Sei sulla pagina 1di 2

Etimologicamente parlando, è comunemente ammesso che il termine proverrebbe dal

greco égrègoros e, per estensione, dal verbo égregorao (“essere risvegliati”). L’egregore è spesso


definito come un “guardiano”, un essere invisibile incaricato al tempo stesso di sorvegliare e di
accompagnare. Per Virya cabalista erudito e rispettato, si potrebbe anche risalire a un’origine
egiziana visto che la parola gre in egiziano significa “silenzioso”. Del resto, nelle correnti
iniziatiche, l’egregore è spesso chiamato “guardiano silenzioso”.

L’Egregora è come detto prima, un aggregato di energie mentali, di forze psichiche, di


bassa o alta qualità, creata da uomini o da Egregori o da Intelligenze. Più il tempo passa e
più l'egregora può crescere se alimentata costantemente dall' attività psichica conscia o
inconscia. Le vibrazioni emesse da un pensiero tendono a riprodursi ogni qualvolta ne
hanno l'occasione. Perciò, quando urtano un altro corpo mentale, tendono a far nascere in
esso una vibrazione simile a quella originaria. Una forma-pensiero si può paragonare a
un accumulatore di energia pronto a scaricarsi, o a caricarsi ancor di più, se trova delle
vibrazioni simili a quelle che l'hanno generata. Pertanto la potenza del pensiero di più
persone unite è sempre molto più grande della somma dei loro pensieri separati, può
servire per il bene o per il male (dipende quale forma pensiero l' ha creata) e può crescere
fino a diventare universale, immensa, ecco che diventa molto importante stare sempre
molto attenti a cosa pensiamo, desideriamo o auguriamo. Nel linguaggio massonico con
il termine "Egregore" viene indicata una entità collettiva ideale, fondata e sviluppata
spiritualmente da una catena fraterna che si riconosce solidale in una comune idea. I loro
pensieri o desideri che vanno tutti nella medesima direzione formano un egregore
impregnato, nutrito, modellato da quella collettività. Tutte le religioni, tutti i movimenti
spiritualisti hanno creato la loro. Lo stesso accade per i movimenti politici o per qualsiasi
altra situazione che riunisca un gruppo di persone con lo stesso ideale. Quando un nuovo
membro si aggiungerà al gruppo, esso si sentirà più o meno a suo agio in base al suo
modo di sentire e di pensare. Se il suo modo di sentire e di pensare è in generale accordo
con lo spirito di gruppo, egli si troverà bene,  altrimenti dovrà adattarsi cambiando il
proprio modo di sentire e di pensare oppure dovrà andarsene. 

Secondo Zeland il problema principale nella realizzazione dei propri desideri più autentici sta nella manipolazione che
i“pendoli” attuano sugli esseri umani. I pendoli sono delle strutture energetiche (il concetto è analogo a quello di
egregora) che prendono vita quando i pensieri di un gruppo di persone vanno nella stessa direzione , creando un
flusso coerente che inizia a vivere di vita propria e ad assoggettare le persone ai propri scopi, al fine di autoperpetuarsi.
Zeland li definisce pendoli perché oscillano su determinate frequenze ed hanno bisogno di continuare a vibrare su quelle
frequenze per restare in vita … se nessuno li alimentasse si estinguerebbero.
Secondo Zeland ogni pendolo (un’ideologia, un partito politico, un movimento religioso, un club, una credenza di moda,
ecc…) è distruttivo per sua stessa natura, perché sottrae energia a chi vi aderisce, cercando sempre di sottometterlo al
proprio potere ed ai propri fini; fini che le persone scambiano per propri, al punto di arrivare a morire per una
determinata ideologia. Il mondo come lo conosciamo è strutturato sui pendoli e non ne possiamo, quindi, fare a meno,
è necessario però trovare quello che più ci corrisponde (altrimenti vivremmo in uno “stato di sospensione” dalla realtà).
Secondo Zeland è possibile visualizzare il momento esatto del passaggio da una linea di vita all’altra praticando
la“transazione”, che avviene in questo modo:
1) allentate le tensioni muscolari del corpo e visualizzate il flusso di energia nel canale ascendente e in quello
discendente. Efficace è immaginare due lancette orizzontali contrapposte e parallele al terreno, una che sporge in avanti
dal corpo di almeno trenta centimetri e l’altra che sporge posteriormente … a un certo punto vanno girate mentalmente,
nello stesso tempo, l’anteriore verso l’alto e la posteriore verso il basso. Questo “giro di chiave” attiva istantaneamente il
flusso delle correnti.
2) Poi è necessario visualizzare la diapositiva del fine, proiettandola nei propri pensieri per almeno un minuto o più.
3) Il terzo ed ultimo passaggio della transazione consiste nel mantenere uno sguardo chiaro e consapevole davanti a sé,
senza pensare a nulla. L’esercizio è preferibile farlo passeggiando all’aperto in posti conosciuti. Ciò che potrà essere
osservabile è un cambiamento delle sfumature delle decorazioni nell’ambiente circostante, qualcosa di poco netto ma
comunque effettivo, ed un affioramento di sensazioni del passato.
Quello che è avvenuto, secondo Zeland, è il movimento dello spazio delle varianti, il moto impercettibile della
realizzazione materiale che, nel portarci verso una linea di vita sempre più ottimale per noi, in realtà ci cala in linee di vita
passate (come quelle dell’infanzia) dove eravamo più gioiosi e più in sintonia con noi stessi. In quelle linee, se non
avessimo deviato, avremmo trovato le nostre porte e il nostro fine; adesso ci ritorniamo, solo che siamo sintonizzati in
una nuova posizione del tempo, dove non siamo più bambini, ma adulti. Ecco il senso dell’andare avanti nel passato,
che dà il titolo al terzo libro della serie del Reality Transurfing.
“Il mondo è lo specchio del nostro modo di rapportarci ad esso!” VZ
Vadim Zeland conduce uno stile di vita riservato. SI conosce poco riguardo alla sua biografia e non ha praticamente mai
rilasciato dichiarazioni alla stampa. Basandosi sulle sue stesse parole, si sa che è sulla quarantina e che da quando
l’URSS si è sciolta ha praticato ricerca nel settore della fisica quantistica e poi nella tecnologia informatica; adesso si
occupa di libri. È nato e vive in Russia (ma è per un quarto estone). In linea di principio afferma che la sua biografia non
può essere di nessun interesse, perché lui non è certo il creatore del transerfing ma un suo casuale ripetitore. L’autore
non scrive i suoi libri in una serie logica e afferma che nessuno dei suoi amici e dei suoi cari sospetta che sia proprio lui il
creatore dei libri sul Transurfing. Comunica con i suoi lettori servendosi della posta elettronica. C’è chi ritiene che Vadim
Zeland sia un nome immaginario con il quale scrivono più persone. Al centro di psicologia pratica di Ekaterinburg “Mir
Garmonii” suppongono che si tratti di un’invenzione della casa editrice “Весь” (“Ves’”) la quale pubblica i libri dell’autore.
Per questo motivo sul sito personale di Zeland è comparso il seguente annuncio (scritto probabilmente da lui stesso):
“Nonostante i miti recentemente diffusi, posso assicurarvi che Vadim Zeland non è un gruppo di autori e non è nemmeno
un personaggio virtuale creazione della casa editrice”. Sul sito di Zeland c’è una fotografia dell’autore, sebbene nessuno
possa confermare che sia realmente lui.

Potrebbero piacerti anche