Lezione del Presidente Ikeda, riportata nel nr 7676 delle Newsletter
della SGI. Los scopo dello Studio del Buddismo di imparare a praticare il Buddismo correttamente; lo scopo non quello di raccogliere dei fatti da mostrare ad altre persone, ma quello di imparare a praticare correttamente. Quando pensiamo a questo punto, ci rendiamo conto che dobbiamo studiare per fare molte cose nella nostra vita, quindi perch dovrebbe, il Buddismo essere differente. Dobbiamo studiare e prendere lezioni anche per guidare la macchina. Poich il buddismo ha lo scopo di stabilire una felicita duratura nella nostra vita, probabilmente una buona idea studiare per come praticarlo correttamente. Ora praticare il buddismo correttamente non significa sedere diritti e suonare la campana, il numero corretto di volte. Praticare correttamente significa praticare con lo stesso obiettivo del Buddha Nichiren Daishonin. Noi impariamo a farlo quando studiamo i suoi scritti. Praticare con lo stesso obiettivo del Daishonin e il tema di questa lettera che Nichiren Daishonin ha scritto e che si chiama Lettera a Jakunichi-Bo. Sebbene il titolo della lettera sia lettera a Jakunichi-Bo, pi approfondite ricerche mostrano che il contenuto della lettera era inteso per qualcun altro. Jakunichi-Bo era il prete a cui Nichiren aveva affidato il sostegno dei credenti della zona di Chiba. Chiba era larea dove Nichiren era nato e perci deve avere avuto un posto speciale nel suo cuore. Ricerche piu recenti e un analisi del testo indicano come questa lettera fosse stata scritta per una donna che probabilmente era una amica di famiglia dei genitori di Nichiren. Jakunichi-Bo era responsabile affinch questi insegnamenti avessero raggiunto questa donna. La lettera e datata 16 Settembre ma non vi e alcuna indicazione dellanno nel documento. Dal testo si desume che lanno debba essere stato il 1279, durante un periodo di grande significato nella vita di Nichiren Daishonin. Un mese dopo la stesura di questa lettera, Nichiren Daishonin iscrisse il Dai-Gohonzon. Il Dai-Gohonzon e considerato il modello che tutti i patriarchi fin dal tempo di Nichiren hanno usato per iscrivere nuovi Gohonzon. Durante il periodo in cui questa lettera fu scritta, un certo numero di credenti nella zona di Atsuhara furono ingiustamente accusati di aver commesso gravi crimini, e furono torturati perche si rifiutarono di rinnegare la loro fede negli insegnamenti del Daishonin.
In modo inequivocabile, questo periodo era il periodo in cui i seguaci
del Daishonin iniziarono a mostrare lo stesso spirito e la stessa determinazione del daishonin. A causa di questo, le persecuzioni che avevano preso di mira il Daishonin fino a quel momento, iniziavano adesso a colpire anche i suoi seguaci. Verso la fine di questa lettera il Daishonin scrive: Credi in questo Gohonzon con tutto il tuo cuore poiche e il vestito che ti proteggera nel mondo dei morti. Da questo passaggio potremmo assumere che il Daishonin avesse scritto questa lettera per accompagnare il Gohonzon che aveva iscritto per questa nuova credente donna. Forse, causa la situazione in Atsuhara, Nichiren lo mando a Jakunichi-Bo affinche egli recapitasse il tutto alla credente. Jakunichi-Bo avrebbe compreso esattamente la situazione in Chiba e sarebbe stato in grato di recapitare il Gohonzon alla credente senza farle incorrere alcun rischio. Inoltre Jakunichi-Bo, responsabile per il sostegno dei credenti nella zona di Chiba, sarebbe stato in grado di dare il Gohonzon personalmente a questa credente e pure sarebbe stato in gradi di trasmettere di persona la guida che Nichiren Daishonin aveva scritto in questa lettera. Allo stesso modo questo dovrebbe essere il nostro spirito nella Soka Gakkai, comunicazione persona a persona, cuore a cuore. Noi non riceviamo il Gohinzon nella cassetta delle lettere o come download nella nostra mail, riceviamo il gohonzon da una persona quando siamo pronti per riceverlo. Noi supportiamo le persone che ricevono il Gohonzon e cerchiamo di spiegare a cosa serve. Dovremmo spiegare a queste persone: ora che avete questo Gohonzon, questo e il modo in cui potete ottenere il massimo dalla vostra pratica. Inziamo quindi dalla prima parte del Gosho
Manuale dei Giovani - Quel che Don Bosco diceva ai suoi giovani e che noi oggi non diciamo più: Con note, commenti, esercizi e preghiere a cura di Beppe Amico
Manuale di educazione spirituale per i Giovani: Quel che Don Bosco diceva ai suoi ragazzi e che noi oggi non diciamo più - Edizione tradotta in italiano moderno, con note di commento di Beppe Amico