il seme del loto, che contiene al tempo stesso il fiore e
il frutto. Anche il Budda dimora nei nostri cuori, così come dentro la pietra focaia esiste il
fuoco e dentro le gemme esiste il valore».

Qui il Daishonin spiega in modo molto chiaro e sintetico il principio dei dieci mondi e del loro
mutuo possesso (vedi p. 20): l'Inferno e la Buddità non esistono al di fuori di noi, ma stanno
nei nostri cuori, sono esperienze della nostra vita.

I dieci mondi originariamente erano immaginati come luoghi fisicamente distinti, in cui gli
esseri umani nascevano in conseguenza del loro karma. Il Buddismo di Nichiren Daishonin
rivoluziona questa credenza chiarendo che i dieci mondi sono invece condizioni vitali che
appartengono a tutti gli esseri viventi. In ogni momento predomina uno dei dieci mondi ma
gli altri nove sono comunque presenti, in una condizione di latenza.

Questo principio viene espresso anche come mutuo possesso dei dieci mondi, secondo cui
ognuno dei dieci mondi possiede in sé tutti gli altri. Ad esempio, una persona che si trova
nella condizione di Inferno può, un attimo dopo, rimanere in questa condizione oppure
manifestare uno degli altri stati. L'implicazione fondamentale di questo principio è che tutte le
persone, in qualunque condizione vitale si trovino - anche nella sofferenza più tragica -
hanno sempre la possibilità di manifestare la Buddità. È altrettanto importante il fatto che la
Buddità si trovi nella realtà delle nostre vite che si esprimono attraverso gli altri nove mondi.

LA RIVOLUZIONE UMANA

«Il puro fiore di loto sboccia dalla melma [...]».

La similitudine del fiore di loto che sboccia incontaminato dall'acqua fangosa dello stagno
significa che la vita umana possiede una natura oscura caratterizzata dai tre veleni
dell'Avidità, della Collera e della Stupidità, così chiamati perché "avvelenano" il cuore e la
mente dell'essere umano impedendogli di dirigersi verso il bene. Alcune scuole di pensiero
sostengono che, per ottenere lo stato di perfetta Illuminazione, l'essere umano debba
liberarsi di questa natura negativa eliminando i desideri terreni, ma ciò implicherebbe
eliminare la vita stessa. Il Buddismo del Daishonin insegna invece a controllare tale natura
oscura e a indirizzarla verso scopi più elevati, facendo emergere la natura illuminata e
trasformando l'egoismo oppure l'atteggiamento egoistico in compassione. È questo il
significato della rivoluzione umana.

Aspirare a un mondo utopico al di fuori di questo mondo reale non è la strada insegnata dal
Daishonin. Proprio come una palude melmosa nutre il fiore di loto, la società in cui viviamo,
per quanto piena di contraddizioni e sofferenza, è l'unico luogo dove possiamo praticare il
Buddismo e compiere la nostra rivoluzione umana affrontando tutte le difficoltà, senza mai
cadere nell'evasione dalla realtà o nel nichilismo.

L'IMPORTANZA DEL "CUORE"

«La sfortuna viene dalla bocca e ci rovina, la fortuna viene dal cuore e ci fa onore».

Cosa intende Nichiren quando parla del "cuore", e qual è il "cuore" di Nichiren? È importante
rispondere a questa domanda perché noi, suoi discepoli, dobbiamo sforzarci di avvicinare
sempre più il nostro cuore a quello del Daishonin per praticare esattamente come lui ha
insegnato.

In ogni istante di vita possiamo manifestare dentro di noi la Buddità o l'Inferno: questo
dipende dalla direzione profonda che imprimiamo alla nostra vita. Quando nutriamo nel
nostro cuore una fede incrollabile nella Legge mistica possiamo sviluppare uno stato di vita
vasto come l'universo.

Il Daishonin è stato il primo a dimostrare, con il suo stesso esempio, che le persone comuni
possono ottenere la Buddità. In Lettera a Gijo-Bo Nichiren Daishonin spiega come è riuscito
a far apparire la Buddità nella sua vita citando un brano del Sutra del Loto che recitiamo due
volte al giorno: «Con unica mente desiderano vedere il Budda e non risparmiano la propria
vita» (SND, 5, 4). Quando ci sforziamo di recitare Daimoku e fare shakubuku manifestiamo
naturalmente la nostra natura di Budda.

Noi consideriamo Nichiren Daishonin il Budda dell'Ultimo giorno della Legge a causa della
sua immensa compassione per tutti gli esseri viventi. Compassione significa azione volta a
liberare le persone dalla loro sofferenza fondamentale. E questa azione è shakubuku. Josei
Toda invitava tutti i membri a seguire l'esempio del Budda: «Miei compagni membri della
Soka Gakkai - scriveva - anche noi dobbiamo svolgere quest'opera» (D. Ikeda, in Buddismo
e società, n. 106, p. 46).

In sintesi la sfortuna, o Inferno, che rappresenta il massimo dell'infelicità, e la fortuna, o


Buddità, che rappresenta il massimo della felicità, dipendono dal nostro cuore.
RINNOVARE LA FEDE

«Il tuo cuore che desidera fare offerte al Sutra del Loto all'inizio del nuovo anno è come il
fiore che sboccia dall'albero, come il loto che si schiude in uno stagno, come le foglie di
sandalo che si aprono sulle Montagne nevose o come la luna che comincia a sorgere».

Qui è riconfermata l'importanza di rinnovarci continuamente nella fede e nella pratica. Il


presidente Ikeda ci consiglia di praticare sempre come se fosse il primo giorno.

Infatti col passare del tempo anche la pratica buddista rischia di diventare un'abitudine. Tutte
le mattine e le sere, ad esempio, recitiamo Daimoku e brani del Sutra del Loto, ma siamo
coscienti che quello è il momento in cui appare la nostra Buddità? In altri termini, dov'è
orientato il nostro cuore in quel momento?«Sforzati più che mai nella fede e non cedere alla
negligenza - scrive il Daishonin in Lettera a Niike. - All'inizio tutti sembrano credere
sinceramente quando abbracciano il Sutra del Loto, ma col passare del tempo tendono a
diventare meno devoti, non rispettano e non servono più il prete e nutrono arrogantemente
opinioni distorte» (SND, 4, 245).

Il Daishonin ha rivelato la Legge mistica a noi, comuni mortali, per metterci in grado di
ripartire ogni mattina e ogni sera con spirito rinnovato, e ci ha insegnato a fondere la nostra
vita con questa realtà fondamentale attraverso il potere della fede. Quando attraverso il
Daimoku uniamo la nostra vita al Gohonzon, possiamo entrare in armonia con il ritmo
dell'universo non solo a Capodanno ma in ogni giorno dell'anno.

Potrebbero piacerti anche