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Buddismo e Societ n.127 marzo aprile 2008

L'eredit della Legge fondamentale della vita/4:

Vita e morte come funzioni di Myoho-renge-kyo


Lezioni sul Gosho di Daisaku Ikeda Una visione della vita e della morte piena di speranza e compassione

Il Buddismo insegna in modo chiaro e coerente i mezzi per superare le sofferenze di nascita e morte. Il Sutra del Loto, e in particolare il sedicesimo capitolo, Durata della vita, chiarisce la vera natura di nascita e morte. Nichiren Daishonin ha insegnato l'essenza del Sutra del Loto alle persone dell'Ultimo giorno della Legge, indicando loro come raggiungere la felicit eterna nelle tre esistenze di passato, presente e futuro e come disperdere l'oscurit dell'ignoranza o illusione, principale causa della sofferenza umana. Josei Toda, secondo presidente della Soka Gakkai, osservava spesso: Il problema fondamentale a cui il Buddismo deve dare una soluzione il problema della morte. La grande saggezza del Buddismo di Nichiren Daishonin rivela i mezzi fondamentali per risolvere il problema della vita e della morte e indica il sentiero per elevare lo stato vitale dell'umanit. Proseguiamo dunque la nostra discussione sul brano gi analizzato nella puntata precedente de L'eredit della Legge fondamentale della vita e il nostro studio dei profondi principi del Buddismo, il grande insegnamento capace di condurre all'Illuminazione l'umanit intera. Le due fasi di vita e morte indicano il potenziale illimitato della vita Myo significa morte, ho vita. Gli esseri viventi che attraversano le due fasi di vita e morte sono le entit dei dieci mondi o le entit di Myoho-renge-kyo (lett. "loto dell'entit"). T'ien-t'ai disse: "Sappiate che tutte le cause e gli effetti degli esseri viventi e dei loro ambienti manifestano la Legge del loto (renge)". In questa spiegazione "esseri viventi e i loro ambienti" designano i fenomeni di vita e morte. Dunque dove c' vita e morte chiaro che sussiste anche causa ed effetto, cio la Legge del loto. Il Gran Maestro Dengyo disse: "Le due fasi di vita e morte sono le funzioni mistiche di un'unica mente. Le due modalit di esistenza e non esistenza sono le vere funzioni dell'Illuminazione intrinseca". Nessun fenomeno - cielo o terra, yin o yang, il sole o la luna, i cinque pianeti o i vari mondi da Inferno a Buddit - esente dalle due fasi di vita e morte. Vita e morte sono semplicemente le due funzioni di Myoho-renge-kyo. T'ien-t'ai scrisse in Grande concentrazione e visione profonda: "L'apparizione l'apparizione della natura essenziale della Legge e l'estinzione l'estinzione di tale natura". Anche Shakyamuni e Molti Tesori, i due Budda, sono le due fasi di vita e morte (WND, 1, 216; Buddismo e societ, n. 113, p. 5). In questo scritto il Daishonin d una breve descrizione dei profondi principi che spiegano perch Myoho-renge-kyo la Legge fondamentale di vita e morte. Nella puntata precedente ho parlato della natura originaria e intrinseca della vita e della morte basandomi sulle affermazioni del Daishonin contenute nel brano sopraccitato in riferimento alla relazione tra vita, morte e Legge mistica. Il Daishonin spiega che le due fasi di vita e morte fanno interamente e intrinsecamente parte della Legge mistica, la Legge fondamentale dell'universo, e che gli esseri viventi dei dieci mondi, sottoposti a queste due fasi, sono tutti entit di quella Legge. Ci vuol dire che la vita e la morte di coloro che vivono in questo mondo di saha non sono caratterizzate originariamente dalla sofferenza e dall'illusione, ma sono partecipi del ritmo eterno della Legge mistica stessa. In questo risiede l'essenza dell'Illuminazione del Budda al vero aspetto del triplice mondo, come descritto nel capitolo Durata della vita del Sutra del Loto.1 Visti con gli occhi del Budda, tutti gli esseri viventi dei dieci mondi possiedono intrinsecamente un potenziale infinito e sono entit della Legge mistica. Il Budda sa anche che non esiste illusione fondamentale o sofferenza che essi non possano vincere. Tuttavia la maggior parte delle persone comuni rimangono intrappolate nel ciclo di nascita e morte dei sei sentieri,2 mentre i quattro mondi nobili3 rimangono una meta a cui si guarda con ammirazione e il mondo di Buddit, cio una condizione di autentica vittoria sulle sofferenze di nascita e morte, considerato poco pi che un ideale irraggiungibile o un sogno impossibile. L'entit di Myoho-renge-kyo indica il potenziale di trasformazione inerente alla vita Per chiarire ulteriormente la vera natura della vita e della morte degli esseri viventi dei dieci mondi il

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Daishonin parla dell'"entit di Myoho-renge-kyo", espressione che in questo brano tradotta letteralmente come "loto dell'entit" o "loto incarnato".4 Il "loto incarnato" il principio secondo cui tutti gli esseri viventi dei dieci mondi sono entit della Legge mistica. Ci significa che le vite degli esseri viventi sono, qui e ora, entit del mutuo possesso dei dieci mondi e hanno in s il potenziale di manifestare il mondo di Buddit proprio cos come sono. Il loto, o renge, una metafora della simultaneit di causa ed effetto, il principio secondo cui causa ed effetto sono entrambi contenuti in un singolo istante di vita. In altre parole questa metafora simboleggia il mutuo possesso dei dieci mondi. Indipendentemente da quale mondo stiamo manifestando in un dato istante, nel momento immediatamente successivo siamo in grado di manifestare uno qualunque degli altri dieci mondi. Un punto estremamente importante che il loto una metafora in base alla quale la nostra vita in ogni singolo istante possiede simultaneamente la causa e l'effetto per il conseguimento della Buddit, vale a dire possiede i nove mondi (la causa) e il mondo di Buddit (l'effetto). Nei termini dell'entit di Myoho-renge-kyo, o "loto incarnato", la nostra vita sottoposta al ciclo di nascita e morte non di per s n buona n malvagia. In base a differenti cause e condizioni essa manifesta lo stato di illusione o quello di Illuminazione. Nei termini dei dieci mondi la nostra vita ha in s il potenziale infinito di incarnare qualsiasi mondo, dall'Inferno alla Buddit. In ci consiste la sua vera natura. La simultaneit di causa ed effetto il fondamento della trasformazione interiore Per ampliare il significato dell'entit di Myoho-renge-kyo o "loto incarnato" il Daishonin cita poi il seguente brano di T'ien-t'ai: Tutte le cause e gli effetti degli esseri viventi e dei loro ambienti manifestano la Legge del loto (renge).5 In questo contesto, l'espressione "esseri viventi e i loro ambienti" si riferisce all'attivit della vita stessa che manifesta le due fasi di vita e morte. Al giorno d'oggi questa relazione fra l'attivit della vita e gli esseri viventi anche oggetto di studi scientifici. Differenti fenomeni causali si manifestano negli esseri viventi, nei loro ambienti e fra gli esseri viventi e i loro ambienti. Il Daishonin dice che tutti questi fenomeni fanno semplicemente parte delle due fasi di vita e morte inerenti alla Legge mistica. Ci implica che i vari fenomeni causali che coinvolgono gli esseri viventi e i loro ambienti emergono essenzialmente in accordo con la "Legge del loto", la Legge della simultaneit di causa ed effetto. In altri termini, questa Legge opera negli esseri umani e nei loro ambienti. Quali sono le implicazioni pratiche di questa verit? Il Daishonin insegna che cambiando il nostro atteggiamento fondamentale, o disposizione della mente, possiamo trasformare istantaneamente sia la nostra vita sia il nostro ambiente. Negli insegnamenti buddisti esposti prima del Sutra del Loto era spiegato che gli esseri viventi, incatenati ai ceppi della sofferenza come retribuzione per le cause negative poste nelle passate esistenze, potevano sperare di cambiare questa loro condizione solo dopo un numero incalcolabile di eoni di pratica buddista rinascendo in un'epoca futura in un nuovo e pi elevato stato vitale. Diversamente il Daishonin insegna che attraverso un profondo cambiamento del nostro atteggiamento o disposizione della mente, siamo capaci di trasformare istantaneamente la nostra vita senza cambiare la nostra identit. Con un simile mutamento interiore non solo cambia la nostra vita, ma anche l'ambiente che ci circonda. La "Legge del loto", la Legge mistica di simultaneit di causa ed effetto, ci permette di rivelare l'infinito potenziale inerente alla nostra vita e raggiungere uno stato di completa libert attraverso le tre esistenze di passato, presente e futuro. Tutti i fenomeni mutevoli sono manifestazioni delle due fasi di vita e morte della Legge mistica Fino a questo momento la nostra discussione sulla Legge mistica e sul loto ha messo in evidenza che Myoho-renge-kyo una grande Legge che insegna il significato profondo della vita e della morte degli esseri viventi. Infatti il Daishonin conclude che ogni nascita, ogni morte e ogni cambiamento sono tutte manifestazioni delle due fasi di vita e morte, funzioni intrinseche di Myoho-renge-kyo. Poi il Daishonin cita un brano dal commentario del Gran Maestro giapponese Dengyo che afferma: Le due fasi di vita e morte sono le funzioni mistiche di un'unica mente. Le due modalit di esistenza e non esistenza sono le vere funzioni dell'Illuminazione intrinseca.6 Con ci intende chiarire che qualsiasi mutamento deriva dall'unica Legge fondamentale, la Legge di simultaneit di causa ed effetto. L'espressione funzioni mistiche di un'unica mente di pi facile comprensione se la si spiega ricorrendo al principio dei tremila

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regni in un singolo istante di vita.7 Un cambiamento nella nostra mente, o singolo istante di vita, pu modificare profondamente il nostro stato vitale e aprire completamente il nostro mondo. Questo accade perch le nostre vite, in quanto entit del mutuo possesso dei dieci mondi, sono dotate del potenziale di trasformazione che permette di manifestare uno qualunque dei tremila regni, cio le potenzialit esistenti nell'universo intero. Di seguito il Daishonin afferma: Nessun fenomeno - cielo o terra, yin o yang,8 il sole o la luna, i cinque pianeti9 o i vari mondi da Inferno a Buddit - esente dalle due fasi di vita e morte. In base al principio buddista dei tremila regni in un singolo istante di vita e della relazione di mutua compenetrazione di un singolo istante di vita e tutti i fenomeni,10 anche i fattori dell'ambiente, quali cielo o terra, yin o yang, il sole o la luna, i cinque pianeti sono entit della Legge mistica e attraversano le fasi di vita e morte. La stessa cosa vale per gli esseri viventi e gli ambienti dei dieci mondi, qui indicati con l'espressione i vari mondi da Inferno a Buddit. La frase cielo o terra, yin o yang, il sole o la luna, i cinque pianeti un'espressione tipica della cosmologia dei classici cinesi antichi, mentre la frase "i mondi da Inferno a Buddit" fa riferimento alla cosmologia buddista, che ha le sue primissime origini in India. La visione dominante del mondo e dell'universo all'epoca del Daishonin era in larga parte influenzata dalla filosofia e dalla tradizione cinesi e inglobava i principi e le teorie di yin e yang e dei cinque elementi.11 Questa visione si era sviluppata sia con il diffondersi della filosofia dello yin e dello yang in Giappone, dove sub un processo di metamorfosi in un sistema unico di dottrina e pratica, sia attraverso la trasmissione dei vari commentari compilati dalla scuola T'ien-t'ai sui sutra buddisti, fortemente influenzati dal pensiero cinese. La scelta terminologica operata dal Daishonin riflette a ben vedere un tale retroterra filosofico. Il Daishonin sta dicendo che cielo e terra, cos come le forze yin e yang che vi soggiacciono, il sole, la luna e i cinque elementi sono essenzialmente tutte manifestazioni delle due fasi di vita e morte, che a loro volta sono funzioni intrinseche di Myoho-renge-kyo. Ma in realt ci vale per tutti i fenomeni, come indicato nell'affermazione: Nessun fenomeno [...] sono esenti dalle due fasi di vita e morte. Le nostre vite, sia nei termini del nostro essere soggettivo sia nei termini del nostro ambiente oggettivo, sono entit di Myoho-renge-kyo, come lo sono tutte le cose dell'universo. Per questo T'ien-t'ai afferma: L'apparizione l'apparizione della natura essenziale della Legge e l'estinzione l'estinzione di tale natura.12 In questa spiegazione con "natura essenziale della Legge", ossia natura del Dharma, si fa riferimento alla vera natura di tutte le cose che non altro che Myoho-renge-kyo. I due Budda Shakyamuni e Molti Tesori rappresentano le due fasi di vita e morte Poi il Daishonin dice: Anche Shakyamuni e Molti Tesori, i due Budda, sono le due fasi di vita e morte. I due Budda Shakyamuni e Molti Tesori, seduti l'uno accanto all'altro nella Torre preziosa durante la Cerimonia nell'aria, rappresentano il mondo di Budda inerente a Myoho-renge-kyo. Come le persone comuni, i due Budda sono entit della Legge mistica e attraversano le due fasi di vita e morte. In questo contesto il Budda Shakyamuni rappresenta il signore degli insegnamenti, la cui vera identit rivelata nell'insegnamento essenziale esposto nella seconda met del Sutra del Loto. il Budda che ha sempre dimorato in questo mondo di saha per continuare a esporre la Legge mistica dopo aver conseguito l'Illuminazione nel remoto passato di un numero di kalpa pari alle particelle di polvere di innumerevoli sistemi maggiori di mondi.13 Nel capitolo Durata della vita del Sutra del Loto Shakyamuni annuncia che, sebbene abbia ottenuto l'Illuminazione nel lontano passato, egli un Budda che rimane costantemente nel mondo senza entrare mai nell'estinzione e ha fatto credere di entrare nel Nirvana come espediente per guidare gli esseri viventi all'Illuminazione. Per questo afferma: Uso l'espediente di mostrare il mio Nirvana (SDL, 301). Ci dimostra come l'entit della vita del Budda, bench nell'essenza sia la Legge mistica eterna, sottoposta sul piano fenomenico alla transizione dalla vita alla morte. Il Budda Molti Tesori un Budda del passato che ha ottenuto l'Illuminazione ed entrato nel Nirvana in un tempo remoto. Appare nell'assemblea dove predicato il Sutra del Loto per attestarne la verit degli insegnamenti. La sua apparizione rappresenta un'entit della Legge mistica che dalla fase di morte emerge alla fase della vita. In ogni caso Shakyamuni e Molti Tesori si servono di vita e morte come mezzi per insegnare e rivelare la Legge mistica. Dato che utilizzano le fasi di vita e morte inerenti a tutte le entit della

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Legge mistica, anche i due Budda sono funzioni della Legge mistica. La vita e la morte degli esseri viventi nel mondo di Buddit La vita e la morte degli esseri viventi sono funzioni di Myoho-renge-kyo. Josei Toda diceva spesso che dopo la morte la nostra vita si fonde con l'universo. La vita dell'universo contiene tutti i dieci mondi, da Inferno e Avidit fino alla Buddit. Quando moriamo l'essenza della nostra vita si fonde con il mondo dell'universo Inferno, Avidit, Bodhisattva, Buddit e cos via - corrispondente al nostro stato interiore. Sebbene si dica che la nostra essenza vitale vada a fondersi o si riunisca alla vita dell'universo, parlando in senso stretto essa appartiene gi alla vita dell'universo, fondamentalmente non v' alcuna separazione. In un certo senso l'universo come un grande oceano pieno di vita in costante flusso, in perenne movimento e trasformazione attraverso il ritmico alternarsi di nascita e morte. Come ho confermato nella puntata precedente, le nostre vite individuali sono come le onde che emergono dalla superficie del vasto oceano dell'universo. L'emergere di una singola onda corrisponde alla "nascita" individuale, mentre il ritorno dell'onda nell'oceano analogo alla nostra "morte". Nella fase della morte la nostra essenza vitale simile a una corrente che fluisce nelle profondit dell'oceano; essa non rimane situata in un luogo particolare, ma pervade l'universo in perfetta sincronia con il ritmo cosmico di nascita e morte. Il presidente Toda era solito dire che gli esseri viventi rinascono in risposta a determinate cause e condizioni e assumono il corpo, la mente e gli ambienti pi consoni al loro particolare stato di vita. Gli esseri viventi del mondo di Buddit possono scegliere liberamente il tempo, il luogo e la forma nella quale desiderano rinascere. Questa la realt della vita e della morte come funzioni di Myoho-renge-kyo. Quando consideriamo la vita e la morte nei termini della Legge mistica non abbiamo alcun motivo di temere la morte. La morte per gli esseri viventi nel mondo di Buddit significa diventare una sola cosa con l'universo che trabocca delle funzioni della compassione. Poi, quando si rinasce come incarnazione della compassione e della forza vitale dell'universo, riprendiamo con passione le nostre attivit e assumiamo il comportamento proprio del Budda, cio proviamo una grandissima gioia nel rispettare gli altri e nel lavorare per guidare tutte le persone all'Illuminazione. Quando siamo in vita manifestiamo il grande stato vitale della Buddit, attingendo alla sua immensa forza vitale per compiere la nostra missione in questo mondo. Naturalmente recitare Nam-myoho-renge-kyo la pratica fondamentale per far emergere questa condizione vitale illimitata; al momento della morte ci fondiamo con il mondo di Buddit dell'universo, assaporando profondamente l'eternit della vita. La vita e la morte degli esseri viventi nel mondo di Budda la vita e la morte pi elevata, intrisa di una gioia autentica. Il Daishonin lo afferma in modo chiaro: Chi agisce in accordo con l'intenzione originale dei Budda delle tre esistenze [...] conseguir senza alcun impedimento il livello pi elevato di rinascita nella Terra della luce tranquilla. Poi, senza che passi neanche un istante di tempo, torner al regno dei sogni dei nove mondi, il regno di nascita e morte, porter il proprio corpo a pervadere le terre dell'intero regno dei fenomeni delle dieci direzioni e porter la propria mente a entrare nei corpi di tutti gli esseri senzienti, incoraggiandoli dall'interno e guidandoli dall'esterno, [in una condizione in cui] l'interno e l'esterno si completano a vicenda e le cause e le condizioni funzionano in armonia, e in questo modo utilizzer la piet e la compassione dei propri poteri trascendenti esercitati liberamente per donare illimitati benefici agli esseri viventi (L'unanime dichiarazione dei Budda delle tre esistenze riguardante la classificazione degli insegnamenti tra quelli da abbandonare e quelli da sostenere, WND, 2, 860). Come indicato dal Daishonin in questo brano, gli esseri viventi che cercano di rinascere allo scopo di guidare gli altri alla felicit possono rinascere velocemente, "liberamente" e "senza impedimenti". Diversamente, una visione della vita e della morte basata sull'ideale di un mondo lontano e separato dalla realt, in cui si dovrebbe aspirare a rimanere per tutta l'eternit dopo la morte, non ha alcuna possibilit di incidere per cambiare in maniera fondamentale il mondo in cui viviamo. Una simile visione errata in quanto, attraverso la concezione di un mondo ideale come "vero mondo", finisce per considerare il mondo di saha come un regno "provvisorio". La visione di vita e morte basata sulla Legge mistica rappresenta una prospettiva piena di ottimismo e di speranza, un'autentica e potente fonte di cambiamento che consente di godere di vite di assoluta libert e appagamento nel mondo reale. Il presidente Toda diceva spesso: Quando comprendiamo la vera natura della vita, possiamo elevare lo stato vitale dell'umanit. Ed era solito aggiungere che questo equivale a guidare tutte le persone all'Illuminazione.

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Cosa significa esattamente la frase "guidare tutte le persone all'Illuminazione"? Il presidente Toda la spiegava cos: Quando tutte le persone manifesteranno lo stato vitale di Buddit, cio riveleranno il supremo valore del loro carattere, non esisteranno n fame n guerre, n malattie n povert nel mondo. Rendere capaci le persone di conseguire l'Illuminazione, elevare il carattere di ogni persona verso qualcosa di grande valore, equivale a svolgere "il lavoro del Tathagata" (SDL, 211).14 Quando i Bodhisattva della Terra appariranno in tutto il mondo e la gente si risveglier all'eternit della vita e alla vera natura intrinseca di vita e morte come funzioni della Legge mistica, si assister a una vera rivoluzione della visione della vita e della morte. In quell'epoca a venire saremo senza dubbio capaci di trasformare il karma dell'umanit, per lungo tempo fuorviata dalle quattro sofferenze di nascita, malattia, invecchiamento e morte che sorgono dall'oscurit fondamentale o ignoranza della verit fondamentale della vita. Di fronte a noi sta la sfida di far conoscere a livello mondiale questa visione di vita e morte e far s che il ventunesimo secolo diventi il vero punto di partenza per elevare enormemente lo stato vitale dell'umanit. (Traduzione di Giuseppe Gualtieri)

Note 1) Il sedicesimo capitolo del Sutra del Loto, Durata della vita, afferma: Il Tathagata percepisce il vero aspetto del triplice mondo esattamente com'. Non vi n nascita n morte, non vi esistenza in questo mondo n estinzione. Non reale n illusorio, non cos n diverso. Non cos come viene percepito da coloro che vi dimorano. Il Tathagata vede chiaramente tutte queste cose, senza il minimo errore (SDL, 298). 2) Sei sentieri: o sei sentieri dell'esistenza. Sono i regni o mondi in cui trasmigrano gli esseri non illuminati. Sono i primi sei dei dieci mondi: Inferno, Avidit, Animalit, Collera, Umanit ed Estasi. 3) Quattro mondi nobili: Studio, Illuminazione parziale, Bodhisattva e Buddit. 4) Loto dell'entit: o anche loto incarnato. Nella dottrina di T'ien-t'ai si riferisce al loto che l'essenza del Sutra del Loto e alle persone che sono entit di questa essenza o la incarnano. Il Daishonin ha descritto questa essenza come Myoho-renge-kyo o Nam-myoho-renge-kyo. Ne L'entit della Legge mistica scrive: Il principio supremo (cio la Legge mistica) in origine non aveva nome. Mentre il santo osservava i principi e assegnava i nomi alle cose, percep l'esistenza di una Legge meravigliosa (myoho) dotata simultaneamente della causa e dell'effetto (renge) e la chiam Myoho-renge (SND, 9, 11, 12; WND, 1, 421). Il "loto dell'entit" o "loto incarnato" contrapposto al "loto metaforico" o "loto come metafora della Legge". Poich il loto come entit, o loto della Legge di simultaneit di causa e effetto, difficile da comprendere, si ricorre alla metafora della pianta di loto che produce simultaneamente i fiori e i frutti. 5) T'ien-t'ai, Il significato profondo del Sutra del Loto. 6) Dengyo, Le dottrine essenziali trasmesse all'interno della Scuola del Loto Tendai. 7) Tremila regni in un singolo istante di vita: dottrina elaborata dal Gran Maestro cinese T'ien-t'ai sulla base del Sutra del Loto. Insegna il principio secondo cui tutti i fenomeni sono contenuti in un singolo istante di vita e un singolo istante di vita permea i tremila regni, cio l'intero mondo fenomenico. 8) Yin e yang: i due principi universali dell'antica filosofia cinese. Yin il principio negativo, scuro, femminile; yang il principio positivo, chiaro, maschile. Si riteneva che dalla loro combinazione dipendesse il destino di tutte le cose. 9) Cinque pianeti: Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno. Nel tredicesimo secolo i pianeti pi esterni non erano ancora stati scoperti e la Terra non era annoverata fra i pianeti. 10) Il principio di "relazione di mutua compenetrazione tra un singolo istante di vita e tutti i fenomeni" si riferisce alla relazione imperscrutabile che esiste fra noi - la nostra mente o singolo istante di vita - e l'universo. Secondo questo principio tutti i fenomeni sono contenuti nella nostra vita e la nostra vita permea tutti i fenomeni. 11) Cinque elementi: i cinque elementi dell'antica cosmologia cinese che si riteneva componessero il mondo fisico. Essi sono il metallo, il legno, l'acqua, il fuoco e la terra e corrispondono ai cinque pianeti: Mercurio (acqua), Venere (metallo), Marte (fuoco), Giove (legno) e Saturno (terra). 12) T'ien-t'ai, Grande concentrazione e visione profonda. 13) Particelle di polvere di innumerevoli sistemi maggiori di mondi: un periodo di tempo incredibilmente

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lungo descritto nel capitolo Durata della vita del Sutra del Loto. 14) Traduzione dal giapponese. Josei Toda, Toda Josei Zenshu (Opere di Josei Toda), Tokyo: Seikyo Shimbunsha, 1981, vol.1, p. 306.

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