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LO STUDIO MENSILE LEZIONI DI DAISAKU IKEDA
SUGLI SCRITTI DI NICHIREN DAISHONIN
per crescere insieme nella fede
«Vorrei che tutti i credenti sinceri si riunissero e si incoraggiassero leggendo insieme questa lettera»
(Lettera da Sado, RSND, 1, 272)
›› APRILE
Tanto per cominciare, questo Gohonzon fu rivelato negli ultimi otto dei cinquant’anni in cui il Budda
predicò in questo mondo e, in questi otto anni, negli otto capitoli [del Sutra del Loto] che vanno dal ca-
pitolo Emergere dalla Terra al capitolo Affidamento. Ora, durante i tre periodi successivi alla morte del
Budda, nei duemila anni del Primo e del Medio giorno della Legge, non esisteva nemmeno il termine
“oggetto di culto dell’insegnamento originale”. Come avrebbe potuto dunque essere rivelato l’oggetto
di culto? Inoltre non vi era nessuno che fosse in grado di esprimerlo.
[...] Com’è straordinario che, oltre duecento anni dopo l’inizio dell’Ultimo giorno della Legge, Nichiren
sia stato il primo a iscrivere questo grande mandala come il vessillo della propagazione del Sutra del
Loto, mentre anche grandi maestri come Nagarjuna, Vasubandhu, T’ien-t’ai e Miao-lo non furono in
grado di farlo! Questo mandala non è in alcun modo una mia invenzione. È l’oggetto di culto che raffi-
gura il Budda Shakyamuni, l’Onorato dal mondo, seduto nella Torre preziosa del Budda Molti Tesori, e
gli altri Budda che erano emanazioni di Shakyamuni, fedelmente come la stampa riproduce la matrice.
[...] Non cercare mai questo Gohonzon al di fuori di te. Il Gohonzon esiste solo nella carne di noi perso-
ne comuni che abbracciamo il Sutra del Loto e recitiamo Nam-myoho-renge-kyo. Il corpo è il palazzo
della nona coscienza, l’immutabile realtà che regna su tutte le funzioni della vita. Essere “dotato dei
dieci mondi” significa che tutti i dieci mondi senza eccezione esistono in un singolo mondo. È per
questo motivo che il Gohonzon è chiamato mandala. Mandala è una parola sanscrita che significa
“perfettamente dotato” o “cumulo di benefici”. Il Gohonzon inoltre si trova solo nei due caratteri che
significano fede. Questo intende il sutra quando afferma che si può «accedervi solo grazie alla fede».
I discepoli di Nichiren, sia preti sia laici, credono unicamente nel Sutra del Loto, mettendo da parte
onestamente gli espedienti e non accettando un solo verso degli altri sutra; è per questo che possono
entrare nella Torre preziosa del Gohonzon. Com’è rassicurante! Com’è rassicurante! Fai ogni possibile
sforzo in previsione della tua prossima vita. La cosa più importante è che, recitando soltanto Nam-
myoho-renge-kyo, puoi conseguire la Buddità. Tutto dipenderà indubbiamente dalla forza della tua
fede. Avere fede è la base del Buddismo. [...]
Un testo non buddista narra la storia dell’imperatore di Han. Egli credette in modo così assoluto in
quello che gli riferì il suo aiutante, che il fiume gelò all’istante. Un altro documento descrive come Li
Kuang, bramoso di vendicare suo padre, conficcò fino alle piume la sua freccia in una pietra nascosta
nell’erba. I commentari di T’ien-t’ai e di Miao-lo rendono assolutamente chiaro che la fede è il punto cru-
ciale. Poiché l’imperatore di Han credette senza alcun dubbio nelle parole del suo servitore, il fiume gelò.
Li Kuang fu in grado di trafiggere la pietra perché pienamente convinto che fosse la tigre che aveva ucciso
suo padre. Questo è ancor più vero nel mondo del Buddismo!
La lezione integrale di Daisaku Ikeda su questi brani del Gosho Il reale aspetto del Gohonzon, pubblicata
su Buddismo e società n. 154 di settembre-ottobre 2012 (tradotta dal mensile Daibyakurenge di dicembre
2011), si trova anche sul sito al seguente link: https://buddismoesocieta.org/article/il-reale-aspetto-del-
gohonzon-2/. I punti in cui sono stati omessi i brani della lezione originale sono indicati, come di consueto,
con il simbolo [...].
A LC U N I P U N T I I M P O R TA N T I
D I Q U E S TA L E Z I O N E
2 Il Gohonzon è il vessillo
della propagazione 5 La fede è la chiave
per il conseguimento
del Sutra del Loto. (p. 34) della Buddità. (p. 38-39)
C E N N I S TO R I C I
Questa lettera, scritta nell’agosto 1277, è indirizzata a una seguace di nome Nichinyo, della quale però non
si hanno molte informazioni. Sembra che fosse una donna di grande fede e cultura a cui il Daishonin aveva
conferito un Gohonzon. A lei il Daishonin si rivolge esprimendo il proprio apprezzamento per le varie offerte
fatte al Gohonzon e illustra con estrema chiarezza e dovizia di particolari il significato profondo dell’oggetto
di culto e i benefici che derivano dal credere in esso, incoraggiandola dunque a coltivare una forte fede e a
guardarsi dai “cattivi amici”, ovvero da coloro che cercano di minare e distruggere la fede delle persone.
(a c u r a d e l C o m i t a t o n a z i o n a l e d i s t u d i o)
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ATTINGERE AI BENEFICI
INFINITI DEL GOHONZON
ATTRAVERSO LA FEDE
di Daisaku Ikeda
1)Josei Toda, Toda Josei Zenshu (Opere complete di Josei Toda), Seikyo Shimbunsha, Tokyo, 1989,
vol. 4, pp. 582-583.
1 nessuna epoca, anzi dobbiamo assicurarci che non cambi mai. È lo spirito
«Tanto per cominciare, questo
fondamentale della Sgi, che non dobbiamo mai perdere. In tal senso, i no-
Gohonzon fu rivelato negli ulti-
stri attuali sforzi di far crescere una Sgi ancora più giovane anche nello mi otto dei cinquant’anni in cui il
spirito cominciano con una fede forte e ardente. Budda predicò in questo mondo
Affrontiamo ora lo scritto del Daishonin Il reale aspetto del Gohonzon per e, in questi otto anni, negli otto
studiare insieme l’essenza della “fede basata sul Gohonzon”. capitoli [del Sutra del Loto] che
vanno dal capitolo Emergere
Leggiamo un brano dagli scritti di Nichiren Daishonin dalla Terra al capitolo Affida-
mento. Ora, durante i tre periodi
successivi alla morte del Budda,
Il Gohonzon esiste per l’Illuminazione di tutte le persone
nei duemila anni del Primo e del
nell’Ultimo giorno della Legge
Medio giorno della Legge, non
Il Gohonzon esiste per l’Illuminazione e la felicità autentica di tutte le per- esisteva nemmeno il termine
sone fino all’illimitato futuro dell’Ultimo giorno della Legge. “oggetto di culto dell’insegna-
Far sì che tutti gli esseri viventi possano ottenere la stessa Illuminazione dei mento originale”. Come avrebbe
Budda:2 è questo il voto di Shakyamuni e il desiderio di tutti i Budda delle potuto dunque essere rivelato
tre esistenze di passato, presente e futuro. Nichiren Daishonin fu la prima l’oggetto di culto? Inoltre non vi
persona a rivelare l’oggetto di culto, o Gohonzon, per realizzare concreta- era nessuno che fosse in grado
di esprimerlo.
mente questo desiderio, manifestandolo sotto forma di un «grande mandala».
[...] Com’è straordinario che, ol-
In Il reale aspetto del Gohonzon il Daishonin discute degli incommensurabili
tre duecento anni dopo l’inizio
benefici che derivano dal fare offerte al Gohonzon, «il grande mandala mai dell’Ultimo giorno della Leg-
conosciuto prima». ge, Nichiren sia stato il primo a
[…] Il Buddismo di Nichiren è un insegnamento per realizzare concreta- iscrivere questo grande man-
mente nell’Ultimo giorno, attraverso il potere della Legge mistica, un mon- dala come il vessillo della pro-
do in cui tutti gli esseri viventi possano coesistere in armonia e prosperare pagazione del Sutra del Loto,
eternamente. Il Gohonzon è la base della filosofia, della fede e della pratica mentre anche grandi maestri
per realizzare questo. come Nagarjuna, Vasubandhu,
T’ien-t’ai e Miao-lo non furono
Toda descrisse la vera essenza della nostra vita dedicata alla Legge mistica
in grado di farlo! Questo man-
dal tempo senza inizio dicendo: «Se osservassimo la nostra esistenza originale
dala non è in alcun modo una
[nell’infinito passato] scopriremmo che vivevamo totalmente liberi in un lumi- mia invenzione. È l’oggetto di
noso regno di purezza e di gioia. Eravamo tutti belli nello spirito e avevamo la culto che raffigura il Budda
stessa mente».3 Ciò significa che tutti e tutte noi siamo Bodhisattva della Terra Shakyamuni, l’Onorato dal mon-
presenti all’assemblea in cui fu predicato il Sutra del Loto e che adesso siamo do, seduto nella Torre preziosa
apparsi nell’Ultimo giorno della Legge per adempiere il nostro voto di costru- del Budda Molti Tesori, e gli altri
ire questo regno luminoso e splendente nel mondo reale.4 Budda che erano emanazioni di
Noi siamo Bodhisattva della Terra che hanno deciso di apparire volonta- Shakyamuni, fedelmente come
la stampa riproduce la matrice».
riamente in questo mondo di saha, caratterizzato da incessanti sofferenze
e conflitti, per tenere alto il vessillo di kosen-rufu e i nobili ideali del cor-
2) Nel Sutra del Loto Shakyamuni dice: «All’inizio ho fatto il voto di rendere tutte le persone uguali
a me, senza alcuna distinzione tra noi» (SDLPE, 80).
3) Josei Toda, Toda Josei Zenshu (Opere complete di Josei Toda), Seikyo Shimbunsha, Tokyo,
1985, vol. 1, p. 342.
4) Ibidem.
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5) Josei Toda, Toda Josei Zenshu (Opere complete di Josei Toda), Seikyo Shimbunsha, Tokyo,
1992, vol. 1, p. 342.
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4 mai questo Gohonzon al di fuori di te. Il Gohonzon esiste solo nella carne di
noi persone comuni che abbracciamo il Sutra del Loto e recitiamo Nam-
myoho-renge-kyo». Sta dicendo che il Gohonzon non è fuori di noi, ma
nella nostra stessa vita. Questo spostamento del punto centrale della fede
e della pratica dall’esterno all’interno è un cambiamento impressionante.
Ai tempi del Daishonin, e in molti casi anche oggi, era profondamente radi-
cata l’idea che noi non siamo altro che piccoli esseri insignificanti e che la
realtà fondamentale e l’eternità risiedono al di fuori di noi, in qualche luogo
lontano. Questo modo di pensare è indissolubilmente legato alla credenza
nell’esistenza di qualche potere sovrannaturale ultraterreno. Ma il Buddi-
smo di Nichiren rifiuta completamente questa idea. Esso insegna la vera
realtà della vita, nella quale la Legge fondamentale ed eterna si manifesta
nel corpo fisico delle persone comuni che vivono qui e ora.
Il termine Budda significa “l’illuminato”. A cosa si è illuminato il Budda? A ciò
che dovrebbe costituire la vera base della nostra vita, cioè la Legge e la vera
essenza del nostro essere. Si è risvegliato alla Legge universale che permea
tutti i fenomeni, che era stata messa in ombra dall’oscurità fondamentale, e
alla grandezza della vita di ogni individuo che è inseparabile da quella Legge.
«Il Gohonzon esiste solo nella carne di noi persone comuni». Il vero signifi-
cato di questa frase è che il Gohonzon iscritto dal Daishonin è il mezzo con
il quale possiamo risvegliarci e far emergere il Gohonzon (cioè la Buddità)
dentro di noi. Quando recitiamo davanti al Gohonzon fisico, nel nostro
cuore c’è lo stesso Gohonzon; esso si manifesta chiaramente quando reci-
tiamo Nam-myoho-renge-kyo per la felicità nostra e degli altri.
In un’altra lettera che il Daishonin inviò a Nichinyo l’anno seguente (1278),
intitolata Cenni sul capitolo “Affidamento” e su altri capitoli, egli scrive: «Quando
rifletto sul luogo ove si trovi ora questo capitolo Torre preziosa [nel quale ap-
pare la Torre preziosa e ha inizio la Cerimonia nell’Aria], vedo che si trova
nel fiore di loto a otto petali del cuore8 dentro il petto della signora Nichinyo»
(RSND, 1, 814-815). Con ciò il Daishonin intende che il Gohonzon, che in-
carna la Torre preziosa che rappresenta lo stato di Buddità, si trova dentro
di noi. Senza dubbio, leggendo queste parole del Daishonin, Nichinyo si sarà
ricordata della precedente affermazione che «il Gohonzon esiste solo nella
carne di noi persone comuni». Le parole «nella carne» e «nel fiore di loto a
otto petali del cuore» significano “nelle profondità della nostra vita”.
Il Daishonin descrive anche in un altro modo il nostro essere interiore,
come «il palazzo della nona coscienza, l’immutabile realtà che regna su tut-
te le funzioni della vita». La nona coscienza, detta anche coscienza amala
o coscienza pura, spesso viene indicata nei testi buddisti come “il re della
8) Il loto a otto petali del cuore si riferisce alla disposizione di cuore, polmoni e altri organi nella
cassa toracica che si pensava assomigliasse a un fiore di loto con otto petali.
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9) Il “re della mente” indica il nucleo della mente che ne controlla le varie funzioni.
10) Josei Toda, Toda Josei Zenshu (Opere complete di Josei Toda), Seikyo Shimbunsha, Tokyo,
1985, vol. 5, p. 271.
11) Josei Toda, Toda Josei Zenshu (Opere complete di Josei Toda), Seikyo Shimbunsha, Tokyo,
1992, vol. 2, p. 11.
5 Perciò il Daishonin scrive: «Il Gohonzon inoltre si trova solo nei due caratteri
che significano fede». L’oggetto di culto per l’osservazione della mente è “l’og-
getto di culto della fede”. Il Gohonzon (Buddità) si manifesta nella vita di co-
loro che hanno una forte fede. Una persona può possedere il Gohonzon ma, se
non ha fede, non riceverà benefici. La fede è ciò che fa manifestare nella nostra «I discepoli di Nichiren, sia pre-
vita il “cumulo di benefici” costituito dal Gohonzon. Di conseguenza, finché ti sia laici, credono unicamen-
manteniamo una fede viva, il nostro “cumulo di benefici” non scomparirà mai. te nel Sutra del Loto, metten-
Anche se dovessimo perdere il nostro Gohonzon materiale in un incidente o in do da parte onestamente gli
un disastro naturale, fintanto che manteniamo la fede il Gohonzon nella nostra espedienti12 e non accettando
vita rimarrà intatto e noi potremo attivarne il potere benefico. un solo verso degli altri sutra;13
è per questo che possono en-
Il potere benefico del Gohonzon si manifesta solo quando abbiamo fede. Il
trare nella Torre preziosa del
Gohonzon si trova davvero soltanto nella nostra fede. Nel brano successivo
Gohonzon. Com’è rassicurante!
il Daishonin ribadisce l’importanza della fede. Com’è rassicurante! Fai ogni
Leggiamo un brano dagli scritti di Nichiren Daishonin
possibile sforzo in previsio-
ne della tua prossima vita. La
cosa più importante è che, re-
L’importanza di credere con un’unica mente nella Legge mistica citando soltanto Nam-myoho-
Qui il Daishonin scrive: «I discepoli di Nichiren, sia preti sia laici, cre- renge-kyo, puoi conseguire la
dono unicamente nel Sutra del Loto, mettendo da parte onestamente gli Buddità. Tutto dipenderà in-
dubbiamente dalla forza della
espedienti e non accettando un solo verso degli altri sutra; è per questo che
tua fede. Avere fede è la base
possono entrare nella Torre preziosa del Gohonzon». del Buddismo. [...] Un testo non
Il Gohonzon è la rappresentazione del regno del tempo senza inizio illumi- buddista narra la storia dell’im-
nato dalla Legge mistica. Esso incarna la Legge suprema di Nam-myoho- peratore di Han.14 Egli credette
renge-kyo. La fede nel Gohonzon è l’unico modo per adornare il “palazzo in modo così assoluto in quello
della nona coscienza” della nostra vita. Per questo dobbiamo recitare al che gli riferì il suo aiutante, che
Gohonzon con “un’unica mente”, cioè credendo solo nella Legge mistica. il fiume gelò all’istante. Un al-
Se lo faremo, allora in questa esistenza il Gohonzon dimorerà nella nostra tro documento descrive come
Li Kuang, bramoso di vendi-
fede e le sue funzioni mistiche si manifesteranno nella nostra vita. E, così
care suo padre, conficcò fino
come il Daishonin ci garantisce che potremo accedere alla Torre preziosa
alle piume la sua freccia in una
del Gohonzon in questa esistenza, anche nella prossima saremo in grado pietra nascosta nell’erba. I com-
di accedere alla Torre preziosa della Cerimonia nell’Aria che simboleggia mentari di T’ien-t’ai e di Miao-lo
il mondo di Buddità di tutto l’universo. Inoltre, come dice il passo: «Fai rendono assolutamente chiaro
ogni possibile sforzo in previsione della tua prossima vita», grazie agli sfor- che la fede è il punto cruciale.
zi nella pratica buddista in questa esistenza, la nostra vita continuerà nel Poiché l’imperatore di Han cre-
mondo di Buddità anche dopo la morte. Questo passo attesta il beneficio dette senza alcun dubbio nelle
enorme che possiamo ottenere in questa esistenza e in quelle future. parole del suo servitore, il fiu-
me gelò. Li Kuang fu in grado
12) cfr. SDLPE, 90. di trafiggere la pietra perché
13) cfr. SDLPE, 131. pienamente convinto che fos-
14) Imperatore di Han: l’imperatore Kuang-wu (6 a.C.-57 d.C.), fondatore della tarda dinastia se la tigre che aveva ucciso suo
Han. Una volta, prima di diventare imperatore, fu sconfitto in battaglia e mentre si stava ritirando
padre. Questo è ancor più vero
rimase bloccato con il suo esercito davanti a un ampio fiume. Quando il suo fido aiutante Wang Pa
gli riferì la falsa notizia che il fiume era gelato e che avrebbero potuto attraversarlo, il futuro impe- nel mondo del Buddismo!».
ratore gli credette e trovò il fiume realmente gelato.
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15) Nichikan, “Kanjin no Honzon Sho Mondan” (Commentario a “L’oggetto di culto per l’osser-
vazione della mente”) in Nichikan Shonin Mondanshu (Commentari di Nichikan Shonin), Seikyo
Shimbunsha, Tokyo, 1980, p. 443.
molti esempi che dimostrano il potere della fede nel processo di guarigio-
ne. Scrisse: «La cosa più meravigliosa dei quindici miliardi di neuroni del
cervello umano è la loro abilità di convertire pensieri, speranze, idee e at-
teggiamenti in sostanze chimiche. Perciò tutto comincia con il credere: la
scelta più forte che possiamo fare riguarda ciò in cui credere».16
Anche il grande scrittore russo Lev Tolstoj (1828-1910) sottolineava il mi-
rabile potere della fede. Un personaggio di un suo romanzo fa le seguenti
affermazioni: «La battaglia la vince chi ha deciso fermamente di vincer-
la»;17 e «Si deve credere nella possibilità della felicità per essere felici».18
La fede è il fondamento indispensabile dell’esistenza umana; il percorso
della nostra vita viene deciso da quanto è forte o debole la nostra fede.
In questa lettera il Daishonin cita due esempi tratti dalla storia cinese. Il pri-
mo è quello dell’Imperatore di Han (l’imperatore Kuang-wu della tarda di-
nastia Han) il quale, quando era ancora un generale, credette al rapporto del
suo assistente secondo il quale il fiume era gelato e l’esercito avrebbe potuto
attraversarlo. Il fiume in realtà non era gelato ma, come effetto della fede di
Kuang-wu, gelò davvero ed egli poté superarlo con le sue truppe. Il secondo
esempio è quello di Li Kuang, generale della prima dinastia Han, il quale
credette così fermamente che la roccia che vedeva di fronte fosse la tigre che
aveva ucciso suo padre da riuscire a perforarla con una freccia. Il Daishonin
dichiara che il potere della fede, nel Buddismo, è ancora più straordinario.
Una fede sincera e salda nel Gohonzon farà gelare il fiume turbolento delle
sofferenze di nascita e morte e perforerà la roccia dell’oscurità o ignoranza.
Makiguchi disse che la fede nel Gohonzon permette a ogni persona di con-
seguire la Buddità nella propria forma presente. Scrisse anche: «Quando sin-
tonizziamo la nostra vita con il vasto e potente ritmo dell’universo, anche la
nostra minuscola vita individuale può pulsare di forza vitale illimitata, di sag-
gezza profonda e vasta. Questa è la fusione di realtà e saggezza. Ma la mera
contemplazione della Legge che governa l’universo non porta da nessuna par-
te. Perciò Nichiren Daishonin stabilì un metodo di pratica che tutte le persone
potevano impiegare. Egli distillò e manifestò l’entità di tutti i fenomeni – che è
l’essenza della vita dell’universo – nella forma del Gohonzon di Nam-myoho-
renge-kyo. Quando pratichiamo il Buddismo di Nichiren basandoci sulla fede
nel Gohonzon, armonizziamo la nostra vita con il ritmo dell’universo».19
Costruendo una salda fede nel Gohonzon ci colleghiamo alla realtà e alla
saggezza della Buddità che è illuminata all’essenza della vita dell’universo.
Tramite la fede possiamo accedere al vasto e grandioso regno della saggez-
16) Norman Cousins, “Healing and Belief”, Human Options, W. W. Norton, New York, 1981, p. 205.
17) Lev Tolstoj, Guerra e pace, Einaudi, Torino, 1990, vol. 2, p. 908.
18) Ibidem, vol. 1, p. 545.
19) Tsunesaburo Makiguchi, Makiguchi Tsunesaburo Shingenshu (Raccolta di aforismi di Tsunesaburo
Makiguchi), Daisanbunmei-sha, Tokyo, 1979, p. 191.
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