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INDICE

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PREFAZIONE PROFILO STORICO DEL BUDDISMO DI NICHIREN DAISHONIN

1 Le origini: Shakyamuni e il Sutra del Loto 4 La vita di Nichiren Daishonin 14 La storia della Soka Gakkai e dei tre presidenti 21 21 23 30 34 40 44
LE BASI DELLA FEDE

Fede, pratica, studio Il daimoku Loggetto di culto: il Gohonzon La propagazione: shakubuku e kosen rufu La relazione con il maestro e con i compagni di fede Lo spirito dellofferta

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LA VISIONE BUDDISTA DELLA VITA Il mutuo possesso dei dieci mondi Il karma e la sua trasformazione Le non dualit: vita e ambiente, corpo e mente
CONSEGUIMENTO DELLA BUDDIT

61 Testo del Gosho: IL

IN QUESTA ESISTENZA

66 la tua vita stessa 67 Rendere la causa e leffetto del conseguimento della Buddit il nucleo e la base della nostra vita 69 La Legge mistica e gli insegnamenti incompleti 72 Richiamare e manifestare la natura di Budda 75 Percepire che la propria vita Nam myoho renge kyo 76 Una religione universale per la felicit di tutta lumanit 78 Non cercare al di fuori di te 79 Studiare il Buddismo ma cadere negli insegnamenti non buddisti 82 Cercare lilluminazione al di fuori della nostra vita significa essere sconfitti dalloscurit 83 La fede per conseguire la Buddit in questa esistenza 88 Lo spirito dei tre primi presidenti arde nella Soka Gakkai

PREFAZIONE

Gli esami? Unoccasione


D I TA M O T S U N A K A J I M A

A novembre si terranno gli esami di primo livello del Dipartimento di studio, secondo una tradizione che la Soka Gakkai porta avanti in tutto il mondo. Ovviamente non obbligatorio prender parte allesame ma dal momento che le basi del Buddismo del Daishonin sono fede, pratica e studio possiamo considerare la nostra partecipazione come unopportunit per approfondire la conoscenza dellinsegnamento e, soprattutto, per rinnovare la decisione di metterla in pratica ogni giorno. Usare il Buddismo nella vita quotidiana una frase chiave per noi discepoli di Nichiren Daishonin. Scrive il presidente Ikeda a questo proposito: I membri di tutto il mondo hanno approfondito la loro comprensione della fede, della pratica e dello studio, hanno rinvigorito il proprio coraggio e hanno vinto le loro battaglie per kosen rufu aprendo le pagine del Gosho cio gli scritti di Nichiren Daishonin con lo spirito di ricevere consigli e istruzioni direttamente

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PREFAZIONE

dallo stesso Nichiren. Se avanziamo con il Gosho come nostro fondamento non ci troveremo mai a un punto morto. (1) Avvicinarsi allo studio del Buddismo con un atteggiamento solo intellettuale, per accumulare dati, conoscenze, citazioni e quantaltro, avr come conseguenza ultima quella di aumentare la tendenza a diventare arroganti. Scrive il Daishonin: Fra i miei discepoli, quelli che credono di conoscere bene il Buddismo sono quelli che sbagliano. (2) Senzaltro importante leggere e conoscere, ma pi importante mettere in pratica ci che si studia, confermarlo con la nostra vita: il Buddismo, fin dalle sue origini, sempre stato una religione strettamente collegata alla realt. Il presidente Ikeda dice che gli scritti che studiamo sono il risultato della continua lotta del Daishonin per salvare le persone attraverso centinaia di lettere e migliaia di dialoghi. Allo stesso tempo fondamentale avere lo spirito di ricerca e lumilt di ascoltare come se fosse sempre la prima volta le parole del Budda originale e del maestro. Un famosissimo passaggio del Vero aspetto di tutti i fenomeni afferma: Impegnati nelle due vie della pratica e dello studio. Senza pratica e studio, non pu esservi Buddismo. (3) Questa frase significa che il Buddismo non vive nei templi o nei sutra, ma nel cuore e negli sforzi di quanti lo studiano e lo praticano: Il Buddismo spiega Ikeda commentando questo brano esiste e si manifesta nella vita di ogni persona che studia il Gosho e pratica la sua fede seguendo esattamente gli insegnamenti del Daishonin. (4)

Buddismo e societ, n. 106, pag. 38 Linsegnamento per lUltimo giorno della Legge, Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, IBISG , Firenze, 2008, vol. I, pag. 802. Di seguito citato come RSND . 3 RSND , vol. I, pag. 342 4 Daisaku Ikeda, La vera entit della vita, Esperia, pag. 68
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PREFAZIONE

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Partendo da queste premesse fondamentali studiare e mettere in pratica la decisione di partecipare allesame gi di per s una grande vittoria, a prescindere da quale sar il risultato finale. Lo sforzo che faremo fino a novembre (che spero continuer poi per tutta la vita) comporter come beneficio quello di approfondire la fede e di essere pi felici.

P RO F I L O S T O R I C O D E L B U D D I S M O D I N I C H I R E N DA I S H O N I N

Prolo storico del Buddismo di Nichiren Daishonin

L E O R I G I N I : S H A K YA M U N I E I L S U T R A D E L L O T O

Il Buddismo una religione praticata da milioni di persone, principalmente in Oriente. Venne fondato da Siddharta Gautama, principe degli Shakya una piccola trib che viveva alle pendici dellHimalaya. Siddharta, chiamato in seguito Shakyamuni, il saggio degli Shakya, nacque tra il V e il IV secolo a.C. e per ordine del padre crebbe lontano dai problemi della vita reale, relegato negli agi del palazzo. Ma, secondo la tradizione, ci non gli imped di fare quattro incontri: con un vecchio, un ammalato, un cadavere e un asceta. Si tratta ovviamente di incontri che hanno un significato simbolico: i primi tre rappresentano limpatto con la sofferenza, mentre il quarto indica la possibile via di ricerca. La compassione che prov di fronte alle sofferenze fondamentali connaturate alla vita di ogni essere umano

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nascita, invecchiamento, malattia e morte lo spinse a lasciare il palazzo del padre e a dedicarsi alla via dellascesi per cercare una risposta. Dopo alcuni anni di estenuanti pratiche si rese conto per che quel percorso non lo avrebbe condotto alla soluzione. Torn allora a uno stile di vita pi moderato e un giorno, dopo profonda meditazione, consegu lilluminazione, riuscendo a liberarsi dallignoranza che acceca gli esseri umani e impedisce loro di vivere in ar monia con la vera Legge della vita; da allora in poi decise di dedicarsi a condividere con gli altri questa esperienza, diffondendo il suo insegnamento per il bene di tutti gli esseri umani fino al momento della morte, che avvenne allet di ottantanni. I suoi contemporanei lo chiamavano Budda, che in sanscrito significa risvegliato, a indicare che la sua esperienza consisteva nellaver squarciato il velo di illusione che copre la realt e nellaver percepito nitidamente la vera natura di tutte le cose. Da questo risveglio, o illuminazione, dipendeva il suo stato vitale di gioia cos intensa e profonda che toccava profondamente chiunque lo avvicinasse. A differenza di molti altri fondatori di religioni, che fanno riferimento a modelli di perfezione ultraterreni o si ritengono inter mediar i del volere di una volont divina, il Budda un essere umano che ha messo a disposizione di altri esseri umani la sua esperienza di comprensione profonda della vita realizzata attraverso lautomiglioramento, e che ha indicato agli altri esseri umani la via per acquisire la sua stessa saggezza e condizione vitale. Gli insegnamenti del Budda I suoi insegnamenti sono riportati in una grande raccolta di testi chiamati sutra. Il modo in cui il Buddismo viene presentato nei sutra piuttosto vario: ci deriva da diversi fattori. Durante la predicazione, durata circa cinquan-

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tanni, Shakyamuni viaggi per tutta lIndia condividendo i suoi insegnamenti con tutti coloro che incontrava. Non espose la sua filosofia in modo sistematico, ma la enunci nel corso di dialoghi con le persone e attraverso i discorsi ai suoi discepoli. Frequentando persone molto diverse tra loro principi, studiosi, mercanti, analfabeti cerc di rispondere a ogni loro quesito o dubbio. Ma, pi di ogni altra cosa, cerc di dare una risposta alle domande fondamentali sullesistenza umana: perch siamo nati e dobbiamo affrontare le inevitabili sofferenze di malattia, invecchiamento e morte? I discorsi di Shakyamuni vennero dapprima tramandati oralmente dai discepoli e iniziarono a essere trascritti solo a partire dal III secolo a.C. (un centinaio di anni dopo la sua morte). La compilazione definitiva avvenne per nei monasteri buddisti nel corso dei successivi cinque secoli. Possiamo suddividere linsieme delle dottrine in due grandi filoni che si riconducono alla tradizione Theravada (scuola degli anziani) o a quella Mahayana (grande veicolo). La differenza tra queste due tradizioni deve essere oggetto di una trattazione che non possibile affrontare in questa sede. Possiamo solo dire che ogni scuola si rifaceva a un sutra o a un insieme di sutra, considerandoli come insegnamenti fondamentali. La scuola di Nichiren Daishonin si colloca nella tradizione mahayana del Sutra del Loto. Il Sutra del Loto Si r itiene che il Sutra del Loto sia stato messo per iscritto tra il I e il II secolo d.C. In sanscrito esso conosciuto come Saddharmapundarika-sutra (lett. Sutra del loto bianco del Dharma meraviglioso). Come molti sutra Mahayana, il Sutra del Loto si diffuse dallIndia fino allAsia centrale, la Cina, la Corea e il Giappone. Giunto in Cina nel III secolo d.C., si

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dice sia stato tradotto in numerose differenti forme di cinese, di cui sono ancora esistenti tre versioni in forma completa. La traduzione in cinese di Kumarajiva (344-413 d.C.) del V secolo considerata particolarmente pregiata per la limpidezza filosofica e la bellezza letteraria, fattori che ne hanno favorito la vasta diffusione in tutta lAsia orientale. Nichiren Daishonin (1222-1282) individu nel Sutra del Loto il cuore dellintero insegnamento di Shakyamuni. Infatti, in questo sutra, che si compone di otto volumi e ventotto capitoli, viene dichiarato: - che tutti gli esseri viventi possiedono la natura di Budda; - che non esistono categorie di persone che non possono conseguire la Buddit nella vita presente; - che il Budda non esiste in qualche luogo speciale non un essere soprannaturale; - che la natura essenziale della vita (Buddit) eternamente inerente a tutti gli esseri viventi. Nichiren Daishonin consider Myoho renge kyo, titolo del Sutra del Loto, come lessenza di questa scrittura, il nome della Legge universale implicitamente rivelata nel sutra. Sulla base di questa profonda percezione stabil linvocazione di Nam myoho renge kyo quale fondamento della pratica buddista da lui istituita.
L A V I TA D I N I C H I R E N D A I S H O N I N

Gli anni della formazione Nichiren nacque il 16 febbraio 1222 nel villaggio di Kominato, provincia di Awa, una localit sulle coste della penisola che delimita a est la baia di Tokyo. La sua famiglia viveva di pesca, unoccupazione considerata di basso rango perch comportava luccisione di esseri viventi. Alla nascita fu chiamato Zennichi-maro. Zennichi si-

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gnifica splendido sole, mentre maro un suffisso comune per i nomi dei ragazzi. A dodici anni entr nel tempio Seicho per studiare. Allepoca i bambini di famiglie povere potevano istruirsi soltanto nei templi buddisti. Fin da piccolo nutr il grande desiderio di sviluppare la saggezza per trovare la risposta alla questione fondamentale della vita e della morte, che rappresenta la pi grande fonte di sofferenza per gli esseri umani, e ripagare in questo modo il debito di gratitudine nei confronti dei propri genitori. Cos afferma in un suo scritto: Nessuno, saggio o sciocco, giovane o vecchio, pu sfuggire alla morte. Per questo il mio unico desiderio fu di risolvere questo eterno mistero. Il resto era secondario. (1) Con questa forte motivazione for mul il suo pr imo voto, quello di diventare luomo pi saggio del Giappone. A quel tempo il Buddismo nel paese era rappresentato da numerose scuole, che predicavano varie dottrine e adottavano differenti pratiche religiose. Nichiren si domandava come mai linsegnamento di Shakyamuni si fosse cos frammentato, e perch il Buddismo, nonostante fosse nato con lo scopo di salvare le persone dalla sofferenza e di portare pace e stabilit alla societ, non avesse pi la capacit di realizzare questi obiettivi. A sedici anni decise di diventare monaco, dedicandosi totalmente agli studi buddisti. Entr nellordine monastico sotto la guida del prete anziano Dozen-bo prendendo il nome di Zesho-bo Rencho. In seguito lasci momentaneamente il tempio Seicho per approfondire ulteriormente lo studio delle scritture e le dottrine delle varie scuole nei pi importanti centri buddisti di Kamakura, Kyoto e Nara.
1 Limportanza del momento della morte, The Writings of Nichiren Daishonin, vol. II, pag. 759, Soka Gakkai, Tokyo, 2006. Di seguito citato come WND .

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La proclamazione di Nam myoho renge kyo Grazie a questa esperienza di studio e alla sua stessa illuminazione ebbe la profonda consapevolezza che linsegnamento fondamentale di Shakyamuni fosse il Sutra del Loto, e che il suo titolo, Myoho renge kyo, fosse la Legge che permette il risveglio al vero aspetto della vita universale. Tornato allet di trentadue anni al tempio Seicho, il 28 aprile del 1253, con il nuovo nome di Nichiren (che significa sole-loto, a indicare di aver ottenuto lilluminazione da solo), tenne un sermone in cui confut le dottrine delle altre tradizioni buddiste, in particolare della scuola della Pura terra, chiamata anche Nembutsu. Con voce risonante recit Nam myoho renge kyo, proclamando che questa grande Legge era lunico insegnamento capace di condurre direttamente le persone allilluminazione nellUltimo Giorno della Legge. Questo evento costituisce la fondazione del suo insegnamento e la base per il suo secondo voto, quello di propagare la Legge per la felicit degli esseri umani senza risparmiare la propria vita. Affermando che le principali scuole buddiste dellepoca (Pura terra, Zen, Precetti, Vera parola) erano basate su parziali ver it dei sutra provvisor i che, nellUltimo Giorno della Legge, non erano pi validi e avrebbero portato alla rovina e non alla salvezza, si attir lodio di diversi esponenti del mondo politico e religioso. La notizia della dichiarazione del Daishonin (il termine Daishonin un titolo onorifico che significa grande saggio) arriv anche a Tojo Kagenobu, signore del luogo e fervente seguace della scuola della Pura terra, che ordin di arrestarlo. Prevedendo laggressione, Nichiren riusc a fuggire con laiuto dei suoi primi discepoli. And dai suoi genitori che vivevano nelle vicinanze e li convert. Poi part per Kamakura, sede del governo militare, che sarebbe diventata il

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centro delle attivit di propagazione, e prese alloggio a Matsubagayatsu, dove cominci a diffondere i suoi insegnamenti, convertendo molti discepoli importanti. Scrisse alcune di rilievo opere, tra le quali Il conseguimento della Buddit in questa esistenza (1255). In quel periodo il numero dei suoi seguaci aument e fu allora che si convertirono, tra gli altri, Toki Jonin, Shijo Kingo, Ikegami Munenaka e il giovanissimo prete Nikko, che rimase accanto a Nichiren per tutta la vita. Intanto il paese era afflitto da nubifragi e terremoti, ai quali si aggiungevano carestie, incendi ed epidemie. La popolazione era precipitata nella miseria e nella disperazione. Colpito da questi avvenimenti eccezionali, e per alleviare le sofferenze dei suoi connazionali, Nichiren decise di ricercarne la causa fondamentale nei testi buddisti. Giunse cos a scrivere il trattato Adottare linsegnamento corretto per la pace del paese (giapp. Rissho ankoku ron) che il 16 luglio del 1260 invi allex reggente, Hojo Tokiyori, la persona pi potente del governo. Nel trattato si dichiara che la causa di quelle calamit era che la popolazione sostenendo dottrine erronee e falsi maestr i aveva voltato le spalle al corretto insegnamento buddista. I sutra predicevano infatti che sette tipi di disastri avrebbero colpito il paese che si fosse opposto allinsegnamento corretto. Cinque di essi (pestilenze, cambiamenti straordinari nei cieli, eclissi lunari e solari, tempeste fuori stagione e siccit fuori stagione) si erano gi verificati, gli ultimi due la guerra civile e linvasione straniera sarebbero seguiti immancabilmente. Raccomanda perci ai governanti di prendere provvedimenti immediati accettando e sostenendo il corretto insegnamento del Buddismo contenuto nel Sutra del Loto. Questa azione coraggiosa, chiamata primo ammonimento, scaten nei suoi confronti una nuova ondata di persecuzioni.

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Le persecuzioni I capi del governo ignorarono lappello di Nichiren Daishonin e alcuni seguaci della Pura terra, col tacito sostegno di notabili del luogo, si prepararono per attaccare direttamente Nichiren. La sera del 27 agosto del 1260 presero dassalto la sua dimora con lintenzione di ucciderlo. Questo incidente noto come la persecuzione di Matsubagayatsu. Nichiren riusc a scampare allassalto e, per un certo periodo, si allontan da Kamakura. Quando vi ritorn nellanno seguente il governo ordin il suo arresto e, senza avere seriamente indagato sulla veridicit delle accuse mosse contro di lui, lo condann allesilio. Cos il 12 maggio 1261 Nichiren part per Ito, nella penisola di Izu. Nel febbraio del 1263 ottenne la grazia e ritorn di nuovo a Kamakura. Lanno seguente Nichiren si rec nella sua provincia natale per occuparsi della madre, gravemente malata. Come scrisse in seguito, grazie alle sue preghiere la donna non solo guar dalla malattia, ma prolung la sua vita di quattro anni. L11 novembre dello stesso anno Nichiren Daishonin e un gruppo di suoi discepoli caddero in unimboscata tesa dal sovrintendente della regione Tojo Kagenobu e dai suoi guerrieri. Nello scontro un seguace rest ucciso e Nichiren stesso riport una ferita di spada alla fronte e una frattura al polso sinistro. Lincidente noto come la persecuzione di Komatsubara. Nel 1268 limpero mongolo minacci di invadere il Giappone se non si fosse sottomesso. Nichiren si rese conto che linvasione straniera, predetta nel suo trattato Adottare linsegnamento corretto per la pace del paese, stava per avverarsi. Nellottobre di quellanno scrisse nuovamente a undici influenti personalit governative e religiose, ricordando loro la sua predizione e chiedendo che venisse indetto un dibattito religioso

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pubblico tra lui e i rappresentanti delle principali scuole buddiste per dimostrare i loro errori dottrinari. Ma n il governo n i capi religiosi presero in considerazione tale richiesta. Nonostante il crescente pericolo per la sua vita, Nichiren continu a indicare gli errori delle principali scuole buddiste e, dopo la seconda serie di messaggi di ammonimento, inizi il periodo pi difficile della sua vita. Il 10 settembre del 1271 il capo della polizia Hei no Saemon, incitato dal prete Ryokan, capo della scuola dei Precetti-Vera parola, convoc Nichiren per un interrogatorio. Il Daishonin non perse loccasione per spiegare di nuovo quale fosse, dal punto di vista degli insegnamenti buddisti, il corretto atteggiamento che i governanti della nazione avrebbero dovuto adottare per assicurare la pace e la sicurezza dei cittadini. Due giorni dopo fu arrestato con laccusa di fomentare disordini e condannato allesilio nellisola di Sado, nel mar del Giappone. Hei no Saemon, per, aveva progettato di giustiziarlo in segreto prima che arrivasse a Sado. Cos il 12 settembre, poco prima dellalba, ordin a un drappello di soldati di condurre Nichiren in un luogo chiamato Tatsunokuchi (la Bocca del drago), una spiaggia nei pressi di Kamakura dove venivano eseguite le condanne a morte. Ma proprio quando Nichiren stava per essere decapitato, un oggetto luminoso apparve in cielo. In seguito il Daishonin lo descrisse cos: Una sfera brillante quanto la luna, proveniente da Enoshima [una piccola isola al largo della spiaggia], attravers il cielo da sud-est a nord-ovest. (2) I soldati, terror izzati, r inunciarono allesecuzione. Questo evento noto come la persecuzione di Tatsunokuchi. La mancata decapitazione di Tatsunokuchi stata estre-

Le azioni del devoto del Sutra del Loto, RSND , vol. I, pag. 682

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mamente significativa per la vita di Nichiren perch, come dice nel Gosho Lapertura degli occhi, a Tatsunokuchi abbandon il suo stato transitorio di comune mortale e rivel la sua vera identit di Budda originale. Questo rappresenta il punto di svolta cruciale nella vita di Nichiren. Dopo il fallito tentativo di decapitazione, il governo conferm la condanna allesilio nellisola di Sado. Qui Nichiren prese alloggio nella dimora assegnatagli, una piccola cappella in rovina, senza tetto, allinterno del cimitero di Tsukahara. Era pieno inverno e dovette affrontare la neve, la scarsit di cibo e di vesti nonch lostilit dei seguaci della Pura terra, che costituivano una seria minaccia alla sua vita. Il 16 gennaio dellanno successivo, 1272, diverse centinaia di preti e di seguaci laici delle varie scuole buddiste di Sado e delle province vicine si riunirono per sfidare Nichiren in un dibattito religioso. Egli accett la sfida e in quellincontro, noto come il dibattito di Tsukahara, confut gli argomenti dei suoi avversari e le dottrine erronee delle scuole che essi rappresentavano; molti preti e laici divennero suoi discepoli. Tra questi Abutsu-bo, sua moglie Sennichi-ama e il prete Sairen-bo. Durante lesilio a Sado Nichiren scrisse molte lettere di incoraggiamento ai suoi discepoli e alcuni importanti trattati, tra cui Lapertura degli occhi e Loggetto di culto per losservazione della mente, che rappresentano le basi teoriche e dottrinali per la successiva iscrizione del Dai Gohonzon, loggetto di culto per tutta lumanit (che avverr il 12 ottobre del 1279). Nel febbraio del 1274 anche lesilio a Sado venne condonato e Nichiren pot tornare a Kamakura. Incontr nuovamente Hei no Saemon e, in risposta a una sua precisa domanda, predisse che i mongoli avrebbero sicuramente attaccato il Giappone entro lanno. Cosa che accadde effettivamente, nellottobre del 1274.

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Il ritiro sul monte Minobu Ma dal momento che le sue rimostranze erano rimaste inascoltate, Nichiren decise di lasciare Kamakura e di ritirarsi (come era consuetudine fare in tali circostanze) sul monte Minobu nel maggio del 1274, da dove intensific le attivit di propagazione. In quegli anni scrisse molte opere importanti e tenne delle lezioni sul Sutra del Loto e su altri argomenti, riversando le sue energie nella formazione di discepoli capaci di diffondere il suo insegnamento. Come gi aveva fatto a Sado, scrisse anche molte lettere personali ai suoi seguaci, incoraggiandoli continuamente nella fede e istruendoli su come affrontare le dure realt della vita quotidiana alla luce degli insegnamenti buddisti. I martiri di Atsuhara e liscrizione del Dai Gohonzon Dopo il ritiro di Nichiren a Minobu, le attivit di propagazione nel distretto di Fuji continuarono sotto la guida di Nikko. Per contrastare tale espansione, i preti dei templi Tendai di quella regione cominciarono a perseguitare i seguaci del Daishonin. Il 21 settembre 1279 venti contadini che si erano convertiti agli insegnamenti di Nichiren furono arrestati, con la falsa accusa di avere illegalmente raccolto il riso nei terreni di un tempio. Portati a Kamakura vennero interrogati duramente e torturati perch rinnegassero la loro fede. Ma essi rimasero saldi nella loro convinzione e cos tre di loro i fratelli Jinshiro, Yagoro e Yarokuro, chiamati i martiri di Atsuhara furono giustiziati, mentre gli altri vennero banditi. Il comportamento dei credenti di Atsuhara aveva colpito profondamente Nichiren che, ritenendo maturi i tempi, decise di iscrivere il Dai Gohonzon, realizzando cos la missione della sua vita. Il 12 ottobre del 1279 iscrisse lOggetto

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di culto per il raggiungimento della Buddit di tutta lumanit. In precedenza aveva affidato il Gohonzon solo ai discepoli dalla fede pi salda, ma ora che tanti credenti avevano manifestato una forte fede egli poteva affidare il Dai Gohonzon a tutta lumanit. Lultimo periodo della vita di Nichiren Daishonin L8 settembre 1282 Nichiren trasmise tutti i suoi insegnamenti, compreso il Dai Gohonzon, a Nikko Shonin, affidandogli la guida della propagazione attraverso il Documento di trasmissione di Minobu. Nello stesso mese, Nichiren abbandon il monte Minobu e si mise in viaggio verso la provincia di Hitachi. Apparentemente il motivo era di recarsi alle terme per curare la malattia di cui soffriva. Ma lungo il tragitto si ferm nella casa di Ikegami Munenaka, suo discepolo, dove pot incontrare molti dei suoi seguaci e dare le ultime disposizioni prima di morire. Sebbene avesse inizialmente designato sei preti anziani come figure di riferimento per la propagazione nelle rispettive zone, il 13 ottobre 1282 il Daishonin riconferm la trasmissione dei suoi insegnamenti a Nikko (Documento di trasmissione di Ikegami o Atto di successione di Ikegami), lunico che ne aveva compreso il significato essenziale. Mor quella stessa mattina mentre recitava Nam myoho renge kyo assieme ai suoi discepoli. Nei secoli successivi linsegnamento del Daishonin venne custodito dal clero della Nichiren Shoshu ma, tranne rare eccezioni, perse quasi del tutto lo spirito originario. Nel 1930 la Soka Gakkai ripart dallo spirito originario di Nichiren Daishonin dando un nuovo impulso allo sviluppo di kosen rufu.

LE TAP P E P R I NCI PALI DE LLA VITA DI N ICH I R E N

16 febbraio 1222 28 aprile 1253 16 luglio 1260

nasce a Kominato, nellantica provincia di Awa proclama per la prima volta Nam myoho renge kyo invia il trattato Adottare linsegnamento corretto per la pace nel paese a Hojo Tokiyori persecuzione di Matsubagayatsu esilio di Izu persecuzione di Komatsubara persecuzione di Tatsunokuchi esilio a Sado dibattito di Tsukahara ritorna dallesilio di Sado ritiro sul monte Minobu inizio della persecuzione di Atsuhara iscrive del Dai Gohonzon muore presso la residenza di Ikegami Munenaka

27 agosto 1260 12 maggio 1261 11 novembre 1264 12 settembre 1271 novembre 1271 16 gennaio 1272 aprile 1274 maggio 1274 settembre 1279 12 ottobre 1279 13 ottobre 1282

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LA STOR IA DE LLA SOKA GAK KAI E DE I TR E P R E S I DE NTI

I primi passi Il 18 novembre 1930 Tsunesaburo M AKIGUCHI (18711944), direttore di una scuola elementare, insieme a Josei TODA (1900-1958) fond unassociazione di educatori che aveva come scopo una riforma del sistema pedagogico, la Soka Kyoiku Gakkai (Societ educativa per la creazione di valore). Makiguchi era un colto pedagogista, osteggiato dal governo conservatore per le sue idee molto avanzate sulleducazione. Toda era un insegnante elementare che incontr Makiguchi nel 1920 abbracciandone entusiasticamente le idee. Nel 1928 i due si convertirono al Buddismo di Nichiren Daishonin aderendo alla scuola Nichiren Shoshu, che faceva capo al tempio principale Taiseki. Ben presto spostarono lattenzione dallambito educativo allo studio e alla propagazione degli insegnamenti di Nichiren Daishonin, perch in essi trovarono la base per le proprie teorie pedagogiche e per lo sviluppo dellessere umano e della societ. A partire dal 1933 lorganizzazione cominci a tenere corsi annuali di studio del Buddismo e, in meno di dieci anni, arriv a contare circa duemila membri. Con linizio della Seconda guerra mondiale, il governo militarista giapponese cominci a reprimere ogni forma di libert nel paese e in nome della sicurezza nazionale obblig tutti i gruppi religiosi a unificarsi sotto legida dello Shintoismo, che divenne religione di stato. La Nichiren Shoshu accett di fondersi con le altre scuole Nichiren e di esporre i talismani shintoisti accanto al proprio oggetto di culto, mentre Makiguchi e Toda si opposero con fermezza allingerenza del governo e in generale alla politica militarista di quegli anni. Da quel momento la persecuzione delle autorit si spost dalla Nichiren Shoshu alla Soka Kyoiku Gakkai e Makiguchi fu arrestato il 6 luglio 1943 con laccusa di aver violato

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la legge per la preservazione della pace e di non aver rispettato i santuari shintoisti. Makiguchi, dopo aver subito un interrogatorio sommario, venne rinchiuso in condizioni di estrema durezza. Consumato dal freddo e dalla denutrizione mor dopo circa un anno e mezzo, il 18 novembre 1944, a settantatr anni. Anche Toda fu arrestato insieme ad altri responsabili, ma fu lunico a mantenere le sue convinzioni e dunque trattenuto in carcere. Fu liberato il 3 luglio del 1945. La citt di Tokyo era un cumulo di rovine a causa dei bombardamenti e i membri della Soka Kyoiku Gakkai erano tutti dispersi. Nel periodo precedente alla guerra il primo presidente Makiguchi aveva avuto il ruolo fondamentale di restituire al Buddismo di Nichiren Daishonin il ruolo di religione attiva nella vita quotidiana. Ora con Josei Toda cominciava una nuova fase. La ricostruzione In carcere Toda aveva sperimentato il potere della fede, maturando una profonda coscienza della missione della sua vita. Propagare gli insegnamenti di Nichiren per realizzare la pace nel mondo divent cos lo scopo principale dellassociazione che Toda si impegn a ricostruire. Nel 1946 ne cambi il nome in Soka Gakkai (Societ per la creazione di valore), che divenne una vera e propria organizzazione religiosa laica basata sullinsegnamento di Nichiren Daishonin. La ripresa delle attivit nel dopoguerra fu un compito arduo: quasi tutti i responsabili avevano smesso di praticare. Il 14 agosto 1947 Toda conobbe Daisaku I KEDA , allora diciannovenne, che partecipava per la prima volta a una riunione buddista: da quel momento il giovane r imase sempre al suo fianco, scegliendolo come maestro, pronto a realizzare tutti i suoi desideri.

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Negli anni che seguirono, lorganizzazione conobbe una grande espansione. Il 3 maggio 1951 Toda divenne il secondo presidente della Soka Gakkai, e decise di convertire 750mila famiglie prima di morire. Dedic il resto della vita al raggiungimento di questo obiettivo: nel 1957 alla Soka Gakkai avevano aderito 765mila famiglie. In quello stesso anno, in piena guerra fredda, durante una riunione con migliaia di giovani, Toda pronunci una storica dichiarazione contro le armi nucleari. Da allora le iniziative per la pace avrebbero costituito una delle attivit principali della Soka Gakkai. Mor poco tempo dopo, il 2 aprile 1958. Il 3 maggio 1960 Daisaku Ikeda divent il terzo presidente della Soka Gakkai. Il secondo presidente Josei Toda ha avuto il merito di aver ricostruito la Soka Gakkai dopo la Seconda guerra mondiale, determinando la diffusione dellinsegnamento di Nichiren Daishonin in tutto il Giappone, e di aver stabilito il Buddismo della rivoluzione umana, cio il conseguimento della Buddit attraverso il profondo cambiamento della vita. Sotto la guida di Ikeda il movimento per la pace della Soka Gakkai si diffuso oltre i confini del Giappone, portando milioni di persone in tutto il mondo a praticare questo insegnamento. La Soka Gakkai Internazionale A partire dal primo anno della sua presidenza Daisaku Ikeda inizi a recarsi allestero: visit lAmerica del Nord e del Sud, il Sud-est Asiatico, lIndia, lEuropa. Nellarco di quindici anni il Buddismo di Nichiren Daishonin si diffuse in tutti e cinque i continenti. Il 26 gennaio del 1975 sullisola di Guam nelloceano Pacifico, di fronte ai rappresentanti di cinquantuno paesi, Italia compresa, nacque la Soka Gakkai Internazionale (S GI ). Da

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allora, in molte nazioni si andata costituendo unorganizzazione autonoma che aderisce alla S GI , con sede a Tokyo, con diversa struttura a seconda delle esigenze e delle culture. Dallinizio degli anni Ottanta la S GI stata riconosciuta presso le Nazioni Unite come Organizzazione non governativa (O NG ) e ha cominciato a impegnarsi in diverse agenzie internazionali, quali lU NESCO e lACNUR . Ogni anno, dal 1983, il presidente Ikeda invia alle Nazioni Unite una Proposta di pace, che contiene riflessioni sulla pace, i diritti umani, leducazione, la politica e leconomia ispirate allumanesimo buddista. Il distacco dalla Nichiren Shoshu Il grande sviluppo dellorganizzazione laica sia a livello locale in Giappone che a livello internazionale port inevitabilmente ad una messa in discussione del ruolo e del significato del clero della Nichiren Shoshu. Come gi accennato in precedenza, Nikko Shonin, il discepolo pi vicino a Nichiren Daishonin, fond nel 1289 la scuola Fuji chiamata poi Nichiren Shoshu, con il compito di custodire il Dai Gohonzon e trasmettere correttamente gli insegnamenti del fondatore. Ben presto tuttavia, per diversi motivi legati anche alle trasformazioni sociali e politiche del Giappone, essa perse la sua autonomia uniformandosi ai dettami del governo, e di fatto abbandon la sua missione di kosen rufu, il desiderio originale del Budda. Questa situazione si and cristallizzando nei secoli successivi, e lassoggettamento al controllo statale dur fino alla seconda guerra mondiale, quando la Nichiren Shoshu non oppose nessuna resistenza al governo militarista che volle imporre lesposizione del talismano shintoista nel tempio principale, e favor larresto di Makiguchi e Toda per la loro opposizione al governo e alla guerra.

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A partire dallimmediato dopoguerra, la Soka Gakkai fa completamente sua la missione della propagazione, cercando nel contempo in tutti i modi di far tornare il clero alla sua originaria funzione. Negli anni della presidenza di Toda si apre una fase di proficua collaborazione che vede la realizzazione di importanti obiettivi : la ricostruzione del Taisekiji, la sede principale della Nichiren Shoshu; la costruzione di numerosi templi in tutto il Giappone; la pubblicazione, mai realizzata fino ad allora, della raccolta completa dei gosho, che d la possibilit a tutti i praticanti di leggere e studiare direttamente gli scritti del Daishonin. Inoltre la Nichiren Shoshu accetta, su richiesta della Soka Gakkai, di consegnare il Gohonzon a ogni persona o famiglia che si converte al Buddismo di Nichiren, rompendo una secolare situazione di immobilismo. Lattivit e il dinamismo del movimento laico della Gakkai cominciarono a creare malumore allinterno della comunit di monaci che vedevano via via diminuire il loro potere, e si and creando una fazione che avversava la collaborazione con la Soka Gakkai. Quando Daisaku Ikeda assunse la carica di presidente delle Soka Gakkai nel 1960 inizi il processo di mondializzazione del Buddismo di Nichiren Daishonin; nel frattempo, per lafflusso di un numero sempre crescente di praticanti, si rese necessario costruire una nuova e pi grande sede per il Dai Gohonzon, alla cui realizzazione contribuirono, con le loro offerte, 8 milioni di membri della Soka Gakkai, in Giappone e nel resto del mondo. Se la Nichiren Shoshu da un lato accoglieva i successi dellorganizzaizone laica traendone ampi benefici, dallaltro ne temeva lespansione e lautonomia che questa acquistava con il passare del tempo, temendo che venisse messa in discussione la sua autorit di fronte ai credenti. Questa situazione port una parte del clero a fare pressioni per ottenere le

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dimissioni del presidente Ikeda, cosa che alla fine avvenne il 24/4/1979. Se da una parte si vide costretto a lasciare lincarico, dallaltra Ikeda prese spunto da questi eventi per intensificare la sua attivit di sostegno diretto ai membri dentro e fuori il Giappone, e per allargare la cerchia di amici della Gakkai, attraverso numerosi incontri internazionali con personalit del mondo accademico e politico. Lanno seguente gli viene chiesto dal nuovo Patriarca di riassumere la carica e Ikeda accetta, ma lostilit del clero riesplode definitivamente nel dicembre del 1990 con la volont del patriarca Nikken di estromettere la Soka Gakkai dalla guida del movimento internazionale di kosen rufu, per arrivare poi nel 1991 a scomunicare tutti quei membri di ogni paese che intendevano continuare ad appartenere allorganizzazione laica. Da allora vennero sospese le consegne dei Gohonzon e venne emanato il divieto di visitare il tempio principale a chi non si fosse affiliato alla Nichiren Shoshu, un atteggiamento in palese contrasto con luniversalit dellinsegnamento di Nichiren Daishonin. Negli anni successivi la Soka Gakkai ha potuto tornare a consegnare i Gohonzon grazie alla decisione di un prete che, a capo di un tempio dissociatosi dal tempio principale e da Nikken, nel 1993 ha donato un Gohonzon or iginale iscritto nel XVIII secolo dal patriarca riformatore Nichikan Shonin, uno dei pi illustri della storia della Nichiren Shoshu. Questo Gohonzon costituisce la matrice dei Gohonzon che vengono oggi consegnati in tutto il mondo ai nuovi membri. Nel 1998 a riprova della degenerazione e del disprezzo verso i membri laici del patriarca Nikken e del gruppo di monaci radunati intorno a lui, fu rasa al suolo la costruzione inaugurata nel 1972 per la custodia del Dai Gohonzon, lo Sho Hondo, simbolo della sincera dedizione e della fede pura di milioni di credenti.

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La missione della Soka Gakkai Per la Soka Gakkai il distacco dalla Nichiren Shoshu stato loccasione per dare unulteriore spinta alla diffusione del Buddismo del Daishonin. Negli anni successivi infatti la S GI ha proseguito la sua espansione a livello mondiale che la vede attualmente presente in 192 paesi e territori con pi di dodici milioni di membri, uniti dalla fede negli insegnamenti di Nichiren Daishonin. Si incrementato limpegno verso la pace, la cultura, leducazione, laiuto umanitario, la difesa dellambiente, portati avanti sia attraverso lazione dei singoli individui che attraverso le tante iniziative promosse dalla S GI nel mondo, come ad esempio le mostre sui diritti umani e sullambiente, le raccolte di firme contro le armi nucleari e per la moratoria della pena di morte. Il presidente Ikeda sta moltiplicando i suoi sforzi per incoraggiare i membri di tutto il mondo e per creare una rete di amicizia e di dialogo con personalit di paesi diversi, superando ogni differenza culturale o ideologica: accanto a lui sua moglie Kaneko lo sostiene costantemente nei viaggi e nelle attivit per la pace. Lobiettivo della Soka Gakkai fondamentalmente duplice: aiutare i membr i nel loro percorso di r ivoluzione umana, facendo in modo che pratichino il Buddismo esattamente come ha insegnato Nichiren Daishonin, e diffondere in ogni campo della societ lumanesimo buddista, basato sul rispetto della dignit della vita, al fine di trasformare pacificamente la nostra epoca. Il terzo presidente Daisaku Ikeda, che ha portato il Buddismo di Nichiren in tutti i paesi del mondo e si prodigato per far conoscere linsegnamento in moltissimi ambiti della cultura mondiale, colui che ha favorito laffermazione di questo umanesimo buddista.

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Le basi della fede

F E D E , P R AT I C A , S T U D I O

I cardini del Buddismo di Nichiren Daishonin sono la fede, la pratica e lo studio. Nel Gosho Il vero aspetto di tutti i fenomeni si legge: Impegnati nelle due vie della pratica e dello studio. Senza pratica e studio, non pu esservi Buddismo. Devi non solo perseverare tu, ma anche insegnare agli altri. Sia la pratica che lo studio sorgono dalla fede. Insegna agli altri come meglio puoi, anche una sola frase o verso. (1) F EDE significa credere nel Gohonzon, cio credere nel fatto che sia noi sia tutti gli altri esseri umani possediamo la natura di Budda e che tutti i fenomeni delluniverso sono

RSND ,

vol. I, pag. 342

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manifestazioni della Legge mistica, Myoho renge kyo. La fede la causa profonda che fa emergere la Buddit dalla nostra vita, vincendo loscurit fondamentale. Nella Raccolta degli insegnamenti orali il Daishonin afferma: Questa parola fede una spada affilata che taglia loscurit fondamentale o ignoranza, [] che taglia via il dubbio e lincertezza. (2) Una fede libera dal dubbio ci consente di affrontare qualsiasi difficolt e trasformare limpossibile in possibile. Una fede di questo tipo non sorge dal nulla, occorre costruirla sperimentando il funzionamento della Legge nella vita reale. Per questo bisogna esercitarsi nella pratica e nello studio. La PRATICA consiste di due aspetti: la pratica per s e la pratica per gli altri. La prima costituita dalla recitazione quotidiana di Gongyo, che significa pratica assidua e comprende a sua volta sia il daimoku la pratica principale del Buddismo di Nichiren Daishonin sia la recitazione di parte dei capitoli Espedienti e Durata della vita del Tathagata del Sutra del Loto. La pratica per gli altri shakubuku, ovvero lazione di parlare agli altri della Legge di Myoho renge kyo, insegnare a praticarla e incoraggiare ad affrontare la vita sperimentando la fede nel Gohonzon. Da un punto di vista profondo la pratica per s e la pratica per gli altri non si possono considerare separatamente, in quanto sono entrambe indispensabili per manifestare la Buddit nella nostra vita. Nichiren Daishonin scrive a questo proposito nel Gosho Le tre grandi Leggi segrete: Adesso, nellUltimo giorno della Legge, il daimoku che recita Nichiren diverso da quello delle epoche precedenti. Nam myoho renge kyo che comprende la pratica per s e la pratica per gli altri.(3)
2 The Record of the Orally Transmitted Teachings, Soka Gakkai, Tokyo, 2004, pag. 54. Di seguito citato come ROTT . 3 WND , vol. II, pag. 986

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Lo STUDIO consiste essenzialmente nella lettura degli scritti di Nichiren Daishonin, il Gosho. A questo si aggiungono gli scritti di Daisaku Ikeda, come pure di Josei Toda e Tsunesaburo Makiguchi, presidenti della Soka Gakkai e guide del movimento di kosen rufu nel mondo. Nello studio laspetto pi importante lo spirito di ricerca, il desiderio di mettere in pratica quello che si studia sperimentandolo nella propria vita. Utilizzare il Buddismo nella vita quotidiana il punto chiave per i discepoli di Nichiren. Scrive il presidente Ikeda a questo proposito: Membri di tutto il mondo hanno approfondito la loro comprensione della fede, della pratica e dello studio, hanno rinvigorito il proprio coraggio e hanno vinto le loro battaglie per kosen rufu aprendo le pagine del Gosho cio degli scritti di Nichiren Daishonin con lo spirito di ricevere consigli e istruzioni direttamente dallo stesso Nichiren. Se avanziamo con il Gosho come nostro fondamento non ci troveremo mai a un punto morto. (4)
I L DAI MOKU

Daimoku in giapponese letteralmente significa lessenza di un testo espressa dal suo titolo. Nel Buddismo di Nichiren Daishonin si riferisce al titolo del Sutra del Loto nella sua traduzione cinese, Myoho renge kyo, e ne rappresenta il fondamento. Myoho renge kyo infatti il nome della Legge universale alla quale Nichiren Daishonin si illuminato. Egli fece precedere al nome della Legge universale di Myoho renge kyo la parola nam, variante fonetica di namu, traslitterazione del sanscrito namas che significa devozione. Perci, recitando Nam myoho renge kyo con fede risve4 Daisaku Ikeda, Lapertura degli occhi Lezioni sugli scritti di Nichiren Daishonin, Esperia Edizioni, Milano, 2007, pag. V

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gliamo e manifestiamo la nostra innata natura illuminata (o natura di Budda) che esiste nella nostra vita e in quella degli altri. Il Daishonin descrive nel Gosho questo processo di trasformazione interna: Quando veneriamo il Myoho renge kyo che nella nostra vita come oggetto di culto, la natura di Budda che in noi viene richiamata dalla nostra recitazione di Nam myoho renge kyo e si manifesta. Questo si intende per Budda. Per fare un esempio, quando un uccello in gabbia canta, gli uccelli che volano liberi nel cielo sono richiamati e si radunano intorno a lui. E quando gli uccelli che volano nel cielo si radunano, luccello in gabbia cerca di uscire fuori. Cos, quando con la bocca recitiamo la mistica Legge, la nostra natura di Budda viene richiamata e immancabilmente emerger. (5) Il daimoku della fede e il daimoku della pratica Scrive il presidente Ikeda: La recitazione del daimoku la base di tutto linsegnamento del Daishonin. Il suo Buddismo, a differenza delle scuole buddiste del suo tempo, non si basava sul culto di una specifica divinit o Budda; ci che il Daishonin stabil fu il mezzo per realizzare lideale del Sutra del Loto, il raggiungimento dellilluminazione da parte di tutte le persone. Nel Buddismo di Nichiren possiamo distinguere tra il daimoku della fede e il daimoku della pratica. Il primo riguarda laspetto spirituale della nostra pratica e consiste essenzialmente nella battaglia che ha luogo nel nostro cuore per contrastare la nostra condizione interiore illusa, od oscurit. una battaglia contro le forze negative e distruttive interiori per apr ire un varco nelloscur it che avvolge la natura di

5 Come coloro che inizialmente aspirano alla vita possono conseguire la Buddit attraverso il Sutra del Loto, RSND , vol. I, pag. 789

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Budda e far emergere la condizione vitale di Buddit grazie al potere della fede. Il daimoku della pratica riguarda invece lazione specifica di recitare Nam myoho renge kyo e di insegnarlo agli altri, gli sforzi che compiamo, con le parole e con le azioni, per la nostra felicit e per quella degli altri, che sono la dimostrazione tangibile della nostra battaglia interiore contro lillusione e i nostri aspetti negativi interiori. Quando la fede vince sul dubbio e sulle illusioni, il potere della natura di Budda viene risvegliato dal suono del daimoku e si manifesta spontaneamente nella nostra vita. Il punto essenziale che differenzia il Buddismo del Daishonin dalle altre scuole buddiste del suo tempo laver stabilito questo mezzo concreto per raggiungere la Buddit. Dalla prima volta che proclam Nam myoho renge kyo fino al momento della morte Nichiren si impegn ardentemente per insegnare questo supremo sentiero per lilluminazione a tutte le persone della sua terra. (6) Di seguito si analizzeranno uno a uno i differenti ideogrammi e i loro molteplici significati. Nam Nel Gosho Cavalli bianchi e cigni bianchi Nichiren scrive: La parola namu esprime un sentimento di riverenza e di adesione, (7) e nel Gosho Lofferta del riso bianco precisa: Qual il significato di namu? [] Significa dedicare la propria vita al Budda. (8)

6 Daisaku Ikeda, Il raggiungimento della Buddit in questa esistenza Lezioni sugli scritti di Nichiren Daishonin, Esperia, pag. 8. Di seguito citato come Il raggiungimento della Buddit in questa esistenza. 7 RSND , vol. I, pag. 942 8 Ibid., pag. 997

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La recitazione del daimoku rappresenta la determinazione e il voto di dedicare la nostra vita alla verit universale di Myoho renge kyo con pensier i, parole e azioni. La recitazione del daimoku non un semplice invocare il nome di una verit esterna, ma costituisce una pratica per far emergere e manifestare concretamente la verit interna che pervade luniverso e il nostro stesso io, e vivere in accordo con essa. Myoho Il termine myoho significa, letteralmente, Legge mistica. In particolare myo significa mistico, cio infinitamente profondo e impossibile da concepire o esprimere per la mente umana, e si riferisce alla natura insondabile della realt ultima di tutte le cose. Ho il nome dato alle manifestazioni di questa natura mistica della vita, o mondo fenomenico. Lunione di questi due concetti, rappresentati dal singolo termine myoho, riflette lessenziale unicit della realt ultima di tutte le cose e del mondo fenomenico. Infatti, secondo il Buddismo non esiste nessuna distinzione essenziale tra la realt fondamentale e le cose della vita quotidiana. Chi comprende questo illuminato, chi non lo comprende illuso. Inoltre Daisaku Ikeda, nelle lezioni sul gosho Il conseguimento della Buddit in questa esistenza, scrive: Il carattere myo di myoho, o Legge mistica, ha tre significati, tutti impliciti nella recitazione del daimoku: essere pienamente dotato, aprire e rivitalizzare. In altre parole nellazione di recitare daimoku sono contenuti: 1) il myo della perfetta dotazione, cio il fatto che lunica Legge di Myoho renge kyo abbraccia tutti i fenomeni; 2) il myo della trasformazione, che apre il mondo di Buddit nella vita degli esseri dei nove mondi (da Inferno a Bodhisattva); 3) il myo del grande beneficio, in virt del quale unesi-

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stenza colma di sofferenza viene rivitalizzata e diventa piena di gioia e serenit. La nostra vita unentit della Legge mistica, e perci pienamente dotata di tutti i fenomeni. Loscurit fondamentale e la natura illuminata del Dharma, le illusioni e i desideri e lilluminazione, i nove mondi e la Buddit tutti esistono dentro di noi. proprio per questo che possiamo realizzare una r ivoluzione inter iore, mistica e fondamentale, cambiando loscurit in luce, alimentando la fiamma dellilluminazione con la legna delle illusioni e dei desideri e manifestando perci il mondo di Buddit nella nostra vita dei nove mondi. La chiave per raggiungere questa profonda trasformazione interiore il nostro cuore il nostro atteggiamento di fondo o disposizione interiore. Perci, nel Conseguimento della Buddit in questa esistenza, il Daishonin avverte: Se pensi che la Legge sia al di fuori di te, stai abbracciando non la Legge mistica ma un insegnamento inferiore. (9) Quando ci sforziamo assiduamente di recitare daimoku basandoci su questo ammonimento, tenendo sempre a mente che determinante il cambiamento nel nostro cuore o mente, i tre significati di myo si manifestano con evidenza nella nostra vita. (10) Renge La parola renge letteralmente significa fiore di loto. Il Daishonin nel Conseguimento della Buddit in questa esistenza afferma: Renge, che significa fiore di loto, simboleggia la meraviglia di questa Legge. (11) Di solito scrive Ikeda le piante prima fioriscono e
9 10 11

Ibid., pag. 3 Il raggiungimento della Buddit in questa esistenza, pag. 43 RSND , vol. I, pag. 4

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poi producono i frutti, e la relazione tra questi due eventi viene utilizzata per illustrare la causalit lineare o sequenziale nella quale i fiori rappresentano la causa e i frutti leffetto. Al contrario, il fiore di loto produce simultaneamente i petali e il ricettacolo che contiene i semi, vale a dire che nel momento stesso in cui i petali si schiudono ci sono gi anche i frutti. Il loto simboleggia cos il principio di simultaneit di causa ed effetto. Negli insegnamenti provvisori precedenti al Sutra del Loto si afferma che la condizione vitale di Budda si pu conseguire soltanto sottoponendosi a un periodo incalcolabilmente lungo di pratica buddista. Quindi la causa e leffetto non sono simultanei. Gli insegnamenti del Sutra del Loto, invece, spiegano che tutte le persone sono dotate originariamente dello stato di Buddit e sono in grado di r ivelarlo istantaneamente. In altre parole, in un istante la mente illusa di una persona comune viene trasfor mata nella mente di myo (della suprema illuminazione) di un Budda. Il fiore di loto simboleggia questa simultaneit di causa ed effetto. (12) Kyo Kyo la traduzione giapponese della parola sutra, che indica gli insegnamenti del Budda Shakyamuni. Poich Shakyamuni impart i suoi insegnamenti solo oralmente, per mezzo della voce, alla parola kyo stato attribuito a volte il significato di suono. Il Daishonin dice: Kyo esprime le voci e le parole di tutti gli esseri viventi, (13) indicando in tal modo che la Legge mistica alla quale il Budda si illuminato inerente a tutti gli esseri viventi. Inoltre, lideogramma cinese che corrisponde a kyo ori12 13

Il raggiungimento della Buddit in questa esistenza, pagg. 72-73 ROTT , cit., pag. 4

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ginar iamente indicava lordito di un tessuto, e per questo viene utilizzato anche per indicare il trascorrere del tempo. Dal punto di vista della nostra esistenza individuale ci significa che continuando a recitare daimoku, giorno dopo giorno, possiamo accumulare le cause e gli effetti per il conseguimento della Buddit, che rendono possibile trasformare una mente annebbiata dalloscurit innata in una mente che riflette la natura essenziale dei fenomeni e il vero aspetto della realt. Le virt di queste cause ed effetti col tempo diventano lossatura della nostra vita, dove i benefici sbocceranno come fiori sia nel nostro carattere sia nella nostra vita concreta.(14) Kyo si riferisce anche alla diffusione della Legge mistica da noi agli altri. Scrive ancora Ikeda: Possiamo considerare questo mistico kyo anche come la diffusione della Legge mistica da noi agli altri. [] In tal senso potremmo affermare che lo sviluppo di kosen rufu cio tante persone che propagano la Legge mistica e recitano daimoku senza sosta per la propria felicit e quella degli altri e insegnano anche alle altre persone a fare lo stesso corrisponde al mistico kyo. Come abbiamo appena visto, Myoho renge kyo la Legge connaturata alle nostre vite. La continua trasformazione istante per istante, che realizziamo nei nostri cuori e menti recitando daimoku, non solo conduce a un radicale cambiamento inter iore, ma cambia interamente anche il modo in cui viviamo, ponendoci sul cammino del raggiungimento della Buddit in questa esistenza e suscitando quella potente ondata di trasformazione di tutta lumanit che kosen rufu. La forza dinamica per il cambiamento a tutti i livelli Myoho renge kyo. (15)

14 15

Il raggiungimento della Buddit in questa esistenza, pag. 73 Ibid., pag. 74

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La parola giapponese Gohonzon formata da due parti: go un prefisso onorifico, mentre honzon significa oggetto di fondamentale rispetto. A differenza di altre scuole buddiste che usavano come oggetti di culto statue in legno o mandala sui quali erano scolpite o dipinte immagini di Budda o Bodhisattva, Nichiren Daishonin stabil come oggetto di culto i cinque caratteri di Myo ho renge kyo, la Legge suprema, rivelata dal Sutra del Loto. Nel Gosho scritto: Quando veneriamo il Myo ho renge kyo che nella nostra vita come oggetto di culto, la natura di Budda che in noi viene richiamata dalla recitazione di Nam myoho renge kyo e si manifesta. (16) Scr ive Daisaku Ikeda: Molte religioni della nostra epoca hanno, consciamente o inconsiamente una visione esterna delloggetto di culto che colloca lentit suprema o la realt fondamentale al di fuori dellessere umano. Ma nel XXI secolo necessario un profondo umanesimo che insegni che la vita di tutte le persone possiede in egual misura un aspetto assolutamente nobile e prezioso. Perci il fatto che nel Buddismo di Nichiren loggetto di culto sia interno alla vita di estrema importanza. Al centro del Gohonzon c scritto Nam myoho renge kyo Nichiren a indicare che il Daishonin considerava il Gohonzon la sua stessa vita, come scrive nel Gosho: Io, Nichiren ho iscritto la mia vita in inchiostro di sumi, perci credi profondamente nel Gohonzon. Il volere del Budda il Sutra del Loto, ma lanima di Nichiren non altro che Nammyohorengekyo. (17)
16 Come coloro che inizialmente aspirano alla Via possono conseguire la Buddit..., RSND , vol. I, pag. 789 17 Risposta a Kyoo, RSND , vol. I pag. 365

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Il Daishonin ha iscritto nel Gohonzon la condizione vitale di gioia illimitata di una persona comune come lui, che grazie alla fede nella Legge mistica - Myo ho renge kyo - e al desiderio di propagare ampiamente la Legge, nonostante le difficolt, manifesta lo stato di perfetta identit con la Legge eterna o Buddit. Credere nel Gohonzon di Nichiren Daishonin significa credere che anche noi, come ogni persona senza distinzioni, possediamo la Buddit nella nostra vita e possiamo manifestare quella stessa condizione vitale di gioia illimitata. Nichiren inizi a iscrivere dei Gohonzon personali per alcuni discepoli dopo la persecuzione di Tatsunokuchi (18); fino ad allora aveva insegnato linvocazione il daimoku ma non aveva istituito nessun oggetto di culto concreto. Dopo quella fondamentale esperienza nella quale rischi di morire e verific il potere della sua fede, riconobbe la sua vera missione di trasmettere allumanit intera la chiave per accedere alla saggezza suprema, capace di vincere totalmente loscurit fondamentale, come aveva fatto lui stesso in quella circostanza. Il Daishonin non parla mai di un miracolo riferendosi a quanto accadde a Tatsunokuchi, n parla mai della Buddit come un condizione straordinaria e inaccessibile, bens come di qualcosa che noi tutti possiamo sperimentare se manteniamo una salda fede, anche davanti a grandi ostacoli. Successivamente, quando nel 1279, durante la persecuzione denominata di Atsuhara, anche dei suoi discepoli affrontarono lostacolo della morte senza retrocedere dalla loro convinzione, Nichiren decise che era giunto il momento in cui stabilire definitivamente loggetto di culto per manifestare la Buddit per tutte le persone dellUltimo giorno del-

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Vedi pag. 9

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la Legge e iscr isse quindi il Dai Gohonzon (dai significa grande). Il significato del mandala Gohonzon e i quattro poteri Nichiren Daishonin iscrisse il Gohonzon in forma di mandala; mandala una parola sanscrita che significa accumulo di benefici. Per rappresentare la Legge universale ha utilizzato caratteri (ideogrammi) scritti e non forme o figure, per permettere di prendere in considerazione il significato delle parole, pi che la forma dellimmagine. Il Gohonzon una pergamena sulla quale al centro e verticalmente sono scritti in ideogrammi il nome della Legge (preceduta da Nam) e della Persona: Nam-Myo-ho-rengekyo Nichiren a indicare che la realt fondamentale tuttuno con la vita individuale illuminata. Intorno sono disposti i nomi dei rappresentanti dei Dieci mondi per indicare che tutte le forme e tutti gli aspetti della vita, illuminati dalla Legge mistica, manifestano le loro caratteristiche positive e coesistono in meravigliosa armonia. Recitare daimoku di fronte alloggetto di culto in cui sono rappresentate tutte le funzioni della vita disposte intorno alla Legge fondamentale, ci permette di riconfermare che la nostra stessa vita cos com perfettamente dotata di ogni beneficio, perch esattamente equivalente alla vita cosmica. Questo tipo di convinzione ci permette di sconfiggere le illusioni della mente ed essere realmente in armonia con la Legge. Mosso dallinfinita compassione del Budda, Nichiren ha iscritto per tutta lumanit il Gohonzon, affinch ogni persona possa creare una relazione diretta con la Legge, che invisibile e difficile da esprimere con le parole, e percepirla dentro di s, manifestando cos lo stato supremo della vita, la Buddit, nella propria esistenza reale.

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Il Gohonzon lunica causa esterna appropriata per manifestare la Buddit, latente nella nostra vita, ma occorre attivare la causa interna della fede per manifestare questo potenziale. Il Buddismo parla dei quattro poteri: il potere della fede, il potere della pratica, il potere della Legge e il potere del Budda. I primi due poteri, quelli della fede e della pratica, sono nelle nostre mani perch si riferiscono alla forza della nostra personale convinzione e allassiduit della nostra pratica ( per s e per gli altri), mentre i secondi due, quelli della Legge e del Budda, sono inerenti alla Legge mistica. Il potere della Legge si riferisce alle infinite funzioni benefiche della vita, il potere del budda la manifestazione del decimo mondo con le sue qualit specifiche. La presenza nella nostra casa delloggetto di culto ci permette di allenare quotidianamente la nostra fede e la nostra pratica e rappresenta loccasione esterna per far emergere la Buddit e sconfiggere loscurit fondamentale ogni volta che appare a stimolare le nostre tendenze negative. Data la sua importanza, e poich lo riceviamo basandoci sulla decisione di praticare esattamente come insegna Nichiren Daishonin, il modo in cui accogliamo e custodiamo il Gohonzon nelle nostre case molto importante. Porlo nel posto migliore possibile della nostra abitazione, ben illuminato, alla giusta altezza in modo che lo sguardo sia leggermente sollevato, mantenerlo pulito e senza inutili ornamenti od oggetti intorno, approfondisce la nostra relazione con il Gohonzon. Il Gohonzon e kosen rufu Il Daishonin ha iscritto il Gohonzon per realizzare la pi ampia propagazione della Legge, per la felicit di tutti gli

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esseri umani. Il Gohonzon quindi rappresenta questa compassione di Nichiren Daishonin, limpegno di tutta la sua vita e anche lappello rivolto ai discepoli affinch si alzino per proteggere e diffondere la Legge con la sua stessa determinazione e lo stesso coraggio. Una pratica legata solo al beneficio personale non ci per mette di manifestare completamente il nostro massimo potenziale: La Buddit dice Daisaku Ikeda si manifesta nella vita degli individui di forte fede che fanno proprio il voto del Budda e dedicano la loro vita a realizzarlo. Per questo si dice che il Gohonzon il vessillo di kosen rufu.
L A P R O PA G A Z I O N E : S H A K U B U K U E K O S E N R U F U

Shakubuku Il termine shakubuku significa far conoscere la Legge alle altre persone apertamente e con coraggio, con lo scopo di metterle in grado di diventare felici. Lazione di shakubuku lespressione concreta della nostra fiducia nellesistenza della natura di Budda in noi e negli altri: un atto umanistico che esprime il massimo rispetto dovuto a ogni essere umano. lazione fondamentale che consente di trasformare il karma individuale e quello dellumanit. LUltimo Giorno della Legge scr ive il presidente Ikeda unepoca di conflitto. [] Limpulso irresistibile che conduce al conflitto sorge dallignoranza. Nel Buddismo ignoranza significa mancanza di consapevolezza o fede nel fatto che le persone posseggono la natura di Budda. anche limpulso oscuro che conduce a mancare di rispetto alla vita umana e a violarne la dignit innata []. Proprio per questo la diffusione della pratica del Buddismo del Daishonin, che identifica la natura di Budda come nucleo essenziale della nostra umanit, cos importante. Solo il Buddismo del Daisho-

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nin pu curare la profonda malattia dellepoca attuale causata da unassenza di umanit, dalla mancanza dellimpegno di porre al pr imo posto il benessere e la dignit delle persone. (19) Shakubuku rappresenta la lotta incessante contro loscurit fondamentale inerente alla vita. Lo stesso Nichiren Daishonin, subito dopo aver proclamato Nam myoho renge kyo, inizi a insegnare la recitazione del daimoku ai suoi genitori e al suo maestro Dozen-bo, e non smise neanche per un momento della sua esistenza di portare avanti lo shakubuku. In seguito cominci a incoraggiare energicamente i suoi discepoli a unirsi a lui in questa grande impresa per condurre le persone allilluminazione. La pratica di shakubuku non va intesa come una pratica fanatica, esclusivista o di proselitismo. Il presidente Ikeda scrive: Nella pratica di shakubuku sono contenuti due elementi fondamentali: la compassione e la filosofia. La compassione il desiderio del Budda di alleviare la sofferenza delle persone. Nella nostra pratica significa preoccuparci della felicit e del benessere dei nostri amici e si manifesta nel coraggio e nella perseveranza con cui continuiamo a parlare profondamente alle persone degli insegnamenti buddisti. La filosofia unincrollabile convinzione nellinsegnamento del Sutra del Loto secondo cui tutte le persone possono conseguire la Buddit e ognuno ha il diritto di diventare felice. [...] Lessenza di shakubuku il desiderio del Budda di permettere a ogni persona di raggiungere la vera felicit e il voto dei veri discepoli quello di far proprio questo spirito, lottando per kosen rufu. il voto dei Bodhisattva della terra. La parola giapponese per compassione jihi. Ji significa amore, significa guidare le persone come se fossero i propri
Daisaku Ikeda, Il mondo del Gosho, Esperia Edizioni, Milano, 2004, vol. II, pag. 106. Di seguito citato come Il mondo del Gosho.
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figli, e hi significa dispiacersi delle loro sofferenze e condividerne il dolore come se fosse nostro. (20) Parlare a qualcuno del Buddismo di Nichiren Daishonin unazione del massimo valore che crea la condizione necessaria affinch quella persona possa ottenere lilluminazione. Perci il beneficio di fare shakubuku infinito, anche se quella persona non prender subito fede nella Legge. Il secondo presidente della Soka Gakkai, Josei Toda, osserv a proposito: Ci sono due tipi di semina [nel Buddismo]: seminare permettendo alle persone di ascoltare linsegnamento e seminare conducendo le persone a prendere fede nellinsegnamento. Poniamo che incontr iate per la pr ima volta qualcuno e gli parliate del Buddismo del Daishonin ma quella persona non si converta. Questo seminare permettendo alle persone di ascoltare linsegnamento. Ma supponiamo che in seguito un altro praticante si avvicini a quella persona parlandole nuovamente della fede nella Legge mistica e questa decida di ricevere il Gohonzon. Questo seminare conducendo le persone a prender fede nellinsegnamento. Si tratta sempre di seminare i semi della Buddit e il beneficio lo stesso. sempre la stessa nobile azione di insegnare la Legge mistica agli altri. In entrambi i casi il beneficio che si riceve, agendo come inviati del Budda, illimitato. (21) Quando permettiamo agli altri di udire la Legge mistica, la natura di Budda che esiste profondamente nella loro vita viene immancabilmente attivata. Reagire negativamente o decidere di convertirsi dipende da ciascuna persona; ma in ogni caso la sua natura di Budda latente viene senza alcun dubbio stimolata. Perci, indipendentemente dal fatto che le persone prendano fede o meno, la cosa importante pregare per la loro felicit e sfor20 21

Ibid., pag. 115 Ibid., pag. 130

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zarci sinceramente per il loro bene, spiegando loro coraggiosamente la grandezza del Buddismo. La figura che nel Sutra del Loto e nella tradizione buddista meglio incarna tutte le caratteristiche della pratica di shakubuku il bodhisattva Mai Sprezzante (giapp. Fukyo). Questi aveva preso fede nel Sutra del Loto e ogni volta che incontrava una persona si inchinava riverendo la sua natura di Budda. Il bodhisattva Mai Sprezzante veniva deriso e scacciato per questo suo atteggiamento e spesso colpito con pietre o bastoni. Ma lui non si curava di tali reazioni: si metteva al riparo a debita distanza e continuava a ribadire la sua lode, convinto che ogni vita avesse inerente la Buddit. Grazie alla perseveranza in questo comportamento pot non solo prolungare la sua vita ma alla fine ottenne il rispetto di coloro che lo avevano maltrattato e rinacque come il Budda Shakyamuni. Da ci si comprende che la pratica del bodhisattva Mai Sprezzante, cio la pratica di shakubuku, la via diretta per la trasformazione del karma negativo e per il conseguimento della Buddit nostra e degli altri. Kosen rufu Il termine kosen rufu esprime un concetto di fondamentale importanza per i membri della Soka Gakkai. Viene spesso usato come sinonimo di pace nel mondo, intesa per in un senso pi vasto della semplice assenza di guerre. Si potrebbe definire come pace omnicomprensiva, ottenuta attraverso un radicale cambiamento nella mente e nel cuore delle persone grazie alla diffusa adozione di valori umanistici quali lassoluto rispetto per la dignit della vita. Lespressione kosen rufu ha unorigine antica e appare nel ventitreesimo capitolo del Sutra del Loto, Precedenti vicende del bodhisattva Re della medicina. Nel passo del Sutra del Loto: Dopo la mia estinzione, nellultimo periodo di cinque-

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cento anni, dovrai diffonderlo in tutto Jambudvipa e non permettere mai che la sua diffusione sia interrotta (22) lespressione dovrai diffonderlo [il Sutra del Loto] viene resa da Nichiren Daishonin con il termine kosen rufu. I quattro ideogrammi che compongono lespressione significano: ko ampiamente, sen dichiarare, ru corrente dellacqua e fu tessuto, costituito dalla trama e dallordito. Kosen indica quindi lazione di far conoscere ampiamente la Legge, mentre rufu indica la propagazione come flusso incessante che scorre nella vita quotidiana delle persone e nelle relazioni sociali. Poich, secondo la visione buddista, la Legge mistica la Legge della vita che permette alle persone di diventare felici consentendo loro di manifestare il pi grande potenziale (o Buddit), ed quindi il motore del progresso degli esseri umani e della societ, agire per realizzare kosen rufu significa lavorare per costruire una societ pacifica e felice. Il Daishonin decise da solo e spontaneamente di realizzare kosen rufu nel mondo, spinto dalla compassione per tutti gli esseri umani, sicuro che molti lavrebbero seguito. Dapprima solo Nichiren recit Nam myoho renge kyo, ma poi due, tre, cento lo seguirono, recitando e insegnando agli altri. La propagazione si svilupper cos anche in futuro. Non vuol dire ci emergere dalla terra? Infine, al tempo in cui la Legge si diffonder ampiamente [il tempo di kosen rufu, n.d.r.] lintero paese del Giappone reciter Nam myoho renge kyo; questo certo come una freccia che, puntata verso terra, non pu mancare il bersaglio. (23) Naturalmente kosen rufu non indica la conversione di tutti gli abitanti della terra al Buddismo del Daishonin. Poich le vite di tutte le persone sono collegate nel profondo, un
22 Il Sutra del Loto, a cura di Burton Watson, Esperia Edizioni, Milano, 1997, pag. 386. Di seguito citato come Il Sutra del Loto. 23 Il vero aspetto di tutti i fenomeni, RSND , vol. I, pag. 341

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cambiamento radicale di un individuo avr un effetto positivo su tutti coloro con cui entra in contatto, soprattutto con quelli con cui condivide un forte legame. Il presidente Ikeda scrive: La rivoluzione umana di un singolo individuo contribuir al cambiamento nel destino di una nazione e condurr infine a un cambiamento nel destino di tutta lumanit. (24) Ci che conta scrive ancora Ikeda che lo spirito della grande filosofia di pace che il Sutra del Loto espone quando spiega che tutte le persone sono Budda sia pienamente applicato alla societ nel suo complesso. [] Significa far s che il fondamento e la forza propulsiva della societ siano i concetti di dignit umana e santit della vita. (25) In questo senso, kosen rufu si realizza a partire dal cambiamento di ogni singola persona, una trasformazione che avviene attraverso il continuo sforzo di avvicinare la propria intenzione, il propr io comportamento e le propr ie azioni a quelle del Budda. Questa la via della rivoluzione umana, come la defin Josei Toda, attraverso la quale possiamo costruire pace e felicit durature. Infine, importante comprendere che kosen rufu non rappresenta un obiettivo finale o un capolinea. In tal senso, la realizzazione di kosen rufu non implica la fine degli inevitabili conflitti e delle contraddizioni che caratterizzano la societ. Piuttosto, si pu pensare a kosen rufu come alla costruzione di un mondo in cui un profondo e diffuso rispetto per la vita sia la base su cui vengono affrontati e risolti in modo pacifico e creativo i conflitti stessi. Inoltre, non qualcosa da attendere passivamente. Il Buddismo insegna che kosen rufu qualcosa che possiamo cominciare a realizzare proprio ora, nelle nostre comunit, attraverso lesem24

La rivoluzione umana, Esperia Edizioni, Milano, 2007, vol. I, Il mondo del Gosho, vol. I, pag. 78

pag. IV
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pio della nostra rivoluzione umana e lazione di shakubuku basata sulla compassione verso le altre persone. Il Buddismo di Nichiren scrive Ikeda la religione di kosen rufu. Senza la decisione di diffondere la Legge mistica e gli sforzi pratici per metterla in atto, gli insegnamenti del Daishonin rimangono parole vuote. Il suo insegnamento indubbiamente esistito in forma scritta per settecento anni, ma non mai stato ampiamente diffuso ed stato il nostro predecessore Tsunesaburo Makiguchi che ha fatto rivivere gli scritti del Daishonin secondo le vere intenzioni di questultimo. Lapparizione della Soka Gakkai la testimonianza della validit del Buddismo del Daishonin. (26) Oggi i membri della Soka Gakkai stanno realizzando kosen rufu perch praticano e diffondono Nam myoho renge kyo e il Gohonzon condividendo lintenzione del Daishonin di rendere felici tutte le persone.
L A R E L A Z I O N E C O N I L M A E S T R O E C O N I C O M PA G N I D I F E D E

Nel Buddismo di Nichiren Daishonin esistono due relazioni di fondamentale importanza per praticare correttamente linsegnamento e assicurarne la trasmissione: quella con il maestro e quella tra i compagni di fede. Le due relazioni sono in stretto rapporto luna con laltra. Per fare unanalogia, si pensi alla tessitura di una stoffa: I legami tra i membri della comunit buddista (in sanscrito sangha) scrive Daisaku Ikeda possono essere assimilati allordito e alla trama di un tessuto. Per tessere, si stende lordito nel senso della lunghezza e poi lo si intreccia con la trama. Lordito rappresenta il legame tra maestro e discepolo, la trama quello tra i membri, e attraverso il loro intreccio si crea

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Il mondo del Gosho, vol. I, pag. 69

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lo splendido broccato di kosen rufu. Nella maggior parte dei tessuti lordito costituisce la struttura portante, mentre la trama forma il disegno. Allo stesso modo, finch alla base della Soka Gakkai vi sar la relazione tra maestro e discepolo, sar possibile forgiare uno splendido disegno di solidariet tra i discepoli. (27) La relazione di non dualit tra maestro e discepolo In generale, la relazione tra maestro e discepolo si stabilisce quando il discepolo vuole apprendere una particolare disciplina e si rivolge a chi esperto in quel campo. Questa relazione si realizza quindi attraverso una trasmissione di conoscenza ed esperienza. Le persone considerano come loro maestro chi le aiuta a migliorarsi e a sviluppare se stesse. Nel Buddismo ci che lega maestro e discepolo la trasmissione della Legge fondamentale della vita. Nellinsegnamento buddista del Sutra del Loto il maestro Shakyamuni, basandosi sul suo risveglio alla Legge, si impegn insieme ai discepoli per fare s che essi potessero far emergere il pi elevato e nobile potenziale di esseri umani. Questa Legge era la Legge mistica, che i discepoli non erano in grado di percepire da soli poich la loro consapevolezza era offuscata dalloscurit fondamentale che li rendeva incapaci di concepirla. Anche se fossero state date loro spiegazioni teoriche della Legge o fosse stato detto loro di praticare per superare la sofferenza, non sarebbe stato possibile trasmettere lo stato vitale della Buddit solo attraverso le parole. Fu piuttosto attraverso lispirazione che essi sentirono venendo a contatto con il carattere umano del Budda, oltre alle istruzioni da lui ricevute, che essi furono in grado di risvegliarsi alla Legge con la loro

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Cfr. Il mondo del Gosho, vol. I, pag. 140

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stessa vita. La Legge fu comunicata loro in questo modo. Per tutti questi motivi la relazione tra maestro e discepolo riveste cos tanta importanza nel Buddismo. La Legge trasmessa attraverso il legame da vita a vita tra il maestro e il discepolo; ed basandosi su questa Legge che possiamo realizzare la nostra rivoluzione umana. (28) Nel Buddismo il maestro non concepito come un essere sovrumano, trascendente o mistico, ma come una persona che per prima ha messo in pratica gli insegnamenti del Budda facendo propr io il suo voto di condurre allilluminazione tutte le persone. Maestro quindi chi pratica correttamente la Legge e la incarna nella sua vita, discepolo chi si impegna con tutto se stesso a condividere con lo spirito e con le azioni lintento del maestro. Questo impegno permette di crescere e di uscire dal ristretto confine del proprio piccolo io, di trasformare il karma e superare e vincere tutte le difficolt. Quando il maestro e il discepolo sono uniti possono realizzare gli scopi pi grandi. La caratteristica fondamentale di questa relazione quella della non dualit, unespressione che indica la fondamentale uguaglianza di maestro e discepolo come esseri umani che condividono lo stesso voto. NellUltimo Giorno della Legge il maestro originale il Budda Nichiren Daishonin, che ha r ivelato la Legge di Nam myoho renge kyo per lilluminazione di tutta lumanit e ne ha stabilito il metodo di propagazione. Nellepoca attuale i maestri sono i primi tre presidenti della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi, Josei Toda e Daisaku Ikeda, che si sono risvegliati al grande voto di realizzare kosen rufu il desiderio del Budda e hanno lottato per questo senza risparmiarsi. Mettendo in pratica loro stessi la
28 Daisaku Ikeda, Leredit della Legge fondamentale della vita Lezioni sugli scritti di Nichiren Daishonin, Esperia Edizioni, Milano, 2008, pag. 114

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relazione di non dualit tra maestro e discepolo hanno trionfato su tutti gli ostacoli e le difficolt creando le basi per kosen rufu nel mondo. La relazione di unit tra i discepoli La relazione di non dualit tra maestro e discepolo e la relazione di unit tra i discepoli sono inseparabili come le due ruote di un carro. Se non si condivide il cuore o spirito del maestro, che aspira a realizzare kosen rufu, non pu esserci una vera unit di intenti tra compagni di fede cos diversi tra loro. Daltra parte, se non abbiamo a cuore larmoniosa comunit dei praticanti e non ci sforziamo costantemente di mantenere lunit, non possiamo essere definiti veri discepoli che manifestano lo stesso spirito del maestro. (29) Nichiren Daishonin aveva cos a cuore lunit dei discepoli che la defin il vero scopo della sua propagazione. Scrive infatti: In generale che i discepoli di Nichiren, preti e laici, recitino Nam myoho renge kyo con lo spirito di diversi corpi, stessa mente senza alcuna distinzione tra loro, uniti come i pesci e lacqua, questo si chiama eredit della Legge fondamentale della vita. In ci consiste il vero scopo della propagazione di Nichiren. Se cos anche il grande desiderio di unampia propagazione potr realizzarsi. Ma se qualcuno dei discepoli di Nichiren distrugge lunit di diversi corpi, stessa mente sar come chi distrugge il proprio castello dallinterno. (30) Qui il Daishonin non parla di unit tra persone simili o di soppressione della personalit dellindividuo, ma usa il concetto di diversi corpi, stessa mente proprio per porre laccento sullunit nella diversit.
29 Daisaku Ikeda, Gli insegnamenti della speranza Lezioni sugli scritti di Nichiren Daishonin, Esperia Edizioni, Milano, 2009, pag. 220 30 Leredit della Legge fondamentale della vita, RSND , vol. I, pag. 190

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Lespressione diversi corpi (i = diversi, tai = corpi) si riferisce al fatto che noi discepoli siamo individui con vite, personalit, interessi e funzioni diverse. Stessa mente (do = stesso, shin = mente, cuore o spirito) significa coltivare il desiderio di realizzare insieme un ideale o un nobile obiettivo. Dal punto di vista buddista, avere la stessa mente significa avere la stessa mente del Budda, cio far proprio il grande desiderio della propagazione del Buddismo per la felicit di tutta lumanit. Avere a cuore lunit dei credenti e mantenerla significa rispettarsi e apprezzarsi lun laltro come individui diversi e insostituibili, cercando di mettere in evidenza la parte migliore di ciascuno, incoraggiandosi e sostenendosi a vicenda. Chi si impegna attivamente con questo spirito di unit riesce a liberarsi dalla sofferenza che deriva da un eccessivo attaccamento allio, dalla tendenza alla discriminazione e allegoismo, e arriva a vincere in tutti gli ambiti della propria vita. Lar moniosa unit dei credenti pu manifestare una forza molto superiore alla somma delle capacit individuali perch condividendo la stessa mente del Budda ogni persona pu esprimere il proprio potenziale unico e irripetibile. Questa lunica via per realizzare kosen rufu.
LO S P I R I TO D E L L O F F E R TA

Nella storia del Buddismo lofferta ha sempre rivestito un ruolo centrale. Nel Buddismo mahayana la donazione la prima delle sei paramita, (31) i sei tipi di pratica che i bodhisattva dovevano osservare vita dopo vita per poter conseguire la Buddit. La pratica della donazione consisteva nel fare offerte

Paramita una parola sanscrita che significa raggiungere laltra sponda, ovvero passare dalla sofferenza allilluminazione.
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materiali e spirituali per salvare chi soffre, senza volere nulla in cambio. Questultimo aspetto il cuore dellofferta perch sottolinea limportanza dello spirito sincero e disinteressato con cui agiamo sia per il nostro miglioramento sia per sostenere gli altri. Nei vari sutra sono riportate molte storie che descrivono la retr ibuzione che segue le sincere offerte fatte al Budda e Nichiren le cita come esempi per la corretta pratica buddista in numerosi Gosho: Nel passato il giovane Virt vittoriosa offr una torta di fango al Budda e rinacque come il re Ashoka che regn su tutto Jambudvipa. Una povera donna si tagli i capelli e li vendette per comprare olio [per il Budda] e nemmeno i venti che soffiano impetuosi dal monte Sumeru poterono estinguere la fiamma della lampada alimentata da quellolio. (32) oppure: [...] per quanto una persona possa essere ignorante e le sue offerte misere, se sono indirizzate a chi sostiene la verit allora il suo merito sar grande. Quanto pi vero questo nel caso di persone che in tutta sincerit fanno offerte al corretto insegnamento! (33) Oggi la Soka Gakkai che mette in pratica il desiderio di Nichiren Daishonin di propagare la Legge per condurre le persone alla felicit; le offerte in denaro che i membri fanno per sostenere le sue attivit hanno il valore di quelle offerte descritte nel gosho e sono la causa da cui si originano immensi benefici e un elevato stato vitale. Anche dedicare il tempo, cos prezioso per noi, per la recitazione del daimoku, per parlare agli altri della pratica, per lo studio del buddismo, per le attivit di sostegno degli altri sono offerte di grande valore, che aumentano la nostra fortuna e la gioia di vivere. Ci pu sembrare di togliere qualcosa alla nostra vita ma

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Risposta a Onichi-nyo, RSND , vol. I, pag. 965 Il corpo e la mente delle persone comuni, ibid., pag. 1006

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in realt, come spiega bene il Gosho La torre preziosa, stiamo beneficiando la nostra vita stessa: Potresti pensare di aver fatto offerte alla torre preziosa del Tathagata Molti Tesori, (34) ma non cos. Le hai offerte a te stesso. Tu stesso sei un Tathagata da sempre illuminato e dotato dei tre corpi. (35) Poter offrire al movimento per kosen rufu qualcosa che per noi ha valore, sia esso un bene materiale (come il denaro per mantenere i centri culturali - kaikan - o la nostra casa per le riunioni) oppure un bene immateriale (come il tempo per lattivit o lincoraggiamento a una persona in difficolt) una grande opportunit per accrescere la nostra fede e per trasformare gli attaccamenti in cause per benefici sempre pi vasti e profondi nella nostra vita.

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Termine sanscrito che si riferisce al Budda. La torre preziosa, RSND , vol. I, pag. 264

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La visione buddista della vita

IL MUTUO POSSESSO DEI DIECI MONDI

La vita in ogni istante dotata dei dieci mondi. Al tempo stesso ognuno dei dieci mondi dotato di tutti gli altri dieci mondi. (1) Il Buddismo spiega che la nostra vita non limitata ai ristretti confini dellio, ma include gli altri esseri viventi, il mondo esterno e addirittura lintero universo. Ogni fenomeno considerato parte di un tutto, ed fondato sulla realt fondamentale, eterna e immutabile che il Daishonin denomin Myoho renge kyo. La nostra coscienza abitualmente percepisce la vita individuale come separata da quella degli altri, e il nostro interno
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Loggetto di culto per losservazione della mente,

RSND ,

vol. I,

pag. 313

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separato dallesterno. Questa visione della vita genera molti altri dualismi (corpo-mente, materia-spirito, individuo-ambiente...) che sono alla radice di gran parte dei problemi dellumanit. Secondo il Buddismo il risveglio a una vita pi grande che trascenda i confini dellio, ma non separata da noi stessi, ci permette di attingere a una fonte di gioia e di creativit interiore in grado di trasformare le sofferenze di vita e morte e di ritrovare la profonda connessione con gli altri e con luniverso. La reciproca inclusione di tutti i fenomeni nella realt fondamentale della vita stata spiegata da Tien-tai, maestro buddista cinese del VI secolo, con la teoria dei tremila regni in un singolo istante di vita (ichinen sanzen), secondo la quale in un singolo istante di vita (ichinen) contenuto linsieme di tutti i fenomeni (sanzen) delluniverso. Il primo tipo di classificazione dei fenomeni che compone la complessa teoria di ichinen sanzen il principio del mutuo possesso dei dieci mondi. Questo principio comprende unaccurata analisi dei diversi stati esistenziali, definiti mondi, sperimentati da ogni singola vita di momento in momento, che condizionano la percezione della realt e la capacit di interagire con lambiente. Esso descrive la dinamicit della vita, mostra come costantemente ognuno dei mondi interiori passi dallo stato latente a quello manifesto e viceversa. Lalternarsi delle condizioni vitali condizionato sia dallapparire di uno stimolo appropriato esterno, sia delle nostre tendenze interne. Cos Nichiren descr ive il succedersi delle pr ime sei condizioni vitali o mondi in una persona: Osservando di tanto in tanto il viso di una persona, talvolta lo troviamo gioioso, talvolta rabbioso, talvolta calmo; a volte mostra avidit, a volte stupidit, a volte servilismo. La rabbia il mondo di inferno, lavidit il mondo degli spiriti affamati, la stupidit quello degli animali, il

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servilismo il mondo di asura, la gioia il mondo del cielo e la calma quello degli esseri umani. (2) Ma il cuore del concetto del mutuo possesso dei dieci mondi che ogni condizione vitale contiene il mondo di Buddit: ciascuno di noi, in qualsiasi istante della propria vita e con qualunque stato danimo, ha il potenziale per sperimentare e manifestare la Buddit. Grazie a questa teoria si in grado non solo di riconoscere lo stato vitale presente, ma anche di cambiarlo istantaneamente, facendo apparire la condizione di Buddit con la recitazione di Nam myoho renge kyo, che ne rappresenta lo stimolo appropriato. Inoltre possiamo meglio comprendere i sentimenti delle altre persone pensando che anchesse sono dotate dei dieci mondi, compresa la Buddit. Il Sutra del Loto espone il mutuo possesso dei dieci mondi per rivelare che le persone comuni possono manifestare la propria Buddit cos come sono, senza dover rinascere in unaltra forma o in unaltra terra. Scrive Ikeda nel Mondo del Gosho: Il vero significato di percepire i dieci mondi dentro la propr ia mente consiste nel manifestare il mondo di Buddit che esiste nella propria vita. [] Per esempio, supponiamo di trovarci in una condizione senza speranza, in cui soffriamo nel mondo dInferno. Se percepiamo la realt del mutuo possesso dei dieci mondi e siamo convinti che nella nostra vita esiste senza alcun dubbio la grande forza vitale della Buddit, riusciremo a superare qualsiasi cosa e infine a vincere. (3) I dieci mondi sono: Inferno, Avidit, Animalit, Collera, Umanit, Cielo, Apprendimento, Realizzazione, Bodhisattva e Buddit. I primi tre mondi - Inferno, Avidit e Animalit - sono
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Loggetto di culto per losservazione della mente, Il mondo del Gosho, vol. I, pag. 291

RSND ,

vol. I,

pag. 317
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chiamati i tre cattivi sentieri, condizioni in cui la singola vita, priva di coscienza di s e forza di volont, in balia dellangoscia impotente, del desiderio e degli istinti. Il primo mondo, quello di I NFERNO , indica uno stato del tutto privo di libert, una condizione di estrema sofferenza e disperazione in cui si spinti dalla rabbia a distruggere se stessi e gli altri. Il secondo il mondo di AVIDIT . In questo stato siamo governati dalla costante bramosia di determinati oggetti, o persone, o esperienze come la ricchezza, il potere, il piacere ecc. Il terzo mondo quello di A NIMALIT : quando ci troviamo in questa condizione siamo come animali guidati dallistinto di sopravvivenza e privi delle virt di autocontrollo quali la ragione o la morale. Questi primi tre mondi, insieme ai tre successivi, Collera, Umanit e Cielo, vengono definiti i sei sentieri o i sei mondi inferiori, perch sono comunque attivati o disattivati dalle circostanze esterne, condizionati dalla realizzazione o meno di desideri e impulsi. Il quarto il mondo di C OLLERA , in cui compare una prima forma di coscienza dellio, anche se una coscienza competitiva, determinata a prevalere sugli altri a tutti i costi. In questo stato diamo valore solo a noi stessi e disprezziamo gli altri anche se, per comparire superiori, possiamo assumere atteggiamenti gentili e benevolenti. In questa condizione vitale esiste pi energia e perseveranza che nei mondi precedenti. Il quinto il mondo di U MANIT . In questa condizione siamo in grado di disporre della ragionevolezza e del controllo sulle nostre pulsioni istintive e agiamo in armonia con lambiente e con gli altri cos da far emergere qualit umane quali lamore e il senso di giustizia, basate sulla distinzione fra bene e male. Il sesto mondo quello di C IELO , in cui sperimentiamo

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la gioia che si prova quando si realizza qualcosa che si desiderato a lungo o si supera una sofferenza. Per quanto intensa sia la sensazione di soddisfazione che si prova in questa condizione, essa non duratura, perch estremamente dipendente da condizioni e influenze esterne. Il Buddismo sottolinea che la maggior parte delle persone trascorre la propria vita alternando questi sei stati, senza rendersi conto di essere del tutto alla merc delle proprie reazioni allambiente esterno. Qualunque felicit o soddisfazione possiamo ottenere in questi mondi scrive Ikeda totalmente dipendente dalle circostanze ed perci transitoria. Ma quando siamo intrappolati nei sei mondi inferiori non riusciamo a capire questa verit, basiamo la nostra felicit, e addirittura la nostra stessa identit, su fattori esterni e non siamo quindi in grado di trasfor mare la nostra vita. Quando perci r iconosciamo che tutto quello che sperimentiamo nei sei mondi inferiori impermanente, e siamo allora spinti a cominciare la ricerca di una verit duratura, entriamo nei mondi successivi, il mondo di Apprendimento e quello di Realizzazione. (4) I quattro mondi nobili sono Apprendimento, Realizzazione, Bodhisattva e Buddit. A differenza degli stati vitali precedenti, caratterizzati da una reazione pi o meno passiva allambiente, in questi mondi lio fa uno sforzo deliberato e cosciente di autonomia rispetto alle circostanze, basato sul miglioramento personale e sulla ricerca della verit. Nel mondo di A PPRENDIMENTO cerchiamo di creare una vita migliore tramite lautoriforma e lo sviluppo personale imparando da idee, conoscenze ed esperienze degli altri. Si sperimenta il mondo di Apprendimento quando si animati da uno spirito di ricerca.
Daisaku Ikeda, I misteri di nascita e morte, Esperia Edizioni, Milano, 2004, pag. 139
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Il mondo di R EALIZZAZIONE una condizione in cui si percepisce limper manenza di tutti i fenomeni e nello sforzo di emanciparsi dalla sofferenza dei sei sentier i si cerca di scoprire una verit pi profonda tramite la propria percezione diretta o lintuizione. lo stato vitale degli scienziati, dei filosofi, degli artisti, ma anche di tutti coloro che riflettendo su un particolare problema e cercando risposte dentro di s, riescono a comprenderlo e risolverlo. Nel mondo di B ODHISATTVA la caratteristica principale quella della compassione e del comportamento altruistico. Non si cerca lilluminazione solo per s ma insieme agli altri, consapevoli dei profondi legami di interdipendenza che uniscono tutti gli esseri viventi. In questa condizione vitale la pi grande soddisfazione deriva dal comportamento altruistico. Ma fino a questo nono mondo non emerge ancora lilluminazione. Il decimo mondo, la BUDDIT , designa la condizione in cui la saggezza innata si esprime al massimo livello e la verit di tutti i fenomeni viene compresa naturalmente. Questo risveglio conferisce una sensazione di perfetta e assoluta libert in cui la vita percepita senza limiti. Il comportamento che deriva da questa condizione vitale quello della condizione di Bodhisattva, nella quale la felicit propria e quella degli altri non sono vissute come separate, ma sono sentite come un unico, autentico e profondo desiderio. Secondo linsegnamento buddista, quando stabiliamo la Buddit come condizione vitale di base possiamo dirigere tutte le attivit fisiche e mentali degli altri nove mondi verso mete altruistiche e di valore, producendo una riforma nella nostra esistenza e, allo stesso tempo, un cambiamento positivo nel nostro ambiente. Nei quattro nobili sentieri scrive Ikeda si costruisce un cuore forte, si passa da un io in bala dellambiente a un io che influenza lambiente. Questa la rivoluzione umana, e lo

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spir ito di r icerca dei due veicoli ne costituisce le fondamenta. (5) Infine, gli stati da Inferno a Bodhisattva sono collettivamente chiamati i nove mondi, per denotare la condizione non illuminata dei comuni mortali influenzati dal karma, in contrapposizione con il decimo mondo, la Buddit, uno stato di perfetta e assoluta libert dai condizionamenti del karma che caratterizzato dal risveglio alla realt dei fenomeni.
I L KAR MA E LA S UA TRAS FOR MAZ ION E

Il Buddismo spiega che la felicit e linfelicit che viviamo nel presente derivano dalle cause poste nel passato. Queste cause sono le azioni positive e negative compiute in questa vita e in quelle precedenti, dove per azioni si intendono sia i pensieri, sia le parole sia le azioni vere e proprie. Secondo la legge di simultaneit di causa ed effetto, ogni volta che compiamo unazione (causa), questa porta con s il suo effetto latente o potenziale, che diventer manifesto nelle condizioni opportune (causa esterna o relazione). Leffetto latente che si viene a creare nella vita determina uninfluenza che continua nel futuro. La totalit delle azioni compiute nelle vite passate e in quella presente, fino a oggi e il loro potere di influenza si chiama karma, una parola sanscrita che significa azione. Il karma detto positivo o negativo: quello positivo porta serenit e gioia, quello negativo porta sofferenza. Da un certo punto di vista, quindi, nel presente subiamo il potere di influenza delle cause poste nel passato. Nichiren Daishonin, utilizzando le scritture buddiste, espone in modo molto chiaro questo concetto nel passo se5 Daisaku Ikeda, La saggezza del Sutra del Loto, Esperia Edizioni, 2000, vol. III, pag. 148

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guente: Il Sutra dellosservazione della mente come la terra afferma: Se vuoi conoscere le cause del passato, guarda gli effetti del presente; se vuoi conoscere gli effetti del futuro, guarda le cause del presente. (6) Qui viene descritto il funzionamento della cosiddetta legge generale di causa ed effetto (o causalit generale). In base a tale concetto di causalit, solo dopo esserci purificati di tutte le cause passate potremo vivere esistenze libere dalle preoccupazioni, sperando di non fare nulla di sbagliato nel frattempo. Il Buddismo di Nichiren Daishonin, pur rispettando la legge generale di causa ed effetto, espone il principio ancora pi profondo della causalit della Legge mistica. Con essa chiarisce in cosa consiste la negativit di unazione che crea karma negativo, e insegna come trasformare la nostra vita positivamente senza dover aspettare di espiare ogni singola causa posta nel passato. Il Daishonin identifica ununica causa generatrice di tutto il karma negativo di tutte le vite passate: questa lazione di offendere la Legge. Scrive il presidente Ikeda: In sostanza offendere la Legge significa non credere, dubitare dellesistenza della natura di Budda in noi e negli altri. Questo dubbio la causa fondamentale che impedisce al mondo di Buddit di emergere e che genera vari tipi di karma negativo. Sradicare questo dubbio e far emergere il mondo di Buddit la legge causale pi importante che ci rende possibile cambiare il karma. (7) Questo atteggiamento interiore di non riconoscimento della nostra vera natura chiamato oscurit fondamentale o ignoranza, presente nella nostra vita al pari dellilluminazione. lignoranza del fatto che tutte le vite, anche la nostra, sono
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Lapertura degli occhi, RSND , vol. I, pag. 252 Il mondo del Gosho, vol. 2, pag. 49

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entit della Legge mistica, la Legge fondamentale che permea luniverso, unignoranza che genera le illusioni e una spirale di azioni negative. Possiamo trasfor mare definitivamente in questa esistenza il karma negativo che abbiamo creato nelle vite passate sconfiggendo questa ignoranza, credendo nella Legge mistica e lottando per realizzare kosen rufu, affrontando con coraggio ogni difficolt. Questa la strada pi diretta ed efficace per trasformare definitivamente il potere di influenza del karma negativo accumulato. Nichiren Daishonin ce ne ha dato testimonianza per primo, ci ha spiegato come realizzarla lasciandoci la pratica della recitazione del daimoku davanti al Gohonzon per risvegliare incessantemente una fede profonda nella nostra natura di Budda e sconfiggere costantemente loscurit fondamentale, r isvegliata dalle relazioni kar miche negative di cui piena la nostra vita quotidiana. Nel momento stesso in cui noi facciamo sorgere dalla nostra vita, attraverso la fede, la saggezza del Budda, lignoranza scompare immediatamente e ci sentiamo rivitalizzati e pieni di energia. Cos come, per fare un esempio, quando accendiamo la luce in un luogo buio, tutto si illumina subito. Quindi, credendo nella Legge mistica, non solo cancelliamo il potere di influenza in questa vita del karma passato ma cambiamo la direzione di tutte le esistenze future. Lespressione trasformare il karma non significa che gli effetti delle azioni fatte nelle vite passate vengono cancellati, ma che li riceviamo in forma pi leggera e che la direzione della nostra vita cambia radicalmente, perch si innesca una spirale positiva che porta a un bene sempre pi grande in questa vita e in quelle successive e ci permette di superare ogni difficolt. La chiave della trasformazione del karma sta dunque

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nella trasformazione del nostro cuore (8) rispetto alla Legge mistica: da una condizione in cui non si crede a una condizione in cui si crede. E noi possiamo credere nella Legge mistica perch la natura di Budda inerente alla nostra vita. I livelli successivi della trasformazione sono quelli della parola e dellazione, che diventano parole e azioni che credono nella Legge, la proteggono e la propagano. Cos la trasformazione del karma avviene a tutti i livelli delle azioni, e si manifesta nel nostro carattere e nel nostro modo di vivere. In questo processo diventa fondamentale la relazione maestro-discepolo: sforzandoci di allineare il nostro cuore a quello del maestro, che dedica la vita a credere, proteggere e diffondere la Legge, realizziamo anche noi la trasformazione del nostro karma.
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Nel modo corrente di pensare sia la vita e lambiente, sia il corpo e la mente vengono considerati in base alla loro apparenza come entit distinte. Secondo il Buddismo per questi fenomeni derivano dalla stessa forza vitale cosmica, la Legge fondamentale della vita, e sono quindi, a un livello pi profondo, ununica realt. Questo concetto di non dualit (o di unicit, giapp. funi) si applica non solo alle due relazioni che stiamo esaminando ma a tutte le relazioni che legano tra loro i fenomeni delluniverso. Il principio buddista di non dualit di vita e ambiente

8 La parola cuore la traduzione dellideogramma cinese kokoro (o shin), che non ha equivalenti in italiano in quanto denota e abbraccia la totalit di mente, spirito, emozioni e volont. Viene tradotto con cuore o mente, o pi generalmente vita.

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la traduzione dellespressione giapponese esho funi: il temine esho deriva dalla contrazione di shoho, vita o individuo soggettivo, e eho, ambiente oggettivo, mentre funi significa due nei fenomeni ma non due nellessenza. La vita e il suo ambiente sono quindi due fenomeni distinti ma una cosa sola nella loro essenza fondamentale. Per vita si intende il s soggettivo che sperimenta gli effetti delle azioni passate ed capace di creare nuove cause per il futuro. Per ambiente si intende il luogo oggettivo dove gli effetti karmici di questa vita prendono forma. Ogni essere vivente ha il suo ambiente unico, che ha molti aspetti: la famiglia, il lavoro, la comunit sociale, come pure lambiente naturale. Ogni essere vivente crea lambiente fisico che riflette la sua realt interiore e percepisce lambiente che lo circonda attraverso la propria condizione vitale. Nel Gosho Sui presagi Nichiren Daishonin utilizza questo paragone: Lambiente paragonabile allombra e lessere vivente al corpo. Senza il corpo non pu esistere lombra e senza vita non c ambiente. Inoltre, la vita modellata dallambiente. (9) Il s (la vita) e il mondo oggettivo (lambiente) esistono quindi in una relazione di continuit e di reciproca influenza. Gli individui possono influenzare e riformare il proprio ambiente tramite un cambiamento interiore, ossia elevando le loro tendenze di base. Nel Conseguimento della Buddit in questa esistenza Nichiren Daishonin afferma: Se la mente degli esseri viventi impura, anche la loro terra impura, ma se la loro mente pura, lo anche la loro terra; non ci sono terre pure e terre impure di per s: la differenza sta unicamente nella bont o malvagit della nostra mente. (10)
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RSND , vol. I, pag. 574 Ibid., vol. I, pag. 4

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Diversamente dalla tendenza umana a cercare sia le cause sia le soluzioni della sofferenza allesterno di se stessi, dal punto di vista del Buddismo la riforma dellambiente si pu ottenere a partire dal cambiamento del nostro atteggiamento interiore, credendo nella Buddit propria e degli altri e recitando daimoku; tale trasformazione ci porta a percepire lambiente sotto una nuova luce, con una pi alta condizione vitale, e a modificare cos totalmente il tipo di interazione con esso attraverso azioni compassionevoli; questo nostro comportamento in grado di trasformare positivamente lambiente. Il principio di non dualit di corpo e mente, e pi in generale di fenomeni materiali (visibili) e spirituali (non visibili) detto shiki shin funi. Shiki indica gli aspetti concreti della vita, la mater ia e tutti i fenomeni fisici, compreso il corpo umano, ma anche le azioni e il comportamento. Shin indica linsieme dei fenomeni non materiali come i pensieri, le emozioni, le sensazioni, la volont, lintenzione, ecc. Funi significa unicit o non dualit. La Legge della vita si manifesta e si rivela nellessere umano attraverso i due aspetti del corpo e della mente. Linterrelazione profonda intuita dal Buddismo confermata oggi anche dalla fisiologia e dalla psicologia e da altre branche della scienza. Nella Raccolta degli insegnamenti orali Nichiren Daishonin afferma che la terra rappresenta lelemento del corpo, mentre laria rappresenta lelemento della mente, ma dovremmo capire che corpo e mente non sono due entit differenti. (11) E anche: Le parole Legge meravigliosa indicano che il corpo e la mente non sono due entit differenti. (12) Il Daishonin spiega qui che luniverso nel suo com11 12

ROTT , pag. 95 Ibid., pag. 108

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plesso pu essere visto come uninterazione tra materia e spirito, anche se a un livello pi profondo, dal punto di vista della Legge mistica, laspetto spirituale e laspetto fisico non sono affatto diversi o separati ma sono indivisibili nellessenza in quanto entrambi aspetti della stessa realt fondamentale.

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Il conseguimento della Buddit in questa esistenza

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Se vuoi liberarti dalle sofferenze di nascita e morte che sopporti dal tempo senza inizio e ottenere sicuramente la suprema illuminazione in questa esistenza, devi cogliere la mistica verit che originariamente inerente(2) a tutti gli esseri viventi. Questa verit

RSND , vol. I, pagg. 3-5. Questo Gosho stato scritto nel 1255, a trentaquattro anni, a Kamakura, ed destinato a Toki Jonin. Il titolo originale Issho Jobutsu Sho (Gosho Zenshu, pag. 383), reso con lespressione il conseguimento della Buddit in una sola esistenza. Il termine issho significa letteralmente una singola nascita e si riferisce allattuale rinascita, ossia a questa esistenza. Una sola esistenza viene usato da Tien-tai in contrapposizione a ryakkoshugyo che indica le pratiche (shugyo) che gli ascoltatori della voce, i risvegliati allorigine dipendente (pratyekabuddha) e i bodhisattva dei sutra provvisori dovevano adempiere per innumerevoli kalpa (ryakko) e quindi attraverso innumerevoli rinascite prima di conseguire lilluminazione. 2 In giapponese Honnu: hon significa letteralmente origine, lo stesso di hon di honmon (insegnamento dellilluminazione originale) e
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Myoho renge kyo. Di conseguenza recitare Myoho renge kyo ti permetter di cogliere questa mistica verit innata in tutti gli esseri viventi. Il Sutra del Loto il re dei sutra, autentico e corretto sia nella lettera che nella teoria. I suoi caratteri sono il vero aspetto di tutti i fenomeni e questo vero aspetto la Legge mistica. chiamata Legge mistica perch spiega la relazione di mutua compenetrazione tra un singolo istante di vita(3) e tutti i fenomeni. questa la ragione per cui tale sutra la saggezza di tutti i Budda. Mutua compenetrazione tra un singolo istante di vita e tutti i fenomeni significa che la vita in ogni singolo istante(4) abbraccia il
di honbutsu (Budda originale), e u significa letteralmente essere presente o esserci. Quindi: originariamente presente. 3 Lespressione un singolo istante di vita corrisponde al giapponese ichinen, letteralmente un singolo istante di pensiero o il pensiero in un singolo istante. 4 Lespressione vita in ogni singolo istante, che ricorre pi volte nel testo, corrisponde allespressione giapponese ichinen no kokoro che significa la mente in ogni singolo istante di pensiero. Mente, cuore, vita sono tre parole che nella nostra lingua possono indicare concetti anche molto diversi ma che spesso corrispondono, in particolare nei testi buddisti, allo stesso carattere giapponese: kokoro (o shin, che corrisponde alla seconda lettura dello stesso carattere). Nel Gosho Il conseguimento della Buddit in questa esistenza il termine kokoro o shin stato tradotto quasi sempre con mente e talvolta con vita: indichiamo di seguito in breve le ragioni di queste scelte. Kokoro o shin in generale indica contemporaneamente sia la mente sia tutte le attivit umane di cui essa sarebbe il centro, non solo quindi del pensiero e della volont ma anche dei sentimenti. Nel principio buddista di shikishin funi, non dualit di corpo e mente, shin (mente) utilizzato in opposizione a shiki (corpo) tutto ci che ha forma e colore, ossia laspetto fisico dellesistenza e indica quindi ci che non ha n forma n colore, laspetto mentale e psichico della vita. Dunque kokoro o shin designa sia la mente sia tutte le funzioni mentali, come ad esempio la fede o la fiducia, la determinazione, il coraggio, la compassione, ecc., altre espressioni con cui spesso questo termine viene tradotto. Anche se in italiano stato reso a volte con il termine cuore, non risulta che vada mai interpretato come cuore nel senso di sede dei sentimenti separatamente da mente intesa come sede del pensiero, bens in termini

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corpo e la mente, (5) lio e lambiente di tutti gli esseri senzienti dei dieci mondi e anche di tutti gli esseri insenzienti dei tremila regni: le piante, il cielo e la terra, fino alla pi piccola particella di polvere. La vita in ogni singolo istante permea lintero regno dei fenomeni e si manifesta in ognuno di essi. Quando ci risvegliamo a questa verit abbiamo compreso la mutua compenetrazione tra un singolo istante di vita e tutti i fenomeni. Tuttavia, se reciti e credi in Myoho renge kyo ma pensi che la Legge sia al di fuori di te, stai abbracciando non la Legge mistica ma un insegnamento inferiore. Insegnamenti inferiori sono quelli diversi da questo sutra, che sono tutti espedienti e insegnamenti provvisori. Nessun espediente o insegnamento provvisorio conduce direttamente allilluminazione e, senza la diretta via allilluminazione, non si pu conseguire la Buddit, neanche praticando vita dopo vita per innumerevoli kalpa. Raggiungere la Buddit in questa esistenza sarebbe dunque impossibile. Perci, quando invochi myoho e reciti renge(6) devi sforzarti di credere profondamente che Myoho renge kyo la tua stessa vita.(7) Non devi mai pensare che qualcuno degli ottantamila sacri insegnamenti di Shakyamuni o qualcuno dei Budda e bodhisattva delle tre esistenze e delle dieci direzioni sia al di fuori di te. La pratica degli insegnamenti buddisti non ti sollever affatto dalle sofferenze di nascita e morte a meno che tu non percepisca la vera natura della tua vita. (8) Se cerchi lilluminazione al di fuori di te, anche eseguire diecimila pratiche e diecimila buone azioni sar inutile come se

di vita che pu essere profondamente diretta verso la Legge o verso lerrore. 5 Il termine tradotto qui con mente indica laspetto mentale o psichico della vita. lo shin di shikishin funi, non dualit di corpo e mente. Ha un significato meno ampio di kokoro (vedi nota 4). 6 Invocare myoho e recitare renge significa recitare il Daimoku della Legge mistica, cio Nam myoho renge kyo. 7 Letteralmente ogni tuo singolo istante di pensiero, o di vita. 8 Letteralmente la natura della mente, vedi nota 4.

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un povero stesse giorno e notte a contare le ricchezze del suo vicino, senza guadagnare nemmeno mezzo centesimo. Per questo il commentario della scuola Tien-tai afferma: Se non si percepisce la natura della propria vita,(9) non si possono sradicare le proprie gravi colpe.(10) Questo implica che finch non si percepisce la natura della propria vita, (11) la pratica sar uninfinita e dolorosa austerit. Perci queste persone che studiano il Buddismo vengono tacciate di essere non buddiste. Come afferma Grande concentrazione e visione profonda: Bench studino il Buddismo, le loro idee non sono diverse da quelle dei non buddisti. Sia che tu invochi il nome del Budda,(12) che reciti il sutra o semplicemente offra fiori e incenso, tutte le tue azioni virtuose metteranno nella tua vita (13) buone radici e benefici. Pratica la fede con questa profonda convinzione. Il Sutra di Vimalakirti afferma che, quando si ricerca lemancipazione del Budda nella mente degli esseri comuni, si scopre che gli esseri comuni sono lentit dellilluminazione e che le sofferenze di nascita e morte sono nirvana. Afferma inoltre che, se la mente degli esseri viventi impura, anche la loro terra impura, ma se la loro mente pura, lo anche la loro terra; non ci sono terre pure e terre impure di per s: la differenza sta unicamente nella bont o malvagit della nostra mente. Lo stesso vale per un Budda e una persona comune. Quando una persona illusa chiamata essere comune, quando illuminata chiamata Budda. come uno specchio appannato che briller come un gioiello se viene lucidato. Una mente annebbiata dalle illusioni derivate dalloscurit innata come uno specchio appannato che per, una volta lucidato, sicuramente diverr chiaro e rifletter la na Letteralmente mente, vedi nota 4. Annotazioni su Grande concentrazione e visione profonda. Letteralmente mente, vedi nota 4. Il nome del Budda in questo contesto denota Nam myoho renge kyo. 13 Letteralmente in ogni singolo istante di pensiero ossia in ogni singolo istante di vita.
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tura essenziale di tutti i fenomeni e il vero aspetto della realt. Risveglia in te una profonda fede e lucida con cura il tuo specchio notte e giorno. Come dovresti lucidarlo? Solo recitando Nam myoho renge kyo. Cosa significa myo (mistico)? la misteriosa natura (14) della nostra mente in ogni singolo istante, che la mente stessa non riesce a comprendere e le parole non possono esprimere. Guardando la nostra mente in ogni singolo istante, non possiamo dire che esiste perch non ne percepiamo n colore n forma. Non possiamo dire che non esiste, poich pensieri differenti sorgono di continuo. Riguardo a questa mente in ogni singolo istante, non si dovrebbe pensare n che esista n che non esista. una realt inafferrabile che trascende sia le parole che i concetti dellesistenza e della non esistenza. Non n esistenza n non esistenza, e tuttavia manifesta le caratteristiche di ambedue. la mistica entit della Via di mezzo che lunica vera realt. Myo il nome dato a questa misteriosa natura della vita (15) e ho quello attribuito alle sue manifestazioni. Renge, che significa fiore di loto, simboleggia il mistero di questa Legge. Se comprendiamo che la nostra vita (16) in questo singolo istante myo, allora comprenderemo che la nostra vita (17) la Legge mistica anche in tutti gli altri istanti. (18) Tale comprensione il mistico kyo, o sutra. Il Sutra del Loto il re dei sutra, la diretta via allilluminazione, poich spiega che lentit della nostra vita (19) in ogni singolo istante, dalla quale sor Il termine qui tradotto con misteriosa significa in realt insondabile e il carattere qui reso con natura letteralmente significa luogo. Nel lessico buddista spesso usato per indicare il luogo da cui sorgono le funzioni mentali, ma qui indica la misteriosa natura della vita. 15 Letteralmente mente, vedi nota 4. 16 Ibid. 17 Ibid. 18 Questa frase si pu interpretare anche: Se comprendiamo che la nostra vita in questo singolo istante myo, allora comprenderemo che anche tutte le altre vite sono entit della Legge mistica. 19 Letteralmente mente, vedi nota 4.
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gono sia il bene che il male, in realt lentit della Legge mistica. Se hai una profonda fede in questa verit e reciti Myoho renge kyo, sicuramente raggiungerai la Buddit in questa esistenza. Questo il motivo per cui il sutra afferma: Dopo la mia estinzione, dovrebbe abbracciare e sostenere questo sutra. Tale persona sicuramente, senza alcun dubbio, conseguir la Via del Budda.(20) Non dubitare mai minimamente. Con profondo rispetto. Questa la fede [e la pratica] per il conseguimento della Buddit in questa esistenza. Nam myoho renge kyo, Nam myoho renge kyo. Nichiren
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Recitare Nam myoho renge kyo significa entrare in comunione con la Legge mistica; la pratica buddista per fondere le nostre vite con la Legge mistica e al tempo stesso una battaglia per vincere loscurit interiore che impedisce questa fusione. Quando sconfiggiamo loscurit dellillusione e dellignoranza attraverso la fede e diventiamo una sola cosa con la Legge mistica, il potere infinito di questa grande Legge si manifesta nella nostra vita. Tale il beneficio incommensurabile della recitazione di Nam myoho renge kyo. Recitare Nam myoho renge kyo con spirito di ricerca nella fede lessenza della pratica di recitare il daimoku istituita e propagata da Nichiren Daishonin. il cuore che importante (22) afferma il Daishonin. Perci, quando recitiamo do-

Il Sutra del Loto, pag. 368 Testo della spiegazione di Daisaku Ikeda tratto dal volume Il raggiungimento della Buddit in questa esistsenza, Esperia, Milano, 2008, pag. 31 e segg. 22 La strategia del Sutra del Loto, RSND , pag. 889.
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vremmo soprattutto fare appello dentro di noi a una fede coraggiosa per vincere le illusioni senza essere sconfitti dai tre ostacoli e dai quattro demoni. Rendere la causa e leffetto del conseguimento della Buddit il nucleo e la base della nostra vita Myoho renge kyo il nome della mistica verit fondamentale e Nam myoho renge kyo il nome dello stato vitale dei Budda che incarnano e rivelano questa verit. Quando recitiamo Nam myoho renge kyo con spirito di ricerca, il beneficio infinito di Myoho renge kyo si dispiega nella nostra vita. Far emergere il mondo di Buddit significa questo. Qui allopera il principio di causa ed effetto in un singolo istante di vita,(23) nel quale la fede la causa e la manifestazione della condizione vitale di Buddit leffetto. Quando continuiamo a recitare Nam myoho renge kyo sia nei momenti di sofferenza sia in quelli di gioia, mentre ci sforziamo per la felicit nostra e degli altri, possiamo far s che la causa e leffetto del conseguimento della Buddit entrambi contenuti nella pratica della recitazione del daimoku diventino il centro e la base della nostra vita. Allora la condizione vitale indomita della Buddit emerge dentro di noi. Questo significa conseguire la Buddit in questa esistenza. Nel suo trattato Loggetto di culto per losservazione della mente il Daishonin afferma: Il Budda Shakyamuni, che ha ottenuto la perfetta illuminazione, la nostra carne e il nostro sangue;

23 Causa ed effetto in un singolo istante di vita. Questo principio insegna che la causa e leffetto del conseguimento della Buddit esistono nella vita di tutte le persone in ogni istante. La fede e la pratica basate sulla Legge mistica sono la causa che permette di raggiungere istantaneamente la Buddit e manifestare le virt del mondo di Buddit che esiste nella nostra vita.

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le sue pratiche e le virt che come conseguenza egli ottenne sono le nostre ossa e il nostro midollo, (24) spiegando che abbracciare Myoho renge kyo gi ottenere lilluminazione. (25) Il potere della recitazione di Nam myoho renge kyo ci permette di concretizzare il principio di causa ed effetto in un singolo istante di vita, vale a dire che la fede (causa) ci conduce a manifestare la Buddit (effetto). In questo senso la nostra voce che recita il daimoku la voce della fede incrollabile e dello spirito di ricerca che demolisce loscur it interna dellignoranza e dellillusione e spazza via qualsiasi ostacolo o funzione demoniaca. anche il coraggioso ruggito del leone che scaturisce dalla Buddit che abbiamo rivelato come effetto del daimoku. La recitazione di Nam myoho renge kyo non solo la voce della fede delle persone comuni, anche la voce della Buddit. Per questa ragione dovremmo sempre cercare di recitare un daimoku risonante, con un ritmo vibrante e vigoroso come quello di un cavallo al galoppo. Recitare daimoku unazione con la quale affermiamo di essere intrinsecamente entit di Myoho renge kyo. una lotta per fare ritorno alla nostra vera identit originale e attingere la forza vitale innata che possediamo sin dal tempo senza inizio. Il Daishonin dice: Non c vera felicit per gli esseri umani

RSND , vol. I, pag. 325 Abbracciare Myoho renge kyo di per s illuminazione. La Legge mistica la Legge fondamentale grazie alla quale tutti i Budda delle tre esistenze ottengono lilluminazione. Nichiren Daishonin la percep nella sua vita e la manifest concretamente nella forma del Gohonzon, loggetto di devozione fondamentale. Recitare Nam myoho renge kyo con fede nel Gohonzon costituisce la pratica di osservare la propria mente per raggiungere la Buddit percependo la Legge mistica allinterno della propria vita. Questo il principio di abbracciare il Gohonzon di per s illuminazione.
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al di fuori del recitare Nam myoho renge kyo. (26) Questa felicit la gioia senza limiti della Legge. (27) La gioia della Legge lincrollabile felicit e pace interiore che intrinseca nella vita e nellesistenza stessa. Sperimentare questa gioia equivale a gustare e godere pienamente dellinfinita forza vitale che una sola cosa con la Legge mistica. Il Daishonin afferma che lunico modo che abbiamo per assaporare la gioia della Legge mistica recitare Nam myoho renge kyo. La Legge mistica e gli insegnamenti incompleti Tuttavia, se reciti e credi in Myoho renge kyo ma pensi che la Legge sia al di fuori di te, stai abbracciando non la Legge mistica, ma un insegnamento inferiore. Insegnamenti inferiori sono quelli diversi da questo sutra, che sono tutti espedienti e insegnamenti provvisori. Nessun espediente o insegnamento provvisorio conduce direttamente allilluminazione e, senza la diretta via allilluminazione, non si pu conseguire la Buddit, neanche praticando vita dopo vita per innumerevoli kalpa. Conseguire la Buddit in questa esistenza sarebbe dunque impossibile. Perci, quando invochi myoho e reciti renge (28) devi sforzarti di credere profondamente che Myoho renge kyo la tua vita stessa.

Felicit in questo mondo, RSND , vol. I, pag. 607 La gioia senza limiti della Legge. il beneficio che si ottiene abbracciando la Legge mistica, la descrizione della condizione illuminata di un Budda. In Felicit in questo mondo il Daishonin afferma: Non c vera felicit per gli esseri umani al di fuori del recitare Nam myoho renge kyo. Il sutra afferma: E l gli esseri viventi sono felici e a proprio agio (Il Sutra del Loto, pag. 303). Potrebbe forse indicare qualcosa di diverso dalla gioia senza limiti della Legge? ( RSND , pag. 607). 28 Invocare myoho e recitare renge significa recitare il daimoku della Legge mistica, o Nam myoho renge kyo.
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Poich il daimoku ha un significato profondo, quando recitiamo dobbiamo sempre ricordarci che Myoho renge kyo la nostra vita. Se perdiamo di vista questo punto allora, per quanto daimoku possiamo recitare, saremo lontani dalla pratica che insegna Nichiren Daishonin. Perci nel Conseguimento della Buddit in questa esistenza il Daishonin ammonisce severamente: Tuttavia, se reciti e credi in Myoho renge kyo, ma pensi che la Legge sia al di fuori di te, stai abbracciando non la Legge mistica ma un insegnamento inferiore. Inferiore qui significa incompleto. La Legge mistica la verit fondamentale, perfetta e completa, mentre un insegnamento incompleto espone soltanto una verit parziale. Il passo citato contiene una filosofia della fede determinante per realizzare unautentica felicit, una filosofia profonda che permette di superare una delle trappole pi gravi in cui le religioni tendono a cadere. La religione viene generalmente considerata limpresa universale di collegare lessere umano allinfinito, allassoluto e al divino. In un certo senso questo vero, eppure molte religioni sin dallinizio postulano una separazione tra il secolare e il divino, tra gli esseri umani e gli di o i Budda, e ricercano di conseguenza un ponte per superare questa frattura. Il Daishonin considera incompleti gli insegnamenti che vedono lassoluto o il divino separato dagli esseri umani, e cita come esempi gli insegnamenti provvisori precedenti al Sutra del Loto esposti da Shakyamuni. Questi insegnamenti non espongono i principi o la pratica che permettono alle persone comuni di conseguire la Buddit in questa esistenza, e spiegano invece che prima di riuscire a ottenere lilluminazione occorre sottoporsi a innumerevoli kalpa di pratiche austere. Secondo gli insegnamenti provvisori precedenti al Sutra del Loto esiste un abisso sostanzialmente invalicabile tra i Budda e gli esseri umani. Solo un piccolo gruppo di credenti eccezionali, dopo aver praticato le austerit per innumerevoli

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kalpa, pu forse cercare di raggiungere lobiettivo dellilluminazione. Inoltre, secondo questi insegnamenti, inconcepibile che chi diventato un Budda ritorni a essere una persona comune. Normalmente il mondo in cui abitano i Budda non il travagliato mondo di saha in cui vivono le persone comuni. Budda e persone comuni sono completamente separati; perci, finch sussiste questa divisione tra il mondo di Buddit e i nove mondi (il regno degli esseri comuni), non pu esserci alcun mezzo col quale tutte le persone possano ottenere lilluminazione. Secondo questa visione del mondo le persone comuni e i Budda idealizzati stanno agli antipodi, e le persone comuni non possono aspirare alla salvezza se non attraverso lassistenza e lintervento di questi Budda. Questa percezione di separazione tra i nove mondi e il mondo di Buddit viene di fatto annullata dalla dottrina del Sutra del Loto dei tremila regni in un singolo istante di vita, cio dalla dottrina per cui i nove mondi possiedono la Buddit e la Buddit possiede i nove mondi. (29) Da ci comprendiamo limmensa importanza del principio contenuto nel Sutra del Loto del mutuo possesso dei dieci mondi. Il Daishonin ha aperto la strada alla realizzazione concreta di questo principio, che la chiave per raggiungere la Buddit in questa esistenza, istituendo la pratica della recitazione di Nam myoho renge kyo, la forma pi matura e completa dellinsegnamento buddista che ricerca lilluminazione per tutti gli esseri umani.

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La scelta del tempo, RSND , vol. I, pag. 480. i nove mondi possiedono la Buddit e la Buddit possiede i nove mondi significa che la vita degli esseri dei nove mondi, da Inferno a Bodhisattva, dotata del mondo di Buddit e che anche la vita dei Budda dotata dei nove mondi. Vale a dire che le persone comuni e i Budda sono essenzialmente uguali e senza distinzioni fra loro.

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Richiamare e manifestare la natura di Budda La Legge mistica la Legge fondamentale delluniverso e, in tal senso, ha ununiversalit che trascende lio individuale. Tuttavia, come si comprende dalla definizione che ne d il Daishonin, la mistica verit innata in tutti gli esseri viventi (30) esiste anche dentro la nostra vita. Essa al tempo stesso dentro e fuori di noi. Da un altro punto di vista, la Legge mistica inerente alla nostra vita perch la Legge onnicomprensiva che pervade ogni cosa nelluniverso. In Come coloro che inizialmente aspirano alla via possono conseguire la Buddit attraverso il Sutra del Loto, il Daishonin spiega cos lessenza di Myoho renge kyo: Quanto a Myoho renge kyo, si chiama Myoho renge kyo il principio per cui la natura di Budda di noi persone comuni, la natura di Budda di Brahma, Shakra e delle altre divinit, la natura di Budda di Shariputra, Maudgalyayana e degli altri ascoltatori della voce, la natura di Budda di Manjushri, Maitreya e degli altri bodhisattva, e la mistica Legge che lilluminazione dei Budda delle tre esistenze, sono una sola identica cosa. (31) Myoho renge kyo, egli afferma, non soltanto la nostra natura di Budda ma anche la natura di Budda di tutte le divinit celesti, degli ascoltatori della voce, dei bodhisattva e cos via. Inoltre questa natura di Budda identica alla Legge mistica alla quale sono illuminati i Budda delle tre esistenze. Il Daishonin prosegue spiegando che recitare daimoku una pratica con la quale si chiama e si manifesta la natura di Budda originariamente presente in tutti gli esseri dei dieci mondi: Perci, quando recitiamo una volta Myoho renge kyo, con questo singolo suono chiamiamo e manifestiamo la natura di Budda

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Ibid., pag. 3 Ibid., pag. 789

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di tutti i Budda, di tutte le esistenze, di tutti i bodhisattva e gli ascoltatori della voce, di tutte le divinit come Brahma, Shakra e Re Yama, il sole, la luna e le miriadi di stelle, di tutti gli dei celesti e terreni, di tutti gli abitanti dellinferno, degli spiriti affamati, animali, asura, esseri umani e celesti e di tutti gli altri esseri viventi. Questo un beneficio immenso, incalcolabile. (32) Riguardo al significato di recitare il daimoku aggiunge: Quando veneriamo il Myoho renge kyo che nella nostra vita come oggetto di culto, la natura di Budda che in noi viene richiamata dalla nostra recitazione di Nam myoho renge kyo e si manifesta. Questo si intende per Budda. (33) Lespressione chiamiamo e manifestiamo si riferisce al significato profondo della Legge mistica. Con una bellissima metafora il Daishonin spiega questo principio di richiamare e rivelare la nostra natura di Budda interiore. Per fare un esempio, quando un uccello in gabbia canta, gli uccelli che volano liberi nel cielo sono richiamati e si radunano intorno a lui. E quando gli uccelli che volano nel cielo si radunano, luccello in gabbia cerca di uscire fuori. (34) Il canto delluccello in gabbia il daimoku recitato dalle persone comuni, imprigionate dalle catene delloscurit fondamentale, delle illusioni e dei desideri, che risvegliano in s la fede nella Legge mistica. In altre parole, il daimoku recitato con una fede determinata a vincere su tutti gli ostacoli e a diventare sicuramente felici grazie al potere della Legge mistica. Il potere di un daimoku cos forte e determinato richiama la natura di Budda in tutti gli esseri viventi. Non solo si manifesta la natura di Budda di Brahma, Shakra, dei Budda e bodhisattva di tutto luniverso, ma coloro che reci32 33 34

Ibid. Ibid. Ibid.

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tano Nam myoho renge kyo sono anche in grado di spezzare le catene delloscurit fondamentale e dellillusione e di rivelare la propria natura di Budda. il potere della nostra voce che recita Nam myoho renge kyo a collegare le nostre vite con la Legge mistica che pervade tutti i fenomeni dei tremila regni. In Lettera a Niike il Daishonin spiega ulteriormente il significato di recitare daimoku attraverso la famosa analogia della mamma uccello e delluovo,(35) paragonando la recitazione di Nam myoho renge kyo al calore della mamma uccello. Dapprima nelluovo c solo liquido, ma grazie al calore della mamma uccello si for mano il becco, gli occhi e le piume, fino a che il piccolo r iesce a spezzare il guscio, fa schiudere luovo e vola in cielo come sua madre. In questa analogia la sostanza contenuta nelluovo rappresenta la natura di Budda di tutti gli esseri viventi, e la mamma uccello il Budda che conduce le persone allilluminazione. La recitazione di Nam myoho renge kyo al tempo stesso la voce della fede delle persone comuni e una funzione dello stato vitale di Buddit. Lavvertimento pi importante del Daishonin riguardo allottenimento dellilluminazione attraverso la recitazione di Nam myoho renge kyo riguarda il fatto che non dobbiamo considerare la Legge come qualcosa di esterno a noi perch, in tal caso, regrediremmo a quella divisione fra Budda e per-

Scrive Nichiren Daishonin: Luovo di un uccello allinizio contiene solo acqua, ma da questa acqua, senza lintervento di nessuno, si sviluppano un becco, due occhi e tutto il resto e infine un uccello che vola nel cielo. Anche noi, bench abbiamo un corpo vile chiuso nel guscio dellignoranza, covati dalla recitazione di Nam myoho renge kyo sviluppiamo il becco delle trentadue caratteristiche maggiori del Budda e le piume degli ottanta segni minori e possiamo volare nel cielo del vero aspetto di tutti i fenomeni e della realt di tutte le cose (Lettera a Niike, RSND , pag. 914).
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sone comuni che si ritrova negli insegnamenti precedenti al Sutra del Loto. Percepire che la propria vita Nam myoho renge kyo Il daimoku di Nam myoho renge kyo ha un potere benefico incommensurabile. Josei Toda, secondo presidente della Soka Gakkai, descr iveva cos linfinito potere della Legge mistica: Giacevo supino in un grande spazio aperto, e guardavo il cielo sovrastante. E sentivo che tutto ci che desideravo immediatamente sarebbe apparso. Potevo continuare a donarne agli altri e non si esauriva mai. Voglio che tutti voi raggiungiate questa condizione vitale. (36) Nam myoho renge kyo pu veramente essere paragonato a un gioiello che esaudisce i desideri. Come possiamo sviluppare questa condizione vitale senza limiti che, al bisogno, ci permette di attingere la forza che ci necessaria? Il presidente Toda soleva spesso dire: Se davvero vuoi raggiungere questo stato vitale devi combattere con ogni grammo del tuo essere per il Sutra del Loto, per kosen rufu!. Significa impegnarsi per sempre al fianco dei Budda delle tre esistenze, di Brahma e di Shakra ovunque possiamo trovarci nelluniverso per realizzare un mondo di pace e felicit indirizzato alla creazione di valore, aiutando le persone a superare infelicit e sfortuna e le sofferenze di nascita, invecchiamento, malattia e morte. Questo era il vasto e incondizionato spirito del mio mentore. In ogni situazione Toda continuava risolutamente a ricercare la Legge che esiste soltanto allinterno della nostra vita, e sottolineava limportanza di rimanere fedeli a se stessi. I suoi punti di partenza erano la profonda consapevolezza,
36 Citato in D. Ikeda, La saggezza del Sutra del Loto, Mondadori, 2009, vol. I pag. 16.

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raggiunta in carcere, del fatto che il Budda la vita stessa, e il risveglio alla sua identit di Bodhisattva della terra. Egli parlava spesso anche dellatteggiamento nella fede necessario per percepire la Legge mistica dentro di noi: Dovete essere pienamente convinti che Nam myoho renge kyo la vostra vita stessa! o Propagare la Legge mistica nellUltimo Giorno significa credere fermamente che la vostra vita non altro che Nam myoho renge kyo!. Questo ci che insegna il Daishonin quando afferma: Quando invochi myoho e reciti renge devi sforzarti di credere profondamente che Myoho renge kyo la tua stessa vita. Una religione universale per la felicit di tutta lumanit Le religioni in genere parlano di qualche entit infinita ed eterna che trascende sia gli esseri umani sia limpermanenza di questo mondo, e la chiamano dio o legge. Questa entit eterna e infinita considerata in vari modi dalle diverse religioni: pu incutere paura o timore reverenziale, essere un oggetto di culto, un grande vuoto o una sorgente di amore onnicomprensivo. Il Daishonin vide il potere della Legge mistica, che abbraccia e sostiene tutte le cose nelluniverso, allinterno degli esseri umani, e stabil un mezzo per manifestare concretamente questa Legge nella loro vita. Nella mia seconda conferenza a Harvard (nel settembre 1993) suggerii tre ambiti in cui il Buddismo mahayana poteva contribuire alla civilt moderna: nel favorire la creazione della pace; nel tracciare la via verso la trasformazione e la rivitalizzazione dellumanit; nel fornire una base filosofica per la coesistenza simbiotica di tutte le cose. Riguardo al secondo punto sottolineai limportante significato dellapproccio del Buddismo di Nichiren, che insegna a non fare affidamento in

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maniera unilaterale ed esclusiva n sul proprio potere individuale n su qualche potere esterno. Fu una riflessione che trov daccordo molti studiosi. Secondo il Buddismo del Daishonin solo pregando e fondendosi con il potere esterno della verit eterna e immutabile, che trascende i nostri s limitati e finiti, che possiamo pienamente attivare il nostro potere; al tempo stesso per questo potere esterno, eterno e onnicomprensivo, esiste concretamente e intrinsecamente nella nostra vita. Il Daishonin scrive: Ora, negli insegnamenti del Sutra del Loto, le persone traggono la propria forza dallinterno, e tuttavia non la traggono dallinterno [...] Inoltre, negli insegnamenti del Sutra del Loto, le persone traggono la loro forza dallesterno, e tuttavia non la traggono dallesterno. (37) Credo che ci significhi che possiamo manifestare il potere trascendente che esiste dentro di noi se non ci basiamo esclusivamente n su un potere esterno n sul nostro potere individuale. E recitare Nam myoho renge kyo ci permette di farlo. In tal modo il Buddismo del Daishonin inaugura una nuova visione allargata di una religione universale per la felicit di tutta lumanit che trascende lapproccio di quegli in-

37 Il Daishonin afferma: Ora, negli insegnamenti del Sutra del Loto, le persone traggono la propria forza dallinterno, e tuttavia non la traggono dallinterno. Questo perch il nostro s, la nostra vita, possiede al tempo stesso la natura di tutti gli esseri viventi dei dieci mondi. Perci in noi, sin dallinizio, contenuto il nostro mondo di Buddit e anche il mondo di Buddit di tutti gli altri esseri viventi. Di conseguenza, quando una persona consegue la Buddit non assume unidentit nuova o di qualcun altro. Inoltre, negli insegnamenti del Sutra del Loto, le persone traggono la loro forza dallesterno, e tuttavia non la traggono dallesterno. I Budda, che consideriamo separati da noi, in realt sono dentro di noi, nella nostra vita di persone comuni. Quei Budda manifestano come noi i mondi di Buddit di tutti gli esseri viventi ( WND , vol. II, pag. 62).

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segnamenti che creano una rigida separazione fra il potere esterno e quello individuale, e che privilegiano luno rispetto allaltro.
NON CE RCAR E AL DI FUOR I DI TE

Combattere lignoranza Il carattere myo di myoho, o Legge mistica, ha tre significati, (38) tutti impliciti nella recitazione del daimoku: essere pienamente dotato, aprire e rivitalizzare. In altre parole nellazione di recitare il daimoku sono contenuti: 1) il myo della perfetta dotazione, cio il fatto che lunica Legge di Myoho renge kyo abbraccia tutti i fenomeni; 2) il myo della trasformazione, che apre il mondo di Buddit nella vita degli esseri dei nove mondi (da Inferno a Bodhisattva); 3) il myo del grande beneficio, in virt del quale unesistenza colma di sofferenza viene rivitalizzata e manifesta grande gioia e serenit. La nostra vita unentit della Legge mistica e perci pienamente dotata di tutti i fenomeni. Loscurit fondamentale e la natura illuminata del Dharma, le illusioni e i desideri e lilluminazione, i nove mondi e la Buddit tutti esistono dentro di noi. proprio per questo che possiamo realizzare una r ivoluzione inter iore, mistica e fondamentale, cambiando loscurit in luce, alimentando la fiamma dellilluminazione con la legna delle illusioni e dei desideri (39) e manife-

Nel Daimoku del Sutra del Loto si legge: Myo vuol dire pienamente dotato, che a sua volta significa perfetto e completo ( RSND , pag. 128); Il carattere myo significa aprire (Ibid., pag. 127); Myo significa rivitalizzare, rivitalizzare significa ritornare a vivere (Ibid., pag. 132). 39 Raccolta degli insegnamenti orali, Buddismo e societ, n. 109, pag. 43
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stando perci il mondo di Buddit nella nostra vita dei nove mondi. La chiave per raggiungere questa profonda trasformazione interiore il nostro cuore il nostro atteggiamento di fondo o disposizione interiore. Perci, nel Conseguimento della Buddit in questa esistenza, il Daishonin avverte: Se pensi che la Legge sia al di fuori di te, stai abbracciando non la Legge mistica ma un insegnamento inferiore. Quando ci sforziamo assiduamente di recitare daimoku basandoci su questo ammonimento e ricordandoci sempre che determinante il cambiamento nel nostro cuore (o mente), i tre significati di myo si manifestano con evidenza nella nostra vita. Inutile dire che la Legge contenuta nella pratica della recitazione propagata dal Daishonin veramente meravigliosa. Ma anche il potere di una Legge tanto meravigliosa non pu pienamente manifestarsi in una vita oscurata dallignoranza. Lignoranza loscurit interiore che ci impedisce di credere nella Legge mistica e di concentrarci sulla natura di Budda nostra e degli altri. La pratica della recitazione del daimoku ci permette di rompere questa oscurit e di far emergere con forza il mondo di Buddit. La lotta interiore per combattere lignoranza lessenza della recitazione del daimoku. Studiare il Buddismo ma cadere negli insegnamenti non buddisti Non pensare mai che qualcuno degli ottantamila sacri insegnamenti di Shakyamuni o qualcuno dei Budda e bodhisattva delle tre esistenze e delle dieci direzioni sia al di fuori di te. La pratica degli insegnamenti buddisti non ti sollever affatto dalle sofferenze di nascita e morte a meno che tu non percepisca la vera natura della tua vita. Se cerchi lilluminazione al di fuori di te, anche eseguire diecimila pratiche e diecimila buone azioni sar inutile, come se un

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povero stesse giorno e notte a contare le ricchezze del suo vicino, senza guadagnare nemmeno mezzo centesimo. Per questo il commentario della scuola Tien-tai afferma: Se non si percepisce la natura della propria vita, non si possono sradicare le proprie gravi colpe. Questo implica che, finch non si percepisce la natura della propria vita, la pratica sar uninfinita e dolorosa austerit. Perci queste persone che studiano il Buddismo vengono tacciate di essere non buddiste. Come afferma Grande concentrazione e visione profonda: Bench studino il Buddismo, le loro idee non sono diverse da quelle dei non buddisti. Sia che tu invochi il nome del Budda, che reciti il sutra o semplicemente offra fiori e incenso, tutte le tue azioni virtuose metteranno nella tua vita buone radici e benefici. Pratica la fede con questa convinzione. Nel passo in esame il Daishonin ci ammonisce ulteriormente: Non devi mai pensare che qualcuno degli ottantamila sacri insegnamenti di Shakyamuni o qualcuno dei Budda e bodhisattva delle tre esistenze e delle dieci direzioni sia al di fuori di te. Credo che la parola mai in questo contesto rivesta un profondo significato. Nel passo si afferma che il Buddismo nella sua interezza contenuto nella nostra vita e il Daishonin conclude che gli ottantamila sacri insegnamenti di Shakyamuni e i Budda e bodhisattva delle tre esistenze e delle dieci direzioni sono tutti fenomeni inerenti alla nostra vita. Il Daishonin prosegue dicendo che, finch cerchiamo lilluminazione fuori di noi, anche se eseguiamo diecimila pratiche e diecimila buone azioni (cio tutte le pratiche esposte negli insegnamenti predicati da Shakyamuni) e crediamo nella protezione dei Budda e dei bodhisattva attraverso le tre esistenze (cio delle funzioni benevole delluniverso), tutto ci sar inutile come contare i soldi del proprio vicino, perch personalmente non ne trarremo alcun guadagno.

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Il Daishonin cita poi un passo di un commentario della scuola Tien-tai che afferma: Se non si percepisce la natura della propria vita, non si possono sradicare le proprie gravi colpe. Se non comprendiamo questo punto, ci avvisa il Daishonin, tutte le pratiche esteriori e le buone azioni che possiamo compiere per ottenere lilluminazione alla fine diventeranno uninfinita e dolorosa austerit. Cosa significa che se non percepiamo la natura della nostra vita non possiamo sradicare le nostre gravi colpe? Qui gravi colpe indica lignoranza, che la fonte di tutti i mali. La grave colpa delloffesa sorge dal denigrare la Legge, o il corretto insegnamento del Buddismo, spinti dalloscurit innata o ignoranza. Nel Buddismo di Tien-tai si pu sradicare questa ignoranza solo attraverso la pratica dellosservazione della mente, cio attraverso la saggezza. Nel Buddismo del Daishonin loscurit fondamentale si vince con la spada affilata della fede, secondo il principio di sostituire la saggezza con la fede. (40) Questa lessenza della pratica di recitare daimoku. Ricapitolando, se cerchiamo lilluminazione fuori di noi non stiamo percorrendo la via dellosservazione della mente che ci consente di vincere il male fondamentale dellignoranza o oscurit. In tal caso tutti i nostri sforzi e le buone azioni per ottenere lilluminazione saranno privi dellingrediente essenziale e saranno vani come contare le immense ricchezze di un vicino. Inoltre, poich nessuno di questi sforzi ci aiuta a sradicare lignoranza, essi diventeranno solo uninfinita e dolorosa austerit.
il principio secondo il quale la fede la vera causa per ottenere la suprema saggezza e che solo la fede conduce allilluminazione.
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Questa battaglia contro lignoranza il cuore del Buddismo. Si dice che lilluminazione di Shakyamuni consiste nellidentificare loscurit o ignoranza come la causa fondamentale delle sofferenze di nascita, invecchiamento, malattia e morte, e nellesporre la via per il superamento di tale ignoranza. Quindi, finch ricerchiamo la via dellilluminazione al di fuori di noi, qualsiasi pratica e buona azione che compiamo devier dalla vera essenza del Buddismo. Per questo il Daishonin afferma che tali persone che studiano il Buddismo vengono tacciate di essere non buddiste. Cercare lilluminazione al di fuori della nostra vita significa essere sconfitti dalloscurit Un punto importante di questo passo lammonimento del Daishonin secondo il quale anche noi che pratichiamo il Buddismo di Nichiren corriamo il rischio di cadere in modi di pensare non buddisti se ricerchiamo la Legge al di fuori dalla nostra vita. Quindi, come discepoli del Daishonin, dobbiamo sempre tenere presente il suo avvertimento: Non devi mai pensare che qualcuno degli ottantamila sacri insegnamenti di Shakyamuni [] sia al di fuori di te. Recitare daimoku una pratica per rivelare la mistica verit che originariamente inerente a ogni persona(41) e raggiungere la Buddit in questa esistenza. una pratica meravigliosa(42) che non ha eguali, in quanto rappresenta il mezzo col quale tutti gli esseri viventi possono ottenere lilluminazione. Se per dimentichiamo lammonimento del Daishonin

41 La Legge fondamentale, la Legge mistica o la natura di Budda di cui tutta la vita originalmente dotata. 42 cfr. Raccolta degli insegnamenti orali, Buddismo e societ, n. 113, pag. 51

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a non ricercare mai la Legge fuori di noi allora, per quanto possiamo praticare alacremente, perderemo di vista la via corretta per lilluminazione universale e finiremo col praticare un insegnamento non buddista. Per questo il Daishonin cos severo su questo punto. Lessenza della pratica buddista percepire la vera natura della nostra vita, della nostra mente. Per fare questo dobbiamo intraprendere una lotta interiore. Se permettiamo a noi stessi di essere sconfitti dai tre ostacoli e dai quattro demoni non saremo in grado di raggiungere lilluminazione. Per questo combattere loscur it o ignoranza dentro di noi una parte inevitabile del processo per diventare Budda. In altre parole, il fatto di combattere continuamente la nostra ignoranza innata o di non farlo lunico fattore determinante per conseguire la Buddit. Non dobbiamo mai dimenticarlo. Impegnandoci in questa lotta possiamo manifestare la saggezza del Budda dentro la nostra vita e quindi confrontarci con la nostra oscurit e superarla. Ma se non intraprendiamo questa lotta lignoranza avvolger e nasconder la nostra natura di Budda. Lignoranza inasprisce e aggrava in noi le cinque inclinazioni illusorie di avidit, collera, stupidit, arroganza e dubbio. questo ci che accade quando si cede alla credenza che la Legge sia al di fuori di noi. La fede per conseguire la Buddit in questa esistenza Naturalmente il Gohonzon di per s smisuratamente grande. Negli Scritti in sei volumi Nichikan Shonin afferma: Anche chi non ha ancora risvegliato una vera fede ricever immensi benefici grazie al legame stabilito con il corretto oggetto [di culto, cio il Gohonzon]. La Soka Gakkai, che ha ricevuto la vera eredit della

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fede, si dedica a far conoscere ampiamente questo infinito e illimitato potere del Gohonzon a innumerevoli altre persone. La fede che si pratica nella Soka Gakkai richiede uno sforzo attivo per manifestare la Legge mistica nella propria vita e produce anche una chiara prova concreta sotto forma di benefici. Quando avanziamo insieme alla Soka Gakkai tendiamo a interiorizzare in modo naturale la pratica corretta della fede insegnata da Nichiren Daishonin. Perci coloro che recitano sinceramente Nam myoho renge kyo davanti al Gohonzon e partecipano assiduamente alle attivit della Soka Gakkai non possono mancare di diventare Budda. Lo scopo della fede realizzare liberamente il proprio pieno potenziale e brillare ciascuno nella sua propria e unica maniera. Perci importante continuare ad avanzare e sfidare se stessi pensando: Mi sforzer nella pratica. Approfondir la mia fede. Far del mio meglio come membro della Soka Gakkai. Questa la via sicura verso il conseguimento della Buddit in questa vita. Con tale consapevolezza applichiamo concretamente e rigorosamente nella nostra pratica quotidiana lammonimento del Daishonin: Se pensi che la Legge sia al di fuori di te, stai abbracciando non la Legge mistica ma un insegnamento inferiore. Ricercare la Legge mistica fuori di noi equivale a evadere dalla responsabilit della propria vita. Praticare il Buddismo del Daishonin significa non oscillare qua e l ma costruire un io saldo e risoluto come limponente monte Fuji. Se trascuriamo questo punto e invece focalizziamo altrove le nostre energie finiremo, senza nemmeno accorgercene, col ricercare la Legge allesterno. Per esempio, se recitiamo daimoku davanti al Gohonzon ma accusiamo sempre gli altri o il nostro ambiente per ci che ci accade, stiamo evitando la sfida di affrontare la nostra oscurit interiore o ignoranza, e cos facendo ricerchiamo lilluminazione al di fuori di noi. cambiando noi stessi a un

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livello pi profondo che possiamo iniziare a migliorare la nostra situazione, e la preghiera la forza motrice di questo cambiamento. importante anche non cadere nella trappola di praticare una fede dipendente, atteggiamento con cui si spera che la nostra preghiera abbia risposta grazie al potere divino o trascendente di di o Budda. Questo un tipico esempio del considerare la Legge esterna a noi. I Budda provvisori degli insegnamenti precedenti al Sutra del Loto (43) si prestavano assai bene a questo tipo di fede, la cui essenza la tendenza a evadere dalla realt. Pur soffrendo palesemente, le persone che hanno questo tipo di fede dipendente evitano di guardare ai loro problemi, non hanno il coraggio n fanno alcuno sforzo per affrontare le circostanze. Ma senza lotta non possiamo avviare il motore della nostra rivoluzione umana. E in una situazione del genere, a essere sinceri, la fede viene semplicemente usata come qualcosa dietro cui nascondersi per evitare di affrontare la realt. Per fare unanalogia con lalpinismo, se ci limitiamo a camminare attorno alla base della montagna e non compiamo alcuno sforzo per scalarne le pareti, per quanto tempo passi non raggiungeremo mai la cima. Cos, se evitiamo di affrontare i nostri problemi, non riusciremo mai a rafforzare e sviluppare noi stessi, e non avremo la possibilit di conseguire la Buddit in questa esistenza. Inoltre anche importante cercare di liberare la nostra vita dal dubbio e dalla mancanza di fede, cos come dalle re-

Gli insegnamenti provvisori, precedenti al Sutra del Loto, non prevedono che il mondo di Buddit esista in tutte le persone e descrivono i Budda come esseri superiori e idealizzati. Per esempio, la dottrina Nembutsu o della Pura Terra spiega che invece di fare affidamento sui propri sforzi bisognerebbe far dipendere la propria salvezza da uno di tali Budda, in questo caso il Budda Amida.
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criminazioni e dalla lamentela. Alla base della convinzione errata che Myoho renge kyo (la Legge mistica) esista fuori dalla nostra vita c lincapacit di credere che tutte le persone, noi e gli altri, possiedono la natura di Budda. Questa incredulit ha origine dalloscurit fondamentale o ignoranza. Per quanto riguarda latteggiamento nella fede, questa tendenza a considerare con scetticismo la natura di Budda come un bellideale che per non serve a cambiare la realt dei fatti si manifester in una preghiera debole, vaga e priva di fiducia. Se i nostri sforzi nella fede sono poco convinti non riusciremo a cambiare il nostro atteggiamento o a trasformare in maniera fondamentale la nostra vita. Come indica il Daishonin in questo scr itto quando dice: Risveglia in te una profonda fede, se speriamo di raggiungere la Buddit in questa esistenza dobbiamo continuare a sforzarci di approfondire la nostra fede e la nostra preghiera. Quando la fede si approfondisce essa si manifesta in una preghiera fiduciosa e concreta. Poich lo scopo della pratica il conseguimento della Buddit in questa esistenza, quando si recita assolutamente indispensabile avere una mente, un atteggiamento, fer mamente concentrati. come cercare di scagliare una freccia: senza un obiettivo chiaro non saremo in grado di tendere larco con vera energia e determinazione. Allo stesso modo le nostre preghiere si potranno realizzare solo quando sostituiremo vaghi aneliti con concrete determinazioni e con un daimoku fiducioso di realizzare senza alcun dubbio le nostre speranze. Brontolare e lamentarsi sono le porte del dubbio e della mancanza di fede. Anche se sappiamo che si tratta di comportamenti sbagliati, ci pu capitare di metterli in atto nostro malgrado. Ma se diventano abitudini saranno un freno perenne alla nostra crescita e ci faranno dimenticare di progredire e di migliorare noi stessi. Quando ci accade, di fatto

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stiamo bloccando le nostre potenzialit, e cadiamo nellatteggiamento di ricercare la Legge al di fuori di noi. Smettere di lamentarsi e di brontolare pu essere veramente unimpresa, ma la Legge mistica ci d la saggezza per controllare queste tendenze e usarle come una sorgente di crescita e di sviluppo. Guardiamoci attentamente anche dalloffendere i nostri compagni di fede. Loffesa, il risentimento e la gelosia verso gli altri ci portano a rinnegare la loro natura di Budda. E non riuscire a credere nella natura di Budda degli altri cos come non riuscire a credere nella propria ci spinge fuori rotta, alla ricerca della Legge fuori di noi. la nostra natura di Budda che fondamentalmente ci sprona a realizzare la felicit nostra e degli altri. Non credere nella natura di Budda significa negare lo spirito del Sutra del Loto che insegna che tutte le persone hanno il potenziale per ottenere la Buddit. Di conseguenza il Daishonin ammonisce severamente che se andiamo contro lo spirito del sutra non solo le nostre preghiere per raggiungere la Buddit in questa esistenza non saranno esaudite, ma alla fine commetteremo unoffesa alla Legge.(44) Inoltre, a meno che non pratichiamo insieme secondo il principio di diversi corpi, stessa mente, non potremo realizzare il grande desiderio di kosen rufu. (45) Riconfermiamo nuovamente che recitare Nam myoho

44 Nelle Quattordici offese Nichiren Daishonin scrive: C una differenza se si recita il daimoku e allo stesso tempo si va contro lintento di questo sutra. [] Non dimenticare che coloro che abbracciano il Sutra del Loto non dovrebbero, per nessun motivo al mondo, insultarsi lun laltro perch chi ha fede nel Sutra del Loto diventer sicuramente un Budda e chi offende un Budda commette una grave colpa ( RSND , vol. I, pagg. 670-671). 45 NellEredit della Legge fondamentale della vita si legge: In generale, che i discepoli di Nichiren, preti e laici, recitino Nam myoho renge kyo con lo spirito di diversi corpi, stessa mente, senza alcuna distinzione fra loro, uniti come i pesci e lacqua, questo si chiama ere-

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renge kyo per la felicit nostra e degli altri il vero mezzo per raggiungere la Buddit in questa esistenza. Ogni persona ha il potenziale per diventare un Budda. Lo spirito dei primi tre presidenti arde nella Soka Gakkai Una dottr ina buddista che affer ma lesistenza della Legge allinterno della vita di ogni persona valorizza lindividuo. Risveglia ogni essere umano, ne incoraggia la rivoluzione umana individuale e cerca di condurre tutti allilluminazione. Nellappar izione di tante persone che una dopo laltra abbracciano la fede vediamo allopera il principio dei bodhisattva che emergono risolutamente dalla terra per propagare la Legge, e limmutabile formula di kosen rufu. (46) Questo il cammino della Soka Gakkai che i primi tre presidenti, Tsunesaburo Makiguchi, Josei Toda e io stesso, hanno seguito con decisione. Questo il motivo per cui la Soka Gakkai ha conseguito un cos eccezionale sviluppo e kosen rufu si diffuso in tutto il mondo. Per contro, gli insegnamenti buddisti che considerano la Legge al di fuori della vita dellindividuo tendono a essere autoritari e formali, a disprezzare e reprimere le persone. Tendono a porre laccento sui rituali o sullautorit del clero, mentre i loro seguaci cercano passivamente di sedare la propria ansia attraverso la dipendenza dalle cerimonie e dai preti.
dit della Legge fondamentale della vita. In ci consiste il vero scopo della propagazione di Nichiren. Se cos, anche il grande desiderio di unampia propagazione potr realizzarsi ( RSND , vol. I, pag. 190). 46 Nel Vero aspetto di tutti i fenomeni si legge: Dapprima solo Nichiren recit Nam myoho renge kyo, ma poi due, tre, cento lo seguirono, recitando e insegnando agli altri. La propagazione si svilupper cos anche in futuro. Non vuol dire ci emergere dalla terra? ( RSND , vol. I, pag. 341).

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Inoltre, traendo vantaggio dal fatto che una delle maggiori fonti di angoscia per lessere umano la morte e ci che avverr dopo, in Giappone le scuole buddiste che seguono questi insegnamenti si occupano quasi esclusivamente di funerali o cerimonie in suffragio, degenerando in quello che viene chiamato Buddismo dei funerali. Non offrono una filosofia che d potere alle persone e le rende capaci di migliorare la propria vita. Il fondatore della Soka Gakkai, Makiguchi, asser che il Buddismo di Nichiren Daishonin un insegnamento per trasformare la vita. Credere che la Legge mistica esiste dentro di noi significa avere la fiducia che diventeremo assolutamente felici e raggiungeremo la Buddit in questa esistenza. Fede significa anche adoperarsi attivamente per kosen rufu, facendo conoscere agli altri il Buddismo del Daishonin, con la convinzione che in esso risiede la chiave della loro felicit come della nostra. Questa fede autentica caratterizza la Soka Gakkai Internazionale. La grandezza della Soka Gakkai e lo spirito di non dualit di maestro e discepolo dei primi tre presidenti si riflettono nellimpegno di questi ultimi per realizzare la pi difficile delle imprese: risvegliare le persone alla Legge che esiste allinterno della loro stessa vita. Toda soleva dire: Dovreste decidere con convinzione: Io sono Myoho renge kyo. La Legge mistica la medicina molto efficace (47) per alleviare le sofferenze di tutte le persone, il grande magazzino pieno di tesori che porta fortuna e felicit a tutti. La cosa importante vivere costantemente basandoci sulla Legge mistica e in totale sincronia con essa, facendo permeare e rafforzare le nostre vite dalla Legge mistica. La realt quotidiana costellata da uninfinita serie di

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Il Sutra del Loto, pag. 300

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problemi, ma con la ferma convinzione che la nostra vita Myoho renge kyo dovremmo affrontarli tutti con coraggio e con lincrollabile certezza che riusciremo a vincere qualsiasi difficolt e a diventare senza dubbio felici. Quando manteniamo una fede profonda basata sulla convinzione che io sono Myoho renge kyo possiamo affrontare qualsiasi problema con coraggio. La chiave per la vittoria nella vita sta nel riuscire a tirar fuori il coraggio: di fronte agli ostacoli non di una timidezza esitante che abbiamo bisogno, ma del coraggio di sfidarli. Quali che siano gli ostacoli che incontriamo nel corso della pratica, non dovremmo mai arretrare di un solo passo, non dovremmo esserne spaventati o sorpresi. importante nutr ire una profonda fiducia nel fatto che il potere della Legge mistica pu trionfare su tutto. Temere le sofferenze, lamentarsi o prendersela col proprio ambiente equivale a vivere credendo che la Legge sia al di fuori della nostra vita. Lo stesso accade quando perdiamo fiducia nella capacit di risolvere la nostra situazione e ci rivolgiamo agli altri sperando che ci salvino, o quando attribuiamo loro la colpa dei nostri problemi, o quando cadiamo nella disperazione e nella rassegnazione. Quando i problemi ci affliggono, indipendentemente dalla loro gravit dovremmo vederli chiaramente per quello che sono, cio ostacoli e funzioni demoniache, e combatterli senza retrocedere. Cos vivono le persone che recitano Nam myoho renge kyo e dedicano la vita alla Legge mistica. Dice il Daishonin: Ricorda, come ho sempre detto, che i discepoli di Nichiren non possono realizzare niente se sono codardi. (48) In accordo con queste parole bandiamo qualunque vilt e facciamo del coraggio la nostra principale virt.

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Linsegnamento, la pratica, la prova, RSND , vol. I, pag. 427

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Chi ha una fede coraggiosa pu aprire una breccia nelle nuvole nere della paura, dellignoranza e dellillusione per permettere al sole di Myoho renge kyo di risplendere e al loto della Legge mistica di sbocciare nella propria vita. Agli albor i del nostro movimento il presidente Toda diede la seguente guida alle giovani donne: Dovreste esser fiere di possedere la stessa vita del Budda dellUltimo Giorno. Vincete nella vita con spirito nobile. Non dovete mai, per nessun motivo, sminuire voi stesse. Il Buddismo di Nichiren Daishonin parte dalla comprensione che la suprema condizione vitale della Buddit esiste in ognuno di noi. un insegnamento che rende possibile realizzare la trasformazione interiore pi profonda, la trasformazione del nostro atteggiamento di base, della nostra disposizione interiore. Per questo il Daishonin sottolinea cos tanto limportanza del nostro cuore o mente. E scrive: Sia che tu invochi il nome del Budda, che reciti il sutra o semplicemente offra fiori e incenso, tutte le tue azioni virtuose creeranno nella tua vita buone radici che produrranno benefici. Abbi questa profonda convinzione. Tutti i nostri sforzi nella fede, compresa la pratica di Gongyo mattina e sera e le varie attivit della Gakkai, sono azioni virtuose che piantano nella nostra vita buone radici che produrranno benefici. Chi avanza con questa profonda consapevolezza sar un vero vincitore che percorre la strada che porta al conseguimento della Buddit in questa esistenza. Teniamo sempre alta la grande filosofia riassunta nelle parole del Daishonin: il cuore che importante, e conduciamo vite meravigliose e vincenti.

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