Sei sulla pagina 1di 8

Pierre Teilhard de Chardin

Pierre Teilhard de Chardin


Credo che l'Universo un'Evoluzione. Credo che l'Evoluzione va verso lo Spirito. Credo che lo Spirito si compie in qualcosa di Personale. Credo che il Personale supremo il Cristo-Universale
(Teilhard de Chardin "In che modo io credo", 1934)

Pierre Teilhard de Chardin (Orcines, 1 maggio 1881 New York, 10 aprile 1955) stato un gesuita, filosofo e paleontologo francese. Se fu conosciuto in vita soprattutto come scienziato evoluzionista, ebbe notoriet come teologo soltanto dopo la pubblicazione postuma dei suoi principali scritti, tra i quali spiccano Il fenomeno umano (considerato il suo principale lavoro), L'energia umana, L'apparizione dell'uomo e L'avvenire dell'uomo che parimenti descrivono le sue convinzioni teologiche e scientifiche. In qualit di paleoantropologo fu anche presente alla scoperta dell'Uomo di Pechino. La scoperta del Teilhard teologo avvenne successivamente; Gianfranco Vigorelli in un suo libro del 1963 lo definisce gi nel titolo "il gesuita proibito".

Biografia
Marie-Joseph Pierre Teilhard de Chardin nacque nel castello di Sarcenat nei pressi di Orcines (Puy-de-Dme), quarto degli undici figli di Emmanuel, naturalista, e Berthe-Adle de Dompierre d'Hornoy, pronipote di Voltaire.
Pierre Teilhard de Chardin.

Ne Il cuore della materia del 1950, racconta che fin da bambino era attratto senza saperlo dall'idea di consistenza e che il suo primo idolo o dio infantile era rappresentato dal "Dio di Ferro" cio la materia nel sembiante del ferro poich con la sua solidit ben gli rappresentava questa propriet dell'essere e che gli rappresentava anche l'essenza delle cose, ci che non passa ovvero l'opposto dell'effimero, fino a che non scopr che il ferro si rigava e si arrugginiva. Solo in seguito raggiunse la convinzione che la consistenza non era data dalla sostanza in s bens dalla convergenza, questo di convergenza diverr negli anni uno dei concetti fondamentali del pensiero teologico e scientifico teilhardiano sull'essere, la sua ontologia. Fino all'et di undici anni visse in famiglia fino a quando nel 1892 entr in un collegio di gesuiti dove svolse gli studi letterari, filosofici e infine matematici fino all'anno 1899 allorch prese la decisione di entrare nel noviziato della Compagnia di Ges. Nel 1901 tuttavia in Francia furono approvate le nuove leggi antireligiose e l'ordine dei Gesuiti fu espulso dal territorio nazionale. Teilhard continu all'estero il suo noviziato e gli studi di filosofia.

Pierre Teilhard de Chardin

La formazione scientifica
Dal 1905 al 1908 fu al Cairo, in Egitto, come "lettore di chimica e di fisica" al collegio secondario gesuita della Sacra Famiglia. Fu proprio in quegli anni che cominci ad interessarsi alla geologia, alla paleontologia (in cui ebbe modo di perfezionarsi pi tardi alla Sorbona di Parigi) e alla teoria dell'evoluzione. Nel 1911 dopo quattro anni di seminario teologico svolti in Gran Bretagna fu ordinato prete; gi nel 1912 lavor tuttavia al "Museo nazionale di Storia Naturale di Parigi" con Marcellin Boule, paleontologo che aveva studiato il primo scheletro completo di Uomo di Neandertal.

Genesi del pensiero


Negli anni della prima guerra mondiale milit nelle trincee sul fronte franco-tedesco dove fu nominato caporale e segu per tutto il corso della guerra gli spostamenti del suo reggimento in qualit di barelliere dal 1915 al 1919. Alla fine della guerra fu insignito della croce al merito e nominato Cavaliere della Legion d'Onore. In quel periodo Teilhard matur la vocazione religiosa, lesse Dante e scrisse una serie di saggi, "L'eterno femminino", che dedic a Beatrice. L'esperienza della prima guerra mondiale fu molto importante per la genesi del suo pensiero. Di quel periodo furono anche lo scambio epistolare con la cugina Margherita e la redazione di un diario che, oltre ad altri scritti, costituirono il primo abbozzo del suo pensiero scientifico-teologico maturo. Sempre a questo periodo da situarsi il suo Inno alla Materia:

Benedetta sii Tu, universale Materia,


Durata senza fine, Etere senza sponde, triplice abisso delle stelle, degli atomi e delle generazioni, Tu che eccedendo e dissolvendo le nostre anguste misure ci riveli le dimensioni di Dio.

La formazione scientifica e l'esilio in Cina Nel 1918 pronunci i voti solenni. Nel 1919 ottenne i diplomi in geologia, botanica e zoologia per la laurea in "Scienze Naturali" alla Sorbona di Parigi, segu i corsi di paleontologia umana tenuti da Marcelin Boule che gli rest amico per tutta la vita. Nel 1920 termin la tesi di laurea su "I mammiferi dell'Eocene inferiore francese e loro giacimenti" e ottenne l'incarico del corso di paleontologia e geologia all'Istituto Cattolico di Parigi. Nel tentativo di conciliare la teoria evoluzionista e la dottrina del peccato originale, espresse opinioni non conformi alla dottrina ufficiale della Chiesa in un documento inviato ad alcuni teologi di Lovanio. I superiori del suo ordine, con un provvedimento disciplinare, lo costrinsero a dimettersi dall'insegnamento di materie filosofico-teologiche, lo invitarono a non pubblicare pi nulla su questi temi e gli imposero il trasferimento in Cina, dove si era gi recato nel 1923 per conto del "Museo di Storia naturale di Parigi", e dove rimase dal 1926 al 1946. In Cina si stabil dapprima a Tientsin e partecip a spedizioni di ricerca minori anche perch svolte con mezzi molto limitati (Kanson, valle del Sang-Kan-Ho, Mongolia orientale), poi nel 1929 diventato consigliere del "Servizio geologico della Cina" si trasfer a Pechino. Partecip a spedizioni di ricerca dotate di parecchie risorse: in Asia Centrale e in Mongolia, con Roy Chapman Andrews dell'American Museum of Natural History (1930) "crociera gialla" finanziata dalla Citron (1931-1932). a Tcon Breuil in cui fu scoperto il sinanthropus di Chou-Kou-Tien. nello Shansi, Honan e Shantoung, nel 1932 e 1936. nelle vallate del fiume Yangtze e della regione del Szechuan nel 1934. nell'India settentrionale e centrale (spedizione Yale-Cambridge) nel 1935. in Birmania (spedizione Harvard-Carnegie) nel 1937-1938.

Pierre Teilhard de Chardin Nel periodo cinese fece vari ritorni in Europa e in Francia e si rec varie volte negli Stati Uniti, in Sud-Africa e nell'isola di Giava, ma fu bloccato a Pechino dal 1939 al 1946 per lo scoppio della seconda guerra mondiale e nel 1940 fondo l'"Istituto di Geobiologia di Pechino" e nel 1943 fu tra i fondatori della rivista "Geobiologia".

La sintesi Uno-Molteplice: le vie della mistica orientale e occidentale verso l'Uno


Durante la lunga permanenza nel continente asiatico, approfondita la mistica indiana, cinese, giapponese, avvi la riflessione sui rapporti tra l'Uno e il Molteplice e scrisse, nel 1932, il saggio "Route de l'Ouest. Vers une mystique nouvelle" e nel 1947, appena ritornato definitivamente in Europa, "L'apport spirituel de l'Extreme-Orient. Quelques rflexions personneles". Ritenne che la via orientale all'Uno, espressasi nelle sue tre pi importanti direzioni di ricerca mistica, costituisse il punto di unione tra la mistica occidentale e quella orientale: ritenne che l'India fosse stata l'iniziatrice della mistica mondiale con il "ciclone mistico" originatosi nella valle del Gange; fece proprio il desiderio di unit, l'attaccamento alla Terra, il senso dell'equilibrio con il cosmo indiani, il sentimento umano della compassione e del collettivo della Cina, il valore della socializzazione del Giappone. Tuttavia sostenne che la via dell'Oriente, a differenza del Cristianesimo, non fosse riuscita a realizzare una sintesi soddisfacente perch, in questa tradizione, l'aspirazione a realizzare l'Uno si scontrerebbe con il molteplice visto come negativit ed ostacolo all'ascesi come percorso verso l'Uno, dove i fenomeni, anzich manifestare l'Uno a cui si aspira nell'abbraccio mistico, lo nascondono.

Il ritorno in Europa
Nel 1946 ritorn a Parigi dove fu nominato direttore di ricerca al "Centre national de la Recherche scientifique". L'anno dopo ebbe le prime avvisaglie dei disturbi cardiaci che lo condussero alla morte. Gli venne proposta una cattedra al Collge de France; nel 1948 si rec a Roma per chiedere l'autorizzazione delle autorit della Chiesa a proporre la sua candidatura ad una cattedra al Collge de France, ma l'autorizzazione gli fu rifiutata e fu invitato a lasciare la Francia. Si trasfer a New York nel 1951 dove fu nominato collaboratore permanente della "Wenner-Gren Foundation for Anthropological Research", una fondazione di ricerche antropologiche per cui si rec due volte in Africa (Sud-Africa e Rodesia), nel 1951 e nel 1953. Fu promosso al grado di ufficiale della Legion d'Onore nel 1947 ed ottenne una cattedra all'Institut de France nel 1950. Stabilitosi stabilmente negli Stati Uniti, dopo pochi anni mor; fu sepolto nel cimitero della casa noviziale dei gesuiti a Saint Andrew on Hudson (oggi Hyde Park of New York).

Il testamento: superare l'umanesimo


Pochi giorni prima di morire, in una sua ultima lettera del 30 marzo 1955 esprimeva l'idea di volere scrivere un saggio, "Umanesimo e umanesimo", in cui avrebbe espresso l'idea che ci che fino ad allora si era chiamato "umanesimo" e che aveva le radici in Grecia andasse abbandonato definitivamente e soppiantato da un nuovo umanesimo, ispirato non pi all'uomo armonicamente sviluppato, ma all'uomo pienamente evoluto che si eleva al di sopra di s per raggiungere il suo vero fine nell'essere sovra-umano.

Pensiero ed eredit
Negli scritti di Teilhard de Chardin scritti la struttura convergente dell'universo da nascosta si fa manifesta grazie al suo principio per il quale tutto ci che sale converge come si enuclea dalla Legge di complessit e coscienza; questa viene da Teilhard esplicitata come legge dell'evoluzione simultaneamente sia della materia che dello spirito verso quello che egli chiama Punto Omega e che parimenti esprime una fiducia nel progresso, nell'in-avanti, e in Dio, nell'in-alto. Grazie a questo impianto teorico Teilhard elabora una sintesi che abbraccia l'intera storia dell'universo e dell'umanit, da paleontologo che guarda al passato della specie ma anche da vero e proprio futurologo se non da profeta dei nostri giorni che similmente guarda all'avvenire della specie.

Pierre Teilhard de Chardin Grazie a questi lavori Teilhard rese popolare in simmetria a quello di biosfera il nuovo concetto di noosfera che appare nei suoi scritti per la prima volta nel 1925. Nel 1965 fu creata la Fondazione Teilhard de Chardin [1] con sede al Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi, che riunisce documentazione su e di Teilhard de Chardin. L'importanza del lavoro del teologo-scienziato anche quella di aver collaborato al progetto di tessere un ponte di collegamento tra pensiero scientifico e pensiero religioso. Lo stesso Teilhard non ha mancato di descrivere il suo percorso personale sia scientifico che filosofico-religioso in una sorta di autobiografia dal titolo Il cuore della materia nel 1950.

Le reazioni della Chiesa


L'accusa di panteismo La pubblicazione dei suoi scritti innesc immediatamente accese polemiche, che devono essere inquadrate fra i contrasti tra tradizionalisti e innovatori, che precedettero il concilio Vaticano II. Non appena il suo pensiero cominci a diffondersi e soprattutto a partire dagli anni sessanta venne accusato di panteismo, intendendo con ci escluderlo dall'ortodossia cattolica. Secondo Teilhard de Chardin, per, l'accusa di panteismo, la principale e maggiormente reiterata, era frutto di un fraindendimento della sua visione cosmologica:

Dapprima, mi hanno considerato un ottimista o un utopista beato, un sognatore di uno stato d'euforia umana in un qualche
futuro. Poi, cosa pi grave ancora, si va ripetendo che sono il profeta di un universo che distrugge i valori individuali. In verit, la mia pi grande preoccupazione stata quella di affermare che l'unione fra l'uomo e Dio, fra l'uomo e l'altro uomo, fra l'uomo e il cosmo non annulla mai la differenza. Io mi trovo agli antipodi sia di un "totalitarismo sociale" che porta al termitaio sia di un "panteismo induizzante" che conduce ad una fusione e un'identificazione fra gli esseri.

Il Monitum del Sant'Uffizio Le reazioni della curia romana della Chiesa cattolica non tardarono a manifestarsi di fronte ad un pensiero cos controcorrente e innovativo rispetto alla tradizione. La curia, tuttavia, rinunci a mettere all'"indice" le sue opere e trov pi opportuno optare per un pi moderato "monitum". Infatti non erano ancora stati pubblicati i primi volumi che gi nel 1958 il Padre Generale Janssens dovette comunicare alla Compagnia di Ges che un decreto del Sant'Uffizio, presieduto dal cardinale Ottaviani, imponeva alle congregazioni religiose di ritirare le opere del gesuita da tutte le biblioteche. Nel documento si pu leggere come i testi del gesuita racchiudono tali ambiguit ed anche errori tanto gravi che offendono la dottrina cattolica per cui si imponeva al clero di allertarsi per difendere gli spiriti, particolarmente dei giovani, dai pericoli delle opere di P. Theilard de Chardin e dei suoi discepoli. Giudizi successivi Nel 1962 usc "Il pensiero religioso di Pierre Teilhard de Chardin" del gesuita Henri de Lubac, che pur palesando di non aver perfettamente colto il vero ruolo della socializzazione nel pensiero di Teilhard, mirava a rassicurare gli ambienti ecclesiastici mettendo in evidenza la continuit di Teilhard con la tradizione della Chiesa. Del libro, bench forte dell'imprimatur del cardinale primate delle Gallie, furono sospese le traduzioni in italiano, tedesco e inglese, e Andr Combes e Philippe de la Trinit diedero alle stampe un testo nel quale il libro in questione veniva aspramente criticato. Papa Paolo VI in un discorso sui rapporti tra scienza e fede si rifer a Teilhard come ad uno scienziato che, proprio nello studio della materia, fosse riuscito a trovare lo spirito, e come la sua spiegazione dell'universo manifestasse, anzich negare, la presenza di Dio nell'universo quale Principio Intelligente e Creatore ("Insegnamenti" IV, 1966, pp. 992-993)

Pierre Teilhard de Chardin Malgrado ci resta il fatto che quando nel 1981 il segretario di Stato Agostino Casaroli scrisse a monsignor Paul Paupard, allora rettore dell'Institut Catholique di Parigi, che l'acuta percezione del dinamismo della creazione del gesuita e la sua ampia visione del divenire del mondo si coniugano con un incontestabile fervore religioso, L'Osservatore Romano si affrett a precisare che tale esternazione non andasse comunque intesa come una "riabilitazione" di Teilhard. Successivamente il cardinal Ratzinger, poi papa Benedetto XVI, in Principi di Teologia cattolica del 1987 ammise che uno dei documenti principali del Concilio Vaticano II, la Gaudium et Spes fosse fortemente permeata dal pensiero del gesuita francese. Benedetto XVI inoltre ha affermato che quella di Teilhard fu una grande visione ovvero per cui alla fine avremo una vera liturgia cosmica, e il cosmo diventer ostia vivente[2] : l'idea della noosfera. Recentemente i gesuiti statunitensi hanno reso omaggio a Teilhard perch avrebbe consentito ai cattolici di liberarsi del fardello della spiritualit tridentina appesantita dalla colpa e dal peccato e perch insegn alle donne e agli uomini moderni a trovare Dio in tutte le cose ("America", marzo 2005). Oltre a suscitare le reazioni della Chiesa, preoccupata dell'ortodossia, il pensiero di Teilhard de Chardin suscit da parte di Eugenio Montale critiche dai toni beffardi che si trovano disseminate sia nella sua produzione pubblicistica sia nell'opera poetica pi tarda. Si legge in Satura, 39 (A un gesuita moderno, vv. 1-9): "Paleontologo e prete, ad abundantiam / uomo di mondo, se vuoi farci credere / che un sentore di noi si stacchi dalla crosta / di quaggi, meno crosta che paniccia, / per allogarsi poi nella noosfera / che avvolge le altre sfere o in condominio / e sta nel tempo (!), / ti dir che la pelle mi si aggriccia / quando ti ascolto." Il teologo francese e cardinale Henri De Lubac ispirandosi alla ricerca condotta da Ren dOuince e in accordo con l'omelia del Papa ribadisce i collegamenti tra il pensiero del gesuita con quello di San Paolo[3] .

Opere
La vita cosmica (1916), Il Saggiatore, Milano 1970 e 1982 Il Cristo nella materia (1916), Il mio universo (1918) La potenza spirituale della materia (1919) Note sul progresso (1920) La messa sul mondo (1923) Il mio universo (1924) Lo spirito della terra (1931) Cristologia e evoluzione (1933) In che modo io credo (Comment je crois, 1934) L'energia umana (1937), Edizioni Pratiche, Milano 1997 Il fenomeno umano (1938-1940),Il Saggiatore, Milano 1968 - Edizioni Queriniana, Brescia 1995 Il Cristo evolutore. Riflessioni sulla nozione di redenzione. Cristianesimo e evoluzione (1944) Una interpretazione biologica plausibile della storia umana: la formazione della "noosfera". (1947) Il posto dell'uomo nella natura (1- Un fenomeno di contro-evoluzione in biologia umana o la paura dell'esistenza. 2-Il gruppo zoologico umano. Strutture e direzioni evolutive) (1949), Il Saggiatore, Milano 1970 Sull'esistenza probabile, davanti a noi, di un "Oltre-umano". Riflessioni di un biologo. (1950) Riflessioni sull' Oltre-umano (1950) Il cuore della materia (1950), Edizioni Queriniana, Brescia 1993 Il Dio dell'evoluzione (1952) La riflessione dell'energia (1952) Guardando un ciclotrone. Riflessioni sul ripiegamento su s dell'energia umana. (1953)

Pierre Teilhard de Chardin L'attivazione dell'energia umana (1953) L'apparizione dell'uomo (1956), Il Saggiatore, Milano 1979 L'avvenire dell'uomo (1959), Il Saggiatore, Milano 1972 Scienza e Cristo (1965) Genesi di un pensiero. Lettere dal fronte (1914-1919), Feltrinelli 1966 Lettere di viaggio (1923-1955), Feltrinelli 1962 Lettere dall'Egitto (1905-1908), Morcelliana 1966 Corrispondenza tra Maurice Blondel e Teilhard de Chardin (1968) Convergere in alto: lettere a Leontine Zanta. Il Saggiatore, Milano 1969. L'ambiente divino. (1957) Il Saggiatore, Milano 1968 La visione del passato

Pubblicazioni postume
Alla sua morte le sue pubblicazioni scientifiche che ammontano a 250 furono ripubblicate in 11 volumi mentre Jeanne Mortier si incaric della pubblicazione delle sue opere complete. Tali pubblicazioni che vanno dal 1955 al 1976 constano complessivamente di 13 volumi: 1. - Le Phnomne Humain, (1955) 2. - L'Apparition de l'Homme, (1956) 3. - La Vision du Pass, (1957) 4. - Le Milieu Divin, 1957 5. - L'Avenir de l'Homme, (1959) 6. - L'nergie Humaine, (1962) 7. - L'Activation de l'nergie, (1963) 8. - La Place de l'Homme dans la Nature, (1965) 9. - Science et Christ, 1965 10. - Comment je crois, (1969) 11. - Les Directions de l'Avenir, (1973) 12. - crits du Temps de la Guerre, (1975) 13. - Le Cur de la Matire, (1976)

Bibliografia
Giancarlo Vigorelli, "Il gesuita proibito. Vita e opere di Pierre Teilhard de Chardin", Ed. Saggiatore, Milano 1963 Bernardo Razzotti, "Teilhard de Chardin. Dalla materia al Verbo", Edizioni Messaggero, Padova 1999 Claude Cunot, "Teilhard de Chardin", Il Saggiatore, Milano 1966 R. J. Tripler, "La fisica dell'immortalit", Mondadori, Milano 1995 Vincenzo D'Ascenzi, "Teilhard de Chardin a fronte della globalizzazione, Pardes Edizioni, 2007 Barthlemy-Madaule, "Bergson e Teilhard de Chardin", 1963 Barion L. e Leroy P. "La carriera scientifica di Pierre Teilhard de Chardin", 1964 Robert Faracy, "Theilard de Chardin: la dottrina spirituale", Ed. Ancora, 1981 - 2000 Jacques Arnould, Teilhard de Chardin. Eretico o profeta?, Lindau, 2009

Pierre Teilhard de Chardin

Note
[1] http:/ / www. mnhn. fr/ teilhard/ indexE. html [2] Omelia di Benedetto XVI per i Vespri nella Cattedrale di Aosta (http:/ / www. zenit. org/ article-19086?l=italian) 24/07/2009 [3] TEILHARD DE CHARDIN, DISCEPOLO DI S. PAOLO1 (http:/ / www. biosferanoosfera. it/ uploads/ files/ 1ddab1e5d0dcc45412ad19dd8b2a7f47e7dabb4f. pdf)

Voci correlate
Pensiero di Teilhard de Chardin Evoluzione Noosfera Punto Omega Evoluzionismo Evoluzione della vita Storia del pensiero evoluzionista Evoluzione e chiesa cattolica Storia del Cristianesimo Henri Bergson

Pensiero di Bergson Rappresentazioni moderne dell'Apocalisse Ortogenesi

Altri progetti
Wikimedia Commons contiene file multimediali: http://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Teilhard de Chardin Wikiquote contiene citazioni: http://it.wikiquote.org/wiki/Pierre Teilhard de Chardin

Collegamenti esterni
NoosferaBiosfera (http://www.biosferanoosfera.it) (FR) Sito ufficiale della Fondazione Teilhard de Chardin (http://www.mnhn.fr/teilhard/) (FR) Association des Amis de Pierre Teilhard de Chardin (http://www.teilhard.org/) Associazione italiana Teilhard de Chardin (http://www.teilhard.it/) (EN) The American Teilhard Association (http://www.teilharddechardin.org/) (EN) The British Teilhard Association (http://www.teilhard.org.uk/) "Teilhard de Chardin, ovvero l'avvento dell'Homo Noeticus" (http://www.scienzaeconoscenza.it/articolo. php?id=86) articolo di Giuseppe Vatinno Sito dedicato all'Homo Noeticus (http://www.homonoeticus.it) (EN) Articolo su Teilhard de Chardin (http://www.wired.com/wired/archive/3.06/teilhard.html) sulla rivista Wired N. 3.06 - giugno 1995

Fonti e autori delle voci

Fonti e autori delle voci


Pierre Teilhard de Chardin Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=44091118 Autori:: *Raphael*, .jhc., 5Y, Alex, Angelosante, Anthos, Aubrey, Brownout, Carlo.Ierna, Cloj, Danilo, Docbags, DonPaolo, Duroy, Fabrizio, Francesco Felici, Furins, Gierre, Gnumarcoo, Laboratorio.Ricerche.Evolutive, Larry Yuma, Lingtft, Lubac, M7, Marzedu, Massimo Macconi, Medan, Moloch981, Moongateclimber, Multiverse, Panz Panz, Phantomas, Pinea, Potakin, Ramac, Sailko, Shaka, Skywolf, Snowdog, Starmaker, Tribrach, Trikke, Truman Burbank, Twice25, Vito Calise, Wim b, Winged Zephiro, 30 Modifiche anonime

Fonti, licenze e autori delle immagini


File:Pierre Teilhard de Chardin.jpg Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Pierre_Teilhard_de_Chardin.jpg Licenza: Creative Commons Attribution-Sharealike 2.0 Autori:: Yuma, from a Rama drawing Immagine:Commons-logo.svg Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Commons-logo.svg Licenza: logo Autori:: SVG version was created by User:Grunt and cleaned up by 3247, based on the earlier PNG version, created by Reidab. Immagine:Wikiquote-logo.svg Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Wikiquote-logo.svg Licenza: Public Domain Autori:: -xfi-, Dbc334, Doodledoo, Elian, Guillom, Jeffq, Krinkle, Maderibeyza, Majorly, Nishkid64, RedCoat, Rei-artur, Rocket000, 11 Modifiche anonime

Licenza
Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported //creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/

Potrebbero piacerti anche